News Vitivinicole e tenute agricole di giovedì 14 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 14 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Il Vinitaly della ripresa ha soddisfatto le cantine Ora il bilancio di sostenibilità.
Molon, direttore del Consorzio vini, sottolinea la qualità delle relazioni Restano i timori per la situazione internazionale, ma si guarda alla ProWein GG Per noi la sostenibilità diventerà la caritina di tornasole del territorio. Si è chiusa ieri a Verona l’edizione 2022 del Vinitaly e gli operatori trentini possono tracciare un bilancio positivo in attesa dei numeri ufficiali della manifestazione. «Direi anzi molto positivo», anemia Graziano Molon, direttore del Consorzio vini del Trentino che ha coordinato la presenza di 61 produttori nell’ambito di uno spazio da L600 metri quadrati. «La soddisfazione – prosegue Molon – viene innanzitutto dal fatto che i produttori hanno ricominciato a vedere in presenza i propri interlocutori.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Strategia che guarda a tutto il Paese.
Non è ancora arrivato il momento di «brindare» alla ripresa e, soprattutto, di lasciarsi alle s alle i due anni più orribili dal dopoguerra. Eppure, dal Vinitaly che si è chiuso ieri a Verona, sono arrivati segnali di tenacia e di ottimismo, la voglia di un Paese che vuole rimettersi in marcia nonostante tutte le difficoltà del momento. Lo dimostrano i dati di un settore che, nel 2021, ha raggiunto il record storico del fatturato, con un giro di affari che ha superato i 12 miliardi di euro nonostante la battuta di arresto della pandemia. Ma lo dimostra, in maniera ancora più plastica, la folta schiera, mai vista prima, di buyers internazionali che hanno affollato gli stand della Fiera di Verona.

Fonte: Arena.

Energia, risparmio di 15 milioni con nuove tecniche in cantina.
Un convegno organizzato da Enartis e Vinoway Energia, risparmio di 15 milioni con nuove tecniche in cantina. Come combattere il caro energia: è il tema del momento per le aziende di ogni settore, che catalizza l’attenzione anche di quelle vitivinicole, assieme al problema dei costi delle materie prime e della scarsa reperibilità del vetro. A Vinitaly sono state presentate tecniche con cui, a livello nazionale, si potrebbero risparmiare 15 milioni di euro. E poi c’è l’altro grande tema della sostenibilità, che i produttori stanno perseguendo come valore e che i consumatori stanno sempre più cercando nel prodotto, in particolare le giovani generazioni. Ci sono aziende che fanno ricerca per trovare nuovi modi economici e sostenibili di lavorare in cantina. E il caso di Enartis, la divisione enologica della multinazionale Esseco con sede a Novara, che a Vinitaly, assieme alla rivista Vinoway, ha organizzato l’incontro sul tema «Cosa fare per risparmiare energia e aiutare l’ambiente».

Fonte: Arena.

La cittadina presente a Vinitaly e alla Borsa turismo di Milano – La città presente a Vinitaly e alla Borsa turismo di Milano.
Serafini: “In mostra a Verona le nostre eccellenze”. Tosoni: “Faremo apprezzare la nostra arte” La città presente a Vinitaly e alla Borsa turismo di Milano di Anna Maria Vinci. In questi giorni l’amministrazione comunale è impegnata nelle due fiere che certamente segnano la ripartenza post Covid per il settore fieristico italiano. Il 10 aprile la riapertura del Vinitaly 2022 ha visto già dalle prime giornate un’affluenza incredibile. Tre le cantine tarquiniesi in esposizione le eccellenze: Muscari Tomajoli, Sant’Isidoro e Valle del Marta. Ad incorniciare questa loro presenza l’evento del Comune di Tarquinia che si terrà presso il padiglione Lazio, patrocinato da Arsial in cui verranno svelate le date del Divino Etrusco 2022, sotto la benedizione del padrino Carlo Zucchetti, già impegnato al Vinitaly da qualche giorno.

Fonte: Corriere di Viterbo.

Vinitaly, record di buyer esteri: il 28% del totale.
Vinitaly si chiude con numeri record: in quattro giorni a Verona sono passati 25mila operatori esteri (139 Paesi), il 28% degli 88mila totali. Un’incidenza pari quasi a un terzo del totale, spiega l’ente espositivo scaligero, non si era mai registrata in passato. E questo al netto della forte contrazione, fra pandemia e guerra, degli arrivi da Cina, Giappone e Russia.

Fonte: Gazzetta di Parma.

Uve della Valpolicella, al via la candidatura Unesco.
«Parte ufficialmente da Verona, dal Vinitaly, il cammino della candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco della tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Una grande opportunità in chiave di sviluppo della denominazione e del territorio, volano per le economie locali e di valorizzazione della tradizionale, inconfondibile e inimitabile tecnica di lavorazione. In tutti questi anni non è mai stata riconosciuta una tecnica di vinificazione, per questo è una sfida, ma questo dossier rappresenta quello che Unesco richiede». Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia è intervenuto alla presentazione della candidatura Unesco de “La tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella” ospitata nello spazio espositivo regionale a Vinitaly.

Fonte: Gazzettino.

E’ un record di buyer stranieri arrivano in 25mila da 139 Paesi.
Nonostante le varie limitazioni agli spostamenti e l’assenza di Cina e Ucraina E un record stranieri arrivano in 25m11a da 139 Paesi Le presenze totali professionali arrivano a 88mila ingressi In testa gli Stati Uniti, poi Germania la Gran Bretagna e il Canada Mantovani: «Si è chiuso il Vinitaly che volevamo e che non era per nulla scontato Piano biennale» SS Si chiude l’edizione 54 di Vinitaly, che segna il solco più profondo degli ultimi anni di una manifestazione sempre più orientata al business, con i wine lover dirottati in città con Vinitaly and the city. Registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori (da 139 Paesi) rappresentano il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ai buyer russi.

Fonte: Giornale di Vicenza.

La città diventa capitale del vino e dei sommelier – Treviso e il piano da capitale del vino Nel 2023 un festival con Bordeaux.
A metà maggio un mini-Vinitaly nel cuore del capoluogo con i sommelier tra musei, Loggia dei Cavalieri e Camera di Commercio. E nel 2023 una rassegna dedicata al vino con eventi, degustazioni, esposizioni, che vedrà Treviso e la Marca gemellarsi con Bordeaux. L’evento pianificato con il Consorzio Doc in tutta la città. A metà maggio un mini-Vinitaly coi sommelier tra musei, Loggia e Camera Treviso e il piano da capitale del vino Nel 2023 un festival con Bordeaux ‘Fasting e degustazioni ma anche convegni padiglioni ad hoc «Facciamo sistema» Treviso capitale del vino. Portabandiera di un territorio e di una cultura enologica che è anche impresa, sistema, storia. È la base sulla quale l’amministrazione intende fare della città un polo di attrazione nazionale e internazionale con una serie di eventi che inizieranno questo maggio, con il weekend di degustazioni ed eventi organizzato con Ais Veneto e oltre 100 cantine del territorio, e intendono culminare con un festival che si sta preparando per la primavera 2023: una settimana dedicata al vino con un gemellaggio internazionale.

Fonte, Tribuna Treviso.

Federvini presenta Ulabel.
Una piattaforma digitale che fornisca ai consumatori tutte le indicazioni nutrizionali dei vini, U – label, è stata presentata al Vinitaly da Federvini, Unione Italiana Vini e Comité Vins.

Fonte, Corriere della Sera.

Carlo Bonomi, il ritorno Con il vino Capichera.
Acquisito il gruppo di Arzachena Carlo Bonomi, il ritorno Con il vino Capichera Il patriarca di una storica famiglia imprenditoriale milanese — Carlo Bonomi — riscopre l’antica passione perle produzioni vinicole di qualita. L’imprenditore milanese ha infatti rilevato il zoom di Società Agricola Capichera dalla famiglia Ragnedda, fondatrice dell’azienda. «Si tratta di un brand di grande valore, di un’azienda agricola situata in Gallura, ad Arzachena, a poche decine di chilometri dalle località turistiche più esclusive dell’isola. Capichera dispone di una superficie vitata di 42 ettari su un totale di zoo ettari complessivi, destinati per 35 ettari a Vermentino e per 7 ettari a uve rosse», spiega l’imprenditore lombardo.

Fonte, Corriere della Sera.

Le iniziative del «Corriere» – Le colline del vino e degli scrittori Il tesoro delle Langhe.
Geniali e tenaci viticultori trasformarono una zona depressa in un paesaggio culturale La corsa ai resort degli imprenditori stranieri Luoghi e bottiglie Ormai il Barolo, il Barbaresco, il Dogliani sono anche nomi di vini, per antonomasia di Aldo Grasso Barolo, Dogliani, Monforte d’Alba, Grinzane Cavour, Treiso, Neive, Barbaresco, Roddi, La Morra: ecco le Langhe, le meravigliose Langhe, il tesoro dell’enogastronomia italiana, un territorio che è diventato patrimonio dell’umanità. «Un esempio eccezionale di paesaggio culturale — recita la motivazione dell’Unesco — inteso come prodotto nel tempo dell’interazione tra uomo e natura, plasmato dalla continuità di una tradizione antica finalizzata a una produzione vinicola di eccellenza».

Fonte, Corriere della Sera.

Vinitaly di rinascita per la Puglia in crescita esportazioni e addetti.
L’assessore regionale all’Agricoltura Focus tematici al pubblico (anche in Pentassuglia: siamo al quarto posto in inglese) sulle varietà di Negroamaro Italia per impatto economico Primitivo di Manduria e Nero di Troia. Riposti i calici dopo quattro giorni di fiera, la Puglia lascia Verona e mette in valigia un’edizione del Vinitaly al gusto della ripartenza e del ritorno alla normalità. Un bilancio positivo se si considerano i numeri in crescita del comparto produttivo regionale nonostante l’aumento dei costi, il rincaro dei trasporti e la difficoltà di reperire le materie prime a pesare sulle spalle dei viticoltori. Le 110 imprese vitivinicole presenti al 54esimo Salone internazionale con oltre diecimila etichette disponibili hanno accolto migliaia di visitatori fra gli stand e negli spazi del padiglione numero 11.

Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.

Intervista a Giovanni Geddes – Giovanni Geddes: « Il vino di qualità allontana la crisi».
L’ad di Ornellaia Giovanni Geddes: «Il vino di qualità allontana la crisi». «E stato proprio un bel Vinitaly, con un pubblico selezionato. Il feeling è stato molto positivo. Dall’inizio della pandemia il consumatore è sempre più attento alla qualità». Giovanni Geddes da Filicaja è appena rientrato in Toscana dal salone del vino di Verona. Geddes è un’icona del settore: amministratore delegato di Omellaia, la cantina del “Super Tuscan” a prevalenza Cabernet Sauvignon, ha il suo regno nella frazione livomese di Bolgheri, Castagneto Carducci. Geddes guida anche il Gruppo Frescobaldi. Nel 2019, come vendite del prodotto, il Gruppo Frescobaldi ha fatturato 114 milioni. Nel 2021 è salito a 125. Lo Champagne nel 2020 è crollato. I grandi vini italiani invece hanno retto alla grande. Perché? «E vero solo in parte. Il 2020 ha bloccato la ristorazione, anche noi abbiamo accusato il colpo.

Fonte, Libero Quotidiano.

Record di buyer stranieri al Vinitaly.
Sempre più internazionale e sempre più orientata al business. La 54esima edizione di Vinitaly, ha registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione — legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali — degli arrivi da Cina e Giappone, olle ovviamente ai buyer russi. Un contingente che pesa complessivamente per circa 5.000 mancati arrivi ma che non ha impedito la modulazione dell’assetto partecipativo di una manifestazione che in chiave nazionale ha anche sbilanciato le presenze del Centro-Sud – in rialzo – con quelle del Nord.

Fonte, Mf.

Carlo Bonomi compra vigne.
Carlo Bonomi rileva Capichera, storica azienda vinicola sarda fondata alla fine degli anni 70 e nota per la produzione di Vermentino di qualità. L’imprenditore milanese – padre di Andrea Bonomi di Investindustrial, in passato proprietario della Bi Invest – già guida la Lomellina di Gavi – Marchese Raggio dove produce Gavi, Barolo, Nebbiolo e Timorasso, mentre dagli anni 80 possiede anche il controllo di Zedda Piras e di Sella e Mosca. La società agricola Capichera rilevata dalla famiglia Ragnedda si trova in Gallura e conta su una superficie vitata di 42 ettari, destinati per 35 ettari a Vermentino e per 7 ettari a uve rosse.

Fonte, Sole 24 Ore.

Vini sanniti, 25 milioni di bottiglie nel 2021.
Il fatturato del comparto territoriale si è attestato a sessanta milioni di euro Vini sanniti, 25 milioni di bottiglie nel 2021 Nonostante un rincaro medio del 35% dei costi per produrre vino, con l’impennata dei prezzi di vetro, sughero, gabbiette per gli spumanti, etichette e cartoni di imballaggio, la produzione vinicola del Sannio regge e cresce, dimostrando una grande capacità di resilienza rispetto al covid. E quanto emerge da un’analisi presentata in chiusura del Vinitaly, nella sala Vesuvio del padiglione Campania, da Coldiretti Benevento e Consorzio di Tutela Vini del Sannio. L’analisi – presentata alla presenza di Libero Rillo presidente Consorzio e Gennarino Masiello Coldiretti – si è concentrata sulla fotografia dello stato dell’arte.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

A Montefalcione una vera chicca da intenditori.
C’è una terza ondata di nuove aziende dopo quelle degli anni ’90 e prima decade del nuovo millennio. Si tratta dei nostos, i ritorni alla terra di giovani. Come Marianna Mazzariello e il marito Adriano Tartaglia: lei architetto, lui psicologo decidono di rientrare in Irpinia e di dedicarsi alla viticultura. In questi casi l’approccio non è mai puramente commerciale, e lo vediamo dal fatto che invece della solita batteria di cinque etichette al Vinitaly li abbiamo visto solo con il Fiano, e per giunta non di annata ma del 2020. L’assaggio rivela la forza della passione e delle colline di Montefalcione: naso complesso di frutta, legno perfettamente integrato, palato sapido, piacevole, lungo, pieno di energia.

Fonte, Mattino Napoli.

Premiato il De Sanctis.
Un riconoscimento per la scuola enologica “Francesco De Sanctis” di Avellino, guidata dal dirigente Pietro Caterini, E’ stato assegnato ieri alla scuola irpina presso la sala congressi del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati a Verona in occasione del “VI Concorso Enologico per Istituti Agrari d’Italia”. A partecipare alla cerimonia di premiazione della gara, rivolta agli istituti agrari italiani, produttori di vini di qualità, Gian Marco Centinaio, sottosegretario all’Agricoltura, e Stefano Vaccari, direttore generale del CREA. E’ stata l’occasione per ribadire l’importanza di educare gli allievi ad essere consumatori responsabili, attenti al valore della sostenibilità. partecipare al VI Concorso Enologico per Istituti Agrari d’Italia, organizzato dal MiPAAF/CREA, e in collaborazione con RENISA, 27 scuole, provenienti da 15 diverse Regioni. In gara, sono stati presentati 64 vini in gara, valutati in base a 5 categorie (vini tranquilli DOC e DOCG, vini tranquilli IGT, vini spumanti DOC, vini spumanti VSQ (vini spumanti di qualità), vini passiti IGT).

Fonte, Quotidiano del Sud Irpinia.

I ribelli di Colterenzio Giovani e ambiziosi in un terroir storico.
Nel 1960 il gruppo di vignaioli altoatesini ha costituito la propria cooperativa indipendente di produttori. Dietro la storia di Cantina Colterenzio c’è quella affascinante di un manipolo di ribelli vignaioli, che nel 1960 decisero di fondare, nei pressi di Appiano, la propria cooperativa di produttori, rendendosi in questo modo indipendenti dai commercianti di vino che all’epoca delineavano i prezzi. «Luis Raifer diede fuoco alle polveri — come raccontano dall’azienda — e nel 1979 fece ingresso nella cooperativa in veste di direttore. Portò con sé un bagaglio carico di ambizioni, anche a seguito del suo viaggio studi in California. Erano gli anni Ottanta e l’Alto Adige —ricordano —era per lo più una terra di rossi di mediocre qualità».

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

Vini di gran qualità e cibi gustosi per un tramonto sul mare da brividi.
II 29 luglio torna “TramontoDiVino” in piazza Spose dei marinai con quasi mille etichette. “TramontoDiVino” torna ad allietare le serate in Rivera con i prodotti enogastronomici Dop e Igp. In Emilia-Romagna sono 44 e valgono in tutto 3,5 miliardi di euro. Tre le tappe in programma Il primo appuntamento è a Cervia il 22 luglio, nel borgo della Torre San Michele; il secondo, il 29 luglio, in piazza Spose dei marinai, con affaccio sul mare; il 4 agosto gran finale a Forlimpopoli, nel giorno dell’anniversario di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana, con un inedito abbinamento con la cultura, grazie all’anteprima del docufilm “Pupi Avati: “La tavola racconta”, alla presenza dei fratelli Avati e del regista Pintaldi. Un’edizione dl “TramontoDiVino” Saranno 30 i tipi di vini a denominazioni fra Doc, Docg e Igt, per un totale di quasi mille diverse etichette, che si sposeranno con i prodotti gastronomici.

