Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 20 gennaio 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Alla fiera dei vini naturali 80 produttori da tutta Italia.
Tutto pronto per la quarta edizione di “Evoluzione naturale” Alla fiera dei vini naturali 80 produttori da tutta Italia. Tutto pronto a Grottaglie nella storica Masseria Lella, immersa nel verde della provincia tarantina, la quarta edizione di Evoluzione Naturale la fiera pugliese dei vini naturali che riunisce oltre 80 produttori provenienti dall’Italia e dell’Europa e accomunati dall’impegno e l’attenzione di operare, in vigna e in cantina, in maniera rispettosa dell’ambiente. Il 22 e 23 gennaio tutti gli appassionati del buon bere potranno degustare oltre 400 etichette di vino unici e tutti da scoprire direttamente dalla voce di chi li produce. Saranno i rossi del mediteranno al centro dell’anteprima di sabato 21 gennaio, alle ore 19:30. Una piccola anticipazione per assaporare quella che sarà la quarta edizione della fiera enologica.
Fonte: Taranto Buonasera.
Sogni da bambino sulle rive del prosecco.
I fratelli Adami e la storia del Vigneto Giardino Quand’era in quinta elementare, la maestra gli diede un tema immancabile: cosa farai da grande. Franco Adami aveva già le idee chiare. «Da grande farò l’enologo», scrisse, «la maestra mi diede buono». Nel 1981 ha deciso di prendere il timone dell’azienda di Colbertaldo di Vidor, nel cuore del Prosecco superiore. Assieme al fratello Armando ha seguito la strada del nonno Abele che creò nel 1933 il primo cru di Valdobbiadene, il Riva Giardino Asciutto. f la puntato tutto sul marchio aziendale, sugli investimenti e sulla qualità delle Rive, i vigneti collinari molto ripidi, dove si pratica una “viticoltura eroica”, i tanta fatica, solo lavoro manuale, per portare in cantina uve «in grado di creare un Prosecco non banale e con personalità».
Fonte: Corriere della Sera 7.
Torna Wine&Siena Etichette e non solo.
Arrivano da Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna, Lombardia, Alto Adige, Friuli. E poi da Toscana, Piemonte, Veneto. Ci sono anche regioni come Abruzzo, Emilia Romagna, il Lazio. E c’è la Francia. Saranno circa 600 le etichette di vini selezionate da The Wine Hunter nel percorso del gusto al Santa Maria della Scala in occasione di ‘WineeSiena i Capolavori del Gusto’ dal 27 al 30 gennaio. E poi cioccolato, formaggi, olio, carni, salumi, birra, pasta, riso, cereali, grappe e liquori e birra.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Abruzzo regione vinicola dell’anno.
Una regione ricca di tradizione c intrisa di innovazione”. Con questa motivazione l’Abruzzo e stata eletta regione vinicola dell’anno dalla rivista inglese Wine Enthusiast, spuntandola su Marlborough (Nuova Zelanda). Southern Oregon/Rogue Valley (Stati Uniti). Uco Valley (Argentina) e Slo Coast (California, Stati Uniti). A decretarne la vittoria e la definizione di “gemma nascosta”. il mix di villaggi incontaminati, castelli storici, gastronomia locale. tradizione pastorizia e, ovviamente, i vini: dal rosso Montepulciano ai grandi bianchi. il Trebbiano e il Pecorino. fino al C’erasuolo d’Abruzzo. «Un importante riconoscimento internazionale per la nostra regione e il lavoro che i nostri produttori fanno ogni giorno.
Fonte: Abruzzo Magazine.
La prima vendemmia bio al 100%.
Un traguardo orgogliosamente raggiunto e condiviso dai soci della storica cooperativa orsognese, in provincia di Chieti. con 1.400 ettari di vigneti integralmente convertiti alla coltivazione biologica. Prossimo obiettivo? Chiudere il cerchio e arrivare dall’attuale 45% circa di superficie biodinamica certificata Demeter al 100% di coltivazione biodinamica. Memorabile il San Martino di venerdì I I novembre. lesta per onorare gli sforzi compiuti e gli obiettivi ottenuti e che ha siglato una nuova e significativa denominazione: Bio Cantina Orsogna. Per l’occasione si sono riuniti tutti i soci e i dipendenti che hanno ricordato, dopo cinquant’anni.
Fonte: Abruzzo Magazine.
La migliore cantina GDO 2023 è abruzzese.
