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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 16 novembre 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Si è spento all’età di 90 anni, Vittorio Vallarino Gancia.
Produttore di vino a Canelli (At), erede della famiglia che ha inventato, a metà Ottocento, lo spumante italiano e che ha fatto di Gancia uno dei brand caratteristici del made in Italy oggi di proprietà della Russian Standard del magnate della vodka Rustam Tariko. Lascia la moglie, Rosalba, e i figli Massimiliano e Lamberto. Era nato nel 1932, ed era stato, tra l’altro, presidente di Uiv, di Federvini, del consorzio Asti Spumante. Nel 1975 venne rapito dalle Brigate Rosse.
Fonte: Italia Oggi.
Il consorzio per la tutela del Vino Marsala ha nominato Benedetto Renda presidente del cda.
mentre vicepresidenti sono Roberto Magnisi e Giuseppe Figlioli. Completano la governance e i consiglieri Francesco In torcia e Orazio Lombardo.
Fonte: Italia Oggi.
Intervista a Beniamino Garofalo – Santa Margherita dei ricavi.
Il gruppo vinicolo della famiglia Marzotto cresce. Ma il ceo Beniamino Garofalo è in uscita Santa Margherita dei ricavi Fatturato a quota 260 min di euro. Ebitda verso i 90 min. Corsa verso il record storico di ricavi e redditività per il gruppo Santa Margherita. Secondo le stime, nel 2022 la società vinicola della famiglia Marzotto dovrebbe doppiare la boa dei 260 min di euro di ricavi (+18%) con un Ebitda intorno ai 90 min (+14%). Nonostante i risultati lusinghieri della multinazionale veneta, nelle ultime settimane si è intensificato il tam tam sull’uscita del ceo Beniamino Garofalo, 52 anni, in sella dal marzo 2020. Interpellato da ItaliaOggi, il top manager non nega, ammette che la situazione è al centro di riflessioni.
Fonte: Italia Oggi.
Château Lascombes.
La cantina della zona di Bordeaux è passata nelle mani della statunitense Lawrence Wine Estates. È la prima azienda vinicola che il gruppo Usa che fa capo a Gaylon Lawrence e Carlton McCoy, acquista in Europa mentre detiene realtà nella Napa Valley. La vendita sarebbe avvenuta per una cifra tra i 300 e i 400 min. Château Lascombes da 11 anni era di proprietà del gruppo assicurativo Mutuelle d’Assurance du Corps de Santé Français, che avrà una quota di minoranza.
Fonte: Italia Oggi.
Prandini (Coldiretti): “Settimana della cucina italiana contro piraterie e tarocchi”.
Ricognizione amara sulle eccellenze del Made in Italy a tavola. Prodotti e piatti taroccati all’estero che mettono in cattiva luce le pietanze originali la loro qualità e storia. A rendere noti i “sacrilegi” che si consumano in cucina è la Coldiretti. Made in Italy, i piati taroccati “Quasi tre italiani su quattro (73%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza”, annota la Coldiretti, “si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati come l’abitudine belga di usare la panna al posto del pecorino nella carbonara, quella tedesca di impiegare l’olio di semi nella cotoletta alla milanese, quella olandese di non usare il mascarpone nel tiramisù, fino agli inglesi che vanno pazzi per gli spaghetti alla bolognese che sono del tutto sconosciuti nella città emiliana”.
Fonte: La Discussione.
Enologia Slow Wine, la guida che da’ voce a 1.957 viticoltori.
Fare vino è un atto agricolo: vuol dire prendersi cura del territorio e delle comunità che lo vivono. Con questa premessa la guida Slow Wine 2023, presentata a Milano nella tredicesima edizione, vuole dare voce ai viticoltori buoni puliti e giusti, e, illustra il loro lavoro con una maxi degustazione con 1500 etichette da tutta la Penisola.
Fonte: Metropolis.
Tenuta Fontana il Pallagrello Bianco dalle vigne reali.
