rassegna stampa vino di lunedì 29 gennaio 2024!

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Albrigi Tecnologie presenta le news vitivinicole di lunedì 29 gennaio 2024!

I romani bevevano un vino molto piccante che oggi sarebbe considerato imbevibile.

Gli antichi romani sono stati fra i più grandi bevitori di vino della Storia antica. Ne hanno selezionato diverse varietà e secondo gli storici erano soliti aromatizzare le loro caraffe, con miele, acqua e spezie. Uno studio pubblicato il 23 gennaio scorso, sulle pagine di Antiquity, ha però dimostrato quanto fossero particolari i gusti dell’epoca. Andando ad analizzare il contenuto di diverse giare romane, che contenevano il vino in fermentazione, i ricercatori sono stati in grado di identificare non solo gli ingredienti utilizzati dai produttori di vino per renderli più saporiti, ma anche quali erano i vari “gusti” più venduti nelle bancarelle dell’impero. Secondo i ricercatori, i vini più pregiati erano quelli che lasciavano sulla bocca una leggera piccantezza, con un aroma di pane tostato, mele, noci tostate e curry.

I vini abruzzesi conquistano 37 medaglie al Concours Mondiale de Bruxelles.

Sono 37 le medaglie conquistate dai vini abruzzesi in vista della competizione internazionale Concours Mondiale de Bruxelles 2023. “Le eccellenze enologiche del territorio certificate dai più importanti organismi internazionali hanno elevato ulteriormente il prestigio delle nostre migliori produzioni” ha detto Emanuele Imprudente, vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, durante la cerimonia di premiazione. Per l’occasione si è tenuta una giornata-evento a L’Aquila lo scorso 20 gennaio, durante la quale sono stati conferiti numerosi premi a 21 cantine abruzzesi. Il Concours Mondiale de Bruxelles è un contest itinerante che da 30 anni attribuisce riconoscimenti in tutto il mondo.

Vicara, la trascurata nobiltà del Grignolino.

Il Monferrato è forse il Piemonte enologicamente più vero, piedi in terra e testa alta, senza un certo odore di spocchia che ogni tanto si avverte nelle vicine Langhe. I suoi vini sono generosi e ricchi, non a caso celebrati da secoli, i suoi castelli sono austeri, le cantine scavate nel tufo, gli “infernot”, un luogo affascinante. Espressione tra le più convincenti di questo territorio è la cantina Vicara, che percorre una strada che ha sempre in vista la tradizione ma con un concetto contemporaneo e quasi sartoriale. I metodi di coltura e vinificazione sono pertanto antichi e classici, così come le uve utilizzate (anche se non mancano uvaggi con varietà internazionali), ma interpretati secondo i dettami dell’agricoltura sostenibile.

Il vino che nasce ad alta quota. Progetto di “Maestà della Formica“ nel rispetto dell’ambiente.

Quando nacque l’azienda agricola “Maestà della Formica”, di Andrea Elmi e soci, era l’inizio del 2013 e l’avventura del cosiddetto “progetto vino” con l’impianto in alta quota sulle Alpi Apuane del vigneto di Riesling più alto della Toscana, siamo nel comune di Careggine a 1050m di altitudine, sembrava incredibile da credere e da raccontare. A distanza di poco più di dieci anni e oltre cinque annate commercializzabili, tre in vendita e due in affinamento, con una produzione di circa quindicimila bottiglie all’anno, il tutto è molto più credibile e semplice da considerare come una concreta realtà, per una scommessa più che vinta. A supporto di questa “filosofia” di produzione, caratterizzata anche dal grande rispetto per l’ambiente e i suoi cicli naturali, arrivano oggi anche contributi importanti, sintetizzati negli incontri organizzati per confrontarsi sui temi in questione. “In altura sta nascendo il vino di domani – tra i punti emersi nell’ultimo incontro dedicato alla viticoltura di montagna organizzato dal Gal MontagnAppennino.

