rassegna stampa del vino di giovedì 29 dicembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 29 dicembre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

La vigna del conte Max.
La notizia di cui tutti parlano a Roma tra Natale e Capodanno è che la Zte, colosso cinese delle telecomunicazioni, emanazione più o meno diretta del governo di Pechino, dunque colosso un po’ inquietante, avrebbe mandato come omaggio natalizio a dirigenti e “stakeholder” una cassetta di “Sfide”, uno dei vini prodotti da Massimo D’Alema in Umbria. Cerchiamo conferme ma non arrivano, “questi cinesi sono dei pulciari”, mi dice anche un ex manager dell’azienda deluso (non ha ricevuto il pacco). Rinunciamo al fact e wine checking. Ma al netto della fama di lobbista internazionale o come dice lui di consulente, specializzato in autocrazie, dal Venezuela appunto alla Cina, ritorna in primo piano l’intervento entusiastico di D’Alema al convegno organizzato proprio dal gruppo cinese due anni fa, avente come titolo “Perchè avere paura del 5G? Quando la conoscenza crea valore”, e si sa che il 5G è una delle specialità della Zte.

Fonte: Foglio.

Vini protagonisti in fiera dal 27 al 29 gennaio.
Oltre 100 etichette da degustare nella ottava edizione di Forlì Wine Festival FORLÌ Vino protagonista in fiera. La straordinaria varietà di vitigni e produzioni di tutte le regioni italiane si raccolgono nella 8a edizione di Forli Wine Festival, in programma dal 27 al 29 gennaio al centro fieristico. Oltre 100 diverse etichette presentate dai produttori ospiti della manifestazione, che proporranno degustazioni di bianchi, rossi e frizzanti che già nei loro nomi, profumi e sapori, raccontano la storia della terra dalla quale provengono.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Bollitine scintillanti tra frutti gialli e torrefazione.
Devaux cec Michel Chaputier Champagne Brut Sténopé 2012. Bollicine scintillanti tra frutti dalli e torrefazione a Maison Devaux è al centro di una saga familiare che inizia con i fratelli Jules e Auguste Devaux poco prima della metà del XIX secolo; successivamente è stata gestita da tre donne ispirate che hanno guidato l’azienda vinicola di famiglia con notevole energia e talento in egual misura. Tanto che la casa ebbe un buon successo, esportando alla fine del secolo il 75% della sua produzione. Nel 1907, dopo la morte di Charles-Auguste De vaux, Marguerite MarieLouise, la terza «vedova Devaux» nata Hussenot, prese le redini e gestì l’azienda fino alla sua morte, avvenuta nel 1951 all’età di 80 anni, concludendo così una straordinaria saga di «vedove dello Champagne».

Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.

Registro dei vigneti storici ed eroici la Regione si candida per adottarlo.
Strategia di valorizzazione per produzioni veterane o in quota dalle Cinque Terre al Ponente Registro dei vigneti storici ed eroici la Regione si candida per adottarlo. Nuove prospettive di crescita e di «appeal» per la viticoltura ligure. Nella strategia di valorizzare ulteriormente il patrimonio vinicolo regionale, che si estende dalle Cinque Terre fino all’estremo Ponente, la Regione si candida per dotarsi, tra le prime in Italia, del «Registro dei vigneti storici ed eroici», proseguendo così il percorso per la regolamentazione dei vigneti. Molte delle coltivazioni viticole del Ponente potrebbero rientrare agevolmente nei due elenchi. I vigneti, per essere definiti storici, devono essere stati impiantati prima del 1960.

Fonte: Stampa Imperia.

Torino, a marzo debutta il nuovo Salone del Vino.
L’azienda fondata da Emanuele Piasini ospita nella sua sede la nuova China house Intanto pensa ai figli dei dipendenti e produce un vino a due passi dagli uffici Dalla Cina al vino, senza tralasciare i camp estivi per i propri dipendenti. Webtek, l’azienda fondata da Emanuele Piasini nel 2008 con sede a Poggiridenti, guarda sempre più lontano, ma non scorda le sue radici. L’agenzia web e creativa ospita, dal mese di aprile, la nuova China house negli spazi dell’hub tecnologico Khub.

