rassegna stampa del vino di domenica 19 marzo 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 19 marzo 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Vinitaly: meno vino nel carrello della spesa ma Prosecco è il n 1.
Ricerca Circana, emergenti Ribolla, Muller Thurgau e Vermentino Vinitaly: meno vino nel carrello della spesa ma Prosecco è il n+1 12022 è stato un anno difficile anche per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico. Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’istituto di ricerca Circana (già IRI) a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19/a tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere. Sul podio delle vendite nell’anno 2022 il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con 46 milioni di litri venduti, il Chianti (Toscana) con 17 milioni di litri, il Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17 milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero d’Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri, il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri. La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata a valore, mostra sul podio: Ribolla (Friuli V.G.) con +12%; Muller Thurgau (Tren tino Alto Adige) con +10,0%; Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana) con +9,9%. Da notare i buoni piazzamenti in questa speciale classifica di Vernaccia (Toscana), Orvieto (Umbria, Lazio), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia). I dati dell’intero comparto vino mostrano una flessione, a volume, del vino (-5,4%), dei vini rossi (-7%), degli spumanti (-4,7%) che diventa -0,2% se si esclude il Prosecco.

Fonte: Le Cronache Nazionali.

Renaissance calabrese.
Il percorso di Cantina Baroni Capoano, di suo una realtà fortemente rappresentativa del territorio di Cirò Marina, è emblematico del processo di trasformazione che coinvolge l’intera viticoltura calabrese. Del resto si tratta di uno degli avamposti, dato che è proprio qui che arrivarono i primi coloni greci attorno all’VIII secolo, i quali, impressionati dalla spiccata vocazione della costa ionica, vi impiantarono innanzitutto Greco Bianco e Mantonico, avviando i fasti della cosiddetta Magna Grecia. I Capoano vi sono accreditati da ben 13 secoli, tuttavia il consolidamento è recente, dovuto prima a Raffaele, poi, a partire dal 2005, a Massimiliano, che inizia l’avventura dell’imbottigliamento a marchio, periodo in cui, anche grazie ai cosiddetti “Girò Boys”, gruppo di produttori originari di Cirò Marina, la viticoltura calabrese vive una vera e propria renaissance.

Fonte: Espresso.

Ribolla campione di crescita al supermercato.
CHI SALE DI PIÙ SULLO SCAFFALE Classifica di vini e spumanti per crescita a valore e volume nel formato da 75cl – anno 2022. Ribolla (Friuli V.G.) Muller Thurgau (Trentino AA) Vermentino (Sardegna, Tosana, Liguria) Gnllo (SidGa) Valpolicella Ripasso (Veneto) Vemaccia (Toscana) Pinot Nero (Intemazionale) Orvieto (Umbria Lazio) Aglianco (Basilicab,Campania lgt Mese) Ortrugo (Emilia Romagna Lombardia) Nebbiolo (Piemonte, Lombardia) Sagrantino (Umbria) Soave (Veneto) Negroamaro (puglia) Orb (Calabria).

Fonte: Libero Quotidiano.

Domenico, storie di finanza e di buon vino Il Bosco di Lison fra cultura e uccelli rari.
Come fa un esperto di finanza a catapultarsi in un bosco planiziale del 1200 della cui biodiversità è diventato il principale e più appassionato custode? Domenico Veronese ha 54 anni, laurea alla Bocconi, padre medico e madre insegnante di lingua tedesca. Una famiglia da cui apprende il rispetto e i valori del lavoro e della natura. Ecco, questo il primo suggerimento per capire come è arrivato ad amare così profondamente il Bosco di Lison di Portogruaro. Prima, 3o anni nel mondo della finanza. Quali, gli ultimi suoi sorrisi amari? La domanda brusca, ispirata dalla narrativa sulla finanza, viene assorbita dalla riservatezza. La risposta apre ad un quotidiano altalenante. “Sì, qualcuno, durante il mio principale lavoro, ma anche nel mondo del vino e della ristorazione, dove a volta non mancano pure i momenti di noia”. Veronese è il titolare di Villa Bogdano 188o, un’azienda vinicola rilevata circa 7 anni fa: “Il vino fa da sempre parte della mia vita anche perché con Lucio Tessari, il nostro enologo, abbiamo sposato due sorelle.

Fonte: L’Identità.

