rassegna stampa del vino di venerdì 9 settembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 9 settembre 2022!

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Il brunello del 1945 speranza di pace dal Poggione.
Fabrizio Bindocci e la bottiglia della memoria sull’etichetta color ocra, due parole in rosso: ranceschi, Brunello. La data: 1945. Il luogo è Sant’Angelo n Colle, a Montalcino. 1124 aprile di quell’anno, dopo mesi di resistenza dei partigiani della Divisione Lavagnini, tedeschi si ritirarono da Montalcino, facendo saltare erte del castello di Poggio alle Mura (ora ospita Banfi) e decidendo con una mitragliata uno studente di 16 anni con l libro in mano, Alfio Scarpini. 1127 giugno un drappello rancese entra nella Montalcino liberata.

Fonte: Corriere della Sera 7.

Chianti, grappoli di ottimismo «Un’annata con grande qualità».
Buone prospettive per i Colli Fiorentini: la pioggia ha rimediato a caldo e siccità. Il biologico conquista spazio. Consorzio con l’università di Pisa per cloni di piante più resistenti al clima e alle malattie. «Da anni non vedevo e non assaggiavo uve così, buone, sane, ricche di sapore». A dispetto delle Cassandre e delle previsioni catastrofiche, ruggisce contento il Marzocco rampante del Vino di Firenze: il Chianti Colli Fiorentini 2022 sarà un grande vino. Come per tanta altra parte del Vigneto Toscana, accantonate le paure dovute a caldo e siccità: qualche danno c’è stato, ma c’è già chi – è il caso di Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti Docg – accredita perfino un aumento della produzione rispetto al 2021 che fu frenato dalle gelate della tarda primavera.

Fonte: Nazione.

Se non hanno vino buono che bevano Vermouth.
I primi anni del 1700, la guerra di successione spagnola che seguì alla morte di Carlo II provocò vari problemi alla circolazione dei prodotti commerciali in Europa. Uno di questi riguardava il vino, che per l’élite europea dell’epoca era in larga parte proveniente dalla Francia. Il principale Paese consumatore di vino era l’Inghilterra, che però era nello schieramento opposto alla Francia, e quindi era comprensibilmente riluttante all’idea di comprarlo dal nemico. Del resto, vediamo ancora oggi le tracce della cultura inglese nel secolare commercio del vino, per esempio nella taglia delle bottiglie.

Fonte: Repubblica Venerdi.

Vino, ad Asti ritorna la Douja d’Or – Ad Asti toma la Douja d’Or: il vino al centro dell’evento.
Arriva all’edizione numero 56 la Douja d’Or, storica manifestazione dedicata al vino che per i prossimi io giorni, a partire da oggi e fino al 18 settembre. animerà il centro storico di Asti. La formula è quella che si è consolidata nelle scorse edizioni, una non-stop di eventi legati alla cultura de] Manifestazioni Fino al 18 settembre Arriva all’edizione numero 56 La Douja d’Or,storica manifestazione dedicata al vino che Per il prossimi giorni, fino all’8 settembre, ammirerà il centro storico di Asti. La formula è quella che si è consolidata nelle scorse edizioni, una non stop di eventi diffusi lesti alla cultura del vino.

Fonte: Sole 24 Ore Nord Ovest.

Tramonto Divino, grandi numeri nel bicchiere.
Centinaia di presenze, 45 sommelier, rappresentanti dei consorzi di tutela dei prodotti tipici emiliano-romagnoli, chef e studenti della scuola alberghiera. Sono i numeri di Tramonto Divino, in scena l’altra sera nella cornice dell’Acquedotto monumentale di Ferrara. Numeri che fanno il paio con quelli dei prodotti dell’Emilia-Romagna Dop e Igp, nella piazza XXIV Maggio. La tappa ferrarese organizzata da Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia con la Regione e l’agenzia Prima Pagina (patrocinio del Comune).

Fonte: Resto del Carlino Ferrara.

Bottiglia di vino alle stelle – Vendemmia alle porte, vino alle stelle Una bottiglia aumenterà almeno del 15%.
Nei prossimi mesi una bottiglia di vino costerà almeno il 15% in più di oggi. E quella del 2022 sarà un’annata da dimenticare per la filiera vitivinicola del Lazio tra siccità (che fa crollare la produzione) e rincari energetici. a pagina 3 Giustina Vendemmia alle porte, vino alle stelle Una bottiglia aumenterà almeno del 15% Agricoltura Quella del 2022 sarà un’annata da dimenticare per la filiera vitivinicola del Lazio. Siccità e rincari infatti frenano quella che secondo gli auspici avrebbe dovuto rappresentare la stagione del rilancio dopo la pandemia. La Coldiretti locale stima una perdita di uve tra il 3o e il 50% a causa del caldo.

Fonte: Corriere della Sera Roma.

