Green Economy: Formazione Gratuita per le imprese

Formazione Finanziata per le imprese Venete.  Hai avviato, o stai per avviare, un processo di trasformazione e/o efficientamento aziendale in ambito ecologico?  

Green Economy: Formazione Gratuita per le imprese

L’avviso 04/2023 “Formazione a sostegno della Green Transition e della Circular Economy” finanzia interamente piani formativi dedicati ai lavoratori delle aziende aderenti al Fondo.

Pianeta Formazione, ente accreditato dalla Regione Veneto, permette alle aziende di presentare al Fondo progetti per ottenere finanziamenti a fondo perduto con le seguenti caratteristiche:

  • Creazione di piani formativi personalizzati;
  • Finanziamento al 100% delle azioni formative (60/80 ore ad azienda);
  • Utilizzo di docenti e consulenti di alto livello e specializzati.

Principali aree tematiche (i corsi sono personalizzabili in base alle esigenze specifiche aziendali):

SOSTENIBILITÀ

  • Energy Management
  • Pianificare e attuare il risparmio energetico
PRODUZIONE

  • Miglioramento degli impatti ambientali: le Certificazioni
  • Procedure per la misura e la riduzione della Carbon Footprint
COMUNICAZIONE

  • Metodologie per allineare la propria comunicazione ai criteri della sostenibilità
DIGITALE

  • Digitalizzazione e dematerializzazione dei processi
  • Tecnologie IOT per la misurazione dei consumi e delle emissioni
Perché spendere migliaia di euro in formazione privata se puoi averla gratuitamente con Fondimpresa?

Ener2Crowd traccia una mappa con la classifica delle regioni italiane: la crescita della finanza alternativa green è del +138%.

Prende sempre più piede nel nostro Paese la «finanza alternativa green», sostenuta e rappresentata dalla sempre più grande comunità di «investitori etici» che si ritrovano su Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.

Lo scopo? «Finanziare progetti finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2» risponde Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore della piattaforma.

finanza alternativa green

In Italia, la crescita di questa «finanza etica» a favore dell’ambiente su base annua è del +138%. Insomma nell’ultimo anno la «raccolta green» è più che raddoppiata.

«Grazie anche ad un numero crescente di persone che vogliono differenziare il loro portafoglio di investimenti, integrandolo con opportunità dal rendimento medio-alto e nel contempo stabili e resilienti rispetto —ad esempio— all’andamento del mercato azionario» spiega Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd nonché chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.

Attraverso le opportunità di investimento disponibili sulla piattaforma, è infatti possibile “vivere” la riduzione delle emissioni di CO2 come un’opportunità. Secondo l’Indicatore di Intensità Sostenibile di Investimento (ISI) —aggiornato costantemente dagli analisti di Ener2Crowd.com—, ogni euro investito produce una riduzione di emissioni di CO2 pari a 0,52 kg.

«È un dato molto importante perché —ad esempio— nella nostra economia ogni euro di PIL produce 0,25 kg di CO2» puntualizza Giorgio Mottironi.

E se nel modello economico basato sulle fonti fossili una tonnellata di CO2 produce danni per un controvalore di circa 100 euro, nel mondo della finanza alternativa green ogni tonnellata di CO2 abbattuta produce un rendimento annuo di 100 euro.

Ener2Crowd.com, che è l’unica dimensione finanziaria a tenere sotto controllo e a dichiarare gli impatti legati agli investimenti, ha creato una classifica delle regioni per distribuzione di capitali destinati alla costruzione di un futuro sostenibile.

 

Finanza alternativa green regioni

A guidare la classifica con la maggiore percentuale di spesa capex è la Lombardia (36,33%), seguita da Veneto con il 14,56%, Emilia-Romagna con l’11,09% e Piemonte con l’8,83%, confermando dunque una partecipazione a trazione prevalentemente legata alle regioni del Nord Italia.

Per il Centro, il Lazio compare invece al 5° posto con il 5,73%. Seguono poi in graduatoria Liguria (3,08%), Toscana (2,81%) —che però si distingue per quantità di partecipanti rispetto ai volumi, rappresentando così la regione a maggiore partecipazione dal basso—, Campania (2,45%), Sicilia (2,28%), Friuli-Venezia Giulia (1,83%), Marche (1,52%), Abruzzo (1,47%) e Puglia (1,09%). E, poi ancora, il resto delle regioni è invece sotto all’1%.

«Ottimi segnali provengono anche dalla Campania e dalla Sicilia. In quest’ultima regione si è concentrata l’attenzione di grandi utility che hanno sperimentato per la prima volta modelli di coinvolgimento delle comunità locali nella condivisione dei benefici prodotti dalla presenza di impianti agrivoltaici» commenta il ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com.

«Ma —in termini di euro-procapite— ad investire di più, con circa 7-10 mila euro a testa, sono ancora una volta i residenti delle regioni del Nord Italia e gli investitori provenienti dall’estero» conclude Niccolò Sovico.

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