rassegna stampa vino di domenica 18 giugno 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 18 giugno 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Colpo grosso con l’Asprinio.
Una tradizione vitivinicola solida, che risale alla fine del secolo scorso, per la precisione al 1890. Il fulcro è il territorio ingiustamente misconosciuto di Teverola, Terra di Lavoro, un lembo di terra di bellezza totalizzante, collocato tra Napoli e Caserta, oggetto, nel recente passato, di un fondamentale lavoro di recupero varietale. È infatti il 1980 quando la terza e quarta generazione, ovverosia Corrado Caputo (tredicesimo di tredici fratelli) e i figli, Mario e Nicola, decidono di rimettere tutto in gioco e rilanciare l’attività di famiglia, iniziando ad imbottigliare a marchio. Anni in cui nessuno si sarebbe mai sognato di vinificare una tipologia da temerari come l’Asprinio di Aversa – che entra nei libri di testo di tutto il mondo per la coltivazione tradizionale, affatto peculiare, ovverosia “ad alberata aversana”, “maritato” ad un tutore (in genere un albero di pioppo) con il quale cresce in sinergia, inerpicandosi fino ai 10-15 metri — per giunta con il fine della spumatizzazione in Metodo Classico.

Fonte: Espresso.

L’Oltrepò dei vigneron ha un sogno nel cassetto. Riempire i colli di turisti – Terre a marchio Doc. Quella gara tra vigneti che rallenta l’Oltrepò «Più gioco di squadra».
Giro di Lombardia: l’altra faccia del Pavese L’Oltrepò dei vigneron ha un sogno nel cassetto Riempire i colli di turisti Marziani alle pagine 22 e 23 Terre a marchio Doc Quella gara tra vigneti che rallenta l’Oltrepò «Pi ù gioco d • i squadra» Terza area d’Italia dopo Chianti e Astigiano. «Va cambiato passo» Spinta al turismo, patto istituzioni-imprese: tesoro da valorizzare. Importanza e peculiarità delle produzioni: sono le due caratteristiche dell’Oltrepò pavese dal punto di vista vitivinicolo. Le colline costituiscono la terza area di produzione di vini certificati in Italia per numero di ettari a vite iscritti all’Albo vigneti (dopo il Chianti e l’Astigiano) e per ettolitri prodotti, e il primo bacino vitivinicolo della Lombardia (con il 63% della superficie vitata produce il 55% del vino dell’intera regione). Le superfici iscritte agli albi vigneti Doc/Docg ed elenchi delle vigne sono pari a 11.192 ettari per la Doc Oltrepò Pavese, 769 per la Docg Oltrepò Pavese metodo classico, 17 per la Doc Casteggio e 879 per l’Igt Provincia di Pavia, per un totale di 12.857 ettari vitati in provincia di Pavia su un totale regionale di 20.500 ettari. I vitigni più coltivati sono Croatina (4mila ettari, pari al 70% dell’intera produzione nazionale), Barbera (3mila), Pinot nero (quasi 3mila, il 75% dell’intera produzione nazionale del vitigno), Riesling (1.500) e Moscato (500 ettari).

Fonte: Giorno.

Piace la birra italiana ma manca il luppolo.
I produttori sono in difficoltà, costretti a importare oltre il 60% di malto e orzo LA FILIERA OCCUPA 124 MILA OPERATORI IN OLTRE 870 AZIENDE E VERSA ALL’ERARIO OLTRE 700 MILIONI IN ACCISE ALL’ANNO. Birra batte vino. Nel campionato del bere fuoricasa il boccale col 59% delle preferenze vince decisamente sui flute delle bollicine (39%), sui calici di bianco (39%) e sui ballon dei vini rossi (34%). A rivelarlo è una ricerca condotta da Nomisma per Osservatorio Birra e Agronetwork, secondo cui negli ultimi 12 mesi i consumatori hanno scelto biondeescure per il gusto (62%), la leggerezza (52%) essendo poco o per nulla alcoliche e perché si abbinano con tutte le portate (43%). Addirittura, per 8 consumatori su 10, la qualità dell’offerta delle birre è fondamentale per la scelta del locale. I160% dei frequentatori di ristoranti, bar, pub e pizzerie preferiscono la birra made in Italy, meglio se regionale, per abbinarla ad una pietanza prodotta con ingredienti del territorio. Insomma, la birra è un motore di sviluppo per i consumi fuoricasa che nel 2022 hanno toccato gli 89,7 miliardi di euro (+39% sul 2021).

