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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 29 ottobre 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Vino sul divano – Dobbiamo scegliere il vino come se fosse cibo.
Così inizia un recente articolo pubblicato dal giornalista Eric Asimov sul New York Times dedicato a quelle persone che usano il vino solo come un mezzo per arrivare a un fine. Che acquistano una bottiglia senza rifletterci, che guardano solo al prezzo e non vanno oltre le marche più famose o riconoscibili. A loro si rivolge quando dice che sì, è possibile bere non solo meglio ma anche in maniera più intrigante: basta iniziare a guardare al vino con occhi diversi. Pensare al vino come a un prodotto della terra è un inizio, scrive. Anche se può sembrare cosa ovvia, che tutto abbia inizio a partire solo dall’uva è per molti tut ‘altro che una verità universale.
Fonte: Cibo.
Bugie bipartisan sull’alcol affollano il mondo del vino
Era il 3 febbraio 2021, quando la presidente Ursula von der Leyen presentava il Piano europeo contro il cancro: quattro miliardi di stanziamento, dieci azioni (dall’informazione alla costruzione di reti) ma soprattutto un documento generale che svolgeva una riflessione in cui, al punto 3.3 era l’alcol a finire sotto accusa. Il titolo del paragrafo era “Ridurre il consumo dannoso di alcol” e subito, nel nostro paese, è partita la corsa a definire cosa sia il consumo dannoso, dando per presupposto che viceversa esista un consumo non dannoso.
Fonte: Cibo.
Earte culinaria e il vino.
L’arte culinaria e il vino La famiglia Cerreto ospite della fondazione italiana sommelier Puglia. Due grandi serate per celebrare l’arte enogastronomica più autentica attraverso la storia di una delle famiglie italiane del vino più importanti al mondo e la scoperta di un territorio straordinario, quello delle Langhe. Oggi e domani la Fondazione Italiana Sommelier di Puglia registrerà la partecipazione straordinaria della famiglia Ceretto in un importante evento che vedrà la testimonianza speciale di Roberta Ceretto e di Giacolino Gillardi.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
250 anni nel nome dell’Amarone.
1997, la magnum celebrativa della 260esima vendemmia. Per celebrare i 250 anni è stato presentato un vino eccezionale dedicato all’anniversario, un Amarone denominato Vajo dei Masi, che è anche il nome delle terre da cui nasce. Nella storia di un’azienda ci sono appuntamenti da ricordare: la 250esima vendemmia di Masi, festeggiata in questo mese di ottobre 2022, è uno di questi. Ed è stata anche l’occasione per svelare un Amarone straordinario e presentare il nuovo complesso architettonico Monteleone21, che aprirà nella primavera 2023: la struttura polifunzionale, che avrà un wine bar e wine shop, sale per la degustazione e un percorso esperienziale immersivo, ospiterà anche i nuovi uffici e la nuova cantina, unita a quella storica tramite un tunnel che diventerà così il passaggio ideale tra passato e futuro
Fonte: Io Donna.
L’unico luogo al mondo dove si puo scorgere Armani e Smith – All’enoteca questione di etichette.
L’unico luogo al mondo dove puoi sedere e scorgere, tra una candela e l’altra, da Giorgio Armani a Paul Smith, da Botero a Sting, seduti a fianco di Zucchero Fornaciari o Alessandro Sallusti. E poi registi, scultori, pittori, scrittori e gente comune. Un mix match che fa parte della scena. Dodici mesi l’anno. Chi per un bicchiere di vino e un crostino ai fegatini, chi per aprire una delle più blasonate bottiglie esposte, chi per gustare atmosfera dall’antipasto di pomodori dell’orto al gelato al latte di capra fatto al momento. Oppure per quella griglia passata di generazione in generazione, alla quale un tempo ruotava tutto il menu, che negli anni si è evoluto in una proposta giornaliera stagionale di ricercata semplicità.
Fonte: L’Identità.
Economics – Il vino è una delle eccellenze per le quali il nostro Paese è conosciuto.
Ora abbiamo anche il primato di aver costruito la cantina più bella del mondo, quella del Marchese Antinori nel Chianti Classico, disegnata dall’architetto fiorentino Marco Casamonti, che ha vinto la World’s Best Vineyards 2022. Le nobili casate toscane hanno investito nella produzione vinicola, esaltando ancor più la bellezza della natura, delle colline, di vecchi casolari riportati agli antichi splendori, rinnovando un sogno di molti turisti: visitare l’ Italia e la Toscana.
Fonte: Messaggero.
Il governo in difesa del vino italiano a Bruxelles.
«Apprezziamo molto la posizione del nuovo ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che ha fortemente sostenuto il voto contrario all’esclusione del vino dal plafond dei fondi di promozione orizzontale. Il voto della delegazione italiana, insieme a quelle francese e spagnola, è stato infatti determinante per scongiurare l’ennesimo attacco al settore di bandiera dell’agroalimentare tricolore, già sotto pressione dalla congiuntura economica». Così le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana (Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini, Assoenologi) hanno commentato il voto italiano nel Comitato degli Stati membri che si è riunito ieri a Bruxelles per decidere l’esito del Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari.
