rassegna stampa del vino di giovedì 29 settembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 29 settembre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

Women in Food 2022 Le 20 donne del cibo.
Le 20 donne del cibo Al via ieri la seconda edizione dell’evento che celebra il talento fernminile nel settore Novità dell’anno: cinque borse di studio e lavoro per rinascere in cucina Le opportunità Un corso di pasticceria, uno da chef, uno di pizza gastronomica e due tirocini retribuiti Cuoche come Chiara Pavan, Aurora Mazzuccheili, Valentina Leporati, Valentina Raffaelli, Sara Scarsella e Tracy Eboigbodin. Manager e imprenditrici come Gaia Trussardi, Daniela Senatore, Wilma Oliverio, Rosa Fanti, Valentina De Santis, Angela Haizhen Lei, Giovanna Hoang, Alessandra Mion. Ricercatrici come le Mariscadoras e Fosca Vezzulli. Vignaiole come Noemi Pizzighella. Influencer e creatrici di contenuti digitali come Francesca Giovannini, Francesca Fariello e Chiara Ratti (alias Cibo supersonico), Alessandra Angelo. Sono loro le venti donne del cibo del 2022. Selezionate dalla redazione di Cook tra le protagoniste del mondo food in Italia che si sono particolarmente distinte.

Fonte: Corriere della Sera.

Giovane, sostenibile e tecnologico così l’enoturismo scrive il futuro.
Realtà aumentata, metaverso, start up, ma anche scoperta dei piccoli borghi e delle eccellenze della tavola: così l’Italia diventa un modello mondiale. I giovani pionieri della sostenibilità; l’innovazione, fatta di app e strumenti che aiutano a strutturare l’esperienza enogastronomica; e un’Italia accogliente, costellata di piccoli borghi, dove le vigne sono circondate da castelli, abbazie e paesaggi mozzafiato da godere a partire da un clic. Un’Italia ricca di aree vitivinicole blasonate, ma anche di territori più intimi e da scoprire. E dove chi produce il vino è sempre più impegnato nella lotta alla difesa del pianeta e nel sociale. È questa la fotografia dell’enoturismo made in Italy che nei giorni scorsi ha conquistato i 500 delegati e stakeholder della Conferenza mondiale del turismo del vino dell’Unwto (l’Organizzazione di settore delle Nazioni Unite), che si è svolta ad Alba, nelle Langhe.

Fonte: Stampa I piaceri del Gusto.

Cicloturistica della castagna, mille ciclisti a Sante Marie.
Oltre mille ciclisti sono attesi a Sante Marie per l’undicesima edizione della Cicloturistica della castagna. Dopo due anni di fermo a causa dell’emergenza coronavirus, la Asd Sport emotion, in collaborazione con il Comune di Sante Marie e la Pro loco, si è rimessa in movimento per accompagnare gli appassionati delle due ruote sulla ciclovia immersa nei boschi e nei borghi. Il programma prevede questa volta due giorni di eventi che inizieranno sabato 22 ottobre alle 10 con la scuola di mountain bike per i ragazzi. Si andrà avanti nel pomeriggio con l’apertura degli stand e il ritiro del pacco gara per tutti i partecipanti e dalle 19 con l’intrattenimento musicale e la cena in piazza. Domenica 23 sveglia presto per il ritiro del pacco e il saluto delle autorità.

Fonte: Centro L’Aquila Avezzano Sulmona.

Brindisi sui trabocchi con Terre dei Vestini.
II molo nord del porto canale ospiterà domenica pomeriggio, dalle 15, i produttori dell’associazione “Terre dei Vestini Montepulciano d’Abruzzo doc” che, in cinque trabocchi, animeranno una suggestiva degustazione di vini e altri prodotti del territorio. “Approdi di Vino e Mare”, questo il nome della manifestazione, è il secondo appuntamento di Radici vestine, la rassegna ideata dall’associazione presieduta da Enrico Marramiero per valorizzare i vini, le cantine e più in generale il patrimonio enogastronomico del territorio vestino con il focus sul percorso di riconoscimento della docg per il Montepulciano d’Abruzzo prodotto nella zona.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