Fonte, Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Uno spumante piacevole, cremoso e persistente.
Che la memoria storica sia un patrimonio è stato compreso da Sebastiano, Renato e Giuseppina De Bartoli che hanno, dalla loro, gli insegnamenti preziosi tramandati da un padre che li ha persuasi, e senza appello, del valore assoluto della continuità. Una continuità, però, sempre in mutamento, come del resto era la personalità di Marco, il capostipite, forte di un carattere tanto eclettico quanto, al contempo, anche rigoroso. È questa, del resto, una sorte comune a tutti i creativi, produttori di vino compresi, che imparano presto, e spesso a proprie spese, quanto ogni forma di libertà risieda per paradosso nella padronanza di regole capaci di diventare, se trasgredite con discernimento, vere e proprie occasioni di libertà. Come fa Terzavia VS dove la tradizione del Vecchio Samperi incontra l’innovazione del Metodo Classico.

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

«Villa di Fiorano», round ai Boncompagni contro le Antinori – Nella guerra per «Villa di Fiorano» il primo round va ai Boncompagni.
Lo stemma Ecco il simbolo dei Boncompagni Ludovisi di Karla Satthettonl 1 1 dopo anni di dispetti, ripicche e reciproca 1 1 delegittimazione, tramonta (per ora) anche la guerra fra principi (Boncompagni Ludovisi) e marchesi (Antinori) per la titolarità del marchio «Fiorano» e più precisamente per l’utilizzo della villa omonima che ospita eventi. I giudici del Tribunale civile assegnano un primo round ai Boncompagni. Nella per «Villa di Fiorano» guerra il round va ai Boncompagni primo. La battaglia legale dei principi contro le marchese Antinori per l’uso del marchio Attività ventennale Dall’inizio degli anni 2000 i principi hanno aperto la tenuta anche alla ristorazione Saranno i Boncompagni e non le Antinori a poter sfruttare il marchio legato alla tenuta nei pressi dell’aeroporto di Ciampino ai fini dell’organizzazione di eventi con tutto ciò che questo comporta: «(Il Tribunale, ndr) dichiara la nullità del marchio “villa di Fiorano” n. 1285720 del 17 novembre 2009 nella titolarità di Antinori Guarducci Allegra, Antinori Rimbotti Albiera, Antinori Alessia», scrivono i giudici.

Fonte, Corriere della Sera Roma.

L’export del vino italiano perde 200 milioni.
E’ la stima fatta da Luca Rigotti, coordinatore vitivinicolo di Alleanza cooperative agroalimentari L’export del vino italiano perde 200 milioni di Ausonla sani. La guerra danneggia pesantemete l’economia italiana. E il settore vitivinicolo, che tradizionalmente vanta stretti scambi con i due Paesi in conflitto, è tra i più colpiti. “Il blocco dell’export di vini verso Russia e Ucraina produrrà per le cooperative vitivinicole perdite per oltre 200 milioni di euro. Anche se il peso delle esportazioni in questi paesi rappresenta in termini assoluti una quota marginale» nel commercio estero dei vini italiani, e nonostante il divieto di esportazione sia di fatto stato limitato solo a vini dal valore superiore a 300 euro, le nostre cooperative hanno sospeso le vendite per via delle inevitabili difficoltà di garanzia nelle transazioni commerciali.

Fonte, Corriere di Viterbo.

Dalla Finlandia per il vino, i produttori di Albenga ora brindano al successo.
Stefano Franchi Luca Rebagliati Un successo che va oltre Vinitaly. È quello riscosso dai vini ingauni sui mercati internazionali, e se alla rassegna veronese l’interesse per le bottiglie di casa nostra è elevato («È vero che ci sono meno operatori esteri, ma fortunatamente gli ordini non mancano, ed è un bel segnale per il settore vitivinicolo», ha detto Mirco Mastroianni di Cascina Feipu dei Massaretti), non manca neppure chi arriva fin qui, affrontando la sfida del traffico, per assaggiare e portare a casa le bottiglie di quelle cantine che a Verona neppure sono andate. Da Durin, a Ortovero, sono arrivati ospiti-compratori anche dalla Finlandia, giunti lunedì dopo la rituale visita a Vinitaly, e a colpirli non deve essere stato solo il vino. «Abbiamo fatto assaggiare i nostri prodotti in una tipica cena ligure, con prodotti del territorio: i carciofi ripieni, torta salata di verdure, tagliatelle con pesto fresco e tanto altro», racconta Laura Oliveri Basso, titolare assieme al marito Antonio della cantina Durin.

Fonte, Secolo XIX Savona.

Rossese Dolceacqua cinquant’anni di Doc. Premiato Maffone – Vinitaly premia la tenuta Maffone di Pieve e il Rossese festeggia i 50 anni della “Doc”.
II filare di un vigneto che produce Rossese di Dolceacqua, che quest’anno celebra il 50′ anniversario della Denominazione d’origine controllata In evidenza i vini del Ponente: alla grande fiera di Verona consegnata la “Medaglia di Cangrande” per il contributo all’enologia regionale Vinitaly premia la tenuta Maffone di Pieve e il Rossese festeggia i 50 anni della “Doc”. Un’edizione Vinitaly di successo, quella conclusasi ieri a Verona, in cui il Ponente ha ricevuto importanti riconoscimenti al proprio operato in campo enologico e ha potuto festeggiare anche una ricorrenza importante. A veder riconosciuto ufficialmente il proprio importante lavoro è stata la tenuta Maffone, di Eliana Maffone e Bruno Pollero a Pieve di Teco. All’azienda vinicola, che coltiva vigneti che hanno anche 100 anni di vita, è stato assegnato il Premio Angelo Betti—Benemerito della viticoltura 2022 «Medaglia di Cangrande» per il contributo apportato all’enologia nazionale.

Fonte, Stampa Imperia.

Vino, birra e vodka esportati «in nero» Un buco da 11 milioni.
In sei a processo in luglio Vino, birra e vodka esportati «in nero» Un buco da 11 milioni Sui documenti contabili gli alcolici «trasformati» in cibo e succhi di frutta esenti dalle accise di Stato •• Stando all’accusa esportavano vino, birra e vodka «in nero» nei Paesi europei e riuscivano a farlo sia contando su trasportatori compiacenti sia conservando nella «documentazione contabile della Benaco Trans trasporti internazionali falsi documenti attestanti il trasporto di succhi di frutta o generi alimentari», prodotti non sottoposti al pagamento delle accise. E tra il 2012 e il 2014 l’evasione accertata dalla Procura si è attestata su poco meno di 12milioni di euro.

Fonte, Arena.

Un Vinitaly sempre più globale.
Chiusa l’edizione 54 con un forte aumento degli operatori arrivati da oltre confine Un Vinìtaly sempre più globale Ben 25mila buyer stranieri (11 28% del totale) nonostante i forfait di Cina, Giappone e Russia. L’edizione numero 54 del Vinitaly a Verona si è chiusa ieri con numeri importanti. In particolare, il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale degli ingressi: i 25.000 operatori stranieri da 139 Paesi rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). Un risultato brillante, soprattutto al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi (stimati almeno 5.000 arrivi in meno). In chiave nazionale si è invece assistito al ribilanciato delle presenze del Centro-Sud in rialzo con quelle del Nord.

Fonte, Voce di Rovigo.

Anche il Valpolicella punta all’Unesco.
Candidatura per la tecnica di appassimento delle uve Anche il Valpolicella punta all’Unesco. Anche il Valpolicella, fiore all’occhiello dell’enologia veneta, vuole il riconoscimento Unesco. È stata presentata ieri a Verona, nell’ambito dello stand della Regione Veneto al Vinitaly, la candidatura per “La tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Una vera e proprio arte, visto che le migliori uve, selezionate e vendemmiate rigorosamente a mano, vengono messe a riposare sulle tradizionali “Arele” Cerimoniale del Presidente (graticci di canna di palude anticamente utili77ati per l’allevamento di bachi da seta) o in moderne cassette, all’interno dei cosiddetti “fruttai”. Il periodo dura circa tre mesi e in questa fase le uve perdono tra il 30% e il 50% del proprio peso, concentrando gli aromi e tutti quegli elementi che rendono riconoscibili e inimitabili i grandi rossi della Valpolicella.

Fonte, Voce di Rovigo.

Notizie dal Vinitaly.
Dopo due anni di sospensione a causa del Covid è ripartito il Vinitaly, la maggiore manifestazione Nazionale, e tra le più importanti al mondo, che raccoglie il meglio della produzione vitivinicola. Come sempre anche la nostra Regione era presente a Verona, stavolta con dieci partecipanti produttori singoli In ordine alfabetico Di Barrò, Feudo di San Maurizio, Grosjean Vins, La Source, La Vrille, Lo Triolet, Maison Agricole DeD, Ottin Vini, Pianta Grossa e Rosset Terroir, poi quattro cantine cooperative: Caves de Donnas, Cave des onze Communes, Cave Mont Blanc de Morgex et de La Salle, e la Crotta di Vegneron e, infine, l’Institut Agricole Régional. Nel corso della manifestazione è stata assegnata, su proposta dell’Assessore Davide Sapinet, la Medaglia Cangrande (premio Angelo Betti benemerito della vitivinicoltura 2022) a Roberto Gaudio, ex Presidente del Cervim—Viticoltura eroica, per la sua attività di promozione e valorizzazione continua del settore vitivinicolo valdostano.