Intervista a Fabrizio Gallino – L’enologo di Slow wine tasta I nostri vini.
Chi entrerà nel gotha? Oggi il Prunent è l’unico del territorio inserito nella prestigiosa guida L’enologo di Slow wine tasta i nostri vini. L’enogastronomia ossolana, come è noto, sta avendo un vero e proprio momento di rinascita molto importante negli ultimi anni. Ad iniziare ad esempio da Expo, con il territorio ossolano protagonista in varie occasioni con conferenze e degustazioni, l’arrivo della tanto cercata stella Michelin, i riconoscimenti a formaggi come il Bettelmatt ed ai vini ossolani. E proprio relativamente ai vini, lo scorso 28 agosto, c’è stata una visita di Fabrizio Gallino di Slow wine ad una serie di produttori. Lo abbiamo intervistato.

Fonte: EcoRisveglio.

Un calo del 20% delle uve a causa della grande siccità.
Coldiretti «Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire» Un calo del 20% delle uve a causa della grande siccità. ««La peggiore siccità in Europa da 500 anni è costata all’agricoltura italiana 6 miliardi di danni pari al 10% della produzione agroalimentare nazionale. A livello provinciale circa 300 milioni di euro». È l’analisi della Coldiretti in occasione della diffusione «delle immagini del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) secondo le quali restate 2022 nel Vecchio Continente è stata la più siccitosa dal 1540»”.

Fonte: Monferrato.

C’è la “Douja d’Or” con i migliori vini di tutto il territorio.
La kermesse è giunta alla cinquantaseiesima edizione ASTI •Al via oggi, venerdì 9 settembre, la 56ma edizione della “Douja Or” la kermesse con protagonista il vino del nostro territorio in programma fino al 18 settembre nel centro storico di Asti. Saranno giornate intense e ricche di eventi con un programma più lungo nei due weekend 10 e 11, 17 e 18 settembre e concentrato nelle sere dalle ore 18 dei giorni infrasettimanali. Il vino resta saldamente il centro della manifestazione: talk, degustazioni, masterclass, incontri, letture, spettacoli, concerti e cene ne racconteranno tutte le sfumature offrendo a turisti, amanti del vino, addetti ai lavori e appassionati spunti di conoscenza e di approfondimento.

Fonte: Monferrato.

Vignale protagonista. di Golosaria :archivio Callori e il Grignolino.
Domenica 11 settembre Mercatino enogastronomico di qualità dalle in piazza del Popolo Vignale protagonista di Golosaria Archivio Callori e il Grignolino. Weekend intenso e ricco di iniziative trasversali, fra enogastronomia, arte, storia, cultura e paesaggio, in grado di avvicinare insieme, in un’unica iniziativa, le numerose associazioni del territorio. “Golosaria” conferma anche quest’anno la sua tappa nel borgo vignalese, offrendo due giornate a tema “A passeggio nel borgo e nelle colline del Monferrato”, e ribadisce il suo impegno a sostenere e valorizzare il Grignolino, il vino “principe” delle tavole del territorio.

Fonte: Monferrato.

Promuovere le Doc con 3 appuntamenti.
Eventi Con il consorzio di tutela dei vini Colline del Monferrato Casalese Promuovere le Doc con 3 appuntamenti. Triplo appuntamento enoico-culturale per il Consorzio di tutela dei vini Colline del Monferrato Casalese, in occasione della 61ma edizione della Festa del Vino di Casale Monferrato e della kermesse Golosaria tra i castelli del Monferrato, per promuovere le denominazioni: Grignolino del Monferrato Casalese doc, Barbera del Monferrato Superiore docg, Gabiano doc e Rubino di Cantavenna doc. Si parte da Vignale Monferrato domenica 11 settembre (in orario 11-19) con il Fuori Salone del Vino dal titolo “Vendemmia Monferrina”, evento promosso a Palazzo Callori nell’ambito di Golosaria col patrocinio del Comune.

Fonte: Monferrato.

Sedici lezioni per i corsi dell’Onav Abbinamento vino cibo con FAtS.
Gustare e degustare Aperte le iscrizioni per assaggiatori: sono previste prove teoriche e pratiche Sedici lezioni per i corsi dell’Onav Abbinamento vino-cibo con l’AIS. Partirà i116 settembre prossimo il corso per assaggiatori di vino di primo livello promosso nel Monferrato casalese Gialla sezione provinciale Onav di Alessandria. Sedici lezioni in tutto, inclusa la sessione sesame, rivolte a «quanti sono animati da una passione per il mondo del vino e che, anche senza precedenti esperienze, intendano conoscerlo meglio, partendo dal grappolo per arrivare al calice …» spiega la locandina. Al termine del percorso, con oltre 50 vini degustati (scelti a livello locale, nazionale e internazionale), e ottenuto il diploma, gli assaggiatori di primo livello saranno in grado di approcciarsi ad una degustazione in modo consapevole, individuando identità e differenze tra le diverse produzioni/etichette.

Fonte: Monferrato.

