rassegna stampa del vino di sabato 11 marzo 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 11 marzo 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Contributi ai produttori di vino.
Dalla Regione Basilicata più di 900 mila euro per rinnovare gli impianti Cosa prevede la misura e come ottenere i contributi La Regione Basilicata ha attivato la misura di sostegno per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti per la campagna 2023-2024. L’iniziativa si pone l’obiettivo di aumentare la competitività dei produttori regionali di vino attraverso il rinnovamento degli impianti vitivinicoli. Gli obiettivi degli interventi Gli interventi previsti dovranno pertanto perseguire le seguenti finalità: 1) l’adeguamento della produzione alle esigenze di mercato; 2) la riduzione dei costi di produzione attraverso una progressiva sostituzione dei vigneti obsoleti e poco produttivi, con nuovi impianti che consentano di ottenere materia prima di buona qualità a prezzi competitivi e remunerativi; 3) la riconversione varietale dei vigneti attraverso l’introduzione di varietà, più performanti sia dal punto di vista enologico sia per quello commerciale.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Masi Agricola, Renzo Rosso lascia il cda.
Renzo Rosso, patron di Diesel, si dimette (con polemica) dal cda di Masi Agricola, azienda leader dell’Amarone della Valpolicella quotata al listino Aim di Borsa Milano e nella quale Rosso detiene una quota del 10% del capitale. «Segnalo – si legge nella lettera di dimissioni di Renzo Rosso – che sulla mia decisione di rinunciare alla carica ricoperta in seno all’organo amministrativo di Masi Agricola ha pesato il fatto di aver riscontrato un’organizzazione del governo societario non in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali. Per quanto detto ritengo che non vi siano presupposti per poter apportare il mio contributo professionale e innovativo e per una proficua partecipazione ai processi gestori della società», conclude Rosso.

Fonte: Sole 24 Ore.

7,5 milioni Crurated aumenta il capitale.
La fine wine community Crurated raccoglie 7,5 milioni e punta sulla valorizzazione dei brand dei vini italiani da collezione.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Villa Sandi sulla spinta dei Prosecco supera i 145 milioni di fatturato.
Sul 2021 +20% Giorgio dell’Orefice Rtsultati record nel 2022 per lo “specialista” del Prosecco, Villa SandL L’azienda di Crocetta del Montello (Treviso) ha infatti chiuso i12022 con un fatturato a quota 145 milioni di euro con una crescita rispetto al 2021 del 20 per cento. Un balzo in avanti che chiude così un quinquennio di successi: il giro d’affari è aumentato di ben il 7o per cento. Villa Sandi è una delle aziende storiche e anche simbolo del Prosecco, vino che ha declinato in tutte le possibili tipologie visto che ha vigneti in tutte le differenti aree dalla pianura del Prosecco Doc alle colline delle Docg di Molo e Conegliano Valdobbiadene fino al cru del Cartizze. Una presenza che ha consentito all’azienda di offrire al mercato l’identità territoriale del Prosecco sempre nel rispetto della tipicità varietale del vitigno Glera.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Siamo alla frutta.
Coldiretti denuncia la “strage” di piante: in 15 anni spariti 100 mila ettari coltivati “E il consumo è sotto il minimo consigliato” Molti agricoltori costretti a cambiare dal clima e dall’arrivo di insetti “alieni”. Michele è un agricoltore di Lugo di Romagna, zona stori? Realmente vocata alla coltivazione di pesche. Ha dovuto dimezzare il suo frutteto e orientarsi su produzioni industriali e alberi di noce. Mattia, in Piemonte, ha detto addio a 12 ettari di kiwi, estirpati nel giro di pochi anni Adesso coltiva quasi soltanto mele, con i conseguenti rischi di una produzione sbilanciata. In Puglia, Dario ha scelto di destinare una parte dei terreni agli avocado, nuovo simbolo di una regione dal clima sempre più tropicale.

Fonte: Stampa.

San Clemente si candida a capitale europea del vino.
Arte, enogastronomia e memoria: il Comune lavora a un ricco calendario di eventi per ottenere l’incarico. Il comune di San Clemente si candida a Capitale europea del vino 2024. Ad annunciarlo la sindaca Mima Cecchini e l’assessore alla cultura Stefania Tordi, ieri mattina, nella sede della Fondazione Carim, a Palazzo Buonadrata. Il comune della Valconca, è riconosciuto come un paese dove viene prodotto uno dei migliori Sangiovese della Romagna, tanto è vero che è inserito nell’Associazione nazionale Città del Vino. Il riconoscimento viene assegnato da Recevin, la “Rete europea delle città del vino”, composta da 800 città del vino presenti in 11 Paesi europei.

Fonte: Corriere Romagna Rimini.

Ottavo posto al Fvg per l’export di vino.
Nonostante il perdurare della guerra ed i rincari stellari delle materie prime (specie il vetro), dei trasporti (specie intercontinentali) e delle bollette energetiche, l’export di vini italiani tiene. Scendono i volumi specie in Gdo, ma salgono sensibilmente i valori dell’export trainato dai fine-wine specie nella ristorazione. A dirlo l’Osservatorio Edoardo Freddi International che colloca il Fvg all’8° posto tra le regioni italiane nella classifica riservata alle esportatrici di vino guidata dal Veneto, e a seguire Piemonte, Trentino e Toscana. Primo mercato gli Usa, a seguire Germania, Svizzera e Uk. Dal Fvg si esporta Prosecco, ovviamente, ma molti vini italiani di qualità come Friulano, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio.