Fonte, Corriere della Valle d’aosta.

I viticoltori valdostani e il bilancio di Vinitaly “Vogliamo ripartire” – Un brindisi al futuro.
Quindici aziende valdostane hanno partecipato al Vinitaly di Verona Positivo il bilancio, anche se i numeri restano lontani dai tempi pre-Covid. Un Vinitaly «segnato dalla voglia di ripartire», con«flussi sicuramente minori rispetto alle edizioni pre Covid, ma di qualità» e «tanto, tanto interesse per la Valle d’Aosta e i suoi vini eroici». La grande manifestazione di Verona iniziata lunedì dopo due anni di fermo, è finita ieri. Il bilancio delle 15 realtà vinicole valdostane che hanno partecipato è positivo. Sia peri nuovi contatti sia per l’atmosfera. «Flusso minore, ma di qualità. E una grande occasione di rinnovare i contatti dopo 24 mesi che non ci si vedeva più» dice Hervé Grosjean, 140 mila bottiglie e 18 etichette nell’azienda di famiglia a Quart.

Fonte, Stampa Aosta.

Vinitaly, i rossi toscani oltre la crisi.
Vinitaly, i rossi toscani altre la crisi Brunello, Bolgheri e Chianti Classico protagonisti in fiera del mercato europeo Le buone notizie per la Toscana che vengono da Vinitaly riguardano le vendite dei grandi rossi toscani. Che sostanzialmente tengono il punto: è il caso del Sangiovese del Brunello di Montalcino, Chianti e Chianti Classico, e dei bordolesi della denominazione Bolgheri Doc e Doc Sassicaia. «La ripresa post pandemica c’è stata — spiega Christian Valbruzzoli, Lyra Wine importatore di vino in California — e la Toscana va forte, chiedono soprattutto Brunello e Bolgheri complici le ultime annate di rifermento come la 2015 e la 2o16 oltre ad altre condizioni sfavorevoli registrate per alcune zone come la Napa Valley colpita e decimata dagli incendi e la Francia a causa delle gelate. La spesa media per un consumatore è sui 35-50 dollari».

Fonte, Corriere Fiorentino.

Cantina sociale, mezzo secolo di sinergie sul vino.
Ma cresce sempre di più la preoccupazione per le ripercussioni della guerra sul settore. II mondo del vino guarda con apprensione l’evolversi della crisi tra Russia e Ucraina. Anche se è presto per capire le prospettive. «Ma dobbiamo essere positivi, cercando anche di essere presenti in altre parti del mondo visto che non possiamo contare sul mercato tra Russia e Ucraina, dove il settore vitivinicolo esportava per 400 milioni di euro. Ora, a causa della guerra, questa cifra è praticamente azzerata. Siamo tornati comunque in presenza e già questa è un’ottima notizia, per cui voglio essere ottimista», spiega Ritano Baragli, presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini, BILANCIO Ritano Baragli tira le somme del comparto alla fine del Vinitaly Ritano Baragli, presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini nell’ultimo giorno di Vinitaly a Verona.

Fonte, Nazione Empoli.

Dieci aziende a Vinitaly nel segno dell’ottimismo – Dieci aziende per stregare Vinitaly.
Per i consorzi di Pisa e Montescudaio torna l’ottimismo. Dopo il lungo stop legato alla pandemia, si è appena conclusa la 54esima edizione del Vinitaly. Un ritorno che ha coinvolto anche i produttori più importanti della provincia di Pisa con la presenza di ben dieci aziende, il Consorzio Vini Terre di Pisa e il Consorzio Vino Montescudaio, ospitati nel rinnovato stand della Camera di Commercio di Pisa. «C’è bisogno di tornare a incontrare fisicamente il mercato, comprenderne le nuove dinamiche, capire quali nuovi scenari possano aprirsi anche per un settore, quello vitivinicolo, così importante per il nostro territorio – ha affermato il commissario straordinario della Camera di Commercio, Valter Tamburini.

Fonte, Nazione Pontedera.

Studenti sommelier a Vinitaly La scuola incontra il lavoro.
Agli stand di Verona gli alunni dell’alberghiero Datini SI chiude con un bilancio positivo, che guarda al futuro con speranza e ottimismo, l’edizione numero 54 del Vinitaly di Verona: in quattro giorni di salone il Consorzio Vino Chianti ha registrato oltre 15.000 assaggi delle etichette di Chianti, molto interesse per le aziende produttrici presenti in fiera e per il nuovo merchandising con i prodotti a marchio Chianti con partner d’eccezione. «Un particolare ringraziamento – interviene Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – agli studenti dell’istituto alberghiero Datini che, accompagnati da alcuni docenti, hanno operato all’interno dello stand del Consorzio collaborando con il personale e i sommelier.

Fonte, Nazione Prato.

Un pieno di fiducia per i Consorzi Doc, soprattutto italiani in visita agli stand.
Ad Arrighi il Premio Angelo Betti e la Medaglia di Cangrande Binda: «Affluenza è stata ai livelli di prima della pandemia». L’isola d’Elba trionfa a Veronafiere che premia Antonio Arrighi con il Premio Angelo Betti— Benemerito della Vitivinicoltura 2022 e la Medaglia di Cangrande consegnata dalla vicepresidente e assessora all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi e dal Ministro Stefano Patuanelli. Un riconoscimento importante per l’Isola d’Elba, nella Doc Val di Cornia, al produttore, la cui azienda conta la quarta generazione, impegnato in tecniche di vinificazione particolari, come l’utilizzo di anfore. «L’azienda Arrighi produce vini da ben quattro generazioni — dicono nelle motivazioni —Antonio Arrighi ha proseguito il lavoro iniziato nel 1920 senza nessuna interruzione arrivando così ad acquisire un patrimonio di esperienze che ha consentito di effettuare un notevole miglioramento tecnologico.

Fonte, Tirreno Piombino-Elba.

Vini per la pace, messi all’asta per la popolazione ucraina.
L’idea dell’asta benefica Vini per la Pace centra l’obiettivo solidale, raccogliendo in poco meno di un’ora 22.500 euro in donazioni da appassionati e collezionisti, da destinare ai profughi ucraini, assistiti e sostenuti dalla Caritas Diocesana di Siena. L’iniziativa è del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, in collaborazione con il Consorzio del vino Chianti classico Docg e del Consorzio tutela vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc. «È un nostro dovere morale, per noi che abbiamo il privilegio di vivere in una regione da sempre paladina della pace e in un contesto in cui il vino è sempre stato un aggregatore di socialità e simbolo di pace — dice Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Montalcino — mobilitarci per cercare di offrire aiuto e accompagnare in un percorso di integrazione nelle nostre terre quanti stanno soffrendo per una guerra inimmaginabile ai nostri tempi».

Fonte, Tirreno Piombino-Elba.

Al Vinitaly in mostra le produzioni pisane: un export da 63 milioni.
Due anni consecutivi di stop forzato, causa pandemia, e finalmente l’edizione del Vinitaly più attesa di sempre, la 54a, quella della ripartenza, è andata in scena in presenza a Verona nel consueto scenario del Salone internazionale dei vini e distillati dal10 a113 aprile. Ben 10 aziende, il Consorzio Vini Terre di Pisa e il Consorzio Vino Montescudaio, rappresentative della quasi totalità dei territori a vocazione vitivinicola della provincia pisana, hanno trovato ospitalità nel rinnovato stand di 116 mq della Camera di Commercio di Pisa. Un evento, dunque, che mai come quest’anno si è rivelato appuntamento irrinunciabile per operatori, buyers e winelovers internazionali, punto di incontro delle tendenze e del commercio legato all’antichissima bevanda e vetrina prestigiosa dove anche i calici pisani, di casa da anni, hanno giocato un ruolo da protagonisti..

Fonte, Tirreno Pisa.

Le aziende della Valdelsa al Vinitaly «Sensazioni positive per il futuro».
Anche la Valdelsa ha risposto presente a uno degli eventi più importanti per la promozione e lo scambio di conoscenze sul vino, il Vinitaly di Verona che ieri ha chiuso i battenti. Dal nostro territorio sono partite molte aziende vitivinicole e fra queste c’è la tenuta di Sticciano, a Certaldo, e il resort di Castelfalfi, a Montatone. Entrambe, prima ancora dei vini, sono accomunate dalla proprietà straniera, proveniente dall’oriente. La tenuta di Sticciano punta sulla capacità attrattiva del vino e ha deciso di investire fortemente. «Abbiamo deciso di partecipare a questo evento perché dovevamo innanzitutto presentare il nuovo corso della proprietà – spiega la responsabile Alessandra Caroni – questo è veramente un anno zero per la nostra realtà. Abbiamo presentato il nuovo logo ed etichette.

Fonte, Tirreno Prato-Empoli.