Ritorna Golosaria e accende i riflettori I turisti vedono il bello del Monferrato.
La lungimiranza di Massobrio che fu tra i primi a scommettere su un territorio cresciuto di molto. Dalle camminate a Mozart. E Grignolino superstar • Alla presentazione di Golosaria, l’uomo col papillon stavolta opta per il verde. Che l’abbia scelto perché è il colore della natura (dunque del paesaggio, dunque della campagna) o per la speranza (di un altro successo) non è dato a sapere. Quel che conta è che l’uomo col papillon abbia l’entusiasmo di 17 anni fa, quando ideò la kermesse e la propose a Milano, prima di replicarla nel Monferrato dove i milanesi sarebbero venuti. Probabilmente torneranno anche domani e domenica, e poi il 17 e il 18.

Fonte: Piccolo di Alessandria.

Si alza il sipario della Douja d’Or la citta brinda alle sue eccellenze – In alto i calici.
Oggi il taglio del nastro della grande enoteca cielo aperto. Domani il via al Festival delle Sagre Vino al centro, alle 18 il fischio d’inizio della Douja d’Or numero 56. Da questa sera fino a domenica 18 settembre piazze, cortili e palazzi del centro storico ospiteranno degustazioni, aperitivi e cene, masterclass, incontri, concerti, spettacoli e mostre. In alto calici Si alza il sipario della Douja d’Or numero 56. esta sera fino a domenica 18 settembre piazze, cortili e palazzi del centro ci saranno degustazioni, aperitivi e cene, masterclass. Vino al centro, alle 18 il fischio d’inizio della Douja d’Ornumero 56.

Fonte: Stampa Asti.

Douja d’or il vino al centro.
In lingua piemontese il termine “douja” indica la caraffa di terracotta che un tempo si usava per servire il vino, utilizzata anche dalla maschera Gianduja (da Gian d’la Douja, appunto) nelle sue allegre bevute in compagnia. Da questo simbolo della tradizione e del folclore locali, prende il nome la “Douja d’Or”, evento enogastronomico di punta del settembre astigiano, 56a edizione, che da venerdì 9 a domenica 18 animerà vie, piazze e palazzi del centro storico di Asti con un ricco programma di esperienze legate al vino: incontri, degustazioni, masterclass, cene e spettacoli per i wine lovers, ma anche per i neofiti.

Fonte: Stampa Torino Sette.

Cin cin di rossi sull’Etna con cento vini vulcanici.
La degustazione. Riflettori sulle bottiglie d’autore che arrivano dalla Sardegna: a raccontarsi sarà il Mandrolisai e i suoi vitigni Sull’Etna arrivano i vini della Sardegna, con una degustazione di rossi Mandrolisai Doc protagonisti, oggi, di ViniMilo, 4r edizione della manifestazione dedicata ai vini etnei che ogni anno ospita la testimonianza di un territorio di produzione a rotazione fra le regioni italiane. A raccontarsi sarà il Mandrolisai, regione montuosa dell’isola i cui vitigni bovale sardo, cannonau e monica saranno al centro di un confronto fra due città del vino, cura del paesaggio, viticolture eroiche e nuove sfide.

Fonte: Sicilia.

Enoturismo, i numeri rivelano la crescita del settore.
L’enoturismo vale complessivamente 2,5 miliardi di euro l’anno e sono circa 14 milioni i turisti legati al settore. L’Italia è leader in Europa per prodotti certificati, ben 844 (e ben 526 sono vinicoli). Il vino è il prodotto italiano più esportato all’estero e le esportazioni registrano numeri record, superando perla prima volta quota 7,1 miliardi. Dei 28 milioni di italiani in vacanza nell’estate 2022, il 39% ha scelto destinazioni a tema enogastronomico e ha speso un terzo del budget a tavola. Bastano questi dati per capire l’importanza della Sesta Conferenza mondiale dell’enoturismo, organizzata dall’Unwto (agenzia del turismo dell’Onu), dal ministero del turismo e dall’Enit ad Alba da119 al 21 settembre.

Fonte: Sicilia.

Attesa una vendemmia eccellente. Regna l’ottimismo tra le aziende.
C’è un po’ di disomogeneità nel prodotto ma la cosa non preoccupa Attesa una vendemmia eccellente Regna l’ottimismo tra le aziende «Abbiamo iniziato la vendemmia una decina di giorni prima del solito ma avremo un raccolto mediamente di alta qualità» di Ivano Bechini LA IIO (b12) Sarà una vendemmia complicata ma verrà fuori un ottimo prodotto. Questo è, in estrema sintesi, il giudizio dei viticoltori del Montalbano occidentale raccolto proprio nei primissimi due giorni di vendemmia. Siamo andati da giovani agricoltori, attenti al prodotto ma anche al territorio perché adottano le tecniche di Agricoltura Biologica.

Fonte: Giornale di Pistoia e della Valdinievole.

