rassegna stampa vino di venerdì 21 luglio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 21 luglio 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Un’estate tutta da bere Dieci etichette da mettere in fresco.
Due bolle, cinque bianchi, un rosé e due rossi per tanti abbinamenti con le nostre vacanze. Dieci vini per l’estate. Due bollicine, cinque bianchi, un rosato e due rossi leggeri, magari da bere leggermente rinfrescati, come da uso ormai sdoganato anche dalla critica più accigliata. Consigli di stagione di cui credo non vi pentirete. Partiamo da Conegliano, terra del miglior Prosecco. Qui Masottina, azienda guidata fin dal 1946 dalla famiglia Dal Bianco, produce vini di altissima qualità, con il vanto del territorio di Ogliano, una delle 43 «rive» che rappresentano dei cru di assoluta eccellenza anche grazie alla vendemmia a mano e alla resa per ettaro inferiore al consueto.

Fonte: Giornale.

Rocca delle Macie Mezzo secolo da Oscar.
II Chianti Classico e i film con Bud Spencer Un museo l’azienda ideata da Italo Zingarelli Rocca delle Macie Mezzo secolo da Oscar di Beppe Boni C’è un posto dove Bud Spencer e Terence Hill cavalcano ancora e si guardano col sorriso complice che precede la solita scazzottata. Non ci sono polvere, cactus e scorpioni del deserto, ma dolci colline dove si alternano boschi e vigneti talmente ordinati che sembrano pettinati da un coiffeur. L’epopea dei film di Trinità è custodita in un posto del cuore, sui saliscendi di Castellina in Chianti nella Toscana felix, là dove l’idea dei ‘western spaghetti’ è viva più che mai in memoria di Italo Zingarelli, un visionario partito da stunt man nel film ‘Quo Vadis?’ e diventato sceneggiatore e produttore cinematografico, che amava la macchina da presa e il vino.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Enologia sartoriale.
Piccoli produttori e grandi bottiglie – a cura di Riccardo Lagorio Società Agricola Fruke MaIvasia IGT Friuli Venezia Giulia Sono tre i vitigni che fanno del Carso una terra di ottime bottiglie e numerosi gli individui impegnati nella viticoltura, spesso minima. Di frontiera. E non ci si riferisce ai tre Stati interessati (Italia, Slovenia e Croazia), ma alle difficoltà di lavorare un suolo tutta pietra e bosco-che-avanza. Con gli animali che si porta dietro. La sapienza contadina aveva escogitato di piantare come capofila alberi, specie fichi e peri, per evitare che i selvatici aggredissero i grappoli, invogliati da più succosa e dolce frutta. A questa ingegnosa trovata Boris Pernarcic ha dedicato il proprio agriturismo, Ridke, ovvero frutta.

Fonte: Il Settimanale PMI.

Due giorni col vino Cococciola. Alla rassegna 27 produttori.
Alla rassegna 27 produttori ARI Fine settimana all’insegna del vino Cococciola ad Ari. Arrivato all’ottava edizione, domani e domenica torna Cococcioliamoci che quest’anno, per la prima volta, registra il record di cantine presenti, con ben 27 produttori pronti a far assaggiare i propri vini in un percorso degustazione che si svolge all’interno dei suggestivi vicoli del centro storico arese. A cura della Pro Loco di Ari presieduta da Maurizio Di Tullio, l’appuntamento dedicato al vitigno Cococciola negli anni ha portato tantissima attenzione a quella che fino a dieci anni fa era per lo più un’uva usata in vinificazione insieme ad altre tipologie.

Fonte: Centro Chieti Lanciano Vasto.