Nasce “Piwi Italia”, per diffondere la cultura e la coltura dei vitigni resistenti.

Piwi Italia diventa ufficialmente un’associazione dopo la firma dello statuto avvenuto venerdì 12 gennaio e la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. «È un momento storico per la viticoltura italiana. Chiunque inizi a piantare varietà resistenti può iscriversi all’associazione che di fatto conta ormai più di 250 produttori italiani» ha detto il neopresidente Marco Stefanini. L’associazione, che ha destinato la propria sede presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, vedrà la sua prima assemblea nella primavera di quest’anno. «Gli obiettivi della nuova associazione – spiega Stefanini – sono di far conoscere ed ampliare la conoscenza delle varietà resistenti e far pressione, anche a livello politico, affinché altre regioni le autorizzino nel rispetto delle peculiarità regionali».

De Castro: «Errore ignorare le proteste degli agricoltori».

«Sarebbe l’ennesimo errore ignorare le manifestazioni delle ultime settimane e che ormai continuano ogni giorno, e quindi le richieste e le istanze di agricoltori e produttori europei, etichettandole superficialmente come movimenti estremisti». Così l’europarlamentare Paolo De Castro a proposito delle manifestazioni che stanno coinvolgendo tanti Paesi europei, Italia compresa. «Per la prima volta, dopo decenni – ha sottolineato De Castro – questa legislatura è riuscita a creare la percezione di un’Unione nemica degli agricoltori e delle categorie produttive, tutte cose che ho denunciato apertamente nel mio ultimo intervento alla Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo».

L’azienda comasca da 40milioni di fatturato che da 5 generazioni conquista il mondo con il vino.

Continuiamo il nostro excursus tra le aziende comasche storiche che si sono fatte conoscere nel mondo. La storia di Verga vini è iniziata a Cermenate nel 1895 e l’azienda è cresciuta, tramandando sapere e investimenti per cinque generazioni. Il suo fondatore, Enrico Verga ha dato concretezza a un progetto che aveva come obiettivo l’espansione di un mercato del buon vino a un ottimo rapporto qualità/prezzo.  Da oltre un secolo la Verga Vini dal 1895 imbottiglia e distribuisce vini italiani di qualità. La sede principale di Cermenate (Como) si estende oggi su una superficie di 30.000 mq, con una capacità di stoccaggio di oltre 40.000 hl.

I grandi rossi delle Langhe, della Valpolicella e della Toscana aprono il 2024 delle “Anteprime”.

In un contesto di mercato che vede le tre Regioni più importanti del vino italiano, in termini di blasone e valore, soffrire un po’ il contesto economico e geopolitico mondiale (nei primi 9 mesi 2023 le esportazioni del Veneto toccano i 2 miliardi di euro, a -1,9% sul 2022, quelle del Piemonte gli 877 milioni di euro, a -6%, e la Toscana si ferma a 852 milioni di euro, con un -7,5%), i grandi territori rossisti che ne sono pilastri, guardano al rilancio, a partire dalle loro “Anteprime” nei territori, con il vino nel calice e tanti temi da affrontare. Le Langhe di Barolo e Barbaresco, per esempio, metteranno al centro il tema del valore dei vigneti, che hanno raggiunto quotazioni elevatissime; la Valpolicella il cambiamento stilistico in atto, verso vini più leggeri, eleganti e contemporanei; la Toscana la classicità delle sue denominazioni più blasonate e celebri, mescolata alla dinamicità di territori più piccoli, meno famosi ma con la voglia di affermarsi nel mondo.

Elvio Cogno – Tecnica, sensibilità e rispetto per tradurre al meglio l’identità dei Barolo di Ravera e non solo!

