Venerdì 31 marzo (ore 9:30) a ValleVecchia di Caorle (Ve), presso il Centro Tori regionale, sarà inaugurato il nuovo laboratorio di sessaggio del seme. Oltre un milione di dosi di seme prodotte ogni anno. Zaia: una struttura d’eccellenza tutta veneta a disposizione degli allevatori.
Intermizoo S.p.A. si conferma punta di diamante a livello europeo per le innovazioni introdotte nel campo dell’inseminazione bovina. In ordine di tempo, l’ultimo colpo messo a segno dalla struttura di Regione del Veneto, riguarda la collaborazione con IntelliGen® Technologies, importante azienda attiva negli USA, che prevede l’utilizzo in Italia di una innovativa tecnologia di sessaggio del seme per la predeterminazione del sesso del nascituro. In pratica, agli allevatori di bovini da latte viene data la possibilità di utilizzare in stalla un seme sessato di altissima qualità.
“La collaborazione tra Intermizoo S.p.A. e la società americana IntelliGen® Technologies – ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – pone la struttura della Regione del Veneto in una posizione di assoluta eccellenza nel panorama internazionale della ricerca e degli allevatori. Il nuovo laboratorio di sessaggio del seme nel Centro Tori Vallevecchia permetterà, infatti, di offrire la migliore tecnica genetica bovina esistente al mondo per definire il sesso del nascituro. Ricerca e innovazione è un connubio imprescindibile per chi vuole essere all’avanguardia, come lo è la società controllata da Veneto Agricoltura. La nostra società, oltre ad essere un fiore all’occhiello regionale, rappresenta un punto di riferimento nella zootecnica grazie agli investimenti in ricerca e selezione che sta svolgendo da anni nel campo genetico e produttivo degli animali, scalando, com’è noto, anche le più blasonate classifiche sui tori allevati”.
Quello di Intermizoo è stato in questi anni un percorso costellato da successi, che vede nella giornata di venerdì 31 marzo completare un’altra importante tappa, ovvero l’inaugurazione (ore 9:30) del nuovo laboratorio di sessaggio del seme presso il Centro Tori Vallevecchia, in località Brussa di Caorle (VE). Si tratta di un laboratorio, che vedrà impegnati 10 tecnici in tre turni h24, dotato di tecnologia IntelliGen®, l’unica tecnologia di sessaggio del seme con ablazione laser disponibile sul mercato mondiale.
In pratica, con questa tecnologia sarà possibile ottenere un seme con una concentrazione di spermatozoi femmina al 90%, contro il 50% del seme convenzionale. Ciò significa che gli allevatori di bovini da latte possono decidere quante vacche femmine far nascere nella propria mandria. Più in dettaglio, con questa tecnologia il seme viene sottoposto a un processo preliminare di controllo qualità, per assicurarsi che sia vitale e motile. Le cellule vengono quindi colorate e caricate sulla piattaforma di lavorazione: una cellula spermatica contenente DNA femminile è più densa di quella contenente DNA maschile. Quando le cellule passano sotto ai rilevatori laser, è possibile rilevare tale differenza. Questa tecnologia identifica dunque le cellule femminili e utilizza un secondo laser per inattivare le cellule indesiderate (maschili). Entrambe le tipologie di cellule, infine, convoglieranno nella paillette nella giusta concentrazione. Le paillette così confezionate vengono congelate ma, prima della messa in commercio, dovranno passare altri stringenti test di controllo qualità.
“Grazie al supporto della Regione del Veneto che ha creduto in Intermizoo – ricorda Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura – riusciamo oggi a portare agli allevatori la migliore tecnologia genetica bovina esistente sul mercato, tanto che i prodotti di Intermizoo sono oggi richiesti ed esportati in tutto il mondo”.
“La tecnologia IntelliGen® – sottolinea Luca Corrò, amministratore unico di Intermizoo – rispetto alle altre tecnologie tradizionali è molto più delicata nei confronti delle cellule spermatiche e siamo entusiasti di poterla mettere a disposizione dei nostri clienti in Italia e nel mondo. Si tratta di una tecnologia che non sottopone le cellule del seme ad alte pressioni, correnti elettriche e forza di taglio, come nel caso della tecnologia tradizionale di produzione del seme sessato, riducendo così lo stress sulle cellule stesse durante il processo”.
“Siamo entusiasti di ampliare la nostra offerta genetica – afferma Francesco Cobalchini, direttore generale di Intermizoo S.p.A. – includendo la genetica sessata che interesserà la maggior parte dei nostri tori. La combinazione della genetica Intermizoo con gli elevati standard qualitativi della tecnologia IntelliGen® sarà un grande vantaggio per i nostri clienti. Ricordo che Intermizoo produce ogni anno 1 milione di dosi di seme di cui 500mila vengono esportate nei cinque continenti”.
“Questa collaborazione – afferma Jesús Martínez, direttore generale di IntelliGen® Technologies – consentirà agli allevatori di accedere ad un seme sessato di altissima qualità, frutto di una tecnologia collaudata per oltre cinque anni e che ha visto l’inseminazione di 25 milioni di vacche in tutto il mondo”.
Fiore all’occhiello della genetica bovina della Regione del Veneto, la società con sede operativa a ValleVecchia di Caorle (Ve), grazie ad innovativi strumenti gestionali ha puntato sulla riduzione dell’impatto ambientale derivante dalle attività di allevamento. Un impegno premiato da un’importante certificazione internazionale. Tra i principali risultati raggiunti: risparmio del 10% dell’uso di concime chimico azotato e riduzione del 44% delle emissioni di metano. Caner: sul piano dell’impatto ambientale zootecnico, con Intermizoo il Veneto è passato dalle parole ai fatti.
