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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 5 marzo 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Se fa troppo caldo grandi vini a rischio.
Ve li immaginate il Chianti e il Brunello senza Sangiovese? Potrebbe accadere, prima di quanto si pensi. Sono gli effetti dei cambiamenti climatici. L’Europa ha vissuto la sua estate più calda. In Italia ci sono 1,15 gradi in più, le precipitazioni sono a -30% (elaborazioni Coldiretti su dati Cnr-Isac). Uno studio di Lee Hannah del Center for Ecosystem Science and Economics di Arlington (Virginia), sostiene (da 10 anni) che zone come Bordeaux o la Toscana diventeranno troppo calde. Un aumento medio di 2 gradi porterebbe alla distruzione del 73% delle aree più vocate in Italia e in Francia. Lui pensava al 2050, ma siamo già oltre metà strada. Come ha spiegato, durante l’ultimo WineeSiena, il professor Simone Bastianoni, i dati attuali sono addirittura peggiori: «al 2050 la temperatura potrebbe salire di 2,73 gradi Celsius, rendendo difficile immaginare in Italia una viticoltura come la vediamo adesso». In molti casi, si teorizza, la soluzione sarà cambiare vitigno.
Fonte: Espresso.
I quattro della Valpolicella.
palcoscenico-cardine dell’Italia enologica, la Valpolicella è una zona collinare collocata a nord-ovest di Verona, a valle delle Prealpi Veronesi, sette comuni distribuiti in un’area di circa 240 chilometri quadrati. Una delle più affidabili interpreti della viticoltura valpolicellese è indubbiamente Tenuta Sant’Antonio, cantina che vanta una genesi avventurosa: a metà degli anni ’90, infatti, i 4 fratelli Castagnedi investono in un territorio, Mezzane, sui Monti Garbi, fino a quel momento considerato non particolarmente rinomato. I vini veronesi, inoltre, non attraversano un periodo fiorente, prigionieri di una reputazione tutta da ricostruire. Ma i quattro non si fanno intimidire, anzi, creano già nel 1999 una nuova cantina, con l’idea di vinificare i rossi, mentre a Colognola ai Colli, sede tradizionale dell’attività di famiglia, rimane la coltivazione dei vitigni a bacca bianca.
Fonte: Espresso.
Ecco i «Wine Awards» l’evento il 7 a Matera.
l migliori vini saranno premiati nella seconda edizione. I «Wine Awards» di Food and Travel Italia tornano a celebrare le aziende produttrici italiane e internazionali che brillano per qualità, selezionate da una giuria di esperti del settore, dalle redazioni dell’importante magazine dedicato al foodewine e ai viaggi gourmet, e dagli stessi lettori. I migliori vini saranno premiati martedì 7 marzo in occasione della seconda edizione del prestigioso evento enologico, quest’anno di scena all’UNA HOTELS MH di Matera. 11 format, ideato per valorizzare il vino e l’enoturismo, vedrà protagoniste le grandi eccellenze tra vini rossi, bianchi e spumanti, raccontate sul palco da Pamela Raeli, editore dell’edizione italiana del magazine internazionale pubblicato in diciotto Paesi del mondo, e da Marita Spera, brillante manager nel settore della comunicazione dall’ampia esperienza internazionale.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
C’è «La Vigna di Puglia».
Domenica in masseria didattica per innestare i vitigni autoctoni Appuntamento a partire dalle ore 10.30 nella bucolica cornice della Masseria Didattica Tratturi Reali a Villa Castelli • L’Associazione Italiana Sommelier Puglia Delegazione di Brindisi in partnership con la Regione Puglia, l’Associazione Donne del Vino Puglia, il Movimento Turismo del Vino Puglia, IISS AGRARIO Basile Caramia – Gigante Locorotondo, organizzano l’evento «La Vigna di Puglia. Una domenica in masseria didattica per innestare i vitigni autoctoni pugliesi» che si terrà domenica 5 marzo 2023 a partire dalle ore 10.30 nella bucolica cornice della Masseria Didattica Tratturi Reali a Villa Castelli (Br). La manifestazione vuole celebrare i vitigni autoctoni regionali per realizzare insieme una vera e propria vigna, la Vigna di Puglia, luogo reale di conoscenza ed esperienza del patrimonio ampelografico pugliese.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
Nel cuore d’Italia.