Seguo da tempo le evoluzioni della cantina Elvio Cogno, interessato alla capacità di Valter Fissore e sua moglie Nadia di non scegliere mai la strada più semplice né in vigna né in cantina. La vista dalla sede di Novello è mozzafiato e concorre alla presa di coscienza di quanto i vini di questa realtà siano stati sempre ponderati in base al potenziale di ogni singola parcella. Valter Fissore, seguendo le orme del suocero Elvio, continua a creare vini che riflettono appieno il carattere del territorio puntando, in particolare, sul “cru” Ravera, dal quale provengono le diverse interpretazioni di Barolo che questa realtà ha deciso di portare in bottiglia, dedicando loro diverse vinificazioni e tempi di uscita ponderati in base alla predisposizione della singola parcella.

2023 meglio delle attese per le cantine “top brand” d’Italia, che vedono anche un 2024 in crescita.

Non c’è crisi per le imprese più virtuose del vino italiano, che è uno dei gioielli di un made in Italy “del buono, del bello e del ben fatto” che non perde mai il suo appeal. Anche in un contesto economico e geopolitico difficilissimo, le aziende vitivinicole che hanno marchi importanti e affermati sui mercati, il cui valore e la cui qualità sono riconosciuti pressoché universalmente, si dimostrano più forti delle difficoltà: nella maggior parte dei casi con fatturati, comunque, in crescita, in altri accusando qualche colpo, ma senza vacillare, e guardando all’immediato futuro con grande ottimismo, tanto che la stragrande maggioranza prevede, per il 2024, una crescita del giro d’affari sul 2023 (che, comunque, per metà delle cantine dell’indagine, è superiore al 2022). Con la convinzione che il calo dei consumi sia congiunturale e legato alle difficoltà economiche, e non strutturale per il crescente salutismo o per il ricambio generazionale dei consumatori.

A “Il Colle” a Nava serata enogastronomica con i vini della cantina Teo Costa.

Una nuova serata enogastronomica con degustazione all’albergo ristorante “Il Colle” a Nava, protagonisti i vini della cantina di Castellinaldo d’Alba “Teo Costa”. “È il secondo appuntamento con questa cantina, un buon risultato anche questa sera. La cantina di Teo Costa ci ha presentato le ultime novità, tutti sono rimasti soddisfatti dalla serata”, commenta Alessandro Moraglia titolare del ristorante. A guidare la degustazione il sommelier internazionale Aspi, Stefano Semeria: “Ormai le serate enogastronomiche al Colle sono collaudate, è il secondo appuntamento con Teo Costa, una cantina che ha dato fiducia al locale e alle nostre cene”. I vini hanno accompagnato un menù tutto ligure: pan fritto, torta verde, cestino di grana per antipasti, ravioli di Mendatica fatti in casa in salsa di noci, capriolo con verdure di stagione e per dolce crostatina alla marmellata.

Wine in Venice, alla scoperta della cantina Terre di Ger.

Enrico Conchione della cantina Terre di Ger, “rappresentante del Friuli Venezia Giulia per la Hall of Fame di Wine in Venice”, racconta il loro focus di quest’anno. Ovvero “la presentazione di vini da varietà resistente piwi Sauvignon Kretos, l’Arconi bianco. Una realtà che sempre di più sta trovando il favore del pubblico”.

Vino, cantina Violati di San Gemini ha portato l’Umbria al ‘Wine in Venice’.

San Gemini, in Umbria, in provincia di Terni, è una terra di acque minerali… e di vino.
La cantina ‘Violati’ di San Gemini è stata scelta per partecipare, in rappresentanza dell’Umbria, all’edizione 2024 del ‘Wine in Venice’, importante festival dedicato al settore enologico che si è svolto nella splendida cornice della Scuola Grande della Misericordia a Venezia. In occasione della manifestazione, Cantina Violati e le altre cantine selezionate (20 in totale, una per ogni regione) sono state premiate come le migliori realtà vitivinicole italiane che operano rispettando criteri di etica, sostenibilità e innovazione. Nei quattro giorni della kermesse veneziana, inoltre, le cantine vincitrici hanno potuto sfilare sul ‘wine red carpet’ e far degustare i loro vini ai visitatori dell’evento.

