Assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte: a Novarello una tavola rotonda sull’agricoltura del futuro in Piemonte

Si è svolta ieri, 30 giugno, all’Hotel Novarello Resort & Spa di Granozzo con Monticello, l’assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte, organizzata con la partecipazione dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) e di SpinEnergy – Agrovoltaico.

Assemblea annuale di Confagricoltura Piemonte: a Novarello una tavola rotonda sull’agricoltura del futuro in Piemonte

Le risaie novaresi sono dunque servite da sfondo per fare il punto sulla situazione della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi guidata dal presidente Enrico Allasia. “Sono stati due mandati intensi, ricchi di eventi imprevedibili che ci hanno obbligato molte volte a ripensare, anche in modo radicale, al nostro modo di fare agricoltura” ha affermato all’apertura dei lavori Allasia, che a dicembre, dopo sei anni alla presidenza terminerà il suo incarico.

Dopo una prima parte riservata ai soci, la mattinata è proseguita con una tavola rotonda aperta al pubblico dal titolo “Verso l’agricoltura del futuro: un nuovo concetto di prodotto, processo e risorsa”, condotta da Gianfranco Quaglia, giornalista della Stampa, con gli interventi dell’assessore alla Ricerca e Ambiente Matteo Marnati, dell’assessore all’Agricoltura Protopapa e con le relazioni della dott.ssa Eliana Baici e della dott.ssa Cinzia Mainini, rispettivamente docente di Politica economica e ricercatrice, del DiSSTE (Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica) dell’Università del Piemonte Orientale. “Per far fronte ai cambiamenti climatici sempre più frequenti, l’agricoltura deve collaborare con i settori strategici dell’economia: non possiamo pensare che l’attore principale del benessere ambientale non si interfacci con il tessuto industriale e con il settore terziario dei servizi, che sul territorio hanno impatti importanti a tutti i livelli” ha affermato la dott.ssa Baici.

Il concetto di sostenibilità economico ambientale, di tutela e di salvaguardia dei prodotti tipici è stato sviluppato anche dal direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, in collegamento per l’occasione da Roma. “Conosco bene le criticità che interessano la regione Piemonte e mi auguro che le autorità presenti ascoltino la voce degli agricoltori in sala, che ogni giorno affrontano i rincari energetici, la minaccia della PSA, la crisi idrica o per contro, alluvioni inaspettate” ha concluso il direttore generale.

In collegamento dal Giappone, infine, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha sottolineato quanto il settore primario sia fondamentale per gli equilibri e la stabilità di un Paese. “Come per gli altri settori produttivi, il futuro dell’agricoltura è legato alle innovazioni. È necessario, quindi, guardare con fiducia, senza pregiudizi, ai risultati della ricerca scientifica, utilizzando tutte le innovazioni disponibili, comprese quelle dell’ingegneria genetica”.

Il presidente ha anche voluto ricordare come la PAC sia nata nel 1960 con l’obiettivo di tutelare il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare dei cittadini europei. “E’ importante continuare a lavorare per questo, così come è importante che la PAC rimanga una politica economica, anche per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica, per le quali occorreranno sicuramente ulteriori fondi dedicati”.

La notizia è trapelata ieri nel tardo pomeriggio ma solo questa mattina è stata divulgata dai media europei: netta la rottura tra socialisti, popolari, liberali e verdi, uniti dal 2019 in seno alla Commissione ambiente dell’Europarlamento, e che avevano fatto fronte comune promuovendo la cosiddetta legge sul “Ripristino della natura”.

“Ripristino della natura”, Confagricoltura Piemonte: “Il 27 giugno si tenga presente delle esigenze del settore”

Apprendiamo con favore la notizia che il “Pacchetto Natura” a Bruxelles è stato messo in discussione e che si siano prese in considerazione le evidenze sostenute da tempo da Confagricoltura” afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte a commento di quanto accaduto ieri in seno al Europarlamento.

Il portavoce degli imprenditori piemontesi e delle buone pratiche in agricoltura, con queste parole, ha voluto ribadire quanto già sostenuto in passato dalla Confederazione e, cioè che l’applicazione di alcuni pacchetti inclusi nella Convenzione sulla biodiversità porterebbe ad azioni dirompenti per tutto il settore primario in Europa e di conseguenza, all’economia mondiale.

La Nature Restoration Law mira a ripristinare gli habitat e le specie animali e vegetali danneggiate dall’attività umana e dai cambiamenti climatici, stabilendo obiettivi giuridicamente vincolanti.