Due bottiglie per ricordare Sergio E i Navacchia sognano i vini affinati nella Vena del gesso – Ricordando Navacchia Due nuove bottiglie e l’idea di un vino nella Vena del gesso.
La cantina Tre Monti davanti alle sfide del clima Due bottiglie per ricordare Sergio E i Navacchia sognano i vini affinati nella Vena del gesso Tassi a pagina 6 Ricordando Navacchia Due nuove bottiglie e l’idea di un vino nella Vena del gesso Alla Tre Monti con i ‘Classe 33′ un bianco e un rosso ispirati a Sergio David e Vittorio portano avanti la tradizione del padre, morto nel 2022 «Affinare le nuove creazioni nelle grotte candidate Unesco? Un sogno». Un sangiovese e uno Chardonnay coltivati solamente nei territori imolesi Frutto di un progetto iniziato nel 2000 di Gabriele Tassi «Un’azienda? Prima di fruttare deve fiorire, deve essere bella». David e Vittorio Navacchia un po’ fanno i timidi e dicono di non aver ancora assorbito al 100% la missione imprenditoriale del padre Sergio, patriarca della cantina Tre Monti, scomparso poco più di un anno fa. L’azienda per lui? «era come un figlio», dicono ma per chili vede da fuori è chiaro come con la filosofia del signore dei vini ci siano nati praticamente.

Fonte: Resto del Carlino Imola.

Vigneti biologici, danni superiori al 65 per cento I trattamenti non bastano.
Il comparto vitivinicolo regionale (e nazionale) ha bisogno di urgenti interventi per sostenere i vignaioli, vittime dei danni prodotti dalla peronospora. Dopo gli allarmi lanciati nelle scorse settimane, Confagricoltura Fvg torna a chiedere provvedimenti immediati, a livello regionale, nazionale ed europeo per contrastare la fitopatia che sta mettendo in crisi le produzioni di questa difficile stagione. Le piogge intense e prolungate del periodo di maggio e giugno, infatti, hanno favorito la diffusione dell’infezione fungina che colpisce foglie e grappoli. «Una specifica attenzione va prestata alle produzioni biologiche prevedendo un’opportuna deroga ai limiti posti all’uso del rame in determinate annate come questa – spiega Moira Pizzaia dell’azienda “La Fornase” di Pasiano di Pordenone.

Fonte: Gazzettino Pordenone.

Figlio di emigranti produce vini da premio in Patagonia.
Tre ettari coltivati con 18 mila piante nell’azienda di Sergio Rodriguez sulle Ade Nonni via dal Friuli nel dopoguerra. Da maestro a imprenditore: la svolta della vita. È con buona probabilità il vigneto più australe del mondo quello che Sergio Rodriguez gestisce in Patagonia, nella regione del Chubut, municipalità di Trevelin, in piena Cordigliera delle Ande. Figlio di emigranti partiti da Cordenons, dopo aver fatto per anni il maestro elementare ha sentito il richiamo della sua terra d’origine e il desiderio di dedicarsi a quel prodotto di cui tanto, da bambino, aveva sentito parlare da nonni e genitori: il vino. Un progetto, il suo, che ha però dovuto fare i conti con una serie di complessità. «Dove vivo e dove ho deciso di impiantare le prime barbatelle la temperatura scende anche a -17° d’inverno e d’estate l’escursione termica ci regala 35° di giorno e -10° di notte. Abbiamo dovuto imparare non solo a coltivare la vite, ma anche a proteggerla dal ghiaccio» ha raccontato Rodriguez in una recente visita in Friuli, ospite del Comune di Povoletto e dell’Ente Friuli nel Mondo che l’hanno fatto incontrare coi vertici dell’associazione Città del vino per gettare le basi di un rapporto che, nel tempo, si spera possa fiorire, portando nuovi legami e occasioni basati sull’economia del vino

Fonte: Messaggero Veneto Pordenone.

La cantina della legalità.
A Torchiarolo un gruppo di studenti stranieri alla scoperta di come i beni confiscati alle mafie diventino laboratorio sociale.

Fonte: RaiNews.

A SETTEMBRE TORNA IL FESTIVAL FRANCIACORTA IN CANTINA .
Sabato 16 e domenica 17 settembre torna il Festival Franciacorta in Cantina nella sua quattordicesima edizione. Il territorio franciacortino è pronto ad aprire le porte al grande pubblico con più di 60 cantine aperte e oltre 170 eventi distribuiti nei 19 comuni dell’areale. Il terzo weekend di settembre sarà dedicato dunque alla celebrazione a tutto tondo di Franciacorta: due giorni consacrati alla conoscenza non solo del vino, ma anche dei segreti più reconditi di una regione che ha dedicato tutta se stessa all’enogastronomia e all’ospitalità di alto livello.

