rassegna stampa vino di martedì 18 luglio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 18 luglio 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Il Rosè di cantina Felluga esce da un atelier della vigna.
Vedendolo, ma ancor più degustandolo, credo che Livio Felluga sarebbe contento dei suoi «ragazzi». Il patriarca del vino italiano, l’uomo che è stato spogliato di tutto da Tito e fu profugo dall’Istria come troppi altri italiani che la sinistra, oggi predicatrice di accoglienza, bollò come «traditori» del comunismo, aveva per il vino una specialissima dedizione e sensibilità. Arrive) nei colli orientali del Friuli con i fratelli e la sua innata passione per la terra, privato di tutto ma non dei tre elementi che nessun regime potrà mai reprimere: abilità, coraggio e intelletto. Con quelli, tra Rosazzo e Cormons, ha costruito nei decenni un paradiso enoico. Ormai da anni l’azienda è in mano ai suoi figli e ora anche a parte dei nipoti. È un operare in continuità con Livio – massimo emblema: le etichette inconfondibili con le carte geografiche – ma anche con una continua «innovazione gentile». E cosi che Elda (Felluga) col suo sorriso biondo presenta il Rosè; un vino di alta caratura che rompe la tradizione: solo bianchi di altissimo pregio e i rossi che devono avere charme
Fonte: La Verita’.

Palato fresco e acqua di rose sul finale.
L’azienda sorge sulle fondamenta dell’antico Borgo Turrito, località di storica vocazione agricola. Nel ricercare la qualità, l’attività produttiva mette in primo pianola sostenibilità ambientale, ad esempio riutilizzando gli scarti delle potature e ponendo molta attenzione nel preservare flora e fauna locali, cercando di valorizzare al massimo il territorio nella sua integrità. Le etichette elaborate mostrano le differenti sfaccettature del Nero di Troia, vitigno autoctono protagonista indiscusso di queste. Gusto cremoso con sentori di erbe e lime Il patrimonio fondiario dell’azienda, circa 120 ettari dislocati in diverse zone della Gallura, è stato acquisito progressivamente da Piero Mancini a partire dagli anni ’60, concretizzando un sogno coltivato fin da bambino nelle giornate passate in vigna con i nonni. Trent’anni più tardi, apre la sua cantina proprio di fronte al golfo di Olbia.

Fonte: Messaggero.

Vigne d’Armenia all’origine del mondo.
È la terra dove seimila anni fa l’uomo scoprì come fare il vino Alla scoperta di cantine e cibi che meritano un viaggio. Esistono ancora luoghi speciali in cui il cibo riesce a trascendere il suo significato più semplice ed immediato, in cui anche un singolo piatto è in grado, grazie ad una alchimia impossibile da spiegare, di racchiudere in sé l’essenza più autentica di un intero popolo, della sua storia, del suo destino. Uno di questi luoghi è l’Armenia, terra millenaria dove il cibo è innanzitutto linguaggio e racconto, identità e tradizione, rito e mito: è, in una parola, cultura, nel senso più profondo che a questo termine è possibile attribuire. Perché per gli armeni mangiare è un rituale irrinunciabile attraverso cui rivendicare la propria identità e la propria storia e, insieme, comunicare con chi, come noi, proviene da terre lontane in cui quasi tutto è diverso, alfabeto compreso.

Fonte: Tempo.

D’Eramo a confronto con tutto il comparto.
È stata una giornata densa di incontri quella di ieri per il Sottosegretario al ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Luigi D’Eramo che, grazie al coordinamento della consigliera regionale Sabrina Bocchino, ha incontrato diversi imprenditori del settore agroalimentare, in primis quelli legati alla filiera della viticoltura, e della distribuzione della costa teatina. Affiancato dalla consigliera Bocchino, Luigi D’Eramo ha ricordato agii imprenditori dell’agroalimentare che «per affrontare e vincere le sfide future che attendono 11 settore sarà fondamentale puntare e investire sempre di più su ricerca e innovazione, che saranno due cardini dell’agroalimentare del futuro. Nel frattempo è necessaria a livello europeo una nuova valutazione di impatto della riforma che riguarda i prodotti fitosanitari, che penalizza l’Italia più di altri stati membri».