Fonte: Eco di Bergamo.

Stasera a Villa Pasquali pioggia di Amarone.
Un impegno della casa vinicola Nera «Tutela del paesaggio e sostenibilità» A Chiuro minor impatto sull’ambiente e aiuti alla comunità locale Grande attenzione anche alla selezione dei materiali del packaging Casa vinicola Nera Chiuro 1940 Inizio attività Fine anni ’50 Le acquisizioni di Pietro Nera Oggi e domani Il timone ai figli Stefano Simone e Angela Buone pratiche Cambia il packaging La casa vinicola Pietro Nera, con 8 ettari di proprietà, rappresenta oggi una tra le più importanti e prestigiose case vinicole della Valtellina. L’attività della famiglia ebbe inizio nel 1940 grazie a Guido Nera, che rimase al comando dell’azienda sino al decennio successivo. La cantina si sviluppò significativamente verso la fine degli Anni Cinquanta con Pietro Nera, il quale, con caparbietà ed orgoglio, acquisì diversi ettari di vigneti nelle classiche zone di produzione del Valtellina Superiore Docg.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Torino, a marzo debutta il nuovo Salone del Vino.
Nuovo competitor per Vinitaly: da14 a16 marzo 2023 debutta a Torino il Salone del Vino, preceduto da un centinaio di appuntamenti in città.

Fonte: Eco di Bergamo.

Stasera a Villa Pasquali pioggia di Amarone.
“Amarone Night” è il titolo dell’iniziativa enologica di fine anno che si terrà a Villa Pasquali stasera alle 20. Nell’occasione verranno degustati alcuni tra i più importanti amaroni prodotti nella Valpolicella. Tra questi: Amarone classico Il Bosco cantina Cesari, Amarone classico cantina Zenato, Amarone classico Sant’Urbano cantina Speri. L’iniziativa è a cura della `Sapori Arte Cultura’, che intende festeggiare l’arrivo del nuovo anno con un `brindisi alternativo’ senza l’utilizzo delle famose bollicine, ma valorizzando appieno il `Re dei vini rossi’. Una storia strana quella dell’Amarone, secondo la quale pare che l’Amarone sia figlio del vino Recioto, o meglio di alcune botti di Recioto che furono dimenticate in cantina.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Franciacorta e Oltrepò Pavese Quando il brindisi è lombardo.
Sette etichette regionali tra Chardonnay e Pinot Nero • Lo Champagne è una delle passioni di chi scrive. Ma si pub fare un brindisi classico (inteso come metodo) e di altissimo livello senza muoversi dalla nostra regione. La Lombardia infatti ospita due dei territori italiani maggiormente vocati per le bollicine di qualità: la Franciacorta nella provincia di Brescia e l’Oltrepò Pavese nella provincia (ovviamente di Pavia). Partiamo dalla Franciacorta, terra di bolle eleganti e nobili per nascita. Qui la vocazione è tutta dello Chardonnay, che come anche nella Champagne è l’uva della morbidezza e dell’eleganza. Come si casca si casca in piedi, ma ci permettiamo di consigliarvi qualche etichetta: da una delle aziende più blasonate sul lago di Iseo, la Guido Berlucchi, suggeriamo un brindisi con il Franciacorta docg 61 Nature, una cuvée millesimata del 2015 composta da un 80 per cento di Chardonnay e da un 20 per cento di Pinot Nero.

Fonte: Giornale Milano.

Vino: da Regione oltre 400mila euro per riconversione vigneti.
Superano i 400.000 euro i contributi erogati dalla Regione per le aziende vitivinicole mantovane, nell’ambito del Piano regionale di ristrutturazione e riconversione vigneti per la campagna 2022-23, finalizzata al reimpianto di vitigni di qualità. Lo rileva Coldiretti Mantova, alla luce del decreto emesso dall’Organismo pagatore regionale (Opr). “La viticoltura mantovana — sottolinea Gianni Rondelli, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Mantova — continua a mostrare segnali di vitalità e conferma la volontà di investire per migliorare produzione e competitività, grazie a una superficie che supera i 2mila ettari e a una produzione per oltre l’80% indirizzata ai circuiti Dop e Igp”. Mantova esprime alcune delle Dop e Igp più note a livello nazionale in ambito vitivinicolo.

