rassegna stampa del vino di mercoledì 17 agosto 2022!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 17 agosto 2022!

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Verso esportazioni per 60 mld.
La progressione emerge dai dati Istat. L’ortofrutta segna il passo. Agriturismi sugli scudi Verso esportazioni per 60 mid Gennaio -giugno: agrifood a +20,6% . Ma il vino rallenta. L’estate sorride all’agroalimentare Made in Italy. Le esportazioni nei primi sei mesi del 2022 hanno fatto registrare un nuovo balzo: +20,6%. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti diffusa venerdì sulla base dei dati rilasciati dall’Istat sul commercio estero. Se il trend dovesse essere mantenuto, secondo palazzo Rospigliosi: «L’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 mld di euro nel 2022». Un record storico, «nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni sugli scambi mondiali di beni e servizi».

Fonte: Italia Oggi.

La burocrazia minaccia la vendemmia.
Non ci sono soltanto i cambiamenti climatici di cui dover tener conto e temere. Ma la vendemmia è minacciata anche dal decreto «Trasparenza». «Continuiamo a parlare di semplificazione e sburocratizzazione, ma tutte le volte che si tratta di applicare una direttiva europea facciamo di tutto per complicarci la vita, rendendo sempre più difficile il lavoro degli imprenditori». quanto sostiene Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, in merito alle criticità operative che derivano dall’applicazione del digs n. 104/2022, che regolamenta gli obblighi informativi che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori.

Fonte: Italia Oggi.

Il vino con la Sicilia dentro.
Viaggio nell’azienda Camporè dl Randazzo che ha i suoi filari (e camere di charme) ai piedi dell’Etna. di Chiara Risolo una laurea in Giurisprudenza la prima, una in Medicina, specializzazione in cardiologia, la seconda. Eppure le sorelle Madaudo, Maria Pia e Cristina, 57 anni in due, oltre alla toga e al camice bianco indossano anche scarponcini robusti e guanti per proteggere le mani dalle cesoie. Sono entrambe al timone dell’azienda Camporè di Randazzo, in provincia di Catania. Complice della coraggiosa scelta, il nonno Saro (Rosario) che, sin da quando erano piccole, le portava in campagna tra i filari, raccontava loro la magia del vino e le istruiva sul corretto taglio del grappolo.

Fonte: Panorama.

Veronesi (Calzedonia) crea un maxi polo del vino – Il Gruppo Calzedonia punta a nuovo polo del vino – Vino, il gruppo Calzedonia punta a un nuovo polo: Signorvino fulcro del piano.
La famiglia Veronesi prepara investimenti per 20 milioni: si parte dai Castelli romani Progetti anche in Sardegna e Trentino-Alto Adige peril metodo classico Giorgio dell’Orefice C’è il Lazio coni Castelli Romani, c’è la Sardegna con Alghero e presto ci saranno anche gli spumanti metodo classico del Trentino -Alto Adige. È articolato su questi tre territori e sulla piattaforma distributiva Signorvino il nuovo progetto vitivinicolo della famiglia Veronesi titolare di un gruppo del largo consumo da 2,5 miliardi di fatturato e 5mila punti vendita e che può contare su brand come Calzedonia, Tezenis, Intimissimi, Falconeri e Atelier Eme.

Fonte: Sole 24 Ore.

Ad Alghero 1.240 ettari di vigne: primato in Sardegna.
Alghero è il comune sardo con la maggior superficie coltivata a vigne: circa 1.240 ettari. Insieme al comune di Usini (sempre in provincia di Sassari), ha anche la maggior superficie iscritta come Vermentino di Sardegna. II primato, certificato da Coldiretti Sardegna, è la prova di un territorio a grande tradizione vitivinicola. Oltre al Vermentino, vengono qui coltivati Cannonau, Cagnulari, Torbato. Ma non solo. Queste sono le terre dei vini Alghero Doc, denominazione riconosciuta nel 1995 e tutelata da un consorzio di 12 produttori con sede nel comune e in quelli di Ittiri, Olmedo, Ossi, Tissi, Usini, Uri e Sassari. I maggiori? La Cantina Santa Maria La Palma (cooperativa di 300 soci con una produzione annuale di circa 5 milioni di bottiglie) e la storica Sella e Mosca (di Terra Moretti, 6 milioni di bottiglie).