Fonte: Messaggero Abruzzo.

Jermann cresce in doppia cifra «La Ribolla gialla sui mercati esteri».
La cantina di Dolegna del Collio punta sull’etichetta “Vinnae” Rabino: «La promuoviamo con il nostro cru Capo Martino» Il marchio, molto noto, è sinonimo di grande qualità, anche per la particolare la “Livrea” delle bottiglie. Stiamo parlando della Jermann, in provincia di Gorizia, a pochi centinaia di metri dal ristorante di Antonia Klugman “L’argine a Vencò”, in un’altra invidiabile location.

Fonte: Piccolo.

Sua maestà il vino manda in scena il preludio del Palio 2023.
Tanti visitatori e buongustai alla 24ª edizione di “Vino in Festa”, un percorso enogastronomico ricco di piatti tipici locali, ciascuno accompagnato da un particolare vino. All’interno della festa c’è stata anche la premiazione del concorso di produttori di vini locali “Lo Cesanese meo”, che ha visto Fabio Ferrari aggiudicarsi il primo posto per il vino bianco e Cutigni Eliana per il rosso. Inoltre, è andato in scena il “Preludio al Palio” con l’abbinamento dei cavalieri ai rioni in vista della “Giostra del turco” e la presentazione del drappo del “Palio dell’Assunta 2023” con la premiazione del bozzetto vincitore rea- lizzato da Roberto Masullo, mentre il “Palio dei popolani” sarà dipinto da Sharon Caratelli; ad Augusto Caratelli il premio “Associazione culturale Palio dell’Assunta e Corteo storico Città di Paliano”. «Anche quest’anno la rievocazione storica avrà uno splendido drappo», ha detto l’assessore Valentina Adiutori ringraziando quanti collaborano alla realizzazione dell’evento.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Il Pinot Nero protagonista con i prodotti di 33 cantine.
Torna con la terza edizione, il 25 settembre, all’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio, l’evento “Oltrepo Terra di Pinot Nero: un territorio, un vitigno, due eccellenze”, organizzato dal Consorzio tutela vini OltrePo Pavese e dedicato alvitigno principe del territorio (prima zona di produzione vinicola in Italia e terza in Europa). Sono 33 le cantine partecipanti che presenteranno le loro eccellenze in un banco d’assaggio itinerante rivolto a giornalisti e operatori del settore italiani e stranieri: Alessio Brandolini, Bercé e Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà del Gè, Cà di Frara, Calatroni, Castello di Cigognola, Castello di Luzzano, Cavallotti, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Finigeto, Fondazione Riccagioia-ERSAF, Frecciarossa, Giorgi, Giulio Fiamberti, La Genisia, La Piotta, La Travaglina, Lefiole, Manuelina, Marchese Adorno, Montelio, Oltrenero, Pietro Torti, Prime Alture, Quaquarini Francesco, Tenuta Mazzolino, Terre d’Oltrepd-La Versa, Torre degli Alberi, Torti l’Eleganza del Vino, Travaglino.

Fonte: Provincia – Pavese.

Matelica Wine Festival Degustazioni e musica: boom di presenze.
II centro storico matelicese nell’ultimo fine settimana è stato invaso da turisti e appassionati del vino per l’ormai tradizionale appuntamento con il Matelica Wine Festival. Primo grande evento è stato venerdì sera sotto la Loggia degli Ottoni, dove tutti i partecipanti ad una cena, gestita dal ristorante II Marchese del Grillo, hanno potuto valutare piatti abbinati a 15 etichette di Verdicchio di 4 diverse annate. Presenti all’appuntamento anche l’assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, il consigliere regionale Renzo Marinelli, il presidente dell’Istituto marchigiano di tutela dei vini Antonio Centocanti, che hanno riconosciuto come «questa sia una vetrina d’eccellenza per la promozione dell’oro verde di questo territorio». Presenti all’appuntamento oltre venti giornalisti e blogger provenienti da tutta Italia, dando massima visibilità ai vini e alle cantine matelicesi, come dimostrato domenica mattina dallo spazio concesso sulla rubrica Gusto del Tg5.

