rassegna stampa vino di lunedì 24 luglio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 24 luglio 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Le donne del vino tornano sul Gargano per la festa d’estate.
Un aperitivo in barca con suggestivo giro al tramonto tra le calette di Vieste per celebrare e preservare l’acqua quale “bene comune”, risorsa importante non solo per la viticoltura. Per i12023 “Le Donne del Vino” di Puglia tornano sul Gargano per la nona edizione del SummerWine, tra piatti gourmet, calici di vino e stelle cadenti. L’evento itinerante `WoW (Wines on the Wave), si svolgerà il prossimo 27 luglio a Vieste, in due location d’eccezione e di grande impatto visivo: il molo turistico dove si affaccia il Ristorante Il Capriccio e l’Approdo di Venere con il Ristorante Adivè, luoghi ideali per trascorrere una vera esperienza di gusto e di piacere. Gli ospiti saranno accolti nel porto turistico di Vieste (ore 18) da dove partiranno le barche per un suggestivo aperitivo al tramonto tra le calette. Si degusteranno i vini del territorio del Gargano e della Daunia, raccontati direttamente dalle produttrici, in abbinamento ad un originale “aperibox” dai sapori tipici selezionati dalla Salumeria Lombardi di San Marco in Lamis.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Il collezionista di storie che sussurrava al rum.
Viaggio tra le 48mila bottiglie di Luca Gargano l’italiano che ha rilanciato il distillato di canna L’oscura bottiglia del 1750, quella ritrovata in una cantina, quella con il tappo in oro finito chissà dove… Annate introvabili, pezzi unici da Tahiti a Trinidad E gli ultimi rum cubani imbottigliati prima di Fidel di Alberto Milan Conclusione numero uno: se il boss si accende una sigaretta proprio sotto il cartello «vietato fumare» nel deposito di superalcolici, significa che le regole non valgono granché. Conclusione numero due: se le 48mi1a bottiglie della collezione di rum più ricca al mondo sono custodite su scaffali da discount, tipo gli sciroppi di granatina alla Lidl, significa che l’apparenza non vale granché. Conclusione numero tre: se l’uomo che dà del tu al rum non è cubano né dominicano né venezuelano ma è orgogliosamente genovese, la geografia non vale granché. 0 comunque si deve inchinare di fronte alla passione e alla competenza. Sono parecchie le domande che ti ronzano nella testa dopo un safari alcolico.

Fonte: Giornale Controcorrente.

Vino e pensiero.
Sopra, la nuova cantina LVNAE, tra i Colli di Luni, che a partire da luglio è aperta a visite e offre esperienze guidate. La nuova cantina simbolo dei Colli di Luni tra cuore e design. Creata per celebrare il rapporto tra terra e uomo, LVNAE, azienda dedita da oltre 60 anni a una viticoltura di qualità, pioniera per il lavoro su vitigni tradizionali e per la valorizzazione del Vermentino dei Colli di Luni, ha inaugurato la nuova cantina in quella piana fra la costa ligure e gli scavi dell’anfiteatro romano di Luni (SP). Filo conduttore del progetto, voluto e curato da Diego Bosoni, erede di un talento famigliare, è la fusione tra funzionalità ed estetica. Ogni ambiente è un’esperienza che, da luglio, sarà possibile vivere prenotando una visita guidata.

Fonte: Icon.

Vini dell’altro mondo.
Alla scoperta di due “case dell’anima” in uno straordinario giardino botanico a fianco della Cordigliera delle Ande. Il vino è viaggio. Nello spazio, nel tempo, nella dimensione emotiva di chi degusta, di chi nel brindisi condivide l’assaggio, di chi è abbastanza testardo da piantare viti e prendersene cura. Il vino è nomade, ma anche ispiratore di tradizioni, riti, e costumi; è cultura e confronto, radici e contaminazione. Più volte ne ho avuto prova, ma l’esperienza più forte è stata l’avventura, iniziata e mai finita, in terra argentina. Cresciuto nella sofisticata autorevolezza dei vini del “vecchio mondo” intrattenuto poi dalla freschezza spensierata del “nuovo mondo; in Argentina ho conosciuto ciò che definirei a pieno titolo “l’altro mondo del vino’: dove si fondono elementi così antichi da sembrare eterni e condizioni ambientali sbalorditive nella loro unicità.