Caratine Spinelli si à aggiudicata il titolo di “Miglior cantina Gdo 2023” per la guida “Migliori vini al supermercato by winemag.it”. Grazie all’attenta lavorazione in vigna e al modernissimo impianto produttivo di Atcssa, in provincia di Chieti, la famiglia Spinelli riesce a proporre ai clienti della Grande distribuzione organizzata i vini tipici della regione, dall’inimitabile rapporto qualità prezzo. Non solo Montepulciano d’Abruzzo, ma anche Cerasuolo, Passerina e Pecorino. disponibili in numerose catene retail, in Italia e all’estero. Cantine Spinelli produce ( 76 ! Abru:mMagazine *** od e Wine circa 7 milioni di bottiglie l’anno. per il 60% destinate all’esportazione.
Fonte: Abruzzo Magazine.
Si brinda in Val Pescara per la Docg vini Casauria.
La promozione dell’attuale sottozona del Montepulciano è ormai a un passo >Dopo il via libera dei tecnici ministeriali i produttori si riuniranno i125 ad Alanno SI PUNTA AL DEBUTTO CON LA PROSSIMA VENDEMMIA, IL RILANCIO DELLA VOCAZIONE GRADE AL PATTO TRA CANTINE E SCUOLA. Di origine controllata e garantita. Già dalla prossima vendemmia vini ottenuti dai vitigni di diciotto comuni del pescarese, potrebbero essere contraddistinti con il marchio Docg Casauria, toponimo conosciuto sin dal Medioevo e riconducibile alla costruzione nell’871 dell’Abbazia di San Clemente nell’attuale territorio di Castiglione a Casauria. Una vera e propria consacrazione per la vallata che, da alcuni decenni, ha riscoperto, con orgoglio e grazie agli investimenti di tanti vignaioli, la vocazione vitivinicola.
Fonte: Messaggero Abruzzo.
Ais, lunedì sera si presenta il nuovo corso da sommelier.
Si svolgerà lunedì 23 gennaio presso la sede Ais Romagna a Cesena (via delle Fragole, 255) la serata di presentazione (a partire dalle ore 20.30) del corso di primo livello per sommelier Ais. La prima lezione del corso invece è prevista lunedì 30 gennaio nella stessa sede. Dedicato agli appassionati del vino, il corso di primo livello propone una immersione di base in questo mondo con l’apprendimento degli aspetti principali della degustazione, della viticoltura, dell’enologia e i primi rudimenti del corretto servizio del vino. Il tutto accompagnato da prove teoriche e pratiche sulla tecnica della degustazione. In sintesi: 16 lezioni, 45 campioni da assaggiare, due libri di testo e una valigetta con 4 calici per una full immersion di base nell’universo del vino.
Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.
Valtidone, concorso per creare la mascotte.
Torna la proposta dell’azienda vinicola rivolta alle scuole Valtidone, concorso per creare la mascotte Torna nelle scuole il concorso “Crea la mascotte!” promosso dalla Cantina Valtidone, rivolto agli allievi delle primarie e delle secondarie di primo e secondo grado delle province di Piacenza, Cremona, Lodi e Pavia. «Il concorso – riferiscono gli organizzatori – intende promuovere il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e dei loro alunni nell’ideazione di un personaggio rappresentativo del rapporto tra i valori del mondo della viticoltura, dell’ambiente e del territorio, da utilizzare come idea di progetto nella realizzazione della mascotte ufficiale di Cantina Valtidone nelle proprie attività di comunicazione».
Fonte: Cittadino di Lodi.
Tecnologia a tavola Debutta a Bergamo il sommelier virtuale.
Parte da Bergamo, con l’apertura del primo wine bar dedicato in piazzetta Santo Spirito, la rivoluzione dell’era «Web 3.0». L’intelligenza artificiale permette infatti di passare dal sommelier in livrea ad uno virtuale. Il Personal Gpt (che sta per generative pre-training transformer) Sommelier, sviluppato dalla società «Italian Wine Crupto Bank» (Iwcb) consente di creare modelli di linguaggio in grado di rispondere alle domande ricevute in modo del tutto simile rispetto ad un essere umano. Il nuovo sistema permette di ricevere consigli sui vini da abbinare a determinati alimenti o con quali piatti sposare le bottiglie custodite nella cantina di casa o in base alla carta vini disponibile al ristorante.
Fonte: Eco di Bergamo.
“Il vino fa male” un oltraggio alla storia.
