Rispetto alla notizia di introduzione dell’Asolo Prosecco Rosè, Ermenegildo Giusti non ha dubbi.
«Disapprovo la scelta di introdurre un Asolo Prosecco Rosé e sono deluso di vedere come, con 29 pareri contrari e solo 16 a favore, si sia proceduto ugualmente, tradendo i principi della democrazia. Sono contrario perché decisioni vanno studiate e valutate nel lungo termine e non nel breve, perché ogni azione ha delle conseguenze».
Secondo Ermenegildo Giusti, imprenditore italo canadese alla guida di Giusti Wine, una delle principali cantine dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG, questa novità non va nella direzione della promozione di un territorio straordinario come quello di Asolo e del Montello, ma, al contrario, vuole approfittare del piccolo boom di mercato del Prosecco Rosè, che a suo parere non porterà a un aumento di valore del prodotto ma solo al rischio di introdurre sul mercato bottiglie che saranno vendute a poco prezzo.
«Credo che le due DOCG, quella di Asolo e quella di Conegliano Valdobbiadene, dovrebbero avere una voce unica. Mi complimento con Elvira Bortolomiol, neo eletta, per aver detto con coraggio no a questa proposta e sono molto dispiaciuto che il nostro presidente Ugo Zamperoni non abbia fatto altrettanto».
«Il Prosecco DOC Rosè è una bella opportunità offerta dalla DOC, che ha numeri importanti, e noi stessi l’abbiamo colta con entusiasmo. – Prosegue Giusti. – La DOCG però deve essere l’essenza del nostro territorio collinare straordinario, piccolo e prezioso. Il valore lo possiamo dare solo mantenendo alta l’immagine dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG e lavorando per aumentare il valore di ogni bottiglia. In tutta la mia vita ho promosso nel mondo l’eccellenza dell’Italia e dei suoi straordinari prodotti, credo che il Prosecco Superiore DOCG sia a tutti gli effetti uno di questi e come tale vada valorizzato uscendo dalla logica dei prezzi» conclude l’imprenditore.