Fonte: Messaggero.
In Cantina – Château Lafite, tengono le giovani.
Le diciotto annate dal 2001 al 2018 hanno registrato un incremento dello 0,57% Château Lafite, tengono le giovani di Cesare Pilon ‘attenzione è puntata questa settimana sulle quotazioni che hanno ottenuto alle aste le bottiglie di Château Lafite-Rothschild delle vendemmie più recenti, quelle degli anni 2000. Lo scopo è di confrontarle con le quotazioni spuntate dalle bottiglie di Lafite-Rothschild delle vendemmie più lontane nel tempo e trarre dal confronto indicazioni utili sulle prospettive come investimento, delle fasce di età di questo vino.
Fonte: Milano Finanza.
Intervista a Vittorio Cino – Fallito il blitz dei Paesi del Nord Il vino non entra nella lista dei cattivi.
Niente criteri selettivi sui fondi di promozione all’agricoltura. Il nodo etichette. Il tentativo per ora è stato sventato. Proprio ieri a Bruxelles la richiesta da parte della Commissione europea di introdurre criteri discriminatori nella distribuzione dei fondi perla promozione dei prodotti agroalimentari, che avrebbe pesantemente penalizzato il mondo del vino, è stata respinta in sede di comitato degli Stati membri e di alcuni rappresentanti della Commissione stessa. Un segnale chiaro e netto che ha avuto l’Italia tra i protagonisti. Ma la pressione sul vino, in ambito Comunitario è in pieno svolgimento. Con alcuni Paesi.
Fonte: Verita’&Affari.
Vendemmia, l’annata è positiva: ma i vigneti soffrono la siccità.
II produttore Biagi: «È stato necessario ricorrere a irrigazioni d’emergenza per l’assenza di piogge» Nelle aree dove è piovuto meno la produzione è calata, la qualità delle uve rimane comunque alta }Meno buono il bilancio per l’olio: la mosca olearia ne ha ridotto la quantità e ci sono stati riflessi sul prezzo anche a causa del caro energia dl Alex De Palo. Per la produzione del Controguerra doc la vendemmia 2022 è risultata buona in termini di qualità, anche se in alcune aree della Val Vibrata la produzione è calata. La stagione siccitosa ha inciso sui vigneti, che sono andati in sofferenza. Fabrizio Biagi, uno dei maggiori produttori vinicoli della vallata, sottolinea come si sia dovuti ricorrere all’irrigazione dei filari.
Fonte: Centro Teramo.
Le etichette premiate al Sud Top Wine.
Tre le etichette lucane premiate al Sud Top Wine, il prestigioso concorso enologico tenuto a Taormina nei giorni scorsi. Tre le etichette lucane premiate, tutte di Aglianico del Vulture Doc e Docg: il Titolo 2020 di Elena Fucci, il Terre di Orazio 2019 della Cantiona di venosa e il Massaròn 2017 delle Tenute Lagala. I vini testati dalla commissione giudicatrice, presieduta da Gabriele Cernilli, nell’ambito del concorso, organizzato da Cronache di Gusto, sono stati oltre 600. Sei le regioni di provenienza: Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna. Tra questi ne sono stati scelti 69, che costituiscono il top dei vini meridionali.
Fonte: Gazzetta di Basilicata.
Grano: l’eccellenza nostrana annega nel mare dei prodotti di importazione – La viticoltura sposa la tecnologia ecco la mappa interattiva dei vigneti.
Sos caldo anomalo. Le nuove tecnologie danno una mano ai viticoltori. La viticoltura sposa la tecnologia ecco la mappa interattiva dei vigneti • Le antiche tradizioni vitivinicole e le nuove tecnologie: un binomio perfetto per valorizzare un prodotto di eccellenza come il vino lucano. In arrivo la prima mappa georeferenziata e interattiva dei vigneti della Basilicata. L’iniziativa è stata messa a punto nell’ambito del progetto Prosit, finanziato dal Psr Basilicata 2014-20. Il plafond è di 260 mila euro e lavorano alla mappatura, tra gli altri, il Consorzio Qui Vulture e dall’Università degli Studi della Basilicata, in collaborazione con Enea.
Fonte: Gazzetta di Basilicata.
Giovinbacco compie 20 anni tra vino, street food e iniziative.
Una torta di compleanno offerta dall’associazione Fornai e Pasticceri di Ravenna ha inaugurato ieri in piazza del Popolo l’edizione 2022 di “GiovinBacco in Piazza”, la manifestazione enologica, vetrina dei vini romagnoli, che festeggia i 20 anni. II vino nelle piazze Sono oltre 200 le etichette presenti. Il pubblico potrà gustare i vini di Romagna in piazza del Popolo e in piazza Garibaldi. Le cantine romagnole presenti sono oltre 50, compresi i viticoltori della Strada della Romagna. In piazza del Popolo sarà presente anche una selezione di una decina di spumanti di Romagna metodo classico. La produzione di bollicine made in Romagna, infatti, è cresciuta di qualità e quest’anno GiovinBacco ha voluto aprire una finestra su questo segmento del mercato del vino.
Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.
Malvasia e miti: Parma conquista la Danimarca.
Un Paese molto interessante per l’export dei prodotti enologici del nostro territorio che già vede una forte presenza di vini italiani, i più importati in assoluto nel 2019 con una quota di mercato superiore al 22%: si Promozione tratta del mercato danese, turistica uno degli ambiti di promo. II progetto zione sui quali il Gal del Dudi coopecato ha lavorato per portare razione otto aziende parmensi e piatransna- centine produttrici di Malzionale vasia Candia Aromatica, La «Il Mito della moretti, Cà Nova, Palazzo, Malvasia», Dall’Asta, Mossi, Luretta, avviato nel Tollara e Campana, all’intersettembre no della quarta edizione del2021 la manifestazione «A Glass e finanziato of Italy».
Fonte: Gazzetta di Parma.
Al ‘Girone dei Golosi’ viaggio alla scoperta dei vini italiani.
Sempre attento a cogliere le particolarità, mercoledì sera il Girone dei Golosi di Cento ha accompagnato i presenti in un vero viaggio alla scoperta dei vini italiani dei vignaioli indipendenti, cioè aziende agricole singole, realtà più piccole rispetto alle grandi etichette ma di chi compie l’intera filiera, dal coltivare le vigne fino all’imbottigliamento. Con presente la delegata Fivi Bruna Flaibani, è stato un particolare viaggio nei sapori, con vini abbinati ai piatti, reso possibile grazie al Girone che nel 2018 è divenuto il primo punto di affezione di Fivi nella provincia di Ferrara ed ora unico ristorante su 3 punti in terra estense.
Fonte: Resto del Carlino Ferrara.
Produttori virtuosi, secondo cofanetto RavennaFood propone ‘Rifrazioni’.
‘Rifrazioni’ Il ricco programma di GiovinBacco (in corso in centro fino a domani fra degustazioni e gastronomia) propone oggi alle 19, a Palazzo Rasponi in Piazza Kennedy, la presentazione la seconda pubblicazione della collana ‘le carte dei cibi dei produttori virtuosi’ edita dalla ravennate Mistral e curata da Ravenna Food. «Dopo ‘Marezzature’, un inno alla Mora Romagnola anche in ricordo di Emilio Antonelli ni, esce ‘Rifrazioni’ per rendere omaggio ai vini classici della Romagna», dice il presidente di Ravenna Food Matteo Salbaroli. Si tratta di un cofanetto di 39 schede relative ai vini dell’Azienda Vinicola di Alberto Mazzotti di Capocolle di Bertinoro.
Fonte: Resto del Carlino Ravenna.
Vini a Palazzo, due giorni tra degustazioni e prodotti locali.
Vino ma anche cultura e arte. Sono gli abbinamenti scelti, per il palato e per la mente, per questo ultimo fine settimana di ottobre a Cisterna. L’Ais, Associazione Italiana Sommelier ha scelto il cinquecentesco palazzo Caetani di Cisterna per far conoscere i vini della nostra regione. L’evento prevede degustazioni a banchi d’assaggio, seminari, musica, incontri istituzionali dedicati al territorio della nostra regione e alle sue ricchezze culturali. La manifestazione enogastronomica per la valorizzazione dei prodotti locali si svolgerà oggi e domani, dalle 17 alle 22.
Fonte: Messaggero Latina.
L’Accademia del Gusto scopre i sapori dell’autunno.
Enogastronomia carta vincente per il turismo nello Spezzino. E alla scoperta di funghi, castagne, zucca, olio nuovo e vino novello di casa nostra, sono andati i membri dell’Accademia del gusto della Spezia con diversi rappresentanti provenienti da realtà nazionali di enti del turismo. L’idea di Giovanni Passaponti ha portato alla visita dell’agriturismo “Il Fienile” a Masignano di Arcola, in una serata che ha proposto un ampio dibattito accademico sull’andamento della stagione olivo-vinicola con interventi di Franco Carozza, Valter Taglieri, Anita Majocchi, Gian Paolo Battini e Roberta Isoppo.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
La vendemmia che non t’aspetti «Anno strepitoso» – «Vendemmia super» Quasi una sorpresa.
La svolta climatica cancella il pessimismo estivo Sforzato pronto nel 2026: sarà davvero olimpico Bortolotti. «Vendemmia super» Quasi una sorpresa Produttori entusiasti dopo la raccolta delle uve Sfumati i timori dopo un’estate secca e torrida. Strepitosa, oltre ogni aspettativa. Sorprendentemente strepitosa. Una vendemmia da segnare negli annali quella del 2022, conclusa non da molto con risultati eccezionali, grazie alla sostenibilità di un territorio che culla e cura, come testimoniano i suoi protagonisti. «Eravamo psicologicamente preparati a un altro tipo di situazione – dice Mamete Prevostini – e invece abbiamo un’annata di grandi vini con una qualità eccelsa».
Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.
I vini di pregio sempre più bene rifugio.
Con l’attuale instabilità internazionale i vini di pregio sono sempre più un porto sicuro per proteggere i propri capitali dalle crisi economiche. Nell’ultimo anno il valore dei fine wines nazionali è cresciuto del 15,4%, come fa sapere Oeno Group, leader nel settore di questo genere di investimenti. «Sono tre i fattori primari che conferiscono valore al vino – spiega il direttore di Oeno Group, Justin Knock -: l’altissima qualità, la rarità e l’alta da manda per una produzione mondiale limitata visto che meno dell’1 % può essere definito “fine wine”». Il trend positivo, veicolato spesso da giovani tra i 30 e 40 anni, è confermato dall’indice Liv-ex 1000 che monitora l’andamento dei prezzi dei 100 dei vini pregiati più ricercati aumentato negli ultimi due anni del 36,7%.
Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.
Uno Sforzato olimpico In bottiglie speciali.
Il punto sul progetto “Increase Sfursat” partito nel 2020 «È il prodotto ambasciatore di qualità di tutto il territorio». Un vino olimpico. La vendemmia 2022 passerà alla storia non solo per l’eccezionalità generalizzata dei suoi prodotti da tino, ma per la qualità delle uve in cassetta, per uno sforzato olimpico nella doppia accezione del termine: paragonabile al nettare degli dei greci e per questa sua straordinarietà riferimento enologico per l’appuntamento a cinque cerchi con Milano Cortina (e Valtellina) del 2026, quando avrà completato, non da molto, il suo affinamento. Per la punta di diamante della viticoltura valtellinese la vendemmia 2022 è di quelle da segnare negli annali. L’estate secca ha mantenuto le uve sane favorendone la raccolta per il vino icona della Valle.
Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.
La vite e il vino, tra passato e futuro. A Genius Loci c’è il prof Di Maria.
Appuntamento alle 18.30 di oggi con l’evento letterario dedicato all’autunno, ai suoi profumi e ai suoi ‘sapori’. Primo fra tutti quello del vino: a Macchiagodena un altro evento che coniuga cultura e condivisione con la presentazione del libro sull’enologia di Sebastiano Di Maria dal titolo `La vite e il vino. Una storia enologica del Molise’, con la prefazione dello storico Rossano Pazzagli. Evento che rientra nel progetto `Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima’. Di Maria racconta, nella suggestiva sala convegni del castello di Monteroduni, attraverso pagine intrise di attaccamento alla terra molisana, il lavoro dei viticoltori e quindi la storia del vino in Molise.
Fonte: Primo Piano Molise.
La siccità e la vendemmia anticipata non fermano Barolo e Barbaresco – La siccità non ferma Barolo e Barbaresco sarà un’ottima annata.
Il 2022 c sorprendente, nonostante un anticipo di due settimane di Pura Gents Barolo e Barbaresco dell’annata 2022, come si presenteranno nel bicchiere? Due docg, entrambi ottenuti dal vitigno Nebbiolo, stessa area sub geografica di appartenenza, le Langhe, stesso paesaggio vitivinicolo, ma differenti 1 comuni dove si possono produrre (u quelli per il Barolo e 4 per il Barbaresco che non corrispondono a quelli riservati al Barolo). Una conformazione geologica diversa, l’area del Barolo con strati di calcare e tufo; marne e sabbie nel Barbaresco e diversa la durata dell’invecchiamento e la relativa immissione al consumo: consentita soltanto a partire dal 1° gennaio del quarto anno successivo alla vendemmia per il Barolo classico e dal i° gennaio del sesto anno successivo alla vendemmia per il Barolo Riserva; mentre per il Barbaresco classico a partire dal i° gennaio del terzo anno successivo alla vendemmia e dal r” gennaio del quinto anno successivo alla vendemmia per la Riserva.
Fonte: Corriere Torino.
Il vino si fa solidale.
L’asta Barolo en primeur. È solo la seconda edizione ma è già diventata una tradizione. «Barolo en primeur» voluto e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo è il primo e unico progetto in Italia che intreccia uno dei grandi ambasciatori del made in Italy, tl Barolo, ai valori della solidarietà, del territorio, dell’arte e della finanza sociale. Un’asta solidale internazionale di un ‘fine wine’ – vino di prestigio, da collezione e da investimento – che ha l’obiettivo di finanziare i5 progetti dí interesse sociale, ognuno abbinato a una delle 1,5 barriques battute da Christie’s, destinate a trasformarsi, tra quattro anni, ognuna in 3oo bottiglie di pregiato Barolo della vendemmia 2021.
Fonte: Corriere Torino.
Ma a sorpresa è il Freisa il vitigno dell’anno.