Il vino nuoce alla salute”, ecco l’intimidatoria ammonizione che sarà stampata sulle bottiglie vendute in Irlanda, così ha deciso il governo di Dublino. Anche se gli irlandesi, mi pare, amino più altre bevande, in particolare i superalcolici, il diktat preoccupa molto i produttori di vino di Italia, Francia e Spagna. La decisione irlandese che, oltre a tutto già è stata approvata dalla Commissione europea, è vista come una pericolosa riproposta di progetti già avanzati tempo fa, da nazioni nordiche e tesi ad avvertire i clienti di una presunta (diciamo noi) pericolosità del vino. La Coldiretti teme infatti l’approvazione “normativa comunitaria” sui pericoli immaginati della rischiosità del vino, anche se l’iniziativa è già stata frenata da Strasburgo.
Fonte: Provincia Como.
I braccianti dei vigneti portano nelle Langhe un angolo di Macedonia – Un angolo di Macedonia nelle Langhe la nuova vita dei braccianti dei vigneti.
Pante ha 53 anni e i suoi amici lo prendono in giro: «Sembra più vecchio, eh». «Ho lavorato tanto — ribatte lui — Adesso sto bene, ho una casa, una famiglia, ma nel 1992 quando sono arrivato non avevo documenti, la chiesa mi aiutava, ma ho anche dormito in mezzo ai campi». Se ne sta in disparte con un bicchiere di vin brulé in mano mentre i ragazzotti si buttano nel Tanaro — chi in costume, chi mezzo vestito — per il tuffo che da anni la comunità macedone del Basso Piemonte organizza sotto il ponte di Neive nel giorno dell’Epifania ortodossa, che cadeva ieri. La pandemia aveva bloccato questa tradizione e ieri in centinaia sono tornati a festeggiare sul greto del fiume.
Fonte: Repubblica Torino.
Grottaglie, Evoluzione Naturale la quarta fiera dei vini pugliesi.
Ottanta produttori per 400 etichette. Tutto pronto a Grottaglie nella storica Masseria Lella, immersa nel verde della provincia tarantina, la quarta edizione di Evoluzione Naturale la fiera pugliese dei vini naturali che riunisce oltre 80 produttori provenienti dall’Italia e dell’Europa e accomunati dall’impegno e l’attenzione di operare, in vigna e in cantina, in maniera rispettosa dell’ambiente. Il 22 e 23 gennaio tutti gli appassionati del buon bere potranno degustare oltre 400 etichette di vino unici e tutti da scoprire direttamente dalla voce di chi li produce. Saranno i rossi del mediteranno al centro dell’anteprima di sabato 21 gennaio, alle ore 19:30. Una piccola anticipazione per assaporare quella che sarà la quarta edizione della fiera enologica.
Fonte: Gazzetta di Taranto.
L’isola da bere protagonista a Roma.
L’isola del vino regina a Roma, protagonista di due giornate interamente dedicate alle etichette sarde. Una prima assoluta e considerata doverosa dagli organizzatori: la produzione vitivinicola della Sardegna è cresciuta moltissimo, per quantità ma soprattutto per qualità, ma ancora ha difficoltà a farsi conoscere e apprezzare come merita oltre mare. Ecco perché nasce “La Sardegna di Vinodabere”, iniziativa organizzata dal magazine Vinodabere diretto sin dalla nascita (nel 2017) da Maurizio Valeriani. Giornalista enogastronomico e guru dell’enologia, già vice curatore delle guide dei vini e ristoranti dell’Espresso, Valeriani ha una passione sfrenata per la Sardegna «per la sua gente, per la sua storia e per i suoi vini.
Fonte: Nuova Sardegna.
Cantina del Morellino, la festa è doppia.
Celebrati i 50 anni di vita dell’azienda e consegnato l’assegno alla Fondazione «II Sole» con il ricavato della bottiglia speciale. Si è svolta nella Sala Eden, a Grosseto, la serata di celebrazione del 50° anniversario della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano. Presenti, oltre ai soci e ai dipendenti della Cantina, anche i rappresentanti delle istituzioni e delle Forze dell’ordine. È intervenuto anche Massimiliano Frascino, presidente della Fondazione il Sole di Grosseto. A lui è stato dato un assegno simbolico di 15.000 euro. È una prima parte del contributo che la Cantina ha versato a favore del Progetto Dopo di Noi, che mira a garantire alle persone disabili una vita piena e dignitosa una volta che le famiglie non potranno più farsene carico.
Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.
Montecucco, un anno record. È la migliore «Denominazione».
Secondo il report di Avito è quella che ha ottenuto il miglior risultato nel corso del 2022. II 2023 inizia nel migliore dei modi per la «Do» Montecucco che, mettendo in archivio un 2022 con dati molto più che incoraggianti, si classifica a tutti gli effetti come la Denominazione più performante della Toscana. A confermarlo il report statistico sulle principali denominazioni vitivinicole toscane di Avito che evidenzia un andamento degli imbottigliati da record per la piccola denominazione amiatina pari a +35% sul 2021, superando persino i risultati del già fortunato 2019.
Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.
Enoturismo. Un corso per le aziende.
L’impresa tecnologica Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana presieduto da Francesco Mazzei insieme in prima linea per un evento formativo a beneficio dei soci del Consorzio sul tema dell’enoturismo e delle vendite diretta in cantina. Il titolo della giornata di formazione è «Come incrementare le vendite dirette e ottimizzare l’attività enoturistica» e ha come obiettivo quello di dare risposte concrete alle opportunità legate all’enoturismo e alle vendite dirette e di come queste possano decollare, sfruttando la tecnologia e l’innovazione digitale per il settore del settore vino.
Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.
Empoli Al Mercatale arrivano le arance da Tursi.
Tutto pronto per un nuovo appuntamento con delizie ed eccellenze del mercato agroalimentare empolese in via Bisarnella. Domani dalle 8 alle 13, a due passi dal parco Mariambini, dal centro cittadino e dalla Tosco Romagnola, sarà possibile trovare prodotti locali, toscani e `fuori porta’ come le arance di Pino Mariella da Tursi, dalla provincia di Matera, Basilicata. Ecco gli altri espositori: saranno presenti l’azienda agricola Fabio Conti con la farina di castagne, la cooperativa Le Furiose da Viareggio con il pescato del giorno, il Podere San Pierino con vino, Chianti classico, olio extravergine di oliva e verdure, Clementina Becarelli di Montaione con i formaggi caprini e ancora Juri Scarselli di Fucecchio con le verdure di stagione e trasformati, I 2 Falcetti di Castelfiorentino con i formaggi e Maria Castrogiovanni con latticini, carne bovina e suina e formaggi.
Fonte: Tirreno Firenze-Prato-Empoli.
«Opera Prima» celebra l’Amarone con il ritorno in scena alla Gran Guardia.
Sabato 4 e domenica 5 febbraio la presentazione dell’annata 2018 con i dati di mercato della Doc «Opera Prima» celebra l’Amarone con il ritorno in scena alla Gran Guardia Tavola rotonda sulla candidatura Unesco della tecnica di messa a riposo delle uve. Il re dei rossi veronesi torna alla Gran Guardia in piazza Bra con 64 aziende pronte a celebrare l’annata 2018, protagonista di Amarone Opera Prima, www.amaroneoperaprima.it, in programma sabato 4 e domenica 5 febbraio. Organizzato dal Consorzio vini Valpolicella, l’evento di punta della denominazione torna alla tradizionale collocazione invernale, mantenendo il restyling del nome dell’anteprima straordinaria del giugno scorso a beneficio di un format versatile realizzabile anche fuori stagione, seppure con focus tematici diversificati. Tanti i motivi per brindare con le bottiglie, pronte per il mercato, dopo il lungo periodo di appassimento delle uve, lavorazione ed invecchiamento necessari a definire la più pregiata produzione della Valpolicella.
Fonte: Arena.
Wine in Venice I vini migliori tra etica e innovazione.
Conto alla rovescia per Wine in Venice, la prima edizione del Red Carpet del Vino che sbarcherà a Venezia dal 28 al 30 gennaio, per portare in laguna l’eccellenza di questo settore. Un palcoscenico dedicato a protagonisti, storie e contaminazioni, ma anche un contenitore ideale per parlare di sostenibilità, etica ed innovazione, tre focus scelti dagli organizzatori (Winetales, Beacon, The Media Company Store e Venezia Unica) per la prima edizione della manifestazione, che vedrà la presenza di tanti ospiti per confrontarsi insieme e immaginare “Il Vino del Futuro”. Etica, innovazione e sostenibilità sono, infatti, le tre discriminanti selezionate dai giurati per assegnare le venti Wine Wild Card e garantire così l’acces so finale, una per regione d’Italia, al red carpet nella Grande Scuola della Misericordia e a Cà Vendramin Calergi.
Fonte: Nuova Venezia.
Il Veneto “delle ombrette” si trasforma nella piccola patria di cuochi e gourmet.
