Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 3 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Divino Etrusco ospite del Vinitaly.
La manifestazione, in programma ad agosto, avrà un’anteprima al grande evento in programma a Verona dal 13 aprile Divino Etrusco ospite del Vinitaly II sindaco Giulivi: “I nostri produttori stanno facendo grandi sforzi per crescere in qualità”. La 16esima edizione del Divino Etrusco (in calendario dal 19 al 27 agosto) avrà un’anteprima al Vinitaly, in programma dal 13 aprile a Verona. “Compie 16 anni la manifestazione che si arricchisce di anno in anno inserendo nell’evento tante novità che intrattengono non solo gli appassionati del vino e i professionisti del settore, ma anche i turisti che si trovano ad affollare la città in quel periodo – riferiscono gli organizzatori -. Per la prima volta nella storia del consolidato evento, l’amministrazione comunale sarà ospite presso lo stand della Regione Lazio organizzato dall’Arsial, in uno spazio dedicato a raccontare un evento che nel tempo si è affermato come una delle manifestazioni più importanti dedicate al vino.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Il vino italiano ora teme un calo dell’export.
Preoccupati. Anzi di più: allarmati per la situazione di un settore, quello del vino e della vitivinicoltura, che continua ad essere una delle punte di diamante dell’agroalimentare nazionale, ma che sente tutto il peso della crisi internazionale scatenata dalla guerra Russia-Ucraina. Un allarme che certamente si coglierà tutto nei giorni del Vinitaly di Verona (che si apre esattamente tra una settimana), ma i cui effetti sono già piuttosto chiari. Federvini, che raccoglie le imprese del settore, non ha dubbi: dopo un 2021 in cui il vino ha dimostrato grandi capacità di resilienza e ripresa, il 2022 ha tutte le premesse per diventare l’anno della tempesta perfetta. Gli addetti ai lavori parlano di «una situazione intollerabile».
Fonte: Avvenire.
Enoturismo boom lombardia regina dell’export – Lombardia regina dell’export: +11,8% Bene l’enoturismo.
L’assessore Fabio Rolfi: «Le vendite all’estero hanno registrato un valore di 285 milioni». Unioncamere: «Numeri sopra i livelli pre-Covid». In crescita degustazioni in vigna e in cantina Lombardia regina dell’export: +11,8% Bene l’enoturismo di Michele Mezzanzanica Un incremento dell’export che sfiora il 12% in un anno e volumi complessivi di vendita tornati ai livelli pre-Covid, nel secondo semestre del 2021. Numeri lusinghieri, quelli del vino lombardo, che si prepara all’assalto del Vinitaly (Verona, 10-13 aprile) con un padiglione regionale di 3.000 metri quadri, forte tra le altre cose dell’ampio stand di Ascovilo (l’associazione che riunisce i vari Consorzi di tutela) e della presenza autonoma di una sessantina di aziende. «Nel 2021 abbiamo registrato un forte incremento delle esportazioni con un valore da 285 milioni di euro e un +11,8% sul 2020», fa sapere l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Fabio Rolfi che aggiunge: «In un contesto di incertezza globale e di evidenti difficoltà per le aziende agricole, causate dai rincari energetici e dalle conseguenze del conflitto in Ucraina, il mondo del vino lombardo sceglie di puntare su qualità e promozione, sia sul mercato interno che a livello internazionale».
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
No’ al nome simile a Bolgheri e Sassicaia.
II Consorzio dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc vince la causa contro una cantina bulgara. II Domaine Boyar non può registrare il marchio ‘Bolgaré’ nei prodotti alcolici.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Coi Vincisgrassi ottimi il Piceno e il Pigmento Leopardi.
Sono universalmente note come Vincisgrassi, ma c’è chi le chiama lasagne marchigiane. Un piatto sontuoso che rappresenta una delle punte di eccellenza della cucina di questo tratto di Adriatico, a base di ragù di cortile, besciamella e rigaglie di pollo, separate da sette strati di pasta all’uovo. Una ricetta nata tra Ancona e Macerata che ha almeno tre secoli, come ci conferma Antonio Nebbia nel ‘Cuoco maceratese’ del 1779, dove riferendosi a un manoscritto del 1760 descrive una ‘minestra asciutta con salsa alla ‘Principe di Galles’, poi modificata nel gergale ‘prinsgras’. Difficile accertarne la paternità, ci basti godere di questo succulento piatto, che per ricchezza gustativa richiede vini capaci di dominarne l’opulenza e la complessità. Scelgo dunque il Piceno DOC Superiore Campo alle Mura di Moncaro, un riuscito uvaggio di Montepulciano 70% e Sangiovese 30%, con vendemmie manuali a maturazione tardiva e affinamenti in botti di rovere e barrique, un nettare che può superare i dieci anni di Coi Vincisgrassi ottimi il Piceno e il Pigmento Leopardi ‘r L’invecchiamento.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Vinitaly torna in presenza, dal 10 al 13 aprile la 54ª edizione.
Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa, per la rassegna numero 54 presentata a Roma, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla SpA veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa; una campagna che nel corso dei mesi ha dovuto tener conto sia dell’evoluzione sanitaria che dell’inaspettato scenario geopolitico. Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “dopo due anni di assenza, Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia.
Fonte: La Discussione.
Stangata da 1 miliardo sugli imballaggi del vino.
Cantine in affanno per i rincari di bottiglie, etichette e scatole. Il Prosecco il più colpito ¦ Alla fine causa guerra ci toccherà comprare il Brunello di Montalcino sfuso, il Barbaresco di Angelo Gaja a bicchiere, il Solaia di Piero Antinori nelle taniche. Sono vini da centinaia di euro a bottiglia che meritano un vestito acconcio. E invece rischiano di restare spogli. A pochi giorni dal Vinitaly che torna in presenza (10-13 aprile a Verona) le cantine non sanno più dove trovare vetro, carta, cartone e legno per confezionare i loro prodotti. Si somma questa difficoltà alla «botta» delle sanzioni alla Russia: sparito di colpo mezzo miliardi di euro di esportazioni, poco meno del 10% di quel (tanto) che vendiamo all’estero: oltre 6 miliardi.
Fonte: La Verita’.
Vini e dolci del Piemonte sono i campioni di export.
Le cantine di Langhe, Roero e Monferrato fanno il pieno di vendite all’estero. Molto bene pure il distretto del cioccolato di Alba e Cuneo. Il 2021 è stato un anno d’oro peri distretti agroalimentari italiani le cui esportazioni sono cresciute del 9,2% rispetto ai dodici mesi precedenti, a quota 22 miliardi di euro. L’espansione prosegue ininterrottamente dal 2010 e non si è arrestata neppure durante la pandemia, al contrario di quanto è accaduto a molti comparti produttivi. Il dato esce dall’ultimo “Monitor dei distretti agroalimentari italiani”, diffuso in settimana dalla divisione Agribusiness di Intesa Sanpaolo che traccia una mappa molto interessante sul made in Italy a tavola. La filiera del vino, prima per valori esportati nel 2021, supera per la prima volta la soglia dei 6 miliardi di euro. Il maggior contributo arriva dal distretto dei vini di Langhe, Roero e Monferrato che da solo esporta per 2 miliardi di euro ed è in crescita del 15,3% rispetto al 2020.
Fonte, Libero Quotidiano.
Il mondo in bottiglia nelle 70 degustazioni del Vinitaly 2022.
Dal prossimo weekend (10-13 aprile) torna al gran completo Vinitaly, in presenza, con un ampio respiro internazionale. Nei piani di Veronafiere si vuole crescere ancora, sia come incoming che come presenza di espositori stranieri. E pronto un calendario di oltre 70 degustazioni alla scoperta delle migliori proposte enologiche di Vinitaly. E un programma fitto di eventi quello che animerà la quattro giorni dell’edizione 54 del Salone internazionale del vino e dei distillati che si svolgerà a Veronafiere, a partire dagli esclusivi Grand Tasting firmati Vinitaly, passando dai Tasting Ex … Press, reali7lati in collaborazione con le più importanti riviste di settore internazionali fino alle degustazioni dal mondo dell’Intemational Hall e al Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection a cura del giornalista e curatore della guida essenziale ai vini d’Italia Daniele Cemilli, pensato per buyer e operati-Ioreca.
Fonte, Libero Quotidiano.
Gli extracosti si abbattono sulla filiera vitivinicola.
Extracosti da oltre 1,1 miliardi di euro a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime: è questo il conto salato che sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana e di conseguenza su quella del Friuli Venezia Giulia. Una vera tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali. È quanto emerge dallo studio Censis—Alleanza cooperative agroalimentari vino, “La febbre dei costi”. «Questo valore — commenta Venanzio Francescutti, presidente di FedAgriPesca Fvg — rappresenta un carico aggiuntivo sulla redditività delle imprese che, inevitabilmente, andrà a erodere i loro margini, compromettendone anche la loro capacità competitiva sui mercati».
Fonte, Messaggero Veneto.
n Russia e Ucraina il 6% dell’export di vino «Guardiamo altrove».
Il perdurare del conflitto mette in difficoltà l’export del vino. L’Italia è il primo fornitore di vino in Russia e Ucraina: nel 2021 le esportazioni verso questi due paesi valevano circa 400 milioni di euro i16% di tutto l’export di vino italiano). I consumatori russi e dell’est Europa prediligono vini frizzanti e spumanti dolci (e con prezzi competitivi). Un gradimento che finisce inevitabilmente per colpire i produttori specializzati in queste tipologie. E’ il caso del Prosecco, prima denominazione italiana esportata nel mondo, con un peso di Russia e Ucraina intorno a15%. Negli ultimi tre anni (in piena pandemia) le vendite della nostra “bollicina” più famosa nei due mercati erano raddoppiate.
