In occasione della Giornata Mondiale dell’Ape, Castello di Meleto rilancia il suo appello: proteggiamo le api sul territorio e sviluppiamo una economia che combini produzione vinicola e apicoltura. Castello di Meleto ospita oggi 70 famiglie di api, corrispondenti a più di 3 milioni di insetti presenti annualmente, grazie ad un progetto speciale: il Parco delle Api, a cui tutti possono contribuire acquistando una o più famiglie di api.
Un impegno per l’ambiente che si è rivelato un modello concreto, economico e compatibile con l’equilibrio naturale e che ha portato risultati soddisfacenti, grazie anche alla scelta di progettare il parco in funzione degli insetti stessi e delle loro necessità. Sono state quindi scelte varietà di piante frugali e autoctone che, in un anno particolarmente siccitoso come il 2021, hanno reagito bene e offerto nutrimento alle api.
Inoltre, la creazione di abbeveratoi naturali – perché sì, anche le api hanno bisogno di bere! – ottenuti scavando dei tronchi o formando delle pozzanghere, ha aiutato la sopravvivenza di questi insetti.
La combinazione di buone pratiche agronomiche in vigna, lo sviluppo costante del parco delle api e la creazione degli abbeveratoi hanno portato ad un risultato estremamente positivo: su 46 famiglie ne sono morte solo 3, quando invece la moria media in Italia nel 2021 si aggira attorno al 40 %.
Quello di Castello di Meleto è un progetto ambizioso, che vuole essere da stimolo al territorio perchè sempre più aziende trovino nell’apicoltura una diversificazione produttiva e ambientale. Questa attività, oltre ad essere fondamentale per l’ambiente è anche remunerativa: con la vendita del miele, infatti, Castello di Meleto ammortizza i costi di progettazione, di mantenimento del parco, delle arnie e della manodopera dell’operaio dedicato alla loro cura.
Con Nel Nome dell’Ape è possibile adottare un’arnia per contribuire concretamente al ripopolamento nella zona di questo insetto indispensabile alla sopravvivenza dell’ecosistema. In seguito all’adozione, l’azienda si impegna a gestire l’arnia per cinque anni di affido. Su ogni arnia sarà apposto il nome dell’investitore e dalla produzione di ciascun loco saranno estratti 2 kg di miele all’anno, per un totale di 10kg, che verranno spediti al custode con aggiornamenti costanti sull’andamento della produzione.
Il Parco delle Api è anche didattico, ospita infatti le scolaresche di Gaiole e Radda in Chianti, alle quali viene regalato un sacchetto di semi da portare a casa da piantare e far fiorire, aspettando l’arrivo delle api.
La BioViticola Toscana Castello di Meleto dona alle colline di Gaiole in Chianti la Grande Panchina con vista sul castello del 1200.
Una gigantesca panchina, posizionata in un punto panoramico nel vigneto Meletino con vista sullo splendido castello duecentesco e sui vigneti: è a Gaiole in Chianti (SI) che la BioViticola Toscana Castello di Meleto inaugura il 20 maggio la prima Big Bench del Chianti Classico.
L’inaugurazione della Grande Panchina, che avviene nella Giornata mondiale dell’Ape, coincide con l’apertura del Parco delle Api – un’oasi e parco didattico di un ettaro e mezzo di alberi e fiori per promuovere la ripopolazione di questo insetto – e si inserisce nel progetto di tutela e valorizzazione del territorio portato avanti da Castello di Meleto sin dalla sua fondazione. A sottolineare l’impegno profuso in questi anni per rendere la produzione sempre più sostenibile, il colore della panchina è “Verde Meleto” come l’etichetta del Chianti Classico Riserva e delle pareti della sala della Mappa, simbolo del Castello, dove si può ammirare l’affresco dell’area storica del Chianti Classico, che raffigura i territori di Castello di Meleto, attraversati dal fiume Clante che, secondo una delle teorie più accreditate, diede il nome alla denominazione.
«Siamo felici di portare questo progetto anche tra le nostre colline – afferma Michele Contartese, direttore generale di Castello di Meleto -. Il Big Bench Community Project ha, come noi, l’obiettivo di tutelare e celebrare la comunità e gli spazi in cui viviamo e a cui dobbiamo molto. È un omaggio alla bellezza del paesaggio e offrirà ai nostri ospiti un momento di entusiasmo fanciullesco, incontro e gratitudine».
In occasione dell’installazione della Grande Panchina e della Giornata Mondiale dell’Ape, Castello di Meleto apre le porte a partire dalle 10:30 per una giornata di celebrazione estesa a tutti i 1000 ettari della tenuta. La caratteristica Enoteca, luogo magico nel sotterraneo della vecchia cantina, rimarrà aperta fino alle 18:00; qui gli ospiti potranno degustare i vini dell’azienda e assaggiare formaggi tipici e salumi prodotti con i maialini Cinta Senese allevati allo stato brado nella fattoria, acquistare una bottiglia d’olio extravergine d’oliva ricavato dagli oliveti biologici della proprietà, o anche contribuire alla tutela delle api con il miele delle arnie del Parco.