Trecento Cantine a Grandi Langhe 2024, la due giorni sulle etichette eccellenti del Piemonte.

La stagione delle Anteprime 2024 inizia da Torino con Grandi Langhe. Lunedì 29 e martedì 30 gennaio le OGR ospitano i Consorzi del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e del Roero. L’evento, curato dai Consorzi di tutela e di qualità, vuole presentare le nuove annate e riflettere sul presente e sul futuro delle varie denominazioni. Sono trecento le aziende che hanno aderito alla manifestazione. Ognuna di loro ha carta bianca nella scelta e nel numero dei vini da presentare ad un pubblico di operatori del settore.

Sicilia: nel mondo del vino ci sono più donne, esperienze digitali e turismo.

Next Generation, sostenibilità, enoturismo, trasformazione digitale, la presenza crescente delle donne in ruoli strategici, ricerca ed innovazione. Il sondaggio di Assovini Sicilia, l’associazione che ad oggi conta 100 aziende, traccia un bilancio della realtà associativa più rappresentativa. “Assovini Sicilia si prepara ad affrontare le sfide globali attraverso la competenza delle aziende vitivinicole e la vincente strategia dell’associazionismo. L’associazione si rivela capace nell’intercettare i cambiamenti del tempo e tradurli in azioni efficaci per il settore vitivinicolo”, commenta la presidente, Mariangela Cambria. La “Next Generation” per esempio è già una realtà: secondo il sondaggio curato da Assovini Sicilia e  P&G, il 58 per cento delle aziende presenta almeno un/una under 35 in ruoli strategici di management, promozione, produzione ed ospitalità. La maggioranza della Next Generation in Assovini Sicilia è costituita da donne.

Il messinese Jacopo, la terra, il vino. Le radici del… successo.

Il termine inglese “know-how”, il cui significato, letteralmente, è «saper come», sembra la locuzione più adatta per iniziare questa storia. E si, perché la storia del trentatreenne Jacopo Maniaci, neopapà messinese e attuale amministratore delegato dell’azienda vinicola Tenuta di Fessina, inizia proprio da un viaggio alla ricerca di quel sapere; la ricerca di quel complesso di cognizioni che, oggi, gli permette di fare un ottimo vino. Dopo aver completato gli studi in Economia e Gestione aziendale all’Università di Messina, Jacopo, infatti, decide di trasferirsi a Bra, in Piemonte, per specializzarsi in “Food&Wine Culture and Communication” all’Università di Scienze gastronomiche.

Dieci Vini Bianchi della Campania interna del Mangia&Bevi 2024.

Escludiamo il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo, La Falanghina del Sannio e la Coda di Volpe. Cosi ci rimane? Tantissima roba buona e a buon prezzo. Mario Basco e Diana Iannacone hanno le idee molto chiare. Sono idee che ci piacciono moto quando vengono coniugate alla piacevolezza del vino. In questo caso la conduzione biologica e biodinamica dei terreni vulcanici a Teano, siamo ai confini con il Lazio, ha il suo sbocco in un protocollo di vinificazione molto essenziale. Solo acciaio, lieviti indigeni e nessuna chiarifica. Il risultato lo fa il vitigno: fresco, ricco di verve, con tanta frutta e note di macchia e cenere al naso. Buona e veloce la beva, la bocca è ricca, ampia, la chiusura lunga e appagante. Una bella esecuzione di un’azienda in crescita.

Montalcino, il riscatto del fratello minore: gli Usa puntano sul Rosso e aumentano le vigne.