Vini, buona annata ma c’è il caro-costi – Vini, annata ok ma troppi rincari.
Nonostante la siccità e la pioggia le imprese campane prevedono un aumento della produzione ma preoccupano rincari per bollette e materie prime. La sfida: investimenti e nuovi mercati. Vini, annata ok ma troppi rincari Siccità e piogge non hanno scalfito la produzione La sfida degli imprenditori campani: “Investire in tecnologie e aprire nuovi orizzonti nei mercati” Il report Ismea prevede una crescita del 4% Ma un aumento costi del 35% per la vendemmia. Dalla siccità di agosto alle piogge di settembre. Ma non ci sono dubbi: sarà un’ottima annata per i vini in Campania. L’uva è di grande qualità e si annuncia un sensibile aumento di produzione.

Fonte: Repubblica Napoli – I piaceri del Gusto.

Più spumanti con le nuove uve.
Già iniziata la raccolta per le bollicine. Procida Capitale dopo il successo conferma il suo primo bianco L a pazza annata del clima riserva un’altra sorpresa. Dopo la siccità, la pioggia. Ma non cambia progetti né tendenze. La produzione dell’annata 2022 favorisce la svolta verso le bollicine. Gli spumanti sono la rivelazione degli ultimi anni in Campania. L’enologa italo-belga Milena Pepe (“Tenuta cavalier Pepe” a Luogosano) conferma: «Ho raccolto parte delle uve per lo spumante “Oro”. Bene il Fiano, ottimo e molto aromatico, aspettiamo Falanghina e Coda di Volpe. Sono i tre vitigni di “Oro”, bollicine di lusso». Per l’altro spumante, il rosato, Milena Pepe aspetta l’Aglianico a fine ottobre». «Si pensava ad una vendemmia anticipata. Siamo invece bloccati», informa Laura De Vito dalla collina del Fiano, Arianello.

Fonte: Repubblica Napoli – I piaceri del Gusto.

Operazione riscatto, 500 aziende di Caserta: “Ora subito in Europa” – Si ribella Caserta: “Ora subito in Europa”.
Oltre cinquecento aziende si organizzano per sfidare i grandi mercati “Ai nostri vini la nostra storia non basta più, è ora di ricominciare: insieme”. Alle porte del vino ha bussato qualche anno fa un genio sconosciuto. Cesare Avenia ha fondato su fasi ad effetto la sua idea di rivoluzione. «I nostri vini sono stati dai romani amati e raccontati. Ma la storia ha superato la cronaca». Ha prima creato la sua Cantina innovativa, “Il Verro”, a Lautoni, frazione di Formicola. Nel 2008 ha preso la guida di “Vitica”, consorzio di tutela dei vini casertani, una importante ma stanca realtà. Ora lo seguono quasi tutti i produttori di Terra di Lavoro nell’operazione Riscatto.

Fonte: Repubblica Napoli – I piaceri del Gusto.

Animawine la sfida degli amici di Montesarchio – Animawine, la sfida di Montesarchio.
Dieci amici hanno salvato le vigne di famiglia: avvocati, imprenditori, commercialisti e funzionari di banca uniti dalla passione per il vino: “In bottiglia solo nostre uve, ora puntiamo sull’autonomia energetica” «o dei terreni di famiglia, devo prendere una decisione. Vorrei produrre vino, lo facciamo insieme?». La butta là Carmine, gli altri ascoltano. Una sera per caso. A tavola dieci amici. Ci si conosce da una vita. Tutti quarantenni con vite e professioni diverse. Nel piccolo borgo di Montesarchio, nel Beneventano, dai giochi di infanzia ai matrimoni e ai lutti, il gruppo non si è mai perso di vista. «Facciamolo» è la risposta che si aspettava e che ha avuto.

Fonte: Repubblica Napoli – I piaceri del Gusto.

Un rosso rubino tra frutti di bosco, pepe rosa e spezie.
Il Progetto Tenuta di Fessina nasce nel 2007 da un colpo di fulmine tra Silvia Maestrelli, produttrice di vini, il marito e socio Roberto Silva, e l’Etna. Affascinati subito dal panorama emeo in tutta la sua maestosa molteplicità tra altitudine, esposizioni, diversificazione del terreno e l’abbraccio di due sciare vulcaniche risalenti al 1809 e al 1911. Silvia si entusiasma subito e si sposta da Milano a Rovittello, nel versante Nord del vulcano e inizia a mettere mano alla futura azienda diventata oggi, la Tenuta di Fessina, una delle più affascinanti di tutto il territorio etneo.

Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.

Lazzari, i Tre Bicchieri che firmano un record.
Per la prima volta a un Capriano del Colle Doc Lazzari, i Tre Bicchieri che firmano un record Nella guida del Gambero Rosso c’è anche «Fausto» •• Il conferimento dell’ambito riconoscimento dei «Tre Bicchieri» a cura della guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso regala una grande soddisfazione a una giovane denominazione bresciana, che vive per la prima volta un simile considerevole risultato. Tra i vini premiati c’è, infatti, anche il «Fausto» Capriano del Colle Doc bianco 2021, prodotto dalla cantina Lazzari sulla collina del Montenetto. In Lombardia, alle cantine che hanno ricevuto i Tre Bicchieri -12 Franciacorta, 8 01trepò, 4 Riviera del Garda Classico, 4 Valtellina e 2 Lugana, si aggiunge la piccola Doc Capriano del Colle proprio con il «Fausto» di Lazzari.

Fonte: Brescia Oggi.

Intervista a Massimo Tripaldi – Tripaldi (Assoenologi): “L’estate ci ha donato un grande Primitivo” – “Quest’anno un Primitivo meraviglioso”.
“Il Susumaniello è la rivelazione della stagione, sta crescendo in una maniera che è davvero importante” La vendemmia è quasi terminata. Ed è tempo di tracciare un primo bilancio. A entusiasmare, nella nuova annata, sono soprattutto i rossi. E il re dei rossi pugliesi, in particolare: il Primitivo. «La qualità soprattutto nel Salento è davvero eccellente», racconta Massimo Tripaldi, presidente di Assoenologi per la sezione di Puglia, Calabria e Basilicata. Le bombe d’acqua e le grandinate hanno danneggiato i raccolti soltanto in territori circoscritti, mentre le alte temperature hanno inciso negativamente, in generale, sui bianchi. Presidente, a che punto è la vendemmia? «Oltre 1’80 per cento è stato già completato.

Fonte: Repubblica Bari.

Distretto del vermentino A Monti il primo brindisi.
Consorzio di tutela, Laore e Università i promotori di una iniziativa unica in Italia Sassari E’ uno dei vitigni che hanno fatto grande l’enologia sarda. Un prodotto apprezzato in tutto il mondo che adesso avrà un nuovo ricono – scimento ufficiale. Nasce infatti il Distretto agroalimentare di qualità del vermentino di Gallura Docg. A promuovere il nuovo organismo è il Consorzio di tutela del vermentino di Gallura, con il supporto tecnico-scientifico di Laore e del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari e il sostegno dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. ll Distretto servirà a valorizzare non solo il sistema di produzione del vermentino Dogc, ma tutte le imprese che si collocano a monte e a valle delle aziende vitivinicole che ne fanno parte.

Fonte: Nuova Sardegna.

La vendemmia a tutto bio.
Il bilancio è positivo malgrado l’estate bollente e i problemi legati al caro energia: “Siamo ottimisti il vino ha superato la grande crisi del 2008”. A guidare la crescita del vino siciliano il settore del biologico Su 97mila ettari di vigneti quasi 42mila sono bio l’appello alla fine mancheranno poco più di mezzo milione di ettolitri di vino, ma sarà un prodotto ancor più di qualità e in parte risparmiato dalla siccità che ha colpito buona parte d’Italia. La vendemmia in Sicilia va avanti a pieno ritmo. È la più lunga d’Italia che parte a fine luglio dalla costa occidentale dell’isola, spostandosi gradualmente verso sud est e per poi concludersi a ottobre inoltrato, sui rilievi più alti.

Fonte: Repubblica Palermo.

