Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 6 aprile 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
Intervista a Francesco Lollobrigida – Vinitaly incorona Verona – «Verona distretto alimentare? Sì a ogni iniziativa di sostegno».
La manifestazione chiude con 93mila arrivi e un aumento del 20% di operatori esteri da 143 Paesi D Vinitaly incorona Verona Capitale del business. Lollobrigida: «Distretto agroalimentare? Sì ad ogni iniziativa di sostegno» Un Vinitaly a pieno regime con numeri pre-Covid: la manifestazione si è chiusa ieri con 93mila presenze e la crescita è stata determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20%). Verona incoronata capitale del vino mentre si lavora al progetto del distretto agroalimentare. Il ministro Lollobrigida: «Sì ad ogni iniziativa di sostegno». Il ministro dell’Agricoltura parla della proposta lanciata da Zaia. E fa il bilancio di una rassegna conclusa con numeri da record «Verona distretto alimentare? Si a ogni iniziativa di sostegno» Lollobrigida: «Si promuove e valorizza il sistema. La direzione è quella di sviluppo territoriale e di inclusione sociale»
Fonte: Arena.
«Vinitaly sia l’unica rassegna internazionale italiana del vino».
II presidente regionale: «Edizione straordinaria, bandiera del Made in Italy» «Vinitaly sia l’unica rassegna internazionale italiana del vino» Zaia al Governo: «Urí Italia che si muove compatta per fare sistema» •• I numeri da record ma soprattutto la credibilità riconosciuta a livello internazionale. Il Vinitaly si chiude con gli apprezzamenti del mondo politico e imprenditoriale, con il governo schierato in forze alla rassegna scaligera. E proprio alla squadra di ministri capitana dalla premier Giorgia Meloni si rivolge il presidente regionale Luca Zaia alla chiusura della manifestazione. «E giunto il momento perché il governo esprima chiaramente l’indicazione che Vinitaly diventi l’unica manifestazione internazionale italiana del vino», le parole del governatore sempre presente la rassegna a Veronafiere.
Fonte: Arena.
Dall’Arte a Zaia: l’alfabeto del salone tra Made in Italy e le scelte «green» – Dall’arte ai buyer alla nave Vespucci Poi il Made in Italy e le scelte «green».
Un viaggio tra colori, istituzioni e profumi Dall’arte ai buyer alla nave Vespucci Poi il Made in Italy e le scelte «green» Tanti esponenti del governo e ospiti a Casa Athesis. L’alfabeto del Vinitaly. Un viaggio con le parole tra i colori e i profumi di una rassegna che è già nella storia. Per i numeri, per le presenze istituzionali, per gli affari. Mettendo di nuovo Verona al centro del mondo del vino. In Italia, in Europa, in tutto il pianeta. C’è anche l’arte tra Plk i grandi protagonisti della rassegna grazie alla mostra “Bacco divino” con i meravigliosi dipinti di Caravaggio e Guido Reni entrambi “prestati” dagli Uffizi di Firenze. Più di quattromila aziende presenti a Veronafiere e con il record di top buyer stranieri in arrivo da ben 68 Paesi di tutto il mondo per oltre l0mila incontri durante la rassegna. Nel grande stand del nostro gruppo editoriale tantissimi incontri con politici, imprenditori, sportivi e personaggi dello spettacolo per un totale di oltre 50 appuntamenti tra interviste e talk.
Fonte: Arena.
Fiera, record di presenze e buyer Forte spinta del governo al settore.
Stand chiusi, bilancio positivo del salone internazionale del vino. Storico il numero di interventi di premier e ministri flera, record di presenze e buyer Forte spinta del governo al settore Visitatori a quota 93mila e balzo di operatori esteri (+20%). L’ad Danese: «Undicimila incontri business e qui l’esecutivo ha presentato molti progetti». II presidente Bricolo: «Connubio vincente tra Veronafiere e città». Un’edizione di Vinitaly «a pieno regime», in cui si è tornati a numeri pre-covid. La manifestazione si è chiusa ieri con 93mila presenze cornplessive, di cui 29.600 straniere. La crescita rispetto all’anno precedente è stata in buona parte determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20%) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori: di questi, oltre mille i top buyer selezionati e ospitati da Veronafiere e da Ice-Agenzia.
Fonte: Arena.
Vinitaly saluta con dati record Zaia al governo: maggiori tutele.
“Sia unica fiera italiana” Vinitaly saluta con dati record Zaia al governo: maggiori tutele. Ha chiuso i battenti il Vinitaly che anche quest’anno ha portato a Verona il meglio del mondo enologico, tra produttori, associazioni di categoria e mondo politico. Tempo di bilancie a stilare il primo è stato il governatore del Veneto, Luca Zaia. “E’ un Vinitaly che non smette di stupire. Quest’anno è stato registrato il numero record nella storia della manifestazione di presenze dall’estero. Operatori specializzati, buyer, aziende, che fanno a gara per potersi garantire quote della produzione enologica italiana, da proporre nei rispettivi Paesi. Vinitaly si è guadagnata negli anni una credibilità, un prestigio internazionale che ha trasformato la manifestazione in una vera bandiera del Made in Italy, dalla dirompente forza come ambassador delle eccellenze del nostro vino”, ha affermato Zaffa che incalza il governo affinché “esprima chiaramente l’indicazione che Vinitaly diventi l’unica manifestazione internazionale italiana del vino” euro.
Fonte: Voce di Rovigo.
Vinitaly chiude con 93mila presenze – In fiera 93mila presenze, piace il Vinitaly «business» «E ora il governo lo blindi».
Agli operatori piace la formula «business». Zaia: «Unica Cera del vino in Italia» VERONA Era, ieri, il giorno di chiusura di Vinitaly 2023 e VeronaFiere parla di 93mila presenze complessive, 5mila in più rispetto all’anno scorso, di cui 29.600 straniere: «La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri provenienti da 143 Paesi, +20% rispetto all’anno scorso nonché un terzo del totale degli operatori accreditati». Al 55esimo Vinitaly c’erano anche oltre mille top buyer. a pagina 7 SorIo In fiera 93mila presenze, piace il Vinitaly «business» «E ora il governo lo blindi» Zaia: «Va indicata come unica manifestazione italiana del vino» Christian Marchesini (Consorzio Valpolicella) La fiera ha ormai trovato la formula giusta per indirizzare i flussi: aziende stupide dalla qualità degli incontri. «Spinta» anche dal prezzo dei biglietti — mai cos.’ alto:120 euro quello giornaliero e 26o euro l’abbonamento — la nuova formula business del Vinitaly esce rafforzata dall’edizione numero 55 del salone. «La fiera ha ormai trovato la formula giusta per indirizzare i flussi: eravamo qui con 18 aziende e tutte sono state favorevolmente stupite dal numero di incontri “economici” svoltisi nei loro stand».
Fonte: Corriere di Verona.
Brilla la Puglia del vino – A Verona brilla la Puglia del vino.
