Si chiude oggi con grande successo la partecipazione di Veneto Agricoltura a Fieragricola TECH 2025, evento di riferimento per il settore agricolo e agroalimentare, che ha visto un’importante affluenza di pubblico e una forte attenzione alle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità.

Si chiude oggi con grande successo la partecipazione di Veneto Agricoltura a Fieragricola TECH 2025, evento di riferimento per il settore agricolo e agroalimentare, che ha visto un’importante affluenza di pubblico e una forte attenzione alle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità.
La giornata odierna è stata caratterizzata da un evento di grande rilievo: il convegno “Come dare valore ai sottoprodotti agricoli: le opportunità per le aziende agricole”, svoltosi al Tech Forum Arancio alle ore 15:45. L’incontro ha fornito un approfondimento sulle potenzialità dell’economia circolare applicata all’agricoltura, con particolare attenzione al progetto TEBICE, finanziato dal programma Central Europe.
Grazie agli interventi di esperti del settore, sono state illustrate le più recenti soluzioni per la valorizzazione di sottoprodotti agricoli e scarti vegetali, con un focus sulla filiera vitivinicola e ortofrutticola. Tra i relatori della giornata:
– Dott. Lorenzo Furlan, Direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, che ha presentato le azioni del progetto TEBICE per lo sviluppo di un’economia circolare;
– Prof. David Bolzonella, Direttore del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, intervenuto sulle strategie per la valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria enologica;
– Prof. Lorenzo Favaro, esperto di biotecnologie microbiche, che ha illustrato innovativi approcci per la trasformazione degli scarti vegetali in bio-prodotti;
– Dott. Pier Andrea Odorizzi, Cluster Manager della Rete Innovativa Cluster Biologico Veneto, che ha evidenziato l’importanza delle reti collaborative tra imprese e ricerca;
– Dott. Renzo Rossetto, Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, che ha analizzato le opportunità di supporto alle aziende agricole per la creazione di nuove catene di valore.
L’evento, coordinato dal giornalista Efrem Tassinato (UNARGA), ha permesso di approfondire le opportunità offerte alle aziende agricole nell’ambito del progetto TEBICE e di altre iniziative di finanziamento attivate sul territorio regionale.
A sottolineare l’importanza dell’innovazione e della ricerca per il settore primario, nel corso della manifestazione è intervenuto il direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, Dott. Lorenzo Furlan, evidenziando come “il progetto TeBiCe stia già mettendo a disposizione soluzioni innovative per la valorizzazione dei sottoprodotti delle principali filiere agricole venete e costruendo una piattaforma efficace per consentire un proficuo incontro tra l’offerta di sottoprodotti valorizzati e la domanda degli stessi”.
La giornata odierna è stata caratterizzata da un evento di grande rilievo: il convegno “Come dare valore ai sottoprodotti agricoli: le opportunità per le aziende agricole”, svoltosi al Tech Forum Arancio alle ore 15:45. L’incontro ha fornito un approfondimento sulle potenzialità dell’economia circolare applicata all’agricoltura, con particolare attenzione al progetto TEBICE, finanziato dal programma Central Europe.
Grazie agli interventi di esperti del settore, sono state illustrate le più recenti soluzioni per la valorizzazione di sottoprodotti agricoli e scarti vegetali, con un focus sulla filiera vitivinicola e ortofrutticola. Tra i relatori della giornata:
– Dott. Lorenzo Furlan, Direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, che ha presentato le azioni del progetto TEBICE per lo sviluppo di un’economia circolare;
– Prof. David Bolzonella, Direttore del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, intervenuto sulle strategie per la valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria enologica;
– Prof. Lorenzo Favaro, esperto di biotecnologie microbiche, che ha illustrato innovativi approcci per la trasformazione degli scarti vegetali in bio-prodotti;
– Dott. Pier Andrea Odorizzi, Cluster Manager della Rete Innovativa Cluster Biologico Veneto, che ha evidenziato l’importanza delle reti collaborative tra imprese e ricerca;
– Dott. Renzo Rossetto, Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, che ha analizzato le opportunità di supporto alle aziende agricole per la creazione di nuove catene di valore.
L’evento, coordinato dal giornalista Efrem Tassinato (UNARGA), ha permesso di approfondire le opportunità offerte alle aziende agricole nell’ambito del progetto TEBICE e di altre iniziative di finanziamento attivate sul territorio regionale.
A sottolineare l’importanza dell’innovazione e della ricerca per il settore primario, nel corso della manifestazione è intervenuto il direttore della Direzione Innovazione e Sperimentazione di Veneto Agricoltura, Dott. Lorenzo Furlan, evidenziando come “il progetto TeBiCe stia già mettendo a disposizione soluzioni innovative per la valorizzazione dei sottoprodotti delle principali filiere agricole venete e costruendo una piattaforma efficace per consentire un proficuo incontro tra l’offerta di sottoprodotti valorizzati e la domanda degli stessi”.