Fonte: Sole 24 Ore.

Siccità e grandine tagliano del 10% la vendemmia.
Giorni cruciali per il settore vitivinicolo. Se in alcune zone d’Italia la vendemmia è già in corso, le piogge potrebbero essere decisive per definire l’annata 2022. Sono le prime considerazioni raccolte da Confagricoltura, che concordano su un calo generale dei livelli quantitativi di almeno il10%.

Fonte: Metropolis.

Intervista a Alessio Mammi – «Il governo intervenga con indennizzi veloci Serve lo stato di calamità».
L’assessore Mammi chiede risposte alla politica nazionale Al Parlamento «Serve far rientrare 0 fenomeno nel decreto 102/2004 e nel fondo di solidarietà» Reggio Emilia L’importante produzione vinicola regionale è fortemente minacciata dalla flavescenza, in particolare è minacciato il lambrusco. L’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi nei giorni scorsi ha scritto al governo per esporre il problema e chiedere un tempestivo intervento. Assessore, cosa ha domandato a livello nazionale? «Ho chiesto al Governo di intervenire, prevedendo da una parte indennizzi agli agricoltori colpiti e facendosi portavoce presso il Parlamento della richiesta di un’eventuale deroga per la flavescenza, in modo da farla rientrare nelle calamità naturali indennizzabili attraverso il decreto 102/2004 e il fondo di solidarietà nazionale recentemente rifinanziato con importanti risorse.

Fonte: Gazzetta di Reggio.

Vitigni reggiani senza pace arriva la flavescenza dorata.
La malattia delle piante è causata da un parassita conosciuto da vent’anni La Regione studia il fenomeno e lancia una campagna di sensibilizzazione 1 di Gabriele Farina Reggio Emilia Il nome può risultare ingannevole. A differenza del metallo prezioso, la flavescenza dorata non è per nulla ricercato dai viticoltori reggiani. La flavescenza dorata è infatti una malattia causata da un parassita che vive all’interno delle piante. Il parassita rende le foglie gialle (“flavae” in latino) e le fa ammalare. L’insetto è stato scoperto negli anni Cinquanta e sta mettendo alla prova nel 2022 le regioni del nord Italia, inclusa l’Emilia-Romagna, dove la vittima preferita è l’uva da lambrusco. Sul tema si è fatto il punto in una recente riunione della Commissione nazionale politiche agricole nella Conferenza delle Regioni.
Fonte: Gazzetta di Reggio.

Imperversa la flavescenza dorata, è allarme nei vigneti.
Non bastava la siccità. A metterci lo zampino, infatti, un’altra piaga che sta colpendo in maniera pesante i vigneti del Friuli Venezia Giulia, in particolare quelli della Destra Tagliamento. Dopo la grande sete, infatti, adesso è la volta della flavescenza dorata che non dà tregua ai già perseguitati agricoltori. Un’estate che sembra non finire dato che sono già in atto 118 perizie per flavescenza dorata che ha colpito i vigneti. In pratica Pordenone è la provincia più colpita in Friuli Venezia Giulia. In merito il presidente di Agrifondo Veneto – FVG, Valerio Nadal ha voluto intervenire. «I nostri tecnici stanno lavorando per capire l’entità dei danni. Come sempre in queste occasioni cercheremo di andare incontro alle richieste dei nostri imprenditori. II nostro obiettivo è di tutelare il reddito degli agricoltori”. Sulle cause dei danni è intervenuto anche il direttore dell’Agrifondo Veneto – FVG, Filippo Codato.

