«Vorrei chiedere alla dottoressa Viola quali farmaci ci consiglia di consumare come aperitivo, oppure a cena con gli amici per socializzare al meglio e brindare a qualsivoglia evento, oppure quando si arriva a casa, nervosi, dopo una difficile giornata di lavoro dove abbiamo discusso con i colleghi?
Il vino non è solo un alimento, ma anche un momento di consumo che ci permette di aiutare il nostro umore, farci sorridere per la sua bontà. che sono sensazioni alla base della nostra felicità. Se decidessimo di non consumare più vino, sarebbe forse meglio per la nostra salute e per mitigare la tristezza e la tensione nervosa? Io credo che lo spazio dato a queste illazioni sia eccessivo e possa portare a gravi conseguenze sul nostro stile di vita e compromettere quei pochi momenti di felicità che viviamo. Ma non solo: vorrei chiedere alla stessa dottoressa Viola se può trovare lei lavoro alle centinaia di migliaia di persone che lavorano in Italia nel settore del vino? Che consiglio dà per conferire benessere alle loro famiglie? Ma anche ai consumatori che da alcune migliaia di anni brindano alla vita grazie al frutto del lavoro di queste persone. Cara dottoressa Viola, per amore della notorietà, non è giusto calpestare tradizioni, stili di vita e minare la nostra economia». Lo ha dichiarato Sandro Bottega patron dell’omonima azienda di Bibano (Treviso) tra i principali produttori di vino e distillati italiani e ideatore dei “Prosecco Bar” che stanno spopolando in tutto il mondo, commentando dichiarazioni dell’immunologa Antonella Viola che nel suo ultimo libro ha parlato degli effetti nocivi del vino definendolo “cancerogeno”.