Appuntamento a giovedì 6 luglio per una giornata di approfondimenti su NoviAgri, il progetto promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che ha come obiettivo il controllo delle malattie in vigneto grazie all’uso di tecnologie innovative.
Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato nell’ambito del Progetto NoviAgri, incentrato sul controllo delle malattie in vigneto.
Il progetto, molto innovativo nel suo ambito, apre una nuova frontiera sul fronte della sostenibilità in viticoltura. L’atomizzatore verrà presentato, per la prima volta, presso i vigneti di Cascina Castlet di Costigliole d’Asti a viticoltori, tecnici e pubblico interessato nella giornata del 6 luglio. L’appuntamento sarà anche dedicato a scoprire i risultati che puntano al riconoscimento fogliare della flavescenza dorata e del legno nero attraverso l’utilizzo dei droni.
IL CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI MONFERRATO
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta più di 400 aziende associate e 13 denominazione tutelate
Il Consorzio sarà presente alla fiera con uno stand totalmente dedicato all’interno dello Spazio Piemonte Land e un programma dedicato a far scoprire le perle vitivinicole del territorio.
“Questo Vinitaly, come questo 2023 in generale, sarà un periodo positivamente intenso per il Consorzio. – spiega Filippo Mobrici, Presidente – Durante la fiera saremo determinati a presentare le nostre eccellenze a operatori del settore e alla stampa attraverso quattro masterclass e tre convegni, di cui uno focalizzato sulla presentazione dell’ambizioso progetto di “Monferrato Wine Festival – Monferrato Identity”, evento che si terrà a maggio proprio tra le meravigliose colline che disegnano il nostro territorio”.
Altre iniziative di interesse saranno le conferenze organizzate in collaborazione con il Consorzio dell’Asti DOCG con focus sul lungimirante progetto di Distretto del Cibo e la presentazione di “Rosso Barbera”, evento aperto al pubblico promosso dal Comune di Costigliole d’Asti che si terrà il prossimo novembre all’interno dell’affascinante Castello. Il Consorzio sarà inoltre coinvolto in un convegno incentrato sul fondamentale e attuale tema della sostenibilità, organizzato con la collaborazione dell’azienda Gemini Project.
“Vinitaly rimane una piazza fondamentale per il mondo del vino italiano e un palcoscenico significativo da sfruttare per presentare e dibattere di temi importanti come la sostenibilità e l’enoturismo, settore in ampia ascesa anche nella zona del Monferrato. Una piazza da coltivare con cura sia per il Consorzio sia per tutte le aziende che rappresentiamo e che hanno a cuore queste tematiche” – afferma Mobrici.
Un territorio che racchiude molteplici varietà, ognuna con caratteristiche peculiari da scoprire. Per questo motivo il Consorzio si è affidato a quattro esperti del settore come Francesco Saverio Russo, Marco Sciarrini, Paolo Massobrio e Chiara Giannotti per guidare wine lover e operatori del settore in un viaggio per approfondire denominazioni che caratterizzano il Monferrato come: l’Albugnano DOC, la Barbera d’Asti DOCG, il Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, il Grignolino d’Asti DOC e la Freisa d’Asti DOC. Quattro masterclass e quattro occasioni uniche per degustare questo territorio attraverso i suoi eccellenti vini.
Domenica 2 aprile
– Dalle 16:00 alle 17:30 Masterclass con focus su Albugnano DOC con l’esperto Francesco Saverio Russo.
– Dalle 14:00 alle 15: 00 Masterclass con focus Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG con il giornalista Paolo Massobrio.
– Dalle 14:00 alle 15:00 Convegno con presentazione dell’evento Rosso Barbera in collaborazione con il Comune di Costigliole D’Asti.
– Dalle 12:00 alle 13:30 Masterclass con focus Grignolino d’Asti DOC e Freisa d’Asti DOC con la wine influencer Chiara Giannotti.
Il Monferrato del vino recupera: è il dato migliore degli ultimi quattro anni.
Il rimbalzo previsto è arrivato. Le riaperture Horeca e l’allentamento delle restrizioni, seppure parziale o contenuto, sono bastati a imprimere un impulso positivo al comparto vinicolo, che nel Monferrato torna a toccare numeri interessanti.
L’imbottigliato complessivo delle 13 denominazioni tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato registra un incremento del 5% (31 maggio 2021), il numero più alto degli ultimi quattro anni. Un segnale che esorcizza qualunque crisi strutturale e sottolinea la solidità di un’area organizzata e che ha retto all’urto della crisi sanitaria globale. Bene le Docg, con la Barbera d’Asti a + 1,4%, il Ruché di Castagnole Monferrato a + 5,7%, il Nizza a + 32,5% e il Terre Alfieri in grande recupero con + 38,2 %. Non arresta la crescita nemmeno il Piemonte Doc, con + 8,1%, e spicca la complementare riduzione totale delle giacenze, con una decrescita pari a – 44.981 hl.
«L’incremento sensibile dell’imbottigliato conferma la solidità delle nostre aziende, che anche in periodo di restrizioni hanno dimostrato un’ottima tenuta – dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Questo mette in evidenza la salubrità del nostro comparto e delle nostre imprese, sottolineando quanto, in condizioni di relativa normalità, i nostri vini siano proiettati a esprimersi sempre di più. Registriamo inoltre con soddisfazione la tenuta dei prezzi all’ingrosso di vino sfuso, un elemento che riguarda il valore e dal quale non possiamo prescindere, anche per remunerare dignitosamente il vigneto».
Due dati consentono invece di aprire una riflessione che intreccia la questione dei consumi. È il vino rosato, che nella versione Piemonte Doc Rosato registra + 171,2% e in quella Monferrato Doc Chiaretto un + 39, 4%. Segnali che servono da termometro per misurare il gradimento di una tipologia che incontra il favore dei consumatori, a cominciare dalle sue caratteristiche di freschezza e piacevolezza che si coniugano perfettamente con l’estate.
«Quella dei vini rosati è una tendenza diffusa alla quale anche il nostro territorio si dimostra capace di rispondere con successo – commenta ancora Mobrici – Parliamo di una tipologia che cresce negli apprezzamenti, perfetta per un consumo estivo. Il Monferrato è anche questo, una proposta trasversale che riesce a intercettare i gusti dei consumatori e a offrire una proposta variegata».
Con oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, il Consorzio tutela 13 denominazioni, 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte).