L’ultimo mercoledì di agosto, il 30 quest’anno, Chivasso organizza la storica Fiera del Beato Angelo Carletti per festeggiare il suo Patrono, nel cuore della città e nel contesto distensivo del Parco Mauriziano.
La Fiera è un evento di rilevante importanza per l’area che si estende dal basso Canavese alla prima collina torinese. Tradizionalmente dedicata al mondo dell’agricoltura, specie della zootecnia, rimane un riferimento per un settore che ha vissuto un passato glorioso e che tutt’ora esprime valore e ricchezza per il territorio.
“La ricorrenza del Beato Angelo Carletti assume una rilevanza particolare per me” queste le parole di Maria Luisa Cerale, da un anno direttore di Confagricoltura Torino. “Vivo a Chivasso, e oltre alle buone relazioni e collaborazioni con l’amministrazione cittadina, sento molto questa festa patronale che coinvolge la città, un intero territorio, i suoi produttori e le sue eccellenze”.
Come sempre, la compagine torinese di Confagricoltura avrà un suo stand che ospiterà i propri agricoltori, con un focus doveroso alla famiglia Pochettino, titolare della Tenuta Cimena, le cui risaie si sviluppano nel comune di San Raffaele Cimena. Riso Carnaroli ma anche Apollo e non solo, una realtà unica del territorio torinese.
L’inaugurazione della fiera, che si terrà alle ore 10.00, sarà anche l’occasione per un brindisi istituzionale di buon augurio con il vitigno dell’anno per la Regione Piemonte, l’Erbaluce, nello specifico un Erbaluce di Caluso Docg proposto dalla Cantina della Serra di Piverone, associata a Confagricoltura. Sarà presente il vicepresidente della Cantina, Sergio Tos, presidente anche di Agritecna e rappresentante territoriale di Confagricoltura Torino per la zona del Canavese. Proprio come tale, interverrà nel pomeriggio ale ore 15.00 al convegno “Idee in Fiera”, dedicato a numerose tematiche di attualità agricola, come il mutamento climatico, le sue ripercussioni sulla quotidianità delle aziende agricole e le misure da adottare per limitarne le conseguenze.
“Queste rassegne agricole – ricorda Tommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torino – ancora fortemente sentite nelle nostre campagne, legate alle feste patronali o a tradizioni locali, costituiscono un vincolo indissolubile con il nostro passato, la nostra storia fino al presente e al futuro. Coinvolgono tutte le generazioni e permettono di avvicinare un vasto pubblico al settore primario della nostra economia e sono tanto più importanti in un momento storico di sofferenza per l’agricoltura.”