Fonte: Messaggero.

Ame mi piace delicato e sensibile, come un Pinot nero.
Come sarà il domani del pinot nero in Italia: grande boom o un forte declino per la corsa alla sua produzione? 11 successo di questo rosso, negli ultimi anni, è davvero imponente, ricorda il boom dello chardonnay e del cabernet sauvignon degli anni 80. Negli ultimi periodi, il vino più ricercato, sembra essere appunto il pinot nero, anche questo appartenente al gruppo di vitigni internazionali, la cui origine è in Borgogna, regione in cui sono creati alcuni tra i più grandi vini rossi del mondo. Viene coltivato in più di ço paesi, con in testa, per superficie coltivata: Francia, Stati Uniti e Germania e per ettari, le prime tre zone sono: Champagne, Borgogna e Oltrepò Pavese Dalla Borgogna alla Germania, al Nuovo Mondo degli Stati Uniti (Oregon e Napa Valley) e alla Nuova Zelanda ecc. sono 130 mila gli ettari coltivati nel mondo; e in Italia sono circa 5 mila: dall’Oltrepò Pavese, all’Alto Adige, al Trentino, ma anche nella Valle d’Aosta, in Toscana e, più a sud nei Colli Pesaresi.

Fonte: Sole 24 Ore Domenica.

Intervista ad Alessandro Piana – «Migliorare la produzione vinicola con nuove macchine e attrezzature».
Un’iniezione di fiducia per i produttori vinicoli. Gli investimenti dei produttori per migliorare la qualità delle proprie cantine verrà sostenuta da un contributo stanziato da Regione Liguria. Ne parliamo con l’assessore all’agricoltura e vice presidente regionale Alessandro Piana. O Quali novità si prospettano per i produttori ? «La mia proposta ha ottenuto il via libera in giunta e aprirà un bando da circa 90mila euro per gli investimenti in cantina delle aziende vitivinicole nella campagna annuale 2023/2024 e sarà una iniezione di liquidità che punta sull’innovazione contribuendo a migliorare la qualità della produzione».

Fonte: Nazione La Spezia.

Il Vermentino protagonista.
Seconda giornata dedicata al vino dei Colli di Luni Oggi seconda giornata della rassegna «Benvenuto Vermentino» dedicata alla promozione del vino dei Colli di Luni e degli amici della Sardegna che fin dalla prima edizione sono partner dell’iniziativa. Il borgo si anima di visitatori, dibattiti e degustazioni con chiusura degli stands alle 22.30. Anche oggi funzionerà il bus navetta gratuito in partenza dal centro commerciale La Miniera dalle 11 alle 15 e nel pomeriggio dalle 17.30 sempre a mezzanotte con partenze ogni 20 minuti circa.

Fonte: Nazione La Spezia.

«Maltempo, gli agricoltori in ginocchio Coltivazioni al 50%, rischia il Verdicchio.
Matelica, l’allarme dell’assessore Cingolani dopo le bombe d’acqua. «Difficoltà per i vigneti» «Chiedo alla Regione di farsi portavoce nelle sedi opportune per ottenere i ristori». È allarme nelle campagne matelicesi a seguito delle ultime ondate di maltempo. A fare il punto della situazione dopo le bombe d’acqua dei giorni scorsi e a chiedere aiuto alle istituzioni regionali e nazionali è il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Denis Cingolani. «Le produzioni agricole di punta della nostra città, come ad esempio il blasonato Verdicchio, sono in grande difficoltà a causa delle continue piogge delle ultime settimane – afferma preoccupato Cingolani -. II maltempo purtroppo ha messo in ginocchio anche colture tradizionali come il foraggio e i cereali, che non stanno dando grandi prospettive visto l’approssimarsi tra poche settimane del momento della raccolta».