Fonte: Voce di Mantova.

Dopo lo strappo di Automotoretrò Torino si rifà con il Salone del vino.
II nuovo evento interamente dedicato ai vini piemontesi si terrà in città dal 4 al 6 marzo 2023 Dopo lo strappo di Automotoretrò Torino si rifà con il Salone del vino M Nebbiolo, Barolo, Barbaresco. E ancora: Barbera, Erbaluce e Arneis. I grandi vini del Piemonte si danno appuntamento al nuovo Salone di Torino, interamente dedicato alle uve dei territorio. L’annuncio dell’evento itinerante (e inebriante) arriva a pochi giorni di distanza dallo strappo di Automotoretrò, che ha lasciato Torino per insediarsi in quel di Parma. Nonostante la delusione, la città guarda avanti e, dal 4 al 6 marzo 2023, si trasforma in una grande cantina, pronta da accogliere i migliori produttori delle nostre terre.

Fonte: CronacaQui Torino.

L’annuncio A marzo arriva il Salone del vino.
Nasce il nuovo Salone del vino di Torino, tutto dedicato ai vini piemontesi. Dal 4 al 6 marzo la città diventa una grande cantina. Da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del salone, inoltre, più di l00 eventi diffusi, per un calendario Off in cui diventano protagonisti anche ristoranti, piole e enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. «L’idea del salone ci ha da subito convinto per la valenza turistica e culturale e perla ricaduta che può portare sugli operatori del settore», commentano gli assessori ai Grandi eventi e al Commercio, Mimmo Carretta e Paolo Chiavarino.

Fonte: Repubblica Torino.

Lo spumante? Figlio del Rinascimento.
Il Moscatello di Montalcino risale al 1540. E la Montellori ha creato un must Lo spumante? Figlio del Rinascimento Molti credono che la storia del vino spumante in Italia sia alquanto recente, in realtà le testimonianze che avvalorano il contrario sono numerose e si avvicinano moltissimo alla fine del 1700. La Toscana, è risaputo, è terra da vino rosso, questo non significa che il processo di spumantizzazione, sia esso ancestrale, familiare, artigianale o tecnologico non fosse e non sia conosciuto. Una prova su tutte: “… delicato Moscatello, tondotto, leggiero e di quel frizzante incarico … “: siamo nel 1540, e il vino in questione è il Moscadello di Montalcino.

Fonte: Tirreno Toscana Tempo Libero.

Aneri, nuova cantina nella terra dell’Amarone.
L’imprenditore veronese, ambasciatore dei grandi vini, festeggia i 25 anni di carriera. Un gioiello da 1.200 metri quadrati disposti su tre piani all’interno di una villa, a San Pietro in Cariano nel cuore della zona di produzione dell’Amarone classico. Giancarlo Aneri, insieme ai figli Alessandro e Stella, ha voluto farsi un regalo per festeggiare il venticinquesimo compleanno della sua casa vinicola: una nuova cantina dove affinare il suo prestigioso rosso. Nella nuova struttura – già esistente, ma che la famiglia veronese ha completamente recuperato dopo alcuni anni in disuso – già troneggiano le bottiglie con l’etichetta personalizzata e le barrique con i nomi degli illustri clienti a cui sono destinate.

Fonte: Gazzettino.

Prosecco, nessuna crisi il brindisi vale 2 miliardi – Prosecco, un brindisi da 2 miliardi di euro Lo spumante delle feste non sente la crisi.
L’indagine Uiv-Ismea anticipa che per San Silvestro saranno stappate più bottiglie del 2021 I concorrenti delle bollicine di Marca saranno Trento Doc, Asti e Franciacorta. Prosecco, un brindisi da 2 miliardi di euro Lo spumante delle feste non sente la crisi Indagine Uiv-Ismea saranno stappate più bottiglie che nel 2021. Bortolomiol (Docg): «Protagonisti in Italia e nel mondo» I “concorrenti” delle bollicine di Marca saranno Trento I)oc, Asti e Franciacorta Inflazione e caro bollette sembrano non sfiorare le tradizioni di fine anno, e le bollicine delle feste sono destinate – secondo le previsioni degli addetti ai lavori – a infrangere nuovi record a cavallo tra 2022 e 2023. In base all’ultima indagine dell’Osservatorio Uiv-Ismea, infatti, da Natale all’Epifania saranno saltati 341 milioni di tappi di spumante, una crescita di circa il 6 per cento rispetto a un anno fa, e com’era prevedibile, nella stragrande maggioranza saranno bottiglie di Prosecco.