L’Umbria vanta una enorme varietà di nettari 21 denominazioni in 13mila ettari di vigne per un totale di 70 milioni di bottiglie all’anno Da Orvieto a Todi, passando per Montefalco l’esperienza nel bicchiere è tutta da vivere tra paesaggi meravigliosi, storia e buon vivere Italia ha un cuore verde, ci ricorda da cinquant’anni fa (già, fu ideato nel 1973) il fortunato slogan-spot che meglio dipinge le suggestioni evocate dalla piccola splendida Umbria, verde di boschi e acque e prati, verde di fedi e di speranze nell’incanto delle città e dei borghi ricchi d’arte e storia e nei silenzi mistici dei luoghi di culto, anch’essi scrigni d’arte. Ma si tinge d’altri colori, l’Umbria, in un caleidoscopio-arcobaleno che coinvolge più sensi e va dal giallo paglierino all’oro, dal rosato al rosso rubino fino al violaceo intenso. Colori di grappoli che maturano al sole e si fanno vino nel silenzio esso pure mistico delle cantine, uno dei grandi miracoli della piccola Terra di Mezzo: 21 denominazioni in 13mila ettari di campi per un totale di circa 70 milioni di bottiglie.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Itinerari.
Il ritorno dei vini Ronchi di Castelluccio.
La cantina di Modigliana che ha fatto la storia in Romagna ancora sul mercato con produzioni di grande qualità 11 ritorno dei vini Ronchi di Castelluccio. Metti una sera a cena al San Domenico di Imola con nel bicchiere quattro monumenti enoici della Romagna, i rinati Ronchi di Castelluccio dopo l’acquisizione nel 2020 da parte dei fratelli Paolo e Aldo Rametta, già proprietari della cantina Poggio della Dogana tra Castrocaro-Terra del Sole e Brisighella. La cantina di Modigliana, che ha fatto la storia del vino in Romagna, torna al nome primitivo (appunto Ronchi di Castelluccio, non più solo Castelluccio) e torna sul mercato con piccole produzioni (circa 8.000 bottiglie), anche perché all’arrivo dei Rametta in azienda e dell’enologo Francesco Bordini, il 40% delle piante erano morte e due Ronchi (Simia e Casone) mancavano sul mercato da vent’anni. L’obiettivo è di arrivare a regime, dopo la ristrutturazione, a circa 15mila bottiglie.
Fonte: Resto del Carlino.
“Pre Wine” atto primo Predappio racconta il suo Sangiovese.
Domenica 26 alla Tenuta Pandolfa 13 produttori con le loro etichette e due seminari di Armando Castagno. Il Sangiovese c’è sempre stato, è la storia di Predappio, campeggia persino nello stemma comunale. Il racconto più accattivante arriva adesso, forte di una qualità crescente giunta a un punto di svolta. Perché fermo restando che il vino è buono… se si beve bene, come si è sempre fatto da queste parti senza spendere troppe parole, vero è che oggi la narrazione di un territorio è indispensabile per uscire dai confini della provincia. Tocca quindi ai vignaioli di Predappio ora raccontare il loro territorio e il frutto dei loro vigneti. L’associazione Terre di Predappio che riunisce 13 aziende è forse una di quelle che per prima in Romagna, era nata infatti nel 2007, aveva creduto nella forza del gruppo. Il racconto ci ha messo però un po’ più di tempo ad emergere.
Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.
Viaggio bevo e non guido.
Tra i tanti motivi di viaggi e di spostamenti è sempre più frequenta la scelta di muoversi per degustare dei vini. In Italia ci sono tanti eventi, manifestazione, fiere e proposte di singole cantine che hanno costruito una ricca offerta che coinvolge un sempre maggior numero di persone e produce un’ulteriore tipologia di turismo, economia e mobilità diffusa, locale e nazionale. Una prima testimonianza proprio nella nostra città dove, lunedì 27 e martedì 28 febbraio, a “Cesena in Bolla” hanno esposto circa 100 cantina con 400 etichette di vini. Dopo il timido avvio nel 2015 al teatro Verdi l’evento cesenate si è dovuto spostare nei locali della fiera per ospitare il maggior numero di produttori e di partecipanti. Nello scorso fine settimana un evento ancora più rilevante alla fiera di Bologna con la seconda edizione di “Slow Wine Fair” con 750 espositori e 4.000 etichette di 16 paesi, degustate da 10mila visitatori.
Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.
Dai terrazzamenti sull’Oglio un sorso che permane.
I Vignaioli da generazioni, i Bertoli a Castelli Calepio. I loro vigneti rivolti verso lo scorrere dell’Oglio sono molto ben esposti e taluni, data la notevole pendenza, sono stati terrazzati dagli avi. Il cambio di passo è avvenuto grazie ad Angelo che ha intrapreso una riqualificazione partendo dalle basi, appunto dalla gestione accurata di ogni fase vegetativa della vigna. Parla del buon lavoro l’assaggio dell’ultima annata del Montecroce, rosso di bello spessore ma al contempo di fresca bevibilità: ha profumi di frutto intensi e sorso che si allunga in surplasse.
Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.
Il Salone del vino tra eventi e cultura.
Degustazioni, ma non solo: Fino a domani a Torino c’è II Salone del Vino Fino a domani II Salone ciel vino tra eventi e cultura inaugurata ieri la prima edizione del Salone del vino di Torino. Fino al 6 marzo un evento diffuso in città che ha l’obiettivo di unire cultura, territorio e meraviglia nell’assaggio del vino. Sono luoghi simbolo, sono stati organizzati oltre eventi «off» in numerose location tra ristoranti, osterie, enoteche e luoghi cult da San Salvarlo a Vanchigia, passando per il Quadrilatero.
Fonte: Corriere Torino.
Ordinano vino e non Io pagano Coniugi arrestati.
Truffavano imprenditori vinicoli ordinando grandi quantità di vino senza poi pagarle. I carabinieri della Compagnia di Canelli hanno arrestato in flagranza due coniugi del Torinese, entrambi pregiudicati, di 56e 42 anni, accusati di truffa ai danni di un imprenditore di San Marzano Oliveto (Asti). La truffa consisteva nel richiedere la consegna urgente a Torino di diverse centinaia di bottiglie di pregiati vini astigiani da recapitarsi in due tranche e a due indirizzi diversi. Il produttore vitivinicolo avrebbe dovuto poi ricevere il pagamento complessivo all’atto della consegna della seconda tranche di bottiglie, ma, in realtà, al secondo appuntamento, non si presentava nessuno. È stata accertata un’altra truffa con modalità analoghe questa volta ai danni di un produttore di vino di Canelli.
Fonte: CronacaQui Torino.
Truffa ai danni di un produttore vinicolo: arrestati due pregiudicati.
I carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Canelli hanno arrestato in flagranza due coniugi residenti nel Torinese, entrambi con precedenti penali, per una truffa ai danni di un produttore vinicolo di San Marzano Oliveto, nel cuore dell’Astigiano. Secondo le indagini condotte dai militari, la coppia avrebbe richiesto la consegna urgente di diverse centinaia di bottiglie di pregiati vini astigiani da recapitarsi in due tranche e in due indirizzi diversi. Il produttore vitivinicolo avrebbe dovuto poi ricevere il pagamento complessivo all’atto della consegna della seconda tranche di bottiglie, ma, al secondo appuntamento, non si sarebbe presentato nessuno. Questo ha comportato il mancato pagamento del vino già recapitato e prontamente ritirato dai presunti truffatori.
Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.
Arrestati ladri di vino da mesi truffavano i produttori di Asti.
Si fingevano commercianti di vino, ordinavano grossi quantitativi dai produttori locali ma poi non pagavano le bottiglie, spesso anche abbastanza pregiate. Una truffa studiata nei minimi dettagli, che si svolgeva in due tempi, in modo da riuscire a depistare i produttori una volta consegnato il primo carico di bottiglie e avere il tempo di scomparire nel nulla. I carabinieri della stazione e del nucleo operativo e radiomobile di Canelli hanno smascherato lo stratagemma della truffa del vino di cui, sospettano, potrebbero essere state vittime molti produttori vitivinicoli dell’astigiano e del torinese. I carabinieri hanno arrestato due torinesi, un uomo e una donna, fidanzati, fermati nella periferia della città. Sono accusati di truffa. Da tempo nel mondo dei viticoltori piemontesi girava era stato lanciato l’allarme per questo genere di truffe.
Fonte: Repubblica Torino,
La truffa del vino pregiato non pagato Due arresti dei carabinieri.
Vittime del raggiro imprenditori vitivinicoli e ristoratori a truffa del vino era nota negli ambienti vitivinicoli piemontesi. Per questo era stato diramato una sorta di allerta, un passaparola, dove ai viticoltori e rivenditori di vino veniva spiegato l’inganno. Non solo: alcune aziende vinicole della provincia hanno presentato una denuncia. Se ne sono occupati i carabinieri di Canelli che hanno studiato il caso e predisposto un piano riuscendo ad arrestate una coppia torinese. La truffa era ben organizzata. Consisteva nell’ordinare almeno un centinaio di bottiglie di vino astigiano molto pregiato da consegnare lo stesso giorno in due indirizzi diversi. Il conto sarebbe stato saldato nel secondo incontro. Solo che dopo la prima consegna non si presentava più nessuno. I truffatori sparivano con il primo «bottino», senza pagare. Le vittime, specialmente tra le province di Asti, Torino e Cuneo, sarebbero numerose.
Fonte: Stampa Asti,
Oltre 250 cantine piemontesi nei luoghi-simbolo di Torino.
Fino a domani c’è la prima edizione del Salone del vino tra degustazioni e iniziative Oltre 250 cantine piemontesi nei luoghi-simbolo di Torino. Oltre 250 produttori di vino, sparsi in quattro luoghi simbolo di Torino: il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna ospitano fino a domani la prima edizione del Salone del vino. Un evento che ha l’ambizione di rappresentare l’intero territorio piemontese: dai vini dell’Alto Piemonte a quelli della Val Susa passando per il Pinerolese e le colline novaresi, il Canavese e l’Alto Monferrato, l’Astigiano e le colline di Torino, arrivando fino a quelle Tortonesi e di Ovada. Non mancheranno le Langhe e il Roero, anche se i produttori cuneesi, reduci dal successo della seconda edizione di Grandi Langhe andata in scena a fine gennaio alle Ogr torinesi, per ora sono rimasti tiepidi di fronte a questa nuova proposta che si colloca a un mese dal Vinitaly veronese.
Fonte: Stampa Cuneo,
Progetto «D-Vino» domani la tappa all’Alberghiero «Pertini».
«Una scuola profondamente radicata nel territorio, e che del territorio recepisce istanze e bisogni, e addirittura ne anticipa le richieste e si propone come volano di nuovi possibili sviluppi , ecco, quella è una scuola di qualità». Queste le parole del Dirigente scolastico dell’Istituto alberghiero «Pertini» di Brindisi, Cosimo Marcello Castellano, alla presentazione in Istituto del Progetto «D-Vino». Un progetto dedicato agli Istituti alberghieri, ideato e portato avanti dall’Associazione nazionale «Le Donne del Vino», che raccoglie tutte le espressioni al femminile del mondo del vino, produttrici, enotecarie, giornaliste di settore, agronome, manager, sommelier, enologhe, esperte del turismo. Un mondo al femminile, che dà una visione fortemente innovativa al settore vitivinicolo, oggi trainante nell’economia del Paese.
Fonte: Gazzetta del Salento.
Simposio days, l’eccellenza a Lecce Un percorso di profumi e sapori.
Appuntamenti oggi e domani all’Antica Rudiae • “Simposio days 2023. L’ eccellenza a Lecce”. È il titolo del percorso degustativo proposto da Simposio Divino Salento e dai Consulenti del Vino. Appuntamento oggi dalle 16 alle 20 e domani dalle 11 alle 19 negli spazi dell’Antica Rudiae sulla strada provinciale Lecce-San Pietro in Lama – km. 1,5. Un evento che vede protagonista 60 aziende del settore enogastronomico: dalle cantine alle imprese che producono pasta, sottoli, cioccolato e tanto altro. Un percorso d’ eccellenza, dedicato ad appassionati, ristoratori, professionisti del settore e semplici curiosi, alla scoperta di profumi e sapori reso ancora più intenso grazie alla partecipazione delle Enoteche amiche, dei sommelier di Ais Lecce e dello chef Antonio Raffaele. «Un viaggio tra le eccellenze nazionali ed internazionali per far incontrare il consumatore fmale con coloro che producono i vari prodotti che vengono proposti nel corso di una cena o negli spazi di una delle enoteche salentine.
Fonte: Gazzetta del Salento.
La vigna di Puglia a “Tratturi Reali”.