Fonte: Resto del Carlino Macerata.

Consorzio del Morellino Confermato il presidente – Consorzio del Morellino Resta Guicciardini Calamai.
Confermato alla presidenza: guiderà per tre anni lo storico marchio «Al via un nuovo corso: adesso siamo un vino con una precisa identità». Bernardo Guicciardini Calamai è stato riconfermato presidente del Consorzio del Morellino di Scansano, durante l’ultimo Consiglio di Amministrazione e continuerà così per un altro triennio a guidare la storica denominazione della Maremma. Ad affiancarlo in questo nuovo mandato ci saranno i vicepresidenti Alessandro Fiorini (Cantina Vignaioli di Scansano) e Ranieri Luigi Moris (Morisfarms), che sono stati riconfermati nelle loro cariche, e il direttore Alessio Durazzi. Il Consiglio di amministrazione vede invece l’ingresso di due nuovi membri: Andrea Cecchi (Casa Vinicola Cecchi) e Giulia Milaneschi (I Lecci) che si aggiungono ai rieletti Gaia Cerrito (Pietra mora), Moreno Bruni (Az. Agr. Bruni), Leonardo Rossi (Poggio Brigante), Paolo Gobbi (Cantina Coop. Vignaioli), Giuseppe Mantellassi (Fattoria Mantellassi) e Rossano Teglielli (Tenuta Ghiaccio Forte).

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Etichettatura sanitaria sui vini «Infrazione Ue contro l’Irlanda».
L’europarlamentare vicentina «Dublino dice che i tumori sono legati al consumo di alcol, questa legge viola le norme, la Commissione intervenga». Una procedura di infrazione contro l’Irlanda, il primo Paese europeo ad avere introdotto l’obbligo della dicitura “Nuoce gravemente alla salute” da inserire sulle etichette delle bevande alcoliche. La richiesta è stata recapitata alla Commissione Europea da parte dell’europarlamentare vicentina Paola Ghidoni (Lega): «Perché quanto deciso dall’Irlanda presuppone un legame diretto tra alcol e tumori». Il timore di Ghidoni, e dei tanti contrari alla decisione dell’Irlanda, è che il Paese “papà” della Guinness possa aprire la strada a una reazione a catena. Un timore molto vivo in Veneto, terra di Prosecco (e non solo). «La normativa irlandese costituisce un pericolo per l’intero settore vitivinicolo in Europa» conferma Ghidoni, forte dei numeri: «In Italia la filiera vitivinicola vale 14 miliardi di Euro e garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro. Ecco perché i produttori e gli operatori italiani chiedono l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Irlanda».

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

La “Giorgio Cecchetto” diventa “benefit”.
L’azienda vitivinicola “Giorgio Cecchetto” di Tezze di Piave rafforza il proprio impegno nel perseguire un modello vitivinicolo responsabile, volto ad avere un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente, adottando la forma giuridica di società benefit e inserendo questo impegno nel proprio atto costitutivo. Si definiscono “Società benefit” quelle che nell’esercizio di una attività economica, oltre a dividerne gli utili, perseguono finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Diventare Società benefit rappresenta un ulteriore passo per consolidare il percorso di sostenibilità intrapreso nel 2017, soprattutto dialogando con le comunità locali. In quest’ottica nel 2022 è nato il primo bilancio di sostenibilità.

Fonte: Tribuna Treviso.

La vendemmia 2023 enologi oggi a convegno.
Importante convegno oggi all’auditorium di Cimadolmo, dove si sono dati appuntamento 400 soci dell’Assoenologi del Veneto Centro orientale e occidentale. La manifestazione inizia alle ore 15 con il saluto dei due presidenti Michele Zanardo e Alberto Marchisio ed il saluto del sindaco di Cimadolmo Giovanni Ministeri. Seguirà l’aggiornamento normativo a cura di Biagio Morana direttore Icgrf Nordest, quindi “Indicazioni nutrizionali ed elenco ingredienti in etichetta, controlli prevendemmiali e vendemmiali” a cura di Luigino Artico, poi una relazione sulla “Vendemmia 2023. Stato attuale del vigneto veneto e stime produttive” a cura di Patrick Marcuzzo del Crea-Ve di Conegliano. Il convegno si conclude con gli interventi delle aziende.