Vitigno dell’anno, un progetto della Regione Piemonte con l’obiettivo dl valorizzare le unicità e le particolarità dei vitigni storici del nostro territorio, in qualità di ambasciatori della regione insieme ad altri prodotti agroalimentari di qualità, attraverso varie attività rivolte al consumatore ed agli operatori di settore. Dopo íl Dolcetto nel 2019 ed il Cortese nel biennio 2020/21, ora è 11 Freisa il vitigno dell’anno 2022. ll Freisa è tra vitigni autoctoni piemontesi più Importanti per la sua storicità e qualità. Nel i5oo era diffusa la sua coltivazione nell’area nord occidentale del Monferrato, tra le province di Asti e Torino.
Fonte: Corriere Torino.
Il Barolo, re di solidarietà – Asta record.
La beneficenza supera sé stessa. Sono ben 769.800 gli euro raccolti dall’asta benefica Barolo en primeur, andata in scena ieri sera al castello di Grinzane Cavour e in collegamento diretto con il ristorante Il Gattopardo di New York. Considerando che manca ancora una barriqu e — quella che verrà battuta il 13 novembre a Hong Kong durante l’Asta mondiale del Tartufo —, si può esclamare: missione compiuta. Asta record Ieri raccolti 769 mila euro tra Grinzane e New York alla vendita-show solidale delle barriques di Barolo a beneficenza supera sé stessa. Sono ben J769.800 gli euro raccolti dall’asta benefica Barolo en primeur, andata in scena ieri sera al castello di Grinzane Cavour e in collegamento diretto con il ristorante II Gattopardo di NewYork. Considerando che manca ancora una barrique — quella che verrà battuta 1113 novembre a Hong Kong durante l’Asta mondiale del Tartufo—, si può esclamare: missione compiuta.
Fonte: Stampa Cuneo.
“Le Langhe a numero chiuso? No, ma prenotazioni obbligatorie”.
Il titolare della cantina Marchesi di Barolo interviene nel dibattito sulle colline Unesco “soffocate” dall’arrivo di troppi turisti. Imporre un numero chiuso al flusso turistico di Barolo? Desidero chiarire che la mia proposta, che fa tesoro dell’esperienza di un festival come Collisioni e di tutti gli sforzi, gli investimenti fatti da tanti attori — anche noi! — in tutti questi anni per creare un flusso turistico qualificato, è ben diversa e non si parametra in base al censo o alla ricchezza dell’enoturista, ma alla sua passione. È proprio grazie alla passione e all’esperienza maturata in questi anni che la nostra cantina è stata appena inserita a190° posto nella World’s Best Vineyards 2022.
Fonte: Stampa Cuneo.
Due giorni dedicati al Novello.
Parte a Leverano la 24esima edizione di Novello in Festa, la rassegna dei vini rossi del Salento diventata ormai evento cult. I volontari della Pro Loco sono al lavoro per gli ultimi dettagli. Un’occasione per degustare un buon calice di vino novello delle tre cantine le verancsi (Vecchia Torre, Conti Zecca, Agricola dell’Arneo) tra piatti tipici della gastronomia locale, musica, artisti di strada e arte. Si parte oggi e si va avanti fino a domani. Oggi alle 18 la sala della Banca di Credito Cooperativo di Leverano ospita il convegno “Il profumo del vino. La degustazione, il piacere e la memoria”, a cura di Slow Food Neretum e Slow Food Lecce.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.
Tre cantine pugliesi tra i “migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2023”.
Un 2022 ricco di meritati riconoscimenti per la vitivinicoltura di Puglia. A pochi mesi dalla premiazione di tre cantine pugliesi, menzionate nella prestigiosa lista delle eccellenze enogastronomiche italiane 2022, la Puglia compare in un’altra importante Guida del Corriere della Sera. Si tratta dei “Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2023” di Luciano Ferraro e Luca Gardini, con la prefazione del giornalista e scrittore Aldo Cazzullo. Sono tre le aziende vinicole, Cantele di Guagnano (Le), Gianfranco Fino di Manduria (Ta) e Polvanera di Gioia del Colle (Ba), scelte dalla Guida per qualità delle loro etichette e sostenibilità dei processi produttivi.
Fonte: Quotidiano di Bari.
MareDivino’ torna a Livorno. La vetrina delle nostre eccellenze.
La manifestazione del 3 e 4 dicembre presentata ieri a Firenze. Torna MareDivino, la manifestazione dedicata alla promozione e alla conoscenza dei vini della provincia di Livorno e di alcune delle produzioni di eccellenza della Toscana. Sabato 3 e domenica 4 dicembre al Terminal crociere Porto Livorno 2000 l’11ma edizione di MareDivino proporrà una vetrina dei vini del territorio e della Costa degli Etruschi. Nel programma della rassegna compaiono 31 cantine tra le più blasonate, anche a livello nazionale, spaziando dal territorio di Bolgheri ai vini della Val di Cornia, passando per l’area di Montescudaio e di Riparbella, alle produzioni delle zone del Terratico di Bibbona e dell’Isola d’Elba e di Capraia.
Fonte: Nazione La Grande Costa Pisa-Livorno-Grosseto.
Il Prosecco Doc conquista il Giappone: export a +35%.