Fonte, Messaggero Veneto.
Le aziende si uniscono e puntano sul turismo con la Strada dei sapori.
Ampliare e migliorare l’offerta turistica, mettendo assieme turismo storico-culturale ed enogastronomico attraverso la formazione e il coinvolgimento degli operatori economici. Nasce così il workshop, a cura di PromoTurismo Fvg, dedicato alla Strada del vino e dei sapori, organizzato alla Polveriera Napoleonica di Contrada Garzoni a Palmanova. Tre ore in cui ristoratori, trattorie e osterie con cucina tipica, aziende agroalimentari, fattorie didattiche, piccoli allevamenti, tenute vitivinicole, pasticcerie artigianali, agenzie di viaggio hanno lavorato assieme per conoscere le tecniche del marketing territoriale, sviluppare relazioni e progetti utili a incrementare i livelli di accoglienza turistica. L’iniziativa è stata promossa dal Comune in collaborazione con Bagnaria Arsa, Santa Maria La Longa e Trivignano Udinese e ha coinvolto 18 aziende.
Fonte, Messaggero Veneto Udine.
Vinitaly, il mercato degli States per Malvasia e Pinot del Collio.
Dopo i numeri da record di tre anni fa la rassegna vinicola riapre i battenti da domenica 10 aprile con numerosi produttori dal Friuli Venezia Giulia. Dario Raccaro: «Una vetrina per ripartire» Vinitaly, il mercato degli States per Malvasia e Pinot del Collio. Tre anni fa, il 10 aprile 2019, la 53° edizione del Vinitaly chiudeva con numeri da record: oltre 33mila buyer, 4672 aziende, 337 espositori di 41 nazioni. Poi la pandemia si è abbattuta sulle persone e le attività economiche, specie quelle fieristiche. Ed eccoci qui, a tre anni da allora, domenica 10 aprile scatterà il 54° Vinitaly, Salone internazionale dei vini e distillati, orgoglio nazionale e regionale. Giovanni Mantovani, direttore di VeronaFiere dal 2001, lo sottolinea: «Vinitaly non a caso ha sede nel Veneto, prima regione vitivinicola con 2,5 miliardi di export, 35% del nazionale; e a Verona, prima provincia, che questo Salone è diventata una delle grandi capitali mondiali del vino. Posizione che vogliamo rafforzare portando i buyer alla scoperta dei territori del vino italiano».
Fonte, Piccolo.
L’Elegia dal rosa intenso al profumo di pesca e fragola.
Che la migliore destinazione del franconia, vitigno a bacca rossa originario dell’Austria storicamente presente nella bergamasca con il nome di «imberghem», sia la vinificazione in rosa? Si direbbe di sì a giudicare dall’ottimo risultato ottenuto da Cascina del Ronco con le uve bio raccolte nel 2021 nel vigneto del Castello Presati in prossimità della Madonna del Bosco (in comune di Bergamo). Lo hanno battezzato Elegia e ha un accattivante colore rosa intenso; profumi inebrianti, di pesca e fragola; bocca piena, tosta, supera 114 gradi.
Fonte, Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.
Al Vinitaly i vini mantovani sono protagonisti assoluti del padiglione di Regione lombardia.
L’assessore Rolfi: `Abbiano scelto di puntare su qualità e promozione sia sul mercato interno che a livello internazionale” Ampia partecipazione dei vini mantovani alla 54esima edizione di Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e distillati in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. In particolare, il Consorzio Vni Mantovani sarà presente presso il Pala expo Lombardia – stand B/C6 con il banco degustazione permanente a cura di ONAV Mantova che permetterà una panoramica delle migliori etichette del Lambrusco Mantovano e dei Colli Mantovani. Nel Padiglione Lombardia saranno presenti le aziende agricole Cattani e Bertagna di Cavriana, Gozzi e Ricchi di Monzambano, Montaldo e Cantine Virgili di Mantova, Cantina sociale di Gonzaga, Cantina sociale di Quistello, Lebovitz di Governolo, Tenuta Maddalena di Volta Mantovana, Vinicola Decordi di Motta Baluffi Cremona.
Fonte, Voce di Mantova.
Dopo 2 anni di stop ritorna il Vinitaly: Marche alla riscossa – Torna il Vinitaly Riscossa Marche.