Fonte: Gazzettino Friuli

I vini di Perla del Garda si fanno largo nella Gdo.
Ok i conti post-pandemici della cantina di Lonato I vini di Perla del Garda si fanno largo nella Gdo Non solo Horeca: i Prandini variano la distribuzione «Ora la vendemmia: obiettivo mantenere qualità top». Perla del Garda cresce diversificando i canali: una scelta maturata a seguito della pandemia, quando sono apparsi chiari i limiti di una commercializza pione esclusivamente concentrata sul canale Horeca. «Nel 2020, durante l’emergenza Covid, abbiamo attraversato mesi diffìcili – racconta Giovanna Prandini, al vertice della cantina di Lonato con il fratello Ettore, tra l’altro noto come presidente nazionale di Coldiretti.

Fonte: Brescia Oggi.

La vendemmia parte in anticipo condizionata da caldo e siccità – Primi grappoli.
Lavori iniziati tra i vigneti di Erbaluce: la scarsa quantità di uva fa sperare in una buona annata Produzione in calo rispetto all’anno scorso a causa della siccità, ma la qualità continua a rimanere soddisfacente. Sono queste le prime stime effettuate dai tecnici della Confagricoltura Piemonte in merito alla vendemmia 2022 dell’Erbaluce. In base ai campionamenti e all’andamento climatico, si inizieranno a vendemmiare in questi giorni le uve bianche. Primi grappoli, produzione in calo rispetto all’anno scorso a causa della siccità, ma la qualità continua a rimanere soddisfacente. Sono queste le prime stime effettuate dai tecnici della Confagricoltura Piemonte in merito alla vendemmia 2022 dell’Erbaluce.

Fonte: Stampa Biella.

Vendemmia già avviata con troppa giacenza di sfuso.
Ovunque cantine piene: seri problemi anche alle aziende vinicole salentine. A vendemmia 2022 ormai avviata, ecco che si riaffaccia il problema delle giacenze in cantina di vino sfuso, quest’anno nel Salento e in Puglia particolarmente rilevante perché superiore rispetto alla scorsa annata. Si tratta di un incremento regionale consistente, stimato intorno al 25 per cento. Troppo per passare inosservato. Secondo Massimo Tripaldi, vicepresidente nazionale di Assoenologi e presidente di Assoenologi di Puglia, Basilicata e Calabria, le giacenze in più rispetto al 2021 sono pari a 1.294.988 ettolitri. Per l’esattezza, i dati ministeriali disponibili resi noti da Tripaldi, al 31 luglio 2022 registrano in Puglia una giacenza complessiva di 5.209.961 ettolitri (alla stessa data del 2021 era di 3.914.973 ettolitri).

Fonte: Gazzetta del Salento.

Vendemmia alle porte E allarme rincari – Tempo di vendemmia ed è allarme rincari.
l produttori della provincia: «aumenti tra 1130 e 1150%». Viticoltori in fibrillazione in provincia di Bari. I costi per produrre un chilo di uva nei vigneti aumentano a dismisura. Di conseguenza, aumenta il prezzo al dettaglio negli ipermercati per il consumatore. Lo stipendio di una famiglia media resta bloccato ma è eroso dall’inflazione per cui un capofamiglia non acquista più uva da tavola che resta invenduta. Una situazione che fa lanciare l’allarme a Coldiretti. Ad entrare nel dettaglio dei problemi, Gianvito Altieri, agronomo, responsabile tecnico di Fungo Puglia e commissario in Camera di commercio della borsa merci. «Il costo di produzione aumenta in maniera vertiginosa, tra i130% e i150% spiega.

Fonte: Gazzetta di Bari.

Vini in Vigna 200 etichette tra i filari.
L’appuntamento è per sabato 20 agosto dalle 12 alle 19 a Les Crêtes o La Crotta Vini in Vigna 200 etichette tra i filari Per la prima volta insieme 31 aziende vitivinicole locale con una selezione dei loro migliori vini. Secondo il Consorzio Vini Valle d’Aosta, il vino ha scoperto l’estate, specie dopo la pandemia, allora quale migliore modo per celebrare vini ed estate che un lunghissimo aperitivo tra i filari del cuore nevralgico della viticoltura valdostana? Con Vini in Vigna, sabato 20 agosto, il Consorzio porterà tra i filari di Aymavilles oltre 200 etichette di 31 aziende vitivinicole del territorio. L’evento del neonato Consorzio Vini Valle d’Aosta mette insieme, per la prima volta, «più di 3o aziende valdostane, non era mai successo prima» sottolinea Hervé Grosjean, consigliere del Consorzio presentando il nuovo appuntamento.