Fonte: Messaggero Veneto.

Una cantina a Case Pianca per il vino delle 5 Terre.
È prevista su un terreno a Corniglia di proprietà del Comune di Riomaggiore Sarà una struttura polivalente e potrà ospitare anche un presidio antincendio La cantina sociale di Groppo a Manarola, finora l’unica in grado di servire tutti i produttori. Una cantina a supporto delle aziende agricole delle Cinque Terre. Il Comune di Riomaggiore ha dato il via alla progettazione a livello di fattibilità tecnico economica, per la realizzazione di una struttura polivalente che ospiti i locali per una nuova cantina, in zona Case Pianca, sopra Corniglia. Un progetto in fase iniziale, del quale i produttori delle Cinque Terre discutono da tempo, con l’obiettivo di avere uno spazio a loro dedicato, proprio in virtù del fatto che le cantine di proprietà delle singole aziende in quasi la totalità dei casi sono piccole e anche all’interno dei borghi gli spazi sono limitati.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Capitale europea del vino San Clemente si candida.
Nel 2024 la rete Recevin assegnerà il riconoscimento a una città italiana. Il Comune di San Clemente si candida a Capitale Europea del Vino 2024. Sarà infatti l’anno in cui Recevin, la rete comunitaria delle 800 città del vino, assegnerà il riconoscimento a una città italiana. L’annuncio sarà dato dalla sindaca Mima Cecchini venerdì 10 marzo, alle 11, nella sede della Fondazione Carim, a Palazzo Buonadrata, a Rimini. IL riconoscimento San Clemente, comune dell’entroterra riminese, dai ricordi malatestiani inseriti nell’antico tessuto urbano, è riconosciuto come un paese dove viene prodotto uno dei migliori Sangiovese della Romagna (San Clemente è oggi una delle Sottozone riconosciute e approvate a livello ministeriale).

Fonte: Corriere Adriatico Pesaro.

Grazzano Badoglio Grignolino Il Nobile Ribelle’: tre giornate tra degustazioni e masterclass.
Tre giorni nel segno del Grignolino. Da sabato a lunedì a Grazzano Badoglio grande evento enoico firmato da Ais del Piemonte, con organizzazione a cura delle delegazioni di Asti e di Casale Monferrato e con il contributo dei Consorzi di tutela vini Colline del Monferrato Casalese, Gran Monferrato e Barbera d’Asti vini del Monferrato e delle Associazioni Monferace e Produttori di Grignolino d’Asti Doc e Piemonte Doc Grignolino. Saranno tre giorni per winelovers, operatori di settore e addetti ai lavori. “Grignolino, il Nobile Ribelle” è il titolo della manifestazione. Nel programma quattro banchi d’assaggio con oltre 140 etichette di circa 120 produttori, tre masterclass, companatico monferrino, territorio e arte: il tutto, nelle sale della ex scuola di via IV Novembre 15, con eventi satellite nel vicino Ristorante Bagatto.

Fonte: Piccolo di Alessandria.

Week-end a Graffiano con il Grignolino Tre giorni dedicati al “Nobile Ribelle”.
Il “Testabalorda” torna a scuola, anzi nella ex scuola che per il secondo anno ospiterà Grignolino, il Nobile Ribelle». Evento dedicato a questa Doc che unisce due province in programma da sabato a lunedì coinvolgendo ben 108 produttori che proporranno 129 etichette in degustazione. Ma in programma anche tre masterclass per fare un focus più approfondito sul Grignolino. La manifestazione ha la regia dell’Ais – Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale, supportate da Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese, dalle Associazioni Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace, dal Consorzio Gran Monferrato e patrocinio del Comune di Grazzano. Spazi più grandi per rendere la degustazione più confortevole al pubblico, una giornata in più dedicata agli operatori e tre masterclass di approfondimento.

Fonte: Vita Casalese.

Vigna di Puglia racconta 21 vitigni autoctoni.
L’Associazione Italiana Sommelier Puglia Delegazione di Brindisi, in partnership con la Regione Puglia, l’Associazione Donne del Vino Puglia, il Movimento Turismo del Vino Puglia, l’I.I.S.S. agrario Basile Caramia Gigante Locorotondo, ha organizzato a prima edizione de La vigna di Puglia, un vigneto con più di 400 viti innestate con 21 vitigni autoctoni regionali. La rassegna si è svolta nella bucolica cornice della Masseria Didattica Tratturi Reali (a Villa Castelli – Brindisi), ed ha avuto come obiettivo quello di celebrare i vitigni autoctoni regionali per realizzare insieme una vera e propria vigna, la Vigna di Puglia, luogo reale di conoscenza ed esperienza del patrimonio ampelografico pugliese. Tra gli ambasciatori dei più importanti vitigni autoctoni pugliesi che hanno portato con sè le marze da innestare in campo.

Fonte: Salento in tasca.

Consorzio Doc Sicilia, Rallo presidente.
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia elegge il presidente e i vicepresidenti. Alla guida del Consorzio viene riconfermato Antonio Rallo. La decisione è stata presa durante la prima seduta del nuovo CdA che riconferma per il triennio anche i due i vicepresidenti Giuseppe Bursi e Filippo Paladino.

Fonte: Giornale di Sicilia.