All’interno quattro pagine dedicate alla fiera di Verona. Cala il sipario sull’edizione 2023 del Vinitaly di Verona, con l’esercito del vino di Puglia e Basilicata già proiettato agli obiettivi da mettere in cantiere. Tra premi e progetti, le cantine tornano a casa portandosi dietro il grande entusiasmo della ripresa post pandemica. Gli operatori regionali sono stati impegnati anche in una lunga serie di attività «fuori salone» Il riconoscimento al ristoratore Antonello Magistà (di Conversano) «Ambasciatore dei vini campani» A Verona brilla la Puglia del vino Cala il sipario sul salone con una lunga lista di riconoscimenti per í produttori. Cala il sipario sull’edizione 2023 del Vinitaly di Verona, con l’esercito del vino di Puglia già proiettato agli obiettivi da mettere in cantiere in vista della stagione più bella dell’anno
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
Intervista a Donato Pentassuglia – «Il nostro vino parla della Puglia».
«Rivedrei la formula del salone: una «Dobbiamo recuperare terreno campionaria di rilancio sempre più forte, rispetto a regioni come la Toscana ma costi esorbitanti, quasi insopportabili» che sono avanti di qualche secolo» «Il nostro vino parla della Puglia» L’assessore Pentassuglia: abbiamo guadagnato appeal a favore del territorio Con la Puglia che si conferma seconda regione d’Italia per produzione di vino, i presupposti per il grande salto si fanno concreti. I dati diffusi da Coldiretti Puglia in occasione del Vinitaly non lasciano dubbi: export a più 10,4%, 38 vini Dop e Igp e quinto posto nella classifica nazionale per prodotti certificati. L’indotto dell’esercito del vino è sostanziale e oggi il futuro dell’agricoltura pugliese dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali e il patrimonio Made in Puglia.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
«Valorizziamo le tradizioni lucane».
II premio «Betti» assegnato a Giuseppe Avigliano fondatore della cooperativa agricola Vitis in Vulture In primo piano gli spumanti, ma anche i rossi in abbinamento con i formaggi del territorio «Valorizziamo le tradizioni lucane» ll presidente Bardi: «ll vino prodotto in Basilicata guadagna sempre più importanza» Tante novità ma anche la conferma della grande importanza del settore vitivinicolo nel panorama produttivo regionale. È positivo il bilancio della pattuglia di operatori del settore che ha rappresentato la Basilicata al Vinitaly 2023. Ben 17 aziende nello stand collettivo della Regione Basilicata più una manciata di altre aziende presenti alla rassegna enologica della città scaligera con un proprio stand.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
«Il Salento ora è al centro dei mercati internazionali».
«Ogni imprenditore fonda il successo anche sulle capacità del proprio personale» Il Salento ora è al centro dei mercati internazionali» Leccisi (Cantina Sampietrana): «Gli investimenti sulla qualità hanno dato grandi frutti. Pure il Quirinale chiede nostri vini». Ieri ha chiuso i battenti Vinitaly. Nella cornice che ha ospitato conferenze, dibattiti e, soprattutto spazi espositivi e degustativi di vini provenienti dalle varie regioni italiane e, ormai famosi nel mondo, hanno ben figurato le eccellenze pugliesi che, ormai da diversi anni, con l’innovazione, la ricerca, importanti investimenti, e soprattutto con la passione, hanno raggiunto altissimi livelli nel panorama nazionale ed internazionale.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
«Turismo del Vino» convince pure i sindaci Stefano: la mia legge ha avviato lo sviluppo.
Il ministro Daniela Santanchè ha partecipato a Vinitaly alla presentazione della più grande indagine mai realizzata sul turismo del vino in Italia: 265 cantine e 145 Comuni di distretti enologici che fotografano un turismo che accelera, con l’aumento nel numero e nelle tipologie delle esperienze offerte. A Verona, il 3 aprile di 30 anni fa nasceva il Movimento Turismo del Vino, la prima associazione sull’enoturismo e oggi Città del Vino, Donne del Vino, La Puglia in Più e il Movimento celebrano l’anniversario mostrando gli spettacolari dati di crescita di questo comparto. L’indagine a cura di Nomisma – Wine Monitor diretta da Denis Pantini e realizzata da Roberta Gabrielli e Paola Piccioni va a costituire l’Osservatorio sul turismo del vino ed è la più estesa mai realizzata in Italia.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
Cin Cin Campania.
La Campania, con la sua varietà di vitigni e le buone tecniche di spumantizzazione, è una regione molto interessante per chi ama le bollicine: dal Greco all’Aglianico, in ogni provincia di trovano ottimi prodotti Antonella Amodio Equi la festa? Le bollicine campane che piacciono tutto l’anno. Un trend in fermento che fa sempre festa. Gli spumanti non si bevono più solo a Natale e Capodanno, quando il consumo di questa tipologia di vini li vede comunque protagonisti indiscussi delle feste, sia per aperitivo che a tutto pasto. Negli anni hanno conquistato una fetta rilevante nel consumo generale, con una crescita esponenziale.
Fonte: Mattino Napoli.
In vino veritas – Ricco e fresco il primo Grillo dell’annata calda.
Tenute Navarra è un’azienda agricola siciliana giovane e dinamica, nata nel 2019 con l’intento di valorizzare le colture presenti nei 175 ettari della proprietà. Ulivi, mandorli, alberi da frutto, prodotti orticoli e 20 ettari di vitigni sorgono in quella “terra di mezzo”, tra le campagne dell’entroterra siciliano e la costa sud, già riconosciuta con la DOCG – Cerasuolo di Vittoria. Fondata da due Totò Navarra (nonno e nipote),la cantina si è presentata per la prima volta al Vinitaly raccontando i valori di famiglia legati alla terra e al lavoro e l’essenza di un territorio unico per le sue caratteristiche geomorfologiche e sociali.
Fonte: Mattino Napoli.
Le parole non bastano.
Il tic linguistico scatta ogni volta che compare la parola Italia, come se fosse una proprietà privata della destra. Lo è probabilmente della propaganda lessicale, ma come tutti i termini reca con sé numerose questioni e problemi. Prima il ministero del Made in Italy e ora la scuola (liceo e istituto tecnico?) del Made in Italy. Il concetto di “fatto in Italia” non è facile da definire: lo è ogni prodotto che viene costruito in Italia? Ma quanti lo sono davvero? Un esempio tra tanti segnalato da vari autori: la Moka Bialetti, realizzazione del talento inventivo di Alfonso a Crusinallo, frazione di Omegna. Cosa c’è di più italiano di un caffè che sale nella macchinetta di alluminio? Oggi la si fabbrica in Cina insieme alle pentole marchio Bialetti.
Fonte: Repubblica.
Vinitaly 2023.
La cinquantacinquesima edizione del Vinitaly ha celebrato la qualità della produzione vinicola italiana, a conferma dell’impegno e della ricerca dei nostri produttori. Lo ha detto Mario Serpillo, presidente Nazionale dell’Unione Coltivatori Italiani in una riflessione sui recenti attacchi rivolti all’Italia da molteplici Stati membri – «etichette allarmistiche per i vini, nutriscore, carne sintetica sono manovre sibilline che vorrebbero insidiare le filiere del Made in Italy, candidate» come patrimonio Unesco.
Fonte: Sole 24 Ore.
Una bevuta fresca e suadente, ricca di frutta gialla.
