rassegna stampa vino di sabato 21 dicembre 2024!

Benvenuti nelle news vitivinicole di Wine Idea del 21 dicembre 2024!

1. Emilia-Romagna protagonista al Vinitaly 2025 con Bottura e i suoi vini

La 57ª edizione del Vinitaly (6-9 aprile 2025) vedrà al centro l’Emilia-Romagna, che si presenta con il Padiglione 1 rinnovato e un “compleanno” speciale: i 30 anni de La Francescana di Massimo Bottura. Lo chef tre stelle Michelin per la prima volta porterà un ristorante stellato dentro i padiglioni veronesi. Sarà un’occasione unica per raccontare la varietà del patrimonio viticolo regionale: dal Sangiovese romagnolo alla Malvasia del Piacentino, passando per i rosati di Lambrusco e i bianchi del territorio.

2. Bere vino per abbassare il colesterolo? Il segreto è la moderazione

Una convinzione popolare sostiene che un bicchiere di vino rosso possa giovare alla salute, in particolare ai livelli di colesterolo. Il “trucco”, spiegano alcuni studi, risiederebbe nei polifenoli e nel resveratrolo contenuti nelle bucce dell’uva. Se assunto con moderazione, il vino rosso può contribuire a migliorare i livelli di colesterolo Hdl (quello “buono”), ma occorre sempre fare i conti con il proprio stile di vita e l’apporto di calorie complessive, oltre che con un eventuale consiglio medico.

3. Vino o birra? Chi beve luppolo avrebbe un profilo di vita meno sano

Secondo una ricerca presentata al Liver Meeting 2024, i bevitori di birra tendono ad avere uno stile di vita meno salutare rispetto ai consumatori di vino o altre bevande alcoliche. Sarebbero infatti più spesso fumatori, meno attivi fisicamente e inclini a consumare cibo di bassa qualità. Chi preferisce il vino, invece, in media adotterebbe un regime alimentare più “mediterraneo”, con effetti potenzialmente benefici anche per il fegato, purché si evitino eccessi.

4. Bando Isi 2024: 90 milioni di euro per la meccanizzazione agricola

Il Bando Isi, promosso da Inail, torna anche per il 2025 e mette a disposizione un totale di 600 milioni di euro (erano 508 milioni lo scorso anno), di cui 90 milioni destinati alla meccanizzazione agricola. L’iniziativa mira a sostenere i progetti che migliorano la sicurezza sul lavoro e l’impatto ambientale delle aziende, incluse quelle vitivinicole. Possono partecipare micro, piccole e medie imprese dei settori agricoltura, industria e servizi.

5. Un nuovo locale a Milano: un grande sommelier apre una vineria “artigiana”

All’interno del Mercato Isola a Milano ha aperto da poco “Celeste”, una micro-vineria con una selezione di bottiglie artigianali e naturali. A firmarla è Alessandro Perricone, classe 1988, con un curriculum in diversi ristoranti stellati e un approccio “pulito e lineare” al vino. Un’occasione per esplorare, nel centro di Milano, etichette di piccoli produttori lontani dalle grandi distribuzioni.

6. La Tordera: dall’antico roccolo alla moderna viticoltura eroica del Prosecco

La cantina La Tordera, a Vidor (TV), affonda le sue radici nel 1918 quando Bepi Vettoretti avviò la coltivazione di vigneti sulle colline di Valdobbiadene. Oggi, con un patrimonio di 82 ettari, l’azienda guidata dalla famiglia Vettoretti si è specializzata in Prosecco Superiore Docg con un’enfasi particolare sulla sostenibilità ambientale e un approccio viticolo a “impatto zero”. Il nome La Tordera deriva da un roccolo (luogo di caccia dei tordi) trasformato in simbolo dell’evoluzione dal passato contadino a una visione moderna del vino.