Un migliaio di bottiglie di Pallagrello bianco, vendemmia 2021 e circa 4mila di rosso, ancora in affinamento, pronte per il 2023. Il buon vino della Reggia di Caserta va alla conquista del mercato mondiale dopo la presentazione all’ultima edizione di Vinitaly. A produrlo è l’azienda Tenuta Fontana che, dopo più di un secolo di storia intrecciata con l’Asprinio di Aversa, oggi si propone con una linea innovativa e biologica. «Il nostro motto – racconta Mariapina Fontana, responsabile commerciale fin dalla nascita dell’azienda nel 2009 – è tradizione, qualità e innovazione. Non intendiamo dimenticare quelle che sono le nostre radici, ma con uno sguardo proiettato ovviamente al futuro. Il nostro territorio ha tanta storia che va raccontata. Siamo attenti alla qualità, quello che produciamo va in bottiglia e lo curiamo molto».
Fonte: Repubblica Napoli.
Tenuta di Trinoro, l’anticonformista dei rossi toscani.
La proprietà dell’azienda venne acquistata negli anni Ottanta da Andrea Franchetti. Oggi la sua filosofia rivive nel figlio Benjamin. Non è affatto vero che solo nei luoghi di tradizione vitivinicola germogliano le cose buone. Anzi, giocare fuori dai canoni è la marcia in più che hanno coloro che sono in grado di vedere oltre i confini dell’abitudinario, aiutando noi tutti a scoprire che esiste anche qualcosa di diverso, ma non per questo qualitativamente minore. Tutta questa premessa per parlare di un luminoso gioiello della Toscana, l’azienda Tenuta di Trinoro, nota agli appassionati del vino per i suoi ricchi e complessi vini rossi da invecchiamento a base di Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.
Fonte: Corriere Romagna Economia&Business.
Il Pinot grigio Collio di Livio Felluga tra i 100 vini migliori del mondo.
La prestigiosa rivista americana Wine Spectator ha diffuso la classifica L’ad dell’azienda: grande soddisfazione, il Friuli è terra di bianchi eccelsi Il Pinot grigio Collio di Livio Felluga tra i 100 vini migliori del mondo. Wine Spectator, la più prestigiosa e autorevole rivista internazionale nel settore dell’enologia, premia anche quest’anno il vigneto Friuli. Ieri è stata resa nota online la classifica dei 100 migliori vini del mondo per il 2022 e tra Champagne da 300 dollari, Brunello di Montalcino e Cabernet sauvignon della Napa Valley, fa bella mostra di sè, al 41I-esimo posto, il Pinot grigio Collio 2020 di Livio Felluga.
Fonte: Messaggero Veneto.
Strada dei vini delle 5 Terre: «Potenzieremo il turismo».
L’idea, partita dai produttori, piace agli amministratori pubblici e all’ente Parco «Itinerari tra i vigneti per valorizzare il territorio e far conoscere il lavoro agricolo» Turisti a Manarola Donatella Bianchi: «Dobbiamo aiutare i giovani che vogliono investire qui». Il turismo per finanziare la ripresa del settore agricolo e il recupero del territorio delle Cinque Terre. Un progetto di sviluppo e crescita del quale si discute da tempo, ma che oggi più che mai deve essere attuato per garantire la sopravvivenza e conservazione delle Cinque Terre.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Brunello Cucinelli, il primo vino Una produzione secondo natura.
L’iniziativa Cinque ettari di vigneto nel borgo umbro di Solomeo Nel corso di una cena all’Istituto dei Ciechi di Milano, Brunello Cucinelli ha presentato il primo vino – annata 2018 – prodotto nella vigna dell’amato borgo umbro di Solomeo. L’imprenditore ha illustrato il percorso che ha portato alla nascita del vino denominato “Castello di Solomeo” con l’enologo di fama internazionale Riccardo Cotarella. Impiantato nel 2011, il vigneto che si estende su una superficie di 5 ettari è in grado di produrre circa novemila bottiglie per anno.