I presidenti delle cantine chiedono la distillazione.
Associazione e operatori sino, Settesoli, Colomba Bianca e hanno presentato un Paolini) per discutere delle attuali problematiche legate al mondo del piano contro la crisi vino alla crisi del mercato e al fine di individuare possibili linee di interdistillazione di crisi che sia pratica- vento per tonificare il mercato vitivita con prezzi congrui affinché venicolo ed arrivare alla prossima gano tolti dal mercato parecchi etto- campagna 2023-2024 con poche gia litri di vino; la distillazione è una cenze. Il presidente della Cia Sicilia pratica che non distrugge il prodotto Graziano Scardino, ha inviato una ma lo destina alla produzione di al- lettera all’assessore all’Agricoltura col per disinfettanti; stoccaggio dei della regione siciliana Luca Samvini, con una dotazione finanziaria martino, evidenziando il fatto che adeguata al fine di poter esaudire un anche la Francia sta adottando maggior numero di richieste, questo sure analoghe ed il governo francese per dare liquidità alle cantine in ha reso disponibili 160 milioni di intesa di una ripresa del mercato e vento a favore del mondo vitivinicolo.

Fonte: Giornale di Sicilia Agrigento-Caltanissetta-Enna-Trapani

Masi, nel 2022 ricavi a +12,6% «Puntiamo su qualità e brand».
La società quotata ha presentato i risultati 2022. Anche l’Ebitda in crescita. Bene il mercato Italia e il Far East Masi, nel 2022 ricavi a +12,6% «Puntiamo su qualità e brand» L’utile netto è in calo per effetto dei cambi, negativi nell’ultimo trimestre. Le incognite persistono anche per il 2023, ma c’è fiducia 1l presidente Boscaini: «II valore della multicanalità Avvicina al consumatore e mitiga il rischio». Un anno di soddisfazione nonostante le incognite e le insidie sotto le quali si era aperto: così commentano il 2022 i vertici di Masi Agricola spa, quotata nell’Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, che ieri hanno approvato il bilancio consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre. Un esercizio che ha fatto registrare un incremento dei ricavi netti consolidati del 12,6% (a 74,7 milioni di euro) e dell’ebitda (a 13,2 milioni da 12,9), mentre vede un calo dell’utile netto a 4,5 milioni (da 5,4 milioni nel 2021); il dividendo proposto è di 6 centesimi per azione.

Fonte: Arena.

Villa Sandi sale nel 2022 a 145 milioni di fatturato.
È stato un 2022 chiuso con ricavi per 145 milioni, in crescita del 20% quello di Villa Sandi, casa vitivinicola di Crocetta del Montello (Treviso) guidata da Giancarlo Moretti Polegato (nella foto in alto), a fronte di un incremento in volume delle vendite intorno al lo%, e per i16o% derivante dai mercati internazionali. Il dato risente di un ritocco sui listini introdotto per compensare i ma 4,9 ori costi di produzione e delle materie prime «secche» (vetro, tappi, carta etc.) avvenuto due volte nel corso dell’esercizio e che riguarda anche i prezzi praticati nel 2023, un anno che comunque il presidente si attende «più tranquillo» del precedente.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestr.

Villa Sandi stappa il bilancio: fatturato a 145 milioni (+20%) con il boom del mercato Usa.
Sulla scia del fenomeno Prosecco, Villa Sandi continua a volare: il gruppo di Crocetta del Montello, uno dei marchi simbolo delle celebri bollicine e uno dei pochissimi produttori presenti con vigneti in tutte e tre le denominazioni (Doc, Conegliano Valdobbiadene e Asolo Montello), chiude il 2022 con un fatturato record, a 145 milioni di euro. Una crescita del 20% rispetto al 2021 e di quasi il 70% negli ultimi cinque anni. Per il 60% i ricavi derivano dall’export, frutto di un attento presidio dei mercati e di collaborazioni storiche con i più importanti distributori internazionali, che hanno permesso di intercettare ed interpretare tendenze ed esigenze dei mercati. La crescita più significativa l’anno scorso, in particolare, è stata registrata negli Stati Uniti, dal 2021 principale bacino estero, seguito dall’Asia. «Siamo molto soddisfatti di questi risultati – commenta il presidente Giancarlo Moretti Polegato.

Fonte: Gazzettino.

Verona Masi, utile in calo ma ricavi in crescita.
Ricavi netti consolidati a 74,7 milioni di euro, in crescita del 13% circa rispetto ai 66,4 del 2021, e utile netto a 4,5 milioni, in calo sui 2021(5,4 milioni), per Masi Agricola, tra i leader italiani nella produzione di vini premium, che ha approvato il bilancio. Ebitda in aumento a 13,2 milioni (12,9 nel 2021), in percentuale penalizzato dall’aumento dei costi operativi. L’indebitamento netto è a 7,7 milioni (2,7 al 31 dicembre 2021).11 dividendo sarà di 6 centesimi per azione. II mercato Italia è cresciuto del 20,8%; le Americhe del 14%e il resto del mondo segna +58%.

Fonte: Gazzettino.

Sfida tra marchi in tribunale: Glera batte Glerage – Glera batte Glerage in tribunale.
Il nome del vitigno è un riferimento. Non solo quando si parla dell’uva che sta alla base del Prosecco, ma anche quando si entra nel mondo dei profumi. Martina Montagner, imprenditrice e artista, titolare della Galleria d’arte nel centro di Montebelluna, ormai sei anni fa ha avuto l’intuizione di registrare il marchio iniziando a vendere l’eau de parfum Glera. Quasi in parallelo, però, tre imprenditori della zona di Pieve di Soligo, Mariavittoria Casagrande, Mirca Marchi e Roberto Baldassar, hanno fatto decollare il marchio Glerage per i loro prodotti di cosmesi. Battaglia finita in tribunale. Martina Montagner Glera batte Glerage in tribunale ›L’imprenditrice di Montebelluna Martina Montagner ›Chiamata in causa da un’azienda di Neve di Soligo, ha vinto aveva lanciato il suo profumo «come omaggio al Veneto» L’avvocato Parolin: «Ora il marchio rivale venga cancellato».