Vino e birra senza alcool da Roma la sfida italiana.
Il mercato europeo è in forte espansione Pallini (Federvini): «La Capitale sarà con un giro d’affari a quota 7,5 miliardi protagonista in questo nuovo settore» FRANCIA, SPAGNA, GERMANIA E BELGIO HANNO LA LEADERSHIP COPRENDO 1’84% DEL FABBISOGNO COMPLESSIVO. L’Italia anche nel 2023, come avviene da tre anni, si confermerà probabilmente primo Paese al mondo produttore di vino. Ma c’è un mercato collaterale in enorme sviluppo dove inseguiamo – e di molto – i diretti concorrenti. E’ quello delle Lna, low no alcohol, bevande con poco o zero alcol che imitano o evocano birra, vino o addirittura gin e whiskey. L’ultimo campanello d’allarme arriva dal Prowine, la fiera internazionale diretta concorrente del Vinitaly, che apre domani a Düsseldorf. LA STRADA Perla prima volta un padiglione sarà riservato ai prodotti zero alcol, nuova frontiera di un mercato che interessa oltre alle nuove generazioni il 50% della popolazione mondiale che non consuma bevande alcoliche, spesso per motivi religiosi. In Europa il giro d’affari stimato è di circa 7,5 miliardi di euro, in gran parte coperto dalla birra. Il finto vino si attesta a 322 milioni di euro e gli alcoli – distillati e liquori senza alcol – a circa 168 milioni di euro, secondo le analisi che per conto della Direzione Agri della Commissione Europea ha realizzato Areté, azienda italiana specializzata nella valutazione di politiche per il settore agroalimentare.

Fonte: Messaggero.

A Tebano altri 18 nuovi laureati in viticoltura ed enologia.
Al Polo di Tebano, 18 nuovi laureati in viticoltura ed enologia. La cerimonia di conferimento del titolo di studio a Lorenzo Cavini, Pietro Cimatti, Serena Mondani, Alessandro Paterlini, Leonardo Lanzoni, Alex Leoni, Emil Malucelli, Gianmarco Mancini, Nicola Minguzzi, Massimo Berti, Stefano Borlenghi, Mattia Salatelli, Matteo Silvestrelli, Riccardo Stafuzza, Davide Pazzi, Federico Pellegrini, Giammarco Profeta e Paolo Trevisani, si è svolta venerdì alla sala “Aureliano Amati”. In apertura di giornata, in rappresentanza della società Terre Naldi che ospita il corso, ha fatto gli onori di casa Giovanni Carapia. In seguito sono intervenuti Andrea Fabbri, vice sindaco del Comune di Faenza, l’eno Un momento della cerimonia di venerdi logo Pierluigi Zama, presidente della sezione Romagna di Assoenologi, e Martina Laghi, assessore del Comune di Faenza alla scuola e formazione.

Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Diciotto nuovi laureati in enologia al corso del Polo di Tebano.
Diciotto nuovi laureati del Polo di Tebano in Viticoltura ed Enologia al termine del corso triennale dell’università di Bologna. La discussione delle tesi si è tenuta venerdì nella sala ‘Aureliano Amati’, a Tebano. In apertura di giornata, per Terre Naldi che ospita il corso a Tebano, ha fatto gli onori di casa Giovanni Carapia. Sono intervenuti Andrea Fabbri, vice sindaco di Faenza, l’enologo Pierluigi Zama, presidente della Sezione Romagna di Assoenologi, e l’assessora alla Scuola, Martina Laghi.

Fonte: Resto del Carlino Ravenna.

L’eccellenza dei vini traina i territori così Doc e Docg diventano un volano.
Nel nuovo numero del mensile Nordest Economia il crescente successo della promozione enoturistica. Vino e territorio. Un binomio inscindibile, sul quale negli ultimi anni il tessuto delle imprese vitivinicole del Nordest ha puntato sempre più consapevolmente, proponendo oltre all’eccellenza delle varie denominazioni, anche il racconto delle aree geografiche di provenienza. Se ne parla, con analisi, interviste e approfondimenti, nell’ultimo numero del mensile Nordest Economia, in uscita martedì prossimo allegato al nostro giornale. Il vitivinicolo è un settore trainante per l’economia del Nordest. Per rendere l’idea, in Italia operano 585 aziende, per un valore del mercato 2021 stimabile intorno ai 10 miliardi di euro. I primi 23 gruppi vinicoli contribuiscono al 43% del mercato.

Fonte: Messaggero Veneto.