Azienda agricola biologica Santa Venere si estende per circa 150 ettari sulle colline dell’antica terra di Cirò, piccolo paese della Calabria in provincia di Crotone. Le terre fin dal 1600 sono di proprietà della famiglia Scala, da sempre dedita alla coltivazione della vite e dell’ulivo anche se del complesso anale ovviamente non c’era nulla. Nei vigneti si producevano uve con lo scopo di fornire coloro i quali si occupavano della trasformazione. Nel 1960 a prendere le redini di questa attività è Federico Scala, nipote di Falcone Lucifero, ministro della Real Casa.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Al Vinitaly 93 mila presenze Usa e Germania i primi mercati.
Per quattro giorni Verona è stata la capitale del business del vino e della politica L’Asia raddoppia la presenza trainata dal rientro dei cinesi e dal Giappone. Oltre 93.000 presenze complessive di cui 29.600 straniere. Ma i numeri non bastano a spiegare la centralità che Vinitaly ha acquisito da domenica soprattutto dal punto di vista politico. Perché in Fiera a Verona, territorio solitamente occupato dalla Lega, è arrivato tutto lo stato maggiore di Fratelli d’Italia, a partire dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a caccia di consensi in vista delle prossime elezioni Europee. «È giunto il momento che il governo esprima chiaramente l’indicazione che Vinitaly diventi l’unica manifestazione internazionale italiana del vino», ha detto ieri il presidente della Regione Luca Zaia, congratulandosi con gli organizzatori
Fonte: Messaggero Veneto.
Dal Friulano al Refosco in una guida il top del vitivinicolo Fvg.
Ben 160 pagine dedicate alle cantine – e ai vini – della regione, uno speciale dedicato agli autoctoni Friulano e Refosco dal Peduncolo Rosso a cura di Claudio Fabbro vini, descrizione delle aziende e informazioni sul metodo di coltivazione dei vigneti, il metodo di raccolta, la vinificazione e l’affinamento in cantina, e, argomento sempre più interessante, la sostenibilità ambientale. Questo e molto altro ancora è la guida Top vini Friuli Venezia Giulia 2023 presentata ieri a Vinitaly, nello stand dell’Ersa. La guida, alla sua terza edizione, è nata per orientare la scelta tra i tanti vini prodotti da eccellenti aziende vitivinicole grandi e piccole del Friuli Venezia Giulia, per gli appassionati e i turisti nazionali e internazionali che visitano la regione.
Fonte: Messaggero Veneto.
Il vino italiano cresce all’estero Usa e Germania i primi mercati.
Nei quattro giorni del Vinitaly 93 mila presenze (di cui 29.600 straniere) L’Asia raddoppia la presenza trainata dal rientro dei cinesi e dal Giappone Registrate oltre 15 mila degustazioni da parte dei winelover nel centro di Verona stanno ritornato totalmente consolidamento del Canada nella sfera organizzativa della (+19%). Anche l’Australia in Oltre 93.000 presenze fiera di Verona, ha inoltre regi- tripla cifra, a +130 per cento. complessive di cui 29.600 stranie- strato oltre 45 mila degustazione. Ma i numeri non bastano a ni (+50% sul 2022) da parte spiegare la centralità che Vini- dei winelover nel centro stori- Trentatré aziende in mostra, Italy ha acquisito da domenica co di Verona.
Fonte: Piccolo.
Levante in vetrina a Vinitaly «Export in Usa e Giappone».
La Ricolla di Ne tra le aziende presenti alla kermesse Elisa Folli Italo Vallebella Si chiude con il segno più Vinitaly, la rassegna dedicata al mondo del vino ospitata a Verona, che ha visto protagonista anche la Liguria, con presenze anche dal Levante. La cantina dell’azienda agricola “Pino Gino” di Castiglione Chiavarese è stata apprezzata per i suoi vini al banco collettivo nello stand della Regione, dove i sommelier, quest’anno sono stati quelli di Ais Liguria; ogni anno, difatti, ruotano le varie associazioni di settore.
Fonte: Secolo XIX Levante.
Vinitaly 55 chiude con numeri record: 93 mila presenze e picco di stranieri – Vinitaly 2023 brinda all’edizione dei record con 93 mila presenze.
Un visitatore su tre è arrivato da 143 Paesi esteri, 500 buyers al Lounge Ascovilo Vinitaly 2023 brinda all edizione dei record con 93 mila presenze II presidente di VeronaFiere: «L’obiettivo è una piattaforma promozionale permanente» Giuseppe Spatula inviato a Verona N A Verona l’hanno già indicata come l’edizione dei record con 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. Vinitaly 2023 ha chiuso ieri dando un segnale positivo all’intero comparto vitivinicolo e all’enogastronomia lombarda La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyers esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati.
Fonte: Brescia Oggi.
L’isola lombarda nel cuore della rassegna veronese.
È stato un Vinitaly all’insegna della convivialità nello spazio Lounge ricavato nel cuore del Palaexpo Lombardia gestito da Ascovilo e Unioncamere Lombardia con il supporto della Regione. Un successo di numeri e frequentazione che ha permesso ai vini di bresciani di avere una vetrina importante. L’isola lombarda nel cuore della rassegna veronese Lo chef Andrea Mainardi è stato ospite per il pranzo degustazione organ zza±o negli spazi di Regione Lombardia-Ascovilo insieme ai rappresentanti del Consorzio Montenetto, al presidente Giovanna Prandini e a Radio Bruno. La sala degustazioni è stata protagonista delle Masterclass organizzate dai singoli consorzi vitivinicoli lombardi che hanno messo in mostra il meglio delle produzioni e la capacità di fare rete tra le diverse realtà dei consorzi regionali.
Fonte: Brescia Oggi.
Bresciani protagonisti assoluti «L’eccellenza è stata premiata».
Consorzi e produttori entusiasti dell’edizione 2023 che ha riportato la fiera al centro del mercato globale Bresciani protagonisti assoluti «L’eccellenza è stata premiata» Le 106 postazioni bandiera del «made in Bs» hanno animato il grande Palaexpo Lombardia con Masterclass ed eventi ad hoc. Clima di grande soddisfazione tra le fila bresciane di Vinitaly: aziende e consorzi che per quattro faticosi giorni di maratona veronese hanno presidiato le 110 postazioni bandiera del «made in Bs» tornano a casa con un bilancio decisamente positivo. A partire dall’esperienza collettiva della Lounge Grana Padano-Ascovilo, dove erano in degustazione i vini di ben 13 consorzi lombardi e dove durante la manifestazione sono stati serviti oltre 400 pranzi di altissima qualità a produttori, buyer, importatori, giornalisti e blogger.
Fonte: Brescia Oggi.
Turismo e vino alleati nel mondo.
Confagricoltura ha ospitato nel grande spazio espositivo al Vinitaly la presentazione del Rapporto annuale sulla Ristorazione a cura di Fipe-Confcommercio e rilanciato anche la Giornata della Ristorazione, in programma il prossimo 28 aprile. Un appuntamento che evidenzia l’attenzione della Confederazione per il comparto della ristorazione, essenziale perla filiera agroalimentare che rappresenta il 25 per cento del Pil nazionale e che costituisce una componente fondamentale per i prodotti agricoli valorizzati dagli chef e per un consumo consapevole del vino.
Fonte: Brescia Oggi.
Successo di Vinitaly Oltre 90mila ingressi e uno su 3 dall’estero.