A Verona (10-13 aprile) c’è il salone più atteso nel mondo del vino Tra collettiva della Regione e stand singoli, 107 cantine in vetrina. Dopo due anni di stop forzato, torna a Verona il Vinitaly, la manifestazione dedicata al vino (e all’olio) più importante del mondo. Domenica prossima, 10 aprile, e fino a mercoledì 13, andrà in scena l’edizione più attesa, la numero 54, quella che si mette alle spalle i due anni di pandemia. Ma con un presente (la guerra Russia-Ucraina) purtroppo tutto da decifrare sui mercati internazionali. Un quartiere espositivo al completo, crocevia mondiale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Un’edizione spartiacque ma il Vinitaly non delude mai: incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a VeronaFiere sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Per Verdicchio e Passerina annata record.
I vini più venduti nel 2021 nei punti vendita della Distribuzione Moderna nelle Marche sono stati (nell’ordine): Verdicchio (Marche), Passerina (Marche), Trebbiano (Abruzzo, Emilia Romagna), Sangiovese (Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Marche), Montepulciano d’Abruzzo. Tra vini che hanno fatto registrare in Italia una maggiore progressione a volume la Passerina (+14%), il Pecorino (+9%), prodotto anche in Abruzzo, il Verdicchio (+8%), dati Iri (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo). Il mercato del vino nel 2021 a livello nazionale ha fatto registrare trend positivi: il vino a denominazione d’origine è cresciuto dell’1,8% a volume e del 5,9%a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro (Docg, Doc, Igt, bottiglia 0,75; totale Italia, Discount, E Commerce, dati IRI). L’intero mercato del vino vale 700 milioni di litri per un valore di 2 miliardi e 269 milioni di euro (che arriva a 3 miliardi di euro con l’aggiunta delle bollicine).
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Lucarelli: «La perra peggio dei Covid».
Assegnato il prestigioso premio “Cangrande”. Un riconoscimento prestigioso. Il premio “Cangrande” al Vinitaly 2022 ‘ (azienda dell’anno perle Marche) è andato alla cantina Roberto Lucarelli di Cartoceto: 45 ettari di vigneti e 4 di uliveti, una produzione annua che si aggira tra le 180 e le 200mila bottiglie (dal 2014 totalmente bio). Lucarelli riserva con orgoglio un’attenzione particolare agli storici vitigni come il Bianchello e II Sangiovese, ai quali si aggiungono alcuni vitigni internazionali. «Per me è inaspettato, sono uno che lavora la terra con una bella squadra di giovani tra vigneto e cantina. Un grande stimolo a fare sempre meglio. Stiamo entrando in nuovi mercati e questo ci regala grandi soddisfazioni. la conquistaci regala emozioni. Quasi finita la pandemia, adesso la guerra «Infatti- ribadisce Lucarelli. questa non ci voleva. dopo due anni c’era una grande miglia di tornare alla normalità.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
I grandi vini delle Langhe sbarcano alle Ogr – I grandi vini di Langhe e Roero sbarcano alle Ogr di Torino.
Il 4 e il 5 aprile la sesta edizione di Grandi Langhe 2022 Gli obiettivi Si parlerà delle nuove sfide che gli agricoltori affronteranno nel medio e breve periodo Grendi Langhe 2022 ovvero l’anteprima dei vini di Langhe e Roero presso la Sala Fucine delle (Officine Grandi Riparazioni) di corso Castelfidardo il 4 e 5 aprile. Giunta alla sesta edizione vede quest’anno due grandi novità: il trasferimento nella prestigiosa location torinese, un luogo strategico facilmente raggiungibile che garantisce il rispetto delle normative del distanziamento. Inoltre per la prima volta viene data la possibilità agli appassionati del mondo del vino di accedere all’evento durante una sessione completamente dedicata a loro nella giornata di lunedì dalle 18,30 alle 21,30, il biglietto di ingresso è acquistabile sul sito AIS Piemonte.
Fonte, Corriere Torino.
Il Barolo va alle Ogr grande occasione dentro il bicchiere.
Domani e martedì le degustazioni delle migliori etichette Il Barolo va alle Ogr grande occasione dentro il bicchiere. Il legame tra Torino e le colline del vino è sempre stato complesso. Invidia e supponenza da parte del capoluogo, diffidenza e scarsa stima da parte di Langhe e Roero. In campagna elettorale qualcuno arrivò anche a dire che «il Barolo non ha niente a che fare con Torino». Una frase un po’ maldestra, perfetta per sintetizzare il problema. Torino ha sempre percepito i grandi vini come un prodotto delle campagne, di quelle colline dove andare a mangiare nel fine settimana spendendo poco e riempiendosi la pancia. Le ragioni vanno ricercate in un passato recente incui il mercato del vino passava per Torino e i barolisti finivano per essere solo venditori di uve. Non è più così. Langhe e Roero grazie a strategie turistiche e qualità sono un modello mondiale, al punto che a settembre ospiteranno il forum planetario del turismo del vino.
Fonte, Stampa Torino.