Fonte: Icon.

Cambiamenti climatici e siccità il progetto innovativo per le vigne.
Mentre si discute sulla denominazione Campania Doc. lanciata dall’assessore all’Agricoltura Capu to, col mondo del vino cam pano diviso – soprattutto quello irpino -gli imprenditori del settore provano a rilanciare il comparta anche attraverso un innovativo progetto che punta al risparmio energetico, soprattutto per quanto concerne l’acqua. Gli attacchi di peronospora alla vite e — fenomeno globale – l’aumento delle temperature dell’aria e la diminuzione delle piogge “agronomicamente utili” che stanno determinando un deciso incremento delle necessità irrigue, con la conseguenza di un ulteriore sfruttamento delle non illimitate risorse idriche di superficie e sotterranee restano ll problema piìt allarmante. Da questo t’ultimo punto è partito il convegno svoltosi ieri a Fontanarosa presso La Rimessa, neo struttura dell’azienda Il Cortiglio.

Fonte: Mattino Avellino.

Il Buttafuoco storico in vendita sul metaverso L’enoteca ora è virtuale – L’enoteca è virtuale Il Buttafuoco storico adesso è in vendita anche nel metaverso.
Il Consorzio ha aderito alla piattaforma web in cui si può dialogare con i produttori e prenotare bottiglie di vino. Il Buttafuoco storico sbarca nel metaverso. In attesa dell’inaugurazione, il prossimo autunno, della nuova Enoteca in frazione Vigalone, il consorzio di produttori di Canneto Pavese ha aderito ad una nuova piattaforma che offre agli appassionati un modo innovativo di vivere il mondo del vino e ai produttori uno spazio dove raccontare le loro aziende e il territorio ad un pubblico sempre più connesso. Il progetto, realizzato da Vanilla Innovations, società americana con sede a Bergamo, a cui il Buttafuoco storico si era già appoggiato per l’e-commerce, sarà presentato ufficialmente a settembre, ma dal sito www.buttafuocostorico.shop è già possibile creare il proprio avatar ed accedere alla piattaforma.

Fonte: Provincia – Pavese.

Vertice per un Consorzio Vermentino – Cannonau.
Oggi a Siamaggiore l’incontro tra gli operatori isolani II di Pasquale Peron Slamagglore Il Cannonau e il Vermentino sono senza dubbio i vini sardi più conosciuti e identitari dell’isola. La mancanza di un coordinamento fra le varie realtà operanti in Sardegna, però, impedisce a questi prodotti di esprimere le immense potenzialità che potrebbero avere. Per questo motivo è stata organizzata una riunione con i protagonisti del settore vitivinicolo regionale con lo scopo di creare un consorzio di Tutela del Cannonau e del Vermentino di Sardegna. L’appuntamento è fissato per oggi alle 18 nella sede di Laore di Pardu Nou a Siamaggiore (Oristano). 11 mondo del vino rappresenta uno dei reparti più importanti dell’economia sarda, capace di impiegare decine di migliaia di persone e generare ogni anno milioni di euro di fatturato che sono un concreto sostegno perle famiglie e perle aziende nell’intera isola.

Fonte: Nuova Sardegna.

Dai vigneti del nonno al summit di Dubai A 26 anni sarà speaker alla Cop 28.
Cresciuta tra le vigne Il giorno dopo la laurea ero già a riempire bottiglie in cantina. Ha solo 26 anni, ma si confronta già ai massimi livelli mondiali su temi legati al mondo agrario. E questo le permetterà di essere parte di quello che potrebbe essere uno degli appuntamenti internazionali più rilevanti dell’anno: la Cop 28 dell’Onu, che si svolgerà a dicembre a Dubai. La protagonista Silvia Caprara, da Sommacampagna è proiettata su palcoscenici di primissimo piano. Una storia che, per quanto lei sia molto giovane, affonda le sue radici molto indietro nel tempo. «Sono nata in una famiglia che ha a che fare con le campagne da più di duecento anni, visto che i miei avi gestivano un’osteria con cambio dei cavalli, chiamata “Il sole”, e producevano vino per questa attività, già a inizio Ottocento», racconta.