Fonte: Corriere Adriatico Macerata.

Nuova cantina per l’azienda che unisce tre generazioni.
Morelli produce vino e lo vende direttamente. Una famiglia in festa a Montefelcino per onorare la tradizione della terza generazione dal non No al nipote: produrre vino di qualità «solo ed esclusivamente in forma artigianale – commenta il titolare Massimo Morelli – nel rispetto della qualità genuina senza etichetta o altre formule commerciali. Noi il vino lo vendiamo sfuso e chi lo vuole acquistare deve arrivare fin qui nella nostra azienda agricola dove l’ospitalità è sempre in primo piano per tutti». Molti gli amici che si sono ritrovati insieme per l’occasione speciale «legata all’inaugurazione della cantina alla quale hanno collaborato tutti nel dare una mano per realizzarla – sottolinea Massimo. La festa è stata semplice all’insegna della cordialità in compagnia, naturalmente di un buon bicchiere».

Fonte: Corriere Adriatico Pesaro.

Il Guerriero del Mare primo nella sfida dei vini di Londra.
Il Guerriero del mare 2021 dell’azienda agraria Guerrieri ha ottenuto la medaglia d’oro all’lnternational Wine Challenge di Londra. E’ una delle competizioni più importanti al mondo nel settore enologico, con più di 6.000 vini partecipanti di oltre 50 Paesi. Una nutrita commissione di esperti provenienti da tutti i continenti valuta alla cieca i vini garantendo la professionalità e la serietà della competizione. L’Italia ha ottenuto 13 medaglie d’oro e tra queste spicca il Guerriero del mare avendo vinto anche l’International Trophy Wine come miglior vino di tutto il concorso nella sua categoria.

Fonte: Corriere Adriatico Pesaro.

Umani Ronchi, pinacoteca e un ‘assaggio’ di Guercino.
Secondo appuntamento della rassegna ‘Il gusto per l’arte’ a Palazzo Bosdari Umani Ronchi e pinacoteca civica di Ancona: mercoledì prossimo, alle 18.30, arriva il secondo appuntamento della rassegna «Il Gusto per l’arte, il piacere dei sensi». A palazzo Bosdari, l’arte incontra i sensi: profumi, essenze e aromi per scoprire il dipinto di Santa Palazia, capolavoro del Guercino custodito proprio a palazzo Bosdari. Sarà lui il vero protagonista della serata. Incenso e aromi consentiranno di scoprire i dettagli inediti del dipinto. Così, dopo il successo del primo incontro dedicato al giuramento degli Anconetani del Podesti e al senso dell’udito, proseguono gli appuntamenti della rassegna. Datato 1658 e realizzato da Giovan Francesco Barbieri, detto appunto il Guercino, è una delle opere più suggestive di questi tempi.

Fonte: Resto del Carlino Ancona.

L’’Erbaluce sfida prosecco e champagne I vini in mostra nella casa del vermouth.
I produttori canavesani a Palazzo Carpano. Presentati i cocktail con le bollicine delle uve di Caluso L’Erbaluce sfida prosecco e champagne I vini in mostra nella casa del vermouth M Nell’incantevole cortile di Palazzo Carpano, dimora della società fondata da Antonio Benedetto Carpano, il geniale inventore del vermouth, si è svolto un evento senza precedenti: “Torino incontra l’erbaluce”. L’iniziativa, promossa da Coldiretti Torino, ha segnato il primo capitolo di una serie di eventi dedicati all’Erbaluce, il vitigno piemontese protagonista del 2023. Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti, ha sottolineato l’importanza di portare il vino Erbaluce fuori dai confini del suo territorio d’origine: «Torino deve conoscere appieno le diverse sfaccettature dell’Erbaluce e imparare ad apprezzare l’innovazione che i nostri viticoltori e produttori di cantine stanno apportando a questo antico nettare delle colline canavesane».