Fonte: Provincia Como.
Intervista a Stefano Massaglia: “Allevamenti in affanno e orticoltura in calo”.
Economia agraria e Marketing dei prodotti vitivinicoli al Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino. Dal suo osservatorio segue l’andamento delle filiere agroalimentari piemontesi. Qual è lo stato di salute dell’agricoltura astigiana? È peggiorata negli ultimi 5? «Se da un lato è evidente la forte presenza di imprese agricole attive su tutto il territorio provinciale (sono oltre 4500), dall’altro è innegabile una loro forte contrazione in termini numerici. Dal 2017 il loro numero si è ridotto del 18%. Le superfici coltivate sono rimaste immutate nel complesso, ma è cambiato il peso delle singole colture: abbiamo una riduzione di oltre 1.300 ettari peri cereali a vantaggio soprattutto di foraggere (+ 900 ettari) e di fruttiferi, soprattutto il nocciolo che ha visto un incremento di oltre 1.200 ettari.
Fonte: Stampa Asti.
“Brinda con gli angeli” – Grazie,Vittorio
Ieri i funerali di Vallarino Gancia ad Asti e la sepoltura nella tomba di famiglia a Canelli Vittorio Vallarino Gancia aveva disposto che l’annuncio della sua morte fosse dato a funerali avvenuti, ma l’eco della notizia è stato così forte da oltrepassare le volontà della famiglia, sommersa in queste ore dalle manifestazioni di affetto e vicinanza. Ieri la piccola chiesa di Viatosto traboccava di persone. Al fianco di Rosalba Borello, moglie amatissima che ha condiviso con l’imprenditore gli ultimi 27 anni, i figli Lamberto e Max, i tre nipoti maggiori – Vittorio e Carlo e Alice – le sorelle di Vittorio, Simonetta e Giusi con i cugini Gancia e Salvi Del Pero. Uniti nell’abbraccio alla famiglia, decine di imprenditori, donne e uomini del vino, rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico astigiano e piemontese.
Fonte: Stampa Asti.
Vendemmia record, prezzi su anche dei 30%.
Numeri positivi secondo le rilevazioni della Consulta camerale ma ancora inferiori a quelli stimati da Coldiretti, Cia e Confagricoltura Vendemmia record, prezzi su anche dei 30%. Un’annata sorprendente, sia dal punto di vista della qualità, sia sotto il profilo delle quotazioni. Così si sta rivelando la stagione vendemmiale appena conclusa: dopo la ripartenza con il botto registrata nel 2021, che ha consentito di recuperare il terreno perduto durante la pandemia, anche il 2022 evidenzia un trend ancora in crescita dei prezzi pressoché per tutti i vitigni, con punte che in alcuni casi superano il 30%.
Fonte: Stampa Cuneo.
Vini senza alcol? Foradori ci crede (e ci investe).
A Roma presenta l’annata 2022 e suo Steinbock 2.0 Vini senza alcol? Foradori ci crede (e ci investe). «Se si può dire caffè decaffeinato perché non si può dire vino dealcolato? È una produzione che ha una richiesta crescente sul mercato, a partire dagli scaffali della grande distibuzione e risponde alle esigenze di astemi, sportivi, donne incinte, giovani. E sarà peraltro ai mondiali al via a Doha. Ma già sento aria di paletti che favoriranno solo l’export di Paesi diversi dal nostro rispetto a uno stile di bere che non fa concorrenza al vino convenzionale, ma piuttosto alle altre bevande analcoliche».
Fonte: Il Nuovo Trentino.
Intervista a Vladi Finotto – «L’agroalimentare fra tecnologia e storia».