Produttori divino quarratini soddisfatti. Preoccupa l’aumento dei costi del vetro.
Il 2022 si prospetta una buona annata per il vino quarratino: a confermarlo i produttori e i tecnici esperti della zona. La grande siccità del mese di agosto ha certamente influito sulle rese dei vigneti ma le ultime precipitazioni hanno fatto molto bene all’uva, che renderà probabilmente di più sia a livello qualitativo che quantitativo (infatti il 2021 è stata una delle annate peggiori a livello di quantità di vino prodotto). «Quest’anno ci sarà una buona vendemmia – ha affermato Leonardo Lucini, agronomo dello Studio Acta – nonostante l’uva abbia sofferto un po’ perla siccità dell’estate, con le ultime piogge ha ripreso l’idratazione giusta e ormai la maturazione è buona.

Fonte: Giornale di Pistoia e della Valdinievole.

Ci sono molte aspettative per la raccolta di quest’anno.
Le avvisaglie sono buone, si prospetta un’annata di ripresa per le vigne italiane (In foto) e in particolare del Montalbano, o almeno si spera. Come del resto in tutta Italia. Lo scorso anno ci fu una flessione netta della produzione la quale tuttavia non ha scalfito il primato italiano nel settore. Ma vediamo un po’ come andò il 2021. Innanzitutto si può dire, riprendendo un vecchio detto che la produzione fu poca ma buona”, toccando a tratti vette di eccellenza, elemento che rappresentò un’ottima notizia in un contesto di mercato in forte ripresa. Ma, come dicevamo, leggiamo un po’ di dati riferiti al 20121. La produzione nazionale la scorsa stagione è scesa a “soli”, si fa per dire, 44,5 milioni di ettolitri. Un calo di poco meno del 10% rispetto ai 49 milioni (fonte Agea) della vendemmia dell’anno precedente.

Fonte: Giornale di Pistoia e della Valdinievole.

«Vendemmia, l’obiettivo? Oltre 1OOmila quintali d’uva».
La Cantina Sociale Colli Fiorentini compie mezzo secolo di attività e festeggia Il presidente Baragli: «Siccità e ungulati i nostri nemici. Ma vogliamo recuperare». Domani nella sede di Montespertoli confronto e dibattiti tra passato e futuro del settore vinicolo. Val Virginio in festa per le 50 candeline della Cantina Sociale Colli Fiorentini: 50 anni di grandi vini nel segno del rapporto ottimale qualità-prezzo. Cominciamo dalle cifre: dai 23 soci fondatori che, nel 1972, producevano 5mila quintali di uva, alle oltre 300 aziende di oggi che coltivano e anche tutelano circa 1.500 ettari di paesaggio toscano producendo oltre 100mila quintali. E’ appunto il bilancio dei primi 50 anni di attività della Cantina Sociale Colli Fiorentini, il principale produttore di vino Chianti al mondo.

Fonte: Nazione Empoli.

Coldiretti e Montecucco «Vendemmia, meno quantità ma la qualità sarà ottima» – La vendemmia nel vivo. Si prevede ottima qualità.
Coldiretti: «II calo stimato oscilla fino al 20%, ma l’uva è ottima e sana» Serraiola e Mantellassi già a buon punto: «La siccità ha comunque pesato». La vendemmia entra nel vivo in Maremma. Partita con due settimane di anticipo a causa della siccità che ha colpito più duro che altrove costringendo anche all’irrigazione di soccorso laddove possibile, le previsioni sono incoraggianti. L’uva bella e sana regalerà agli appassionati un vino di qualità, in perfetta linea con le aspettative del mercato ma le rese, riscontrate fino a qui, saranno leggermente inferiori rispetto al primo monitoraggio.

Fonte: Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.

Raccolta spedita per il Montecucco: «Salvati dalle piogge».
L’analisi del Consorzio di tutela Raccolta spedita per il Montecucco: «Salvati dalle piogge» Temperature giù e acqua dal cielo. Basile: «Fine estate serena, ci aspettiamo performances qualitative superiori all’anno scorso». Avanza a pieno ritmo la vendemmia sulle pendici del Monte Amiata, nell’areale di produzione dei vini Doc e Docg «Montecucco», dove, in linea generale, già da inizio luglio aziende vitivinicole grandi e piccole si erano preparate ad affrontare la chiusura della stagione produttiva in un quadro molto complesso, rappresentato dall’incognita della siccità, che fino a tre settimane fa ha destato grandi preoccupazioni.

Fonte: Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.

«Vernaccia, annata non abbondante ma di grande qualità».
La presidente del Consorzio Irina Strozzi: «Aziende alle prese con la mancanza di manodopera e i rincari» A San Gimignano la vendemmia 2022 fa ben sperare: ci sono tutte le premesse per un’annata di qualità medio alta. «Abbiamo iniziato la raccolta in anticipo – spiega la presidente del Consorzio, Irina Strozzi (foto) a causa della forte siccità dell’estate ma le abbondanti piogge di agosto hanno riequilibrato il metabolismo vitale delle viti e ciò ha permesso di ottimizzare la qualità delle uve. Sicuramente non sarà un’annata abbondante ma avremo una Regina Bianca di grande qualità».