Fonte: Gazzettino Treviso.

Al via “Vinetia Tasting” due giorni di assaggi masterclass e incontri.
Per due giorni, oggi e domani, i migliori vini del Veneto, selezionati dalla guida dei Sommelier Ais del Veneto, sono in degustazione a Treviso: si rinnova infatti l’appuntamento con “Vinetia Tasting – il Veneto nel calice”, con banchi d’assaggio, masterclass, un convegno e visite guidate in città. Un’occasione per degustare i migliori vini tra la Loggia dei Cavalieri, il salone Borsa della Camera di Commercio di piazza Borsa, e incontrare i produttori, con 300 vini di 80 aziende. Evento ideato dai sommelier Ais del Veneto presieduta da Gianpaolo Breda con la delegazione di Treviso capitanata da Wladimiro Gobbo, il sostegno del comune e della Camera di Commercio Treviso – Belluno Dolomiti. Il.via oggi alle 15.30 alla Loggia nei Cavalieri con le degustazioni gratuite (fino alle 19) con la collaborazione dei panificatori di Treviso, mentre alle 15 iniziano le visite guidate sul tema “Treviso tra dipinti e acque” insieme a Edi Conson, con replica domenica alle 16.30.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Villa Sandi, ricavi record il 2022 chiuso a 145 milioni «Ora pronti a nuove sfide».
Fatturato record per Villa Sandi che ha chiuso il 2022 con 145 milioni di euro. Se tutto il settore ha vissuto un anno eccezionale, l’azienda di Crocetta del Montello ha fatto ancora meglio, segnando una crescita del 20% rispetto al 2021 e di quasi il 70% negli ultimi cinque anni. «I risultati raggiunti rappresentano per noi un nuovo punto di partenza e una fonte di motivazioni per affrontare nuove sfide. Tra obiettivi raggiunti e traguardi a cui mirare, tanto lavoro, impegno, fiducia e coraggio», afferma il presidente Giancarlo Moretti Polegato. Un risultato direttamente proporzionale alle leve messe in campo dall’azienda: investimenti continui realizzati in cantina, vigna e sulle linee di imbottigliamento, sempre in ottica di sostenibilità; attenzione a mantenere sempre alta la qualità del prodotto; un rapporto di fiducia e di scambio con gli importatori.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Docg, l’80% venduto senza utilizzare la dicitura Prosecco.
I dati del consorzio giovedì in un convegno di Coldiretti II presidente Giorgio Polegato «Dobbiamo consolidare il mercato all’estero». Tra i170 e 80% dei 103 milioni di bottiglie del Prosecco Docg viene collocato col nome “Conegliano Valdobbiadene”, o solo “Valdobbiadene”, eventualmente con l’aggiunta dell’aggettivo “Superiore”. La denominazione “Prosecco’? Sparita. L’ha certificato un’indagine di qualche tempo fa e il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg si appresta a decidere importanti aggiornamenti della denominazione. Lo ha anticipato il direttore Diego Tomasi al convegno della Coldiretti Treviso svoltosi giovedì a Valdobbiadene. Tomasi ha assicurato i numerosi produttori che ovviamente resterà l’identificazione Conegliano Valdobbiadene. E che resterà pure l’aggettivo “Superiore”. In sala hanno capito che, dunque, verrà tolto il riferimento al Prosecco. Intanto il cda del Consorzio di tutela si è riunito l’altro ieri per l’elezione di Lodovico Giustiniani a proprio rappresentante nell’Associazione Unesco.

Fonte: Tribuna Treviso.

Due passi in vigna, l’evento per gli amanti del vino!
Quale motivo migliore per venire al Mercato se non un buon calice di vino? Torna sabato 25 marzo per la settima edizione Due Passi in Vigna, un viaggio nei territori del vino, tra degustazioni e masterclass, con focus sulle realtà emergenti in collaborazione con Vinario4. Dalle 16:00 alle 22:00 in tutto il Mercato si terranno degustazioni con banchi d’assaggio con oltre 100 etichette in abbinamento ai piatti delle botteghe dei nostri artigiani.

Fonte: Mercato Centrale.

I vigneti eroici nelle Alpi piemontesi: con “Ossola in Cantina” sette tappe per scoprire l’anima vitivinicola della Val d’Ossola.
Sette cantine della Val d’Ossola apriranno le proprie porte per regalare al grande pubblico un coinvolgente viaggio di scoperta vitivinicola. L’appuntamento è per sabato 13 maggio dalle 11 alle 18 (previsto il rinvio al 27 maggio in caso di maltempo). Dopo lo straordinario successo della prima edizione e uno stop lungo tre anni, torna “Ossola in Cantina”, la giornata organizzata dall’Associazione Produttori Agricoli Ossolani (Apao) con la collaborazione dell’Associazione Italiana Sommelier Verbania e della Condotta Slow Food Valle Ossola per scoprire e valorizzare piccoli produttori del nord estremo del Piemonte, una porzione di territorio la cui anima vitivinicola è ancora poco conosciuta, pur raggiungendo livelli qualitativi ormai degni di nota.

Fonte: Turismo Italia News.