Enologia dell’Agro Pontino Il trionfo delle tre etichette.
I riconoscimenti Al Mater Matuta, al Radix e al Kius extra brut la guida Bibenda assegna “cinque grappoli”, il massimo punteggio Non mancano ottimi consigli sui cibi migliori ai quali abbinarle Il Mater Matuta e il Radix dell’Azienda agricola Casale del Giglio de Le Ferriere e il Kius extra brut dell’Azienda agricola Marco Carpineti di Cori. Così come l’anno passato, a questi tre vini la guida “Bibenda” della Fondazione italiana sommelier ha assegnato il massimo punteggio: i cinque grappoli. Sono oltre vent’anni che il Mater Matura raggiunge tale traguardo. Ecco come gli esperti di tale guidalo descrivono: “Rubino compatto e limpido. L’ampio ventaglio olfattivo apre con note di frutti neri e fiori appassiti che cedono il passo a cenni boisé, spezie dolci ed erbe aromatiche. A seguire sentori di cacao e humus, armonizzati da affascinanti effluvi balsamici. Sorso con spiccate percezioni minerali e ferrose, elegantemente bilanciato, di ottima corrispondenza e dal lunghissimo finale”.

Fonte: Latina Oggi.

Storia e descrizione delle aziende premiate.
L’attenzione degli esperti su tutti i vini prodotti Oltre ad assegnare i cinque grappoli al Kius, al Mater Matuta e la Radix, gli esperti della guida “Bibenda” recensiscono quasi tutti gli altri i vini prodotti dalle due cantine pontine e descrivono le stesse. Circa la cantina di Marco Carpineti affermano: “Aldilà delle mode l’azienda di Marco Carpineti rappresenta un punto di riferimento per la cultura enologica sana ed ecosostenibile ben oltre i confini della regione. Alle pendici dei Monti Lepini, nella storica cittadina di Cori, a pochi chilometri da Roma e a 400 metri di altitudine, coadiuvato dal figlio Paolo conduce la splendida tenuta seguendo già dal 1994 i rigidi dettami dell’agricoltura biologica, con un’attenzione anche verso le pratiche della biodinamica.

Fonte: Latina Oggi.

Il Turano profondo ed elegante di Carlo Ravasio (e le sue figlie).
L’etichetta II Hirano profondo ed elegante di Carlo Ravasio (e le sue figlie) Non fosse stato per la tenacia e la caparbietà di Carlo Ravasio, è quasi certo che anche le balze sopra l’Abbazia di Fontanella sarebbero state «mangiate» dal bosco, privandoci così di vini che sono quanto di meglio la terra bergamasca sappia offrire. Particolarmente buono il Turano, cabernet sauvignon in purezza, biologico come tutta la gamma dei vini che produce ora con l’aiuto delle figlie che ne hanno sposato la causa. Dopo un 2017 super, il 2018 si conferma ricco e complesso all’olfatto (profumi balsamici di menta e fruttati di ciliegia); al palato ha allungo profondo ed elegante.

Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.

Vino, per le cantine un business da oltre 430 milioni: vola l’export.
Gli Usa sono il primo mercato per i prodotti italiani, seguono la Germania e il Regno Unito Viticoltura Le fiere sono strategiche: da ProWein al Vinitaly per segnare nuovi record. Sfiorato il traguardo degli 8 miliardi di euro. E’ questo il dato, secondo l’analisi dell’Osservatorio Ismea, dell’export 2022 di vino italiano. Siamo a 7,9 miliardi di euro (+9,8%) a fronte di volumi in lieve decrescita (22 milioni di ettolitri, -0,6%). Secondo l’analisi, che ha elaborato i dati rilasciati da Istat sui 12 mesi del 2022, il mercato ha tenuto anche di fronte alle inevitabili, quanto parziali, variazioni dei listini, ma l’escalation dei costi di produzione ha eroso i margini della filiera, in particolare per i prodotti di prezzo più basso (fino a 6 euro al litro). Verso Vinitaly. Un risultato che arriva alla vigilia della importante manifestazione di Vinitaly 2023 in programma a Verona dal 2 al 5 aprile dove si rinsalderà il posizionamento business e di servizio a sostegno di uno dei settori tra i più strategici dell’export tricolore.

Fonte: Giornale di Brescia.