Fonte: Nazione Siena.

«Studio e allenamento» Ecco i segreti del miglior sommelier della Toscana.
Il hicecchiese Palavisini lavora a Papaveri e Papere Idi Marco Sabla Fucecchio La passione per l’universo vino è iniziata a casa e in giro con gli amici, i quali cominciavano a frequentare corsi da sommelier per “istruire” la propria predilezione per il frutto pregiato delle uve. Quasi trent’anni dopo, per il sommelier fucecchiese Daniele Palavisini (45 anni) questa passione è diventata da tempo un lavoro e anche motivo di grande soddisfazione: nei giorni scorsi, infatti, ha vinto il Campionato toscano Sommelier2022 dell’Ais a Castagneto Carducci, battendo Benedetta Costanzo, seconda classificata. E dopo esser stato proclamato vincitore, si è concesso un buon bicchiere di champagne per godersi un momento tanto atteso.

Fonte: Tirreno Pontedera.

Soave MultiVerso parla ai giovani «Sfide complesse».
Conclusa la rinnovata manifestazione Soave MultiVerso parla ai giovani «Sfide complesse» Gini, presidente del Consorzio: «Territorio baricentro strategico» •• La prima edizione di Soave MultiVerso ha chiuso i battenti lunedì a Palazzo del Capitano con un manifesto programmatico aperto alle nuove generazioni. Dopo aver offerto al pubblico l’opportunità di degustare i Soave doc di una ventina di cantine nel caratteristico borgo fulcro della denominazione, tra musica e incontri, l’orientamento evidenziato dal Consorzio del Soave grazie alla nuova manifestazione mira a parlare ai giovani utilizzando un linguaggio contemporaneo e un approccio multiculturale.

Fonte: Arena.

Tromba d’aria e grandinate Paura per il vino – Intensa grandinata su vigneti e oliveti Colture in ginocchio.
La vendemmia è iniziata soltanto da pochi giorni Intensa grandinata su vigneti e oliveti Colture in ginocchio Particolarmente colpiti Fumane, Marano e Negrar De Togni: «Ennesima mazzata all’agricoltura» Marchesini: «I danni sono a macchia di leopardo». Una violenta grandinata si è abbattuta ieri mattina sulla Valpolicella ed in alcune aree vicine. L’evento, che si è verificato pochi giorni dopo l’avvio della vendemmia, sta creando grande preoccupazione per la stagione vinicola, in particolare per quanto riguarda l’Amarone. Tutto è avvenuto poco dopo le 8 di ieri ed è durato per pochi minuti.

Fonte: Arena.

Paura tromba d’aria, grandine sull’uva – La tromba d’aria spaventa il Garda Ma i danni li fa la grandine sull’uva.
In Valpolicella chicchi sulla vendemmia. Zaia: monitoriamo. La tromba d’aria spaventa il Garda Ma i danni li fa la grandine sull’uva Chicchi sulla vendemmia: «Non d voleva». Zaia: «Monitoriamo la situazione» vene Il Garda si è svegliato ieri temendo il peggio, quando, verso le 8, nella zona tra Peschiera e Pacengo una imponente tromba d’aria si è palesata in mezzo al lago. I residenti della zona, così come i turisti, increduli e impauriti hanno subito immortalato con i propri telefonini l’insolito fenomeno atmosferico. Video e foto che sono iniziati a circolare sui social e su Whatsapp divenendo in breve tempo virali. Fortunatamente la tromba d’aria si è scaricata prima di giungere a terra con pioggia e una lieve grandinata, senza causare danni.

Fonte: Corriere di Verona.