Fonte: Tribuna Treviso.

La classifica delle 50 cantine più belle del mondo.
La più bella cantina Italiana per il 2023 risulta essere Ceretto, con la sua bolla di vetro (significativamente chiamata «L’Acino») in cui sedersi a sorseggiare un bicchiere mentre si osservano dall’alto le colline vitate delle Langhe. Antinori nel Chianti Classico, che aveva vinto la classifica nel 2022, è stata inserita quest’anno nella World’s Best Vineyards Hall of Fame, riservata alle cantine che raggiungono la vetta della classifica, in un meccanismo del tutto simile a quello stabilito qualche anno fa per la The World’s 50 Best Restaurants.

Fonte: Vanity Fair.

Nelle cantine italiane 50 milioni di ettolitri in giacenza.
Il 55,2% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, in particolare nel Veneto; il 53% è a DOP, in prevalenza vini rossi (52,2%). Pubblicata dall’ICQRF sul sito del Ministero dell’Agricoltura la situazione dei vini nelle cantine italiane al 30 giugno. I dati sono desunti dai 21.296 registri telematici detenuti dalle aziende vitivinicole, che si stima rappresentino il 95% dei vini e dei mosti italiani. I vini in giacenza risultano pari a 49,5 milioni di ettolitri, in diminuzione del 6,3% rispetto al mese precedente (-3.340.431 hl) ma superiori del 5,1% rispetto ad un anno prima (+2.384.011 hl). Il 55,2% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto. Nel solo Veneto è presente il 23,7% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (9,9%) e Verona (8,4%). Il 53% del vino detenuto è a DOP, in prevalenza vini rossi (52,2%). Il 26,9% del vino è a IGP, in prevalenza rosso (62,4%), i vini varietali costituiscono appena l’1,4%. Il 18,8% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di IG registrate (526), le giacenze sono molto concentrate: le prime 20 denominazioni contribuiscono al 58,6% del totale.

Fonte: VVQ – Vigne, Vini & Qualità – Edagricole.

“Chi produce vino è uno spacciatore di morte”. La provocazione di Stefano Cinelli Colombini.
“Io che produco vino sono uno spacciatore di morte, come uno che vende ecstasy?” è quanto si chiede il produttore Stefano Cinelli Colombini in un intervento sul wineblog Intravino, portando alle estreme conseguenze la tesi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui l’alcol nuoce alla salute, al di là delle quantità e delle modalità di assunzione. Quello di Cinelli Colombini è un ragionamento che si basa sulla cosiddetta logica giuridica. “Se vendo come prodotto alimentare una sostanza che è gravemente nociva per la salute in qualsiasi dose, commetto una sfilza di reati”, scrive il produttore ilcinese: “Portando tutto all’estremo, è da vedere se si tratta di omicidio o di procurato danno alla salute, ma per la immissione al consumo di elevate quantità forse si potrebbe configurare anche la strage. Vi ricordo che in Italia l’azione penale è obbligatoria”.

Fonte: Gambero Rosso.

L’ondata di caldo colpisce anche il vino, le enoteche avvertono: “A rischio la qualità, il problema è il trasporto”.
“Le alte temperature di queste settimane stanno avendo pesanti effetti negativi sulla qualità dei vini che vengono trasportati” è l’allarme lanciato da Vinarius, l’associazione delle Enoteche Italiane che rappresenta oltre 120 associati da tutto il territorio nazionale per un fatturato di 50 milioni di euro. Per far fronte a questa ondata di caldo anomalo, il presidente dell’associazione Andrea Terraneo propone l’utilizzo di mezzi refrigerati e chiama tutti gli attori della filiera vino a lavorare per una soluzione unitaria. Quello delle temperature sopra i 40 gradi è un problema che rischia, estate dopo estate, di divenire sempre più centrale all’interno della filiera vinicola italiana. “È un tema che deve essere sollevato e sottolineato nella sua importanza”, interviene Terraneo e continua: “Trasportare vini attraverso mezzi non predisposti per la refrigerazione e per mantenere una temperatura ideale che non alteri il prodotto, rischia di diventare un grande disservizio, verso noi enotecari e verso il pubblico.