Ecologico e sano, dagli scarti della vite un nuovo alimento.
L’Università di Brescia, lo Spallanzani di Rivolta, una startup e la Barone Pizzini per creare dal nulla un superfood che elimini gli sprechi Ecologico e sano, dagli scarti della vite un nuovo alimento di Federica Pacella — ?..i Esparta Daniela Uberti docente di farmacologia Composti bioattivi ricavati dagli dell’Università scarti della filiera vitivinicola per ot- di Brescia tenere un nuovo alimento innovativo, sostenibile e salutare. Si chiama Cibovivis il progetto che vede la collaborazione di Università degli Studi di Brescia, Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda e dalla startup innovativa CiboCi di Montichiari, con la Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo, finanziato con 239mi1a euro da Regione Lombardia.

Fonte: Giorno.

Il Consorzio Vini Piceni al ProWein in Germania.
Il 2022 è stato un anno difficile per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico. I12023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’istituto di ricerca Circana (già Iri) a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19esima tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere. Nel dettaglio, il vino venduto dalla Distribuzione Moderna ha registrato nel 2022 un calo delle vendite d ell’ 1, 8% a valore e del 5, 4% in volumi. Per quanto riguarda gli spumanti, il calo è stato dello 0,2% a valore e del 4,7% a volumi (-0,2% se si esclude il Prosecco), mentre per i vini liquorosi si è registrato un -8,5% a valore e -12,6% a volumi. Per quanto riguarda i vini più venduti attraverso il canale della DistriIl Prosecco del Friuli sul podio dei vini più venduti nel 2022 distribuzione Moderna, sul podio il Prosecco (Veneto e Friuli Venezia Giulia) con 46 milioni di litri venduti (-11,9% e -3,6% a valore).

Fonte: Resto del Carlino Ascoli.

‘II vino nella dieta meditarranea’.
L’area fermano-picena come madre della ‘Dieta mediterranea’, un mix di regole nutrizionali e stile di vita che tocca diversi aspetti delle abitudini quotidiane di ognuno, facendone una chiave fondamentale di salubrità e longevità. Il vino ne rappresenta una parte non trascurabile sia per gli effetti benefici che per il legame da tradizione nutritiva. Questo il concetto fondante dell’incontro dal titolo ‘Il vino nella dieta meditarranea’ che si terrà oggi pomeriggio alle 17 presso l’Auditorium Sant’Antonio di Padova ad Ortezzano. Relatore dell’incontro, sarà Lando Siliquini, medico specialista, presidente e cofondatore del ‘Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea’, nonché autore di diverse pubblicazioni tra cui ‘Dieta Mediterranea, il Tempio della Sibilla’. A seguito dell’incontro, Matteo Menconi e Tommaso Annibali (della Fondazione Italiana Sommelier Marche) presenteranno i vini di alcune cantine del territorio, confrontandone le varie caratteristiche e tipologie e proponendo i relativi abbinamenti culinari.

Fonte: Resto del Carlino Ascoli.

II castello di Novara riapre le porte ai grandi vini dell’Alto Piemonte.
Più di 50 aziende vitivinicole delle province di quadrante pronte a servire le loro ultime produzioni: da sabato 15 a lunedì 17aprileal castello di Novara torna Taste Alto Piemonte, il salone dedicato alle dieci denominazioni di origine del territorio. Per tre giorni i locali dello storico edificio in piazza Martiri ospiteranno addetti ai lavori, pubblico e media per una nuova edizione dell’evento promosso dal Consorzio di tutela nebbioli Alto Piemonte, impegnato nella tutela e nella valorizzazione delle otto doc Boca, Bramaterra, Colline novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli ossolane e delle due docg Gattinarae Ghemme. Il Novarese sarà l’area più rappresentata, considerando peraltro che solo il Colline nelle sue numerose versioni costituisce circa la metà della produzione complessiva, ma anche Vercelli, Biella e Vco parteciperanno con le loro eccellenze.

Fonte: Stampa Novara-Vco.

I vini della costa a Terre di Toscana.
La 15 fiera enologica si terrà il prossimo fine settimana a Lido di Camaiore Bolgheri. È tutto pronto per la quindicesima edizione di Terre di Toscana, la fiera dedicata al vino toscano che si terrà domenica 26 e lunedì 27 marzo all’ hotel Una Esperienza Versilia di Lido di Camaiore. 10 aziende della costa Tra gli oltre 146 produttori presenti oltre 10 provenienti da Bolgheri, tra cui la rinomata Tenuta San Guido, ma ancora Rip arb ella, Suvereto, Castiglioncello, Cecina, Casale Marittimo, Bibbona, Volterra e chiaramente la Maremma_ Una vetrina per 140 140 vignaioli presenteranno al pubblico le annate correnti delle loro etichette (e nella giornata di lunedì anche intriganti vecchie annate, per un salto vinoso nel passato) , Terre di Toscana darà la possibilità di conoscere la ricchezza enologica di questa splendida regione, tra le più apprezzate a livello internazionale per la qualità della proposta.