In dieci anni sono scomparsi moltissimi bar e al loro posto sono sorti ristoranti di ogni tipo e livello, in particolare a Venezia Una conseguenza dell’aumento del turismo ma anche della quasi impossibilità di sbarcare il lunario vendendo solo caffè n dieci anni 2.540 locali in più nel Veneto. Tanti, tantissimi. Nonostante la pandemia che ha messo a dura prova il settore della ristorazione. E una fotografia precisa quella che si evince dal database di Infocamere interrogato dal nostro giornale. Descrive su cosa abbia deciso di puntare l’impresa locale, cittadina, sempre meno legata alla bottega artigiana e sempre più proiettata verso le fortune di quella che potemmo chiamare manifattura del cibo. Nel 2012, le attività di ristorazione registrate nelle province venete erano 32.593.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Intervista a Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi – Agricoltura e clima Scotti Bonaldi: «La tecnologia ci potrà salvare» – «Ricerca e tecnologia Così la nostra agricoltura supererà crisi e rincari».
«Ricerca e tecnologia Così la nostra agricoltura supererà crisi e rincari» Bonaldi, presidente di Confagricoltura, analizza lo stato di salute del settore «L’Europa non freni l’innovazione. Sul Prosecco no a una crescita incontrollata» «Una parte dei costi è stata scaricata sui consumatori ma di più non si può». Il valore della produzione agricola in provincia tocca quota 1.3 miliardi di curo «Tecnologie per il risparmio d’acqua nell’irrigazione, piante più resistenti a malattie e alla siccità stessa: saranno ricerca e innovazione a salvare l’agricoltura in un momento così difficile a causa dell’aumento dei costi. Ma l’Europa ci lasci fare il nostro percorso». Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente provincia «Abbiamo tante denominazioni ma il vero problema è saperle valorizzare» «Serve maggiore cultura della sicurezza per evitare incidenti Le norme ci sono» le di Confagricoltura, non ha stato di salute del settore. dubbi: la sfida del cambia- «I12022 è stato un anno tutto mento climatico e dei rincari si vince solamente innovando.
Fonte: Tribuna Treviso.
Cantina ‘CentoPassi’ in terre confiscate. Lavori per 1.115.000 euro a San Cipirello.
Un milione e 115 mila euro per potenziare la Cantina Centopassi di contrada Don Tomasi. Si tratta di impianti, nati nel 2009 dalla riconversione di un bene confiscato alla mafia. Il potenziamento rientra negli interventi approvati dall’Agenzia per la coesione territoriale nell’ambito del Pnrr “Missione 5 –Inclusione sociale”. Il progetto, presentato dal Comune di San Cipirello, è stato approvato giorni fa. Prevede una serie di interventi per accrescere il potenziale produttivo della cantina. L’obiettivo è –infatti- “ampliare la possibilità di stoccaggio del vino, sia imbottigliato che in fase di maturazione, oltre che a migliorare in termini strutturali i percorsi di accoglienza”.
Fonte: Alpauno.
Custodi del vino: storie di un’Italia che resiste.
Il suo blog The Italian Wine Girl e il profilo Instagram, contano su una community di oltre 60.000 persone sia dall’Italia che dall’oltreoceano. Laura Donadio ora è autrice di un pregevole libro edito da Slow Food Editore, “Custodi del vino”, che racconta la rinascita dei territori della penisola attraverso la produzione di vini. Laura Donadoni ha viaggiato in tutte le regioni italiane, ha incontrato e scoperto persone che, grazie al vino e attraverso il vino, hanno costruito e percorso un cammino di resistenza e di rinascita dei territori che abitano. I racconti dell’autrice, delle sue esperienze vissute in prima persona in vigna, dei suoi pranzi in cantina e dei suoi incontri più o meno accidentali rompono la barriera della carta e trasportano il lettore proprio di fronte a quei personaggi che lei stessa intervista, in quei paesaggi suggestivi così minuziosamente descritti da comparire davanti agli occhi di chi legge. Non sarà quindi difficile ritrovarsi a sentire il profumo della polvere vulcanica dei vigneti dei Campi Flegrei, a percorrere tortuose strade liguri alla ricerca di meravigliosi angoli nascosti, e ancora ammirare incantati i ricami sulle colline delle Langhe e inerpicarsi sui versanti vitati delle montagne.
Fonte: The Way Magazine.
Il vino saprà farsi trovare pronto anche in caso di recessione, ma preoccupa il calo dei consumi.
Punti di forza e di debolezza del settore, da un punto di vista americano, nello “State of the US Wine Industry” 2023 by Silicon Valley Bank. Il momento, per l’economia globale e per il mondo del vino, è delicato e complesso, e per capire come affrontare il 2023, e possibilmente uscirne indenni, è importante non avere paura di analizzare dati e tendenze, siano essi positivi o negativi, come fa, ogni anno, il report “State of the US Wine Industry” firmato – anche nell’edizione 2023 – da Rob McMillan, fondatore della Silicon Valley Bank Wine Division, che offre una lettura – per quanto legata essenzialmente alla realtà del vino californiano – utile a tutto il mondo produttivo. Il primo aspetto positivo, che meriterebbe forse maggiore attenzione, è che il segmento premium del settore vino, dopo le difficoltà del 2020, sta andando benissimo, facendo segnare, secondo i dati raccolti dalla Silicon Valley Bank, una crescita decisamente solida, pari al +9,7% sul 2021.
