rassegna stampa del vino di sabato 29 aprile 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 29 aprile 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Anche il mercato del vino è influenzato dalle polemiche.
L’autore Giornalista, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali È senior editor di Intravino, uno dei blogzine italiani più popolari e longevi, e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Sébastien Riffault e Isabelle Penaud si sono incontrati di persona per la prima volta solo qualche settimana fa, in tribunale. Prima che uno facesse causa all’altra non si erano mai visti nonostante facciano parte della stessa comunità, seppur allargata. Entrambi producono infatti vino naturale in Francia: uno nella valle della Loira, vicino Sancerre, l’altra nella zona del Beaujolais, pochi chilometri a nord della città di Lione. Isabelle Perraud oltre a essere una vignaiola è anche presidente di Paye ton pinard, una piccola associazione nata per denunciare il sessismo, Pornofobia, il razzismo e discriminazioni nel mondo del vino.

Fonte: Cibo.

Puglia regina italiana dei calici.
Unioncamere: 396 aziende attive nella produzione del vino, un terzo sono nel Foggiano • Fatturati in crescita, aumento dei profitti, crescita degli investimenti, e maggior impiego di capitale di rischio: è la fotografia scattata all’enologia pugliese dall’ultimo Sismografo di Unioncamere Puglia. Sono 396 le aziende pugliesi che operano nella produzione di vino al 31 dicembre 2022. Un risultato che, per numero di imprese, colloca la Puglia al primo posto in Italia, davanti a Sicilia (328) e Veneto (223). Foggia, fra le province pugliesi, è nettamente in testa per radicamento delle aziende vinicole: 144 pari al 36% del totale regionale. Seguono le province di Bari (18% delle imprese pugliesi) e Taranto (16%); il resto della torta è diviso più o meno equamente fra le altre province (intorno al 10%).

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Italia, popolo di distillatori Il suo «spirito» in una guida.
Arriva in libreria la terza edizione di «Spirito autoctono» Una giuria ha recensito i nostri alcolici (sempre migliori) Alberto Milan • Sempre di più, sempre più fantasiosi, sempre più bravi tecnicamente. I liquoristi e distillatori italiani stanno crescendo e lo stanno facendo alla grande, in piena continuità con la storia artigianale del nostro Paese, che va dai monaci ai grappaioli, alle ricette familiari segrete per rosoli e limoncelli, fino ai creatori di gin di nuova generazione, hipster e tatuati. E a dar conto della loro produzione, censendola e recensendola, c’è un unico, fondamentale strumento: la guida «Spirito Autoctono», che in questi giorni manda in libreria e online la sua terza edizione. Ma andiamo con ordine.

Fonte: Giornale Stile.

Enologia sartoriale.
Piccoli produttori e grandi bottiglie – a cura di läccardo Lagorio Azienda Agricola Piero Cane La Patrizia «Ciascun vitigno possiede un terreno d’elezione». Oltre a questa verità inconfutabile sono tre gli elementi che concorrono a fare buon vino: esposizione della collina, età delle viti («mai meno di vent’anni») e composizione del suolo. Questo sembra dire Piero Cane, vignaiolo da sempre nella cascina alta su Castagnole delle Lanze. Seduti al tavolo della familiare sala di assaggio si respirano la semplicità e l’immediatezza di chi il mestiere lo fa per convinzione più che per numeri e fatturati. La quasi totalità delle I 5mila bottiglie si vende infatti ai privati consumatori. La Patrizia è il fiore all’occhiello: Barbera Superiore DOCG che si trova a disposizione del mercato almeno tre anni dopo la vendemmia.

Fonte: Il Settimanale PMI.