Una sommelier Vinitaly. La fiera Si è chiusa la manifestazione di Verona dedicata al buon bere. Tra gli stranieri Interesse maggiore dagli Stati Uniti. Vinitaly spazza via il lungo pit stop imposto dalla pandemia mostrando agli occhi del mondo una produzione vinicola italiana ad alta qualità diffusa lungo la Penisola. Alla Fiera di Verona il Salone internazionale dei vini si è chiuso ieri con 93 mila presenze cornplessive, di cui 29.600 straniere. In crescita rispetto all’ultima edizione gli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati.
Fonte: Eco di Bergamo.
A Vinitaly ottimismo e crescita.
Vinitaly spazza via il lungo pit stop imposto dalla pandemia mostrando agli occhi del mondo una produzione vinicola italiana ad alta qualità diffusa lungo la Penisola. Alla Fiera di Verona il Salone internazionale dei vini si è chiuso ieri con 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. In crescita rispetto all’ultima edizione gli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati. Degna platea per una ripartenza grintosa delle4mila aziende espositrici che a Veronafiere hanno incontrato, in oltre llmila appuntamenti commerciali programmati, oltre mille buyer, perlopiù qualificati e big spenderà detta di molte cantine).
Fonte: Prealpina.
Intervista a Lorenzo Callegari – «Per Terre d’Oltrepo sarà un 2023 difficile ma stiamo preparando un grande rilancio».
Lorenzo Callegari, neo presidente della cantina, racconta i progetti e annuncia: «Più risorse sulla promozione» «Per Terre d’Oltrepo sarà un 2023 difficile ma stiamo preparando un grande rilancio». Ricordo che quand’ero bambino mio padre mi portava sempre da Ballabio, che era il re degli spumanti. Ecco, eravamo orgogliosi del nostro vino, conosciuto in tutta Italia. Vorrei che tornassimo ad essere orgogliosi della nostra cantina, del vino del nostro territorio». Lorenzo Callegari, medico, ex sindaco di Casteggio, oggi presidente del consiglio d’amministrazione che guida Terre d’Oltrepo, chiudeva con queste parole la chiacchierata sul futuro della cantina più grande e importante dell’Oltrepo. Ma fino a quell’istante aveva tracciato un quadro non del tutto ottimistico del destino della cooperativa di soci conferitori che ha vissuto un periodo difficile. Lorenzo Callegari, partiamo dalle dolenti note.
Fonte: Provincia – Pavese.
Grande successo dei vini mantovani.
Si è chiusa ieri a Veronafiere la 4 giorni di Vinitaly, il salone Internazionale del vino e dei distillati, giunto quest’ anno alla sua 55′ edizione. Una rassegna che ha visto la partecipazione di numerosissime persone, tra cui il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ma soprattutto ha visto l’arrivo di oltre 1.000 top buyer provenienti da 68 Paesi esteri. Grande successo anche per i vini di casa nostra presenti nel Palaexpo Lombardia, con capofila il Consorzio Vini Mantovani. Le aziende virgiliane si sono dichiarate più che soddisfatte per aver avuto l’opportunità di confrontarsi con un pubblico “selezionato”, composto in larga maggioranza da operatori del settore e potenziali compratori.
Fonte: Voce di Mantova.
Il vino sostenibile fa bene alla terra e anche al mercato.
Progetto dell’Imt per realizzare una filiera certificata molto attenta all’ambiente Il presidente Michele Bernettl: «Lavoriamo da mezzo secolo sulla tracciabilità» INDAGINE NOMISMA: «SETTE CONSUMATORI SU DIECI PREFERISCONO IL BIO» ulteriore salto di qualità per i vini marchigiani. L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini che aggrega 16 denominazioni, 519 aziende e rappresenta i145% della superficie vitata regionale, fa della sostenibilità un driver del futuro della viticoltura. Il progetto, presentato martedì al Vinitaly di Verona, alla presenza dell’onorevole Mirco Cartoni, presidente della commissione agricoltura, prevede una certificazione con il supporto di Valoritalia dalla vigna alla bottiglia. Tanti i vantaggi in termini di efficienza, di produttività, di trasparenza e comunicazione.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Carloni: «Il particolarismo come eccellenza».
Sostegno al progetto Imt è arrivato durante il Vinitaly anche dal presidente delta Commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni. «Per noi il vino è il più grande biglietto da visita dell’agricoltura italiana – ha osservato . E questo vale anche in una regione piccola come le Marche, che ha nel particolarismo la sua eccellenza». La realtà marchigiana ha, per il presidente Cartoni, «ampi margini di crescita: possono crescere i prezzi dei vini sul mercato interno e deve aumentare l’export, grazie a una migliore capacità logistica, sulla quale la giunta Acquaroli si sta impegnando molto per dare nuove prospettive alla regione».
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Intervista a Andrea Fontana – I nostri vini cresceranno dei 30%.
«In 4-5 anni vogliamo passare da 2 a 2,5 milioni di bottiglie» «I nostri vini cresceranno del 30%)) Fontana: «Far diventare doc tutti gli 800 ettari dell’Alto Piemonte». lI Consorzio di Tutela dei nebbioli dell’Alto Piemonte, che rappresenta 10 doc (Gattinara e Ghemme, uniche Docg, insieme a Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane) era ben rappresentato a Vinitaly, vetrina importante per promuovere il nostro territorio e i suoi 800 ettari di terreni in parte vitati e in buona parte in grado di incrementare di un terzo la produzione vinicola Doc nelle province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola. C’è un progetto si sviluppo importante.
Fonte: Eco di Biella.
Erbaluce, vitigno 2023 del Piemonte: un’opportunità per tutto il territorio.
Ha suscitato grande entusiasmo la candidatura dell’Erbaluce come vitigno del 2023, proposta il 29 marzo scorso a Bruxelles, nella sede istituzionale della Regione Piemonte, dall’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa. Il vitigno è stato presentato durante la 55° edizione del Vinitaly a Verona, domenica 2 marzo, nell’area istituzionale di Regione Piemonte e Piemonte Land of wine. «Spero sia un’opportunità – dichiara Bartolomeo Merlo – presi Bruno Giacometto dente della locale Cooperativa Produttori Erbaluce – per il momento non sappiamo ancora ci muoveremo, ma siamo consapevole che questa opportunità che ci viene data dalla Regione sia da sfruttare al meglio». In sinergia con i l produttori anche Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.
Fonte: Nuova Periferia di Chivasso.
Il Timorasso tra i 12 bianchi da conoscere “Un successo certificato anche al Vinitaly”.
Una ventina di aziende nell’area istituzionale in collaborazione con Piemonte Land e altrettanti soci del Consorzio tutela vini colli tortonesi con stand propri erano presenti a Vinitaly, la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino. «Quest’anno—dice il presidente del Consorzio Gian Paolo Repetto — abbiamo registrato un interesse sempre crescente su Derthona Timorasso da parte della distribuzione italiana ed estera, in particolare Stati Uniti, Inghilterra e Nord Europa, con incontri mirati allo stand del Consorzio con selezionatori dei monopoli scandinavi e importatori da varie parti del mondo». Alla masterclass di Vinitaly per la stampa e gli operatori internazionali, Derthona Timorasso è stato scelto da Gabriele Gorelli, unico Master of Wine italiano, tra i 12 grandi vinibianchi italiani da conoscere.
Fonte: Stampa Alessandria.