Fonte: Tribuna Treviso.

CONSORZIO VINI DOC SICILIA PROTAGONISTA DEL 2022.
Nel 2022 il vino DOC Sicilia ha viaggiato per Paesi e città, attraversando confini e parlando le lingue di 3 Continenti: press tour, campagne pubblicitarie, seminari e Masterclass in Italia e all’estero sono state alcune delle attività a cura del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia, che fin dal 2012, in parallelo alle attività di tutela e vigilanza a difesa del consumatore e dei produttori, realizza attività e iniziative volte a promuovere la denominazione. Il 2022, che in qualche modo ha rappresentato il ritorno alla vita dopo la crisi pandemica, si è sviluppato anche per il Consorzio con l’intenzione chiara di instaurare un rinnovato rapporto con appassionati, consumatori e professionisti del settore vinicolo di tutto il mondo, tra Europa, Canada, USA, Cina e UK.

Fonte: Winery Tasting Sicily.

“Cantine storiche d’Italia”, un viaggio tra architettura ed enologia.
Margherita Toffolon e Paolo Lauria hanno realizzato una sorta di viaggio attraverso l’architettura e la storia di alcune delle più antiche cantine, per conoscere i migliori vini, i luoghi di produzione e la conservazione. Margherita Toffolon, architetto e giornalista, e Paolo Lauria, sommelier professionista, in un volume illustrato di grande formato, intitolato Cantine storiche d’Italia, accompagnano il lettore a visitare alcune cantine storiche, da Nord a Sud, del nostro Paese alla scoperta della storia, delle bellezze architettoniche e della loro produzione vinicola.

Fonte: Italia a Tavola.

In giro per il mondo a caccia di vini-gioiello: il mestiere del wine explorer.
Dal Giappone all’Argentina, Alessandro Salvano di Elemento Indigeno: “Diamo voce a bottiglie che non sono figlie di brand prestigiosi, ma che meritano di essere raccontate”. Ecco quali bere per le feste.

Fonte: la Repubblica.

Nasce a Torino il nuovo Salone del vino, debutto dal 4 al 6 marzo 2023.
Nasce il nuovo Salone del vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi. Dal 4 al 6 marzo 2023 la Città di Torino diventa una grande cantina che accoglie produttori delle nostre terre. Un vero e proprio omaggio alla nostra terra e all’attività vitivinicola della nostra regione, tra storia e innovazione. Da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone, inoltre, più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli.

Fonte: Quotidiano Piemontese.

Vino, all’inizio di marzo debutta il Salone di Torino.
All’inizio di marzo debutta una nuova rassegna enologica, il Salone del vino interamente dedicato ai vini piemontesi. In calendario dal 4 al 6 marzo, sarà preceduto e accompagnato da un centinaio di appuntamenti nell’agenda off, diffusi in città. Oltre ai produttori, saranno coinvolti grandi ristoranti, piole ed enoteche, artisti e scrittori, in agenda tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. Per adesso non è stata comunicata la sede dell’evento.

Fonte: ANSA.

Vino italiano, prosegue il trend di crescita delle esportazioni. I dati.
Le rilevazioni dell’osservatorio Uiv-Ismea. Le aziende vitivinicole alle prese però con l’aumento dei costi di gestione conseguenti alle bollette sempre più care: rischio erosione dei margini di guadagno. Roma: 28 Dicembre 2022 – I vini italiani continuano a conquistare importanti fette di mercato sulle piazze internazionali. Continua, infatti, il trend di crescita delle esportazioni grazie alla validità delle strategie adottate da parte delle aziende vitivinivole italiane. La grande qualità del vino made in Italy costituisce un importante fattore competitivo che permette alle imprese di vendere sempre di più al di fuori dei confini nazionali. Infatti, continuano ad avere performance sempre più importanti le vendite dei vini Dop – denominazione geografica protetta. Le aziende vitivinicole, però, sono alle prese con l’aumento dei costi di gestione conseguenti agli incrementi della bolletta dell’energia che rischiano di erodere i margini.