Vino Gerry Scotti, quanto costa 1 bottiglia? È accessibile a tutti: il costo.
Gerry Scotti, noto presentatore televisivo italiano, lancia il suo nuovo vino! Gerry Scotti è un personaggio molto amato dalla televisione italiana, grazie alla sua simpatia, alla sua professionalità e alla sua capacità di coinvolgere il pubblico. Gerry Scotti ha avuto una lunga carriera nel mondo dello spettacolo. Nato a Miradolo Terme in provincia di Pavia, il 7 agosto 1956, ha iniziato la sua carriera negli anni Settanta come presentatore telefonico a Radio Hinterland Milano. Gerry Scotti, il celebre conduttore, ha preso la decisione di coltivare la sua passione per il vino che ha ereditato dalla sua famiglia di viticoltori. Ha collaborato con i produttori della famiglia Giorgi, che sono attivi nel panorama vitivinicolo della Lombardia da più di un secolo, per produrre tre vini: un Barbera, un Riesling, e un Pinot Nero vinificato in rosa. Il Pinot Nero Rosato DOC “Pumgranin” è fresco e succoso, con sentori di fragoline di bosco, salvia, menta e melagrana, perfetto per accompagnare aperitivi e pranzi leggeri.

Fonte: Wine and Food Tour,

Vino: 200 Dop contro la riforma all’esame dell’Ue.
No a un ruolo forte dell’Agenzia Ue per la protezione dei brevetti (Euipo) sulle Dop e allo stralcio di parte delle norme sui vini a indicazione di origine dalla Pac. E’ la presa di posizione sulla riforma Ue delle norme Dop e Igp di oltre duecento denominazioni europee del vino, tra cui Franciacorta, Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Istituto Marchigiano Tutela Vini, Consorzio Castel del Monte, Vino Nobile di Montepulciano, in una lettera che circola nel Parlamento europeo e nei ministeri nazionali. Sui due fronti indicati “la proposta di riforma della politica delle Ig” (che sta per prodotto a indicazione geografica) è “una minaccia esistenziale” per le denominazioni in questione, si legge nella lettera.

Fonte: ANSA,

Salvini, il vino e le bibite gassate.
La bellezza del saper tacere al momento opportuno andrebbe rivalutata, specie da alcuni nostri politici. Il ministro Matteo Salvini, ospite a LET Expo a VeronaFiere. Nell’incontro, durato circa 27 minuti (qui potete vedere la versione integrale), Salvini parla della sua materia da ministro, ma per quel mezzo minuto dice altre cose, e purtroppo le dice male. Perché vedete, è vero che le bevande gassate possano fare male, ma dovrebbe portare un esempio che dimostri quali farebbero peggio delle bevande alcoliche (la distinzione vino/altre bevande alcoliche è da ignoranti in materia). Sono ormai mesi che insieme a tantissime altre voci cerchiamo di far passare il messaggio spiegato dall’OMS a inizio anno: non esiste soglia di sicurezza nel consumo di bevande alcoliche, non c’è una dose che non presenti rischi per la nostra salute. I motivi di questo allarme sono molteplici, uno fra i tanti è il fatto che le bevande alcoliche contengono etanolo, sostanza sicuramente cancerogena, e lo IARC l’ha inserito nella categoria di maggior rischio. Sia chiaro, siamo tutti d’accordo che le bevande gassate possano essere dannose per la salute, ma da qui a sostenere che bere vino in quantità moderata possa portare meno rischi di un bicchiere di Coca ce ne passa.

Fonte: BUTAC,

La ristoratrice: “Giusto boicottare il vino di Franco Morando, quel video offende un’intera categoria”.
Parla Simona Vlaic, titolare dello storico ristorante San Giors di Torino: “Giusto boicottare vino di Franco Morando”.

Fonte: La Stampa.

Vino: ricerca EFI, Export italiano tiene nonostante guerra e crisi energetica.
Nonostante il perdurare della guerra ed i rincari stellari delle materie prime (specie il vetro), dei trasporti (specie intercontinentali) e delle bollette energetiche, l’export di vini italiani tiene. Scendono i volumi specie in GdO, ma salgono sensibilmente i valori dell’export trainato dai fine-wine specie nella ristorazione. Amarone, Barolo e Chianti Classico sono i “re di cuori” delle bottiglie premium, specie in USA e Cina; ma si assiste anche ad una rinnovata domanda di Prosecco (il “principe” delle bollicine), È quanto emerge dalla ricerca qualitativa realizzata dall’Osservatorio EDOARDO FREDDI INTERNATIONAL sui trend dell’export di vini italiani nel mondo negli anni 2020/2022 e proiezioni 2023 (analisi su dati ISTAT e Nielsen).

Fonte: Newsfood.

Vino, lo spumante subacqueo Akènta Sub Official Wine di Vinitaly and The City.
Dalle profondità del mare sardo alle piazze-museo a cielo aperto del centro storico di Verona. Akènta Subdella cantina Santa Maria La Palma di Alghero è l’official wine di Vinitaly and the City, il fuori salone per gli appassionati in programma dal 31 marzo al 3 aprile tra Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. Primo Vermentino di Sardegna Doc ad essere affinato alla profondità di 30-40 metri nelle acque protette del Parco regionale di Porto Conte di Alghero, Akènta Sub – lo spumante subacqueo dal nome benaugurale (da ‘a chent’annos’, augurio di lunga vita in sardo) prodotto con metodo Charmat – riemergerà dai fondali in occasione del brindisi di inaugurazione di Vinitaly and the City (Piazza dei Signori – Loggia di Fra Giocondo, 31 marzo ore 18.00), per diventare il compagno di viaggio lungo tutto il percorso culturale, artistico, enogastronomico dell’evento diffuso organizzato da Veronafiere.