Alcamo, 40 operatori allo scoperta del vino locale.
Quaranta operatori del settore della ristorazione e produttori hanno partecipato ai corsi per conoscere meglio i vini e i loro abbinamenti nel campo dell’alimentazione e promozione. Questo il significato dei sei corsi conclusisi nei giorni scorsi con i quali è entrata nel vivo l’attività dell’Enoteca regionale della Sicilia Occidentale, che ha sede presso il Castello dei Conti di Modica di Alcamo. “La magia dei vini e vitigni di Sicilia”, questo è stato il titolo dei sei masterclass curati dai giornalisti sommelier Luigi Salvo e Marcello Malta nella foto con l’imprenditrice agricola Maria Possente presidente dell’Enoteca. Si è parlato de «Cataratto e le sue sfaccettature».

Fonte, Giornale di Sicilia Agrigento-Caltanissetta-Enna-Trapani.

A Marsala concorso internazionale dei vini.
A settembre il Concours Mondial de Bruxelles A Marsala concorso internazionale dei vini. Dal 20 al 23 settembre 2022 Marsala sarà la capitale dei vini liquorosi, grazie al Concours Mondial de Bruxelles, uno dei più importati eventi dedicati alle produzioni enologiche internazionali. Marsala ospiterà la sessione dedicata ai Vini Dolci e Liquorosi. A comunicarlo è il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, presente al Vinitaly dove si è incontrato, oltre che con vari produttori del nostro territorio, anche con il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e l’Assessore Toni Scilla.

Fonte: Giornale di Sicilia Agrigento-Caltanissetta-Enna-Trapani.

Confagricoltura: “Alto il livello di visitatori e buyer”.
Per Confagricoltura, il Vinitaly 2022 si chiude con un consuntivo che va oltre le più rosee aspettative. Nella quattro giorni veronese dedicata al mondo del vino, gli approfondimenti sui temi di stretta attualità si sono alternati alle degustazioni guidate. Come confermato dalle imprese associate a Confagricoltura che hanno popolato gli stand regionali, l’edizione di quest’anno è stata caratterizzata proprio dall’alto livello di visitatori e buyer. Livello che non ha fatto rimpiangere i numeri degli ingressi registrati nelle edizioni precedenti alla pandemia, che hanno costretto l’indotto fieristico internazionale a due anni di stop. “D successo di Confagricoltura a Verona – si legge in una nota – è stato possibile anche grazie a una grande novità: le dirette streaming dei convegni e dei talk previsti in calendario, insieme alla ripresa live del popolatissimo stand.

Fonte: Quotidiano di Sicilia.

«Dal vetro ai tappi l’aumento dei prezzi sta soffocando le aziende vinicole» – Aziende vinicole stremate dai rincari.
Allarme Coldiretti. Dalle bottiglie di vetro ai tappi aumenti di produzione in media oltre il 30% un vero salasso sui trasporti. Ferreri: «Costi sulle spalle dei viticoltori, consumatori risparmiati». A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E l’allarme lanciato dalla Coldiretti al Vinitaly. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6.886 euro al Panno secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Le aziende vitivinicole si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega Coldiretti Sicilia – arrivano oggi a pesare sui bilanci in modo pesante. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.

Fonte: Sicilia.

L’assessora Murgia: «L’isola grande protagonista a Vinitaly».
«La Sardegna ha partecipato alla 54a edizione del Vinitaly da vera protagonista, mostrando ancora una volta al mondo la qualità di una produzione che trova la sua forza nelle tradizioni più antiche della nostra isola, ma che al tempo stesso ha la capacità di guardare al futuro e alle nuove sfide dei mercati e di un’offerta sempre più trasversale, che abbraccia turismo e cultura». L’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, nella giornata conclusiva del salone internazionale dei vini e distillati di Verona, ha commentato così la partecipazione all’evento dei produttori isolani. Migliaia i visitatori che nei quattro giorni dell’evento hanno visitato lo Stand della Sardegna e le 71 aziende della Collettiva presenti con i loro prodotti.

Fonte: Nuova Sardegna.

Puglia regina al Vinitaly: «Un successo»
Il salone internazionale Puglia regina al Vinitaly: «Un successo» Nuove conferme per la Puglia nelle quattro giornate del Vinitaly: vino, cibo e turismo l’equazione vincente da numeri in costante crescita. Si è conclusa ieri la 54esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati di Verona che ha visto la nostra regione protagonista con 110 aziende vitivinicole e migliaia di visitatori. Destazioni, assaggi di prodotti locali e di olio evo, presentazioni, conferenze e show cooking a cura della stessa Regione Puglia c delle associazioni regionali di promozione del vino e di categoria agricole e dei consorzi di tutela. «Ln hiland o più che positive – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, Donato Pentassuglia. – Abbiamo un’offerta enologica qualitativa e quantitativa come poche regioni in Italia.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

Grandi Langhe e grandi numeri: il vino del futuro.
Grandi Langhe 2022 ha festeggiato in grande stile il ritorno del pubblico dopo la pausa imposta dalla pandemia. Ed è stata una bella riscoperta: due ¡orni di incontri, premiati dal gradimento del pubblico: migliaia tra appassionati e professionisti, nello scenario suggestivo delle Ogr di Torino. E sono state 226 le cantine che hanno presentato le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero davanti a un vasto pubblico composto da professionisti e appassionati. L’evento è stato promosso dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo. L’idea che rimane è quella di un cammino che si apre chiaramente da qui ai prossimi anni.

Fonte: Idea.

Vinum festa outdoor con picnic e concerti.
II ritorno della manifestazione enologica albese sarà celebrato con tante attività all’aria aperta Paolo Riccardini quest’anno Vinum sarà arricchito da una serie di momenti “outdoor”, a partire dai picnic in vigna promossi dal Comune di Alba sabato 23 e domenica 24 aprile, nell’ambito del progetto europeo Interreg Alcotra 2014-2020 Italia-Francia “Biodiversità stellata”, organizzati presso la vigna urbana della scuola enologica. Stesso scenario per l’International Jazz Day, sabato 30 aprile, evento promosso dal Comune di Alba in collaborazione con l’associazione Mille una nota. Altre gite fuori porta sono poi previste il 23 aprile e il 1° maggio, con il trekking letterario a Barbaresco organizzato dal Centro Studi Beppe Fenoglio nell’ambito del centenario dalla nascita dello scrittore.

Fonte: Idea.

Ucraina, timori per lo spumante d’Asti: il 20% dell’export in Russia.
AL VINITALY Ucraina, timori per lo spumante d’Asti: il 20% dell’export in Russia? «II mercato russo copre circa il 201. dello spumante d’Asti in quanto su un totale di 60 milioni di bottiglie prodotte, 12,5 milioni vengono vendute in Russia». Lo ha spiegato Giacomo Pondini, direttore generale del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, lanciando l’allarme dal Vinitaly. Inoltre, ha detto Pondini, «la stessa Ucraina era un mercato in crescita per l’Asti spumante sui 2,5 milioni di bottiglie. E c’e preoccupazione per la situazione visto che ci sono difficoltà nei pagamenti da parte dei clienti russi».

Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.

La vetrina Ovada a “Discover Italy” Esperienze e tour diventano turismo.
Quarantasei esperienze e diciotto tour. Si presenterà (osi l’Ovadese. nell’ambito del marchio di “Gran Monferrato” che ht unisce a Acquese e Casalese, sullo scenario di “Discover Italy”. la fiera del turismo in programma tra oggi, giovedì; aprile, e domani a Sestri Levante. L’obiettivo ì mettere in vetrina la faccia migliore e le opportunità di scoperta e svago che il territorio pub offrire a operatori del settore e potenziali compratori europei e americani selezionati. iw propost. I.e case dipinte del centro storico, i castelli. la scoperta delle origini della famiglia: sono solo alcuni dei temi che l’Ovadese pensa di sfruttare per farsi notare. «Abbiamo prova to a formulare varie proposte – spiega Marisa Mazza nello, referente per l’Ovadese di (gran Munlerrato).

Fonte: Novese.

Gavi. Il conflitto chiude le porte anche all’esportazione di vino.
L’Italia è il primo esportatore di vino in Russia e Ucraina. Da Gavi i16-7 per cento delle bottiglie. L’ItaIia il primo esportatore di vino in Russia ed e leader di mercato anche in Ucraina. dove Io scorso anno si era registrata una crescita del 211 per cento. Nel 1013. Vladimir l’ut in lese servire del Gavi ai potenti della T’erra, riuniti a Sanpietrohurgo per il G20. risultati fin qui ottenuti rischlanu Ora tli essere totalmente cancellati? Dal punto di vista vitivinicolo, l’export italiano verso I’Ucraina valeva nel 2021 quasi SO milioni di t’urti: duello verso la Russia ha superato i 340 milioni di euro, pari al 5 per cento dell’export totale di vino italiano, corrispondenti a piìtelitin milione di ettolitri. Un’altra tempesta perfetta che si aitatte su un comparto che ha disto multo in questi due anni, e che era già prima del conflitto in condizioni precarie sotto numerosi punti di vista., dice Chiara Soldati.

Fonte: Novese.