Protagonisla alla Wine Week tra eventi e presenze in radio. IL CONSORZIO PRESENTE ANCHE CON CAMPAGNE PUBBLICITARIE IN CENTRI COMMERCIALI, STAZIONI FERROVIARIE E METROPOLITANE. Vola il Prosecco Doc in Giappone. Il primo semestre del 2022 ha registrato infatti una crescita del +35,8% sullo stesso periodo del 2021, e sta confermando un trend di consumi incoraggiante nel Paese del Sol Levante. Motivo per cui il Consorzio ha deciso di puntare molto sulla Prosecco Wine Week Japan che vede il Prosecco Doc protagonista indiscusso in molteplici contesti, grazie a un fitto calendario di appuntamenti declinati con masterclass, talk e walk-around tasting, ma anche campagne pubblicitarie con affissioni e poster segnaletici in metropolitana, nelle stazioni ferroviarie e nelle strutture commerciali delle città più vivaci e affollate del Giappone, come Tokyo, Sapporo e Kyoto.
Fonte: Gazzettino Treviso.
I nuovi progetti contro smog e traffico.
La sostenibilità è al centro dei progetti in via di realizzazione. ll più recente è “Ecolog – polo logistico Conegliano Valdobbiadene”, che vede uniti in un protocollo d’intesa Comune di Valdobbiadene, Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg, Associazione per il Patrimonio della Colline del Prosecco, Coldiretti Treviso e Banca Prealpi SanBiagio. Il progetto mira a ricercare soluzioni innovative per decongestionare il traffico pesante, migliorando la vivibilità del territorio e riducendo le emissioni, oltre che facilitare la vendita diretta a seguito delle visite in cantina e attraverso l’e-commerce.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Colline del Prosecco, sul Sentiero Unesco prenotazioni con l’app contro la ressa.
L’annuncio di Zaia: apertura prevista in primavera, associazioni mobilitate per vigilare e ripulire il percorso di 50 chilometri Consegnata ai 29 sindaci dell’area la targa di riconoscimento da affiggere in Municipio. Ci sono investitori pronti a destinare “milionate” alle Colline Unesco del Prosecco, per promuoverle turisticamente. Un primo accordo c’è già. Luca Zaia, presidente del Veneto, ne auspica almeno altri due o tre. Da qui il suo appello all’associazione presieduta da Marina Montedoro a modificare lo statuto per recepire queste nuove figure di sostenitori. Tra le prime iniziative, il Cammino Unesco di 50 chilometri che la primavera prossima sarà inaugurato, collegando Valdobbiadene a Vittorio Veneto.
Fonte: Tribuna Treviso.
Teroldego Rotaliano DOC Bottega Vinai, il vino ideale per la stagione autunnale.
Dalla cantina di Cavit arriva la proposta perfetta per la stagione autunnale e invernale: Teroldego Rotaliano DOC Bottega Vinai. Con l’arrivo dell’autunno, torna la voglia di un buon calice di vino rosso. Corposi, strutturati ed equilibrati, i rossi sono perfetti per accogliere i primi freddi e i piatti dai sapori autunnali. Il Trentino ha una varietà autoctona davvero speciale: il Teroldego! Vitigno con una lunghissima storia alle spalle – se ne trovano testimonianze fin dal XV secolo –il Teroldego si presta per la produzione di vini rossi intensi ed eleganti, particolarmente adatti alla stagione autunnale e invernale. Dalla cantina di Cavit, realtà esemplare di Consorzio di secondo grado, arriva la proposta perfetta: Teroldego Rotaliano DOC Bottega Vinai!
Fonte: Horecanews.
Vino, carni e salumi, l’Italia ferma la Ue: «Evitata penalizzazione del Made in Italy».
Secondo quanto prevede la procedura, la Commissione europea potrà presentare un programma modificato per trovare il via libera degli Stati. In alternativa può andare avanti in autonomia, ma il segnale inviato dai Paesi è stato chiaro in vista della proposta di riforma del regime di aiuti, che prevede limiti al finanziamento di campagne Ue con carni e alcolici. Il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentare, Carlo Piccinini, commenta l’espressione del Comitato degli Stati membri affermando che si è trattato di «una maggioranza schiacciante, con cui è stata respinta una proposta estremamente pericolosa che avrebbe di fatto penalizzato i progetti di promozione per carni, salumi e vino». Piccinini spiega anche che non si tratta della prima volta in cui la Commissione europea tenta di anticipare sul lato amministrativo degli orientamenti politici ancora in discussione «e certamente distonici rispetto al vigente assetto regolatorio», aggiunge.
Fonte: Corriere.
Vermentino, il vino anti-crisi che sorprende i mercati.