Fonte: James Magazine.

Le cantine sociali e i racconti degli ubriachi: sempre gli stessi ma mai uguali.
Si chiamano pubs, il primo che aprirono nella mia città chiuse per un agguato mafioso, una cosa poco inglese. Noi continuavamo a frequentare con tanto di giacche di pelle, stivaletti e creste, le cantine sociali. Il vecchio e il nuovo, direbbe Eizenstein, quello della corazzata Potemkin, che non è una cagata pazzesca, ma uno dei film più grandi della storia del Cinema. Entravamo in questi posti posti dove gli avventori già rantolavano, alcuni venivano buttati fuori senza pietà. Si beveva vino, cattivo, annacquato, accompagnato da un mini spuntino di alici pepate, provolone e mortadella tagliata grossa. Andavamo spesso dal Cazzone, una bettola maleodorante, più che di pub londinese, sapeva di Cayenna.

Fonte: Iacchite.blog.

In Sicilia, tra Menfi e l’Etna, con il “Mandrarossa Vineyard Tour” e il “Teatro in Vigna” di Planeta.
Ecco gli eventi: dal “Mittelfest” a Cividale del Friuli a “Jazz & Wine in Montalcino”, aspettando il ritorno del “Festival Franciacorta in Cantina”. Dal Friuli, con il “Mittelfest”, dove anche il vino non può mancare nell’incontro tra le culture della Mitteuropa a Cividale del Friuli, e il “Dinner Show” di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori sulla spiaggia di Grado con i grandi chef ed i grandi vini friulani, alla Toscana, con “Jazz & Wine in Montalcino”, il più longevo ed importante Festival aziendale al mondo firmato Banfi con i più celebri big del panorama musicale internazionale tra i vigneti di Brunello, e la “Chianti Classico Summer” che, con la “regia” del Consorzio Chianti Classico, mette in scena il teatro di strada itinerante con “DiVinum”, fino alla Sicilia, con il “Mandrarossa Vineyard Tour”, esperienza territoriale unica nel suo genere per scoprire la bellezza, la storia, le tradizioni ed i sapori di Menfi attraverso la vendemmia tra il mare e i vigneti di Mandrarossa (Cantine Settesoli), e il “Teatro in Vigna, Sciaranuova Festival”, l’appuntamento annuale di Planeta con il teatro di prosa, nell’arena naturale della Tenuta Sciaranuova a Passopisciaro sull’Etna: ecco solo alcuni dei tantissimi eventi segnalati in agenda da WineNews.

Fonte: WineNews.

I Vini del Sannio all’ONU.
New York, 17 luglio 2023 – Vini del Sannio protagonisti del banchetto enogastronomico al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite per celebrare il 25mo anniversario dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte Penale Internazionale. La serata che si terrà domani, lunedì 17 luglio, sarà inaugurata dal Presidente dell’Assemblea degli Stati Parte della Corte, giudice Silvia Fernández de Gurmendi, alla presenza di circa 150 ministri provenienti da oltre 60 fra Stati membri e osservatori della CPI. Fra i partecipanti anche numerose organizzazioni non governative affiliate alla Corte e giornalisti accreditati all’ONU.

Fonte: Foodmakers.

Vini di Ferragosto: le etichette per brindare d’estate.
Bollicine di qualità, bianchi stupefacenti e, perché no, anche un buon rosso per brindare tutti assieme a Ferragosto. Sì, perché non c’è vino che non si possa apprezzare anche nella stagione più calda, purché proposto con il giusto abbinamento. Ecco dunque di seguito alcune interessanti etichette perfette per festeggiare Ferragosto 2023 ma da godersi in generale in un bel giorno d’estate, al mare come in montagna. Prosecco, Chianti, Valdobbiadene, Chardonnay, Bianco Veronese e Müller Thurgau. I vini da proporre in agosto e gli abbinamenti ideali.

Fonte: Italian Gourmet.