Montalbera “Il Ruchè merita di volare alto” – Dall’anfora alla birra “Il Ruchè di Castagnole merita di volare più alto”.
Gli stranieri hanno difficoltà a pronunciarne il nome, ma i suoi sentori floreali ne fanno un vino che piace ai giovani. Il Ruché di Castagnole Monferrato è una piccola Docg che si può rivendicare in sette Comuni. Nel 2021, ha superato il milione di bottiglie. Di queste oltre la metà escono dalle Cantine Montalbera, cento ettari di vigneti in un corpo unico che si estende da Montemagno a Grana Monferrato. In tutto 800 mila bottiglie e un fatturato di 8 milioni e mezzo di euro. Un investimento della famiglia Morando, di Castiglione Tinella, leader nel petfood. Novità sono il nuovo Ruché 2019 L’impronta che ora può essere chiamato Riserva e una provocazione: una birra a base di Ruché. L’imprenditore Franco Morando, con gli enologi Daniel Morellato e Nino Falcone e il direttore commerciale Marco Griglio, racconta i suoi progetti.

Fonte: Stampa Asti.

Riconversione dei vigneti, si può presentare domanda fino al 29.
A disposizione per la campagna circa un milione di euro. Sono aperti termini per la presentazione telematica delle domande di aiuto per la “ristrutturazione e riconversione dei vigneti – campagna 2022/2023”. Lo rende noto l’assessorato regionale all’Agricoltura. Le richieste, con scadenza al 29 aprile 2022, devono essere inoltrate esclusivamente per via telematica, secondo le predisposizioni Agea, sul portale Sian. Gli interessati possono rivolgersi ai centri autorizzati di assistenza agricola di riferimento per richiedere tutta l’assistenza necessaria.

Fonte: Primo Piano Molise.

Per Umani Ronchi la corsa continua.
C’è la certificazione Equalitas Corporate Rispetto dell’ambiente e massima attenzione ai valori sociali ed etici. Sono tra i punti cardine della filosofia di Umani Ronchi, che si è presentata al Vinitaly con un nuovo importante riconoscimento: la certificazione Equalitas Corporate, incentrata sulla sostenibilità del vino. Si rafforza dunque l’anima green della cantina marchigiana, che da tempo ha scelto di abbracciare una visione responsabile e sostenibile, impegnandosi negli ultimi 20 anni a investire su iniziative orientate a minimizzare gli impatti ambientali, massimizzando al contempo i benefici per dipendenti, comunità e territorio.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Il vigneto Marche va fortissimo.
Partecipazione oltre ogni aspettativa di buyer, importatori e distributori Un brindisi con l’assessore Cartoni netta collettiva dei vini marchigiani Va in archivio un’edizione importante (la numero 54) del Vinitaly. Per le Marche molto incoraggiante in particolar modo per l’afflusso ininterrotto al padiglione 7 di VeronaFiere. «Siamo soddisfatti, c’è stata la partecipazione oltre ogni aspettativa di buyer, importatori e distributori a dimostrazione di quanto la fiera sia sempre più orientata al business». Parole a caldo del direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), Alberto Mazzoni, nella giornata conclusiva del Salone internazionale dei vini e distillati.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Vini piceni, Angela Velenosi attacca il Consorzio.
Nel mirino la recente campagna promozionale. Era stata annunciata con grande risalto nella immediata vigilia del Vinitaly. Ma per la campagna di comunicazione promossa dal Consorzio di tutela dei vini piceni è arrivata inaspettata la doccia fredda. Quando ancora gli stand del salone di Verona erano aperti (chiusi ieri sera). L’attacco frontale è firmato da Angela Velenosi, grande signora del vino e tra i maggiori produttori vitivinicoli delle Marche, con oltre 2,5 milioni di bottiglie che escono ogni anno dalla cantina di Ascoli Piceno. È anche tra i promotori e dirigente del sodalizio stesso. «Prendo le distanze dalla campagna di comunicazione “Piceno Veritas” – esordisce Angela Velenosi – voluta dal Consorzio di tutela dei vini piceni.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Velenosi contro il guerriero piceno: «Richiamo bellico, tempismo infelice» – «Quel guerriero del Piceno è fuori luogo».
Velenosi contro la campagna del Consorzio: «Richiamo bellico, tempismo infelice». Il presidente Savini: «I nostri produttori sono guerrieri». «Una figura assurda e il bollino verde etico bio così perde di senso» Sta scatenando parecchie polemiche la campagna promozionale del Consorzio Vini Piceni al Vinitaly di Verona. E una cosa è certa. Se i soci del Consorzio volevano un’immagine d’impatto e per certi versi provocatoria e che facesse discutere, sono riusciti nel loro intento. Di certo la scelta di affidarsi ad un guerriero Piceno con tanto di elmo in testa e un bicchiere di vino in mano è stata abbastanza forte. In un momento così terribile con la guerra a due passi dal nostro paese, qualcuno l’ha giudicata anche poco rispettosa del dolore che sta vivendo il popolo ucraino.

Fonte: Resto del Carlino Ascoli.

II vino biologico di Centanni premiato come migliore al mondo.
II riconoscimento al Vinitaly II vino biologico di Centanni premiato come migliore al mondo II Vinitaly riconosce la professionalità della Cantina Centanni premiata come migliore produttrice di vini biologici al mondo col Premio internazionale ‘Wine Without Walls 2022′. II premio conferma il prestigio nella produzione del settore vitivinicolo a firma della Cantina Centanni, estesa tra Montefiore dell’Aso e il Fermano. È stato conferito da una competente giuria internazionale composta da enologi, critici, importatori e produttori di tutto il mondo. Su 15 vini che la famiglia Centanni ha selezionato a marzo per la partecipazione al concorso, la giuria ha assegnato i migliori punteggi a ben 12 etichette, fino a decretare il meritato Premio, per la somma della qualità di tutti i vini prodotti. L’azienda Centanni, si estende su 50 ettari di terreno interamente coltivato in biologico.

Fonte: Resto del Carlino Fermo.

Il vino? Natura e cultura.
II Guerriero Bianco premiato con le cinque stelle al Vinitaly: territorio nel calice. Tra filari dell’azienda Guerrieri di Piagge echeggia sinistro, ma non troppo, il verso di un falco. In realtà si tratta di un vocale che riproduce il verso del temibile (ma non troppo) rapace che tiene così a debita distanza dai grappoli delle uve stormi di uccellini altrimenti affamati (e assetati) dei prelibati chicchi. Non è ancora chiaro però se gli uccellini ci abbiamo fatto l’abitudine e abbiamo scoperto che si tratta solo di un innocuo (ma non troppo) fantasma rapace, oppure se credono che esista davvero e ad ogni stridulo si alzino in volo spaventati per stargli alla larga. Fatto sta che le uve della casa così sono sane, salve e in ottimo stato, al punto da continuare a vincere premi. Dove eravamo rimasti? Alla pandemia che ha congelato tutto per due anni. E da dove riprendiamo? Dal Marche Igt Bianco 2020 Guerriero Bianco (90% Bianchello e 10% di Verdicchio), che è stato appena premiato al concorso Internazionale del Vinitaly- 5 StarWines ottenendo le 5 stelle con il punteggio di 93/100 e che fa gioire Luca Guerrieri: «Grazie a ristoratori e consumatori ed è stato un piacere avere nel nostro stand il vicce presidente della Regione Cartoni».

Fonte: Resto del Carlino Pesaro.

Doc delle Venezie, la nuova promozione.
II Consorzio delle Venezie ha presentato a Vinitaly, in occasione del quinquennale, la nuova campagna di comunicazione che riguarda il Pinot Grigio delle Venezie: il «Sigillo di meraviglia», una veste nuova, che come spiega Albino Armani presidente del Consorzio «valorizza non solo la denominazione delle Venezie e il Pinot grigio, ma anche il suo territorio con tutti i produttori».

Fonte: Brescia Oggi.

Biodiversità e vitigni del Lessini Durello.
Biodiversità, mercati, capacità di adattamento dell’uva Durella Questi i temi affrontati dal Consorzio Tutela Vini Lessini Durello a Vinitaly. II mutamento climatico è uno dei temi di attualità per il mondo vinicolo e l’uva Durella si caratterizza per una forte capacità di adattamento, come è emerso da un seminario in cui sono state raccontate 20 vendemmie, un viaggio virtuale guidato da Paolo Forini, presidente del Consorzio Lessini Durello, l’agronomo Luigi Mariani, direttore del Museo Lombardo di Storia dell’agricoltura e il pedologo Giuseppe Benciolini. La biodiversità è stato l’altro tema cardine di questo Vinitaly. La zona del Lessini Durello a inizio anno ha ottenuto la certificazione Biodiversity Friend, caso unico poiché è la denominazione a fregiarsi del riconoscimento, non una singola azienda.

Fonte: Brescia Oggi.