Fonte: Newsfood.

Importazioni mondiali di vino nel 2022: calate del 4% le quantità.
«Il commercio mondiale di vino ha segnato nel 2022 solo una lieve battuta d’arresto, chiudendo il conto volume a -4% sull’anno precedente (34,1 milioni di ettolitri) e rimanendo ancora sotto il dato pre-Covid (35,4 milioni di euro di ettolitri, -1% Cagr)». A sottolinearlo è una nota dell’8 marzo di Unione Italiana Vini (UIV), che commenta «tutto sommato è andata bene», trattandosi di «un anno complicatissimo, gravato da costi impazziti». Il dato, viene fatto sapere, è contenuto nel Consuntivo 2022 sulle importazioni mondiali dell’Osservatorio del Vino di UIV, pubblicato in un servizio del coordinatore dell’Osservatorio Carlo Flamini su Il Corriere Vinicolo n. 9/2023.

Fonte: Floraviva.

Dal MASE, VIVA la sostenibilità del vino italiano.
Da Nord a Sud salgono così a 152 le aziende agricole che credono nel modello produttivo di viticoltura sostenibile e, grazie all’unione in 14 cantine sociali e consorzi, questo significa una scelta precisa da parte di 10mila 482 realtà. In due mesi, la Direzione Generale per l’economia circolare del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ha già siglato 18 accordi volontari di adesione al programma VIVA, con 4 rinnovi di “nomi” di fama mondiale e 14 nuovi ingressi. programma VIVA, con 4 rinnovi di “nomi” di fama mondiale e 14 nuovi ingressi.
Dal 2011, VIVA è l’unico standard pubblico italiano per la misurazione e il miglioramento della sostenibilità vitivinicola. I fatti parlano di 49mila 836 ettari di aziende certificate, quasi 324 milioni di litri di vino, per un totale di quasi 4 milioni e mezzo di bottiglie, più di 350 professionisti formati ad hoc e 4 programmi regionali che utilizzano gli indicatori VIVA per misurare la sostenibilità delle aziende (SOSTAIN Sicilia, VITA-VITicoltura Armoniosa in Piemonte, PROiNOS in Veneto, VITICOLTURA SOSTENIBILE in Friuli-Venezia Giulia).

Fonte: LineaAmica.

STAMPA ESTERA

Christine Vernay, esprit libre et vins vibrants.
Nous la rencontrons un matin dans la salle à manger d’un hôtel parisien, loin de ses vignes du sud de Vienne, en appellation Condrieu et C©te-rôtie. Christine Vernay nous parle d’abord de ses lectures, qui en disent long. Il y a l’ «énignnatique Joël deRomay et ses développements sur l’inné et l’acquis, une idée qui m’a toujours passionnée. l’ai longtemps été persuadée que l’acquis était plus important, mais cela change. » Elle reviendra sur le sujet. Elle évoque la poésie de François Cheng, «qui est aussi un chemin de vie. J’aime sa sensibilité, son approche du monde, entre écriture et calligraphie, beauté et intelligence. » Et puis il y a Marc Aurèle, «ma base, celui qui revient toujours, celui qui m’inspire et m’emmène». l’ancienne professeur de français et de latin cite son chouchou : «Que la force me soit donnée de supporter ce quine peut être changé et le courage de changer ce qui peut l’être mais aussi la sagesse de distinguer l’un de l’autre. » Puis elle évoque « ce domaine que mon père m’a transmis, avec ses valeurs de travail et ses valeurs morales ». Son père, Georges Vernay, a réussi la performance de transformer le condrieu, vin de peu d’intérêt, en un blanc formidable, une référence mondiale. «C’était un esprit libre. J’ai moi-mime grandi avec une grande liberté. Ce fut essentiel. Mes parents ont toujours respecté mes choix, mime si mon père aurait aimé que je fasse du droit. » Et d’ajouter : «Je n’ai jamais été jugée. Cela permet un épanouissement et d’aller plus vite vers ce qu’on est. Quant à ma mère, une femme forte, elle fut un pilier dans mu construction professionnelle. Elle était très impliquée dans l’entreprise familiale, dans l’ombre, en laissant mon père prendre la lumière. Mais elle n’en a pas souffert. Elle était consciente de sa valeur, sans besoin de plus. Je parle d’une femme décomplexée qui impose, qui dirige, qui est aussi triste, mais vivante. File et mon père, c’était un binôme. » Cela ressemble au couple qu’elle forme avec son mari, de façon Inversée. « Sauf que Paul (son marl, NDi.R) est expansif», dit-elle. « Le fait d’être une fille m’a rendue plus liure, reprend-elle. Rien ne reposait sur moi. Je suis ravie d’avoir été entourée de deux frères. » 1.’un est parti vivre aux États-Unis, l’autre travaille à ses côtés après avoir dirigé une école d’ll.M. «Moi, mon évasion, c’est la lecture, l’aventure intérieure. » Elle aime la marche, «c’est de la méditation », apprécie les écrits de Henry David Thoreau sur le sujet, sur le retour à soi. «J’ai une vie spirituelle», dit-elle. Elle évoque une éducation catholique dont elle s’est à peine affranchie, un grand-père maternel anticlérical, une grand-mère maternelle très pratiquante, de nouveau son père, issu d’un milieu catholique sans conviction. «Jusqu’à 18 ans, je me souviens d’avoir échangé avec un prêtre, celui de Condrieu qui revenait d’Afrique.