Fonte: Arena.

Sperimentazione e identità guidano la Giannitessari.
In dieci anni di attività il produttore ha cercato «la migliore sintesi di ogni denominazione». Della varietà Piwi è il pioniere Monti Lessini, Soave e Colli Berle’: sono I territori sui quali l’azienda Giannitessari ha costruito e modellato la propria identità raggiungendo, quest’anno, un importante traguardo: dieci anni di attività. «L’azienda è nata dall’incontro tra la mia esperienza come produttore e l’opportunità di lavorare con varietà e terroir diversi ma complementari», spiega Gianni Tessari, classe 1963 di Brognoligo, frazione di Monteforte d’Alpone, che fin da giovane si è misurato con la viticoltura sperimentando nei vigneti di famiglia e firmando già dagli anni ’80 etichette di successo nel Soave e nella Valpolicella fino a scegliere, nel 2013, di intraprendere una personale avventura nel mondo del vino.

Fonte: Arena.

Venissa, un bianco chiamato Rinascita.
La filosofia di Venissa, il celebre progetto di recupero agricolo e ospitalità sostenibile sorto sull’isola lagunare di Mazzorbo, adiacente a Burano, prosegue con il vino “Venissa Bianco 2018”, presentato a Venezia. Matteo Bisol (nella foto), coni suoi trentacinque anni, è il più giovane erede della famiglia fondatrice di Venissa (e storica produttrice di prosecco a Valdobbiadene), da lui diretta per qualche anno, per poi dedicarsi esclusivamente al settore vinicolo del marchio. Matteo trasmette entusiasmo durante la presentazione, di fronte a cultori, amici e operatori del settore, della nuova . annata di Venissa, la prima sotto sua direzione. “Venissa Bianco 2018” è frutto di una vigna di Dorona all’interno della tenuta.

Fonte: Gazzettino.

I Novello e la svolta di Ronco dei Pini: vendemmia in notturna anche in Friuli.
Siamo in Friuli Venezia Giulia, a Prepotto (Udine), sul Collio Orientale, la cantina si chiama Ronco dei Pini, profuma di storia e famiglia, buone pratiche e passione, dove si vendemmiano a mano (e dall’anno scorso in notturna), da ll ettari, uve che dai vigneti più antichi diventano – appunto – Ronco dei Pini, dunque vini più longevi e complessi, mentre i più recenti si vestono con l’etichetta Terre di Ponca, più freschi, facili, beverini si dice adesso, «ma non meno buoni», puntualizza Claudio Novello che con il fratello Giuseppe guida l’azienda che il padre fondò 60 anni fa Storia anche curiosa «Mio padre era di Mirano, in provincia di Venezia, aveva campi e passione, faceva la spola con la Carnia, a Tolmezzo, dove portava il suo vino in cambio di fieno. Ad un certo punto decise di cominciare a produrlo sul posto, il vino. Cercò nelle zone più vocate e trovò quello che voleva a Prepotto». Storia di due fratelli che in questa torrida estate festeggiano un doppio, entusiasmante riconoscimento.

Fonte: Gazzettino.

Cantina Del Rodano: il Domaine Jean-Louis Chave.
Jean-Louis Chave è il sobrio erede di una lunga dinastia di vignaioli originari dell’Ardèche, iniziata nel 1481. A quel tempo i Chave possedevano dei vigneti sul territorio che oggi fa parte dell’AOC Saint Joseph. Di qui l’interesse mai smentito da Jean Louis per questa appellation, dove sta peraltro cercando di reimpiantare alcune colline abbandonate. Oggi i Chave possiedono circa 14 ettari di Hermitage, con appezzamenti nella maggior parte dei quartier. Una grande diversità di terroir, che rafforza l’intima convinzione di Jean-Louis Chave: un hermitage non può essere altro che un vino d’assemblaggio. Percorreere i vigneti con il padrone di casa è sempre una cosa interessante, perchè possiede qualità di osservazione molto acute: non solo a livello del suolo e della vite ma anche per ciò che riguarda il rilievo o la struttura dei muretti in pietra, il cui materiale, secondo lui, è in grado di illustrare il terroir. Secondo Chave il granito dei Bressards è della stessa natura del Massiccio Centrale, ma più complesso: poco acido, mentre lo è maggiormente quello delle Varognes, lungo il corso del Rodano, dove il suolo è molto sottile.