Fonte: CronacaQui Torino.

Arriva il Verona Wine Summit Vertice sul futuro del vino.
II prossimo 12 ottobre stati generali del sistema enologico scaligero e presentazione della guida «Top 100» Arriva il Verona Wine Summit Vertice sul futuro del vino Ospite del convegno Robert Camuto, autore americano e giornalista di Wine Spectator Confronto su tendenze, nuovi gusti di mercato, distribuzione innovazioni e clima I tre sommelier autori della guida: «Le adesioni per l’assaggio dei campioni sono ancora aperte» Hrunmic.+o Scuderi •• Una nuova iniziativa legata al mondo del vino per rafforzare il rapporto che oramai da quasi dieci anni il Gruppo editoriale Athesis ha instaurato con un settore strategico per l’economia veronese e italiana. Si chiama Verona Wine Summit l’evento che il prossimo 12 ottobre, in contemporanea con l’uscita dell’ottava edizione de «La Guida ai Vini di Verona Top 100», si terrà al teatro Ristori a Verona con il coinvolgimento di tutti i Consorzi dei vini veronesi. Una tavola rotonda con esperti del settore che servirà non solo a tracciare le linee per lo sviluppo futuro del settore ma anche ad aprire un dialogo tra le parti dove analizzare: le criticità e i successi legati al mercato interno e all’export, i problemi relativi ai cambiamenti climatici e i rapporti con la Gdo, la Grande distribuzione organizzata.

Fonte: Arena.

Crescita costante la cantina sociale celebrai 60 anni.
Tra storia e lavoro, ogni anno fattura quaranta milioni Il nonno del sindaco era tra i fondatori, il padre del sindaco è stato a lungo membro del consiglio di amministrazione, i fratelli del parroco fanno parte dell’attuale assetto societario. E si potrebbe continuare ad elencare le decine e decine di famiglie che, da 63 anni a questa parte, hanno contribuito, con il loro lavoro, alla nascita, alla crescita e alla trasformazione della Cantina sociale di Cona. Ma sarebbe un errore considerarla una realtà economica di livello “locale”: con i suoi 40 milioni di fatturato (poco meno di quello del mercato ittico all’ingrosso di Chioggia, nel 2022, la Cantina sociale di Cona è la più grande del Veneto meridionale e, ormai, si affaccia sul panorama regionale con numeri di tutto rispetto: 310mi1a quintali di uva lavorata, il 60% della quale è Prosecco biologico (produzione per la quale la Cantina detiene il più vasto areale del Veneto) e il 30% Pinot grigio, il tutto derivante dai quasi 2000 ettari di vigneti, coltivati dai 320 soci nelle province di Venezia, Padova, Verona, Vicenza e Rovigo.

Fonte: Gazzettino Venezia.

I 60 anni della cantina «Grazie ai 320 soci una realtà importante in forte espansione».
In 15 anni il fatturato è aumentato da 1,7 a 40 milioni II presidente: puntiamo a produrre 350 mila quintali 11 30% delle uve lavorate sono provenienti da vigneti biologici. La cantina sociale di Cona nel giro di 15 anni moltiplica la produzione di 8 volte e il fatturato per 20. I dati che sono stati dati ieri mattina dal presidente della Cantina Stefano Tromboni in occasione dei festeggiamenti dei 60 anni della stessa struttura. Una festa a cui hanno partecipato i sindaci di Cona Alessandro Aggio e quello di Cavarzere Pierfrancesco Munari, l’assessore regionale Caner e la parlamentare europea Rosanna Conte e il consigliere regionale Dolfin. «Dall’ultima vendemmia emerge che la Cantina di Cona ha ricevuto dai propri soci ed ha trasformato in vino 310 mila quintali di uva, risultato record che la qualifica la più grande struttura del Veneto meridionale.