Il professor Finotto: «Il nostro Master modernizza un settore strategico per l’Italia» 99 99 La Cultura dei Cibo e del Vino Le figure più richieste nel settore agroalimentare? I meccatronici e i comunicatori specializzati». Il professor Vladi Finotto, direttore del Master «Cultura del Cibo e del Vino. Promuovere l’eccellenza Made in Italy» di Ca’ Foscari Challenge School prova a disegnare, un po’ provocatoriamente ma non troppo, l’innovativo volto di un comparto strategico per l’economia nazionale, che sta vivendo una molteplicità di trasformazioni. Gli imprenditori del settore, anche quelli a livello familiare, hanno ormai piena consapevolezza della necessaria evoluzione delle loro aziende per poter affrontare le richieste del mercato.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Docg, lotta alla flavescenza dorata esperti a confronto a Villa dei Cedri.
Un nemico da non sottovalutare: la flavescenza dorata. Nella Docg questo insetto ha creato moltissimi problemi ai vigneti. Per questo venerdì (alle 18) in Villa dei Cedri Fondazione Valdobbiadene Spumante e la Confraternita del Prosecco hanno convocato un convegno con relatori esperti per trattare questo argomento. Sarà inoltre consegnato il Premio di Studio della Fondazione Valdobbiadene Spumante ad un neo laureato in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche. «La flavescenza è il problema più importante che ci troviamo ad affrontare perla difesa nel comparto vitivinicolo – afferma Floriano Curto, presidente della Fondazione.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Vendemmia, stagione “breve” ma alta qualità – Vendemmia, un’annata “breve” ma qualità extra.
L’anno che si sta concludendo verrà ricordata per l’eccezionale caldo che ha portato a vendemmie anticipate. Ottimi ii rossi «ma serve fare i conti con la siccità, il prezzo dello zucchero raddoppiato e l’aumento del costo dei carburanti. per cui serve una revisione in sede di bandi europei» spiega Federica Senno. la presidente di Cia Venezia nel tirare le Ma dell’annata. Vendemmia, un’annata “breve” ma qualità extra. Sui 50 milioni di ettolitri di vino prodotti annualmente in Italia quasi 11 e mezzo sono di produzione veneta. Consumi in ripresa.
Fonte: Gazzettino Venezia.
«Un vino di qualità superiore grazie all’estate molto calda».
Cia Venezia ha tracciato un bilancio della vendemmia che si è appena conclusa Preoccupa la diffusione della flavescenza, che colpisce le viti fino a ucciderle. Vendemmia 2022, la Confederazione italiana agricoltori (Cia) di Venezia fa il punto sull’annata tra i vigneti. Un anno che si attesta sulla produzione dell’anno scorso, con una qualità del vino superiore grazie anche alle alte temperature. I referenti nazionali e territoriali si sono ritrovati per analizzare produzioni, mercati e prospettive future. Al tradizionale convegno organizzato da Cia Venezia è intervenuto il presidente nazionale, Cristiano Fini, con il presidente regionale Gianmichele Passarini e la responsabile di Cia Venezia, Federica Senno.
Fonte: Nuova Venezia.
I volti del vino del 2023 – «Dopo 20 anni e 11 assaggi al giorno ho capito la magia del vino italiano».
Una straordinarietà biodiversità di uve, il genius loci e, infine, la capacità di resistere al cambiamento climatico: sono queste le tre caratteristiche che plasmano l’irresistibile identità dei bicchieri nati nel Bel Paese Nella mia carriera ho imparato a sforzarmi di guardare oltre i punteggi, alla ricerca di un significato più profondo di Monica Lamer’ illustrazione di Francesca Arena Centinaia di bottiglie di vino sono disposte con cura in lunghe file a punteggiare l’intero pavimento nel mio ufficio di Roma, come un folto tappeto di vetro scuro.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
I 15 volti del vino del 2023.