Un Consorzio della grappa contro i rincari.
La proposta della categoria al centro dell’incontro di oggi. I rincari energetici pesano ormai per oltre il 30% sul costo del prodotto finito e si sommano agli aumenti dei prezzi per vetro e imballaggi. Anche il mondo della distillazione sta affrontando l’impennata delle bollette: il comparto prova a fare quadrato e, da Treviso, rilancia lo strumento del Consorzio nazionale della Grappa. II tema del riconoscimento dei Consorzi delle bevande spiritose e della relativa bozza ministeriale sarà al centro dell’incontro promosso questo pomeriggio a Palazzo Giacomelli da Stefano Bottega, vicepresidente del Gruppo Vinicolo di Assindustria Venetocentro con delega ai Distillati.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Grandine in Valpolicella Si teme per l’Amarone.
II violento temporale si è abbattuto ieri nel Veronese Grandine in Valpolicella Si teme per l’Amarone Tra pochi giorni è previsto l’avvio della vendemmia «L’ennesima mazzata dopo un’estate molto difficile» •• La forte grandinata che ieri mattina ha colpito il territorio veronese, soprattutto sulla zona storica del Valpolicella, rischia di avere ripercussioni sulle uve del pregiato Amarone, proprio nei giorni dell’avvio della vendemmia. «La botta c’è stata, anche se come sempre la grandine ha colpito a macchia di leopardo – ha dichiarato Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto e del Consorzio tutela Valpolicella -. Molti grappoli sono a terra e ci sono parecchi acini spaccati.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Grappa, un consorzio anti-crisi «Aziende unite contro i rincari».
Bottega (Assindustria) ha convocato gli ‘Stati generali’ dei produttori di distillati «L’energia vale un terzo del costo, sì a gruppi d’acquisto e promozione comune». Da una parte gli aumenti energetici, male diffuso, che hanno portato l’incidenza delle bollette a quasi un terzo del costo del prodotto, rispetto all’11% medio di un anno fa. Dall’altra i rincari di vetro e cartone per il packaging. È contro questi “nemici”, ma anche per lavorare assieme alla crescita su mercati emergenti, che i produttori di grappa vogliono «fare quadrato». L’appello parte da Stefano Bottega, vicepresidente del gruppo vinicolo di Assindustria Venetocentro con delega ai distillati, che ha convocato per oggi una sorta di “stati generali” della grappa.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Boutique Wineries. Quattro piccole grandi cantine da conoscere.
Dalla Sardegna all’Umbria, passando dalla Toscana. Vi presentiamo quattro piccole grandi cantine unite nel segno dell’artigianalità produttiva e capaci di mettere in bottiglia vini sinceri, autentici e territoriali. I 14 ettari dell’azienda si trovano nella località di Campigliola a 10 km dal mare, su un terreno collinare argilloso ricco di ferro e quarzo. Un terroir che insieme a una buona ventilazione delle brezze marine riesce a dare carattere ai vini dell’azienda di Riccardo Lepri. Il proprietario, dopo una laurea in Economia, decise di seguire il percorso iniziato da suo nonno nella produzione di vini di qualità prendendo le redini dell’azienda familiare. «Un’estate, mentre passeggiavo tra i vitigni, con un mio amico, l’enologo Fabrizio Moltard, ho sentito odore di sauvignon, e da lì sono tornato a casa per iniziare un percorso con questo vitigno aromatico, versatile, elegante che riesce a restituire il territorio».

Fonte: Gambero Rosso.

Cantina Valpolicella Negrar, Bighignoli: «Vendemmia in anticipo. Costi alle stelle».
Il presidente di Cantina Valpolicella Negrar, Lorenzo Bighignoli, è intervenuto durante la trasmissione “Protagonisti” per parlare della storia dell’Amarone, della vendemmia 2022 e dei costi esorbitanti a cui le cantine vitivinicole dovranno far fronte nei prossimi mesi. Costi in aumento, la vendemmia alle porte e un vino che richiede grande attenzione. Anche le cantine vitivinicole sono chiamate a fronteggiare questo periodo di crisi nel mese che, per eccellenza, le vede protagoniste. Tra cambiamenti climatici e mancanza di manodopera sono tante le incognite che stanno affrontando diverse realtà del territorio. Ce ne ha parlato anche Lorenzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar, della quale ci ha raccontato le origini. Cavallo di battaglia della cantina è, ovviamente, l’Amarone, che per nascere segue un iter tutto particolare.

Fonte: Daily Verona Network – Verona Network Group.

Vino, gdo giù nel 2022 sul 2021 (ma ancora sopra il 2019). Il prezzo è il primo fattore di scelta.
Analisi Coop Italia per WineNews. Nei prossimi 12 mesi oltre il 22% degli italiani pensa di ridurre i consumi di vino (soprattutto fuori casa). Le vendite di vino in gdo, dopo il boom del 2021 con gli italiani a lungo costretti in casa dal lockdown per contenere il Covid, come prevedibile, nel 2022, sono tornate a scendere. Guardando alla prima metà del 2022, il valore è stato di 1,3 miliardi di euro. Il -6,6% sul 2021, ma ancora 10,3% in più sul 2019. E questo si può leggere in maniera positiva, con un consumo domestico che, nonostante la ripresa del fuoricasa (+198% tra gennaio aprile sul 2021, quando era sostanzialmente tutto chiuso, ndr), è ancora superiore ai livelli pre pandemia, come a dire che il vino ha riconquistato la tavola domestica degli italiani. A preoccupare di più, però, come del resto avviene per ogni altro settore, sono le previsioni dei consumatori nei prossimi mesi. Che, tra inflazione e caro energia, sembrano propensi a tagliare i consumi di un bene diventato ormai voluttuario, come il vino. Anche in vista degli aumenti di prezzo che, inevitabilmente, ci saranno, visto che i costi di produzione crescono tanto per le cantine, quanto per la distribuzione, e non possono essere tutti assorbiti “a monte”. Nel complesso, dunque, sui consumatori totali, il 73% degli italiani dice che non cambierà abitudini, ma a fronte di un 4% che prevede di consumare qualcosa in più, c’è un 22% che prevede di ridurre i consumi. Soprattutto fuori casa, dove chi non cambierà abitudini di consumo è il 54% degli italiani, ma a fronte di un 35% che pensa di ridurli, e di un 6% che ipotizza addirittura di smettere completamente di bere vino al ristorante o al bar. Mentre tra le mura domestiche, il 79% pensa di non cambiare i suoi consumi enoici, il 7% di aumentarli, ed il 14% di ridurli.