Fonte: Tirreno Piombino-Elba-Cecina-Rosignano.

Verona, nasce l’hub dell’agroalimentare – Via all’hub dell’agroalimentare «Verona ecosistema da replicare».
Un’alleanza a sette Verona, nasce l’hub dell’agroalimentare Iprotagonisti di Verona Agrifood Innovation Hub. Cariverona, Veronafiere, Confindustria, Unicredit, Comune, Università, Cattolica, Eatable Adventures Via all’hub dell’agroalimentare «Verona ecosistema da replicare» Bricolo: «Sostegno alle start up» Mazzucco: «Risposte concrete» Boscaini: «II ruolo di Confindustria sarà di facilitatore delle attività» 11 rettore Nocini: «È un programma innovativo e irrinunciabile» L’intervento di Giorgetti. L’hub dell’innovazione agroalimentare prende casa in riva all’Adige. La prima pietra è il protocollo e siglato ieri, a Veronafiere, tra un’ampia partnership di attori pubblici e privati: Fondazione Cariverona, Unicredit, Comune, Veronafiere, Confindustria e Università di Verona, Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali) e Eatable Adventures, coinvolti nel progetto.

Fonte: Arena.

Cantine, le misure per la sicurezza e i risvolti giuridici.
Norme e accorgimenti del mondo vitivinicolo da sapere e applicare •• Meno rischi e più sicurezza nelle aziende vitivinicole della Valpolicella, attuando una serie di misure protettive. E conoscendo a fondo aspetti e normative attinenti all’eliminazione o riduzione dei pericoli a livello aziendale, lavorativo, sanitario. Per diffondere una cultura della sicurezza a tutto campo, giovedì 23, a Valgatara, nella Sala Incontri di Valpolicella Benaco Banca, dalle 10.30 alle 12.30 si terrà l’incontro con esperti e operatori del settore «Cantine sicure – Aspetti tecnici e giuridici», aperto a tutti gli imprenditori agricoli della zona, fino a esaurimento dei posti in sala. Dopo i saluti istituzionali del presidente della Bcc Valpolicella Benaco, Daniele Maroldi, e l’introduzione ai lavori del direttore generale della stessa Bcc, Alessandro De Zorzi, il direttore dello Spisal dell’Ulss 9, Mario Virgilio Gobbi, entrerà nel vivo trattando il tema «Rischi nel comparto della produzione vinicola».

Fonte: Arena.

«Tacchi alti almeno 7 cm» Dress code con polemiche.
Cená di gala, spettacolo e per le donne dress code, «tacchi alti, minimo 7 centimetri». E 1’evento«BoJle a cena» serata dl gala organizzata nell’ambito della manifestazione «Bollicine in villa». Cento espositori e produttori di vino da varie regioni l’1 e 2 aprile a Santa Maria di Sala per fare conoscere 11 meglio della vitivinicoltura. E «una serata speciale» 1,1 aprile, come dice l’evento su facebook: vini ricercati, ottime portate, musica, violini, spettacolo, dj e vari artisti,13o gli ospiti, nella maggior parti espositori alla kermesse di Santa Maria di Sala. La cena per cui è richiesto 11 dress code tacco minimo 7 centimetri si svolge all’Osteria Antico Veturo di Trebaseleghe, che mette in chiaro pero di non avere nulla a che fare con l’organizzazione. Nè con la richiesta del dress code.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Più vigneti e più pesticidi in Veneto I rossoverdi: «La Regione intervenga».
NELL’ULTIMO DECENNIO LA SUPERFICIE VITATA E I FITOSANITARI SONO CRESCIUTI SOPRATTUTTO A TREVISO E VERONA. Più vigneti (soprattutto a Treviso e Verona) uguale più pesticidi in Veneto. E l’equazione calcolata dall’opposizione rossoverde in Consiglio regionale, sulla base dei numeri ottenuti dalla Giunta attraverso gli schedari di Avepa e Arpav. «Occorre che la Regione si prepari alla nuova regolamentazione dell’Unione europea», dicono Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon (Partito Democratico), annunciando di aver presentato un’interrogazione con Elena Ostanel (II Veneto che Vo- gliamo) e Cristina Guarda (Euro- pa Verde). I DATI Secondo i dati ricavati in particolare da Zanoni, nel giro di una dozzina di anni la superficie agricola veneta destinata alla viticoltura ha registrato un progressivo aumento, passando dai 74.897 ettari della campagna vendemmiale 2009/2010 ai 101.165 della stagione 2021/2022. L’incremento è stato particolarmente rilevante nelle terre del Prosecco e dell’Amarone: a Treviso da 28.156 a 43.417 ettari, a Verona da 26.875 a 30.289. In parallelo fra il 2012 e il 2021 i chili o litri di pesticidi venduti sono cresciuti nella Marca da 3.266.876 a 4.196.197, nella provincia scaligera da 5.631.372 a 6.363.181, tanto che la L’OPPOSIZIONE: «L’UE VUOLE RIDURRE DEL 50% LE SOSTANZE CHIMICHE ENTRO IL 2030. FANNO MALE AD AMBIENTE, SALUTE ED ECONOMIA» media per abitante in Veneto è salita da 3,03 a 3,26, visto che l’ammontare complessivo si è alzato da 14.775.851 a 15.820.826 unità.