Col vento in poppa, prosegue la marcia decisa del Vermentino. Quinto vino venduto in Italia nel canale moderno, anche in questo 2022 non smette di sorprendere, quasi indifferente rispetto alla congiuntura economica fatta di pesanti trend inflattivi e di profonda razionalizzazione dei consumi, spinto dalle sue peculiarità gustative, da un buon rapporto qualità/prezzo, dalle mode e dagli investimenti fatti in questi anni da aziende e industrie che hanno trovato in questa tipologia, coltivata soprattutto in Sardegna, Toscana e Liguria, le caratteristiche ideali per le esigenze del consumatore del terzo millennio.
Fonte: Gambero Rosso.
Stop al taglio dei fondi Ue per carne, vino e salumi italiani.
Bocciata grazie al decisivo voto dell’Italia la proposta della Commissione Ue che puntava a tagliare le risorse alla promozione per prodotti come le carni, i salumi e il vino. Una proposta che avrebbe prodotto effetti concreti, e penalizzanti per settori chiave del made in Italy alimentare sulla base di quelli che al momento sono ancora solo degli orientamenti della Commissione Ue. Che cioè puntano a non premiare con sostegni alla promozione produzioni che semplicemente qualcuno ha bollato come dannosi per la salute. Accuse che sono innanzitutto tutte da dimostrare e pertanto non possono di certo produrre effetti sulle strategie di mercato Ue. Grande soddisfazione per la votazione a Bruxelles è stata espressa dai produttori italiani in particolare da quelli delle filiere interessate dai possibili tagli.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Il vino è un investimento, quello italiano è una rendita certa.
Meno dell’1% della produzione vitivinicola mondiale può essere definito fine wine, quindi destinato non a essere degustato ma invecchiato e considerato un investimento per il futuro. Nell’ultimo anno il valore dei grandi vini di pregio nazionali è cresciuto del 15,4%, come fa sapere Oeno Group, leader nel settore di questo genere di investimenti, in occasione della due giorni Be.Come 2022 dedicata a Siena ai vini d’eccellenza. “Sono tre i fattori primari che conferiscono valore al vino e lo proteggono dalle perturbazioni dei mercati – ha spiegato il direttore di Oeno Group Justin Knock MW, – l’altissima qualità, la rarità e l’alta domanda per una produzione mondiale limitata visto che meno dell’1% può essere definito ‘fine wine’. Tre elementi che consentono a questa forma d’investimento di essere considerata un bene rifugio, come l’oro o l’arte”.
Fonte: Teatro Naturale.
Fondi promozione UE: Italia decisiva nell’evitare penalizzazione per vino, carni rosse e derivati.
Confagricoltura rimarca l’ottimo esordio del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, su un tema delicato per il settore agroalimentare italiano, quello dei fondi per la promozione commerciale. Senza la posizione assunta oggi dall’Italia – evidenzia la Confederazione – vini, carni rosse e derivati avrebbero rischiato un drastico taglio dei finanziamenti destinati principalmente alla promozione sui mercati esteri. “E’ un esordio che lascia ben sperare sulle prossime sfide – aggiunge il presidente Massimiliano Giansanti – perché la proposta presentata dalla Commissione UE rientra nell’ambito di una strategia complessiva che metterebbe a rischio l’insieme del sistema agroalimentare”.
Fonte: Confagricoltura.
Promozione orizzontale, respinta la proposta della Commissione Ue che prevedeva l’esclusione del vino.
“Apprezziamo molto la posizione del neo ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha fortemente sostenuto il voto contrario all’esclusione del vino dal plafond dei fondi di promozione orizzontale. Il voto della delegazione italiana, insieme a quelle francese e spagnola, è stato infatti determinante per scongiurare l’ennesimo attacco al settore di bandiera dell’agroalimentare tricolore, già sotto pressione dalla congiuntura economica”. Così le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana (Confagricoltura, Cia–Agricoltori Italiani, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini, Assoenologi) hanno commentato il voto italiano nel Comitato degli Stati membri che si è riunito oggi a Bruxelles per decidere l’esito del Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari.
Fonte: Federvini.
Vino, 3 cantine pugliesi tra le migliori 100 d’Italia.
«Li hanno definiti vignaioli coraggiosi, uomini e donne che con la loro lungimiranza, passione, intuito e perseveranza, hanno sfidato gli effetti di un difficile biennio pandemico e di una crisi climatica affatto favorevole per i raccolti. Ma che sono riusciti, nonostante tutto, a mantenere alta, anzi altissima, una qualità enologica che è un vanto per tutta la nostra regione». Così commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano l’inserimento di tre aziende vinicole pugliesi, Cantele di Guagnano (Le), Gianfranco Fino di Manduria (Ta) e Polvanera di Gioia del Colle (Ba), nella guida i «Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2023» di Luciano Ferraro e Luca Gardini.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Vino. Il metodo tradizionale della messa a riposo delle uve in Valpolicella patrimonio Unesco, parte la candidatura.