La nostra storia vitivinicola, tra passato e futuro, al centro di un incontro presso la masseria didattica di Villa Castelli La vigna di Puglia a “Tratturi Reali” Celebrare la storia vitivinicola della Puglia, guardando al passato ed al futuro. Storia, tradizione, ma anche ricerca e la volontà di aprirsi ad una nuova sfida saranno gli elementi che oggi. caratterizzeranno l’evento La Vigna di Puglia” che si terrà nella masseria didattica `Tratturi Reali’ a Villa Castelli. L’obiettivo è realizzare insieme una vera e propria vigna, la Vigna di Puglia, luogo reale di conoscenza ed esperienza del patrimonio ampelografico pugliese. L’iniziativa e promossa dall’Associazione Italiana Sommelier, delegazione Brindisi, in partnership con la Regione Puglia, l’Associazione Donne del Vino Puglia, il Movimento Turismo del Vino Puglia e IISS Agrario Basile Caramia – Gigante Locorotondo. L’evento in vigna ci sarà alle 10:30.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Brindisi.
«MareMMMa che vini» con 300 etichette – «MareMMMa» che vini Grande evento degustazione a Spergolaia di Alberese.
«Maremma», «Montecucco» e «Morellino» presentano le proprie etichette agli esperti Un modello di promozione per i professionisti del settore: sommelier, ristoratori ed enotecari zei Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana – per quanto riguarda la nostra Denominazione si stanno sempre più affermando il Ver Questo appuntamento è diventato ormai uno degli eventi di riferimento. Appuntamento domani con la quarta edizione di «mareMMMa, la Natura del vino». L’evento, che presenta la più grande selezione di etichette di tutte le Doc e Docg della Maremma toscana – Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano – si svolgerà nella tradizionale location del salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia ad Alberese.
Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.
profumi della costa ad Anteprima vini – Viaggio tra i profumi della costa Anteprima Vini è pronta a stupire.
Oltre 300 etichette toscane al Real Collegio nell’evento che fa parte del cartellone di «Lucca Gustosa». Domenica 12 e lunedi 13 marzo, al Real Collegio, torna la 22a edizione di Anteprima Vini della Costa Toscana, che fa parte del Cartellone di Lucca Gustosa, e che quest’anno sarà arricchita dall’edizione Zero di Condi_Menti, con la direzione artistica dello Chef Cristiano Tomei con la partecipazione del pastry chef Damiano Carrara La cultura del vino si fonderà cosi a quella del cibo trasformando per due giorni il Real Collegio nella casa delle annate più interessanti dei viticoltori della costa toscana e dell’esperienza culinaria di massima eccellenza che prende vita intorno alla tavola.
Fonte: Nazione Lucca.
Domani a Spergolaia la “Maremmma” del vino con etichette.
Domani appuntamento con la quarta edizione di “Maremmma, la Natura del vino”. L’evento, che presenta la più grande selezione di etichette di tutte le Doc e Docg della Maremma toscana — Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano— si svolgerà nella tradizionale location del salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia. “Maremmma” — si scrive con tre emme — è un evento frutto della sinergia tra i Consorzi delle tre Denominazioni che rappresentano l’eccellenza enologica di un territorio peculiare perché incontaminato e con una reputazione in ascesa sui mercati nazionale e internazionali. Un modello di promozione di grande impatto informativo e formativo per i professionisti del settore—sommelier, ristoratori, enotecari, distributori — a cui l’iniziativa è rivolta e che fa dell’unione una forza trainante per il territorio. Oltre 300 le etichette in degustazione, in rappresentanza di un’ottantina di cantine, ognuna delle quali avrà un proprio banco di assaggio per favorire il contatto e la conoscenza diretta tra operatori e produttori.
Fonte: Naz Tirreno Grosseto.
Grandi vini e grandi cibi insieme con la rassegna “Condì-Mente”.
Con Tornei e Carrara un viaggio alla scoperta della cultura del cibo Grandi vini e grandi cibi insieme con la rassegna “Gondi-Mente” ) d i Lullgl8pInosl Lucca Per godere fino a fondo dei piaceri della vita è meglio essere in due che non da soli, e questo vale anche per i piaceri del palato o, per dirla con l’espressione del celebre chef Cristiano Tomei, «la cucina non è masturbativa, ma scopatoria». E proprio l’unione è la grande novità dell’edizione di quest’anno, la 22a, di “Anteprima Vini”. La manifestazione, che è stata presentata da Duccio Corsini, presidente dell’associazione Grandi Cru della Costa Toscana, e dal direttore della rassegna Alessandra Guidi, proporrà – domenica 12 e lunedì 13 al Real Collegio – settanta vini dei territori toscani che si affacciano sul mare, da Massa a Grosseto (con una folta rappresentanza lucchese naturalmente).
Fonte: Tirreno Lucca-Pistoia-Montecatini.
Il Friularo è il “vin pavàn” Vitigno tipico padovano.