Tappi e pelle dalle vinacce la vendemmia è sostenibile.
La sostenibilità: tappi dalle vinacce e foglie fertilizzanti Tappi e pelle dalle vinacce la vendemmia è sostenibile Le foglie vengono trasformate in fertilizzanti o come combustibile per produrre biogas Mentre le bucce possono essere sparse nuovamente sul terreno o vengono utilizzate per produrre le etichette: gli scarti dell’uva generano un’economia circolare l vino siciliano diventa sempre più sostenibile non solo come prodotto ma anche per il riutilizzo di tutti gli scarti di lavorazione. Gli sfalci di potatura vengono trasformati in fertilizzanti o come combustibile per produrre biogas.

Fonte: Repubblica Palermo.

Il fotovoltaico accende le cantine.
L’investimento Un investimento da 250mi1a euro per la costruzione di un impianto fotovoltaico della potenza di 200kW che consentirà all’azienda e ad altre tre cantine di condividere i loro consumi energetici ell’800 sfidava il temibile mercato vinicolo francese, nel 2022 dà vita ad una delle prime comunità energetiche italiane del settore agricolo costruendo un grande impianto fotovoltaico che darà energia anche ad altre cantine. Da sei generazioni l’azienda siciliana Valle dell’Acate coniuga il vino e l’innovazione che dagli anni ’90 significa soprattutto sostenibilità. Adesso alla guida dell’azienda del Ragusano c’è Gaetana Iacono che sta facendo nascere una comunità energetica all’avanguardia.

Fonte: Repubblica Palermo.

«Vendita marchio Enoteca Italiana L’assegnazione tra pochi giorni».
II caso: l’annuncio del curatore fallimentare Raffaele Susini «Vendita marchio Enoteca Italiana L’assegnazione tra pochi giorni». Si attende di conoscere il futuro di Enoteca Italiana a circa cinque anni dalla chiusura. Dal 2021 sono tre i marchi in vendita: Enoteca Italiana Siena, Enoteca Toscana e Viniadi ed entro pochi giorni si saprà chi sarà l’offerente scelto. Gli spazi sono stati da tempo riconsegnati al Comune, che potrebbe avere un ruolo da protagonista anche per l’acquisto del marchio. «L’immobile è stato riconsegnato da tempo a Palazzo pubblico, che ha espresso la volontà di inserirlo in un progetto più ampio riguardante tutta la Fortezza – afferma il curatore fallimentare Raffaele Susini.

Fonte: Nazione Siena.

Pioggia di “bicchieri” del Gambero Rosso.
Vini altoatesini. Incetta di riconoscimenti. Protagoniste dei successi di quest’anno sono soprattutto le ampie zone dell’Oltradige e della Bassa Atesina. Nuova pioggia di “bicchieri” sull’Alto Adige. La prestigiosa guida Gambero Rosso ha assegnato il massimo riconoscimento, i Tre Bicchieri, a 23 vini, confermando l’altissimo livello che il vino altoatesino ha raggiunto e continua a mantenere. Un territorio vitivinicolo contraddistinto da una dinamica concorrenza tra piccoli viticoltori, cantine cooperative e famiglie storiche, tutti protesi alla massima qualità. Da alcuni anni ornai, anche in fatto di sostenibilità. Coni suoi poco meno di 6000 ettari di vigneto l’Alto Adige è una delle regioni viticole più varie d’Italia.

Fonte: Alto Adige.

Cantina Valle Isarco, fatturato in crescita: 23% in un anno.
Cantina Valle Isar co ha chiuso l’anno fiscale segnando + 23% sui ricavi rispetto al 2021 e + 20% rispetto all’anno record, il 2019. Tradotto in cifre, la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adigeèpassatadai6,3 milioni di euro di fatturato del 2021 ai 7,6 del 2022. Un incremento di fatturato costante della cantina negli ultimi anni, che è passata dai 4,3 milioni di euro del 2014, anno dell’ingresso in azienda del direttore generale Armin Grati, agli attuali 7,6 milioni. Uno sviluppo e una crescita anche in termini di soci e non solo: Cantina Valle Isarco, infatti, conta oggi 135 soci e 150 ettari di vigneti in ll Comuni, da Bolzano fino a Bressanone La sede della cantina Valle Isarco.

Fonte: Alto Adige.