Fonte: Sicilia Report.

Di persone e vini speciali: cronache dal territorio della Doc Friuli Aquileia.
Avevamo lasciato Grado quando il tramonto indugiava ancora altrove, siamo rientrati nel canale con la notte accarezzata dalle luci. In questi ultimi istanti capiamo nitidamente ciò che ci aveva predetto Valentina Bertossi, vicepresidente del Consorzio Tutela Vini Doc Aquileia: «Entrare nel canale è diverso che uscirne». Il nodo che ti prende alla gola dopo il lungo respiro della laguna, mentre ti addentri tra le imbarcazioni e i palazzi, quella sensazione di essere atteso, prima ancora che accolto. È un’epifania che riassume in modo poderoso i due giorni con il consorzio per il 60° anniversario della selezione dei vini e la prima edizione di Esplorâ.

Fonte: Identità Golose.

Ma quanto è bello fare il vino sui colli bolognesi: a 20 anni hanno acquistato la storica cantina Vallania.
La storia di Enrico Verdilio e Giulio Scagliarini, uno che faceva l’operaio, l’altro che ha ha studiato a Bordeaux e voleva avere una sua azienda: “Il 2023 sarà la nostra quarta vendemmia”. Hanno acquistato una cantina storica a poco più di vent’anni e ora stanno cercando di rilanciarla. «Ci sono tanti giovani che tornano ai campi, l’agricoltura è una passione», spiega Enrico Verdilio, uno dei soci di Terre Rossa Vallania. Domanda insolita: quanti anni ha? «Io ho 25 anni, mentre il mio socio Giulio Scagliarini 27». Come e perché nel 2020 comprate Terre Rosse Vallania? «Io e lui veniamo da strade molto diverse e ci siamo conosciuti lì in azienda.

Fonte: Repubblica Bologna.

Montepulciano, il paradiso del vino e della cultura.
Perla del Rinascimento toscano, situato tra Valdichiana e Val d’Orcia, patria del poeta umanista Agnolo Poliziano, Montepulciano (Si) e il suo Vino Nobile, Docg di qualità, è un connubio che ha profonde radici storiche in questa area del sud – est della Toscana, già caratterizzata dalla straordinaria ricchezza di un patrimonio artistico e paesaggistico in cui si incontrano e si fondono un bellissimo territorio ed una conformazione architettonica del centro abitato rimasta inalterata dal 1580, dove nasce un vino di eccezionale pregio che fa apparire questa terra quasi come “privilegiata”. Nel suo centro storico, in Piazza Grande, si affacciano tre secoli di storia dell’arte: il ‘400 con il Palazzo Comunale e la sua torre, il ‘500 con il “Pozzo dei Grifi e dei Leoni” e i palazzi rinascimentali, il ‘600 con il Duomo e la sua facciata incompiuta.

Fonte: Italia a Tavola.

Picnic sotto le stelle.
IL 10 e 11 AGOSTO 2023, DALLE ORE 20:00 ALLE 23:00 La notte più magica dell’anno quest’anno raddoppia! Il 10 e 11 agosto abbiamo il piacere di invitarvi a trascorrere insieme lo spettacolo delle stelle cadenti, tra calici, vigneti e castelli. Per il quinto anno di “Pic-nic under the stars” la nostra proposta prevede: Le sere del 10 e 11 Agosto, a partire dalle ore 20, potrete trascorrere una serata unica tra i vigneti che circondano il castello di San Salvatore: degustando i nostri vini, cenando all’aria aperta e ammirando le stelle. Il punto di ritrovo sarà all’interno della cantina Conte Collalto dove, attraverso una facile passeggiata di circa 600 metri, raggiungeremo la location del picnic. Arrivati in vigneto, vi verrà consegnato un cestino contenente un menù sfizioso, una bottiglia di Prosecco DOCG ogni due persone e una coperta per il picnic.

Fonte: Treviso Today.