Nel territorio della Valpolicella, da circa tre anni, il Consorzio per la Tutela dei Vini della Valpolicella, ha maturato l’idea di candidare la tecnica della messa a riposo delle uve a patrimonio immateriale dell’umanità. Questa antica tecnica consiste in un “lento appassimento delle uve che, appena raccolte, sono poste sulle arele ovvero su dei graticci di canna di palude” spiega Christian Marchesini, Presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini della Valpolicella e del Comitato Promotore. Continua poi Matteo Tedeschi segretario del Comitato Promotore “Questa metodologia rispecchia pienamente l’evoluzione culturale di questo territorio e delle sue genti e le sue vocazioni storiche. Le realtà locali, al fine di salvaguardare questa preziosa tradizione e di assicurare la trasmissione delle relative conoscenze alle nuove generazioni, hanno costituito un Comitato Promotore e hanno avviato il percorso di candidatura dell’elemento nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale della Convenzione UNESCO del 2003”.
Fonte: Agricultura.it.
STAMPA ESTERA
La coopération viticole espère regagner des parts de marché grâce à la belle récolte 2022.
SERIE Coopératives viticoles (1/2) – Le président des vignerons coopérateurs d’Occitanie, Ludovic Roux, estime que la belle récolte de 2022 est une opportunité pour les vins régionaux de regagner des parts de marché. Il réclame cependant un plan de soutien pour la filière pour faire face aux difficultés conjoncturelles. Président des Vignerons Coopérateurs d’Occitanie, Ludovic Roux se veut rassurant sur la campagne à venir. Avec une récolte estimée entre 12,5 et 13 million d’hectolitres, le Languedoc-Roussillon retrouve un niveau de production d’année moyenne, après la récolte catastrophique de 2021, qui avait été sévèrement écornée par le gel. • il faut se réjouir de retrouver un volume de récolte qui va nous permettre de redevenir compétitif sur certains segments de marché et d’assurer un revenu correct aux producteurs », estime-t-il. Cette belle récolte survient alors que, lors de la campagne précédente, les ventes n’ont pas atteint le niveau espéré. Recul des ventes en GMS et à l’export En GMS (grandes et moyennes surfaces), les vins du Languedoc-Roussillon ont reculé de 6% sur un an. A l’export, les vins régionaux perdent aussi du terrain : sur les sept premiers mois de tannée, le volume des ventes chute de 10% pour les AOP, 6% pour les IGP Pays d’Oc et 16% pour les autres IGP ll faut relativiser ces données, pondère Ludovic Roux. Nous avions fait une année record à l’export en 2021, grâce à un rebond post-Covid. Fin 2022, nous devrions retrouver le niveau de 2019 ». D’après ses estimations, le volume disponible à la vente en début de campagne s’élèverait à 19 millions d’hectolitres (13 sur la récolte et 6 en stock), ce qui se situe dans la moyenne de *** ces dernières années. Si les ventes se maintiennent au niveau de l’an dernier (10,6 millions d’hectolitres), les stocks en fin de campagne grossiraient de 3 millions d’hectolitres.
Fonte: Tribune.
A Tuscan fairy tale.
The blend of wine, wisdom and worldliness at the 16th-century Castello Sonnino is so exquisite that even Gucci wants to stay Maria Shollenbarger tells its story. Once upon a modern-day time there was a castle, high on a hill in TLscany, overlooking acres of welltended vineyards and dense woodland. Its medieval brick tower, rising tall and straight between inky silhouettes of cypresses, was visible for miles in every direction. In this castle lived a family, descended from an illustrious line of adventurers and statesmen and benefactors. They grew grapes for wine, olives for oil and grain for flour, and worked their land the way it had been worked f or several centuries, which is to say respectfully, with skill, diligence and prudence in equal measure. And they shared the experience of it: people from around the world would come to stay — for weeks, or sometimes months — immersing in the lessons the landscape held about how to better respect and preserve it. Baroness Caterina de Renzis and her late husband, Baron Alessandro de Renzis Sonnino, first saw Castello Sonnino — a 150-acre working farm and winery in Montespertoli, 12 miles south-west of Florence — in 1988. The estate, with its 16th-century villa, had just been left to Alessandro by a childless uncle; in its 500 years of existence, it had been variously inhabited by Frescobaldis, Machiavellis and Strozzis, as well as Sonninos. But the house itself, Caterina recalls, was in an almost absurd state of disrepair. No one had really lived there for any length of time for at least 70 years, and it showed. There were holes in the roof; the electricity barely worked; dust cloaked everything Iike a tarpaulin. But then she walked into a west-facing salon, threw open the shuttered windows and the lateafternoon light revealed a space completely frescoed in ornate garden and botanical scenes. “Everything was suddenly bathed in gold, and the room was like an extraordinary, magical garden,” Caterina says. “And I said, ‘I want to have children here.— For decades, the de Renzis Sonninos lived an existence that seemed charmed. Together they restored the house, making a home for their children Virginia, now 32, and Leone, 29, and evolving the estate into an enterprise inspired by, and dedicated to, the traditions of the place. Raised in Florence, the great-grandson of two-time prime minister Sidney Sonnino (1847-1922), “The Baron”, as Alessandro was more familiarly known, began his winemaking prowess with no formal portfolio, but a sophisticated palate.
Fonte: Financial Times How to spend it.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.