Premio Masi assegnato al procuratore di S. Marco e alle capitali del vino.
Edizione speciale per i 250 anni della vendemmia della famiglia Boscaini Premio Masi assegnato al procuratore di S. Marco e alle capitali del vino Per la prima volta solo due soli riconoscimenti con il Grosso d’oro La cerimonia il 14 ottobre nei nuovi spazi della sede a Gargagnago. I fasti, il potere e la liberalità di Venezia, culla della civiltà veneta. E poi il valore della pace, la sapienza delle tradizioni e il vino ancor oggi a fare la parte del leone di una civiltà millenaria. Sono la Procuratoria della Basilica di San Marco a Venezia «per il suo contributo alla preservazione dei valori della “Civiltà Veneta”» e il “Great Wine Capitals Global Network” (rete delle Grandi capitali del vino mondiali) «per l’attuale fondamentale contributo alla “Civiltà del Vino”» i vincitori dell’edizione numero 41 del Premio Masi.

Fonte: Arena.

Intervista a Sandro Boscaini – Masi compie 250 anni «Sogno l’Amarone raro e caro e laValpolicella nell’Unesco» – «L’Amarone raro e caro e la Valpolicella nell’Unesco Tommasi? Può far bene».
Il patron e il voto di domenica: «Ennesimi assaggi di politica» La storia e l’orgoglio Ho fatto di Masi una realtà che vive del suo territorio. E l’ingresso in Borsa ha permesso di aprirci al passaggio generazionale di Lorenzo Fabiano L’arrivo di Intel Grande opportunità per Verona. La Bassa non può vivere solo di logistica: E noi abbiamo bisogno di cervelli oltre che di braccia mister Amarone, un uomo e un << 1\ vino del Veneto nel mondo». Basterebbe il titolo del libro che la scrittrice inglese Kate Singleton gli ha dedicato per dire tutto su un uomo come Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola.

Fonte: Corriere di Verona.

Colline Unesco: la tesi di Chiara tra storia, natura e “turismo lento”.
La Fozzato si è laureata al Bo di Padova con uno studio sul Cammino del Prosecco e la valorizzazione del territorio LA 22ENNE VENEZIANA CRESCIUTA TRA I CRINALI DEL PIEVIGINO: «QUESTI LUOGHI TRA POCHI MESI RICHIAMERANNO TURISTI DA TUTTO IL MONDO». Quand’era bambina, durante le vacanze estive a Soligo nella casa di nonna Luigina, era solita osservare la lunga serie di colline che appaiono in lontananza piuttosto che dedicare il suo tempo ai giochi con le amiche. E seguire con lo sguardo il loro profilo, immaginando un giorno di poterle percorrere a piedi nella loro interezza, da ovest ad est. Immagini rimaste impresse nella mente, talmente tanto da diventare qualche anno dopo il tema principale della sua tesi di laurea.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Enrico Battiston alla guida dell’ “Onu della viticoltura”.
Dal primo settembre Enrico Battiston ha assunto l’incarico di Capo dell’Unità Viticoltura al segretariato generale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (OW), conosciuta anche come “l’ONU” del vino, presso la nuova sede di Digione in Borgogna. «Un incarico inatteso, che mi da onore e soddisfazione» commenta l’ex funzionario della Regione Veneto. Originario di Musile, nel Veneziano, ma trapiantato a Sernaglia della Battaglia nell’Alta Marca trevigiana dopo il diploma a pieni voti alla Scuola Enologica di Conegliano, Battiston ha proseguito gli studi in viticoltura ed enologia prima all’Università degli Studi di Udine e poi all’Università di Geisenheim (Germania), sostenendo un dottorato congiunto in patologia vegetale presso l’Università degli Studi di Firenze e in fisiologia vegetale presso l’Università di Reims Champagne-Ardenne (Francia).

Fonte: Gazzettino Treviso.