Fonte: Gazzettino.

L’eccellenza dei vini traina i territori così Doc e Docg diventano un volano.
Nel nuovo numero del mensile Nordest Economia il crescente successo della promozione enoturistica Maurizio Caiaffa Vino e territorio. Un binomio inscindibile, sul quale negli ultimi anni il tessuto delle imprese vitivinicole del Nordest ha puntato sempre più consapevolmente, proponendo oltre all’eccellenza delle varie denominazioni, anche il racconto delle aree geografiche di provenienza. Se ne parla, con analisi, interviste e approfondimenti, nell’ultimo numero del mensile Nordest Economia, in uscita martedì prossimo allegato al nostro giornale. Il vitivinicolo è un settore trainante per l’economia del Nordest. Per rendere l’idea, in Italia operano 585 aziende, per un valore del mercato 2021 stimabile intorno ai 10 miliardi di euro. I primi 23 gruppi vinicoli contribuiscono al 43% del mercato. Il Triveneto fa il 45% del mercato, con 150 società vinicole e un fatturato di 4,6 miliardi. Come afferma l’imprenditore Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi di Crocetta del Montello, vigneti fra il Trevigiano e la friulana Spilimbergo, si tratta di un settore capace di resistere ai venti contrari che in questi anni certamente non mancano.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

«Nuovi vigneti vicino al Molinetto e c’è pure un bosco raso al suolo».
II comitato Stop Pesticidi denuncia interventi lungo il Lierza, il sindaco: «Verificherò la situazione». Un accorato appello arriva dal Comitato “Stop Pesticidi”, rivolto ai Comuni e all’Associazione per la protezione delle Colline Unesco, affinché vigilino rispetto ai nuovi vigneti, per verificare le autorizzazioni. «Nuovi vigneti si trovano percorrendo lo sterrato che fiancheggia il Lierza, qualche centinaio di metri dopo il Molinetto della Croda, là dove s’incrociano i confini di Refrontolo e di Tarzo», testimonia Dante Schiavon, per conto del Comitato. «L’area ha visto crescere un vigneto là dove insisteva un prato», spiega. «Il cartello del cantiere indica anche un lavoro di “riordino forestale”, sull’altro lato dello sterrato. Non poteva mancare, in abbinata con l’occupazione vitivinicola di un prato, un “taglio boschivo” che, però, dopo un “diradamento forestale” prospicente lo sterrato, fa intravedere, seminascosto, un taglio a raso funzionale all’impianto di futuri vigneti». Schiavon e il Comitato Stop pesticidi fanno notare che «tra l’altro, quel vigneto, piantato in una zona umida non vocata per micro-clima e composizione del terreno, è maggiormente esposto all’attacco di parassiti e di conseguenza richiederà un maggior uso di pesticidi».

Fonte: Tribuna Treviso.

La Docg vain Germania insieme a 25 aziende.
Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg va alla conquista del mercato tedesco. Il Consorzio infatti è presente in questi giorni a `Prowein’, la più importante fiera internazionale del settore in Germania, con 25 aziende che porteranno oltre 100 vini della Denominazione, inclusa la nuova annata, la 2022. «La Germania è da sempre un punto di riferimento importante per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg», sottolinea la presidente Elvira Bortolomiol «si tratta del secondo Paese importatore dello Spumante Docg e il suo valore si attesta attorno ai 47,3 milioni di euro con un volume di 7,6 milioni di bottiglie e un prezzo medio di 6,20 euro a bottiglia».