Una fiera da brindisi – I vitigni autoctoni conquistano il Vinitaly dal Nizza ai cocktail con Asti e Moscato.
Oltre 170 le cantine del territorio presenti al salone di Verona con un proprio stand oppure ospiti nelle aree collettive dei Consorzi di tutela In crescita i consumi di bianchi e di bollicine, in calo i rossi. Tra le degustazioni più gettonate quelle del Moscato di Canelli diventato Docg I vitigi il autoctoni conquistano il Vinitaly dal Nizza ai cocktail con Asti e Moscato. Bilancio positivo per Vinitaly 2023. Alta l’affluenza di professionisti del settore, tra ristoratori ed enotecari in arrivo da tutta Italia, e buyer esteri da tutto il mondo. Attesissimi, gli asiatici e gli americani non hanno deluso le aspettative. «Abbiamo finalmente rivisto gli importatori da Cina e Giappone», hanno sottolineato all’unisono i produttori astigiani in folta schiera nel padiglione 10.
Fonte: Stampa Asti.
Pentassuglia: “Puglia protagonista con le sue eccellenze”.
“Una quattro giorni intensa” Pentassuglia; “Puglia protagonista con le sue eccellenze” “Una quattro giorni intensa dedicata naturalmente alle nostre imprese vitivinicole e al prodotto vino, ma anche un’occasione straordinaria grazie all’impegno di associazioni e organizzazioni regionali di promozione del settore, per raccontare e promuovere una Puglia che è terra di eccellenze gastronomiche, di prodotti certificati, tracciati, della terra e del mare. Così il vino è sia protagonista sia pretesto straordinario per conoscere e apprezzare un patrimonio agroalimentare che tutto il mondo ci invidia. Lo abbiamo dimostrato in occasione dei 16 showcooking che hanno coinvolto oltre 250 visitatori e nel corso delle degustazioni al banco enoteca di Puglia”.
Fonte: Quotidiano di Bari.
Vinitaly brillano le cantine sarde in un’edizione con numeri record.
Chiusa ieri la rassegna veronese con 93mila presenze di cui 30mila straniere Sassari La 55a edizione di Vinitaly si è chiusa ieri con 93mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi. A Verona grande successo dei vini sardi. Lo dimostrano i molteplici riconoscimenti conferiti alle cantine per le loro produzioni di qualità in questa quattro giorni veronese e l’affluenza di visitatori allo stand della Regione. Tanti i visitatori negli oltre 1.700 metri quadri dello stand che ha ospitato 72 cantine, delle 110 arrivate dall’Isola a Verona. 79 sono stati ivini sardi premiati e segnalati nella guida 5Stars Wine – the book 2024 e W(ne Without Walls di Vinitaly, tra questi il Vermentino di Gallura Docg.
Fonte: Nuova Sardegna.
Identità certificata per vitigni siciliani.
Sono già dieci i campi con doni di varietà omologati dalla Regione. Centinaia di visitatori e appassionati hanno avuto modo di apprezzare i vini siciliani Doc ne] corso del Vinitaly 2023. appena concluso, alla Fiera di Verona. È stata registrata in primis grandissima affluenza nel corso delle oltre dieci degustazioni, riservate alla stampa italiana ed estera, ai buyer e operatori del settore, come ristoratori e sommelier, sui vitigni più rappresentativi dell’isola, ovvero Nero D’Avola, Grillo, Lucido. Erano 70 le aziende siciliane che hanno avuto l’opportunità di rappresentare una realtà in crescita. Nel corso del Vinitaly, sono stati anche illustrati nel dettaglio gli aggiornamenti del progetto “L’identità del vigneto Sicilia – Il vivaio Paulsen e la valorizzazione del germoplasma viticolo siciliano”, promosso e sostenuto dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia.
Fonte: Gazzetta del Sud.
Wine lover e appassionati, l’Isola fa il pieno a Verona.
Dai wine lovers agli addetti ai lavori, sono centinaia coloro che hanno avuto modo di apprezzare i vini siciliani DOC nel corso del Vimtaly 2023, appena concluso, alla Fiera di Verona dal 2 al 5 aprile 2023. E stata registrata in primis grandissima affluenza nel corso delle oltre dieci degustazioni, riservate alla stampa italiana ed estera, ai buyer e operatori del settore, come ristoratori e sommelier, sui vitigni più rappresentativi dell’isola, ovvero Nero D’Avola, Grillo, Lucido, presentati nell’ottica della promozione e della divulgazione di tutte le molteplici caratteristiche dei vini che rappresentano la denominazione. “La Sicilia è il luogo ideale in cui coltivare la vite”, spiega Antomo Rallo, presidente del Consorzio Vini DOC Sicilia, “dalle uve sane si fanno grandi vini: da questa semplice equazione nasce il successo, un successo che dura da anni ma che cresce sempre di più.
Fonte: MF Sicilia.
Vini toscani Tra i più venduti il Vermentino e la Vernaccia.
Il Vermentino toscano e la Vernaccia di San Gimignano guidano la svolta patriottica del bicchiere. Sono tra i vini autoctoni più venduti in Italia con un incremento in valore del +9,9% per il Vermentino e del 3,3% per la Vernaccia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Toscana presentata al proprio stand del Vinitaly.
Fonte: Tirreno.
Miss Toscana Nicole Ninci ospite al Vinitaly.
Miss Toscana Nicole Ninci ospite a Vinitaly. II 2 aprile ha avuto il via la nuova edizione in cui si contano oltre 4mila espositori. AI 55°appuntamento del settore vinicolo Ninci è presente come ospite per il marchio di una cantina del Brunello di Montalcino nel padiglione fieristico dedicato ai migliori vini Toscani. Una bella vetrina per la giovane di Venturina Terme eletta lo scorso settembre a Casciana Terme.
Fonte: Tirreno Piombino-Elba-Cecina-Rosignano.
Bianco di Pitigliano trebbiano etrusco.
Un vino leggiadro e profumato che fa della semplicità un puro pregio Bianco di Pitigliano trebbiano etrusco Roberto Bellini (Ais Toscana) Nel 1966 nacque la Doc. Ci si attendeva molto da questo scrigno enologico etrusco, perché di vino bianco la Toscana ne aveva bisogno, e ne ha ancora oggi, e soprattutto si riponeva molta fiducia in un’interpretazione del trebbiano toscano, qui detto procanico, che vedesse, attraverso il contributo di greco, malvasia bianca toscana e verdello, all’epoca impiegabili dal 30 al 35%, una rinnovata dimensione enoica. Ricordare quei fasti iniziali emoziona, ed evoca un po’ di sana nostalgia rileggere le note organolettiche che accompagnavano il vino nel ’66: asciutto, neutro, leggermente amarognolo, di corpo medio, morbido; e che dire dei suggerimenti di abbinamento: antipasti magri, pesce e verdure, frittate e tortini di carciofi.
Fonte: Tirreno Toscana Tempo Libero.
Parchi solari Le opportunità in agricoltura.