7. Due vini veronesi tra i migliori per Natale e Capodanno

La guida Vinetia di AIS Veneto ha selezionato, tra i vini perfetti per le feste, alcune eccellenze veronesi, fra cui l’Amarone della Valpolicella Riserva DOCG 2015 di Brigaldara, premiato con punteggi elevati. Chi cerca una bollicina, invece, può orientarsi sul Soave Spumante metodo classico o su un Custoza spumantizzato, sempre citati tra le scelte di AIS Veneto per accompagnare i cenoni o da regalare.

8. Un biofungicida contro la muffa grigia in vigna: approvato il Mevalone

Si chiama Mevalone ed è un antifungino composto da terpeni (sostanze naturali estratte dalle piante) racchiusi in microcapsule con tecnologia Sustaine. Di recente, è stato inserito nell’Organic Input List dal FiBL (Forschungsinstitut für biologischen Landbau) in Germania, e ciò ne consente ufficialmente l’uso in agricoltura biologica, anche nei vigneti, per contrastare la Botrytis cinerea (muffa grigia), nemica di molte varietà d’uva.

9. Dealcolati, attenzione all’equivoco: la “beffa” è dietro l’angolo

Prosegue il dibattito sui vini dealcolati. Alcuni appassionati raccontano di aver comprato una bottiglia con etichetta “Riesling” e di averla assaggiata senza accorgersi che fosse dealcolizzata, trovandola comunque piacevole. Il rischio è di confondere un vero Riesling a bassa gradazione con una versione completamente “no alcohol”. Questo tema è al centro delle tensioni tra i puristi del vino e chi, invece, vede un mercato emergente e una platea di consumatori sempre più interessata a ridurre il consumo di alcol.

10. Lambrusco e Champagne: più simili di quanto si pensi?

Un parallelismo curioso accomuna due mondi enologici apparentemente distanti: Lambrusco e Champagne. Certo, i vitigni (Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Meunier) nulla c’entrano con il Lambrusco (Sorbara, Grasparossa, Salamino…), né il posizionamento di prezzo. Ma a livello di identità, sono entrambi sinonimo di convivialità, freschezza e immediatezza, scegliendo la spensieratezza come valore comune. E, in fondo, entrambi i vini stanno uscendo dall’idea di “monopolio” su determinate occasioni.

11. Val d’Oca: Rive Signature a San Pietro di Barbozza

La Cantina Val d’Oca lancia la nuova linea Rive Signature, con un Prosecco Superiore Docg Valdobbiadene Rive di San Pietro di Barbozza Brut 2023. L’etichetta si distingue per cremosità, profumi agrumati e una marcata componente minerale. È parte di una gamma di 3 Rive che l’azienda (600 soci e 16 milioni di bottiglie) dedica alle espressioni più vocate del territorio.

12. Quintessenz di Caldaro: il “top di gamma” che racconta un territorio

Dalla Cantina di Caldaro arriva la linea Quintessenz, fiore all’occhiello di Kellerei Kaltern. L’enologo Thomas Scarizuola spiega che la gamma proviene dalle parcelle più vocate nei 440 ettari coltivati dai 590 soci. Si punta ad esaltare la qualità del territorio altoatesino attraverso cinque varietà classiche: Sauvignon, Gewürztraminer, Kalterersee Classico Superiore (Schiava), Cabernet Sauvignon e Merlot. L’approccio punta alla continuità e all’innovazione.

13. BiancaVigna e il “Rive di Ogliano” Extra Brut 2023

BiancaVigna, fondata ufficialmente nel 2004 dalla famiglia Moschetta, prosegue la tradizione viticola iniziata nel Novecento. Rive di Ogliano Extra Brut 2023 è la nuova etichetta di punta: Prosecco di charme, dal profilo agrumato, sapido e con note di fiori bianchi. La produzione totale dell’azienda ammonta a 32 ettari per circa 450.000 bottiglie, mantenendo uno stile ispirato alla sostenibilità e all’eleganza.