Fonte: Gambero Rosso.

VINO: rallentamento delle vendite anche nei mercati internazionali.
La vendemmia 2023 in Veneto partirà tra il 23 e il 30 agosto, con le varietà precoci come il Pinot Grigio, una settimana più tardi rispetto al 2022, caratterizzato da forte caldo e siccità. È l’indicazione emersa nel corso dell’incontro a Palazzo Giacomelli a Treviso del Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est. Un’occasione per imprenditori e operatori per fare il punto della situazione pre-vendemmiale con esperti del Cra Vit di Conegliano, dell’Università di Padova e di Federvini, e l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura e al Turismo Federico Caner sulle strategie per la sostenibilità, in chiave anche di lotta alle malattie della vite, e collegamento della filiera eno-gastronomica locale nella promozione turistica del territorio. «Quest’anno le previsioni di vendita, elaborate da Federvini, indicano un rallentamento delle vendite anche nei mercati internazionali, che penalizzerà più i vini fermi che gli spumanti. Occorre quindi proporre un racconto positivo del nostro prodotto e promuovere una strategia di comunicazione e promozione che valorizzi un consumo responsabile e sostenibile di prodotti alcoolici, che sono da millenni parte della nostra cultura alimentare», ha dichiarato Stefano Bottega, Presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Confindustria Veneto Est, anticipando che dal 28 settembre al 1 ottobre Treviso ospiterà la grande manifestazione internazionale Spirit Selection Concours Mondial de Bruxelles.

Fonte: L’Azione.

Conservare il vino avanzato: i rischi del ritappare la bottiglia.
Un bicchiere di vino può essere una bella ricompensa dopo una lunga giornata, ma non tutti riescono a bere un’intera bottiglia in una volta sola. La tentazione di rimettere semplicemente il tappo sulla bottiglia e riporla in frigorifero è forte. Tuttavia, potrebbe esserci un motivo per evitare di conservare il vino avanzato in questo modo: ritappare, infatti, non sempre lo conserva bene e può rendere il vino stantio e piatto. Il sommelier @confidenceuncorked ne ha parlato in un video TikTok, condividendo il motivo per cui sconsiglia questa pratica. Secondo lui, l’obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre al minimo la quantità di ossigeno in relazione al vino nel contenitore. L’ossigeno, infatti, può far andare a male il vino e una bottiglia mezza vuota ne contiene in abbondanza. Un tappo poroso consente inoltre il passaggio di più ossigeno, provocando un’ulteriore ossidazione del vino.

Fonte: SuperEva.

Italia del Vino, entrano 3 nuovi soci: sono Diesel Farm, Tenimenti Leone e Nosio spa.
Cresce la squadra di Italia del Vino, il Consorzio leader nell’esportazione di settore, che in questi giorni ha raggiunto il numero di venticinque soci grazie all’ingresso di tre prestigiose realtà della vitivinicoltura nazionale: Diesel Farm (Renzo Rosso e Arianna Alessi); Tenimenti Leone (Gruppo Calzedonia e Famiglia Veronesi) e Nosio spa (Gruppo Mezzacorona). Con questi ingressi il fatturato aggregato di Italia del Vino supera 1,6 miliardi di euro con una quota dell’export nazionale di settore del 15%. L’occupazione complessiva si attesta su 3.500 unità per una produzione complessiva di oltre 250 milioni di bottiglie ed una superficie vitata complessiva di oltre 15 mila ettari ubicati in 17 regioni italiane. “L’ingresso di questi tre nuovi soci, gli ultimi di questa fase – sottolinea il presidente di Italia del Vino, Roberta Corrà – permette al nostro Consorzio di completare un quadro molto significativo del nostro settore con importanti innesti in termini di produzione e presenza sul mercato, ma anche approcci più intriganti grazie alle “contaminazioni” con un altro campione del made in Italy quale il comparto moda-tessile.

Fonte: Cronache di Gusto.

Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau: i premiati.
“Abbiamo voluto modificare il regolamento rendendolo più sfidante – ha spiegato Renzo Folgheraiter, Presidente del Comitato organizzatore – aggiungendo oltre al limite del massimo del 30% di premiati sul totale vincitori, anche il limite del 10% di Medaglie d’Oro. Novità anche per le Medaglie d’Argento – che da nuovo regolamento non potevano essere più del 20% dei totale vini in concorso, detratte le Medaglie d’Oro.”. “Alla 36° rassegna del Müller Thurgau abbiamo scoperto – ha commentato Andrea Amadei – quanto questo vino possa essere versatile ed estremamente moderno, con profumi caratteristici che non stancano e una interessante freschezza e sapidità, ma soprattutto la capacità di durare nel tempo. Per questo non bisogna aver paura – ha sottolineato – di aspettare qualche anno per degustarlo: nel tempo, come succede alle persone, riesce ad acquisire spessore e sfumature che prima non c’erano, maturando e moltiplicando gli aromi.

Fonte: Carlo Zucchetti.

Festa del vino a Pelago.
Alla Consuma, frazione del Comune di Pelago, nella giornata di domenica 7 agosto si terrà la 20° edizione della Festa del Vino. Il programma della festa prevede nel centro storico del paese un percorso enogastronomico con prodotti locali e vini tipici, che sarà attivo dalle 17:00 alle 22:00. Tra gli “spuntini” preparati dai rioni della Consuma ci saranno fettunta, polenta, porchetta, schiacciata ripiena, bruschette e dolci, il tutto accompagnato dai vini locali.

Fonte: Firenze Today.

STAMPA ESTERA

Dans le Bordelais, les vignerons à boutl.
Ventes en chute, redressement judiciaire, burn-out… Les petits producteurs de vin rouge traversent une grave crise. Au sommet d’une colline, Bastien Mercier, viticulteur et malre (1.R) de Carniran, en Gironde, observe avec dépit ses champs de vignes. D’ici à quelques mois, la moitié de son domaine, soit prés de 20 hectares de raisins, sera arrachée. Le paysage girondin, façonné par 108 000 hectares de parcelles joliment ordonnées, va erre défiguré à la rentrée. Un crève-coeur. « Ces champs repre sentent des années et des années de travail, je ne veux pas etre celui qui revend toute la propriété», souffle le représentant de la cinquième génération à diriger ce vignoble. Pourtant, il n’a pas le choix. En début d’année, son entreprise a été placée en redressement judiciaire. Alors, Bastien Mercier a décidé de se battre. Il n’a pas attendu le plan proposé par l’État, en juin dernier, pour agir. «6000 euros pour un hectare arraché? C’est un coupe-gorge, s’insurge-t-il. J’ai décidé d’installer des panneaux solaires et de planter du blé pour me diversifier et gagner en rendement. » Même si le vigneron n’est pas encore équipé en matériel pour pratiquer l’agrivoltaisme, des cultures entre des panneaux solaires, c’est pour lui le seul moyen de survivre. En février, avec d’autres viticulteurs, il avait été à l’origine d’une révolte. Un baroud d’honneur des petits producteurs de vins rouges. Ceux qui ne profitent pas de l’aura de leurs noms, comme celui de Saint-Émilion, Pomerol ou Pessac-Léognan, pour continuer d’exister et de vendre à l’international. Son collectif, Viti 33, avait réuni 300 vignerons «à bout de souffle». lis demandaient des états généraux pour « faire bouger les lignes», se souvient-II. Pour réduire la surproduction de vin rouge et arriver à l’équilibre entre l’offre et la demande, le collectif proposait une indemnisation de 10000 euros par hectare arraché. Cette somme attractive et incitative devait permettre d’arracher près de 15 00 0 hectares sur les 5 000 de rouge en Gironde. « En vain », se désole Bastien Mercier. Les demandes du collectif ont, en effet, été revues á la baisse. Le S juin dernier, lors d’une conférence de presse, avec un bureau installé devant les vignes, le ministre de l’Agriculture, Marc Fesneau, s’est rendu dans le département pour lancer sa propre version du plan nomme : « arrachage sanitaire». L’État propose 6000 euros par hectare déraciné. Et pour ceux qui ne veulent pas se reconvertir, ils ont l’obligation de laisser le terrain en Jachère pendant vingt ans. «Mais la Ierre sert justement à produire, on enlève aux producteurs l’opportunité qu’ils gagnent de l’argent», répond Bastien Mercier. Ce dispositif s’avère moins ambitieux que celui proposé par le collectif de vignerons. Au total, l’État a pour objectif d’arracher 9500 hectares, soit 5500 de moins que le modèle préconisé par Viti 33. Depuis des années, toute la filière du vin rouge de Bordeaux est en grande souffrance.