Fonte: Nuova Venezia.

I turisti amano il vino Consumi in aumento trainati dalle spiagge.
Le spiagge spingono la produzione di vino nel Veneto orientale. Da Pasquetta fino al Corpus Domini, in due mesi i consumi negli oltre 500 locali aperti e le numerose prenotazioni negli hotel hanno aumentato il consumo di vino che supera i 2 milioni e 200 mila euro. Nel 2023 gli indicatori evidenziano che fino a settembre saranno frantumati tutti i record. Alcune aziende registrano aumenti rispetto all’anno scorso, nello stesso periodo di tempo, del 35 per cento. Il turismo che rappresenta una fetta consistente dell’economia del territorio e anche quest’anno sembra iniziato con i migliori auspici. Franco Passador, direttore generale di Vivo Cantine, con molti terreni nel Sandonatese, è entusiasta.

Fonte: Nuova Venezia.

Antinori Art Project. Presentata l’opera di Elisabetta Benassi nella splendida cantina-museo dei marchesi.
Uno dei capolavori dell’architettura moderna in Italia è la cantina Antinori, situata nel Chianti Classico, a Bargino presso San Casciano val di Pesa (Firenze). Progettata da Marco Casamonti dello Studio Archea Associati ed ispirata ai tagli di Fontana, è stata inaugurata alla fine del 2012, diventando la nuova sede della famiglia dei marchesi Antinori, oggi alla ventiseiesima generazione di vignaioli. All’avvicinarsi del visitatore la costruzione si palesa man mano, sgravata con naturalezza dal ventre della collina, esempio perfetto di integrazione nel territorio, cosa che gli è valsa nel 2014 il premio “Building of the Year” e nel 2022 il primo posto del World’s Best Vineyards, classifica internazionale delle migliori eccellenze dell’enoturismo.

Fonte: Arte Magazine.

Una nuova realtà vitivinicola a Rotella: Cantina Quntì.
L’azienda nasce nel 2016 per volontà di Quinto Alfonsi. Il simbolismo del nome trae origine dal numero cinque. Un numero che nella storia aveva già avuto un significato forte sia per i popoli rimani che per i Maya. Il numero cinque rappresenta la molteplicità, il cambiamento, la mutevolezza e l’esplorazione; simboleggia un nuovo punto di partenza verso la ricerca, le passioni e la fortuna.
Il vigneto della cantina Quntì nasce proprio in un luogo di natura, leggende e memorie antiche, nel monte dell’Ascensione. Molte sono le storie e le leggende che alitano intorno al monte sacro dell’Ascensione così come le tradizioni religiose.

Fonte: Ancoraonline.it.

Il miglior Riesling 2021 d’Italia è il vino della Cantina Lehengut in Val Venosta.
Il miglior Riesling d’Italia nell’annata 2021 è il Riesling Renano Alto Adige Val Venosta Doc della Cantina Lehengut. Al secondo posto il Riesling Alto Adige Valle Isarco della Tenuta Strasserhof. Terzo posto a pari merito per il Riesling Alto Adige Doc Pitzon della Cantina Nals Margreid, il Riesling Alto Adige Doc Vigna Castel Ringberg di Elena Walch, il Langhe Doc Riesling Campofranco di Tenuta Carretta ed infine il Riesling Alto Adige Val Venosta Doc della Tenuta Unterortl Castel Juval. Questi i vincitori del 18° Concorso nazionale del Riesling, che si è tenuto oggi, sabato 17 giugno a Naturno (Bz) e che ha celebrato i migliori Riesling dell’annata 2021 provenienti da tutta Italia.

Fonte: Italia a Tavola.