Fonte: Gazzetta Matin.

Bonollo oltre la grappa, nuova sfida.
L’azienda padovana punta al rilancio di Ballor Fatturato a 57 milioni e obiettivo ambizioso lo storico marchio torinese dei vermouth e gin «Il distillato migliore? Quello non ancora fatto» «CI SIAMO INNAMORATI DELL’IDEA DI RIACCENDERE CON LA NOSTRA ESPERIENZA 160 ANNI DI STORIA». Il bilancio Bonollo parla chiaro, certificando un fatturato attorno ai 57 milioni nell’ultimo anno (oltre 1’80 per cento in Italia, il rimanente soprattutto nei paesi di lingua tedesca, ma sono in crescita Stati Uniti e Cina, perfino il Sud America) e consolidando, una volta di più, il ruolo di leader italiano nel settore delle distillerie. Con quasi 115 anni di storia sulle spalle, ora una nuova, ambiziosa sfida. Se il motto della casa padovana (distillerie a Conselve, sede a Mestrino, da dove si trasferì, negli anni ’60, dall’Alto Vicentino, 120 dipendenti in tutto), un autentico colosso della grappa, è “mai fermi”, il rilancio dello storico marchio torinese Bailor (vermouth e gin, soprattutto) acquisito qualche anno fa, è un obiettivo che si sposa alla perfezione con una filosofia che, da sempre, miscela il sapere del passato alle conoscenze di oggi in un cocktail che funziona piuttosto bene.

Fonte: Gazzettino.

Veneto, la vendemmia è già iniziata.
Raccolta anticipata Veneto, la vendemmia è già iniziata >Alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima inizierà ufficialmente anche nel Veneto la vendemmia 2022. A dire il vero, alcuni piccoli produttori del Trevigiano e del Vicentino hanno già iniziato, ma per l’apertura dei cancelli delle grandi cantine bisognerà attendere ancora qualche giorno. Come sempre, i primi grappoli ad essere staccati saranno quelli delle varietà precoci (pinot e chardonnay per base spumante), poi via via tutte le altre; per la glera (prosecco) il giorno fatidico dovrebbe essere i15 settembre. Un’annata vitivinicola che sarà ricordata per le alte temperature e la scarsità di piogge.

Fonte: Gazzettino.

Cantine aperte in vendemmia in Piemonte, dal 4 settembre al 16 ottobre: ecco l’elenco.
Le cantine del Movimento Turismo del Vino Piemonte tornano ad aprire le loro porte dal 4 settembre al 16 ottobre 2022 in occasione di “Cantine aperte in vendemmia”. Agli enoturisti sarà riservata un’accoglienza particolare: sarà un’occasione per vivere insieme l’atmosfera della vendemmia e scoprire tutte la prime fasi di lavorazione del vino che verrà. Vigneron esperti saranno come sempre a disposizione dell’enoturista per rispondere a domande e curiosità, mentre le cantine resteranno aperte per visite e degustazioni guidate, al pari di molti vigneti, spesso in posizioni panoramiche con vedute spettacolari sulle colline del Piemonte.

Fonte: TorinoToday.

Lessona, al posto del capannone abbandonato una nuova cantina dell’azienda vinicola De Marchi.
Dalla lana al vino: la seconda vita di un ex fabbricato industriale tessile a Lessona che diventerà una cantina. La società agricola Vigneti De Marchi era in cerca di nuovi spazi da affiancare a quelli della storica cantina in frazione Castello (Proprietà Sperino) diventati insufficienti e ha trovato la sede ideale in un’area centrale in paese in via Lario Dallacqua, la strada che dal centro di Lessona scende verso Cossato, nel capannone che apparteneva alla famiglia Andorno, prima, e al Lanificio Zignone poi.

Fonte: v La Stampa.