Fonte: Quotidiano Nazionale.

Così la finanza esg coltiva il valore delle aziende del vino.
Creare in Italia bottiglie di pregio che siano sostenibili – anche sul fronte economico – richiede spesso il sostegno di una finanza virtuosa, che produca soluzioni mirate. Come nel caso dei minibond specializzati nel settore wine. Ecco quali sono e come funzionano le prime emissioni domestiche. I finanziamenti esg, cioè le soluzioni di credito e di debito che sono finalizzate a sostenere progetti di sostenibilità o il raggiungimento di target virtuosi per un’azienda, sono ormai uno strumento sempre più diffuso anche in alcuni settori legati ai pleasure asset, su tutti il settore delle aziende vitivinicole di prestigio. A favorirne lo sviluppo è la presenza di più attori finanziari specializzati. Insieme al canale bancario, che vede grandi istituti come Credit Agricole, Intesa Sanpaolo e Unicredit sostenere le eccellenze ma anche tutte le aziende protagoniste di uno dei settori di successo del made in Italy nel mondo, anche il mondo del private investment si dimostra attore attivo nel finanziare il mondo del vino e in particolare del fine wine italiano, dove spiccano come soluzione i minibond. Preziose soluzioni di finanziamento per un mondo, quello del vino italiano top, che ha sempre più esigenze di crescita sostenibile da sostenere.

Fonte: We Wealth.

Vino, ammessi tutti i 431 progetti presentati: 14 milioni di euro per le aziende toscane.
Il contributo è del 40% della spesa sostenuta per gli investimenti realizzati da micro, piccole o medie imprese. Sono 431 i progetti ammissibili a contributo nell’ambito della misura Ocm Vino relativa agli investimenti nel settore vitivinicolo approvati con il decreto dirigenziale 129 del 15 dicembre scorso da Artea.

Fonte: IlCuoioInDiretta.

STAMPA ESTERA

Australians fall out of love with beer and pubs, preferring glass of wine at home.
Australians’ love of beer once fed the idea of a country where “amber nectar” ruled supreme, from Paul Hogan’s Foster’s adverts to the oft-told story of cricketer David Boon downing 52 cans on a flight from Sydney to London. Yet 2022 was the year when beer lost its mantle as Australia’s favourite tipple for the first time, according to the brewing industry, as a younger, more abstemious and health-conscious generation turned its back on the increasingly pricey drink in the pub for a glass of wine at home. Tim Cooper, chief executive of Coopers Brewery, the country’s largest independent beer manufacturer, cited industry data showing that beer’s share of the Australian alcohol market slipped to about 38 per cent this year, behind wine with more than 40 per cent. This was a huge reversal from the 1970s, when beer accounted for 70 per cent of all alcoholic drinks consumed in Australia, with wine at just 10 per cent, he said. “The big change is that people are drinking at home and not in the pubs any more. That’s a substantial shift,” said Cooper, the fifth generation of his family to lead the brewer in Adelaide, South Australia. Half of the beer produced in Australia was consumed in pubs in the 1970s, he noted, a time when selling kegs was a “licence to print money”. But that figure has now fallen to 16 per cent, not helped by the coronavirus pandemic, which has hit Australia’s hospitality sector hard. Matt Kirkegaard, founder of Brews News, a trade publication, said the emergence of wine as the country’s most popular drink had been “sneaking up on us for a while”, reflecting a shift in Australians’ self-perception. “For years beer has been such a strong part of our identity, whether it’s Paul Hogan or the XXXX ads,” he said, referring to the popular brand made by Castlemaine Perkins in Queensland. “But the modern Australian doesn’t want to be seen that way any more. They want to be seen as more sophisticated.” Kirkegaard said the industry had not helped itself by promoting beer as an overtly masculine product, pointing to a Victoria Bitter campaign a decade ago that mocked men who used hand cream or drank cocktails.

Fonte: Financial Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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