InCantina. Château d’Yquem, bene le senior.
Personal Guadagno medio dell’1, 9% perle 16 bottiglie centenarie di vino bordolese in asta Château d’Yquem, bene le senior di Cesare Pilon Le protagoniste di questa settimana hanno una caratteristica eccezionale, l’età: sono bottiglie centenarie. La più giovane ha 101 anni, la più anziana 158: quando nel Sauternes nasceva quest’ultima, nel 1865 la neonata Italia stava traslocando la capitale da Torino a Firenze. E sorprendente chele case d’asta siano riuscite a vendere all’incanto sia nel 2021 che nel 2022-2023 le stesse 16 annate di rarità assoluta, ma la sorpresa raddoppia quando si scopre che il vino bordolese di longevità secolare al centro di questa straordinaria vicenda non è un grande rosso, è un bianco dolce.

Fonte: Milano Finanza.

Un progetto di vino.
L’etichetta sul vino non c’è, o meglio, è una macchia spray colorata, in omaggio alla tradizione graffitara della città. L’idea è di Marleen Franke, 36 anni, come il nome della cantina: Chateau Moabit. «È un omaggio scherzoso a Moabit, il quartiere dove abito e dove, nel vecchio palazzo dei miei nonni, ho inaugurato la cantina: che è una vera cantina, dove metto a fermentare in bottiglia, per almeno 20 mesi, i vini naturali e bio che scelgo e vengono prodotti nella zona della Renania Palatinato», racconta a d. «Moabit è un quartiere poco conosciuto, che amo. Tradizionalmente di operai, tristemente famoso per la grande prigione che ha ospitato detenuti politici, demolita dopo la guerra per farne un parco. Ora è alternativo, multietnico». Ogni bottiglia di ChateauMoabit, dipinta a mano, è un pezzo unico.

Fonte: Repubblica D.

Vino, vendite in calo.
Nei supermercati le vendite di vino calano del 6% nel primo trimestre 2023 per l’Osservatorio lsmea-Uiv. Male i Doc rossi, meglio gli spumanti.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Enoturismo Chi visita le cantine poi acquista il vino Giorgio dell’Orefice – Vino, oltre il 70% di chi visita le cantine poi passa all’acquisto.
Cresce il numero di viticoltori che punta su questo canale di vendita: il degustatore in media compra 5,8 bottiglie e spende 79,4 euro; prevalgono le donne (58%), i giovani e gli stranieri Purtroppo solo un terzo delle aziende vinicole italiane è aperto al pubblico nel giorno più richiesto: la domenica Giorgio dell’Orefice 1 esta è don, è nenoturista, ha capacità, soprattutto giova-, intenzione di spesa, ma vuole essere coinvolta (o coinvolto) in esperienze che vadano al di là della semplice degustazione. L’enoturista è inoltre disposto a stabilire un contatto diretto con l’azienda e un rapporto che vada oltre la visita in cantina. In questa ottica l’enoturismo si conferma una grande leva per promuovere canali commerciali alternativi quali appunto le vendite dirette e l’ecommerce ma necessita di essere sviluppato in maniera professionale, con personale dedicato e con il ricorso agli strumenti digitali oltre che ad alcuni piccoli accorgimenti che non hanno nulla di tecnologico come, ad esempio, restare aperti la domenica.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Così anche i consorzi di Dop e Igp andranno a caccia di viaggiatori.
Nella riforma Ue Nicchie turistiche Con la riforma delle regole Ue su Dop e Igp potrebbe decollare anche il turismo a denominazione d’origine. Tra le novità della bozza di regolamento che nei giorni scorsi è stata approvata dalla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento è prevista anche una definizione delle competenze in materia turistica dei consorzi di tutela. Si tratta dell’attribuzione di un ruolo istituzionale nella promozione del “turismo Dop” ovvero la ricettività turistica legata ai prodotti a Indicazione geografica. «Noi abbiamo sempre sostenuto – spiega il direttore della Fondazione Qualivita, Mauro Rosati – l’introduzione nel nuovo regolamento delle funzioni di coordinamento dei Consorzi di tutela. I prodotti Dop e Igp sono sempre più al centro dell’offerta turistica come dimostrano esperienze come Caseifici Aperti del Parmigiano reggiano Dop, Aria di Festa del Prosciutto di San Daniele Dop o l’emergente esperienza del Cioccolato di Modica cresciuta proprio a partire dal riconoscimento del marchio Igp.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