L’export del vino italiano nei primi 5 mesi 2022 supera i 3 miliardi di euro, in crescita del 14,2%.
Dati Istat: torna a crescere la Germania, segnali confortanti da Gran Bretagna e Usa. Crolla la Russia, bene il Giappone. Incognita inflazione. Nei primi cinque mesi 2022 le spedizioni di vino italiano all’estero non accennano a decelerare, superando la quota dei 3 miliardi di euro, in crescita del 14,2% sullo stesso periodo del 2021 e, dato ancora più interessante, del 21,3% sul 2019, ultimo anno prima della pandemia, come raccontano i dati Istat aggiornati a maggio 2022, analizzati da WineNews. L’incognita è rappresentata dall’inflazione, che in Italia, a maggio, aveva toccato il +6,9%, con il comparto vino che si trova ad affrontare non solo l’aumento dei costi energetici, ma anche la mancanza di materiali come bottiglie, tappi, etichette e cartoni. Da un lato, quindi, gli effetti diretti della guerra russa in Ucraina, e delle sue enormi conseguenze geopolitiche, dall’altro un’economia che sembra ancora scontare i rallentamenti, i ritardi e gli stop del gigante cinese, ancora alle prese con la lotta senza quartiere alla pandemia di Covid-19, da cui invece l’Occidente sembra essersi affrancato. Il dato più importante da sottolineare è senza dubbio quello della Gran Bretagna, partner storico del Belpaese, dove la ripresa è ormai ampiamente consolidata.

Fonte: WineNews.

L’Alsazia saluta uno dei suoi protagonisti: scompare a 93 anni André Hugel.
Undicesima generazione alla guida di Famille Hugel, è stato una figura fondamentale per il vino ed il territorio alsaziano. Famille Hugel, storica dinastia del vino di Alsazia, giunta a Riquewihr (Haut-Rhin) nel lontano 1639, saluta André Hugel, undicesima generazione della famiglia, scomparso a pochi giorni dal suo 93esimo compleanno, a causa di complicazioni legate al Covid-19. Dopo gli studi a Beaune ed a Geisenheim, André Hugel, nato il 19 agosto 1929, entra ben presto in azienda, che, insieme ai due fratelli, contribuisce in maniera decisiva a far crescere. Il suo lascito, da un punto di vista squisitamente enoico, sono due cuvée dal grande valore simbolico e dal carattere fortemente alsaziano: “Grossi Laüe”, che, in dialetto, vuol dire “i migliori vigneti”, e “Schoelhammer”, i prodotti di punta, insieme a “Vendange Tardives” e “Sélections de Grains Nobles”, di Famille Hugel, oggi guidata da Marc, Marc-André e Jean-Frédéric Hugel, 12esima e 13esima generazione della famiglia, e tra le 12 cantine di “Primum Familiae Vini”, insieme alle italiane Marchesi Antinori e Tenuta San Guido, alle francesi Baron Philippe de Rothschild, Joseph Drouhin, Domaine Clarence Dillon, Pol Roger e Famille Perrin, alla tedesca Egon Müller Scharzhof, alle spagnole Torres e Vega Sicilia, e alla portoghese Symington Family Estates.

Fonte: WineNews.

I segreti del vino bianco tra storia, produzione e abbinamenti.
Leggero al palato, rinfrescante e frizzantino se piace: il vino bianco sembra essere una di quelle bevande che, a tavola, mette d’accordo tutti. Consumato fin dai tempi più antichi, è infatti in grado di accompagnare le cene con amici o parenti innaffiandole di gusto e di allegria. Ogni bottiglia stappata senza troppa attenzione, però, nasconde al suo interno un mondo fatto di tradizioni, gesti ripetuti e occhi abili nel selezionare solo gli acini migliori tra infinite file di grappoli coltivati con cura. Ecco allora il racconto della sua storia, la descrizione dell’infinito processo produttivo e alcune regole di massima per essere sicuri di dar vita ad abbinamenti perfetti.

Fonte: Esquire.