Q ualcuno è già stato segnalato nelle guide di settore come promessa del vino italiano. Qualcun altro si è dovuto affacciare al mestiere quasi suo malgrado, per cambi improvvisi della situazione familiare. Altri ancora stanno testando sul campo qualcosa di completamente nuovo. Con un grande esercizio di sintesi e aiutati da un piccolo team di esperti del mondo del vino, abbiamo provato a selezionare i produttori da seguire nei prossimi mesi. Non è un elenco esaustivo, naturalmente. Si tratta più di i 15 VOLTI DEL VINO DEL 2023 di Aia samia Dal Moats una suggestione: una raccolta di storie, volti e approcci che fotografano uno spaccato della viticoltura italiana contemporanea.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Lezioni da londra.
Barbera, Nebbiolo e Barolo. 9, ma il Piemonte è anche la regione d’interessanti varietà bianche autoctone. Come il Timorasso, al centro della prima puntata della terza stagione di «Looking into wine», il podcast (su Apple) di Mattia Scarpazza, sommelier da «Petersham Nurseries», a Richmond (Londra), l’ex ristorante della chef Skye Gyngell. Interroga esperti e produttori e così educa se stesso e gli ascoltatori.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Le riserve Trentodoc.
In cantina per 3 anni (almeno), queste bollicine di montagna esprimono la capacità del saper fare. E tanti sentori: -dine erbe all’anice di Luciano Ferraro «L e Riserve del Trentodoc fanno emergere la capacità dell’evoluzione e la capacità del saper fare. II massimo delle bollicine». Già miglior sommelier d’Italia, Roberto Anesi ha aperto così la degustazione sulle Riserve del Trentodoc Festival, la manifestazione dedicata agli spumanti che si è tenuta a inizio ottobre a Trento. Con lui altri due campioni, Simone Loguercio e Maurizio Dante Filippi. L’importanza dell’attesa è stata il filo conduttore della degustazione, con sei bottiglie. L’attesa della (almeno) triennale sosta in cantina del vino e quella del sorso.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
I vini pregiati? Il nuovo bene rifugio.
Tangibili, senza imposte sulle plusvalenze e con ritorni elevati. E, se proprio va male, lo si può sempre bere. Ecco 8 piattaforme per investire di WladlmlrCalvlsl na buona bottiglia di vino. Non solo per una cena speciale, ma anche come investimento. E mentre la finanza tradizionale attraversa tempi difficili e l’inflazione cresce, ecco che rispunta la vecchia amata terra, con i suoi prodotti. E il vino, che non solo migliora con il tempo (se ben conservato) ma acquista pure valore. Nuovo bene rifugio, tema non nuovo, ma che oggi si apre sempre di più verso un mercato di neofiti, che nelle bottiglie «preziose» trovano Il giusto mix tra passione e investimento.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Séverine Frerson.
La chef de cave di Perrier-Jouet, prima donna in questo ruolo, ha appena lanciato l’edizione speciale della linea Belle Epoque «ÑeI vino cerco comessità. Ñon parliamoli genere mä di talento» di Alessandra Dal Monte A chi prova a ricordarle di essere la prima chef de cave donna di Perrier-Jouet, lei risponde che la prima donna della maison, anche se non enologa, è stata la co-fondatrice Rose-Adélaïde Jouet, moglie di Pierre-Nicolas Perrier e grande ambasciatrice dello Champagne. «Una persona di carattere e allo stesso tempo conviviale: mi ci sento affine», dice Séverine Frerson, 47 anni, con quel suo modo gentile e risoluto.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Carta dei vini, vetrina del territorio.
Un nuovo riconoscimento, attraverso il quale premiare i migliori sommelier e responsabili di sala in circolazione. Perché la «Wine List» è ormai un biglietto da visita, tanto quanto il menu del ristorante. «La carta dei vini è la combinazione tra la personalità del locale e un’offerta in grado di soddisfare un consumatore sempre più attento», spiega Beniamino Garofalo, ad di Santa Margherita Gruppo Vinicolo. «Questa è anche la missione del nostro “mosaico enologico”, motivo per cui abbiamo voluto sostenere la categoria.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
La cantina che fa «ecosistema» tra arte e buon cibo.