L’azienda che ha portato il Barolo nel futuro.
Cogno è una di quelle rare aziende capaci di anticipare con successo il futuro. Attestata come proprietària-produttrice fin dalla fine del Settecento, in zona Novello, la sua storia recente inizia negli Anni 60, quando Elvio e il socio, il notaio Marcarini, decidono di vinificare i cru Brunate e La Serra a La Morra. E il periodo in cui prende piede la mitologia moderna del Barolo. Negli Anni 90 Elvio rientra a Novello, affidando la struttura alla figlia Nadia e al marito Valter, che impostano un lavoro di grande lungimiranza. In cantina si abbandonano datate interpretazioni iperconcentrate preferendo, alla ricerca della raffinatezza, fermentazioni lunghe, anche di 40 giorni, con la classica tecnica del cappello sommerso (parte, ora, con grappolo intero) e affinamento in botte grande e bottiglia.

Fonte: Sport Week.

La leggendaria brigata del Trigabolo riunita per una notte.
La cena evento per beneficenza con i piatti simbolo il 23 giugno a Cesenatico Con Corelli, Barbieri, Leoni, Gualandi, Di Diego, Trioschi, Bassi, Cavallini, Rossetti. Questa volta e mai più. La storica brigata si riunirà i123 giugno, quarant’anni dopo. I talenti di allora riallacceranno i grembiuli all’unisono e per una notte riaccenderanno l’impianto stereo in cucina, le casse spareranno ancora una volta le note dei Pink Floyd, mentre loro lavoreranno di nuovo insieme. Il Trigabolo di Argenta rivive. «Lo facciamo per beneficenza, a favore dello Ior, e non vogliamo che diventi un amarcord. Perciò dopo questa volta, davvero, il gruppo non cucinerà mai più assieme per il resto del tempo», spiega Igles Corelli. Lui, chef giovanissimo di quella leggendaria brigata, questa cena l’aveva in animo da prima del Covid.

Fonte: Corriere Romagna La Settimana.

In Sardegna produrre vino è anche un’arte Parola di Saraja.
Per i soci dell’azienda l’etica è al primo posto II rispetto della terra e dell’ambiente è la regola. La Sardegna è una terra generosa, certo, ma anche forte e tenace. Un luogo con il quale non è sempre facile scendere a patti, ma se impari a capirla allora sì, ecco spuntare quella raffinatezza che porta alla produzione di grandissimi vini. L’amore per questa regione è forte dentro le mura di Saraja, azienda incastonata nel comune di Telti, dove ha avviato il suo percorso di valorizzazione del territorio che si fonda su una filosofia di salvaguardia dell’ambiente circostante. «Quando siamo arrivati in questi luoghi — raccontano i soci fondatori Mark Hartmann, Enrico e Marco Faccenda, Giulio Corti ed Emanuele Schembri — ci siamo fermati e abbiamo tracciato un segno diventato ricordo indelebile.

Fonte: Corriere Romagna La Settimana.

Vino e prodotti locali, tutto pronto oggi per il via alla kermesse Delta DiVino.
Sarà inaugurata oggi alle 11 alla Manifattura dei Marinati di Comacchio, la prima edizione di ‘Delta Di Vino’, l’evento enogastronomico dedicato ai vini e ai prodotti del Delta, che animerà la città lagunare da oggi al 1° maggio.

Fonte: Resto del Carlino Ferrara.

Conti in ordine e iniziative, il Consorzio Doc alza i calici.
Tra i primi appuntamenti la Fiera di Borghetto Conti in ordine e iniziative. ìl Consorzio Doc alza calici di Andrea Bagatta Conti in ordine, nuove iniziative e un consiglio, in gran parte confermato, pronto a lavorare in piena sintonia peri prossimi tre anni. Il Consorzio Vino Doc di San Colombano sembra lasciarsi alle spalle le scorie delle difficili stagioni post Covid, segnate da eventi rimandati o realizzati parzialmente causa Covid, qualche iniziativa andata buca, debiti pregressi da coprire e da ultimo l’uscita dell’azienda vitivinicola Nettare dei Santi di Riccardi, la più importante cantina banina e tra i fondatori del Consorzio, che ha lasciato il sodalizio l’anno scorso.