Tutto il gusto dei vini di “MareMMMa”.
Domani al Granaio lorenese di Spergolaia la grande vetrina delle doc del territorio, aperta a operatori e appassionati. Maremma, Montecucco, Morellino: tre “M” che segnano il gusto di un territorio e che domani saranno il segno di una lunga giornata tutta dedicata a loro. Arriva infatti la terza edizione di “MareMMMa, la natura del vino”, organizzata da Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano e i rispettivi consorzi di tutela. La “più grande selezione di vini della Maremma” accoglierà nel salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia ad Alberese (a circa 15 chilometri da Grosseto) più di 300 etichette. La produzione viticola di oltre 80 aziende sarà presentata ognuna dai rispettivi consorzi. Una manifestazione che vuole connettere ancora più strettamente tutti i soggetti interessati a questo loro straordinario patrimonio, dagli operatori ai consumatori finali. E allora spazio a sommelier, ristoratori, distributori e titolari di enoteche, che potranno accedere — tramite invito — alla degustazione di vini rossi, bianchi e rosati dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17.
Fonte, Tirreno Grosseto.
L’alleanza Amarone-Prosecco decolla dal Marco Polo.
Primo test all’aeroporto di Venezia per il wine bar di Villa Sandi e Allegrini: «Così anche altrove» II piano Le due case hanno vinto la gara di quattro anni sugli spazi dati da Lagardère. Doveva partire già nel 2019, ma l’arrivo della pandemia aveva rimesso tutto in discussione. Ora il momento è arrivato e fra non molto, nel cuore dell’aeroporto «Marco Polo», di Venezia, le migliori selezioni di Prosecco Docg e Doc di Villa Sandi, di Crocetta del Montello (Treviso) e di Amarone, di Cantina Allegrini, di Fumane (Verona), saranno ospitate nel maggior punto di ristoro dell’area partenze, a disposizione di chi voglia trascorrere qualche tempo con un calice di alta qualità tra un volo e l’altro. Lo spazio sarà affidato all’attuale gestore, il gruppo francese Lagardère Travel Retail, con cui le due griffe venete del vino stanno collaborando per un restyling completo degli ambienti. L’accordo che lega Villa Sandi e Allegrini alla società è quadriennale ed è stato assegnato con un bando di gara al quale i due player veneti hanno partecipato al 5o% ciascuno.
Fonte, Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Villa Sandi e Allegrini insieme al Marco Polo.
Due brand veneti del vino, Villa Sandi (Prosecco), e Allegrini (Amarone) insieme in un nuovo wine bar nell’aeroporto Marco Polo. L’alleanza (in foto Marilisa Allegrini e Giancarlo Moretti Polegato) – dice una nota – darà vita a un concept che offrirà un’esperienza immersiva nelle eccellenze venete.
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Vinitaly, mercato Usa in crescita grazie a Prosecco e Pinot Grigio.
La fiera veronese torna dopo tre anni. Armani: «Doc delle Venezie, strizzeremo l’occhio ai giovani». anni fa, il 10 aprile 2019, la 53° edizione del Vinitaly chiudeva con numeri da record: oltre 33mila buyer, 4672 aziende, 337 espositori di 41 nazioni. Poi la pandemia si è abbattuta sulle persone e le attività economiche, specie quelle fieristiche. Ed eccoci qui, a tre anni da allora, domenica 10 aprile scatterà il 54° Vinitaly, Salone internazionale dei vini e distillati, orgoglio nazionale e regionale. Giovanni Mantovani, direttore di VeronaFiere dal 2001, lo sottolinea: «Vinitaly non a caso ha sede nel Veneto, prima regione vitivinicola con 2,5 miliardi di export, il 35% del nazionale; e a Verona, prima provincia, che questo Salone è diventata una delle grandi capitali mondiali del vino. Posizione che vogliamo rafforzare portando i buyer alla scoperta dei territori del vino italiano». Saranno un migliaio i super buyer globali – USA, Canada, Sud-America, Cina/Asia, Africa -, presenti alla 54° edizione. Ma la guerra non aiuta. «Il 2021 è stato un anno record per il vino tricolore – dice Mantovani – cresciuto in valore del + 12,4%, superando così i 7 miliardi di export, dei quali 1,7 in USA, 650 milioni nel Regno Unito. In Cina + 30%. Ora però vedremo». La guerra quindi grava anche sul vino, era inevitabile.
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
E la guerra indebolisce l’export 400 milioni di vendite in fumo.
