Si è svolto questa mattina il primo focus del Trittico Vitivinicolo Veneto 2023, evento di Regione, Veneto Agricoltura, ARPAV, CREA Vit-Eno e UVIVE. I tecnici regionali hanno fotografato un vigneto che complessivamente si presenta bene sotto l’aspetto vegetativo, con qualche difficoltà dal punto di vista fitosanitario: oltre alla peronospora, incombe il problema della flavescenza dorata contro la quale la Regione Veneto ha varato una serie di importanti azioni di contrasto. Attesa una buona produzione, con tempistiche in linea con le medie storiche delle diverse varietà.
Per il vigneto veneto l’annata 2023 è stata caratterizzata – almeno fino a questo momento – da un andamento climatico inizialmente siccitoso nel periodo invernale, che si è tradotto in una carenza idrica al momento della ripresa vegetativa e dai frequenti eventi piovosi del mese di maggio. All’inizio dell’estate il vigneto veneto si presenta complessivamente in salute: dopo aver patito le basse temperature di aprile, che hanno causato un ritardo fenologico, e le frequenti precipitazioni di maggio, sta facendo in questi giorni i conti con un innalzamento delle temperature e una forte umidità relativa. Il rischio di infezioni, in particolare di peronospora, nel pieno dell’esplosione della fase vegetativa, va tenuto sotto controllo e il discorso si fa ancor più delicato se riferito ai vigneti a conduzione biologica. Sotto il profilo produttivo, invece, le piante si presentano al momento molto rigogliose dal punto di vista vegetativo e ci sono le premesse per una buona annata produttiva.
E’ questa, in sintesi, la fotografia emersa questa mattina in occasione del primo focus, svoltosi on-line sulla piattaforma Zoom, dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo Veneto (ricordiamo che i prossimi due incontri si terranno ad agosto e dicembre), evento di Regione, Veneto Agricoltura, ARPAV, CREA Viticoltura ed Enologia e UVIVE.
“Dopo un 2022 in cui la flavescenza dorata si è manifestata in modo estremamente pesante soprattutto in determinati areali, – commenta l’Assessore Federico Caner – il 2023 è iniziato con qualche segnale di speranza. Ciò soprattutto per l’impegno collettivo profuso da tutti gli attori del settore vitivinicolo regionale che hanno fatto squadra e sostengono i viticoltori per convincerli a mettere in pratica, prontamente e senza mezze misure, le estirpazioni sistematiche delle piante portatrici di sintomi della malattia.
L’intensa ed enorme opera di bonifica territoriale in corso è peraltro confortata dai riscontri dei primi dati stagionali ottenuti dalla rete di monitoraggio dello Scafoideo, i quali hanno evidenziato un trend di catture in decrescita su tutto il territorio regionale.
Questo aspetto, da confermare nel prosieguo della stagione, è molto positivo e forse consentirà di limitare i trattamenti insetticidi da fare su tutto il territorio e senza far ricorso a misure di lotta ancor più invasive.
Con l’arrivo del caldo tuttavia, si manifesteranno in modo più evidente le piante infettate nel 2022 e non già evidenti in precedenza, e pertanto non bisogna abbassare la guardia. Perciò bisogna continuare con l’assidua e meticolosa opera di estirpazione ed eseguire compiutamente e correttamente i trattamenti insetticidi comunicati dall’U.O. Fitosanitario attraverso i bollettini di difesa vite per limitare il più possibile le nuove contaminazioni da piante infette a sane”.
Nel corso dell’incontro, Francesco Rech di ARPAV, ha ricordato che il 2022 è stato l’anno più caldo e meno piovoso degli ultimi trent’anni e che stiamo attraversando un lungo periodo di persistente scarsità di precipitazioni. Analizzando l’andamento meteo del primo semestre 2023 in rapporto alla coltura della vite, ha evidenziato che solo a gennaio e nel mese di maggio c’è stato un livello di precipitazioni sopra la norma, ma considerando che a febbraio e marzo non ha praticamente mai piovuto, quest’anno nel Veneto mancano all’appello più di 130 mm d’acqua. Certo, sempre meno dei 300/400 mm che mancavano l’anno scorso, ma pur sempre il 18% in meno della media trentennale. Inoltre, ha sottolineato che la situazione è differenziata sul territorio e che il deficit è al momento maggiore soprattutto nelle aree collinari e pedemontane delle Prealpi, dove è superiore ai 300 mm.