Fonte: WineNews.
Vino: Italia seconda in Europa per l’export.
Secondo Confartigianato, nei dodici mesi terminati a giugno 2022 ne abbiamo venduto all’estero per 7,6 miliardi di euro. Ci precede la Francia con 11,7 miliardi. Il Veneto è primo in Italia e terzo in Europa: con 2,7 miliardi di vendite esporta quasi quanto la Spagna intera. Il via libera dell’Unione europea all’etichettatura proposta da Dublino per i superalcolici ha messo in agitazione i produttori italiani di vini. L’idea del governo irlandese, infatti, è di inserire nelle etichette delle avvertenze sanitaria, come, ad esempio, “l’alcol uccide”, sulla falsariga di quanto, ormai da anni, avviene per le sigarette. Il timore dei produttori è che la svolta dell’Irlanda, autorizzata da Bruxelles, possa aprire la porta ad iniziative simili anche da parte di altri governi.
Fonte: Quotidiano Nazionale.
Il vino come “facilitatore” di relazioni umane, motore dell’Eros, inteso come convivialità.
Le riflessioni di Rosario Iannacchero, neurologo, e presidente Società Italiana Studio Stroke. “Il vino è uno strumento che stimola l’amicizia, il suo consumo moderato aiuta a relazionarsi, si dice “in vino veritas”, importante è non esagerare. Il vino ha la sua storia, e per le malattie cardio e celebro vascolari in determinate condizioni può avere anche un ruolo protettivo e preventivo. Dire categoricamente che non si deve mangiare questo o quello, o che non si deve bere, è un messaggio che non è corretto”.
Fonte: WineNews.
Nuovo record per il vino italiano. L’export vola a 8 mld nel 2022.
Il 2022 del vino italiano si è chiuso con un nuovo record dell’export che ha toccato gli 8miliardi di euro (+12% sul 2021), e un -6,4% a volume e -1,8% a valori nelle vendite nella G.D.O. ma con livelli di vendita comunque superiori (sia nei valori che nelle quantità) a quelli pre-pandemici. Una flessione che ha riguardato anche l’ecommerce e i vini biologici, che è stata compensata dal canale horeca: le stime indicano un ritorno ai livelli del 2019 con un +46,6% sul 2021, spinto da una stagione primaverile-estiva molto lunga e dal gran ritorno dei turisti stranieri nel nostro Paese. Questi i dati esposti durante la nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma. Secondo il responsabile Wine Monitor di Nomisma, Denis Pantini, “è indubbio come sul trend dell’export e delle vendite nel canale G.D.O. in Italia abbiano pesato diversi fattori come l’inflazione, il cambio euro-dollaro e il rallentamento economico, ma gli stessi andamenti sottendono anche uno spostamento nei consumi del periodo estivo e di inizio autunno verso il fuori-casa, trainati altresì dalla ripresa del turismo dopo gli anni più critici della pandemia”.
Fonte: Carlo Zucchetti.
Vino, Uiv-Ismea: nel 2022 in Gdo cresciuti solo gli spumanti low cost.
Il 2022 è stato «un anno di riposizionamento per le vendite dei vini in grande distribuzione (e retail) in Italia». A farlo sapere ieri è stato l’Osservatorio Unione italiana vini-Ismea, su base dati dell’Osservatorio Ismea-Nielsen IQ, con una nota in cui è stato messo in luce che l’anno scorso «l’unica voce chiaramente positiva è relativa alla categoria “Altri spumanti Charmat” (diversi dal Prosecco), che ha archiviato il 2022 con una crescita tendenziale in volume del 13% (+22% nei discount)». Ciò «a fronte di un calo generale degli acquisti allo scaffale che supera il 6% con perdite sopra la media per la tipologia dei vini fermi (-7%) e in particolare per le Doc rosse che scendono in doppia cifra (-11%)». E con un saldo 2022 delle vendite nella grande distribuzione «in passivo anche sul fronte dei valori: -2%, a 2,94 miliardi di euro». «L’exploit degli spumanti low cost (il cui prezzo medio a 4,4 euro/litro registra un aumento molto più contenuto dei listini rispetto ai competitor) – sottolinea la nota di Uiv-Ismea – è lo specchio del limitato potere di acquisto degli italiani nell’ultimo anno (i più costosi spumanti a Metodo classico chiudono – dopo un 2021 da incorniciare – a -9%, gli Champagne a -25%, anche per effetto delle limitate disponibilità) ma allo stesso tempo evidenzia tutta l’ormai irrinunciabile centralità raggiunta dalle bollicine anche tra le mura domestiche»..