Russia e Ucraina nel 2021 hanno rappresentato il 6 per cento di tutte le esportazioni di vino Filippo Polegato (Astoria): la super svalutazione del rublo renderà difficile riprendere l’attività E la guerra indebolisce l’export 400 milioni di vendite in fumo I più danneggiati sono i vini frizzanti e gli spumanti dolci a prezzi competitivi. Il perdurare del conflitto mette in difficoltà l’export del vino. Il nostro Paese rappresenta infatti il primo fornitore di vino in Russia e Ucraina: nei 20211e esportazioni verso questi due paesi sono state per circa 400 milioni di euro (pari al 6% di tutto l’export di vino italiano). I consumatori russi e dell’Est Europa prediligono vini frizzanti e spumanti dolci (e con prezzi competitivi). Un gradimento che finisce inevitabilmente per colpire i produttori specializzati in queste tipologie. E il caso del Prosecco, prima denominazione italiana esportata nel mondo, con un peso di Russia e Ucraina intorno al 5%. Negli ultimi tre anni (in piena pandemia) le vendite della nostra “bollicina” più famosa nei due mercati erano raddoppiate. Ad oggi la denominazione non è stata colpita da sanzioni.
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
40 La migliore cantina frigo 2 temperature del 2022 – Non acquistare una cantina frigo 2 temperature finché non leggi QUESTO!
Cerchi consigli di esperti su come acquistare la migliore cantina frigo 2 temperature? Gli esperti hanno stilato un elenco dei primi cantina frigo 2 temperature venduti nel 2022 in Italia. Non vuoi davvero che tu sia infelice dopo aver speso i tuoi sudati soldi per questa cantina frigo 2 temperature. Di conseguenza, avevo passato molto tempo a esaminarlo, valutarlo e criticarlo. Alla fine, per la tua comodità, abbiamo compilato questa lista!
Fonte, Corriere Agrigentino.
Stasera alle 21.30 nuova puntata di Cantina Musicale: protagonisti i Panda Pakse.
Cantina musicale torna stasera alle 21:30 in onda su Siena Tv, il nostro viaggio alla scoperta delle band Toscane continua!! Dopo aver ospitato varie formazioni e scoperto diversi generi musicali dal folk al soul, passando per il cantautorato, stasera andremo alla scoperta dell’alternative rock italiano con i Panda Pakse! Una band eclettica e piena di energia, che stasera suonerà per voi e si esibirà mascherata da panda.
Fonte, Radio Siena Tv.
Cantina Valpolicella Negrar, Accordini: «Il vino è un fattore emozionale».
Vinitaly è ormai alle porte, e con esso la voglia e la necessità per un comparto come quello del wine, di tornare in presenza e farsi sentire dopo due anni difficili. Ce ne parla il direttore di Cantina Valpolicella Negrar, Daniele Accordini. Sicuramente dopo due anni di assenza c’è grande fibrillazione. Nel nostro settore la presenza è fondamentale; dopotutto il vino è un fattore emozionale. Dobbiamo trasmettere i valori del vino e attraverso il web si può certamente comunicare, ma manca il contatto personale. Quest’ultimo è senz’altro un aspetto importante per ristabilire rapporti poi fondamentale anche negli affari e nelle trattative.
Fonte, Verona Economia.
La startup Bibo lancia una nuova cantina digitale.
Novità nel food&bev delivery: si tratta della startup Bibo, una cantina digitale di centinaia di prodotti beverage, dalle birre ai vini, dai superalcolici ai soft drink. È la nuova frontiera del q-commerce: una “cantina digitale” di centinaia di prodotti beverage – dalle birre ai vini, dai superalcolici ai soft drink fino agli aperitivi “pronti da bere”- distribuiti dai dark store di Roma e Milano, pronti per essere consegnati a temperatura entro pochi minuti dall’ordine, tutti i giorni e addirittura fino alle 3 di notte nei week-end.
Fonte, Corriere Nazionale.
Perché le cantine italiane devono curare i dati dei clienti.
Raccogliere dati, organizzarli e saperli utilizzare è la chiave che le cantine italiane devono utilizzare per aumentare le vendite nell’era digitale, permettendo inoltre di gestire l’enoturismo in maniera professionale. Nonostante la cantina sia il luogo migliore per raccogliere i dati dei propri clienti, solo il 22,4% delle cantine utilizzano un Crm (Customer relationship management) professionale e solo il 26,7% riesce a tracciare uno storico del cliente rispetto ai suoi acquisti, benché nel 2020 – complice la pandemia – gli investimenti digitali siano aumentati del 55,8%. Numeri che mettono in luce ampi margini di crescita delle cantine italiane attraverso una nuova cultura del dato e del digitale, che permetterebbero di aumentare il proprio business, valorizzando le esperienze in cantina e le vendite direct-to-consumer, senza tralasciare che nel 2021 l’Italia si è confermata ancora una volta il primo produttore di vino al mondo con un volume di 44,5 milioni di ettolitri.
Fonte, Italia a Tavola.
Villa Sandi e Allegrini insieme in un wine bar all’aeroporto a Venezia.