Sul versante nord dell’Etna il resort della famiglia di vivaisti Faro con annesso ristorante, «Donna Carmela», guidato dallo chef Piergiorgio Alecci, immerso tra i vigneti antichi. Ci è una cantina che è anche una galleria d’arte. Un resort, che sorge tra lo Ionio e l’Etna, ma è immerso in una foresta tropicale. E uno chef che cucina le alici e le serve sul Mar Rosso. Pietradolce, «Donna Carmela» e il suo ristorante sembrano attività fondate sul contrasto.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Piacenza. I vignaioli in dipendenti.
Dalla coltivazione delle uve fino alla commercializzazione del prodotto finale. È il lavoro, nonché la filosofia, dei vignaioli indipendenti, che attuano così l’intero ciclo produttivo del vino, protagonista del Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti con degustazioni e masterclass (quasi mille espositori da tutta Italia) dal 26 al 28 novembre a Piacenza. Qui sarà possibile anche acquistare le bottiglie e le proposte gastronomiche di alcuni artigiani. Ingresso 25 euro online, 3o in fiera, bicchiere compreso.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
La tecnologia made in Italy in vigna e cantina è da primato mondiale, e crescerà ancora.
Le eccellenze tricolore protagoniste a Simei by Unione Italiana Vini (Uiv) a Milano, da ieri al 18 novembre. Focus sulla sostenibilità. É già fortissimo, il comparto della tecnologia made in Italy in vigna e in cantina. E crescerà ancora, perchè se il giro d’affari 2021 ha superato i 3,1 miliardi di euro, di cui il 70% all’export, secondo 9 aziende su 10 la chiusura del 2022 sarà ancora migliore. Con una progressione, secondo i più, del 20%. Grazie ad eccellenze nei macchinari per la vigna, per l’imbottigliamento, per la produzione di vino, nella produzione di tappi, bottiglie, calici e e così via, con top brand come Gai, Bertolaso, Della Toffola, Amorim Cork Italia, Diam, Italesse, Nomacorc, Vinventions, Volentieri Pellenc, Vivai Rauscedo, Aeb, Gamba, Garbellotto … per citarne solo alcuni, protagonisti, in questi giorni, a Simei, il salone Internazionale macchine per enologia ed imbottigliamento by Unione Italiana Vini (14-18 novembre, Milano).
Fonte: WineNews.
California, usava i soldi della cantina per comprare auto e jet di lusso: multa da 5,1 milioni per un produttore di vino.
Un produttore di vino della California è stato scoperto a usare i soldi dell’azienda per comprare auto di lusso, jet privati e armi da fuoco. Auto di lusso? Assolutamente sì. Jet privato? E che è, vuoi mica fare la figura del barbone? E i fucili d’assalto semi-automatici, quelli erano proprio necessari? Beh, sono la ciliegina sulla torta di ogni tamarrata che si rispetti, dai. Poi tanto paga l’azienda, no? No. O meglio, sì – finché il tutto non viene alla luce. Ci stiamo riferendo a quanto accaduto nell’epicentro del mondo del vino statunitense, la California, dove l’ex proprietario dell’azienda vinicola Amulet Estate è stato scoperto a utilizzare i soldi della cantina per darsi allo shopping più sfrenato (e tamarro, come abbiamo già avuto modo di vedere).
Fonte: Dissapore.
L’azienda agricola Bianchi è la cantina rivelazione.
Si trova ad Arogno e, secondo la prestigiosa guida enogastronomica Gault Millau, è il nuovo gioiellino ticinese. È l’Azienda agricola Bianchi, a cui è stato conferito il titolo di cantina rivelazione dell’anno per il 2023. Questo riconoscimento «è stato possibile grazie al duro lavoro dei fratelli Gabriele e Martino Bianchi», comunica oggi l’azienda agricola stessa. «La forte convinzione nell’importanza di un’agricoltura biologica e rispettosa della biodiversità, ereditata dai genitori, è da sempre un punto fermo dell’azienda».