Fonte: Floraviva.
Vino italiano, record dell’export. Toccati gli 8 mld (+12%).
Il mercato mondiale del vino, nel 2022, ha registrato un calo generalizzato delle importazioni, in termini di volumi, a fronte di una crescita dei valori. Secondo quanto emerso dal Forum Wine Monitor di Nomisma, nel periodo da gennaio a novembre dello scorso anno la Gran Bretagna ha registrato una crescita del 28,4% delle importazioni di vino a valore, gli Stati Uniti del 18,1%, il Giappone del 22,5%, la Corea del Sud del 19,2 per cento. Ha sorpreso invece la Germania che è passata in territorio negativo, sia a valore sia a volume, mentre la Cina non esce dal tunnel e continua a mostrare una variazione in calo che persiste dal dal 2018. L’Italia, secondo le stime, ha chiuso il 2022 con un nuovo record dell’export che ha toccato gli 8 miliardi di euro con una progressione del 12% rispetto al 2021. L’andamento del vino italiano nei mercati principali si conferma in linea con quello mondiale: negli Stati Uniti la crescita è stata del 16,2%, nel Regno Unito del 32,7%, in Canada del 21,7%, in Giappone del 25,3% e in Corea del Sud del 9,6%, mentre in Germania e in Cina il vino italiano segna un calo, rispettivamente, del 11,9% e del 7,2%.
Fonte: Wine Pambianco – Pambianconews.
Vino: Nomisma Wine Monitor, 2022 in chiaroscuro.
Un anno in chiaroscuro per il vino italiano il 2022. La fotografia è stata scattata da Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, durante la nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma. L’Italia ha chiuso l’anno con il nuovo record dell’export, 8 miliardi di euro, ossia +12 per cento. Negli Stati Uniti cresce del 16,2%, nel Regno Unito del 32,7%, in Canada del 21,7%, in Giappone del 25,3% e in Corea del Sud del 9,6%. Segno negativo invece in Germania, -11,9%, e Cina, -7,2%. Bollicine superstar con +25,4% in Usa, +78,9% in Gran Bretagna, +25,4% in Giappone, +19,6% in Svizzera, +31,3% in Canada e +37,3% in Corea del Sud. Ci sono paesi che hanno fatto meglio del nostro. Come Usa (+14,2%), Cile (+12,8%) e Francia (+12,5%), che raggiunge i 12,5 miliardi di export contro gli italiani e i 3 della Spagna (+6%), che è il terzo esportatore. Meno bene dell’Italia anche la Nuova Zelanda (+8%) e l’Australia (+4,1%). Il distacco dai francesi aumenta per un prezzo medio di vendita dei vini transalpini valorizzato oltre il 40% in più.
Fonte: Corriere dell’Economia.
Vino: convegno Ampelografia su futuro vigneto ad Agrigento.
Il Blues & Wine Soul Festival si conclude con un convegno di Ampelografia e di studio sul futuro del vigneto italiano e siciliano, anche in relazione ai cambiamenti climatici, che per la prima volta metterà attorno ad un tavolo i maggiori studiosi della vite in campo italiano ed internazionale. Il simposio si svolgerà venerdì 20 e sabato 21 gennaio prossimi, presso la Sala Fazello del Museo Archeologico Regionale di Agrigento; Attilio Scienza, Manna Crespan e Rosario Lentini saranno i relatori ufficiali del Convegno, i cui lavori saranno coordinati dal Presidente e direttore artistico del Blues & Wine Joe Castellano. Tra gli ospiti anche l’editore della rivista media-partner “Bubble’s Italia” e famoso scrittore del vino – Andrea Zanfi, il celebre enologo siciliano Tonino Guzzo, il grande esperto del Vino e direttore della testata “Vin Up”, Luigi Salvo ed il Direttore della Federazione Italiana Strade del Vino, Gori Sparacino
Fonte: ANSA.
STAMPA ESTERA
Raising a glass to a great city for wine.