Il caldo mette a rischio i trasporti del vino. Le enoteche chiedono tutele.
Il caldo record registrato in questi giorni non solo porta tanti di noi a cercare refrigerio nei modi più disparati, affidandoci anche al cibo per placare l’afa torrida, ma mette pure a rischio tutto un comparto, quello del vino, minacciato durante il trasporto dalle temperature torride. In molte città d’Italia anche superiori ai 40 gradi. Il vino, si sa, è un prodotto vivo, che ha bisogno della giusta temperatura di conservazione anche durante gli spesso lunghi trasporti. Durante i quali si può irrimediabilmente rovinare il tutto. La temperatura ideale, orientativamente tra i 12 e i 15 gradi, infatti non sempre (anzi forse meglio dire quasi mai) è garantita, tanto nei mesi caldi quanto in quelli freddi. E tra gli uni e gli altri la forbice può oscillare anche di 40 gradi.

Fonte: italiaatavola.net.

Un vino di qualità senza scorciatoie, alla scoperta del “Pietramora”.
Il sapere della tradizione, la forza di osare il nuovo. Così la terra diventa vino. Per ottenere qualità le scorciatoie non valgono. La produzione è frutto di scelte coraggiose e innovative: bottiglie che rispettino fedelmente il carattere strutturato e maturo del vino romagnolo, senza rinunciare a una vinificazione raffinata.” Sono con queste parole che Cristina Geminiani di Fattoria Zerbina descrive il suo concetto di qualità: “andèm a cuminzè bùrdel”…sipario. Sulle prime pendici dell’Appennino Tosco-Romagnolo, attraverso le dolci colline che collegano Faenza alla Toscana, si percorre la valle del Marzeno ed in corrispondenza del paese omonimo, si trovano le vigne della Fattoria Zerbina, tutte rigorosamente collinari e allevate ad alberello. Azienda pluripremiata con circa 120 riconoscimenti. 140mila alberelli a palo singolo creano uno scenario magnifico agli occhi e sicuramente una visita in cantina merita il viaggio.

Fonte: CesenaToday.

Toscana, oltre 11 milioni per promuovere il vino fuori dall’Ue.
La Toscana mette a disposizione 11.102.320 euro per promuovere i suoi vini nei paesi al di fuori dell’Unione Europea. Con la Delibera 740/2023 infatti la Regione ha stabilito lo stanziamento finanziario e i criteri di base per il prossimo bando sulla promozione dei vini nei paesi extracomunitari previsto dall’Ocm vino. Degli oltre 11 milioni stanziati, 6.682.241 euro saranno destinati al prossimo bando della campagna 2023/2024, mentre i restanti 4.420.079 euro serviranno per la copertura dei saldi della campagna 2021/2022 e di quelle precedenti. In totale si tratta di uno stanziamento in linea con quello che fu fatto l’anno scorso, che vide una disponibilità complessiva di 11.351.537 euro, comprese le quote per la copertura delle campagne precedenti.

Fonte: AgroNotizie – Image Line.

Crollo dell’export in Cina? L’Italia del vino risponde puntando su formazione e alta ristorazione.
Ad offrire una nuova occasione, “The Great 100 Italian Wineries of Italy” n. 1 a Shanghai, con la regia del wine writer Ian D’Agata. Nella frenata delle esportazioni di vino italiano nel mondo, nei primi quattro mesi 2023, per le difficoltà dell’economia globale, pesa non poco l’involuzione dell’export in Cina, considerata da sempre una “promessa” ma mancata, con le spedizioni nel Paese del Dragone, secondo i dati Istat sul commercio estero relativi al periodo gennaio-aprile 2023, analizzati da WineNews, che hanno fatto registrare un crollo del -24,4% a valore, a 28,9 milioni di euro. Ma l’Italia del vino, dopo anni di investimenti importanti, non ci sta, e, per gli esperti, è ancora fondamentale puntare sulla formazione della cultura del vino italiano e in grandi eventi, per mostrare al pubblico più ampio possibile il meglio del vino italiano, quelle etichette delle grandi griffe capaci di spianare la strada nei mercati e costruire l’immagine del Belpaese.

Fonte: WineNews.