Fonte: Tribuna Treviso.

Vecchia Cantina e lavoratori in memoria di Katia.
A seguito dell’accordo integrativo aziendale firmato nel dicembre 2022 tra Flai Cgil Siena e Vecchia Cantina di Montepulciano, in cui si prevedeva anche un fondo a sostegno di associazioni sociali del territorio per aiutare chi ha più bisogno, lunedì scorso si è svolto nella bottaia dell’Azienda l’incontro tra i lavoratori, il presidente Andrea Rossi, la vicepresidente Ilaria Chiasserini e le rappresentanti dell’associazione ‘Iosempredonna’ per la donazione, da parte degli stessi lavoratori e della Presidenza con l’approvazione all’unanimità da parte del CdA, di 3.000 euro in memoria della lavoratrice Katia Meacci scomparsa prematuramente qualche mese fa.

Fonte: Siena Free.

I migliori vini sotto i 15 euro secondo Berebene 2023.
Il vino è uno di quei punti fermi per gli italiani. Raramente si rinuncia ad una buona bottiglia di vino durante le cene o i pranzi in compagnia. Sopratutto se la qualità è ottima. Quali sono i migliori vini sotto i 15 euro in vendita in Italia quest’anno? A fornirci una risposta esaustiva è l’edizione 2023 della guida Berebene. Nell’elenco vengono indicati i migliori vini italiani per ciascuna regione, con il relativo prezzo. Il più caro di tutti (caro tra virgolette)? Il Molise Falanghina in Anfora ’21, prodotto dalla cantina molisana Catabbo, il cui prezzo a bottiglia è pari a 14 euro.

Fonte: Investire Oggi.

VINITALY: MERCATO E CLASSIFICHE DEL VINO NELLA DISTRIBUZIONE MODERNA.
Il 2022 è stato un anno difficile anche per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico. Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’istituto di ricerca Circana (già IRI) a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19° tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere. Un’anteprima della ricerca, vedi allegato, presenta i dati generali delle vendite nell’anno 2022, la classifica dei vini e spumanti più venduti (a volume) sugli scaffali della Distribuzione Moderna e la classifica dei vini “emergenti” (a valore).

Fonte: FoodMakers.

Il vino della settimana: quel Trebbiano “fatto in casa” in un palazzo del ‘400.
Tra botti borboniche e contrappesi in pietra viva, nel cuore del borgo abruzzese di Loreto Aprutino, la Cantina Amorotti ha riportato in vita il vino degli antenati: l’omonima famiglia nobiliare di origini mantovane. Tutte le fasi della vinificazione, dalla fermentazione all’imbottigliamento, avvengono nel ventre del palazzo quattrocentesco, oggi di proprietà di Gaetano Carboni, discendente per ramo materno degli Amorotti. Ecco il Trebbiano d’Abruzzo, un vino artigianale, testimone di un territorio in cui l’intervento dell’uomo è ridotto al minimo, privilegiando il sapore naturale della vigna.

Fonte: Repubblica TV.

Wine Day alla Fortezza: i vini Premium brillano nelle due masterclass di Pignataro e Gardini.
I grandi vini, contribuiscono alla crescita dei territori in maniera proporzionale e complementare. Un vino che racconta il luogo in cui viene prodotto, parla di persone, di tradizioni, di costumi. Un territorio che racconta bene la sua storia, la sua vocazione, offre al vino uno story telling gratuito, reale, invitando al consumo, anche alle fasce più esigenti. Il progetto in divenire del brand “Super Sannio”, è un percorso interessante e praticabile. I player che possono giocare forte ci sono, ma serve il supporto di tutta la filiera. Le aziende che hanno più disponibilità, quelle che producono grandi quantità di bottiglie, sono quelle che possono investire in ricerca e sviluppo. Questo il motivo per cui Enzo Rillo, patron della maison “i vini la fortezza” ha moltiplicato le forze. Pur conservando la produzione dedicata alle linee horeca e GDO, ha investito in un progetto impegnativo
al centro del quale ha messo le sue origini:il sannio.

Fonte: Luciano Pignataro.