Fonte: Cittadino di Lodi.

Intervista a Riccardo Uggeri – Dal Leon d’Oro di Maleo al vino armeno: «Tutto è nato da un Brunello».
Riccardo Uggeri di Maleo è un giovane enologo con una lunga storia alle spalle Dal Leon d’Oro di Maleo al vino armeno: «Tutto è nato da un Brunello» « « Vino rosso e pesce? Non sono un sognatore Sono d’accordo. Il merluzzo si abbina perfettamente. Anche il polpo alla lucana, condito con ma un domani mi piacerebbe tornare a lavorare la terra, a mettere le mani nel vino, discorso una salsa importante che ho lasciato a metà di Eugenio Lombardo Riccardo Uggeri di Maleo è un enologo, con un passato famigliare illustre, sul territorio, e un futuro che potrà riservargli sicuramente alcune belle sorprese. Ci incontriamo in un bar di Castiglione d’Adda, a metà strada per entrambi. Mi colpiscono i suoi modi: naturalmente perfetti, un’educazione che ha uno stampo diverso da quella a cui sono consueto: sono forse così i gentleman? Ha occhi verdi chiarissimi.

Fonte: Cittadino di Lodi.

Oggi l’inaugurazione della mostra dei passiti.
Da oggi a lunedì Volta Mantovana torna a essere la capitale nazionale dei vini passiti e da meditazione. L’appuntamento è con la diciannovesima edizione di una delle rassegne più attese dell’Alto Mantovano. L’inaugurazione è prevista alle 15 di oggi, con apertura dalle 14.30 alle 19. Domani e lunedì i visitatori potranno già accedere dal mattino, dalle 10, e sino alle 19. I sommelier Ais guideranno il pubblico alla scoperta dei migliori abbinamenti dolci e salati. Il programma offre inoltre momenti dedicati agli appassionati, alle famiglie e ai bambini con tour guidati, laboratori, menu speciali.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Matteo Bertelà in corsa per il titolo di migliore “enotecario” d’Italia.
C’è anche Matteo Bertelà tra i migliori enotecari d’Italia. Vigevanese di 28 anni nonché titolare del Metodo Froma, la bottega di via Trivulzio in cui si possono degustare e comprare sia prodotti lattiero-caseari 100% italiani ricercati e selezionati che salumi e vini, è finalista alla seconda edizione del Concorso Miglior Enotecario d’Italia, nella categoria “enoteche con mescita”. Indetto dall’Aepi, l’Associazione enotecari professionisti italiani. Il concorso-che ha cadenza annuale – si basa sulla valutazione della competenza professionale dei partecipanti, in tutti i suoi aspetti, promuovendo e valorizzando la professione di enotecario, sia come gestore di enoteca (bottiglieria) sia come gestore di enoiteca (mescita). «Prima di dicembre – spiega Bertelà – ho ricevuto l’invito a partecipare al concorso ed ho accettato.

Fonte: Provincia – Pavese.

Il Pinot nero dell’Oltrepo conquista i sommelier romani.
Circa 200 persone, tra degustatori, sommelier, tecnici, formatori e giornalisti di settore, hanno partecipato, giovedì, nella sede della Fis (Fondazione italiana sommelier) di Roma, all’iniziativa dedicata al Pinot nero dell’Oltrepo Pavese, organizzata dal Consorzio tutela vini, con il contributo del ministero dell’Agricoltura. Due le degustazioni in programma, una dedicata alle bollicine di Metodo Classico e una al Pinot nero in Rosso, con le etichette di dodici aziende oltrepadane: Bruno Verdi, Oltrenero, Conte Vistarino, Calatroni, Torre degli Alberi, La Travaglina, Cordero San Giorgio, Lefiole, Cà di Frara, Castello di Luzzano, Montelio, Bertè e Cordini. A guidare le sessioni sono stati la relatrice Fis Alessia Borrelli e il direttore del Consorzio Oltrepo, Carlo Veronese.