Allo stato attuale, ha evidenziato Patrick Marcuzzo del CREA Viticoltura ed Enologia, la situazione fitosanitaria in vigneto si presenta preoccupante ma non allarmante: le frequenti piogge di maggio hanno infatti creato le condizioni ideali per lo sviluppo di malattie fungine della vite, in particolare la peronospora, che ha richiesto un continuo monitoraggio e opportuni trattamenti. Sotto il profilo quantitativo, le piante si presentano al momento molto rigogliose dal punto di vista vegetativo e con una grande quantità di gemme: considerando che, dalla rete di monitoraggio è stata rilevata una elevata fertilità delle gemme e una alta percentuale di allegazione, ci sono le condizioni ideali per ben sperare per una buona annata produttiva.
L’inizio della vendemmia, al momento, dovrebbe avvenire con tempistiche in linea con le medie storiche a seconda delle diverse varietà, prevedibilmente nell’ultima settimana di agosto, salvo che l’andamento climatico estivo non sconvolga le aspettative attuali.
Come accennato, una forte preoccupazione è data dalla diffusione della flavescenza dorata che i viticoltori devono tenere ben monitorata e contro la quale la Regione Veneto si è attrezzata attivando le strutture preposte ai controlli nonché istituendo un tavolo tecnico-scientifico per individuare le azioni più efficaci di contrasto alla sua diffusione. Sergio Carraro, dell’U.O. Fitosanitario, ha presentato ai viticoltori gli ultimi aggiornamenti normativi in tema di lotta alla flavescenza dorata, con le novità legate ad un rafforzamento delle misure di lotta obbligatoria rivolte in particolare ai vigneti abbandonati o agli ex-vigneti inselvatichiti.
Le misure messe in campo, tra cui una continua informazione dei viticoltori sulle azioni da attuare tramite i bollettini informativi e i recapiti fitosanitari, stanno dando i risultati positivi sperati: i dati presentati, infatti, con i primi riscontri in campo nel 2023, evidenziano la tendenza ad una minor presenza di giallumi tra i vigneti e una popolazione di Scaphoideus titanus, l’insetto vettore della virosi, mediamente più bassa. Tendenza confermata anche da Giuseppe Rama, della Cantina sociale di Soave e da Silvia Liggieri, del Consorzio del Prosecco DOC, che sono intervenuti portando la testimonianza di due delle principali aree produttive vocate in Veneto.
Un’annata che richiederà, dunque, grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili.
Prima di passare ad una sintetica analisi dell’attuale situazione nelle principali aree vitivinicole regionali, ricordiamo che le slide presentate oggi sono progressivamente disponibili al seguente indirizzo internet: https://www.venetoagricoltura.org/evento/primo-incontro-del-trittico-vitivinicolo-2023/
Veneto centro-occidentale
Nell’area di Bardolino e Custoza, l’annata 2023 si sta caratterizzando, fino a questo momento, per un andamento climatico che ha presentato una primavera decisamente più piovosa rispetto all’anno scorso. In seguito alle temperature leggermente inferiori alla norma di aprile, l’annata è iniziata con un ritardo di una decina di giorni nel germogliamento, che tuttavia è stato parzialmente recuperato nelle fase di fioritura e allegazione. Al momento le piante si trovano nella fase fenologica di chiusura grappolo per le maggior parte delle varietà, in linea con le consuete tempistiche rispetto alle medie storiche, ma con qualche giorno di ritardo rispetto la passata stagione.
Dal punto di vista fitosanitario la situazione si presenta difficile: le piogge frequenti del mese di maggio hanno accentuato le problematiche e creato le condizioni per una forte pressione delle malattie fungine. Di conseguenza si registra una diffusa presenza, superiore alla norma, di peronospora e oidio, che, sebbene ben contrastati con gli opportuni trattamenti, hanno causato alcune difficoltà sui vigneti biologici. Al momento non si segnalano particolari attacchi parassitari da parte di insetti (tignoletta o cocciniglia) e anche la presenza di Flavescenza dorata al momento è sporadica, ma in aumento rispetto agli anni scorsi.