Fonte: Ticinonline.
Vino: Foradori, niente paletti su dealcolato, mercato cresce.
“Se si può dire caffè decaffeinato perché non si può dire vino dealcolato? È una produzione che ha una richiesta crescente sul mercato, a partire dagli scaffali della grande distibuzione e risponde alle esigenze di astemi, sportivi, donne incinte, giovani. E sarà peraltro ai mondiali al via a Doha. Ma già sento aria di paletti che favoriranno solo l’export di Paesi diversi dal nostro rispetto a uno stile di bere che non fa concorrenza al vino convenzionale, ma piuttosto alle altre bevande analcoliche”.
Fonte: ANSA.
Le festività natalizie riusciranno a rilanciare i consumi di vino?
Le vacanze natalizie rappresentano tradizionalmente un momento di forte accelerazione per il segmento Wine & Spirits ma per il 2022 è difficile fare previsioni. Inflazione, competizione di bevande a basso contenuto alcolico, contrazione dei mercati internazionali di sbocco rappresentano solo alcune delle variabili che potrebbero incidere su una chiusura d’anno che resta ancora una grande incognita. L’incertezza di fondo che influenza ormai da mesi i mercati si fa sentire con ancora più forza nel periodo dell’anno riconosciuto come topico per la filiera delle bevande alcoliche: le vacanze natalizie.
Fonte: Horecanews.
Il vino, Schifani, Musumeci… Savarino: “Che amarezza”.
“Sono amareggiata, dal punto di vista umano. Ecco, non mi faccia dire di più. Io non ho mai fatto un discorso di vantaggio personale, ma di utilità alla comunità. Ho esperienza, ho avuto un lusinghiero risultato elettorale… Ma non voglio dire di più, davvero, perché i ragionamenti politici non si fanno a caldo. Ci sarà tempo e io penso alla Sicilia, alla provincia di Agrigento, non a me stessa”. Giusi Savarino dice, appunto, poco, cioè, in effetti, tutto. Perché quello che si intravvede è l’esito, ovvero i cocci, della sfida sulla giunta che ha visto entrare Elena Pagana, moglie di Ruggero Razza e uscire proprio la Savarino, data per papabilissima nella squadra di governo del presidente Schifani.
Fonte: LiveSicilia.
Vino e digitale, un rapporto non semplice. Soprattutto per le cantine medio-piccole.
Se in molti vedono nella tecnologia una grande opportunità, in pochi hanno un formazione approfondita sulle potenzialità della digitalizzazione. Le piccole e medie aziende sono di fronte a un bivio. Cogliere l’opportunità della digitalizzazione per approdare a nuovi modelli di business o rischiare di non riuscire a intercettare quote di domanda per incrementare i propri ricavi. Tra lavoro da remoto, cloud ed e-commerce, con la “spesa digitale” cresciuta del 70%, le aziende hanno dovuto adattarsi alla nuova realtà. Per avere indicazioni su quanto questa accelerazione sul digitale coinvolga le piccole e medie aziende vitivinicole, che rappresentano più del 92% dello scenario produttivo vitivinicolo italiano, TeamSystem ha commissionato una indagine a Wine Meridian, testata giornalistica on line. Il 74,7% delle piccole e medie imprese – circa 46.000 aziende vinificatrici – produce meno di 100 ettolitri di vino all’anno, vale a dire meno di 15.000 bottiglie da 0,75 L; il 17,5% più di 100 ettolitri, ma meno di 1.000.
Fonte: WineNews.
Vino, a Milano apre il Simei: comparto in salute che vale 3,1 mld.