La startup Incellar che investe nei vini «Resa 8% all’anno».
Investire nel vino, con un rendimento medio attorno all’8% annuo. Nasce a Treviso, si chiama Incellar, è una startup che si occupa proprio di investimenti nei vini pregiati. L’idea è di Alessandro Pavan, consulente finanziario, co-fondatore e ceo della coneglianese Wealth Route, che ha unito a sé nel progetto altri tre soci. «Abbiamo iniziato a ragionarci nel 2018 — spiega Pavan — Un mio caro amico, che oggi è uno dei soci Incellar, Aldo Naddeo, è sommelier: proprio con lui ho iniziato a parlare del progetto». Il via ufficiale a settembre 2021. Pavan lo definisce «un mercato di nicchia, quello degli investimenti cosiddetti emozionali come l’arte, gli orologi, le auto d’epoca. Il vino probabilmente è di più facile comprensione: che ci siano vini da dieci o da 500 euro è chiaro è tutti».

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Un market place digitale che è anche una piazza virtuale: “101 vini, la Piazza dei Vini Italiani”.
Un nuovo progetto che vuole unire “onland e online” fondato da 16 cantine (molte della galassia Farinetti) nel segno di una nuova socialità. Un market place on line che è anche una piazza virtuale, un luogo di incontro digitale tra appassionati e professionisti del vino ma anche un negozio a distanza. Nella crescita del fenomeno e-commerce e nella ricerca di una nuova socialità da costruire, si inserisce la nascita di “101 Vini, la Piazza dei Vini Italiani”, che si ispira al “concetto profondamente italiano di piazza, dove, per antonomasia, si definisce la collettività”, e tenendo conto della continua evoluzione delle abitudini di acquisto, si propone di costruire una grande community digitale dedicata agli appassionati di vino, con target dai 25-55 anni, tra produttori, wine lovers, wine bar, ristorazione, hotel, enoteche, giornalisti del vino, associazioni del vino”, spiegano in una nota le 16 cantine fondatrici come Borgogno, Casa Eredi di Mirafiore, Fontanafredda, il Colombaio di Cencio, Le Vigne di Zamò e Serafini e Vidotto, tutte nelle galassia di Oscar Farinetti, tra Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Veneto, così come Carranco, dalla Sicilia, in partnership con Tornatore, e ancora, la siciliana Baglio di Grisi, Baron Longo dall’Alto Adige, Cascina Valle Asinari (Piemonte), Certosa di Belriguardo (Toscana), Fonzone (Campania), Marchesi Migliorati (Abruzzo), Ronco Belvedere (Friuli-Venezia Giulia), Tombolini (Marche) e Trullo di Noha (Puglia).

Fonte: WineNews.

Dal Mediterraneo al mondo, di vulcano in vulcano: la nuova carta dei vini di Terrazza Gallia a Milano.
Paolo Porfidio, head sommelier del ristorante al settimo piano dell’Hotel Gallia, ha scelto la mediterraneità come filo conduttore della sua selezione, dando particolare spazio ad affascinanti vini vulcanici. Ha un sorriso speciale, vero e caldo, Paolo Porfidio, Head sommelier di Terrazza Gallia, mentre presenta e racconta la nuova carta dei vini del rooftop restaurant incastonato al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia, hotel milanese parte del gruppo Marriott Bonvoy. Si percepisce immediatamente un attaccamento semplice e genuino da parte sua, una passione per il vino e per i suoi territori che lo spinge a voler comunicare pensieri e sensazioni, spunti e intuizioni.

Fonte: Identità Golose.

Cosa sapere sul vino spumante: come nasce e i metodi di produzione.
Spesso si confondono con i vini frizzanti, o peggio con i Prosecchi, eppure i vini spumanti hanno una loro storia e si distinguono in diverse tipologie di spumanti in base a dosaggi e metodi di produzione. Scopriamoli tutti. Del vino spumante sappiamo tutti che è il tipo di vino da stappare nei momenti di festa. In pochi, tuttavia, sapranno le origini e le curiosità su questo tipo di bevanda frizzante. Lo spumante italiano fu “inventato” da un certo Carlo Gancia (da qui il nome di uno degli spumanti più famosi), un giovane commerciante di vini che nel 1850 decise di sperimentare il metodo champenoise sulle uve locali del Piemonte dando così vita a un drink che si avvicinava molto ad un vino ma con l’aggiunta delle bollicine. Ma guai a confonderlo con un vino frizzante!

Fonte: Esquire.