Anche nell’area del Valpolicella si segnala un leggero ritardo nel germogliamento, che è stato in seguito recuperato con una fioritura avvenuta regolarmente nelle consuete tempistiche, così come anche l’allegagione, per cui al momento la fenologia delle piante si presenta in linea rispetto alla media storica. Dal punto di vista fitosanitario, si segnalano problemi di peronospora con evidenti manifestazioni che hanno coinvolto anche il grappolo, in particolare nei vigneti biologici soprattutto quando coltivati in aree con condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo. Discreta la presenza anche dell’oidio, sia in vigneti condotti con metodo biologico, che convenzionale, in particolare nelle zone collinari. I vigneti risultano ben dotati dal punto di vista produttivo, senza particolari differenze tra le tre varietà principali (Corvina, Corvinone, Rondinella). Questo grazie sia ad una maggiore fertilità sia ad una buona percentuale di allegagione. Quest’anno risulta essere meno presente la problematica della Flavescenza dorata, mentre si sono iniziati a presentare con maggior frequenza piante affette da colpi apoplettici, cioè colpite da veri e propri collassi in seguito ad una crescente diffusione della sintomatologia del mal dell’esca.
Anche nell’areale del Soave, si segnala un leggero iniziale ritardo nel germogliamento che si è manifestato anche in modo scalare. Tuttavia, il successivo innalzamento delle temperature a partire dal mese di giugno ha permesso un graduale recupero delle tempistiche nelle fasi di fioritura e allegagione, per cui al momento la fenologia delle piante si può considerare in linea con le consuete tempistiche, pur con qualche giorno di ritardo rispetto alla passata stagione. La fioritura è stata molto veloce creando qualche difficoltà ai viticoltori che non sono sempre riusciti a defogliare i grappoli permettendo una loro completa pulizia dai residui. Dal punto di vista produttivo l’annata si presenta buona con aspettative leggermente superiori rispetto alla passata stagione. Buone e inaspettate anche le performance dei vigneti che la passata stagione hanno avuto problematiche di stress idrico.
Per quanto riguarda gli aspetti fitosanitari, le frequenti precipitazioni hanno creato qualche problema ai viticoltori nella gestione delle malattie fungine: si registra una presenza diffusa di peronospora, con un aumento delle manifestazioni sulle foglie, e di oidio in particolare nelle zone collinari, ma senza allarmismi e danni con perdite di prodotto in quanto ben contrastati con gli opportuni interventi. Al momento si registra un incremento di attacchi parassitari di tignoletta, così come si mantiene elevata la presenza di Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, sebbene la pressione sembri essere in calo, anche in seguito alla interventi previsti dalla lotta obbligatoria, che stanno evidentemente producendo gli effetti positivi sperati.
Nell’areale del vicentino si segnala un leggero iniziale ritardo nel germogliamento che è stato in parte colmato dall’innalzamento termico del mese di giugno. Attualmente si registra ancora qualche giorno di ritardo nella fenologia della vite rispetto la passata stagione. Dal punto di vista fitosanitario, le frequenti precipitazioni hanno creato qualche problema ai viticoltori nella gestione delle malattie fungine, in particolare della peronospora. Situazione che è comunque sotto controllo, da segnalare solamente le maggiori difficoltà per le aziende a conduzioni biologica in areali ad elevata pressione di malattia. In provincia di Vicenza, più che in altre parti della regione, la vegetazione si presenta affetta da giallumi imputabili agli sbalzi di temperatura del mese di maggio e alle frequenti piovosità. Situazione che è comunque in via di risoluzione. Buona la fertilità delle gemme che risulta superiore rispetto alla passata stagione, così come la percentuale di allegagione facendo ben sperare per le prossime rese produttive.
Veneto centro-orientale
Nei Colli Euganei la situazione in vigneto si presenta al momento buona, sia per la sanità delle uve che per la loro quantità.