Fonte: Figaro.

Argentina launches Malbec dollar’ forex rate to boost ebbing wine sales.
Argentine wine producers are being given a preferential “Malbec dollar” exchange rate as the government seeks to boost exports and replenish its dwindling central bank reserves. Ministers said they would introduce the rate from April to help vineyards struggling with an annual inflation rate approaching 100 per cent, along with extreme weather affecting the harvest. Enrique Vaquie, minister for energy and economy in Mendoza province, told the Financial Times that exporting Argentine wine had been like “rowing through a river of dulce de leche”, referring to the nation’s sticky caramel sauce. The exchange rate plan follows a “soy dollar” policy introduced in September to boost exports of the soyabean crop, allowing farmers to sell at a premium rate of 200 pesos to the dollar compared with an official rate of about 150 pesos. Finance minister Sergio Massa said this month that the more generous exchange rate for wine — the exact level of which has not yet been unveiled — aimed “to help recover export competitiveness and help consolidate Argentina’s reserves”. The rate, swiftly dubbed the Malbec dollar, would be followed by preferential rates for more local products, Massa said. Other produce include lemons and cotton. Extreme climate conditions have damaged crops, reducing exports and the inward flow of foreign currency as farmers battled a late frost and severe drought over the past year. Argentina is among the world’s 10 largest wine exporters in dollar terms but overall production fell by a fifth in 2022 from a year earlier, while exports of bulk wines dropped 20 per cent by value..

Fonte: Financial Times.

Así serán los próximos cuarenta años de Tempos Vega Sicilia.
La familia Alvarez celebra cuatro décadas como propietaria del grupo bodeguero. Dice Amor Towles en Un caballero en Moscú que “hay muchas razones para pedir determinada botella de vino. Yla añoranza del hogar estáentre las mejores”. La frase, que recoge Alfonso Armada en el libro que conmemora el cuarenta aniversario de la familia Álvarez como propietaria de Vega Sicilia (Ribera del Duero), podría haberla pronunciado alguno de los hermanos Alvarez, que siempre han entendido Vega Sicilia, origen de un grupo que hoy suma otras cinco bodegas, como su hogar. Adquirida por su padre, David Alvarez, el 15 de abril de 1982, la historia de la bodega Vega Sicilia, que ya era una de las más renombradas del mundo cuando él entró, ha sido desde entonces sinónimo de excelencia. Y es que Pablo, Elvira, Juan Carlos, Emilio y Marta Álvarez, todos propietarios y administradores de la empresa familiar El Enebro, que a su vez es la dueña de Tempos Vega Sicilia, se han preocupado por mantener al vino al margen de disputas, polémicas o rencillas que no iban a ninguna parte, y se han centrado en la gestión. ¿Cómo serán los próximos cuarenta años? “Nuestro objetivo es impulsar el legado de Tempos Vega Sicilia; mejorar la calidad de nuestros vinos, uno de los principios sagrados de la casa; apostar por la excelenciay el trabajo bien hecha, concentrarnos en el sector de la alta gama y el lujo, y buscar proyectos que reafirmen la expansión internacional del grupo familiar”, explica Juan Carlos Alvarez, consejero delegado del grupo, que añade que ya preparan a la siguiente generación “para que continúen este legado en el que hemos invertido más de 300 millones de euros.

Fonte: Expansión.

Chilean winemaker Concha y Toro makes a splash with upmarket expansion.
Food S beverage Chilean winemaker Concha y Toro makes a splash with upmarket expansion. Among the French premiers crus and top bottles from California and Italy, Bordeaux’s historic fine-wine market La Place traded no less than six wines last season from Chile, a country formerly associated with easy-drinking, good-value tipple. One of the six was Almaviva, the Chilean Cabernet Sauvignon-led blend that first broke open the traditionally Frenchonly marketplace to foreign wines in 1998 and now retails for as much as $200 a bottle. Named after a character in The Marriage of Figaro, Almaviva is a symbol of its maker’s determination to grow by moving upmarket. Concha y Toro is Latin America’s biggest winery, with sales of about $lbn and an empire stretching beyond its native Chile to organic vineyards in California and vines in Argentina. Almost half of the company’s revenue in 2022 came from premium wines, and Eduardo Guilisasti, chief executive, is redoubling efforts on the push upmarket despite net profit slipping 2.9 per cent in the first nine months of 2022 to 66.1bn pesos ($82.6mn). “Chile has a lot of space to grow in the [fine wine] category because it’s only just becoming known,” Guilisasti said in a rare interview at the 19th century Concha y Toro mansion and vineyard outside Santiago. “Our business segments with the greatest resilience [last year] were the most premium ones, showing that the strategy adopted by the company five years ago was correct … the tendency towards premiumisation will continue.” Over a lunch of Chilean abalone, mushroom risotto and slow-cooked pork ribs, paired with different wines from the family portfolio, the Guilisastis discussed Concha y Toro’s biggest challenge: how to build a new global premium wine brand positioned above Casillero del Diablo as part of the push upmarket. The group’s Trivento brand from Argentina could be a template, because Argentina’s wine has historically sold at a premium to Chile’s. At the top of the Concha y Toro range sits the prized Almaviva wine. A joint venture with France’s legendary Château Mouton Rothschild, it was conceived after a trip by Guilisasti’s father to the Bordeaux vineyards in the 1990s in search of fine winemaking expertise. One château owner stood out for her willingness to help: Baroness Philippine de Rothschild, then the proprietor of Mouton Rothschild. Before signing any deal, De Rothschild sent her chief oenologist Patrick Léon to sample Chile’s wines.

