Nel 2023, il settore vinicolo italiano sta affrontando numerose sfide e difficoltà. La vendemmia in corso ha rivelato una diminuzione più significativa delle previsioni, con la quantità di uve raccolte che è inferiore alle aspettative a causa di grandinate e caldo persistente, sebbene si preveda una qualità eccellente per molti vini rossi.
Nonostante la scarsità di vino disponibile per la nuova annata, il mercato del vino sfuso è stagnante, con un numero di contrattazioni in diminuzione del 40% rispetto alla media tradizionale e con prezzi in aumento, soprattutto per i vini Dop e Igp, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud Italia. La parte industriale del settore teme speculazioni che potrebbero coinvolgere anche regioni e vini non colpiti direttamente dalla scarsità di prodotto.
Le esportazioni di vino italiano stanno risentendo delle difficoltà economiche globali, con un calo significativo nei volumi e nei valori delle esportazioni. Gli Stati Uniti, in particolare, hanno subito un significativo calo delle importazioni di vino italiano.
Il settore vinicolo sta affrontando sfide anche a livello internazionale, tra cui l’accesso al credito, nuove certificazioni richieste e ostacoli nell’export. La tutela delle Indicazioni Geografiche e della proprietà intellettuale è un’area critica, con il rischio di imitazioni e contraffazioni.
Nonostante queste sfide, il vino italiano continua a essere un prodotto globalizzato e di alta qualità. L’industria del vino in Italia è chiamata a fronteggiare queste difficoltà e a promuovere lo stile di vita mediterraneo, basato sulla moderazione e sul consumo conviviale del vino. Le istituzioni nazionali e comunitarie devono lavorare insieme per sviluppare una strategia di diplomazia economica e proteggere il settore vinicolo italiano.