Un libro scopre l’origine del vino di Conselve attraverso una citazione del Ruzante «Fin dai tempi dei paleoveneti c’è traccia di ampie coltivazioni nel nostro territorio» Elvira Scigliano Il Friularo è un vino e questo i padovani l’hanno imparato molto bene, un bicchiere di rosso dopo l’altro. Ormai sanno anche che è il vino dei padovani per eccellenza. Ma oggi c’è un libro che lo dimostra. E quello scritto dall’ex consigliere comunale Nicolò Calore, che si intitola “Memoria di acqua terra e vino — La storia del Vin Friularo”, è edito da Cleup, e racconta — con il contributo di Conselve Vigneti e Cantine e in particolare del presidente Roberto Lorin — una storia antica radicata nel territorio padovano. Il testo ripercorre l’epopea dei primi coltivatori di vite della campagna padovana, dai paleoveneti, all’epoca Carrarese e Veneziana, fino ai giorni nostri. La domanda da cui tutto è partito è molto semplice ma intrigante: «Qual è il vino dei padovani? ». La fatica di Calore sembra non lasciare dubbi e svela che si tratta proprio del vin Friularo.
Fonte: Mattino Padova.
Nuova degustazione oggi Sotto il Salone.
Un’altra giornata di degustazione di Friularo (Ambasciatore e Fondatore Riserva) oggi da Devis, al bar Romeo Sotto il Salone. Denominazione di origine controllata e garantita da un rigoroso disciplinare datato 2011 per queste uve raboso, uniche a bacca rosa riconosciute unanimemente come autoctone in tutta la provincia padovana e coltivate nei 14 comuni della Bassa, vero simbolo della campagna padovana. Non solo parole, ma fatti. Come dimostra il libro di Nicolò Calore — “Memoria di acqua terra e vino —La storia del Vin Friularo”, edito da Cleup, che racconta, con il prezioso contributo di Conselve Vigneti e Cantine e in particolare del presidente Roberto Lorin, l’epopea dei primi coltivatori di vite della campagna padovana — dai Paleoveneti, all’epoca Carrarese e Veneziana—fino ai giorni nostri.
Fonte: Mattino Padova.
marone e Valpolicella Le prove scientifiche della “firma aromatica”.
Sotto la lente dei ricercatori l’impronta sul sapore delle singole particelle di vigneto. L’aroma di un vino è legato indissolubilmente al territorio, allo specifico vigneto. E anche in aree affini la diversità di ciò che sentiamo al palato dopo aver degustato un sorso di un bianco o di un rosso, deriva da quel determinato terreno dove è nata e cresciuta quella vite. Le prove scientifiche dell’esistenza di un codice chimico trasmesso da uno specifico terroir ai vini arrivano grazie ai nuovi strumenti a disposizione dei ricercatori. Dopo la presentazione dei primi risultati, nel 2021, di uno studio iniziato nel 2017 svolto dalla famiglia Tedeschi, uno dei brand più importanti della Valpolicella, con il professor Maurizio Ugliano e in collaborazione con il dipartimento di Biotecnologie dell’università di Verona sui caratteri aromatici delle uve e dei vini da singoli vigneti e sui principali fattori coinvolti nella loro espressione, arriva oggi un ulteriore aggiornamento. I risultati della ricerca sono stati presentati nel corso di un incontro con tecnici e specialisti del settore, svoltosi nell’azienda Tedeschi a Pedemonte di Valpolicella.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Desenzano, tre realtà regionali a “Produttori in Cascina”.
Saranno tre le aziende regionali che presenti alla terza edizione di Produttori in Cascina che si terrà lunedì presso la Cascina Capuzza: Cantina Cesconi di Pressano, Trota Oro di Preore e l’altoatesina Klaus Lentsch. All’appuntamento organizzato dai fratelli Luca e Rudi Montanari saranno presenti 25 espositori che andranno ad allestire un Villaggio dei Sapori dove si troveranno possibilità di degustazioni, presentazioni di nuove attività e prodotti, ma anche storia, assaggi e cultura. Si tratta di un appuntamento riservato agli operatori del settore dell’accoglienza che potranno incontrare alcune eccellenze enogastronomiche del territorio a carattere interregionale. La giornata del lunedì è stata scelta in quanto tradizionale giorno di chiusura di molte attività di ristorazione.
Fonte: Il nuovo Trentino.
Donne e vino, l’8 marzo serata di beneficienza al Convento San Giuseppe.
