“L’acqua è un bene prezioso da preservare con attenzione promuovendone l’uso responsabile. L’agricoltura ha ridotto, negli ultimi decenni, di quasi il 30% il consumo idrico, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, come l’irrigazione di precisione. Ma non basta. Occorre mettere mano con urgenza all’intera rete idrica nazionale, che è in pessime condizioni“.
Così ha esordito Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte al convegno dell’Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI), svoltosi oggi a Vercelli, richiamando quanto già sottolineava nel 2021 Confagricoltura in occasione della giornata mondiale dell’acqua. “Non c’è agricoltura se non c’è acqua – afferma Allasia – o meglio, se non c’è nel modo giusto e nel momento giusto, come ha recentemente sottolineato il nostro presidente Confederale Massimiliano Giansanti. La siccità al Nord e le piogge torrenziali improvvise al Sud sono il segno inequivocabile della tropicalizzazione che sta cambiando il nostro Paese e spiegano di fatto la crisi profonda del settore agricolo, chiamato oggi a produrre sempre di più e meglio, preservando le risorse naturali“.
La siccità è ormai un problema strutturale, occorre intervenire sulle cause attraverso una strategia ad ampio raggio, utilizzando soluzioni che favoriscano una corretta ricarica delle falde e processi di autodepurazione. E’ necessario costruire nuovi invasi, quelli esistenti riescono infatti a captare solamente l’11% delle acque piovane, va ripristinata e rinnovata una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, senza dimenticare l’importanza di migliorare l’utilizzo delle acque reflue, che è una delle sfide più importanti dell’economia circolare.
Per contro l’Italia è al terzultimo posto nella classifica europea per investimenti nel settore idrico: solo 40 euro per abitante l’anno, contro una media europea di 100 euro. Occorre quindi cogliere tutte le occasioni disponibili, dal Piano nazionale degli interventi nel settore idrico al PNRR, allo Sviluppo Rurale per realizzare le opere necessarie.
“Per contrastare gli effetti del cambiamento climatico è necessario adottare una visione di insieme e utilizzare una pluralità di strumenti. Le foreste, per esempio, svolgono in quest’ambito un ruolo fondamentale con la loro capacità di assorbire e trattenere il carbonio, ma l’aumento delle temperature, le precipitazioni assenti o eccessivamente violente, mettono a rischio la loro salute, rendendole vulnerabili” afferma Lella Bassignana, direttore di Confagricoltura Piemonte che questa mattina, nella sua Vercelli, ha giocato in casa. “Devono essere valorizzate e gestite in modo corretto in un quadro globale degli interventi. Vanno sviluppate rapidamente anche le TeA, le tecnologie di evoluzione assistita, che rappresentano oggi la più promettente speranza per una produzione agricola sostenibile, perché innovazione e tecnologia hanno un ruolo decisivo per fronteggiare il cambiamento climatico. Per questo l’investimento nella ricerca è fondamentale”. In ultima battuta, ricorda che “l’agricoltura è l’unico settore economico che produce rispettando la risorsa idrica, perché quella impiegata nell’uso irriguo non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale, ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi“.
Domani (ore 11:00) alla 54^ edizione della Fiera del Riso di Isola della Scala, Veneto Agricoltura propone un focus aperto al pubblico sulle buone pratiche di accumulo, distribuzione e uso razionale dell’acqua in agricoltura. L’importante tema è proposto anche nello stand dell’Agenzia regionale presente nella hall centrale della Fiera.
Il seminario di Veneto Agricoltura “L’agricoltura per l’acqua, l’acqua per l’agricoltura”, in programma domani alle ore 11:00 alla Fiera del Riso di Isola della Scala (Vr), presenterà i risultati di alcuni progetti europei e regionali di grande utilità per l’agricoltura, sempre più obbligata a fare i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dalla carenza idrica.
Veneto Agricoltura, con Regione e i Consorzi di Bonifica del Veneto, da anni sta lavorando sul tema dell’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura, in particolare puntando su due direttrici: accumulare l’acqua quando è abbondante, per poi distribuirla nei momenti di siccità; e risparmiare l’acqua il più possibile grazie all’introduzione di tecniche agronomiche innovative. Nel corso del convegno saranno dunque presentati alcuni esempi concreti di manufatti realizzati sul territorio veneto proprio nel rispetto di questi obiettivi.
Si tratta di microinvasi per l’accumulo dell’acqua, realizzati nel vicentino con il progetto europeo LIFE BEWARE; di alcune aree forestali di infiltrazione e dell’uso strategico delle falde per l’accumulo dell’acqua; di specifici approcci agronomici e sperimentazioni condotte da Veneto Agricoltura allo scopo di contrastare la crisi idrica.
Tutti esempi di buone pratiche ben esplicitati anche nello stand regionale presente nell’atrio della fiera. “Acqua e agricoltura” è infatti anche il filo conduttore dello spazio espositivo regionale in Fiera. Per tutta la durata della manifestazione, i visitatori potranno conoscere più da vicino i progetti realizzati e comprendere fino in fondo l’importanza dell’acqua in rapporto all’agricoltura e al territorio.
Al convegno di domani interverranno Lucia Bortolini dell’Università di Padova – Dipartimento TESAF che spiegherà l’utilità dei microinvasi; Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura che tratterà le aree forestali di infiltrazione e l’uso strategico delle falde per l’accumulo dell’acqua; Lorenzo Furlan di Veneto Agricoltura che parlerà degli approcci agronomici alla crisi idrica partendo dalle sperimentazioni condotte dall’Agenzia regionale presso le sue aziende pilota e sperimentali di ValleVecchia di Caorle (Ve) e Sasse Rami di Ceregnano (Ro).