Al via la 6^ edizione di “Percorso DiVino”.
Sabato 29 Luglio, a partire dalle 18:00, presso il centro storico di Castignano (AP) si svolgerà la 6^ edizione di Percorso DiVino, l’evento enogastronomico volto alla valorizzazione della produzione vitivinicola locale e alla promozione del territorio piceno e dei suoi prodotti tipici. Nel suggestivo centro storico del paese, i partecipanti potranno compiere un vero e proprio viaggio alla scoperta di etichette locali di qualità e trovare vini di recente produzione o prodotti già famosi nel mercato enologico regionale e nazionale, nonché vini biologici e biodinamici. Ingresso libero ma per poter effettuare le degustazioni è necessario acquistare il kit-pass (calice, tracolla e mappa). Durante il percorso visitatori potranno concedersi una pausa nei diversi punti ristoro; inoltre si potranno assaggiare tipicità di varie aziende quali: ASSOCIAZIONE ANICE VERDE DI CASTIGNANO, MASTRO CASARECCIO, TERRE DEI CALANCHI PICENI, LE CAPRE DI CAPRADOSSO.

Fonte: Piceno News 24.
Addio Vino, in italia si coltiveranno datteri: le tragiche ipotesi dei meteorologi.
Il vino è sicuramente uno dei prodotti di punta del Made in Italy, ma i viticoltori lanciano l’allarme. In Italia, ogni anno, si producono quasi 50 milioni di ettolitri di vino – tra bianco, rosso e rosato – cifre che fanno del nostro Paese il primo produttore al mondo. Guardando la distribuzione sul territorio, sono 24 milioni di ettolitri prodotti al Nord, 22 al Sud, 5 al Centro. La regione in cui si produce più vino è il Veneto (11 milioni di ettolitri), seguito da Puglia (9,7) ed Emilia Romagna (6,6). Sale al massimo storico la produzione di vini DOC che rappresentano il 45% della produzione. In aumento anche la produzione di vino bianco che ha raggiunto il 58% del totale di vino prodotto in Italia. Questo soprattutto dovuto ad un aumento impressionante della richiesta di prosecco che, nel 2022, ha raggiunto i 46 milioni di litri venduti. Il prodotto tipico di Friuli Venezia Giulia e Veneto sta conquistando il pubblico di tutto il mondo.

Fonte: Street Food News.it.

Facile Sommelier, la rivoluzione nel mondo del Vino.
Il mondo del Vino è un mondo dove la tradizione la fa da padrone eppure chi sa innovare può trarne grande giovamento. È il caso di Massimo Morelli che con la sua Startup sta provando a cambiare il mondo dei sommelier. Devo dire che ho avuto due genitori straordinari che hanno sempre usato con me una tecnica che sinceramente consiglio a tutti i genitori, ovvero quella del “tu prova, e poi se non ti piace non ci sono problemi”. Quindi, quando è arrivata l’età giusta per assaggiare il vino, mi hanno fatto provare. L’altra cosa importante che hanno fatto è quella di farmi iniziare dalle cose più semplici. Così hanno fatto per il vino. Il primo vino che ho assaggiato era un vino dolce, un Moscato d’Asti e, chiaramente, essendo un vino dolce, incontrava molto più i miei gusti di quanto non potesse essere un Brunello di Montalcino.

Fonte: Foodmakers.

Lambrusco, un vino per l’estate.
Non è detto che in un’estate rovente come questa si debba rinunciare a un bicchiere di vino e ripiegare sulla birra. L’estrema varietà della produzione nostrana permette, anche col caldo, un’amplissima scelta, tra bollicine, bianchi, rosati e perfino rossi, bevuti naturalmente a una temperatura adeguata (diciamo almeno inferiore ai 14 gradi). Ecco perché ho approfittato di un interessante seminario, organizzato a Roma dal Gambero Rosso e condotto da Giuseppe Carrus nell’ambito della manifestazione “Tutte le sfumature del Lambrusco”, per selezionare e consigliare 14 vini, tutti indubbiamente buoni ma con dei diesis e bemolle che emergeranno dalle note di degustazione. I Lambrusco, che hanno il vantaggio di essere davvero alla portata di tutte le tasche e di facile reperibilità (la produzione annua è di oltre 50 milioni di bottiglie), svariano dal modello più beverino e verticale dei Sorbara alla potenza e succulenza dei Grasparossa di Castelvetro, per un totale di sei diverse denominazioni.

