Il Presidente del Consorzio Asolo Prosecco e del Consorzio Vini del Montello Ugo Zamperoni esprime grande soddisfazione per il riconoscimento ottenuto oggi dal territorio del Monte Grappa, inserito nella Lista delle Riserve di Biosfera MAB (Man and Biosphere) UNESCO dal Consiglio intergovernativo dell’UNESCO.
“Si tratta di un risultato storico per il nostro territorio – dichiara Zamperoni – un riconoscimento che premia la biodiversità ambientale e il valore del lavoro dell’uomo, che da secoli abita e tutela queste terre. Molti comuni compresi nelle nostre denominazioni fanno parte del territorio premiato oggi dall’UNESCO, segno inequivocabile del valore del patrimonio storico e culturale di Asolo e del Montello, che comprende anche i vini che nascono tra queste colline”.
Il Monte Grappa è la 20° Riserva della Biosfera italiana MAB/UNESCO e per i valutatori rappresenta un “ponte bio-ecologico” tra la pianura padana e l’arco alpino sud orientale, punto di unione-divisione e, quindi, di equilibrio e scambio tra climi, ecosistemi, culture ed economie.
La campagna promozionale condotta nelle principali città italiane ha superato i 15 milioni di visualizzazioni sui social media.
La crescita dell’Asolo Prosecco è inarrestabile: i dati di fine giugno evidenziano un balzo in avanti del 25% rispetto ai primi sei mesi del 2020, quando peraltro le bollicine asolane si erano già mostrate più forti della pandemia e avevano chiuso il semestre con un incremento del 9%. L’ascesa è addirittura del 36% nei confronti della prima metà del 2019.
Il quadro felice dell’Asolo Prosecco è stato tracciato nel corso dell’Assemblea dei Soci del Consorzio, svoltasi il 30 giugno. “La visione strategica che abbiamo messo in atto – racconta il presidente Ugo Zamperoni – ha consentito di rafforzare il nostro posizionamento. Se alla fine dello scorso anno avevamo sfiorato per la prima volta i 19 milioni di bottiglie, salendo così abbondantemente al quarto posto assoluto in Italia fra le denominazioni del settore spumantistico, nei primi sei mesi del 2021 abbiamo già collocato 9,7 milioni di bottiglie, contro i 7,8 milioni di giugno 2020. Siamo peraltro perfettamente in grado di soddisfare le nuove richieste di Asolo Prosecco provenienti sia dall’Italia che dall’estero: ricordo infatti che nella scorsa vendemmia non solo non adottammo alcuna misura restrittiva della produzione di uve, in controtendenza con molte delle altre maggiori denominazioni italiane, ma addirittura accantonammo un’ulteriore riserva vendemmiale, che adesso immetteremo sul mercato”.
Intanto si sta concludendo con numeri da capogiro anche la campagna che il Consorzio dell’Asolo Prosecco ha condotto via social media in alcune delle principali città italiane (Milano, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Catania) oltre che nell’intero Veneto: sono state più di 15 milioni le visualizzazioni ottenute dai post che hanno presentato agli utenti Facebook e Instagram l’immagine dell’Asolo Prosecco come “l’altro aperitivo”.
“L’obiettivo – spiega Zamperoni – è affermare l’idea che l’Asolo Prosecco sia lo spumante ideale per un aperitivo raffinato, in linea con l’indicazione espressa dal 74% degli utenti intervistati nel corso di un’indagine di posizionamento condotta da Bva-Doxa per conto del Consorzio”.
Dalla tarda primavera a fine giugno ben 4 milioni di utenti hanno visualizzato più volte le ricette proposte in abbinamento con l’Asolo Prosecco, interagendo con i social media consortili più di un milione di volte. In aggiunta, i video che illustrano la preparazione delle ricette hanno raccolto oltre 5 milioni di visualizzazioni. L’iniziativa ha destato l’attenzione di ogni fascia di età, ma il dato più rilevante è quello che indica come il 30% degli utenti che hanno mostrato interesse per l’Asolo Prosecco sia sotto i 35 anni. L’80% degli accessi al sito internet dedicato alla campagna (www.altroaperitivo.it), dove le ricette dei finger food abbinati all’Asolo Prosecco sono illustrate nei dettagli, è stato effettuato da donne. In compenso, il pubblico maschile ha utilizzato il sito per approdare negli shop on line dei singoli produttori dell’Asolo Prosecco.
Consolidato il quarto posto nel panorama degli spumanti italiani raggiunto nel 2020.
Ugo Zamperoni è stato rieletto Presidente del Consorzio che tutela l’Asolo Prosecco e I Vini del Montello durante il Consiglio di Amministrazione tenutosi martedì 6 aprile. Accanto a Zamperoni, al suo secondo mandato, è stata nominata vicepresidente Silvia Costa. Nel rinnovato Consiglio consortile siedono Enrico Bedin, Mattia Bernardi, Giovanni Ciet, Antonio Dal Bello, Roberto Giusti, Paolo Liberali, Simone Morlin, Giuliano Pozzobon e Dario Toffoli. Revisore dei conti è Lorenzo Tirindelli.
Clamorosi i dati di andamento della denominazione presentati nel corso della riunione del nuovo Consiglio: nel primo trimestre del 2021, l’Asolo Prosecco è cresciuto del 28% rispetto ai primi tre mesi del 2020 e la dinamica pare in ulteriore accelerazione, se si considera che il solo mese di marzo segnala una crescita del +45% rispetto allo stesso mese dell’anno prima.
“A fine anno, avevamo chiuso a quota 18,7 milioni di bottiglie – dichiara Zamperoni – collocandoci per la prima volta al quarto posto assoluto del panorama spumantistico italiano, un posizionamento che ora si consolida ancora di più. A marzo del 2021, infatti, le certificazioni dell’Asolo Prosecco hanno già superato i 5,1 milioni di bottiglie, il che vuol dire che abbiamo venduto 1,1 milioni di bottiglie in più rispetto ai primi tre mesi del 2020, confermando pertanto ancora una volta il trend favorevole che ci accompagna ormai da parecchi mesi. Se infatti ci confrontiamo con i dati dei primi tre mesi di due anni fa, fuori dunque dal contesto pandemico, la crescita dell’Asolo Prosecco è addirittura del +41%. Pur con tutta la prudenza suggerita dal contesto socio-economico globale, guardando agli ordinativi sembrano esserci i presupposti per immaginare che il trend di sviluppo non muti nei prossimi mesi, che sono tra l’altro particolarmente favorevoli al mercato degli spumanti. Dal lato dell’offerta, siamo perfettamente in grado di assecondare questi ritmi di incremento, che del resto avevamo già ipotizzato quando decidemmo, tra le pochissime denominazioni italiane ad aver fatto questa scelta, di non ridurre le rese ad ettaro della scorsa vendemmia, prevedendo anzi l’adozione di una riserva vendemmiale, capace di assecondare la domanda. Fu una scelta adottata all’unanimità dalla nostra Assemblea dei Soci, che si mostrò compatta, così come altissima è stata l’adesione all’Assemblea elettiva di rinnovo delle cariche consortili, che ha visto esprimersi addirittura il 94,8% degli aventi diritto, dando un grande segnale di coesione della filiera produttiva”.