Fonte: Provincia – Pavese.

Val d’Ossola E il 13 maggio degustazioni di vini “eroici”.
Dal Prunent al Merlot, tutto pronto per «Ossola in Cantina» il 13 maggio. Dopo tre anni di stop forzato questa seconda edizione del percorso degustazione alla scoperta del vigneti ossolani offre sette tappe, tra calici e accompagnamenti gastronomici a km zero. Un’iniziativa ideata per valorizzare piccoli produttori del nord estremo del Piemonte, territorio la cui anima vitivinicola è ancora poco nota, pur raggiungendo livelli qualitativi ormai degni di nota. «I fianchi delle montagne della d`al d’Orsola, fino ad un secolo fa coperti da 400 ettari di vigneti, sono vere e proprie terrazze assolate (sosti n in dialetto) e grazie all’impegno di valorosi coltivatori stanno Comando a regalare piccoli e grandi gioielli enologici – spiegano gli organizzatori.

Fonte: Corriere Torino.

Anteprima Grignolino Scatta il countdown.
Al Castello di Casale Fervono i preparativi per la kermesse di maggio Anteprima Grignolino Scatta il countdown. Countdown per la prima edizione di “Anteprima Grignolino e Co.”, il nuovo main-event del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese, in programma sabato 13 e domenica 14 maggio al Castello Paleologo di Casale Monferrato, per una due giorni interamente dedicata al Grignolino del Monferrato Casalese doc, oltre che alla Barbera del Monferrato Superiore docg, al Rubino di Cantavenna doc e al Gabiano doc. Un nuovo format di carattere culturale, formativo, divulgativo e sociale disegnato con l’Associazione Go-Wine di Alba e rivolto a winelover, operatori, giornalisti e blogger.

Fonte: Monferrato.

Un Nero di Troia molto piacevole e di buon carattere.
Tra i vitigni autoctoni pugliesi il Nero di Troia è sicuramente quello meno noto; contrariamente al Negroamaro e al Primitivo, non ha mai avuto l’attenzione mediatica che è stata invece dedicata ai suoi conterranei. Eppure non gli manca nulla, anzi direi che assomma in sé alcune caratteristiche molto particolari, non migliori, ma semplicemente diverse dagli altri due storici vitigni pugliesi. Potremmo considerarlo per le sue caratteristiche il più nordico dei pugliesi E vero che per certi versi le sue diverse interpretazioni produttive peccano di una certa omogeneità e questo rende difficile avere, dal punto della degustazione, dei riferimenti certi, ma a ben guardare, anzi a degustare con attenzione non è poi così difficile trovare un denominatore comune.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Settore vitivinicolo: la Puglia prima in Italia per numero di imprese.
II Sismografo di Unioncamere fotografa il comparto nel 2022 Settore vitivinicolo: la Puglia prima in Italia per numero di imprese Il presidente Gelsomino: “Maggiori investimenti, migliore redditività e crescita dimensionale delle aziende le sfide del futuro” Fatturati in crescita; aumento dei profitti; crescita degli investimenti; maggior impiego di capitale di rischio: è la fotografia scattata all’enologia pugliese dall’ultimo Sismografo di Unioncamere Puglia. Sono 396 le aziende pugliesi che operano nella produzione di vino al 31 dicembre 2022. Un risultato che, per numero di imprese, colloca la Puglia al primo posto in Italia, davanti a Sicilia (328) e Veneto (223). Foggia, fra le province pugliesi, è nettamente in testa per radicamento delle aziende vinicole: 144 pari al 36% del totale regionale. Seguono le province di Bari (18% delle imprese pugliesi) e Taranto (16%); il resto della torta è diviso più o meno equamente fra le altre province (intorno al 10%).

Fonte: Quotidiano di Bari.