Fonte: Vinodabere.

Cinque vini naturali da bere sotto l’ombrellone.
I vini naturali sono un trend che sta conquistando tutta l’Italia. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa su di loro e vi consigliamo 5 bottiglie italiane da bere quest’estate grazie all’aiuto del sommelier di Flor., enoteca milanese dedicata. Ancestrali, rifermentati, orange. Queste sono alcune declinazioni dei vini naturali, una tendenza enologica che negli ultimi anni sta spopolando anche in Italia. Nel nostro Paese, infatti, crescono sia i vigneron che si concentrano su questo tipo di prodotti sia le enoteche dedicate. Ma perché si chiamano naturali? Pur senza una legge che giustifichi e regolamenti tale definizione, queste etichette sono accomunate da una produzione sostenibile che prevede interventi ridotti al minimo sia in cantina sia in vigna.

Fonte: il Giornale.

STAMPA ESTERA

Una vendimia muy caliente.
La caída de la producción por la sequía y los bajos precios de las uvas marcan la campaña Una ven ‘ ‘ a muy caliente El descenso podría situarse hasta el 50% comparado con la campaña anterior, y los viticultores sufren. Las vendimias no dejan de avanzarse año tras año. El próximo martes empezará la recolección en Gramona de Sant Sadurní d’Anoia, con las uvas de chardonnay para sus espumosos. También ese día Raimat podría realizar una simbólica vendimia nocturna. En la DO Montilla-Moriles (Córdoba) ya han empezado a cosechar, entorno a dos semanas antes de lo que es habitual. El 11 de julio ya dieron el pistoletazo de salida en Lanzarote. En Catalunya se inicia una campaña muy caliente, marcada tanto por la sequía y la drástica caída de la producción como por los bajos precios que las grandes bodegas quieren pagar por las uvas. En no pocas zonas de gran producción la caída podría situarse hasta un 50% respecto al pasado ano, en el que también hubo sequía. El conseller de Acció Climàtica, Alimentació i Agenda Rural de la Generalitat, David Mascort, afirma que “es clave garantizar una rentabilidad adecuada de la cadena de valor del cava, y hacerlo con la participación de todos los eslabones del sector”. El nuevo e-Registre Vitivinícola de Catalunya que entrará en vigor este ano para garantizar la trazabilidad de la uvaenbodegaylacreación de una unidad de inspectores son valorados positivamente. Tanto la Federació de Cooperatives Agràries de Catalunya (FCAC) como los sindicatos agrarios Unió de Pagesos (UP) y Joves Agricultors i Ramaders de Catalunuya (JARC) han puesto el grito en el cielo tras conocerse las cifras estimadas de costes de producción por kilo de uva del 2023, de entre 0,45 y 0,50 €/kg, que recoge el estudio de costes de producción de uvay de elaboración de vino base Cava impulsado por el Departament d’Acció Climàtica. Teniendo en cuenta que uno de los objetivos importantes del estudio es que sirva de referencia a las empresas que compran uva para establecer el precio, UP ha instado al Departament d’Acció Climàticaa”velar para que, adiferencia de lo que ocurre ahora, los gastos de mano de obra familiar se incluyan en el cómputo de los costes de producción”. El sindicato apunta que si se tuvieran en cuenta, el coste de producción subiría entre 8 y 12 céntimos por kilo de uva, llegando a un precio de unos 0,60€, cifra a la que aún habría que sumar el margen de beneficio necesario paragarantizar laviabilidad de cada empresa agraria.

Fonte: Vanguardia.