«Ripartiamo con fiducia dalla qualità bresciana».
Giudizio positivo degli esponenti del territorio a conclusione della rassegna «Ripartiamo con fiducia dalla qualità bresciana» Il «made in Bs» si conferma al top con una soddisfazione generale: «Guardiamo avanti, c’è voglia di fare e di essere protagonisti» 44 Nonostante la crisi internazionale ho respirato ottimismo Fahio ßoifi Assessore regionale all’agricoltura. Il Vinitaly dei bresciani si conclude con il sorriso: sono positive le valutazioni di produttori ed addetti ai lavori sulla 54esima edizione della rassegna veronese, tornata in presenza dopo due annidi pandemia con una novantina di postazioni «made in Bs» su un totale di oltre 4000 espositori.

Fonte: Brescia Oggi.

Viticoltura: ora serve un altro passo avanti.
«La viticoltura lombarda è chiamata a compiere qualche altro passo avanti in chiave di resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale e condizionalità sociale». Lo ha detto il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, indicando i driver della crescita: «Dovremo puntare sull’innovazione genomica per vitigni più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici in atto. Questo passo in avanti sarebbe un progresso con effetti positivi anche sulla riduzione dei trattamenti in campo». Un altro tema è legato, appunto, a strumenti di agricoltura 4.0 e viticoltura 4.0, dalle irroratrici con sistemi di controllo satellitare ai droni per il monitoraggio delle colture, tramite mappe di vigore e soluzioni digitali, fino alla raccolta meccanizzata.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Vetrina internazionale per i vini del territorio: oggi arrivano i buyer.
Il vino mantovano guarda all’export col sostegno di Coldiretti. Dodici compratori provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico ed Estonia incontreranno oggi le cantine del territorio, con un percorso che si snoderà nella Lombardia Orientale del Vino, nelle province di Mantova e Brescia, toccando le aree di produzione dei Colli Morenici, della Franciacorta, del Lugana e del Lambrusco Mantovano. «La missione – specifica il presidente di Coldiretti Mantova e vicepresidente regionale dell’organizzazione, Paolo Carra – abbraccia la vocazione all’export della Lombardia del Vino insieme all’offerta agrituristica e di enoturismo, soluzione sempre più apprezzata dai consumatori, che amano scoprire il vino, il terroir, i prodotti gastronomici tipici a chilometro zero e l’esperienza nel verde».

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Oltrepo, successo al Vinitaly. E il film su Maga emoziona – L’Oltrepo riparte da Verona Lo spumante torna di moda.
Si è chiusa ieri la rassegna con segnali positivi, un contatto su tre non italiano Oltre cinquemila degustazioni negli spazi consortili: «Un’iniezione di fiducia.» L’Oltrepo Pavese riparte dal Vinitaly nel segno delle bollicine per rilanciarsi nel post pandemia e superare l’impatto negativo della guerra sull’aumento dei costi energetici e di materiale. La rassegna vinicola che si è chiusa ieri a Verona ha, infatti, soddisfatto i produttori oltrepadani presenti sia per quanto riguarda il pubblico, meno numeroso rispetto alle passate edizioni ma più attento e di qualità, e l’interesse verso i prodotti di punta del territorio. 01tre 5.000 gli assaggi, nei quattro giorni della rassegna, solo al banco di degustazione del Consorzio e Club del Buttafuoco storico, allestito nel Padiglione Lombardia: grande protagonista è stato lo spumante Metodo Classico, ma l’attenzione dei visitatori si è concentrata anche sul Riesling Renano, senza dimenticare le altre etichette tradizionali, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco storico.

Fonte: Provincia – Pavese.

Commissione agricoltura «Ora servono forme nuove».
C’era anche una delegazione della commissione regionale Agricoltura, ieri, alla giornata conclusiva della 548 edizione del Vinitaly di Verona. Insieme al presidente Ruggero Invernizzi erano presenti i consiglieri regionali Massimo De Rosa, Federica Epis, Andrea Fiasconaro, Paolo Franco, Franco Lucente, Fabio Pizzul, Elisabetta Strada e Simone Verni. La delegazione ha prima assistito all’anteprima del docufilm dedicato a Lino Maga, poi ha visitato il Padiglione Lombardia, incontrando le singole aziende, il presidente regionale di Confagricoltura Riccardo Crotti, il presidente di Confagricoltura Pavia, Giuseppe Cavagna di Gualdana, la presidente di Ascovilo (associazione che riunisce i 13 Consorzi di tutela dei vini lombardi) Giovanna Prandini, con i quali c’è stato un confronto su criticità e potenzialità del settore vitivinicolo lombardo e dell’Oltrepo Pavese.

Fonte: Provincia – Pavese.

Parola d’ordine: «Ottimismo» Timore per i prezzi dell’energia.
Una squadra unita. Così si sono presentati al Vmitaly i produttori oltrepadani, che per quattro giorni hanno condiviso spazi e momenti insieme, tornando agli eventi in presenza dopo due annidi stop. «In questi casi l’importante è fare squadra, soprattutto sulle stesse tipologie di prodotto, ed è quello che abbiamo fatto in questi giorni consigliando anche i vini dei nostri colleghi – spiega Fabio Marazzi, titolare della Cantina Scuropasso di Pietra de’ Giorgi -. C’è stato grande interesse verso la qualità dell’Oltrepo e siamo riusciti a smentire vecchi retaggi culturali legati a questo territorio, soprattutto in termini di presenza di eccellenze. Il morale è alto e le prospettive positive, forti di un rapporto qualità prezzo che non si trova da altre parti». Per il produttore di Canneto Pavese Andrea Picchioni «dobbiamo essere lungimiranti, siamo il bacino di utenza e l’area vitivinicola di Milano, che sta diventando la vera capitale europea dell’economia».

Fonte: Provincia – Pavese.

Il coraggio e la terra del profeta Lino Maga «Tutti avremmo dovuto ascoltarlo di più».
Commozione e apprezzamento per il docufilm del vignaiolo oltrepadano presentato ieri in anteprima nazionale Il coraggio e la terra del profeta Lino Maga «Tutti avremmo dovuto ascoltarlo di più». L’EVENTO la terra che fa la qualità, non la carta». E ancora: «Come custodi del territorio vorrei i contadini». Queste parole, dalla viva voce di Lino Maga, sono risuonate ieri mattina nel padiglione del Ministero delle Politiche agricole al Vinitaly di Verona all’anteprima del docufilm “Lino Maga— Un contadino, una terra, il coraggio”, prodotto da Il Quattro con la regia di Ermanno Bidone e la consulenza tecnica della società Storytells. Un ritratto di 45 minuti sul decano dei vignaioli oltrepadani, scomparso a gennaio a 90 anni, costruito attraverso le sue frasi e i suoi aneddoti («Non posso fare squadra con un disciplinare che consente rese di 150/200 quintali per ettaro» un altro dei suoi cavalli di battaglia) e i racconti del figlio Giuseppe e di alcune persone che lo hanno conosciuto bene (da Carlo Petrini e Claudio Rinaldi a Ottavia Giorgi di Vistarino e Alessio Brandolini, passando per Walter Massa).

Fonte: Provincia – Pavese.

Vinitaly chiude con record incidenza stranieri (28%). Operatori a quota 88mila.
Si chiude l’edizione 54 di Vinitaly, che segna il solco più profondo degli ultimi anni di una manifestazione sempre più orientata al business, con i wine lover nella città medievale palcoscenico naturale di Vinitaly and the city. Vinitaly 2022 registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione — legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali — degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi.

Fonte:  Voce di Mantova.

Con Coldiretti buyer internazionali in visita alle cantine mantovane.
Il vino mantovano guarda all’export col sostegno di Coldiretti. Dodici buyer provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico ed Estonia incontreranno oggi le cantine del territorio, con un percorso che si snoderà nella Lombardia Orientale del Vino, nelle province di Mantova e Brescia, toccando le aree di produzione dei Colli Morenici, della Franciacorta, del Lugana e del Lambrusco Mantovano. “La missione — specifica il presidente di Coldiretti Mantova e vicepresidente regionale, Paolo Carra — abbraccia la vocazione all’export della Lombardia del Vimo insieme all’offerta agrituristica e di enoturismo, soluzione sempre più apprezzata dai consumatori, che amano scoprire il vino, il terroir, i prodotti gastronomici tipici a km0 e l’esperienza nel verde”.

Fonte:  Voce di Mantova.

Bollicine carbon neutral, Cantine Ferrari compensa le emissioni.
Cantine Ferrari compensa le Bollicine carbon neutral: Cantine Ferrari di Trento del Gruppo Lunelli compensa le proprie emissioni di CO2. Ad oggi, segnalano infatti i dati raccolti e analizzati con l’ausilio di Climate Partner e la collaborazione di Collectibus, l’azienda ha raggiunto la carbon neutrality, riducendo e compensando le proprie emissioni. II processo, fortemente voluto da Ferrari Trento che, da sempre, attribuisce un ruolo cruciale alla sostenibilità ambientale come condizione chiave per la tutela del suo legame storico con il territorio, ha implicato l’analisi approfondita delle attività operative dell’azienda e le emissioni di CO2 risultanti. Gli indicatori scelti fanno riferimento a uno dei più noti metodi internazionali, il ‘Ghg Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard’.