Vini Doc Sicilia, novità in arrivo.
Dal “superamento del vincolo di produzione” al sistema a tendone, presentata istanza al ministero Vini Doc Sicilia, novità in arrivo Si introduce la sigla Uga (Unità geografica aggiuntiva) per meglio normare alcune produzioni. Una serie di modifiche del disciplinare della produzione della “Doc Sicilia”, necessarie per migliorare il procedimento e mantenere l’alta qualità richiesta per ottenere il marchio. La richiesta è stata avanzata dal Consorzio di tutela della denominazione di origine controllata Doc Sicilia, ai sensi del decreto ministeriale del 6 dicembre 2021, del regolamento Ue n. 1308/2013 e della legge 12 dicembre 2016 n. 238 sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”. La richiesta di modifica è pubblica e chiunque, titolare di un’attività inerente la produzione del vino abbia interesse alla modifica del disciplinare, può prendere visione della domanda e degli allegati pubblicati sul sito istituzionale dedicato.

Fonte: Quotidiano di Sicilia.

Le nostre eccellenze Due giorni in Fortezza dedicati al Ciliegiolo «Un vitigno in crescita».
Appuntamento a Sorano domenica 7 e lunedì 8 maggio che vuole riunire tutti i produttori del centro Italia di questa particolare varietà che in Maremma trova condizioni ottimali. In Toscana ci sono circa 525 ettari coltivati, il 60 per cento dei quali nella nostra provincia. Due giorni dedicati al Ciliegiolo, un appuntamento senza precedenti rivolto ad enoappassionati e operatori del settore: giornalisti, sommelier, enotecari, ristoratori e rappresentanti del sistema vitivinicolo. Gli ospiti avranno la possibilità di degustare vini di produttori di Maremma, di altre zone della Toscana e d’Italia, a partire da Liguria, Marche e Umbria. L’iniziativa è in programma il 7 e l’8 maggio ed è organizzata dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana con il patrocinio del Comune di Sorano e si svolgerà nella Fortezza Orsini con l’obiettivo di riunire tutti i produttori di Ciliegiolo, vitigno unico.

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Montespertoli Ecco la nuova edizione della mostra del Chianti.
Montespertoli ospiterà la 65° edizione della Mostra del Chianti dal 27 maggio al 4 giugno. La Mostra del Chianti è organizzata con la collaborazione del Consorzio Chianti, del Consorzio Chianti Colli Fiorentini e con il patrocinio della Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze e Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. E durante questa edizione saranno una ventina le aziende agricole presenti tutti i giorni alla Mostra del Chianti: «L’organizzazione della mostra del Chianti non siè mai fermata dalla scorsa edizione e siamo contenti di portare un risultato ancora più alto. La mostra per nove giorni renderà protagonista il vino e le belle realtà del nostro territorio», dichiara Filippo Conticelli, Amministratore di Placet. La mostra sarà organizzata su nove giorni e su due weekend e l’allestimento nelle due piazze non subirà grandi variazioni.

Fonte: Tirreno Firenze-Prato-Empoli.

Come fare l’acquisto giusto per i vini da conservare.
Quando si parla di vini da conservare, ci si riferisce in particolare a quei vini che hanno la possibilità di essere invecchiati per più di 5 anni. Questi vini, se scelti con cura e conservati correttamente, sono in grado di migliorare con il passare del tempo e di raggiungere da soli il loro massimo splendore. In questo senso, i vini della regione della Borgogna, in particolare quelli provenienti dai vigneti del comune di Meursault (come il Pinot Nero rosso del nord o lo Chardonnay bianco del sud) rappresentano degli esempi perfetti dei vini adatti all’invecchiamento in cantina.

Fonte: WeChianti.