Baby Brunello, cugino della Docg, secondo vino di Montalcino: sono tante e diverse le “etichette” che possono essere date al Rosso di Montalcino. Per il Wall Street Journal, che in un recente articolo ne ha tessuto le lodi, si tratterebbe di un Brunello più economico per wine lover impazienti e attenti al budget. Non solo, infatti, a parità di vitigno, territorio e produttori, costa un terzo del Brunello (mediamente siamo sui 30 euro v/s i 90 del Brunello), ma è disponibile sul mercato molto prima del più famoso parente. Il disciplinare del Rosso prevede un anno di stacco tra la produzione delle uve e la messa in commercio. Per il Brunello, invece, deve trascorrere ne devono trascorrere 5 e comunque la vendita è consentita solo dal primo gennaio.

Intrawine #24: caporalato in Champagne, dove va il vino inglese, AI contro le frodi e futuro dei sommelier.

Nuovo appuntamento con Intrawine, la rassegna stampa di Intravino che raccoglie le notizie più interessanti e originali uscite in giro per il mondo nelle ultime settimane. Si parte con la prima lenzuolata dell’anno di articoli, post e pezzi interessanti. In questo numero: lavoro da schiavi in Champagne, la fine del classico sommelier, previsioni per il 2024 e tanti altri argomenti da approfondire come sempre. Vini contraffatti e false bottiglie d’autore potrebbero avere i giorni contati. È quanto emerge da queste due segnalazioni che spiegano bene come un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra abbia messo a punto un algoritmo in grado di analizzare il liquido contenuto in una bottiglia selezionando tutte le sostanze chimiche presenti in modo da elaborare “l’impronta” di ogni vino.

Vini in anfora, da Wine&Siena la sfida di Helmut Kocher: produttori uniti sul mercato.

Non esiste una mappatura delle aziende che lo utilizzano ma il fenomeno da dieci anni a questa parte è crescente e sta particolarmente a cuore a Helmut Kocher, patron del Merano Wine Festival che ora vuole raggruppare tutti i produttori per fargli parlare una lingua sola, almeno sul mercato. È la vinificazione in anfora che dalla Georgia, dove secondo le principali fonti storiche il vino ha avuto origine circa 8mila anni fa, sta contagiando anche l’Italia. Mentre il dibattito se sia moda o necessità prosegue tra appassionati e addetti ai lavori, Kocher approfondisce da anni sia i vini in anfora sia i rapporti con il paese asiatico e lo ha fatto anche a Wine&Siena, spinoff di Merano Wine Festival, raggruppando un folto numero di produttori da tutta Italia nel talk “Anfora revolution”.

Per il vino rosso Camunnorum nuovi riconoscimenti.

Nuovi riconoscimenti nazionali e internazionali per il vino rosso Camunnorum. Per l’eccellenza della valle Camonica arriva anche un’etichetta artistica.

Un tuffo nel vino dell’Antica Roma: “leggermente piccante, asciutto e dal sapore tostato”.

Non è certo un segreto: gli antichi romani erano amanti del vino, tanto da onorarlo attraverso la figura divina di Bacco, Dio del vino, del piacere e del divertimento. Ma com’era il vino dell’Antica Roma? Per rispondere a questo quesito, è stata condotta e pubblicata sulla rivista specializzata “Antiquity” dell’Università di Cambridge, ad inizio 2024, una ricerca sulla produzione e le caratteristiche del vino ai tempi dell’Impero Romano. In primo luogo, è stato preso in considerazione l’iter di produzione della bevanda, ricavata da uve spremute delicatamente, per via della forte importanza dei lieviti naturali nel processo, senza rompere raspi e vinaccioli, azione che conferirebbe al prodotto sapori sgradevoli, e caratterizzato dall’inizio immediato della fermentazione, così da minimizzarne il rischio di fallimento

Wine&Siena, Giani: “Siena una delle città toscane che rappresentano il vino nel mondo”.

“Wine&Siena rappresenta l’espreessione di una Siena terra del vino, siamo in una città nel cui palazzo civico è rappresentato il buongoverno e il rapporto tra città e contado – ricorda Giani – la realtà senese è animata da sempre dalla capacità di vitalizzare il territorio che offre il miglior vino, è una terra baricentrica tra Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano. Il Santa Maria si apre a tutti i vini di maggiore qualità e successo, è una vetrina che sposa enogastronomia, arte, cultura e bellezza. Siena è una delle città toscane che rappresentano il vino nel mondo”.