Un settore in salute, con una elevata propensione all’export e in grado di affrontare la difficile congiuntura economica. È la fotografia del comparto macchine per l’enologia e l’imbottigliamento, espressione di un made in Italy che vale circa 3,1 miliardi di euro l’anno, per quasi il 70% esportato, e che da oggi a venerdì 18 novembre è protagonista a Fiera Milano per Simei, il salone internazionale di Unione italiana vini (Uiv). Secondo un sondaggio realizzato dall’Osservatorio del vino Uiv su un panel omogeneo e rappresentativo del settore, nonostante l’incremento dei costi delle materie prime (tra il 30-40% per ferro, carta e componenti elettroniche, e oltre il 100% per l’energia) e la gravi difficoltà d riperimento delle stesse, per quest’anno il settore attende una crescita complessiva del fatturato 2022 attorno al 9% con 8 aziende su 10 che prevedono di chiudere in crescita, con una progressione che dovrebbe superare il 20% per un terzo degli intervistati, a fronte di un 8% di aziende che si aspettano un anno in sostanziale continuità rispetto al precedente, e un 14% che teme invece una contrazione. Buone le aspettative anche per quanto riguarda le vendite all’estero, che dovrebbero aumentare per il 59% delle imprese.
Fonte: Askanews.
Il vino naturale fa meglio di quello convenzionale? Spoiler: no.
La scienza non lo ha dimostrato, eppure rimaniamo convinti che bere un certo tipi di vini sia meglio per il benessere del nostro corpo. Proviamo a smontare i principali luoghi comuni. Quando beviamo qualcosa di meno lavorato, e che ha al suo interno meno ingredienti, abbiamo l’impressione di bere più sano. Una delle doti che si dà al vino naturale è la sua migliore tollerabilità per il nostro corpo: rispetto a quello convenzionale si pensa spesso che il vino naturale non dia mal di testa e ci conceda postumi di una sbornia meno gravi; nessuna disidratazione e in generale una migliore salute intestinale. Un recente articolo sul New York Times ha cercato di capire se queste affermazioni sono vere e soprattutto se a parte uno storytelling ben condotto, dietro a queste credenze ci sia anche una verità scientifica.
Fonte: Linkiesta.
STAMPA ESTERRA
La filière vin bousculée par le rajeunissement de sa clientèle.
Écartelée entre baby-boomeurs d’un côté, millennials et génération Z de l’autre, elle revoit ses modes de production. ee Les producteurs s’inscrivent dans le temps long, parfois même un peu trop long. Moins de vins rouges, consommés plus souvent hors des repas et de chez soi, et achetés davantage en ligne… Selon la dernière étude de Wine intelligence, publiée en amont du prestigieux salon Wine Paris et de Vinexpo, le fossé entre les baby-boomeurs (plus de 55 ans) d’un cité, et les millennials et la génération Z de l’autre, sur la façon de boire du vin n’est pas près de se combler. Bien au contraire. Si les fréquences de crosommation ne sont pas si éloignées (de 7,5 à 9,6 fois par mois selon les âges), les plus jeunes achètent plus de deux fois plus en ligne, et divisent leur consommation à parts égales entre rosés, rouges et blancs. A l’inverse, les plus âgés gardent une préférence (54 %) pour la couleur la plus foncée, notamment dégustée pendant les repas. Cette «bataille des générations», selon Jean-Philippe Perrouty chez Wine Intelligence, incite viticulteurs, négociants en vins et cavistes à faire évoluer la production. Par exemple, en utilisant de nouveaux cépages, ou en modifiant la méthode de taille des vignes, pour limiter l’exposition des raisins au soleil et obtenir des vins moins alcoolisés, a Niaux voyons que les producteurs s’inscrivent dams le temps long, parfois même un peu trop long», analyse Rodolphe Lameyse, directeur général de Vinexpo. Un signe des temps qui changent, dans le vignoble du Bordelais : à coté du développement de nectars plus fruités et légers, les producteurs ont misé ces dernières années sur les crémants, blancs, rosés ou vins bio, qui pèsent aujourd’hui environ 20% de la production locale.
Fonte: Figaro.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.