Inizia ad arricchirsi il programma in città per l’8 marzo, giornata della festa delle donne. Le Donne del vino della Sardegna organizzano per l’occasione una serata di beneficenza al Convento San Giuseppe, in via Paracelso 16 a Cagliari. L’evento prevede una cena a buffet durante la quale verranno servite pietanze delle 10 nazioni partecipanti all’associazione Donne del vino. Una parte del ricavato è destinata a un’associazione contro la violenza sulle donne. Il menù. Tra le pietanze proposte come antipasti le argentine empanadas de tonno, il georgiano khachapuri, il cileno ceviche di pesce bianco; a seguire il tedesco currywurst, che consiste in un würstel speziato e cipolle. Come primi piatti la zuppa di zucca alla macadamia, piatto australiano, e poi lo spatzle con cipolle e speck dell’Austria. Il classico piatto neozelandese agnello e patate e i mini hamburger chiudono i secondi piatti.
Fonte: SardiniaPost.
La prima coltura del vino risale a 11 mila anni fa, forse anche 15.
“La vite è stata probabilmente la prima coltura da frutto sottratta dall’uomo al suo stato primitivo”, ha affermato l’autore di uno studio pubblicato su Science. Alcuni calcoli più approfonditi fanno risalire addirittura il rendimento della vite a 15.000 anni fa, ben prima dello sviluppo dell’agricoltura per come l’abbiamo conosciuta noi. Da quando l’ultima era glaciale è finita e i ghiacciai si sono ritirati, circa 11.000 anni fa, “qualcosa sembra essere cambiato tra le viti selvatiche dell’Asia”, osserva il Washington Post, perché sono state rese coltivabili e produttive. Ed è così nato il vino e la sua civiltà. A definire questo passaggio è la rivista Science, che proprio giovedì, sulla base della collaborazione di un gruppo di scienziati provenienti da 17 nazioni, ha pubblicato gli esiti d’una ricerca che ha esaminato i genomi di migliaia di viti raccolte da tutta l’area terrestre eurasiatica “per tracciare il lungo e tortuoso viaggio di questa pianta dall’età della pietra all’ecoteca di quartiere”. Un viaggio lungo 11 mila anni.
Fonte: AGI.
Salone del Vino di Torino, eventi e programma della prima edizione.
Nasce la prima edizione del Salone del vino di Torino, un omaggio alla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione. Da sabato 4 a lunedì 6 marzo la nuova manifestazione entra nel calendario dei grandi eventi del capoluogo piemontese, coinvolgendo più di 250 produttori. Il salone si terrà in luoghi simbolo di Torino. Al Museo del Risorgimento ci sarà la Casa del Gambero Rosso, con una selezione di produttori piemontesi e un’area ospiti con 20 cantine da tutta Italia. Previste 10 degustazioni gratuite (fino a esaurimento posti). Alla Cavallerizza Reale attese oltre 100 aziende vinicole, i consorzi e le enoteche regionali di tutto il Piemonte, oltre a un’area dedicata ai vini naturali. Palazzo Birago diventa la Dimora delle grandi Masterclass, con al centro 20 cantine per degustazioni orizzontali e verticali. A Palazzo Cisterna ci si ritroverà per degustare alcune eccellenze Torino Doc.
Fonte: Sky TG24.
Ora sappiamo quando l’uomo ha bevuto il primo sorso di vino.
Gli esseri umani bevono il vino da migliaia di anni, come dimostra la documentazione archeologica, ma quando l’Homo sapiens ha effettivamente iniziato a coltivare l’uva per ottenere l’amatissima bevanda? Fino ad oggi si riteneva che la pratica fosse sorta prima della nascita dell’agricoltura – in base alle teorie più accreditate affonderebbe le radici attorno a 10mila fa –, tuttavia non si avevano certezze. Grazie a un’approfondita indagine genetica gli scienziati hanno ora determinato che la domesticazione della vite selvatica (Vitis sylvestris) per ottenere la vite da vino (Vitis vinifera) e uva da tavola è iniziata 11mila anni fa, in due eventi indipendenti verificatisi in aree geografiche distinte: l’Asia occidentale e il Caucaso.
Fonte: Fanpage.
Metti il bicarbonato nel vino: ecco le conseguenze, incredibile.