Vino. In Veneto la Vendemmia alle porte con almeno 15 giorni di anticipo.
Alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima inizierà ufficialmente anche nel Veneto la vendemmia 2022. A dire il vero, alcuni piccoli produttori del trevigiano e del vicentino hanno già iniziato, ma per l’apertura dei cancelli delle grandi cantine bisognerà attendere ancora qualche giorno. Come sempre, i primi grappoli ad essere staccati saranno quelli delle varietà precoci (Pinot e Chardonnay per base spumante), poi via via tutte le altre; per la Glera (Prosecco) il giorno fatidico dovrebbe essere il 5 settembre.

Fonte: Agricultura.it.

Vino, “Premio Casato Prime Donne” a Testi, Beghelli e Fiordelli.
Con la premiazione che avrà luogo il prossimo sabato 17 settembre a Montalcino (Siena), torna dopo due anni di stop per il Covid il “Premio Casato Prime Donne”. Dopo la virologa Ilaria Capua, l’astronauta Samantha Cristoforetti, sportive come la calciatrice Sara Gama, esponenti della cultura e paladine dei diritti umani, quest’anno il premio “Prima Donna” sarà assegnato alla giovane “inviata in prima linea”, Elena Testi, 35enne aretina. Assieme a lei due giornalisti che hanno contribuito alla divulgazione di Montalcino e dei suoi vini: Chiara Beghelli per il podcast de “Il Sole 24 Ore” in cui parla del Brunello di Montalcino a seguito dell’indagine di “Wine Intelligence”, e Aldo Fiordelli “per i numerosi articoli fra cui ‘Il Divin Brunello ha ora anche il suo tempio’ pubblicati sul “Corriere Fiorentino”.

Fonte: Askanews.

Novità tra i colli fiorentini, nasce il Consorzio Vino Pomino: arriva il riconoscimento dal Ministero.
Un decreto sancisce la nascita della nuova realtà che avrà funzioni di promozione, valorizzazione, tutela e vigilanza. Diventata Doc nel 1983, la sua storia parte dall’Ottocento. Novità sul fronte vino, il Ministero della Politiche agricole ha riconosciuto una nuova realtà: il Consorzio Vino Pomino con l’attribuzione di funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza e cura generale degli interessi della Doc. Con questo decreto, da Roma si dà il giusto riconoscimento a questa denominazione che nasce e si sviluppa nel territorio fiorentino, in particolare tra i filari di Rufina. Una zona ricca di storia e tradizioni, in cui convergono i saperi del Chianti e insistono alcuni delle principali realtà vitivinicole italiane. Adesso si dà nome e sostanza ad un nuovo Consorzio, per rimarcare le peculiarità singole dei prodotti e darne la giusta valorizzazione.

Fonte: InToscana.

Oscar del vino in autunno a Palazzo Vecchio con Massimo Bottura.
Produttori di Supertuscans e champagne in città per ricevere l’ambito riconoscimento e contribuire alla maxi asta benefica. The Golden Vines® Awards premiano l’eccellenza tra i massimi produttori di vino e champagne del mondo. Quest’anno la cerimonia annuale è in programma dal 15 al 17 ottobre a Firenze. La premiazione si terrà domenica 16 ottobre a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Una serata da red carpet, in stile Oscar con tanto di asta benefica. La cena di gala porterà la firma di Massimo Bottura, chef dell’Osteria Francescana. A sostenere l’iniziativa le grandi maison delle bollicine e del vino: Dom Pérignon Rosé 2008, Dom Pérignon P2 2004, Krug Grande Cuvée, Krug Vintage, Dom Ruinart, Trimbach Clos Sainte Hune 2012, Emidio Pepe Trebbiano d’Abruzzo 2004, Château Cheval Blanc 2005 a Magnum, Solaia, Château d’Yquem, Taylor’s Port 1970 in Magnum; Il Macallan, Richard Hennessy saranno le etichette da servire nelle due cene di gala. Sono state donate dai produttori per sostenere l’evento di beneficenza.

Fonte: InToscana.