Los algoritmos brindan la mejor cosecha de eficiencia a la industria del vino.
La unión de centros tecnológicos y startups con las bodegas comienza a descorchar las posibilidades de mejora que la IA introduce en cada proceso. El sector vitivinícola, una gran fuente de producción del sector agrario y fundamental para la economía de España, registró en 2022 una producción superior a los 35 millones de hectolitros, lo que lo convierte en el tercer productor de vino del mundo. Aun con ello, no descansa en sus laureles y recurre a la inteligencia artificial (IA) para mejorar su proceso de producción y su conexión con el cliente, pero también para enfrentar las consecuencias del cambio climático que están afectando sus cosechas, a través de la implementación de soluciones sostenibles. Cada uno de los procesos de elaboración del vino están siendo optimizados. Para ello, la ciencia está apostando por la mejora del conocimiento y la productividad de las empresas del sector. «La aplicación de la IA la podemos ver en todas las etapas: recolección, fermentación y envejecimiento, y finalmente la llegada al consumidor», sostiene Silvia González, responsable del grupo de inteligencia artificial en Instituto Tecnológico de Castilla y León (ITCL). Esta experta explica que, en la industria vitivinícola, la implementación de IA no está al mismo nivel en todas las bodegas, pero que sí existe un avance más homogéneo en esta comunidad autónoma para integrar este tipo de algoritmos y herramientas en el proceso productivo. Proceso completo La especialista afirma que ya se están desarrollando tecnologías para utilizar los algoritmos implementados mediante cámaras para detectar el estado de la uva —si tiene alguna enfermedad o si llegó el momento adecuado para la recolección— o en la fase final, en donde la IA ayuda a realizar el seguimiento y la trazabilidad del producto hasta que finaliza el proceso de comercialización. «En el caso de la fermentación y envejecimiento, la IA puede ser un apoyo en la toma de decisiones. En la etapa de envasado y empaquetamiento, la visión artificial nos permite detectar los descartes del proceso productivo. Finalmente, la IA repercute en la interacción con el consumidor, ya que permite que se evalúen las opiniones y tendencias que existen en el mercado de los vinos», sostiene González. Sostiene además que la IA podría ayudar al sector a predecir el precio de los productos, las tendencias del mercado y permitir la optimización de las cadenas de producción. El ITCL viene implementando el proyecto AgrarIA, que ha sido desarrollado en colaboración con varios socios, y liderado por GMV e impulsado con financiación del programa de misiones de I+D en inteligencia artificial de la Secretaría de Estado de Digitalización e Inteligencia Artificial (Sedia).

Fonte: ABC Empresa.

Cotswolds vineyard’s corking pinot.
Wine bottled as a trial after a hot summer leaves Italians tasting the dregs of defeat, Peter Chappell reports The English are more snobby about drinking home-grown wines than the Europeans, a leading winemaker has said as her Cotswold vineyard was awarded a major wine medal. Woodchester Valley’s pinot gris beat Italian rivals in a blind taste test to become the first of the variety from a British vineyard to win gold at the Global Pinot Gris/Pinot Grigio Masters. Judges praised last year’s vintage from the vineyard near Stroud, Gloucestershire, for its “great balance, complexity and intensity”. Fiona Shiner, the winery’s founder, said that while English still wines were more highly thought of than previously, and despite strong Iocal support for their product, British consumers still too commonly looked down on home-grown varieties. Shiner said there had been snobbishness — “mainly from English people” but it was less common now. ‘We always find the Europeans are very curious,” Shiner said. “The wine industry takes time to change and you have to work hard. “It’s changing, which is lovely, and in the trade recently there has been very much a demand from the customer to have English wines on the menu.” The pinot gris grapes were grown from vines planted at Woodchester and their vineyard at Stonehouse on Doverow Hill. Last year vintners saw that the fruit was so ripe they decided to bottle a special tank as an experiment. Only 1,200 bottles of the gold medal winner have been made and are on sale for £22.95. The team at Wood- I chester Valley put their success down to the scorching August they endured last year. The dry conditions resulted in small berries with intense, full flavours. As a result, the grapes reached an optimum ripeness by harvest time that gives the wine a fine minerality, an expression of the soil. Shiner established the vineyard in 2007. She works with her daughter Chloe and the winemaker Jeremy Mount. Shiner took a leap into Jeri/ unknown when she planted a trial acre of vines on a steep, southfacing limestone slope on the edge of the Cotswolds at Amberley. For the previous 17 years she had been living in Hong Kong, where she was a lawyer. But she was looking for an excuse not to go back to the office and to return to Gloucestershire, where she grew up. The first vintage was a success, which should not have been a surprise. The site, formerly known as Stanhaus, was mentioned as having a vineyard in the Domesday book.

Fonte: Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.