Valpolicella Benaco Banca. Nuovi finanziamenti (secondo la misura chiamata parchi solari) per chi prevede di installare pannelli fotovoltaici nelle aziende agricole e sistemi di gestione dei flussi di accumulatori. Sono questi i temi cardine del convegno che si terrà oggi, alle 18, nella sala convegni di Cantina Valpolicella Negrar. Si tratta di un appuntamento che torna dopo tre anni di pausa forzata, causa Covid, grazie all’organizzazione di Valpolicella Benaco Banca in collaborazione con Coldiretti Verona, la cantina cooperativa che lo ospita, il Consorzio Tutela Vino Valpolicella, il Comitato Palio del Recioto e dell’Amarone e la Pro loco Negrar di Valpolicella.
Fonte: Arena.
Gelo di Pasqua, raccolti a rischio.
Il calo deciso delle temperature ha messo in allarme? SaIvan: «Frutteti in pericolo tra Rovigo e Venezia» gli agricoltori: nei campi in azione ventilatori e bracieri Polegato (Treviso): «Salvate le vigne del Prosecco Doc. Il gelo di questi giorni ha messo a rischio i raccolti anche del Nordest con gli agricoltori che azionato ventole e irrigatori in molte zone, dal Bellunese al Trevigiano passando dalle provincie di Rovigo e Venezia. Le temperature sottozero che si sono abbattute sull’Italia dopo un inverno caldissimo (+ 1,38 gradi al Nord) e siccitoso, hanno messo in allarme al Coldiretti. «Gelo e brina provocano gravi danni alle nostre colture, gli alberi di albicocche. pere, susine, kiwi, mele stanno germogliando in questi giorni e possono subire gravi danni, non c’è stato il crollo delle temperature del 2021, ma nelle scorse notti siamo andati sotto zero tra Rovigo. Venezia e Verona.
Fonte: Gazzettino
Col San Martino oggi inaugura la mostra del Valdobbiadene Docg.
Viene inaugurata oggi alle 18 a Col San Martino la 67° Mostra del Valdobbiadene Docg. Dopo le ultime due edizioni. che hanno subito uno spostamento temporale verso i mesi estivi rispetto al consueto calendario. a causa della pandemia, la Mostra torna a pieno regime a cavallo della Pasqua. Soddisfatto il presidente della Pro loco Luciano Stivai: «Questo è l’anno della ripartenza. Questi due anni di Covid ci hanno tolto lo spazio che era consono a questo evento; la speranza è di tornare ora alla normalità, coni numeri di sempre. i presupposti ci sono tutti. Sul fronte prenotazioni ci sono ottimi risultati». Annunciata anche la presenza del governatore Zaia. Saranno presenti 90 espositori, con oltre 120 etichette diverse di vino frizzante e 30 di vino fermo; la Mostra di Col San Martino si conferma punto di riferimento nel panorama del Prosecco superiore Docg.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Al concorso del Vinitaly 2023 G.Milazzo è la cantina più premiata in assoluto con i suoi vini biologici.
Sono stati appena pubblicati tutti i vini premiati al Concorso del Vinitaly 2023. Due le guide: 5StarWines dedicato ai vini tradizionali e l’altro “Wine Without Walls” che comprende solo vini biologici, biodinamici o aderenti a protocolli/certificazioni di sostenibilità. In queste guide sono compresi e premiati i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90 da una qualificatissima giuria internazionale i cui 80 giudici, di cui 25 italiani, sono stati selezionati tra Master of Wine, Master of Sommelier, diplomati WSET, VIA expert e ambassadors, enologi, e giornalisti. La differente provenienza geografica, la varietà dei profili professionali dei giudici e il processo di degustazione alla cieca, garantiscono oggettività alla selezione.
Fonte: All Food Sicily.
Vinitaly: Coldiretti apre la cantina degli orrori.
Dalle etichette allarmistiche ai wine kit, dai falsi al taglio dei fondi per la promozione, il vino italiano è sotto attacco con ripetuti blitz a livello comunitario che penalizzano il settore come il via libera concesso all’Irlanda ad adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze “terroristiche”. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione di Vinitaly 2023 di Verona dove è stata aperta la prima cantina degli orrori con gli esempi più eclatanti degli attacchi al vino. “Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini – sostiene l’organizzazione agricola – non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.
Fonte: ANSA.
Albiera Antinori: «La nostra cantina è la “più ammirata”: merito di qualità e idee».
Marchesi Antinori è stata premiata dall’importante rivista inglese Drinks International quale aziende vinicola «più ammirata». The World’s Most Admired Wine Brands è una classifica redatta da giudici selezionati chiamati a valutare qualità, costanza, rapporto qualità-prezzo e forza del marchio. Per Albiera Antinori, Presidente dell’azienda toscana, si tratta di «un riconoscimento che una cantina italiana non aveva da anni». Un grande risultato, quindi, ottenuto nel tempo, da 26 generazioni. Tutto questo «grazie non solo alla qualità imprescindibile, ma probabilmente anche ad alcune idee che hanno funzionato, come la nostra nuova cantina vicino a Firenze, nel Chianti classico, che ci ha portato grande visibilità perché ha un’architettura particolare».
Fonte: Corriere Tv.
Vinitaly 2023, ecco il vino più costoso del sud: “Si chiama Arso e costerà 150 euro”
“Questo vino è una provocazione abbiamo voluto usare come vitigno un Cabernet Franc per giocare ad armi pari con i grandi territori internazionali e dimostrare che anche la Puglia può produrre grandissima qualità”. Così Vito Palumbo, dell’azienda Bocca di Lupo in Puglia, racconta i dettagli del vino che a tutti gli effetti diverrà il più costoso del sud.
Da oggi al 5 aprile il Vinitaly del rilancio. Presenze da 30 nazioni, dall’Isola la Regione e 150 aziende Vino, vetrina internazionale La Sicilia protagonista Un migliaio di top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi. Ritorna la Cina. Un trampolino prezioso per gli accordi commerciali business, internazionalizzazione e posizionamento. Sono le tre direttrici del 55° Vinitaly pronto a diventare, da oggi al 5 aprile a Verona, la più grande “ambasciata” del vino, con oltre 4 mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni, e un contingente record che supera i 1.000 top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.
Fonte: Repubblica TV.
Chi sono i più ricchi nel mondo del vino italiano? La classifica dei primi 15.
L’Osservatorio Pambianco presenta l’analisi delle top 15 aziende del settore wine per fatturato e registra che, nonostante l’onda lunga del Covid, la guerra in Ucraina, l’impennata del costo dell’energia e delle materie prime e un’inflazione fuori controllo, il 2022 è andato meglio del previsto. Le grandi aziende del made in Italy vitivinicolo non solo hanno respinto le difficoltà ma sono anche cresciute, tratteggiando un comparto in grado di aumentare il proprio volume d’affari. Se si considera la sommatoria dei fatturati, infatti, la crescita media è stata del 9%, passando da poco meno di 3,9 miliardi di euro a poco oltre i 4,2 miliardi. A guidare la classifica un sestetto che ricalca perfettamente le gerarchie dello scorso esercizio, c’è sempre Cantine Riunite & Civ, che da sola, forte dei suoi 1.500 soci e 4mila ettari vitati ha registrato 261 milioni di euro (+10%) di fatturato ma che, comprendendo anche Gruppo Italiano Vini e le società estere di distribuzione, come la francese Carniato e la statunitense Frederick Wildman & Sons, è stata in grado di arrivare a 650 milioni di euro, ovvero il 5% in più rispetto al 2021. Segue Argea, che ha superato i 455 milioni di euro (+8%) anche grazie all’acquisizione dell’abruzzese Cantina Zaccagnini avvenuta nel mese di ottobre, per una crescita che altrimenti si sarebbe attestata al 2 per cento. A completare il podio resta saldamente Iwb, che tra l’altro è anche l’unica azienda del ranking negoziata a Piazza Affari. Per lei il bilancio appena depositato parla di un monte ricavi di poco superiore ai 430 milioni di euro (+5%). Anche in questo caso, determinanti sono state le acquisizioni: nella fattispecie quelle di Enovation Brands e Barbanera. In quarta posizione troviamo Caviro che, con un’evoluzione del 7%, ha sfondato abbondantemente quota 400 milioni. Una performance sostenuta dalle attività alternative al vino, come testimonia il +10% nel settore tradizionale (alcol, mosti e acido tartarico, che insieme generano il 21% del fatturato complessivo) e il +25% nel comparto ‘energia e ambiente’ (che invece vale il 18% del totale).