Fonte: WineNews.

Vino Brunello per primo brindisi italiano Regina Elisabetta.
Il vino italiano che per primo ha raggiunto la tavola della Regina Elisabetta è un Brunello di Montalcino dell’azienda Biondi Santi. “Credo che la regina Elisabetta abbia assaggiato un ’55 Riserva” imbottigliata nel 1960, ricorda il produttore toscano Tancredi Biondi Santi, contattato dall’ANSA in Giappone. La testimonianza storica del menu offerto dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat presso l’Ambasciata Italiana a Londra è nelle pagine di diversi quotidiani del 29 e 30 aprile 1969 riprodotte nel libro di Stefano Cinelli Colombini “Brunello, ritratti a memoria”.

Fonte: Ansa.

La storia ultracentenaria di Bertani. Il vino ambasciatore del made in Italy.
Da più di un secolo Bertani è il brand che rappresenta il vino italiano nel mondo. Un’azienda con due anime in Valpolicella: Grezzana, sede della cantina storica, e Tenuta Novare, culla dell’Amarone della Valpolicella Classico. Proprio al celebre rosso l’azienda ha dedicato una biblioteca del tempo che ripercorre le 44 annate più rappresentative. Quella tra Bertani e l’Amarone della Valpolicella Classico è una delle associazioni più immediate nel mondo vitivinicolo. Una storia iniziata nel 1958 e giunta sino ai nostri giorni, nel segno della qualità e del rispetto di un vino divenuto, nel tempo, tra i più famosi al mondo.

Fonte: Forbes Italia.

Sul turismo del vino una pioggia di milioni: 30 dallo Stato e 30 dalle regioni.
L’annuncio è stato dato durante la presentazione del Sesto forum mondiale sull’enoturismo, che si terrà dal 19 al 21 settembre ad Alba. Innovazione, creatività e sostenibilità al centro del Sesto Forum Mondiale dell’Enoturismo, presentato nel corso della conferenza stampa organizzata presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma a cui hanno partecipato il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il direttore Europa di UNWTO Alessandra Priante, l’amministratore delegato di ENIT Roberta Garibaldi e l’assessore al Turismo della Regione Piemonte Vittoria Poggio. Dal Ministero del Turismo l’annuncio di un investimento sul settore enoturismo pari a 30 milioni di euro e altri 30 dalle regioni. Il Forum Mondiale, promosso ed organizzato dall’UNWTO in collaborazione con Ministero del Turismo, ENIT e Regione Piemonte, si terrà dal 19 al 21 settembre ad Alba, nei territori delle Langhe, Roero e Monferrato, patrimonio dell’UNESCO.

Fonte: la Repubblica.

Quel vino dei monaci (e delle badesse) che ha salvato la biodiversità delle vigne italiane.
Ma avemmo del salmì di piccioncini, macerato nel vino di quelle terre… vini, e liquori d’erbe che misero di buon umore persino Bernardo Gui, di solito così austero… vino contro la gotta e vino di genziana». Così Umberto Eco fa descrivere al protagonista de «Il nome della rosa» uno dei primi pasti con il suo maestro, Guglielmo da Baskerville, appena giunti in un’isolata abbazia benedettina sulle Alpi. Era il 1327 e la citazione ci permettere di ricordare come il vino — pur essendo considerato insieme alle carni rosse «una pericolosa ancora che lega l’uomo al mondo materiale, impedendogli di elevarsi verso Dio» — fosse ben presente nelle mense monastiche. E che fosse puro o mischiato con erbe medicinali, il vino è sopravvissuto nei secoli grazie ai monaci. Se ne è parlato nei giorni scorsi nel complesso cistercense del XII secolo a Fossanova, dove ha riscosso un notevole successo la prima edizione di «Vini d’Abbazia» (2-4 settembre), manifestazione ideata per ricordare il ruolo che, sin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto non solo nella produzione del vino ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero andati perduti.

Fonte: Corriere.