Vino, calano ancora le vendite nei supermercati: spumanti unica eccezione.
Le vendite dei vini nei supermercati continuano a calare, con gli spumanti che rappresentano l’unica – scricchiolante – eccezione. La formula non è così complicata – quando è tempo di stringere la proverbiale cinghia, comprare del vino potrebbe apparire come un vizio a cui si può tranquillamente rinunciare. D’altronde, la lettura che emerge dal più recente rapporto dell’Osservatorio Ismea-Uiv, che ha ripreso i dati NielsenIQ sulle vendite di vino nei supermercati , riprende esattamente questa ipotesi: la corsa del tasso di inflazione e il rialzo generale dei prezzi hanno scosso anche gli scaffali della grande distribuzione, determinando una flessione nel primo trimestre del 2023 del 6,1% a volume con valori tenuti in piedi (673 milioni di euro, +2% sullo stesso periodo 2022) esclusivamente dal rialzo dei listini.

Fonte: Dissapore.

Vino, Oiv: i principali dati del settore a livello mondiale nel 2022.
L’anno scorso è stato caratterizzato da un’inflazione elevata e da interruzioni della catena di approvvigionamento globale. In questo contesto, molti mercati hanno registrato un aumento significativo dei prezzi del vino, che hanno portato a una leggera diminuzione dei volumi consumati in tutto il mondo. Tuttavia il valore complessivo delle esportazioni mondiali di vino è il più alto mai registrato. Così, qualche giorno fa, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) ha sintetizzato l’andamento del settore vinicolo a livello internazionale nel 2022. Un’annata in cui la produzione mondiale di vino è stata di 258 milioni di ettolitri, con un leggero calo dell’1% rispetto al 2021.

Fonte: Floraviva.

È italiano il vino dei record: una bottiglia da 56mila euro.
Masseto, vino principe di Bolgheri, eccellenza del made in Italy, sbanca all’asta di Sotheby’s: 132 etichette vendute a collezionisti di tutto il mondo fino a tre volte il prezzo stimato. Un’etichetta da 56.250 euro, venduta tre volte la stima iniziale. E se consideriamo che da una bottiglia si ricavano 6-8 calici, ciò vuol dire che un bicchiere del nettare in questione ha un valore dai 7mila ai 9mila euro. Il tutto in un’asta in cui per 132 bottiglie è stata raggiunta la somma di 376.625 euro. Il vino che fa girare la testa ai collezionisti di tutto il mondo, riuscendo a muovere cifre record, si trova nel cuore della Toscana: stiamo parlando di Masseto.

Fonte: La Repubblica.

I giovani consumatori vogliono vino biologico e a bassa gradazione.
Biologico e a bassa gradazione. La scelta del vino per i giovani consumatori passa attraverso un approccio moderato e consapevole. E’ quanto emerge da un’indagine condotta tra i wine & food lovers under 40 dal professor Gabriele Micozzi, presidente di Marketing Associati e docente di Marketing presso la Luiss Business School e l’Università Politecnica delle Marche. Lo studio, realizzato su richiesta della delegazione marchigiana Associazione Donne del Vino, rivela l’alto gradimento per i prodotti enogastronomici consumati nell’ambito di uno stile di vita sano, ma anche tanta voglia di iniziative per scoprire l’Italia del vino e del cibo, i suoi affascinanti territori e i produttori.

Fonte: Teatro Naturale.

Antonella Viola: «L’alcol nel vino è cancerogeno, non è vero che due bicchieri al giorno fanno bene. Con il digiuno intermittente sono tornata in forma».
L’immunologa: «Bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali e cerco di inserire 16 ore di digiuno almeno 4 volte a settimana». Non è vero che due bicchieri di vino al giorno fanno bene. A sostenerlo è l’immunologa Antonella Viola nel suo libro “La via dell’equilibrio. Scienza dell’invecchiamento e della longevità”. «Dire che un paio di bicchieri di vino al giorno non fanno male è falso e pericoloso. L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno», spiega professoressa di Patologia Generale a Scienze Biomediche all’Università di Padova, in un passaggio del libro estrapolato dal Corriere del Veneto.

Fonte: Il Messaggero.