Cosa sapere sul vino rosé: attenzione alle false credenze.
In molti credono che il vino rosè si ottenga dalla miscela di vino bianco con vino rosso: nulla di più falso e sbagliato! Scopriamo insieme tutte le curiosità su questo particolare tipo di vino. Se credete di sapere tutto sul vino rosè, probabilmente vi sbagliate, perchè sono davvero tante le curiosità che ruotano intorno a questo vino dal colore rosa molto diffuso in Puglia, e non solo. Partiamo da una delle verità più importanti sul suo conto e cioè che il vino rosè non è, come spesso si crede, il risultato di una miscela di vino bianco e vino rosso. In realtà il vino rosè è un prodotto a sè, l’esito naturale di un processo di vinificazione di uve a bacca rossa in bianco. Il tempo di macerazione delle bucce con il mosto determina l’intensità del colore, ed è in genere breve, motivo per cui si ottiene quel rosa più o meno intenso

Fonte: Esquire.

Vini naturali: semplice moda o scelta sostenibile e salutare?
Nelle enoteche sono sempre più richiesti, ma il New York Times ha messo in dubbio le loro qualità. Un esperto ci spiega perché provarli, tra origini, curiosità e consigli utili. Vengono proposti sempre più spesso nella carta dei vini delle enoteche e sono diventati la bandiera di un modo diverso di pensare e produrre il vino, più sostenibile e meno aggressivo anche per la nostra salute. Si tratta dei vini naturali. Pochi giorni fa sul New York Times è apparso un articolo che li riguarda e che mette in dubbio i reali effetti positivi sull’ambiente e il minor impatto sull’organismo che molti consumatori notano rispetto a quando bevono vini convenzionali. AgriFood Today ha intervistato Fabrizio Bucella, esperto in enologia e professore di fisica e matematica all’Université Libre de Bruxelles, per capire meglio insieme le questioni riguardanti questa tipologia di vini e permettere di orientarsi con maggiore consapevolezza.

Fonte: AgriFoodToday .

Compie 30 anni il ‘Mondiale’ della viticoltura eroica.
Scatta il 29 settembre a Sarre la 30/a edizione del “Mondial des Vins Extrêmes”, organizzato da Cervim, rassegna enologica mondiale interamente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture “eroiche”. Saranno 832 le etichette in concorso provenienti da 24 Paesi di tutto il mondo: significativa quella dell’Ucraina (prima volta) con 2 etichette; e la partecipazione del Brasile con 10 etichette da 4 aziende, per la prima volta così come la Moldova. In totale 23 Paesi esteri partecipanti con 129 aziende e 388 vini in concorso.

Fonte: Ansa.

Miti e verità sul mondo del vino.
Il vino è da sempre la bevanda preferita dagli italiani. Per quanto negli ultimi anni si stia affermando una cultura del consumo e della produzione di birra sempre più forte, il vino rimane il prodotto per eccellenza del bel paese, che è anche uno dei più grandi produttori al mondo di questo fantastico nettare. D’altronde, la storia del vino in Italia ha origini antiche e gloriose. Furono infatti gli antichi romani a diffondere in tutti gli angoli del loro impero, compresa la Francia, la produzione ed il consumo di vino, e furono sempre i romani a trasformarlo in una bevanda popolare ed accessibile a tutti.

Fonte: San Salvo .net.

Orange Wine, alla scoperta del quarto colore del vino.
Il termine “Orange Wine” è stato inventato recentemente, all’inizio degli anni 2000, ma il metodo di produzione è millenario: si tratta di far macerare l’uva bianca con le sue bucce. Questo influisce sul colore, di colore ambrato – arancione, oltre che sul profumo e sapore. Non c’entrano nulla le arance, come invece c’entrano per il Vino de Naranja spagnolo, che è prodotto in Andalusia, con vino bianco e bucce di arancia. Il vino colore arancio è una novità che viene da lontano. Vini di questo tipo sono sempre esistiti: è una tradizione che era caduta in disuso e che è stata recuperata. Si tratta di un metodo di produzione che ha secoli di storia in Slovenia e Friuli-Venezia Giulia, e addirittura millenni nell’Europa dell’Est, in particolare in Georgia.

Fonte: Apetime-Magazine – Apetime-Magazine.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.

A risentirci a domani.

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