Fonte: Figaro.

Bercy envisage d’augmenter les taxes sur l’alcool.
Le ministre de fEconomie et des Finances envisage d’augmenter la taxe sur les alcools dans le prochain projet de loi de finances. Bruno Le Maire a évoqué cette Idée devant des députés de la majorité. Concrètement, il s’agirait de suivre l’exemple du tabac et d’indexer les taxes sur l’inflation de l’année précédente. Ce qui rapporterait plusieurs centaines de millions supplémentaires. L’augmentation ne toucherait pas de la meure façon le vin ou les spiritueux.’ Bercy envisage d’augmenter les taxes sur l’alcool • Le ministère de l’Economie et des Finances projette de les indexer sur l’inflation de l’année précédente. • L’augmentation ne toucherait pas de la même façon tous les alcools. Le Maire lorgne les taxes dites « comportementales ». Selon des informations du site Contexte, confirmées par plusieurs sources, le ministre de l’Economie et des Finances a évoqué une augmentanom :lemmes sur l alcool le 12 juillet, devant des députés de la majorité. Cette hausse devrait figurer dans le budget qui sera examiné par le Parlementa l’automne. « Cette piste semble quasiment arbitrée », confie un député, qui était présenté la réunion. « La mesure devrait avoir un impact mar. glnal sur le vin – la hausse serait de l’ordre de t)r3 centime par bouteille et toucher surtout les alcools forts », avance l’élu. Prendre exemple sur le tabac Concrètement, l’idée serait d’Indexerles droits d’accises perçus sur les boissons alcoolisées sur l’inflation de l’année N-1, alors que la hausse annuelle est aujourd’hui indexée sur l’évolution des prix en N-2 et plafonnée à 1,75 %. Cette Idée revient régulièrement Elle a été proposée dans Le rapport d’information remis le 2 Juin dernier par la commission des affaires sociales de l’Assemblée nationale. Il s’agissait de reprendre ce quia été adopté pour les produits du tabac en loi de finances de la Sécurité sociale pour 2023 « afin que les prix des produits soumis à accise n’évoluent pas moins rapidement que ceux des produits de con so m ma tl on cou m n te ». En 2023, les taux des droits des alcools et boissons alcooliques ont été augmentés de seulement 1,6 %. soft l’inflation de 2021. indique le tableau des douanes, qui détaille le tarif de chaque catégorie de produits. Par exemple, les « vins tranquilles » et « boissons fermentées autres que le vin et la bière » se sont vus appliquer un tarif de 3,98 euros par hectolitre, les « vins mousseux un tarif de 9,85euros. Le rapport d’information de juin pointait le caractère Ires «disparate et peu lisible» de ces préllwements. «Outre une TVA à20 %.les boissons alcaoltsfessontsoumisesa des droits d’accise, qui varient en fonction du type de produits et du degré d’alcool, mais aussi à une cotisation additionnelle poursuivant des objectifs de santé publique pour les boissons audelà de I S degrés », rappelaient les rapporteurs Cyrille Isaac-Sibille (Modem) et Thierry Frappé (Rassemblement national). Recettes fiscales importantes Combien est-ce que cette augmentation pourrait rapporter ? Quelques centaines de millions d’euros, souffle-t-on dans les couloirs de Bercy, sachant que les taxes sur les alcools représentent de tres importantes recettes fiscales. Selon le rapport d’information de la commission des affaires sociales, sur les 4,5 à 5 milliards de recettes annuelles de taxes sur les boissons (Incluant les baissons sucrées), une grande partie provient des accises suries alcools.

Fonte: Echos.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.