VINO PIEMONTE: PRODUZIONE DI UVA GIÙ DEL 14%, MA LA VENDEMMIA 2023 È A «OTTO STELLE».

Due fattori climatici hanno caratterizzato l’annata vitivinicola 2023 in Piemonte: le temperature record e la siccità prolungata. Nessuna inversione di tendenza rispetto all’anno prima, se non nella raccolta delle uve: questa volta il clima ha inciso fortemente facendo diminuire la produzione di circa il 14%. Sono stati 2,06 milioni gli ettolitri prodotti contro i 2,26 milioni del 2022. La 2023 è un’annata che i tecnici definiscono «molto buona» assegnando alle uve una media qualitativa di «otto stelle» su dieci. Il Piemonte inoltre si conferma come la seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo che cresce a quota 1.362 milioni di euro (erano 1.235 milioni nel 2022). Tiene l’export: i vini Dop piemontesi sono andati meglio della media italiana, bene l’Asti spumante anche se i rossi fermi hanno subito una contrazione.

VINO, SIGFRIDO RANUCCI OSPITE DI KLAUS DAVI: “CONSORZI SONO DIVENTATI CENTRI DI POTERE”.

Ospite di Klaus Davi, conduttore e ideatore del talk su Youtube ‘KlausCondicio’Sigfrido Ranucci ha parlato a tutto campo dell’industria del vino e delle prossime inchieste che il suo programma Report condurrà su questo tema. Nella puntata andata in onda domenica 17 dicembre, con interviste ad esperti ed imprenditori del settore tra cui Lamberto Frescobaldi (Presidente Unione Italiana Vini), Ritano Baragli (Presidente Cantina Sociale Colli Fiorentini), Attilio Scienza (Professore di viticoltura presso l’Università degli studi di Milano), Giovanna Lomolino e Luigi Forlin (Azienda agricola Minos), si può evidenziare un attacco vero e proprio al mondo del vino italianoLa puntata su Rai 3 ha fatto il pieno di ascolti sfiorando il 10% di share con quasi 2 milioni di telespettatori collegati, tra i più alti in assoluto nel prime time della domenica sera.

A VENEZIA TRE EVENTI PER GLI AMANTI DELL’ENOGASTRONOMIA.

A Venezia è sbarcato un nuovo modo di vivere la propria passione per l’enogastronomia: i tre appuntamenti in programma ai _docks_ cantieri cucchini, a San Pietro Di Castello il 2, 4 e 23 febbraio 2024 superano il concetto di degustazione guidata.  In questi spazi lontano dalla frenesia del turismo di massa, arte, vino e cibo si fondono in un tris di interpretazioni culturali del Food&Wine, nell’ambito del progetto ENOLOGISMI della project manager, sommelier e wine and food stylist Laura Riolfatto.

Next Generation, sostenibilità e trasformazione digitale nel futuro di Assovini Sicilia.

Next Generation, sostenibilità, enoturismo, trasformazione digitale, la presenza crescente delle donne in ruoli strategici, ricerca ed innovazione. Il sondaggio di Assovini Sicilia, l’associazione che ad oggi conta cento aziende, traccia un bilancio della realtà associativa più rappresentativa puntando su alcuni elementi che si rivelano strategici per gli obiettivi futuri. “Assovini Sicilia si prepara ad affrontare le sfide globali attraverso la competenza delle aziende vitivinicole e la vincente strategia dell’associazionismo. L’associazione si rivela capace nell’intercettare i cambiamenti del tempo e tradurli in azioni efficaci per il settore vitivinicolo” – commenta la presidente di Assovini Sicilia, Mariangela Cambria.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da Albrigi Tecnologia

A risentirci a domani.