Vino, Oeno Group: “Crisi del Fine Wine? L’attuale ribasso sintomo di mercato sano”.
Gli indici del Liv-ex, che monitorano l’andamento dei prezzi dei vini più pregiati al mondo nel mercato secondario, mostrano nell’ultimo anno flessioni nei valori del mercato dei Fine Wine. Lo stesso Liv-ex Fine Wine 1000 mostra, però, come negli ultimi 5 anni tutti i sottoindici regionali che lo compongono (Bordeaux, California, Porto, Borgogna, Champagne, Rodano, Italia e Resto del Mondo) siano ampiamente in positivo, con una crescita media del 29,5%, trainata dal podio composto da Champagne con +71,7%, Borgogna con +67,6% e Italia con +43%. “Come viene indicato dal Liv-ex, il mercato internazionale dei Fine Wine nell’ultimo anno ha visto decrescere i propri valori con picchi del -15%, come nel caso del Rodano”, spiega Michael Doerr, fondatore e Ceo di Oeno Group, società leader nel settore degli investimenti in fine wines. “Gli investimenti in Fine Wine – avverte – non vanno, però, considerati in una prospettiva di tempo così limitata come quella di soli 365 giorni, ma bisogna sempre tenere prospettive di medio-lungo termine. Se attualmente sono al ribasso, si tratta di un sintomo che questo mercato è sano, perché nessuna economia è sempre al rialzo, altrimenti si tratterebbe di una bolla speculativa destinata a scoppiare. Anzi, questo ribasso può essere considerato un momento utile per investire”.

Fonte: Enti Locali Online.

STAMPA ESTERA

Le champagne mise sur une légère érosion de ses ventes en 2023.
Les vignerons et maisons ont fixé, mercredi, le rendement de la vendange à venir « Nous tablons sur un volume compris entre 310 millions et 315 millions de bouteilles» MAXIME TOUBART président du Syndicat général des vignerons de la Champagne La chance sourit aux Champenois. «Nous attendons encore le mois d’août, mais, pour l’heure, tous les voyants sont au vert dans les vignes », se réjouit Maxime Toubart, président du Syndicat général des vignerons de la Champagne. Si l’épisode de gel printanier a suscité des craintes, les dégâts restent finalement limités. Bien évidemment, ce vignoble septentrional n’a pas été épargné par les pluies de mai et de juin et en conséquence par les attaques de mildiou. Mais, contrairement au Bordelais où la maladie s’est installée, en Champagne, les épisodes pluvieux ont été suivis par des périodes plus sèches qui ont permis de traiter les vignes. Les vignerons croisent les doigts et attendent maintenant le juge de paix de la récolte. Les premiers coups de sécateurs devraient être donnés au tout début du mois de septembre et le véritable démarrage se situer entre le 5 et le Io septembre. C’est dans ce contexte, a priori favorable, que s’est tenue, mercredi 19 juillet, la traditionnelle réunion entre vignerons et maisons de champagne pour décider du rendement avant la vendange. Il a été fixé à 11400 kilos par hectare. «Ce rendement est un peu supérieur comparé à ce que l’on a prévu de vendre. Pour être en phase avec les prévisions de commercialisation, il aurait fallu le fixer à 11 000 kilos par hectare, mais il est toujours docile de laisser des raisins sur les ceps si la vendange est belle », explique M. Toubart. En effet, le Comité interprofessionnel du vin de Champagne estime chaque année le nombre de bouteilles qui devraient sortir des caves. Face à ses espoirs de vente, il soupèse le volume de raisins nécessaires. Un pilotage délicat, mené conjointement par les vignerons et les maisons de négoce pour tenter de maintenir la valorisation du vin de bulles et assurer au mieux le partage du pactole. En 2020, la filière avait été secouée par la crise due au Covid-19. Pour tenir compte de la fermeture des restaurants et de la mise à l’arrêt du tourisme, le rendement avait alors été fixé au plus bas, à 8 OOo kilos par hectare. En 2021, la météo avait joué les trouble-fête. Résultat, le niveau des réserves baissait et des maisons ont dû mettre en place des mesures d’allocation pour servir leurs clients.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.