Cantine Ferrari record: utile di 12 milioni. E arriva lo specialista dalla terra dello Champagne.
Non solo il record storico delle vendite, che nel 2022 sono arrivate a 102,5 milioni di euro, ma anche una redditività di tutto rispetto. Cantine Ferrari, la casa spumantistica azienda di punta del gruppo Lunelli, chiude il bilancio 2022 con un utile netto di 12 milioni, analogo a quello del 2021, tutto destinato a dividendo per la controllante Lunelli spa, come deciso nell’assemblea del 27 aprile scorso. Sono ormai sette anni, dagli 11 milioni di risultato 2016, che Ferrari F.lli Lunelli ottiene utili a due cifre, con un picco di 16 milioni nel 2019. Ed è Ferrari Trento che dà il benvenuto a Cyril Brun (nella foto) come nuovo Chef de Cave. Dalla Champagne, al Trentino: per la prima volta, una figura di riferimento dell’enologia francese diventa direttore tecnico a tempo pieno di una cantina di bollicine italiane.

Fonte: Il T Quotidiano.

Il vino è nato 11mila anni fa.
Il vino è nato 11 mila anni fa. Secondo una nuova ricerca pubblicata dalla rivista Science l’origine dell’uva e quella del vino risalgono a circa 11mila anni fa: la scoperta deriva dallo studio genomico di vitigni della zona fra Spagna e Giappone, un’origine dovuta a due eventi di domesticazione separati geograficamente da più di 1.000 chilometri ma simili nel risultato. Allo studio ha preso parte anche il Centro nazionale per la biodiversità (Nbfc) di Palermo. “La vite è stata la prima coltura dell’uomo primitivo” lo dice la rivista scientifica Science. I primi vitigni infatti risalirebbero a 11mila anni fa, forse anche 15 mila. Lo studio è stato condotto dal gruppo internazionale guidato da Università agraria cinese dello Yunnan, Laboratorio statale di genomica agraria di Shenzhen e Accademia Cinese delle Scienze di Pechino, con la collaborazione italiana delle Università di Milano, Milano-Bicocca e Mediterranea di Reggio Calabria, e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Fonte: OroGastronomico.

Vino come rimedio naturale allo stress: Scopri i suoi segreti.
Molte persone sono alla ricerca di modi naturali per gestire lo stress quotidiano, e un rimedio potrebbe trovarsi proprio nel bicchiere di vino. In questo articolo, esploreremo il legame tra il consumo moderato di vino e il suo potenziale beneficio nel ridurre lo stress. Scopriremo quali componenti del vino potrebbero contribuire a questo effetto positivo, analizzeremo alcune ricerche scientifiche e forniremo consigli su come integrare il vino in modo responsabile nella nostra routine per godere di eventuali vantaggi. Il vino è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione dei succhi d’uva. Da millenni, il vino è stato associato alla convivialità, al relax e al piacere sensoriale.

Fonte: Microbiologia Italia.

Dal profondo Sud tutti i vini della settimana.
Cambiano le stagioni, cambiano i sapori. Nonostante il meteo di questo pazzo 2023 continua a non volersi spostare definitivamente sull’asse dell’estate, la nostra mente e soprattutto la natura, per quanto forse un po’ destabilizzata, oramai da tempo ha spostato l’asse dei sapori verso piatti e ingredienti che non appartengono all’inverno. Via libera quindi a pomodori, formaggi più acidi, pesce azzurro, ma anche basilico, olive, menta e frutta, tantissima frutta esotica come il kiwi – che oramai da tempo appartiene ai sapori italiani, nonostante sia nato in Estremo Oriente.

Fonte: La Repubblica.

Il passo falso dell’Oms contro il vino. La stampa francese all’attacco: “Violata la libertà di informazione”.
“Una guida per i giornalisti” recita il sottotitolo (il titolo è “Report sull’alcol”), ma non è un decalogo per approcciarsi al mestiere, bensì un decalogo su come non fare questo lavoro, dal momento che promuove un unico punto di vista: l’alcol fa male, sic et simpliciter. Peccato si tratti di un report pubblicato dall’Oms (qui il testo), la principale organizzazione mondiale della sanità che, partendo da un unico presupposto – l’alcol fa male – sembri voler dettare la linea al mondo dell’informazione. L’impostazione è chiara da subito e racchiusa in una frase che costituisce la tesi da cui si parte e a cui si vuole arrivare: “No amount of alchol is safe to drink”. In pratica, non esiste una quantità sicura di alcol. Il resto consiste in una serie di punti in cui a delle Faq si danno delle risposte preimpostate (takeaway), con buona pace della parola “giornalismo”.