Non discutiamo sull’importanza di tutelare e proteggere l’ambiente e le sue risorse da usi smodati e spropositati; infatti, da anni gli agricoltori italiani perseguono già quest’obiettivo” prosegue Allasia. “Vogliamo però evidenziare quale impatto avrebbe l’applicazione di rigide regole e di altrettante iniziative per le nostre aziende agricole: la legge, nella sua forma attuale, comporterà perdite economiche disastrose per agricoltori e pescatori, metterà in pericolo le catene di approvvigionamento europee, aumenterà i prezzi dei prodotti alimentari per i consumatori e ostacolerà lo sviluppo delle energie rinnovabili” chiarisce in ultima battuta il presidente di Confagricoltura Piemonte.

Il 27 giugno prossimo, la Commissione europea tornerà a discutere l’elemento chiave della strategia europea del Green Deal, così come è stato definito dagli Stati membri.

La partita è quindi ancora aperta

Resistenza a malattie fungine e ad altri parassiti, tolleranza a condizioni di siccità e di salinità elevate, o arricchimento nutrizionale e miglioramento dell’efficienza fotosintetica, con effetti importanti sull’aumento delle rese. Gli ambiti di applicazione delle biotecnologie per il miglioramento genetico sono vasti quanto le nuove sfide che i cambiamenti climatici impongono all’agricoltura.

TEA, Confagricoltura Piemonte:
“Una svolta decisiva; da ora più nessun pregiudizio”

Sono numerosi i convegni in cui Confagricoltura Piemonte ha discusso approfonditamente del tema, analizzando i possibili impatti positivi del miglioramento genetico di nuova generazione sul il settore primario piemontese. Ora l’approvazione del provvedimento sulle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) nel DL Siccità dà una svolta alla ricerca e rappresenta un grande passo avanti per l’agricoltura. Gli istituti scientifici sono pronti da tempo a mettere a disposizione delle aziende agricole gli strumenti per applicare queste tecnologie.

I più recenti sviluppi delle biotecnologie e le tecniche di evoluzione assistita possono rappresentare una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla crescita della popolazione – sottolinea Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura PiemonteLo diciamo da tempo, ma ora occorre accelerare in questa direzione e, parallelamente, lavorare per un cambiamento culturale che  accompagni progressivamente l’opinione pubblica a considerare l’agricoltura per ciò che davvero è: un’attività rispettosa dell’ambiente in cui proprio gli agricoltori operano e vivono ogni giorno”.

Confagricoltura, che ha da sempre ha una visione lungimirante e fiduciosa nella scienza e nella ricerca, lo scorso 7 giugno ha organizzato un convegno sul tema e il presidente Massimiliano Giansanti ha così commentato “L’approvazione all’unanimità dell’emendamento al DL Siccità sulle Tecniche di Evoluzione Assistita è un grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico. Tuttavia, senza un inquadramento europeo e una certa celerità nelle procedure di presentazione della proposta di regolamento, le TEA resteranno a livello sperimentale”.

“La recente alluvione che ha colpito la Regione Emilia Romagna non resterà un caso isolato: se non si interviene pragmaticamente con una progettualità diversificata per territorio e piani di manutenzione, assisteremo solo ad altre catastrofi”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte manifestando la massima solidarietà al popolo emiliano – romagnolo che si trova a combattere da martedì scorso per salvare vite e attività, tra fango e disperazione, ancora sotto una pioggia incessante.

Crisi climatica, Confagricoltura Piemonte: “Necessaria programmazione e abitudine alla manutenzione del territorio”

Negli ultimi 12 anni, in Italia, abbiamo assistito a più di 500 eventi alluvionali che hanno causato danni al territorio in termini economici ma, soprattutto, per numero di vite perse” prosegue Allasia ricordando che il Piemonte è stato segnato dal 2000 al 2020 da diversi eventi alluvionali, che hanno registrato complessivamente 33 vittime.

Auspichiamo che quanto prospettato nelle ultime ore dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Sebastiano Musumeci possa avverarsi in breve tempo” afferma il presidente; “Concordiamo sul fatto che si debba procedere con la logica della prevenzione e non dell’interventismo eccezionale, con piani di adeguamento delle infrastrutture e della viabilità che tengano presente le peculiarità di ciascun territorio italiano. Suggeriamo di migliorare la governance dei dati rurali, agricoli e forestali affinchè, attraverso una conoscenza dei contesti in cui è necessario operare, sia più snello ogni intervento”.

Confagricoltura Piemonte ravvisa poi un’opportunità di sensibilizzazione della cittadinanza e un momento di formazione al rischio: “E’ necessario educare la popolazione a comportamenti virtuosi e a saper far fronte ai problemi ambientali che purtroppo si presenteranno, sempre più frequentemente, negli anni a venire” propone Lella Bassignana, direttore dell’organizzazione e presidente di Agripiemonteform, suo Ente di formazione. “I nostri imprenditori agricoli sono da sempre sensibili a questo tema, si informano costantemente e operano per calmierare gli effetti della mitigazione del clima, mettendo al primo posto la salvaguardia del territorio” conclude. 

 

 

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