Il bicarbonato di sodio è generalmente noto come rimedio naturale per molteplici usi domestici: dal bucato al piano cottura, dalle macchie di umidità sul muro agli incrostamenti nei tubi del lavandino. Pochissimi sanno però che vi è un trucchetto che consta nel gettare il bicarbonato nel vino. Esistono infinite varianti di vino, non tutte di qualità eccellente. Se al ristorante poniamo attenzione alla bottiglia da congiungere perché magari è una ripetizione speciale e ascoltiamo pertanto i consigli del sommelier, per il consumo giornaliero capita quasi sempre di acquistare il vino al supermercato. Il segreto per sé un vino è di grande qualità o anche è pieno di conservanti, solfiti e additivi regolatori di acidità è il bicarbonato di sodio e il trucchetto consiste nel versare il bicarbonato di sodio nel vino. Pertanto il bicarbonato di sodio, per le sue caratteristiche alcaline, può essere utilizzato per sperimentare la qualità del vino. Se si ha acquistato una bottiglia di vino all’enoteca o al supermercato, ma non sei sicuro che sia di ottima qualità, puoi usare il trucchetto del bicarbonato di sodio.
Fonte: Il Dunque.
Un vino pensato come dono ricco di significato attraverso un concept unico.
TO YOU è presentato in una bottiglia di vetro nero opaco che diventa una vera e propria lavagna, una tela intonsa su cui scrivere o disegnare. In dotazione, con il vino, due gessi bianchi e un “cancellino”, il tipico di feltro arrotolato. Il tocco glamour è il sovra tappo color rame metallizzato con il logo CECI 1938. La bottiglia è chiusa da un tappo a corona. Questa bottiglia rende le mani protagoniste di questa creazione, con la loro capacità di creare, donare e condividere. Le mani disegnano e danno vita ad un decoro unico, creativo, personalizzato senza porre limiti alla libertà di espressione. Un vino che si fa portatore di un messaggio, di una dichiarazione d’amore o di un dolce augurio, attraverso l’utilizzo del gessetto e del cancellino “come quello di una volta”.
Fonte: Apetime-Magazine – Apetime-Magazine.
Il nutrizionista Giuseppe Vinci: “Per Chi è senza particolari patologie un poco di vino ai pasti non fa male”.
L’Irlanda ha deciso di equiparare l’alcol alle sigarette e di scrivere, anche sulle etichette del vino, che fa male alla salute. Con l’approvazione della Commissione Ue. Antonella Viola, ricercatrice e docente all’Università di Padova, volto noto della tv specialmente nel periodo del covid, ha affermato che anche un consumo moderato di alcol “danneggia” il cervello e aumenta il rischio di tumori”. E ancora: “chi beve ha il cervello più piccolo”. Secondo la scienziata bere vino fa male alla salute perché favorisce lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, tra cui quello al colon e al seno. Il sostegno della dottoressa alla decisione irlandese, come ci siamo già detti, ha messo altra legna sul fuoco delle polemiche. Al diktat “il vino fa male alla salute” hanno replicato tutti.
Fonte: Itaca Notizie.
Vino: nella Capitale debutta Wine Cube – A Great Experience.
Assaggi dall’Italia e da Austria, Germania, Slovenia, Spagna, fino alla Francia dei Bordeaux e degli Champagne ma soprattutto masterclass esclusive e incontri con produttori, ristoratori, esperti e opinion leader del panorama italiano e internazionale per “elevare al cubo l’esperienza del vino”. E’ quanto propone a Roma “Wine Cube – A Great Experience”, evento ideato da Partesa, azienda operante in Italia nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca.. L’appuntamento è in programma il 20 e 21 marzo al Salone delle Fontane, dalle 11.00 alle 19.00.
Fonte: ANSA.
L’Italia del vino oltre l’etichetta.
Dire che fa bene non è corretto, ma è sbagliato demonizzare un prodotto della nostra cultura e tra i cardini del Made in Italy. La possibilità che alcuni Paesi europei, come ha fatto l’Irlanda, equiparino il vino alle sigarette indicando sull’etichetta che «nuoce gravemente alla salute» ha innescato un meccanismo di non dialogo dividendo la platea tra chi inneggia al vino, arrivando a dire «che fa bene», e chi lo demonizza con una serie di sfumature scientifico-mediche. Così finiamo per dimenticarci il valore che il vino ha per la nostra economia, la nostra storia, per il rapporto con la nostra cucina, con il brand Italia, perdendo l’occasione per essere propositivi in una vicenda nella quale salire sulle barricate rischia di essere l’azione peggiore per far ascoltare la propria voce.
Fonte: La Repubblica.
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A risentirci a domani.