Lacking a local tradition in winemaking, London imports from everywhere. What’s the greatest city in the world in which to drink wine? The answer is subjective, but to me the choices come down to two: New York and London. Neither is associated historically with a winemaking region, which is part of what makes them so great. Without the legacy of local production, both have been compelled to look far and wide for wine, and as port cities, they have had access to wines from wherever they were made. In London, by far the older city, that freedom required far-reaching discernment. Wine lovers needed to judge every sort of wine on its merits, rather than specialize in what was accessible. Americans have Britain to thank, or to blame, for the notion of wine connoisseurship. I have long believed that New York was the best city for wine, but after 10 days in London in late November, I am rethinking that conviction. Great wine lists can be found, of course, at the most expensive restaurants with multiple Michelin stars, as well as at famous places like SL John and the Ledbury. But I skipped those and a few other restaurants with excellent reputations for wine, like Gymkhana, an Indian restaurant in Mayfair, Sager e Wilde in Bethnal Green, the 10 Cases in Covent Garden and Planque in Haggerston. London’s place as a noteworthy wine city is felt in all sorts of restaurants, whether storefronts and counters or more formal dining rooms. Great wine is everywhere. Here are a dozen places to find an excellent glass. The Drapers Arms, in Islington, is the English pub of my dreams. The food is wonderful and the cask beer excellent. The wine list is astonishing and mostly French, along with terrific, well-priced choices from Germany, Spain and South Africa. And this comfortable old pub, with its bare wooden tables, pea-green bar and simple barstools, pours its bottles into expensive Zalto glasses, so you know it takes wine ultraseriously. I had simple poached leeks and a delightful venison pie with a suet crust, carrots and onions, lovely on a rainy autumn afternoon. Most of the patrons were hoisting glasses of ale, but I drank a gorgeous 2018 Vin de Jardin from Domaine de Galouchey, one of my favorite tiny Bordeaux producers.
Fonte: New York Times International Edition.
Castel veut rester incontournable dans la bière en Afrique.
Numéro deux de la bière sur le continent africain, le très discret groupe y est en pleine réorganisation. • L’entreprise familiale française modifie sa stratégie et s’y renforce en se diversifiant, en verdissant ses activités et en investissant dans l’amont agricole. Castel… Un chiffre d’affaires de 6 milliards d’enras. 250 filiales. 37.000 salariés. Roi du vin, roide la bière. le groupe est pourtant largement méconnu du public. Pierre Castel est pourtant numéro deux de la bière en Afrique, numéro un du vin en Europe avec des marques d’entrée de gamine comme Vieux Papes et Baron de Lestas. Il est également propriétaire de la chaîne decavistesNicolaas. C’est d’abord dans la bière en Afrique que le groupe s’est taillé un empire, au point d’y réaliser aujourd’hui 85 % de son chiffre döres. Après solaonte ans d’activité sur ce continent, alors que des grands groupes-Bollore. Zara. Dingue, AB 1nBev… – cèdent une partie de leurs actifs ou se retirent, le groupe est, lui, plus résolu que Jamais à y développer ses affaires sous Lena/ride sa filiale BGf. Cession de l’eau Cet objectif nev a pas sans des changementsassez pro1oncisdestratEgle. Castel souhaioerevnirsesmétiers, se diversifier, élargir sa présence à plus de 21 pays en Afrique et poursuivre sa croissance externe. D’ores et déjà, il a entamé sa sortie de l’eau enbouteille trophée au plastique et dix fois moins rentable que la bière. 85 ? DU .CHIFFRE D’AFFAIRES de Castel sont réalisés en Afrique. Après sein délecté de son pôle eau en France en 2008 (Cristaline, Chàteldon, Vichy Saint Yorre…), il veut maintenant vendre cette division en Afrique, où ildétient]7 marques d’eau (au Bénin. au Eurlàna Faso, au Cameroun, en Côte d’Ivoire, au Gabon, an Maroc, au Tchad et en Iluvste). Aln Ifrane au Maroc et les marques locales en Celte d’Ivoire ont déjà été cédées en 2022. Le groupe entend se concentrer sur la bière, les boissons gazeuses et les mélanges alcoolisés (prémix), qui connaissent un engouement importanten Afrique. Pour yparvenir, il vise la malaise de ses emballages et cherche à donner plus d’importance au verre. C’est dans cette optique qu’il vaacquérirAlver, le leader du verre en Algérie, ce qui porte à quatre le nombre de ses verreries par ailleurs situées au Cameroun, en Angola et au Maroc. Castel renfo rte ainsi ses capacités de production et ses ventes de bouteilles en Algérie, une base d’exportation vers l’Afrique de l’Ouest et 1Futnpe. Legaz et lesable largement disponibles y rendent très compétitive la fabuiratlon du verne. BGf souhaite développer le verre consigné.
Fonte: Echos.
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