Verona, 29 – 30 gennaio 2025 Unisciti a noi per scoprire come innovazione e sostenibilità possono trasformare il futuro dell’agricoltura veneta.
PalaExpo, STAND D4 Veronafiere, Viale del Lavoro 8, Verona
Oggi Veneto Agricoltura, l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, è presente con entusiasmo a Fieragricola TECH 2025, l’appuntamento di riferimento per il mondo agricolo e agroalimentare, in corso presso il Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere.
Un evento strategico per il settore, che pone al centro il tema della digitalizzazione, della robotica e della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
In questo contesto, Veneto Agricoltura organizza due appuntamenti di grande rilievo, in programma nella giornata di oggi presso lo Stand Casa Veneto:
Ore 10:30 e Ore 14:30 – “Innovazione in apicoltura: nuove tecnologie e potenzialità” Un incontro dedicato agli apicoltori e agli operatori del settore, con la presentazione delle attività del progetto INTERREG BEE2GETHER. Saranno illustrate le più recenti innovazioni tecnologiche nella gestione degli alveari, tra cui un’arnia elettronica dimostrativa e un’app per il monitoraggio e la gestione remota delle api. Un’iniziativa che mira a rafforzare le competenze degli apicoltori e a fornire strumenti utili per affrontare le sfide del cambiamento climatico e ambientale.
Appuntamento da non perdere, domani giovedì 30 gennaio 2025
Veneto Agricoltura vi aspetta anche domani, giovedì 30 gennaio 2025, al Tech Forum Arancio dalle 15:45 alle 16:45 per l’evento “Come dare valore ai sottoprodotti agricoli: le opportunità per le aziende agricole”. Durante l’incontro verranno presentate le potenzialità dell’economia circolare applicata all’agricoltura, con un focus sul progetto TEBICE, finanziato dal programma Central Europe. Un’occasione per scoprire soluzioni innovative per valorizzare scarti vitivinicoli e vegetali.
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A sottolineare l’importanza della ricerca tecnologica e dell’innovazione per il comparto agricolo, è intervenuto l’Assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, presente all’inaugurazione dell’intera manifestazione:
“La Regione Veneto crede fortemente nella ricerca tecnologica ed è per questo motivo che siamo presenti a Fieragricola TECH. L’innovazione, gli investimenti nella robotica e nei sistemi digitali sono strumenti essenziali per garantire una sostenibilità ambientale sempre più efficace. Tuttavia, è fondamentale affiancare a questa attenzione anche quella per la sostenibilità economica e sociale. L’agricoltura di precisione gioca un ruolo cruciale per raggiungere tali obiettivi: oggi più che mai, è necessario garantire la produzione alimentare per rispondere all’aumento demografico globale, ottimizzando al contempo l’uso delle risorse idriche e naturali. Questa sfida può essere vinta grazie agli investimenti che la Regione sta portando avanti nel settore dell’innovazione e della ricerca, in particolare con l’allocazione di risorse per la meccanizzazione di precisione e per lo sviluppo delle tecnologie satellitari volte a migliorare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale.”
La partecipazione di Veneto Agricoltura a Fieragricola TECH 2025 conferma il forte impegno della Regione Veneto nel promuovere un modello agricolo innovativo, sostenibile e competitivo a livello nazionale e internazionale.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, visitare il sito ufficiale di Veneto Agricoltura e seguire i canali social dell’ente.
L’introduzione del vino dealcolizzato nel panorama produttivo italiano rappresenta un’interessante opportunità per le aziende vitivinicole, ma apre anche dibattiti su come gestire al meglio questa novità nel rispetto della tradizione e delle normative europee. La proposta avanzata dall’Associazione Città del Vino mira a definire regole più chiare e a garantire trasparenza per i consumatori.
Un Nuovo Prodotto, Nuove Regole
Il Decreto del Ministero dell’Agricoltura che disciplina la produzione di vini dealcolizzati ha suscitato l’interesse del settore. Angelo Radica, presidente di Città del Vino, sottolinea come questa norma rappresenti un passo avanti per consentire ai produttori italiani di accedere a mercati dove il consumo di alcol è limitato, spesso per motivi religiosi o culturali. Questo decreto consente infatti la dealcolizzazione parziale o totale, già praticata in diversi Paesi, e pone i produttori italiani in una posizione competitiva su scala internazionale.
Tuttavia, Radica propone una modifica cruciale: utilizzare la dicitura “bevanda ottenuta da uve” al posto di “vino” per i prodotti dealcolizzati, in particolare per preservare l’autenticità del termine vino, associato a una tradizione millenaria che include la presenza di alcol come elemento essenziale. Una tale scelta proteggerebbe i consumatori e tutelerebbe l’identità del vino italiano.