Al Marco Polo, nell’area partenze, sarà possiible degustare i vini delle due aziende. Marilisa Allegrini: “Messaggio di speranza in una fase così difficile per l’umanità”. Giancarlo Moretti Polegato: ““L’incontro tra i visitatori internazionali e le eccellenze venete può ripartire grazie alla ripresa del turismo”. Quando due grandi aziende uniscono le forze in un progetto comune, il risultato non può che essere ambizioso. Villa Sandi, marchio sinonimo del Prosecco di alta qualità, e la cantina veronese Allegrini, simbolo storico dell’Amarone, hanno creato una joint venture in un nuovo wine bar all’Aeroporto Marco Polo di Venezia dove far degustare le proprie eccellenze vitivinicole. Un segnale di speranza e di ripresa in un momento delicato per l’economia mondiale, che indica anche l’auspicio di tornare a viaggiare liberamente. Viaggio inteso anche come esperienza di territorio. Chi transiterà al Marco Polo, infatti, avrà la possibilità di assaggiare due delle tipologie di vino interpreti più rappresentativi dell’enologia veneta.
Fonte, la Repubblica.
Conoscere e apprezzare il vino Ecco il corso di avvicinamento.
Lo organizza la Pro Loco in cinque serate per imparare a degustare e gli abbinamenti di base. Con l’arrivo della Primavera il ‘nettare degli dei’ sarà il vero protagonista a Cerreto Guidi. Dopo la sospensione del 2021 torna infatti il Corso di Avvicinamento al Vino a cura della locale Pro Loco: un percorso ricco e variegato, che consente di scoprire alcuni dei piccoli segreti del grande e affascinante mondo del vino. Giunto alla sua 8ª edizione, il corso si rivolge a tutti gli amanti del nettare di Bacco, neofiti o “capitani di lungo corso”. Questo ciclo di incontri è anche una sorta di preparazione agli appuntamenti estivi quali il concorso “Rubino Mediceo”, “Medicea Wine Festival” e Cerreto Street Wine. Le consuete 5 lezioni si terranno nella sala eventi panoramica di Villa Petriolo. Ogni serata offrirà un’inquadratura teorica sul tema e la degustazione di 4 vini tra etichette locali, nazionali e internazionali. Inoltre, grazie a degli assaggi ogni volta diversi si potrà imparare l’arte dell’abbinamento. Si parte martedì prossimo con “A colpo d’occhio”, dedicata alle bollicine; quindi il 12 Aprile sarà la volta di “Aromi e profumi”, con vini bianchi e rosati. Il 21 aprile ecco “Questione di Gusto”, con i grandi rossi per giungere alle “Espressioni finali” del 26 Aprile con i vini dolci. Novità di quest’anno la serata finale “Salendo di gradi” del 3 Maggio, dedicata ai distillati ed ai cocktail.
Fonte, La Nazione.
Vino ‘salato’. Da energia e materie prime extra costi di 1,1 miliardi di euro sulla filiera.
Extracosti da oltre 1,1 miliardi di euro a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime: è questo il conto salato che sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana. Una vera tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali. È quanto emerge dallo studio Censis- Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, “La febbre dei costi” presentato recentemente a Roma. «Questo valore – commenta Venanzio Francescutti, presidente di FedAgriPesca Fvg – rappresenta un carico aggiuntivo sulla redditività delle imprese che, inevitabilmente, andrà a erodere i loro margini, compromettendone anche la loro capacità competitiva sui mercati internazionali».
Fonte, Telefriuli.
Resta altissimo il gradimento degli italiani per il vino.
Nell’ultimo anno il consumo ha coinvolto l’89% della popolazione. Numeri che fanno ben sperare in vista del ritorno di Vinitaly, la fiera più importante del settore, ferma da due anni a causa della pandemia. AGI – Ancora dieci giorni e torna il Vinitaly, edizione 2022, appuntamento dal 10 al 13 aprile a Verona. È la numero 54, ferma da due anni, inchiodata a quel 2020, anno terribile della pandemia, quando tra contagi e lockdown l’Italia è rimasta sigillata e ferma al palo. Ora si guarda al futuro con più fiducia.
Fonte, AGI.
Vino: successo del Derthona promuove i Colli Tortonesi.
L’affermazione del Timorasso, lanciato verso il prossimo riconoscimento della sottozona Derthona, trascina alla scoperta di un territorio tra pianura e Appennini al crocevia di quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna. Un fascino che si è colto a ‘Derthona Due.Zero’, la rassegna organizzata l’1e 2 aprile al Museo Orsi di Tortona dal Consorzio di Tutela Vini Colli Tortonesi. Accanto agli antichi mezzi agricoli della collezione museale, ci sono i produttori, quelli che sui Colli Tortonesi sono nati e si sono battuti per la riscoperta del Timorasso e quelli che dalla Langhe sono venuti ad acquistare vigneti per avere quel vino bianco di gran carattere che piace sempre di più. Tra le bottiglie ci sono anche alti messaggi, come l’annuncio de ‘La mitica’, la ciclostorica con bici d’epoca (antecedenti al 1987) sui colli di Serse e Fausto Coppi, il 26 giugno prossimo, con partenza e arrivo a Castellania, il paese natale del Campionissimo.