Fonte: Gambero Rosso.

Estate 2023: gli itinerari del vino in Alto Adige.
Esiste un luogo dove il tempo non vola, né si ferma, ma regola. È una sorta di metronomo che batte il ritmo costante della qualità. Questo è l’Alto Adige, un fazzoletto di terra di circa 7.400 km2 perfettamente sintonizzata sulle frequenze della natura, in grado di costruire un mondo a misura d’uomo. Qui il tempo ha un valore assoluto e custodisce il segreto dell’eccellenza, del benessere e dell’accoglienza. Un territorio spettacolare dove le sfumature che caratterizzano il paesaggio, la cultura e i sapori sono le note gravi e acute da cui nasce una melodia armoniosa.

Fonte: TgTourism.

Vino 4.0: tecnologia, ricerca e sostenibilità per il settore vitivinicolo.
Martedì 20 giugno 2023 (dalle 15.00 alle 17.00) si terrà Vino 4.0: l’evento online organizzato da Rural Hack e PIDMed (con il patrocinio di AIS, FODAF Campania e ODAF Salerno) che si propone di analizzare lo stato dell’arte e gli obiettivi futuri per l’innovazione in viticoltura. La partecipazione (previa prenotazione a questo link https://forms.gle/8pyWjzoYUYvMeDfE6) dà diritto ad un attestato di partecipazione e a crediti formativi per i dottori agronomi. Negli ultimi anni, il vino si è affermato tra i prodotti più globalizzati nel panorama di scambi agroalimentari mondiali grazie ad una nuova dinamica dei consumi e della produzione. Appare chiaro come il settore vitivinicolo sia uno dei maggiori asset su cui poggia il Made in Italy: con una produzione che vale 11,2 miliardi di euro e 113.241 operatori organizzati in 124 Consorzi di tutela.

Fonte: Napoli Today.

Vino, quella gara tra vigneti che rallenta l’Oltrepò Pavese: “Più gioco di squadra”.
Importanza e peculiarità delle produzioni: sono le due caratteristiche dell’Oltrepò Pavese dal punto di vista vitivinicolo. Le colline costituiscono la terza area di produzione di vini certificati in Italia per numero di ettari a vite iscritti all’Albo vigneti (dopo il Chianti e l’Astigiano) e per ettolitri prodotti, e il primo bacino vitivinicolo della Lombardia (con il 63% della superficie vitata produce il 55% del vino dell’intera regione). Le superfici iscritte agli albi vigneti Doc/Docg ed elenchi delle vigne sono pari a 11.192 ettari per la Doc Oltrepò Pavese, 769 per la Docg Oltrepò Pavese metodo classico, 17 per la Doc Casteggio e 879 per l’Igt Provincia di Pavia, per un totale di 12.857 ettari vitati in provincia di Pavia su un totale regionale di 20.500 ettari. I vitigni più coltivati sono Croatina (4mila ettari, pari al 70% dell’intera produzione nazionale), Barbera (3mila), Pinot nero (quasi 3mila, il 75% dell’intera produzione nazionale del vitigno), Riesling (1.500) e Moscato (500 ettari). L’Oltrepò è la prima zona per estensione in Italia e una delle zone più importanti a livello mondiale per la produzione di spumanti con 12 milioni di bottiglie annue di cui 1,5 milioni di spumante metodo classico. Con questi vitigni si copre l’84% dell’intera superficie viticola dell’Oltrepò. Ma c’è un ma.

Fonte: Il Giorno.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.