Tutela della Tradizione e Innovazione Normativa
Il decreto attualmente vieta la dealcolizzazione dei vini DOP e IGP, proteggendo così le eccellenze italiane. Secondo Città del Vino, questa decisione è fondamentale per mantenere il prestigio e il valore culturale dei prodotti con denominazione di origine. Inoltre, il processo di dealcolizzazione dovrà avvenire in strutture dedicate, separate fisicamente dalle cantine tradizionali, con registri digitalizzati e licenze specifiche.
Le etichette dovranno chiaramente riportare indicazioni come “dealcolizzato” o “parzialmente dealcolizzato”, includendo informazioni sul territorio di provenienza per mantenere un legame forte con il territorio d’origine, elemento distintivo dei vini italiani.
Un Mercato in Espansione
Il mercato del vino dealcolizzato risponde a una domanda crescente, soprattutto da parte di consumatori più attenti alla salute e alla riduzione del consumo di alcol. Secondo recenti ricerche, i consumatori moderni prediligono bevande più leggere, senza però rinunciare alla qualità e al piacere del buon bere. Questo segmento offre quindi alle aziende italiane una nuova opportunità di crescita, soprattutto in mercati internazionali.
Città del Vino sottolinea però che la dealcolizzazione non è priva di rischi: rimuovendo l’alcol, si perde un importante conservante naturale, il che rende necessaria una maggiore attenzione alle tecniche di produzione e alla comunicazione verso i consumatori per evitare fraintendimenti.
Informare per Innovare
La differenza tra vino tradizionale e vino dealcolizzato deve essere chiaramente spiegata ai consumatori. Un’adeguata comunicazione potrebbe prevenire confusione e valorizzare entrambi i prodotti, mantenendo il focus sull’importanza di un consumo moderato e responsabile di bevande alcoliche.
Conclusioni
Il vino dealcolizzato rappresenta un’opportunità per il settore vitivinicolo italiano di adattarsi ai cambiamenti del mercato globale. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione. La proposta di utilizzare la dicitura “bevanda ottenuta da uve” e di mantenere il legame con il territorio nelle etichette offre una soluzione che potrebbe tutelare i consumatori e valorizzare il prodotto italiano. La strada è tracciata, ma il successo dipenderà dalla capacità del settore di comunicare efficacemente e di innovare rispettando le radici culturali del vino.
Il mondo del vino sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti, in cui la tradizione si fonde con l’innovazione per creare un futuro intrigante e sostenibile. L’intervista a un esperto, un Master of Wine, ci offre uno sguardo approfondito su come il settore si stia evolvendo e adattando alle sfide del cambiamento climatico, della sostenibilità e dei gusti in evoluzione dei consumatori.
Sostenibilità come Priorità
Una delle sfide principali che il settore vinicolo sta affrontando è il cambiamento climatico. Mentre alcune regioni vitivinicole stanno beneficiando dell’innalzamento delle temperature, altre, come nel caso dell’Amarone, stanno lottando contro gli effetti negativi. Il futuro del vino richiederà un approccio integrale alla sostenibilità. Ciò implica il recupero della biodiversità, la ricerca di vitigni resistenti al cambiamento climatico e l’adozione di tecnologie avanzate per prevedere le esigenze delle piante e le condizioni climatiche. Inoltre, la gestione responsabile dell’acqua diventerà essenziale, dato che questa risorsa sarà sempre più limitata.
Il Vino come Prodotto Identitario
Nel futuro, il vino non sarà semplicemente una bevanda alcolica, ma un prodotto identitario che racconta la storia di un territorio, del suo paesaggio e delle sue tradizioni viticole. I vini generici perderanno terreno a favore di quelli che offrono una vera esperienza sensoriale e culturale. Il legame tra vino e territorio diventerà sempre più forte, attrarre i consumatori alla ricerca di autenticità e unicità.
Il Ruolo del Branding
Il futuro del vino sarà anche fortemente influenzato dal branding. Un buon brand non rappresenterà solo un vino, ma un intero stile di vita, un momento di consumo e un’esperienza. Questo richiederà una gestione professionale e un approccio popolare ed inclusivo per attirare una varietà di consumatori. La capacità di profilare il target di consumatori e di rispondere alle loro esigenze sarà cruciale.
Nuove Tendenze nei Consumi
Infine, il futuro del vino potrebbe comportare una riduzione dei consumi, ma una maggiore attenzione alla qualità e all’esperienza. Il modo in cui il vino viene consumato potrebbe evolversi, ma rimarrà sempre legato alla convivialità e all’atto di condividere momenti speciali.
In conclusione, il futuro del vino è un’evoluzione continua, guidata dalla sostenibilità, dalla valorizzazione del territorio, dalla forza del branding e dall’adattamento alle esigenze dei consumatori. Il settore vinicolo sta dimostrando la sua capacità di innovare e prosperare in un mondo in continua evoluzione.