Fonte, ANSA.it.
Il vino dell’Etna riparte, la produzione torna ai valori pre-pandemia.
È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia. Il vino dell’Etna riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia. “La produzione dell’ultima vendemmia – ha detto Francesco Cambria, presidente del Consorzio Doc Etna – ha raggiunto i 34 mila ettolitri, superando i 32 mila ettolitri del 2019. Questo vuol dire che si torna a un imbottigliamento regolare: in crescita soprattutto i bianchi, oltre al Nerello Mascaleso, il vitigno che ci ha resi famosi in tutto il mondo”.
Fonte, Catania Today.
Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2022 – I migliori vini, le “Pievi” e il futuro della denominazione.
Pochi giorni fa si è tenuta l’ultima edizione della tradizionale anteprima del vino Nobile di Montepulciano, con il ritorno dei banchi d’assaggio, messi da parte nel pieno della Pandemia. Un’occasione per assaggiare una selezione di 27 campioni dell’annata 2019 (23 “classici” e 4 selezioni), 10 Nobile Riserva e 31 Nobile (classico, selezione o riserva) di annata precedenti e con uscita ritardata rispetto al disciplinare, oltre a tutte le referenze portate dai produttori nei rispettivi banchi d’assaggio (che non essendo stati degustati alla cieca, lascerò fuori dalla selezione dei migliori vini dell’anteprima, ma dei quali terrò conto per le consuete selezione di fini anno).
Fonte, Wine Blog Roll.
E’ vero che il vino equivale ad un piatto di pasta? Tutta la verità, ecco come contare le calorie.
Il vino fa ingrassare davvero? La verità su questa informazione che circola da tempo è meno scontata di quanto sembri. Nella tradizione italiana è tra i pilastri portanti e sono in molti a considerarlo la bevanda più pregiata, buona e raffinata che ci sia: si tratta del vino, naturalmente. E il vino italiano è tra i più amati ed esportati in tutto il mondo, data la quantità di vitigni che abbiamo da Nord a Sud del paese. Che si tratti di vino bianco frizzante o vino rosso corposo, ce n’è davvero per tutti i gusti. Ma è vero che fa ingrassare?
Fonte, Mezzokilo.
Il Molise che possiede una superficie vitata di 6.400 ettari collocati principalmente in provincia di Campobasso su un’area montuosa e collinare sino in riva al mare di Campomarino.
Il corredo ampelografico territoriale è abbastanza nutrito, perché la vicinanza con regioni a forte vocazione vitivinicola come la Puglia, la Campania e l’Abruzzo contribuisce a creare una perfetta osmosi. L’unica varietà autoctona molisana è la Tintilia, particolarmente legata alla storia ed alla civiltà contadina locale e che sembra avere una parentela col Bovale sardo. L’azienda Claudio Cipressi di San Felice del Molise sforna ogni anno ottimi vini, in cui è proprio la Tintilia a recitare la parte da protagonista. E le due bottiglie che ho assaggiato di recente sono confezionate proprio con questa specie varietale.
Fonte, Luciano Pignataro.
Il vino continua ad avere una grande considerazione tra gli italiani.
Mancano solo dieci giorni al Vinitaly 2022, che si svolgerà a Verona dal 10 al 13 aprile. È il numero 54, fermo da due anni e inchiodato al 2020, anno terribile della pandemia, quando l’Italia è rimasta sigillata e intrappolata al posta in gioco tra contagi e lockdown. Con più fiducia, guardiamo al futuro. E a una settimana dal lancio, non mancano le ricerche, come “Italians and Wine” dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, secondo cui l’apprezzamento degli italiani per il vino è ancora molto alto, con l’89% degli italiani che beve vino ultimo anno, in aumento rispetto a soli tre anni fa, a causa dell’impennata del pubblico di giovani adulti, fautori di uno stile di vita moderato e consapevole. Rispetto al 2019, infatti, il numero della cosiddetta Generazione Z e dei Millennials (18-41) è aumentato significativamente in termini numerici (dall’84% al 90%), ma non in termini di quantità, mentre l’incidenza di I consumatori della generazione X sono rimasti invariati (89%, 42-57 anni) e la quota di Baby Boomers (oltre i 57 anni) è diminuita, perdendo il primato del numero (non della frequenza dei consumi) passando dal 93% al 90%.
Fonte, Tebigeek.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.