Il consumo del vino crolla nel mondo, anche in Italia

Il settore vinicolo sta affrontando sfide globali, con il consumo di vino in calo non solo in Italia ma anche nel mondo. Nei primi otto mesi di quest’anno, le quantità di vini fermi e frizzanti italiani acquistati nei principali 12 mercati internazionali, che rappresentano oltre il 60% delle importazioni mondiali di vino, sono diminuite dell’8%. Anche gli spumanti, che avevano registrato una crescita costante negli ultimi dieci anni, hanno subito una diminuzione del 9%.

Il consumo del vino crolla nel mondo, anche in Italia

Questo declino è in linea con il trend negativo del mercato globale, con pochi paesi esportatori che riescono a evitare la flessione. Anche gli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato di sbocco a valore per l’Italia, hanno ridotto le importazioni di vino italiano del 13%.

Stati Uniti e mercati internazionali in crisi

Gli Stati Uniti e i mercati internazionali sono stati al centro delle discussioni nel Forum Wine Monitor. In particolare, il mercato statunitense ha visto una diminuzione della capacità media di spesa dei consumatori, con un’unica eccezione: la Nuova Zelanda, che ha registrato una crescita delle esportazioni del 20% nei primi otto mesi dell’anno grazie al suo Sauvignon Blanc.

Anche il mercato nazionale italiano ha subito un calo, con le vendite di vino nel settore al dettaglio che sono diminuite di oltre il 2% in volume, con riduzioni ancora più significative nei supermercati nel caso dei vini fermi (-3,8%). Tuttavia, gli acquisti di spumante sono cresciuti del 2,3%, sebbene questa tendenza nasconda un aumento degli spumanti generici a scapito di quelli con denominazione Doc e Docg.

Previsioni negative per il futuro

Le previsioni per i prossimi 6 mesi non sono positive, con il 16% dei consumatori italiani che prevede di ridurre i propri acquisti di vino per risparmiare sulla spesa in generale. Questo andamento negativo sta colpendo in particolare le piccole imprese vinicole, molte delle quali sono gravate da pesanti indebitamenti che potrebbero aggravarsi a causa della stretta sui tassi di interesse.

Interventi necessari per affrontare la situazione

Secondo un’indagine condotta da Wine Monitor, le imprese vinicole italiane ritengono che la pianificazione strategica, l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’internazionalizzazione siano priorità per affrontare le sfide attuali. Per supportare le imprese italiane del settore vinicolo, Nomisma ha lanciato Wine Monitor Consulting, che offre supporto nella formulazione di piani strategici e nell’implementazione di azioni per la crescita, compresi percorsi di internazionalizzazione, ottimizzazione dei processi produttivi e digitalizzazione.

Chiusura positiva riguardo alle indicazioni geografiche

Un aspetto positivo emerso durante il Forum Wine Monitor riguarda la chiusura dei negoziati sul nuovo regolamento europeo relativo alle indicazioni geografiche, Dop e Igp. Questo nuovo regolamento dovrebbe offrire una maggiore tutela per i vini italiani a indicazione geografica sul mercato europeo, eliminando le possibilità di sfruttare indebitamente la reputazione delle denominazioni.

Crisi e inflazione influenzano i consumi globali di vino

L’andamento negativo del settore vinicolo è attribuito principalmente agli effetti della crisi economica e all’inflazione, che stanno influenzando i consumi di vino in tutto il mondo. Le difficoltà si riscontrano sia sul mercato interno che sul mercato internazionale, con conseguenze significative per le imprese vinicole italiane e globali.

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