Il Big Bench Community Project, un’iniziativa no profit promossa dal designer americano Chris Bangle insieme alla moglie Catherine, è nato in Piemonte con l’obiettivo di affiancare alla creatività del team di designer della Chris Bangle Associates le eccellenze artigiane del territorio, sostenendo le comunità locali, il turismo e la valorizzazione del paesaggio.
“Abbiamo 142 volte un ettaro”: è con queste parole che Michele Contartese, direttore generale di Castello di Meleto, sintetizza al meglio l’importanza della valutazione delle diversità delle singole aree della tenuta e spiega la nascita del Progetto Cru, atto a selezionare i terreni più vocati, divisi in cinque zone diverse per clima, pendenze, esposizione, composizione dei suoli e altimetria.
La BioViticola Toscana Castello di Meleto, custode del territorio a Gaiole in Chianti dal 1256, si estende su una superficie di 1000 ettari, di cui più di 700 boschivi. La vastità della tenuta, tra ulivi, boschi, vigneti e arnie, è una ricchezza che da sempre l’azienda si impegna a mantenere, con progetti di tutela e promozione della biodiversità.
Ne è emblema il Progetto Cru, in cui i vigneti più significativi della tenuta vengono valorizzati nelle proprie peculiarità grazie a una viticoltura al dettaglio, che permette la creazione di grandissimi vini: Vigna Casi Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2017, Vigna Poggiarso Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2017 e Camboi IGT Toscana Rosso 2018. Con queste referenze Castello di Meleto presenta i cru dei singoli vigneti e dimostra concretamente il lavoro che ha avviato negli ultimi anni sulla qualità dei vini e sull’immagine, con l’obiettivo di esprimere al meglio la vocazione del territorio e valorizzare la storia millenaria che li rende unici.
Situata ad un’altitudine elevata, da oltre 30 anni Vigna Casi rappresenta il cru di Castello di Meleto. Si trova in un luogo magico, sotto il borgo medievale di Vertine. I vigneti, a circa 450 m sul livello del mare, si distinguono in Casi Sopra, coltivato ad alberello, e Casi Sotto, coltivato a Guyot. Il Vigna Casi Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2017 è espressione sincera e autentica del terreno da cui proviene. Anche il suo affinamento, infatti, segue una attenta scelta territoriale: parte della massa sosta per 27 mesi in botti di rovere di Slavonia 30 hl, parte in botte di rovere francese da 50 hl e un’ultima piccola parte in tonneaux. La scelta del legno deriva dalla qualità dell’uva proveniente da diversi piccoli appezzamenti del vigneto Casi.
Vigna Poggiarso ha un nome emblematico: è la combinazione del termine poggio, che compone molti toponimi del territorio chiantigiano per la sua natura montuosa, con arso, per la sua esposizione a sud e la sua aridità dovuta ai terreni estremamente rocciosi. Poggiarso è la più secca e fredda delle tenute, il che determina condizioni estreme per la vite che, si sa, dà il suo massimo quando è in difficoltà. Al suolo arido si uniscono le grandi escursioni termiche tra giorno e notte, determinate dalle altitudini. Il terreno presenta una grande quantità di scheletro tanto che i precedenti scassi vennero fatti con la dinamite. Il Vigna Poggiarso Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2017 è il risultato della particolarità dei vigneti di questo cru, da cui si producono poche uve ma di qualità eccellente, ricche di aromi e di zuccheri, che, lavorate con la cura di Castello di Meleto, offrono vini dalla straordinaria complessità e longevità.
Camboi è un vigneto speciale perché dedicato alla Malvasia Nera del Chianti, varietà storicamente usata nel blend del Chianti Classico ma raramente usata in purezza; una varietà che rischiava di essere abbandonata perché difficile da coltivare e che Castello di Meleto ha voluto recuperare, notando quanto il suo potenziale spiccasse nei primi blend. La vigna è situata nella sottozona di San Piero in Avenano, fresca e ventilata, caratterizzata da suoli argillosi e ricchi di scheletro di origine geologica pliocenica (5 milioni di anni fa). A Camboi (campo dei buoi), un tempo, venivano allevati i bovini e l’etichetta dell’artista Martine Janta, che identifica il Camboi IGT Toscana Rosso 2018, ricorda la storia originale; Camboi è un vino di notevole qualità, caratterizzato da un’aromaticità armonica ed avvolgente, che rispecchia i sentori tipici del vitigno da cui deriva – l’anima segreta del territorio.