Fonte: Luciano Pignataro.
Il miglior vino italiano sfila in passerella al Vinitaly di Verona.
Più di 4.000 aziende dall’Italia e da oltre 30 nazioni, oltre 1.000 top buyer da 68 Paesi diversi, con il grande ritorno della Cina. Dal 2 al 5 aprile il vino italiano sfila in passerella al Vinitaly di Verona e lo fa con una serie di appuntamenti dedicati agli addetti ai lavori, in Fiera. Ma non dimentica i sempre più numerosi wine lover e appassionati con gli eventi cittadini della manifestazione collaterale Vinitaly and the City, che uniscono al piacere di un calice l’arte, le visite a musei e monumenti, i libri e la musica.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Quali sono le regioni italiane dove si produce maggior vino? È un vero paradiso.
Ci sono alcune regioni italiane che hanno il primato come produzione del vino. Un prodotto di pregio che si esporta in tutto il mondo, con la consapevolezza di dare al consumatore qualcosa di unico. Rossi, bianchi, rosati sino al prosecco fresco in Italia c’è l’imbarazzo della scelta. Secondo una analisi di mercato e una ricerca, alcune regioni spiccano per essere le maggiori produttrici e sono anche dei posti da sogno amati dai turisti di tutto il mondo. Il settore italiano è sicuramente leader nella produzione del vino, con 585 aziende all’attivo e un valore di mercato che supera i 10 miliardi di euro. I 23 gruppi italiani vinicoli contribuiscono direttamente con più del 40% sul mercato. Solo il Triveneto detiene un primato al 45% grazie alle 150 aziende che fatturano circa 4,5 miliardi.
Fonte: Wine and Food Tour.
Vinitaly, è friulana una tra le etichette di vino più belle al mondo.
Le eccellenze vinicole del mondo si gustano con tutti i sensi, vista compresa. E in occasione della 27ª edizione della Vinitaly Design International Packaging Competition, ad aggiudicarsi il titolo “Etichetta d’Oro” nella categoria “vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2020 e precedenti” è stata proprio una cantina friulana, la Spolert Winery di Prepotto. Unica cantina del Friuli Venezia Giulia premiata tra oltre 315 iscritti da tutto il mondo, Spolert si è aggiudicata il titolo con il suo Friuli Colli orientali Doc Refosco dal Peduncolo Rosso “Ostinato” 2019.
Fonte: UdineToday.
Bottiglia di vino in alluminio per le Cantine Ceci.
Le Cantine Ceci 1938 e Berlin Packaging presentano a Vinitaly Otello Ceci for the future, «un progetto innovativo all’insegna della sostenibilità e del rispetto della tradizione», come si legge in una nota. Ceci 1938 sarà il primo produttore al mondo a proporre per i propri vini Otello Nero di Lambrusco e Otello Brut in una inedita bottiglia di alluminio – battezzata “Next” – concepita e brevettata da Berlin Packaging, leader del packaging a livello mondiale. Si tratta di una bottiglia da 0,75 litri dotata di un collo progettato per ospitare il classico tappo di sughero, la gabbietta di metallo e la capsula: una vera e propria bottiglia per il vino spumante.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Vino dealcolato: che sapore ha, e per quale motivo viene prodotto.
Il vino dealcolato rappresenta un nuovo trend che sta prendendo piede, soprattutto tra coloro che non bevono alcolici, una fetta della popolazione mondiale pari al 70%. Questo prodotto, esiste da qualche anno ma che sta diventando sempre più richiesto. Il vino dealcolato si presenta come un’alternativa alle bibite gassate e come risposta alle esigenze di una vasta gamma di persone che non possono o non vogliono bere vino a causa di motivi culturali, religiosi, allergici o sportivi. Il vino dealcolato si ottiene attraverso un processo di dealcolizzazione, ovvero l’estrazione dell’alcol dal vino dopo che questo ha seguito tutti i processi di produzione. Questo processo viene utilizzato anche per altri prodotti senza glutine o senza lattosio.
Fonte: Wine and Food Tour.
Vino italiano sotto attacco. Meloni: “Dobbiamo difenderlo”.
“È un dovere sostenere questo settore – ha affermato la premier – perchè funziona grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità. L’impegno del governo è con i provvedimenti che abbiamo immaginato per le imprese e per i giovani”. Coldiretti: “È in atto una demonizzazione indiscriminata che punta ad affermare un nuovo modello alimentare e culturale”. “Dalle etichette allarmistiche ai wine kit, dai falsi al taglio dei fondi per la promozione, il vino italiano è sotto attacco con ripetuti blitz a livello comunitario che penalizzano il settore come il via libera concesso all’Irlanda ad adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze ‘terroristiche. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti, che al Vinitaly di Verona ha aperto la prima “cantina degli orrori” con gli esempi più eclatanti degli attacchi al vino. Non è un caso, quindi, che la premier Giorgia Meloni, nel suo intervento al Vinitaly, ha insistito sulla necessità di difenderlo.
Fonte: AGI.
STAMPA ESTERA
Le vin italien souffre d’être moins valorisé que son rival français.