Fonte:  Voce di Mantova.

Vinitaly:nell’ultimo anno 51% italiani ha consumato vino bio.
È del 51% la quota di italiani che nell’ultimo anno hanno avuto almeno un’occasione di consumo di vino biologico.

Fonte: ANSA.it.

Vino, il rapporto Censis-Enpaia: «Crescono i consumatori giovani e responsabili» | Cook.
L’indagine riguarda il rapporto tra gli italiani e il vino negli ultimi 30 anni (1993-2020). La quota di wine lover generica rimane. Lo rileva un’indagine Nomisma Monitor realizzata per FederBio e AssoBio e presentata oggi al Vinitaly con l’evento ‘Vino Bio: Trend & Sfide’. L’analisi di mercato evidenzia che la percentuale è in continua crescita (nel 2015 era pari al 17%), grazie al forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio valori più elevati rispetto ai vini convenzionali. I canali preferiti per l’acquisto di vino bio rimangono iper e supermercati (46%), seguiti dalle enoteche (19%), dagli acquisti diretti dal produttore/in cantina (15%) e dai negozi alimentari specializzati in prodotti biologici (10%). La quota di consumatori che acquista vino bio soprattutto online raggiunge l’8%. I risultati del report registrano che in Italia nel 2021 le vendite di vino biologico nel canale off-trade (Iper+Super+Lsp+Discount) hanno raggiunto i 46,5 milioni di euro mettendo a segno un +3,7% rispetto al 2020.

Fonte: Corriere della Sera.

Vinitaly, Veronafiere: “Il mondo del vino è forte e saprà superare anche la crisi causata dalla guerra”.
Il direttore Giovanni Mantovani e il presidente Maurizio Danese tracciano un primo bilancio della Fiera: “E’ stato il Vinitaly che volevamo, con 88mila operatori presenti da 134 Paesi. Più di 25mila gli addetti stranieri, nonostante i mancati arrivi da Asia, Russia e Ucraina”. I più numerosi? “Gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania e poi da Gran Bretagna e Canada. Le aziende hanno percepito e apprezzato il nostro sforzo di ridurre le presenze e favorire la qualità”.

Fonte: repubblica video.

Vino, i giovani cercano sempre di più la qualità e non gli eccessi.
Il vino si conferma come un prodotto strategico per l’economia italiana, con un sensibile incremento dei suoi consumatori tra i giovani, che scelgono comunque di bere in maniera responsabile e vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perchè percepito come garanzia di qualità. E’ quanto emerge dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona.

Fonte: Il NordEst Quotidiano.

Vino: Sapinet, Vda a Vinitaly ha dimostrato grande dinamismo.
“Nei giorni del Vinitaly il mondo vitivinicolo valdostano ha dimostrato, accanto all’alta qualità delle produzioni, un grande dinamismo, alimentato anche dal desiderio di ripartenza dopo i difficili anni dovuti al peso della pandemia. La Regione ha saputo presentarsi in modo coeso, facendo un ottimo lavoro di squadra, che ha testimoniato quanto sia importante la collaborazione e l’impegno comune nella promozione dell’offerta territoriale”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Davide Sapinet, commentando la partecipazione della Valle d’Aosta alla kermesse internazionale dedicata al vino, che si è svolta a Verona nel fine settimana. Le iniziative presentate (tra cui il neonato Consorzio Vini Valle d’Aosta, ndr) hanno dato prova di una realtà regionale vitale, in forte crescita e proiettata verso nuovi traguardi” ha concluso Sapinet.

Fonte: Sky TG24.

Vino, presentate le bottiglie ufficiali del Giro d’Italia | Cook – Corriere della Sera.
Per l’ultima tappa della Corsa rosa, a Verona il 29 maggio, verrà stappata sul podio una bottiglia di Prosecco DOC Rosé di Astoria Wines.

Fonte: Corriere della Sera.

Vino: OMS e Nutriscore penalizzano chi ne fa un uso moderato, denuncia Federvini.
Federvini, a seguito di un intervento a Vinitaly, ha denunciato il fatto che OMS e Nutriscore penalizzano anche chi fa uso moderato di vino. Parlando di vino, secondo Federvini ecco OMS e Nutriscore penalizzano anche chi ne fa un uso moderato. È quanto emerso durante un convegno tenutosi a Vinitaly e al quale hanno partecipato Federvini e Unione Italiana Vini. Secondo le due organizzazioni, gli emendamenti al Cancer Plan approvati dall’Europarlamento rendono solo parziale giustizia al mondo del vino e ai consumatori moderati. tefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, è stato ancora più categorico: è giunta l’ora di avere il coraggio di dire la verità e cioè che l’alcol è un problema solo per certe persone, con certi comportamenti e in certi Paesi. Per Patuanelli è chiaro che non si può parlare di uso, ma di abuso: sono due concetti diversi.

Fonte: Dissapore.

Cantina di Santa Croce star a Vinitaly.
Nuovi riconoscimenti per la Cantina di Santa Croce di Carpi al Vinitaly di Verona, che si è chiuso dopo due anni di stop per pandemia. La cooperativa ha piazzato tre prodotti nella 5StarWines, la guida internazionale contenente l’elenco dei vini con almeno 90 punti su 100. A degustare e attribuire un voto in centesimi agli oltre 2mila vini partecipanti è stata una giuria di professionisti provenienti da tutto il mondo.  La Cantina di S. Croce ha conquistato 90 punti con due vini: il Lambrusco di Sorbara dop frizzante secco 2021 e il Lambrusco Salamino di Santa Croce dop frizzante secco 2021.

Fonte, Temponews.

Fabro, cantina scolastica produce il primo “Rosso Comprensivo”.
Grazie alla generosità delle cantine della zona, che hanno donato 16 quintali di uva, l’Ipaa ha prodotto il suo vino: “Rosso Comprensivo 2022”. A Fabro c’è una vera e propria cantina “scolastica”, nata grazie alla collaborazione di varie aziende agricole locali che hanno donato una parte delle loro uve. Ed ora gli studenti – produttori hanno finalmente potuto vedere il frutto del loro impegno: l’assaggio del vino. A cui è stato dato un nome evocativo dell’esperienza: “Rosso Comprensivo 2022”.

Fonte, Tuttoggi.

Montefiore, la Cantina Centanni sul tetto del mondo. Il Vinitaly la consacra migliore azienda biologica.
Il Premio è stato conferito a seguito di un’attenta valutazione da parte di una competente giuria internazionale composta da enologi, critici, importatori e produttori. Con il riconoscimento del Premio internazionale Vinitaly ‘Wine Without Walls’, la Cantina Centanni si attesta la migliore azienda produttrice di vini biologici, confermandone il prestigio della produzione del settore vitivinicolo nelle Marche e in tutta Italia al cospetto del mondo. Il Premio è stato conferito alla Cantina Centanni, a seguito di un’attenta valutazione da parte di una competente giuria internazionale composta da enologi, critici, importatori e produttori di tutto il mondo. Su 15 vini che la famiglia Centanni ha selezionato a marzo per la partecipazione al concorso, la giuria ha assegnato i migliori punteggi a ben 12 etichette, fino a decretare il meritato Premio, per la somma della qualità di tutti i vini prodotti, tra cui ha spiccato il ‘Cimula’ Passerina Docg, con il punteggio più alto del 95 Pt %.

Fonte, La Nuova Riviera.

STAMPA ESTERA

La guerra en Ucrania trunca el avance del vino español en Rusia.
La exposición de los vinos españoles al conflicto es de 91,3 millones de euros, el 2,78% de las exportaciones, según el Observatorio ? Rioja tiene en este país su octavo mercado de exportación, con más del 3% del volumen. La invasión rusa de Ucrania también tiene consecuencias para las bodegas españolas. El Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMv) estima la exposición total de nuestros caldos al conflicto en 91,3 millones de euros en términos de valor (98,2 millones de litros). Esto es el 2,78% de nuestras ventas de vinos y productos vitivinícolas en 2021 (3.289,5 millones de euros) y el 3,18% del volumen facturado (3.090,5 millones). Todo lo anterior tiene un mayor impacto en la Denominación de Origen Rioja, que es la más internacionalizada, y que tiene al gigante euroasiático como su octavo mercado de exportación. Desde la Federación Española del Vino (FEV), su director general José Luis Benítez, reconoce la modestia de las cifras globales pero admite que en regiones como La Rioja «hay bodegas muy afectadas, porque supone una parte significativa de sus ventas». En una línea similar, el director general de la asociación bodeguera Grupo Rioja, Íñigo Torres, explica que «como Denominación de Origen no es el problema principal, si bien ciertas bodegas tienen una exposición a Rusia bastante superior». En 2020, según las estadísticas oficiales del Consejo Regulador, el mercado ruso representó el 3,35% de lo exportado.

Fonte: Abc.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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