L’azienda di Roncà supporta la candidatura a Patrimonio dell’umanità della Valle con il suo Lessini Durello DOC Extra Brut.
Giannitessari sostiene la candidatura UNESCO della Val d’Alpone. Per ciascuna bottiglia di Lessini Durello DOC Extra Brut acquistata nel suo punto vendita l’azienda vinicola di Roncà (Verona) devolverà parte del ricavato all’Associazione Temporanea di Scopo (A.T.S.) – Val d’Alpone, Faune, Flore e Rocce del Cenozoico.
Ultima a est di Verona, al confine con la provincia di Vicenza, la Val d’Alpone è candidata a divenire sito naturalistico Patrimonio dell’umanità per i tesori fossili che detiene al suo interno. Si tratta di reperti conservati per 50 milioni di anni che l’A.T.S. – Val d’Alpone si propone di scoprire, valorizzare e condividere con il mondo intero.
L’iniziativa è nata tra il 2011 e il 2014 durante i lavori di scavo sui resti del Castello di Terrossa nel comune di Roncà effettuati dall’Università di Verona in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Associazione Amici del Castello.
“Discutendo sulle peculiarità offerte da questi territori – spiega Giamberto Bochese, presidente dell’A.T.S. – Val d’Alpone – abbiamo convenuto che i reperti fossili custoditi dalla Val d’Alpone e dall’alta Valle del Chiampo avessero le caratteristiche di unicità e di eccezionale valore richieste dall’UNESCO per poterli considerare patrimonio di interesse universale”.
“Attraverso quest’iniziativa – spiega Gianni Tessari – vogliamo valorizzare le unicità delle risorse culturali e naturali della Val d’Alpone. Una Valle che sentiamo profondamente nostra: qui si trovano i vigneti di Lessini Durello e prendono vita i nostri vini, ricchi di quella mineralità e di quel carattere che solo un territorio così unico nel suo genere può trasmettere. Per questo motivo devolveremo parte del ricavato del nostro Lessini Durello DOC Extra Brut a una causa che ci sta a cuore e che siamo orgogliosi di sostenere concretamente”.
La limited edition di Lessini Durello DOC Extra Brut di Giannitessari, che si è recentemente aggiudicato la Corona nella Guida Vini Buoni d’Italia 2022, è in vendita in cantina fino a dicembre al costo di circa 30 euro; una speciale targhetta applicata sul collo della bottiglia ne identifica l’intento benefico.
Nella classifica della wine critic Jane MacQuitty, il Veneto Rosso da uve 100% pinot nero dell’azienda di Roncà (Verona) è l’unico italiano della propria categoria.
Jane MacQuitty include il Pinot Noir di Giannitessari nella selezione dei migliori vini per l’estate 2021 redatta per The Times. La critica e scrittrice è una delle firme di riferimento in ambito enologico del quotidiano inglese, insignita nel 2020 dell’onorificenza MBE, tra le più importanti del Regno Unito, destinata a coloro che danno lustro alla nazione in ambito professionale.
Si tratta, nello specifico, di una raccolta di cento etichette a livello mondiale, divise per tipologie e fasce di prezzo, con un occhio di riguardo agli abbinamenti gastronomici. MacQuitty, infatti, considera diverse occasioni e contesti di assaggio, che durante la bella stagione si moltiplicano tra momenti conviviali e distensivi, a casa o in vacanza.
Il Pinot Noir 2019 è definito dalla wine critic “una cannonata”, l’unico rosso italiano della propria categoria: il suo frutto vivace, pieno e speziato, sulle note di ciliegia e fragola, si presta a essere gustato anche fresco, perfetto accompagnato da un tagliere di salumi.
“Siamo orgogliosi e felici di questa menzione. Il nostro Pinot Noir è un vino lavorato nel dettaglio, scolpito con devozione e cura alla ricerca dell’armonia perfetta – dichiara Gianni Tessari, titolare dell’azienda di Roncà (Verona) – Produrlo richiede la stessa maestria di uno scultore, tanto scrupoloso quanto creativo, in virtù di un vitigno che esige molto ma che alla fine restituisce altrettanto. Il risultato è un vino equilibrato, elegante e versatile”.
Il Pinot Noir di Giannitessari è un Veneto Rosso IGT che nasce da uve prodotte a Roncà, in Val d’Alpone, e allevate a spalliera Guyot. Dopo la vendemmia manuale in cassetta, le uve fermentano in acciaio per circa dieci giorni e affinano in botti di rovere da 40 hl per sei mesi. È di media struttura, al gusto è morbido, leggermente tannico e con una buona sapidità.