Dal punto di vista fenologico, dopo un iniziale ritardo nel germogliamento dovuto alle basse temperature di aprile, con il loro innalzamento nelle ultime settimane le varietà più precoci hanno recuperato e sono in linea con le consuete tempistiche, nella fase di pre-chiusura grappolo, mentre le varietà più tardive sono ancora in leggero ritardo rispetto alle medie storiche, nella fase di ingrossamento acini.
Le piogge frequenti e consistenti delle ultime settimane hanno scongiurato le preoccupazioni di un’altra annata siccitosa, come si prefigurava dopo i mesi invernali: al momento le viti presentano un grande rigoglio vegetativo e buona carica produttiva. Tuttavia sono aumentati i timori degli agricoltori per lo sviluppo delle malattie fungine e quindi di maggiori problematiche fitosanitarie. Si rileva infatti una elevata diffusione di peronospora, con evidenza sulle foglie e raramente sui grappoli, ma ancora sotto controllo, mentre c’è una scarsa presenza di oidio e botrite, così come di flavescenza dorata, monitorata con il controllo in campo delle piante sintomatiche e con i trattamenti previsti dalla lotta obbligatoria, che quindi costituisce una situazione non ancora allarmante sul territorio.
Per quanto riguarda gli attacchi parassitari, sono state posizionate le trappole per il monitoraggio della seconda generazione di tignoletta della vite, che al momento non rappresenta una preoccupazione per gli agricoltori.
Nell’ampio areale del Prosecco DOC, la Glera è nella fase fenologica di allegagione-ingrossamento degli acini. La fioritura è avvenuta con buone condizioni metereologiche e anche l’allegagione si presenta nella norma. Il livello produttivo si annuncia complessivamente buono, leggermente superiore alla scorsa annata. Al momento non si registrano importanti fenomeni grandinigeni, tali da pregiudicare la produzione. In questa fase è fondamentale una corretta gestione della chioma al fine di favorire ottimali condizioni microclimatiche. Le piogge di maggio, a differenza della passata stagione, hanno favorito la comparsa di alcune macchie di peronospora. La situazione è comunque ben governata dalle aziende e non lamenta difficoltà.
Per la lotta contro lo Scaphoideus titanus per limitare il diffondersi della flavescenza dorata, è consigliato di attenersi scrupolosamente ai bollettini regionali, e oltre ai trattamenti obbligatori è opportuna una attenta gestione agronomica per il controllo del vettore e si ricorda l’obbligo di monitoraggio e di estirpo delle piante infette.
Nell’areale del Prosecco DOCG Conegliano-Valdobbiadene, il vigneto si presenta in buone condizioni. Ci sono stati alcuni episodi di freddo primaverile che hanno interessato esclusivamente i giovani impianti (2023) ma non i vigneti in produzione. Non si registrano nemmeno eventi grandinigeni di rilievo. La fertilità delle gemme viene definita “buona” leggermente superiore rispetto la passata stagione. I grappoli hanno allegato con buone percentuali e si trovano oggi nella fase di ingrossamento acino, sono abbastanza puliti dagli abbozzi fiorali e questo è un ulteriore elemento che faciliterà la gestione agronomica ostacolando l’insorgere della botrite. L’annata vitivinicola in corso non presenta, al momento, particolari difficoltà dal punto di vista fitosanitario. La pioggia ha favorito le manifestazioni di peronospora che sono però al momento ben controllate. Rimane alta l’attenzione verso la flavescenza dorata dove la situazione è comunque meglio controllata rispetto la passata stagione. E’ fondamentale però seguire i bollettini agronomici della regione per evitare la recrudescenza del fenomeno.
Nell’area del Veneto Orientale, delle DOC Piave, Venezia e Lison-Pramaggiore, il germogliamento delle principali varietà è avvenuto in linea con la passata stagione, mentre le piogge e il freddo del periodo di maggio hanno rallentato il progredire della fenologia della vite con la fioritura che si è palesata con circa 4/5 giorni di ritardo rispetto la passata stagione. Attualmente le piante si trovano nella fase di ingrossamento dell’acino e alcune (soprattutto quelle a grappolo compatto) in fase di prechiusura, importante quindi adoperarsi per un corretto controllo della botrite. La produzione si presenta buona e soddisfacente, sia considerando la fertilità delle gemme che la percentuale di allegagione.