Vino, gin e tisane: bere bene, il segreto di Elisabetta per la longevità.
Ma nel pomeriggio niente alcol: una tisana dopo pranzo e poi l’irrinunciabile tè. E due anni fa nello shop di Buckingham Palace ha debuttato il gin del palazzo. Elisabetta è stata una grande regina, un’icona del nostro tempo che ha affascinato intere generazioni anche per la sua eleganza e il suo stile di vita. La testa coronata più longeva sul trono britannico è stata una donna di gran buon gusto, anche quando si trattava di avere un bicchiere in mano. A noi della redazione del Gusto piace ricordarla così, anche per la sua passione per il bere bene, ma in maniera misurata, che forse è stato uno dei segreti della sua lunga vita. Qualche anno fa Darren McGrady, che lavorò come personal chef per lei, ma anche per la Principessa Diana, raccontò che Sua Maestà non rinunciava mai al suo cocktail preferito come aperitivo prima di pranzo: gin e Dubonnet in un bicchiere con ghiaccio e una fettina di limone.

Fonte: la Repubblica.

Rincari, guerra, sostenibilità: il momento del vino raccontato dalle cantine.
L’esperienza di Roccafiore (Umbria) e Masottina (Veneto) tra ripresa post-pandemia e incertezza sul futuro. Due anni difficili dovuti alle restrizioni della pandemia, una ripresa messa a dura prova dal nuovo contesto politico-economico, sfide determinanti come quella della sostenibilità e piccole grandi opportunità come l’online. Sono i cambiamenti e le incertezze che stanno caratterizzando il periodo vissuto dal comparto del vino e più in generale dalla maggior parte dei settori produttivi. Abbiamo provato a fare un quadro della situazione attraverso l’esperienza di due cantine italiane: Roccafiore, cantina umbra di Todi e Masottina, realtà veneta di Conegliano.

Fonte: la Repubblica.

Lazio, vendemmia alle porte ma il prezzo del vino aumenterà del 15%.
I rincari energetici e delle materie prime oltre al caldo estivo creano problemi al settore vitivinicolo della regione. La Coldiretti stima una perdita di produzione del 30-50%. Quella del 2022 sarà un’annata da dimenticare per la filiera vitivinicola del Lazio. Siccità e rincari infatti frenano quella che secondo gli auspici avrebbe dovuto rappresentare la stagione del rilancio dopo la pandemia. La Coldiretti locale stima una perdita di uve tra il 30 e il 50% a causa del caldo. In termini assoluti significa dire addio a circa 350 mila ettolitri di vino rispetto al 2021, periodo in cui il raccolto era già sceso del 10% rispetto ai 784 mila ettolitri del 2020. La più colpita è la provincia di Viterbo, che coltiva il 25% della produzione totale. Un duro colpo per gli 82 vitigni del territorio regionale, chiamati a far fronte alla crescita esponenziale di materie prime e bollette . In tutto l’aumento della spesa media per cantina è del 35%. A trainare l’inflazione vetro (+30%), sughero (+20), etichette (+35), cartone per imballaggi (+45) e le gabbiette per i tappi di spumante (+20). Manca l’acciaio, tanto che persino avere dei preventivi per l’acquisto di macchinari è diventato impossibile. Altra difficoltà i trasporti: quelli su gomma sono saliti del 25%, mentre container e noli marittimi toccano picchi tra il 400 e il 1000%.

Fonte: Corriere Roma.

STAMPA ESTERA

Saint-Emilion veut faire oublier les polémiques avec son classement 2022.
Celui de 2012 venant a expiration, l’appellation de la rive droite de Bordeaux s’est dotée de son nouveau classement de 85 propriétés. Si Château-Figeac est consacré, d’autres qui incarnent l’élite du vignoble, comme Château Cheval Blanc, Château Ausone et Château Angélus ont préféré se retirer. Saint-Emilion est le seul vignoble au monde qui depuis 1955. remet mus les dix ans sa hiérarchie en jeu. Cest toute la différence avec la rive gauche de la Garonne où le classementdes médocs, des graves et sauternes reste immuable depuis 1855. Une innovation qui Fait que, sur la rive droite, la vie n’est jamais un long fleuve tranquille. Le précédent classement de 2012 a ainsi connu son lot de contestations devant les tribunaux purs une défection des plus grands noms pour celui de 2022. Quel sera le sort de cette septième édition du classement des vins de Saint-Emilion vient dëtre publiée sous l’égide de l’Institut national de l’origine et de la qualité (INAO) ? Il distingue cette fois-ci 55 propriétés dont Château-Figeac consacré Premier grand cru classé A, l’élite de l’appellation aux cotés de Château Pavie. Une consécration attendue par tous les spécialistes, pour lesquels la propriété méritait de très loin cette accession. « C’est une foie et une grande fierté et constitue la reconnaissance d’un travail sur le temps long, la qualité d’un terroir et de son vin et la singularité de Figeac o, se rsjoultBlandinede Biler Manoncourt, propriétaire avec sa famille. Pas épargnée par une succession difficile, la famille avait décidé dès 7.015 de mener degrands travaux, notamment la construction d’un chai dens lequel ont été investis 15 millions d’euros. La dégustation comptant pour 50 % de la note Dans la catégorie juste en dessous des Premiers grands crus classés, c’est le statu quo avec une douzaine de propriétés qui conservent leur rang.

Fonte: Echos.

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A risentirci a domani.