Aste del vino: la Francia domina ancora, ma l’Italia, con Piemonte e Toscana, cresce sempre di più.
I trend nel “Barometro” by iDealwine, leader mondiale delle aste di vini online e prima casa d’aste in Francia. Barolo e Bolgheri al top. Piccolo nei numeri assoluti, ma importante per la costruzione del valore dei brand di alcune, poche ma prestigiosissime cantine del mondo, e di riflesso di quello dei loro territorio, il mercato del collezionismo e delle aste del vino fa sempre più spesso parlare di se, e non conosce crisi. Un mercato che se per molti anni è stato ad esclusivo appannaggio dei vini di Francia, ormai da tempo, sebbene Bordeaux e Borgogna ne siano ancora i dominatori, vede protagonista anche l’Italia, con le sue griffe ed i suoi territori più importanti, concentrati soprattutto in Toscana e Piemonte. Una sintesi di trend che si conferma ancora una volta nei numeri. Che in questo caso sono quelli di iDealwine, leader mondiale delle aste di vini online e prima casa d’aste in Francia, che ha pubblicato il suo “barometro annuale”, analisi dettagliata del mercato dei fine wines e delle vendite all’incanto, con i dati stilati sulla base di circa 200.000 bottiglie messe all’asta ogni anno.

Fonte: WineNews.

Dati OIV: la Cina sta ridimensionando il consumo di vino.
Secondo l’OIV, (International Organisation of Vine and Wine) il calo del consumo di vino in Cina è strettamente connesso con la sua forte ascesa a livello globale: la Cina ha bevuto, a partire dal 2018, sempre meno vino ogni anno, con una perdita annua di circa 2 milioni di ettolitri. Quanto appena detto, infatti, rende la Cina l’ottavo paese più grande al mondo come consumatore di vino. Questa tendenza al ribasso è stata fortemente accentuata nel 2020 dalla pandemia di Covid-19, che ha avuto come estrema conseguenza un effetto deprimente su diversi grandi mercati del vino. Infatti, come sostenuto dall’OIV: “Le misure restrittive covid della Cina e i ripetuti lockdown hanno ulteriormente ridotto il consumo di vino del mercato locale. Di conseguenza, il consumo di vino del paese nel 2022 è precipitato a 8,8 Mio hl, con un calo del 16% rispetto al 2021, causando un impatto significativo sul calo del consumo globale”.

Fonte: Beverfood.com.

Bari riferimento nazionale per il vino artigianale: l’1 e il 2 maggio.
La città di Bari si appresta a diventare per due giorni punto di riferimento nazionale per tutto il movimento della produzione del vino artigianale, un comparto di grande rilevanza per il settore vitivinicolo italiano. Tutto è pronto, infatti, per il via al salone di “Vini di Vignaioli” – Puglia in programma l’ 1 e 2 maggio negli spazi del Teatro Kismet, in strada S. Giorgio Martire, 22/F. E’ il secondo anno consecutivo che Bari ospita l’evento, dopo il successo della edizione 2022, che per la prima volta portava la ventennale rassegna nel Mezzogiorno d’Italia. Ma quest’anno la manifestazione acquisisce una importanza strategica sia perché punto di riferimento dei produttori nazionali, sia perché inserita in un trittico di manifestazioni annuali che partendo proprio dal capoluogo pugliese vivranno esperienze simili a Fornovo di Taro (Parma) il 29 e 30 di ottobre e subito dopo (19 e 20 novembre) a Parigi, in Francia.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.

Riconosciuti il Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato e il Distretto del cibo del Roero.
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha riconosciuto ufficialmente ai sensi del Regolamento regionale n. 4 del 13 novembre 2020 ”Individuazione e disciplina dei Distretti del Cibo”, il Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato e il Distretto del cibo del Roero, dando comunicazione al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste per l’iscrizione all’albo nazionale dei Distretti del Cibo. L’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte sottolinea che il riconoscimento dei due Distretti non può che essere un ulteriore opportunità di valorizzazione per i Comuni e le realtà economiche che ne fanno parte, dai Consorzi di tutela, alle associazioni di produttori e realtà imprenditoriali, grazie ai quali si hanno produzioni vitivinicole e agroalimentari che hanno reso unici e rinomati a livello internazionale i territori coinvolti.

Fonte: Regione Piemonte.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.