Non si registrano, al momento, fenomeni grandinigeni di rilievo; da ricordare solamente l’abbassamento delle temperature dei primi di aprile che ha danneggiato i germogli dei giovani impianti (2023). Dal punto di vista fitosanitario la pressione di malattie fungine è discreta ma la situazione è sotto controllo. Anche nel Veneto Orientale prosegue in questo periodo la lotta obbligatoria allo Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata ed è fondamentale attuare tutte quelle pratiche agronomiche che evitino la diffusione della malattia.
Venerdì 23 giugno (ore 10 sulla piattaforma ZOOM) il primo focus dello storico Trittico Vitivinicolo, evento di Veneto Agricoltura con Regione, ARPAV , CREA Vit-Eno e UVIVE. Verrà fatto il punto sull’attuale fase fenologica nelle diverse aree vitivinicole, con le primissime proiezioni di produzione e sull’emergenza della Flavescenza dorata, con le ultime indicazioni della Regione e la situazione dei vigneti in alcuni areali produttivi vocati.
Per il vigneto veneto l’annata 2023 sarà ricordata – almeno fino a questo momento – per le frequenti precipitazioni tardo-primaverili che, in alcune aree, stanno creando non poche preoccupazioni tra i produttori.
Lo stato fenologico delle piante, dopo un iniziale ritardo nelle fasi di germogliamento e fioritura, a causa delle basse temperature di aprile, sembra aver recuperato quasi del tutto con l’innalzamento termico delle ultime settimane e risulta al momento in linea con le consuete tempistiche storiche.
Le piogge frequenti e consistenti hanno scongiurato le preoccupazioni di un’altra annata siccitosa, come si prefigurava dopo i mesi invernali: al momento le viti presentano un grande rigoglio vegetativo e buona carica produttiva.
Tuttavia sono aumentati i timori degli agricoltori per le maggiori problematiche fitosanitarie in seguito allo sviluppo di malattie fungine: il rischio di infezioni è molto alto e l’elevata diffusione della peronospora, pur se ben contrastata, desta preoccupazioni, mentre è meno rilevante, al momento, la presenza di oidio e botrite.
Un’annata che richiederà grande attenzione da parte dei tecnici di campagna, che comunque in passato hanno già dimostrato di saper affrontare con alta professionalità situazioni ben più difficili. Fondamentale per una buona vendemmia sarà ovviamente l’andamento climatico da qui in avanti.
Il punto sullo stato fitosanitario e vegetativo del vigneto veneto all’inizio dell’estate, nonché la valutazione delle primissime stime di produzione e le indicazioni della Regione del Veneto per far fronte alla diffusione della flavescenza dorata sono in programma il prossimo 23 giugno (ore 10) in occasione del primo incontro dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo promosso da Veneto Agricoltura, con Regione, ARPAV, CREA Vit-Eno e UVIVE. L’appuntamento si svolgerà on-line sulla piattaforma Zoom (iscrizioni qui: https://1trittico2023.eventbrite.it/).
Il focus sarà innanzitutto l’occasione per analizzare l’andamento meteo del primo semestre 2023 in rapporto alla coltura della vite (Francesco Rech di ARPAV) e verificare lo stato di salute del vigneto nelle diverse aree di produzione della nostra regione (Patrick Marcuzzo del CREA Viticoltura ed Enologia di Conegliano). La Regione, con i tecnici dell’U.O. Fitosanitario presenterà ai viticoltori gli ultimi aggiornamenti normativi in tema di lotta alla flavescenza dorata, mentre Giuseppe Rama e Silvia Liggieri, in rappresentanza di UVIVE (Unione dei Consorzi di Tutela Vini Veneti DOC e DOCG), porteranno una testimonianza di come si sta affrontando l’emergenza legata alla malattia epidemica in due delle principali aree produttive vocate in Veneto