Mettere il vino nel portafoglio.
L’attuale complessa situazione economica sta spingendo gli investitori verso i beni rifugio e una differenziazione dei propri investimenti – L’interesse a lunga scadenza per le bottiglie pregiate non è mai stato così grande, spiegano gli esperti del settore – Per qualcuno è «solo» un bene di lusso. L’inflazione fa paura? Beviamoci su. Potrebbe essere questo lo slogan (politicamente scorretto) per descrivere tempi (scorrettissimi) come questi. Tempi in cui la stabilità economica è messa a dura prova da più fattori. Li conosciamo, dalla pandemia sino alla guerra in Ucraina – la guerra con tutto ciò che si è portata dietro, che si sta portando dietro, inflazione compresa -. E in periodi simili, si cercano ovunque sicurezze. Vale per ogni aspetto della vita, anche – se non soprattutto – per quello economico. Si cercano insomma rifugi, in termini economici quelli che chiamiamo beni rifugio. Il vino è considerato proprio un bene rifugio. Mica per tutti. Ma per alcuni lo è sempre di più.

Fonte: Corriere del Ticino
Record storico per il cibo Made in Italy all’estero. Coldiretti: vino il più esportato, poiortofrutta fresca.
Se il trend di crescita sarà mantenuto l’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 miliardi nel 2022 segnando un vero e proprio record storico anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi sei mesi del 2022 che evidenziano un balzo del +20,6% nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi. La Germania resta il principale mercato di sbocco in aumento a gennaio-giugno del 14,8%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 21,2% mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 20,6%. Risultati positivi – precisa la Coldiretti – anche nel Regno Unito con un +22,6% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+29,3%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 26,9% e in Russia con un – 17% fra sanzioni e guerra. A trainare il Made in Italy nel mondo – sostiene la Coldiretti – ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.

Fonte: Foodaffairs.

STAMPA ESTERA

Emile Coddens, vigneron aux 500 000 abonnés TikTok.
Pendant le confinement, en postant des vidéos pour raconter la vigne et le vin au domaine Plou et Fils, en Touraine, le jeune vigneron est devenu un influenceur star envoyée spéciale Le vin, ça se partage!» La devise d’Emile Coddens, si ancrée en lui qu’il l’a choisie pour le titre de son premier livre, paru aux éditions Équateurs en 2021, donne déjà un bon aperçu du jeune homme, vigneron en Touraine. Il vient à peine de fêter ses 25 ans. Il est d’un naturel tel qu’il met tout de suite à l’aise son interlocuteur et donne envie de trinquer. Foin de chichi, au diable la notoriété, le garçon est amical, spontané — en un mot, sympa. Et peu importe s’il est suivi par plus d’un demi-million de personnes sur la plate-forme de vidéos TikTok, il se sent d’abord vigneron, porte la doudoune sans manches comme une seconde peau, garde les pieds sur terre et souvent dedans. Ne nous cachons pas derrière une pudeur hypocrite, il est aussi très beau, d’un charisme solaire tout juvénile, avec ses yeux céladon qui lui viennent du côté maternel, son sourire démesuré, ses gestes déliés, entre grâce et décontraction. Enfant, Emile Coddens a fait huit ans de danse moderne. Et s’il a un temps pensé avoir gagné en aisance grâce à ses vidéos sur TikTok, sa mère lui affirme, à l’inverse, qu’il a toujours été ainsi, aimant prendre la lumière. Nul doute que son sens de la communication (une qualité — si c’en est une—qui ne saute pas aux yeux chez la plupart des vignerons) participe de sa célébrité. Sur le site de partage de vidéos comme dans les médias, qui se l’arrachent. Les journaux télévisés de TF1, de France 3 ont consacré un sujet à ce vigneron « star des réseaux», Le Figaro l’interroge sur ses vins préférés. Quand le site d’information sur les métiers Studyrama choisit de faire le portrait d’un vigneron, c’est Emile Coddens qu’il interviewe. De France Bleu Touraine à Canal+, tous le sollicitent. Au point parfois de le considérer davantage comme un « influenceur » que comme un vigneron. Vidéo tournée á la volée La consécration est venue de l’émission « Quotidien » de Yann Barthès, sur TMC, qui, en février 2021, le fait venir en plateau pour décrypter la dégustation d’un vin. Quand il reçoit l’invitation, il en pleure d’incrédulité.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.

A risentirci a domani.