14. Cantina di Ramuscello: +12% i soci, 17mila euro di utile

La Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito (PN) chiude con un utile di 17.000 euro, nonostante un’annata segnata da grandinate e siccità. Cresce il numero di soci, +12%, per un totale di 173 conferitori e 970 ettari di vigneto gestiti. La cooperativa, seconda realtà vitivinicola del Friuli Venezia Giulia, è anche tra i pionieri della produzione di vino certificato vegano.

15. Tra i consumatori di vino, uno su due in Italia

Secondo i dati Istat, sono 29,4 milioni i consumatori di vino in Italia, pari al 50% della popolazione di 58,9 milioni. Un numero stabile rispetto al 2023, ma cambia la frequenza: sempre più consumatori si limitano a un’occasione speciale o a qualche calice sporadico. Con la crescita del salutismo, le nuove generazioni tendono a bere meno vino, favorendo anche l’ascesa di altre bevande o di versioni “low/no-alcol”.

16. Piemonte del vino: export e rossi a tenere il mercato

Tra i territori più iconici d’Italia, il Piemonte conserva buoni segnali sul fronte export, trainato dai rossi a Denominazione. Sui mercati internazionali la Barbera d’Asti e le Langhe (con Barolo e Barbaresco) continuano a brillare, mentre le bollicine di Alta Langa guadagnano spazi. Il 2024 si è chiuso con una vendemmia generalmente soddisfacente e punte di eccellenza nelle annate dei rossi importanti.

17. Alla Tenuta di Capezzana, la storia del Carmignano fra vino, arte e Medici

La famiglia Contini Bonacossi da quasi un secolo guida la Tenuta di Capezzana a Carmignano, uno dei territori più antichi per la produzione di vino (nel 1716 fu inserito nel famoso Bando di Cosimo III). Con collezioni d’arte e una tradizione del Vin Santo pluripremiata, la Tenuta incarna un felice connubio tra storia medicea, sperimentazione agricola e ospitalità.

18. La Fiera del Barolo “Vinous Icons” approda a New York

Antonio Galloni annuncia “Vinous Icons 2025” a New York dal 27 febbraio al 1 marzo, evento che riunirà le massime espressioni mondiali del vino: Elio Grasso, Produttori del Barbaresco, e altri big italiani (Bisol1542, Allegrini, Ornellaia, Tua Rita, Fontodi…) saranno tra i protagonisti. Un’occasione per sottolineare la qualità italiana sui mercati globali.

19. Dalla Romania alla Romangia: la cantina di Mariana Popa rilancia Sorso e Sennori

Mariana Popa, nata in Transilvania, a 43 anni guida Cantina Sorso – Sennori, realtà di 6mila quintali di uva e 4mila quintali di vino con 30 etichette. Un percorso che parte da un’azienda in crisi e, attraverso determinazione e visione imprenditoriale, oggi la “regina” del vino in questa porzione del Nord Sardegna porta avanti un modello di crescita legato al territorio.

20. Vino, la cooperazione italiana all’avanguardia sui dealcolati

Approvata in Conferenza Stato-Regioni la bozza di decreto sui vini dealcolati. L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agci Agrital, Confcooperative FedagriPesca e Legacoop Agroalimentare) esprime apprezzamento, indicando che l’Italia “raggiunge” i principali competitor europei e può affrontare con più slancio un mercato emergente. Si apre così una nuova frontiera di prodotti a basso o nullo contenuto alcolico.

21. Gruppo Caviro chiude a 385 milioni di fatturato ma ridimensiona l’utile

Il gigante romagnolo Caviro, con 12mila soci, un fatturato intorno ai 385 milioni di euro (in calo rispetto ai 417 milioni dell’anno scorso), ha approvato il bilancio 2023-2024. Bene i risultati del segmento spumanti e del modello di economia circolare “Caviro Extra”, meno brillanti i dati dei vini fermi. L’azienda punta a rafforzare la linea “contenitori e bioenergia”, tra gli asset strategici per i prossimi anni.

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