La filière vitivinicole italienne se félicite du bond des exportations au cours de la dernière décennie. Mais elle déplore sa trop grande dépendance à quelques marchés seulement et un prix moyen de ses bouteilles trop bas. Correspondant à Rome Les vins italiens progressent depuis dix ans à Fexport, mais souffrent mujours de la comparaison avec leurs concurrents françaf;. Cest l’une des faiblesses mises en exergue lors de la 55° édíton du Salon Vlnitaly qui s’est telle du 2 au 5 avril. Pendant glaire jours. Vérone est deve nue la capitale Italienne du vin avec plus de 4.000 exposants représentant l’ensemble des régions de la péninsule, mals également plus de 30 pays étrangers. «Nos entreprises souffrent des surcotks liés à la crise énergétique. mais a usst à des prix beaucaip plus bas que ceux des étiquettes françaises », regrette Mlacaela Palllni, la présidente ce la Federvini, la fédération italienne des producteurs industriels, exportateurs et importateurs de vins. spiritueux sirops et vinaigres. Selon une étude du canne de recherche Ncmisma, le prix moyen d’un vin italien est de 3,28 euros Le prix moyen d’un vin italien est de 3,26 euros, contre 6,32 euros pour celui produit en France. contre 6,32 euros pour celui produlen France. Un secteur fondamental Alors que cette industrie est stratégique pour le made in Italy airoalimentaire, elle a dfl compter pour 2022 sur une inflation historique et une explosbn de 28 % des coffts de production et de transports du fait de la guerre en Ukraine. Selon une enquête reallcer par l’observatoire UIV-Vinitaly, la crise énergétique aentralné l’an dernier un manque à gagner de près del milliards d’euros pour la filière vitivinlcºle italienne. Lesvertesdevin sur un an dans la grande distribution ont égalementbelssé de 1,8 %en valeur et de 5,4% en volume. « C’est none devoir de soutenir ce sectru r fondamental pour le pays »,.1 insisté la présidente du ConseiGlorgla Meloni en inaugurant le Salon. Il exploite 674.003 hectares de vignes et rassemble 570.00 entreprises qui emploient 870.000 personnes. Sa valeur est estimée 31,3 milliards d’euros. En une décennie, les exportations ont augmenté de S0 % pour frôler les 8 milliards d’euros en 2022, en hausse de 10 %. «Nous sommes fiers d’attirer à cette édition de Viniralyplus de 1.000 grands acheteurs – soit 43 % de plus que l’a n dernier, s’enorgueillit Federico Bricola. président de Veronafiere, organisateur du Salon. Ils Chinois one fait leur retou r et, po ur la première fois, le président des Importateurs américains ¿tait présent. » Un marché outreAtlantique essentiel, puisqu’il représente plus de 2 milliards d’euros pour levin Italien. La menace irlandaise Mais les acteurs de la filière vitivinicole transalpine ne sabandonnent pas à l’ivresse de ces bons chiffres. Lavalidationpar l’1JE d’un projet de règlement irlandais prévoyant l’affichage obligatoire d’avertissements sanitaires sur les bouteilles d’alcool inquiète.
Fonte: Echos.
Intervista a Antoine Leccia, Advini – « La Chine va devenir le premier consommateur mondial de vin d’ici cinq ans à dix ans».
Antoine Leccia, président du groupe Advini. (Crédits . Adwrn). ENTRETIEN – A l’occasion de la présentation des résultats 2022 du groupe Advini, Antoine Leccia, son président, revient sur les faits marquants de l’année et les perspectives pour 2023. Malgré une progression du chiffre d’affaires de 6,3%, le groupe accuse des hausses massives des cofits (énergie, intrants, matières sèches, masse salariale). Ses ventes performent en Amérique du Nord et le groupe parie sur la Chine. LA TRIBUNE – Comment analysez-vous l’activité du groupe Advini en 2022, dont le chiffre d’affaires de 297,8 millions d’euros est en hausse de 6,3% par rapport à 2021, mais progresse de seulement 1,2% à périmètre et change constants Antoine LECCIA président du groupe Advini – 2022 a été une année difficile avec beaucoup de vents contraires. La hausse massive oes coüts – matières sèches, intrants, énergie, masse salariale, coûts financiers – nous a conduit à revoir nos tarifs dans un environnement de consommation défavorable. Nous avons subi un effet ciseau qui comprime nos marges. Nos ventes sont en repl. en volume de 11% et en valeur de 8,4% sur le réseau off-trade (cavistes, grandes et moyennes surfaces, Internet NDLR) en Europe avec une baisse très sensible dans la grande distribution en France. Nous avons réussi à compenser une partie de ce repli par une norme progression sur le réseau on-trade (café-hòtellerie-restauration, NDLR) en Europe, avec nos vins premium et rotre offre de vins de terroir (+10,6%, NDLR). Mais le on-trade représente 20% de notre chiffre d’affaires, contre un tiers pour le off-trade. *** Comment se portent vos ventes à l’export ? Nous enregistrons de belles progressions sur certains marchés tiers comme l’Amérique du Nord : +15,3% dont 8,2% à change constant. Nous sommes particulièrement performants au Québec où nous sommes le leader français avec plus de 500.000 caisses vendues par an, grâce à nos investissements dans notre réseau de distribution. On note également une belle reprise des ventes sur l’Asie, de +38%. La Chine retrouve le chemin de la consommation après trois ans d’abstinence du fait du Covid. Je pars d’ailleurs en Chine la semaine prochaine. Nous y sommes attendus comme le Messie ! Les Chinois n’ont qu’une envie, c’est de revivre après ces trois années de fermeture du pays. Je suis persuadé que la Chine va devenir le premier consommateur mondial de vin d’ici cinq ans à dix ans. Comment expliquez-vous la belle dynamique des ventes de vos vins sud-africains ? Après la crise du Covid, où la consommation d’alcool était interdite, les ventes ont très bien redémarré, portées par le rebond de la fréquentation touristique.
Fonte: Tribune.
Bremser Italien.
Rom Bei der Weinmesse Vinitaly in Verona gibt sich in dieser Woche fast die gesamte italienische Regierung die Klinke in die Hand. Die Tropfen der Winzer bildeten nicht nur einen wichtigen Wirtschaftszweig, sondern auch einen “fundamentalen Bestandteil unserer Kultur und Identität”, schwärmte die Ministerpräsidentin Giorgia Meloni und bestätigte damit das Italienbild, das viele kennen und lieben. Die Regierung gibt sich alle Mühe, die traditionellen Stärken des Landes zu huldigen und zu schützen. Vor wenigen Tagen beschloss das Kabinett ein Produktionsverbot für Laborfleisch und machte damit die Landwirte glücklich. Gesundheitsrisiken seien nicht auszuschließen, argumentiert die Regierung — ohne jede wissenschaftliche Grundlage. Auch gegen die Einführung von Insektenmehl haben Regierungsmitglieder gepoltert und sie unter europäischem Druck letztlich nur murrend hingenommen. Argumente gegen die klassische Landwirtschaft wie die klimaschädlichen Emissionen und der Ressourcenverbrauch der Viehzucht schlägt die Regierung in den Wind. Auch beim synthetischen Fleisch steht vieles noch infrage. Doch sind Verbote die richtige Antwort für eine Entwicklung im Forschungsstadium? Ihr Ausgang ist zwangsläufig offen, kann aber eines Tages brauchbar sein. Vorübergehend gesperrt hat Italien auch das amerikanische Unternehmen Open AI mit seiner auf Künstlicher Intelligenz (KI) beruhenden Anwendung ChatGPT. Das Verbot geht nicht auf die Regierung zurück, sondern auf die unabhängige Datenschutzbehörde Italiens. Kein anderes Land der Welt hat so gehandelt. Regierungsmitglieder haben den Beschluss als übertrieben kritisiert. Dem kann man zustimmen, denn nun sind die Italiener von der bekanntesten KI-Plattform der Welt abgeschnitten; Daten aus Italien darf diese vorerst nicht verarbeiten, um die Plattform damit besser zu machen. Die Kritik der Datenschützer ist ernst zu nehmen; es geht um die fehlende Möglichkeit für Nutzer, die Verwendung ihrer persönlichen Daten für das “Training” der Algorithmen abzulehnen und um mangelnden Jugendschutz. Doch muss man gleich zur Sperrung des Dienstes greifen? Sie hängt das Land vorerst von einer zukunftsweisenden Entwicklung ab. Italien kann sich keine Fehler bei der Positionsbestimmung im technischen Fortschritt leisten.
Fonte: Frankfurter Allgemeine.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.