Fonte: Financial Times.

The regeneration game.
M’ine he most instructive tasting I experienced during my two weeks in New Zealand recently was not specifically linked to either wine or New Zealand. I was given two wine glasses fine( with soil by Grant Rolston, a ruddy faced viticulturist from a long line of farmers. The contents of the lefthand one looked and, with a bit of encouragement, smelt like dust. But out of the right-hand glass leap a complex array of aromas that seemed as lively as the earth inside which was full of fragments of vine roots and tiny insects. The soil in the left-hand glass had been taken from an unidentified vineyard fanned conventionally, so treated with chemical fertilisers and fungicides. That on the right came from Rudi Bauer’s biodynamic Quartz Reef wine operation in Central Otago in the south of the South Island, where I was tasting. The two vineyards, Rolston said, had been planted at the same time. Biodynamic growing is a step beyond organic viticulture, whose adherents simply forswear agrochemicals. Bauer is an avid follower, which means being guided by the phases of the moon, burying homeopathic doses of special “dynamised” (stirred) preparations in cow horns at propitious times and other bizarre rituals. But all over the world producers of some of the most admired wines follow biodynamic principles, with a demonstrably beneficial effect. The soil demonstration took place in Bauer’s open-sided “centre of biodynamic operations”, more accurately described as a wooden shack. It was flanked by beds of valerian, chamomile and yarrow, and an old meat safe used for drying these ingredients for various biodynamic preparations hung from the ceiling. Butterflies flitted everywhere. The earth floor was home to a colony of sandflies. Like farmers of all sorts, vignerons are becoming increasingly aware of the importance of what goes on below rather than above ground. Soil, often degraded by decades of agrochemicals, is becoming the nev focus of vine-grower attention. We now understand the importano of underground networks of microbes and fungi in promoting healthy growth — the more earthworms the better. One requirement of biodynamic growing is to abandon tillage, which turns over the soil, breaking up these networks and reducing the soil’s water-holding capacity. One of its most visible effects is the planting between vine rows of a healthy mix of different cover crops that sequester carbon in the soil, and can be designed to attract predators that will keep vine pests at bay without recourse to pesticides. Bare earth is no longer a badge of honour in a vineyard, rather the reverse. Another buzzword is biodiversity. Even the Bordelais, who at one time rejected organic viticulture, boast of how many trees and hedges they have planted in their vineyards. In New Zealand, demand is so great that nurseries are short of native tree saplings. Every year we have a writing competition for visitors to JancisRobinson.com and the theme last year was regeneration.

Fonte: Financial Times Life&Arts.

To Find the Best Wine Values, Think Like Warren Buffett.
The Oracle of Omaha may not be an oenophile, but could his investment rules serve as guidance? HOW DO YOU DEFINE a good value wine? It’s a question with multiple answers. I have my own set of value criteria, but so does just about every other wine drinker I know. Answering the question seemed almost impossible until my friend Holly suggested I consult a higher power. Warren Buffett. After all, Mr. Buffett is the ultimate value investor, reasoned Holly. I understand the Oracle of Omaha isn’t an oenophile—his assistant, Debbie Bosanek, said she has never seen him take a drink. But I wondered: Could his investment rules nevertheless help guide my search for value wines? I called up Ms. Bosanek to see if the man who has been called “the world’s most successful investor” might want to chat, but I was told that Mr. Buffett does not take such calls. “As you can imagine, he gets a lot of them,” she added. Undaunted, I consulted the book “The Warren Buffett Book of Investing Wisdom,” edited by Robert L. Bloch, and found seven Buffettisms that seemed remarkably applicable to selecting a good value wine—even if Mr. Buffett hadn’t intended the connection. ‘The time to get interested is when no one else is. You can’t buy what is popular and do well! When a wine becomes fashionable and greatly sought-after, its price is likely to be inflated—sometimes hugely so. I’m thinking of wines like Napa Valley Cabernet, grand cru Burgundy and first-growth Bordeaux—wines that people with lots of money are chasing. Sancerre is another wine I’d put into this category: Sommeliers have often told me they can charge whatever they want for Sancerre and wine drinkers won’t balk at the price. For drinkers who like these hugely popular wines but are looking for good value alternatives, I’d suggest Cabernets from Sonoma’s Alexander Valley instead of Napa. There are a lot of very well-made Cabernets from this next-door-toNapa location—that sell for much less. Ditto Chardonnay from the Jura region of France, just southeast of Burgundy’s Côte d’Or, another cool-climate region where quite a few Burgundian winemakers are making terrific (and more-affordable) wines. And the wine to buy instead of Sancerre? That’s easy. I’d choose a bottle from Menetou-Salon, the village next to Sancerre that produces a Sancerre taste-alike (often made by a producer based in Sancerre). ‘Big opportunities come infrequently. When it’s raining gold, reach for a bucket, not a thimble! If you find a wine that’s a really good value, I’d advise buying multi ple bottles—or better yet, a case or two. For example, I recently found a couple of good white wines that I’ve bought in multiples: the fresh and lively 2021 Benito Santos Igrexario de Saiar Albariño from Rías Baixas, Spain, for $14, and the brisk and juicy 2021 Hiedler Löss Grüner Veltliner from Austria, for a mere $13.

Fonte: Wall Street Journal Usa Off Duty.

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A risentirci a domani.