Vinitaly: mercato e classifiche del vino nella distribuzione moderna.
Il 2022 è stato un anno difficile anche per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico. Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’istituto di ricerca Circana (già IRI) a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19° tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere. Un’anteprima della ricerca, vedi allegato, presenta i dati generali delle vendite nell’anno 2022, la classifica dei vini e spumanti più venduti (a volume) sugli scaffali della Distribuzione Moderna e la classifica dei vini “emergenti” (a valore). Sul podio il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con 46 milioni di litri venduti, il Chianti (Toscana) con 17 milioni di litri, il Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17 milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero d’Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri, il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri.

Fonte: Newsfood.

Vino, Zaia: ” Etichettatura e’ un attacco identitario. Non svendiamo a multinazionali”.

Fonte: ANSA.

Terre di Ger presenterà al Vinitaly 6 vini prodotti “secondo natura”.
La cantina friulana Terre di Ger, tra le più importanti realtà italiane nel mondo dei vini Piwi per esperienza e prestigio, scommette sui resistenti e si presenta al Vinitaly (Verona, 2-5 aprile) con ben 6 vini prodotti “secondo natura” da piante che sono fortemente tolleranti alle avversità fungine. 18 ettari tra varietà bianche e rosse, forse una delle superfici maggiori attualmente piantate che permettono un’ampia sperimentazione e maturazione di esperienze sia in campagna che in cantina. L’azienda di Robert Spinazzè, pioniere dei vitigni resistenti a Frattina di Pravisdomini (Pordenone), al confine tra Veneto e Friuli con vigneti anche nelle Coste del Feltrino (progetto “Dolomiti”) e nel cuore delle colline di Jesi nelle Marche, dopo aver inanellato una serie di successi – migliore cantina del Friuli Venezia Giulia per etica, sostenibilità e innovazione all’ultimo Wine in Venice, primo posto in Italia sia come miglior vino assoluto (Feltro 2021) sia come miglior vino rosso (Caliere Rosso 2020) al Concorso nazionale dei vitigni Piwi della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento) – arriva al salone veronese con un progetto coraggioso che pone al centro l’uomo e l’ambiente per una resistenza “enoica” alla viticoltura di massa.

Fonte: Apetime-Magazine.

Campania: cresce il mondo del vino, ma bisogna investire ancora.
Per analizzare lo scenario del vino in Campania, come al solito, partiamo dai numeri e, come al solito, facciamo elogio dell’approssimazione: non riportiamo i decimali, procediamo per arrotondamenti onde leggere dati più facili da ricordare, il tutto senza svilire la veridicità dell’informazione. Due dati essenziali a prescindere dal vino, ma utili per circoscrivere lo scenario. In Italia siamo circa 59milioni di abitanti. La Campania ha una popolazione di circa 6milioni di abitanti. Ergo, circa un italiano su dieci risiede in Campania. La superficie della Campania è di circa 14mila kmq, quella dell’Italia è di circa 302mila kmq. Ergo, la Campania arriva al 5% circa della superficie totale del nostro Paese. E detto ciò? Detto ciò, entriamo nel merito del vino in Campania. La Campania pesa solo per il 3% del vino italiano e ancora è inadeguato e sotto la media nazionale il peso delle denominazioni di origine. Si pensi che sono solo 4 le Docg campane: due bianche (Fiano di Avellino, Greco di Tufo) e due rosse (Aglianico del Taburno, Taurasi). Oltre alle 4 Docg, ci sono 15 Doc e 10 Igt. La produzione totale campana è di circa 1.700mila ettolitri. Il peso dei “colori” vede rossi e rosati al 60% e bianchi al 40%.

Fonte: Italia a Tavola.

Vini e spumanti: quali sono i più venduti in Toscana.
Prosecco, Chianti, Sangiovese, Vermentino, Montepulciano d’Abruzzo: sono questi i vini e gli spumanti più venduti nei punti vendita della Distribuzione Moderna della Toscana (totale: iper, super, superette). Lo riferisce l’anteprima della ricerca “Circana (già IRI) per Vinitaly” che sarà presentata a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19° tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere. Sul podio il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con 46 milioni di litri venduti, il Chianti (Toscana) con 17 milioni di litri, il Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17 milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero d’Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri, il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri. La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata a valore, mostra sul podio: Ribolla (Friuli V.G.) con +12%; Muller Thurgau (Trentino Alto Adige) con +10,0%; Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana) con +9,9%. Da notare i buoni piazzamenti in questa speciale classifica di Vernaccia (Toscana), Orvieto (Umbria, Lazio), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia).

Fonte: Firenze Today.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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