“Mentre in Europa si pensa ad una direttiva taglia-emissioni che colpirà anche gli allevamenti di bovini da latte, oltre a quelli di suini e avicoli, considerati alla stregua di stabilimenti industriali, in Veneto passiamo dalle parole ai fatti – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner -. Intermizoo, con sede a ValleVecchia, ne è l’esempio. Infatti, ha già adottato strumenti innovativi per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle proprie attività di allevamento. I nostri allevatori, hanno intuito che è giunto il momento di cambiare rotta ponendo grande attenzione al tema della sostenibilità ambientale”.
“In una situazione drammatica per l’insostenibile aumento di costi di mangimi ed energia provocati dalla guerra in Ucraina – ricorda Caner – Intermizoo ha messo a punto un sistema di allevamento sostenibile, capace non solo di ridurre le emissioni e l’impatto ambientale ma anche di offrire elevati standard di qualità del seme animale esportato in tutto il mondo. Un’eccellenza veneta, esempio mondiale di zootecnica green che può diventare un modello per molte altre realtà italiane”.
Sostenibilità è dunque la parola chiave della nuova agricoltura e anche della zootecnia che guarda al futuro, pertanto gli operatori del primario dovranno sempre più fare i conti con gli aspetti legati all’impatto delle loro attività sull’ambiente. Spesso è la stessa opinione pubblica ad accusare il mondo agricolo e zootecnico di essere una delle principali cause della produzione di gas serra. Di fronte a queste accuse, agricoltori e allevatori sono chiamati ad invertire la rotta ed operare in armonia con l’ambiente, anche attraverso un utilizzo più responsabile delle risorse.
E’ su questa direttrice, come sottolinea Caner, che si muove Intermizoo, fiore all’occhiello della genetica bovina della Regione del Veneto, società controllata da Veneto Agricoltura, che commercializza il suo prodotto in tutto il mondo, dall’Europa al Giappone, dalle Americhe all’Asia e all’Australia.
Da sempre Intermizoo si è posta tra i propri obiettivi quello di limitare l’impatto ambientale derivante dalle attività di allevamento; questo sia per aiutare le aziende zootecniche ad allevare animali in grado di migliorare la redditività, sia per ridurre l’impronta ambientale della stalla da latte. Si tratta di un impegno che Intermizoo mette a disposizione degli allevatori, garantendo loro validi strumenti per operare in armonia con le esigenze ambientali che la società richiede con forza sempre maggiore.
Ma quali sono nello specifico questi strumenti innovativi messi in campo da Intermizoo? Per capirlo vale la pena ricordare che questa straordinaria struttura produttiva regionale è ubicata all’interno dell’isola di ValleVecchia, in località Brussa di Caorle. Una collocazione non casuale, visto che si tratta di un’oasi naturale della Rete europea Natura 2000 all’interno della quale sorge un’azienda sperimentale di Veneto Agricoltura che da anni abbraccia una modalità di coltivazione sostenibile. A ValleVecchia, le lavorazioni per la produzione di cereali, foraggi e fieno per l’alimentazione dei tori di Intermizoo vengono effettuate con un bassissimo impatto della chimica e della meccanizzazione tradizionale. Inoltre, l’azienda sperimentale ValleVecchia pone grande attenzione anche all’utilizzo della risorsa idrica e alla minimizzazione delle componenti chimiche, sia in termini di diserbanti che di trattamenti antiparassitari, frutto dell’esperienza e dei risultanti derivanti da numerosi progetti europei qui realizzati. Tutto questo a ValleVecchia si è tradotto in uno straordinario esempio di agricoltura sostenibile non solo per l’ambiente ma, nello specifico, anche per le produzioni cerealicole che alimentano i tori di Intermizoo in maniera ottimale, con riflessi positivi anche sugli elevati standard di qualità del seme animale esportato in tutto il mondo.
Come accennato, Intermizoo ormai da tanti anni si impegna ad utilizzare prodotti studiati appositamente per ridurre l’impatto dell’allevamento sull’ambiente. In particolare, grande attenzione è stata data alla gestione della lettiera nelle stalle, allo scopo di ridurre i cattivi odori e la produzione di ammoniaca, con effetti positivi per gli animali, che mostrano una migliore produzione e un maggior benessere. Anche la gestione dei liquami rappresenta un’attività essenziale per l’azienda. L’utilizzo di prodotti che promuovo una corretta maturazione ha permesso di ridurre le esalazioni di odori, ammoniaca e gas serra nonché di ridurre le azioni meccaniche per la loro gestione. Tutto ciò ha permesso di migliorare la qualità fertilizzante dei liquami, consentendo di risparmiare il 10% di concime chimico azotato. Altri risultati importanti raggiunti riguardano la riduzione media del 44% delle emissioni di metano enterico e una maggiore costanza nel profilo emissivo, senza picchi nel corso della giornata, indice questo di una maggiore stabilità ruminale. Inoltre, i livelli di anidride carbonica registrati hanno misurato una riduzione media di emissione del 42%, traducibili in una maggiore qualità dell’aria nelle stalle.
“Nel 2021 – ricorda il direttore di Intermizoo, Francesco Cobalchini – il nostro impegno per una forma di allevamento sempre più sostenibile è stato certificato con il Certification’s Enviromnetal Social Governance (ESG) Rating: 2020©. Per Intermizoo questo importante riconoscimento internazionale non ha certo rappresentato un punto di arrivo bensì una tappa che ci conferma di essere sulla strada giusta per un allevamento sempre più sostenibile. Per Intermizoo, infatti, ridurre le emissioni e l’impatto ambientale della propria produzione non è sufficiente, visto che il nostro obiettivo è anche quello di offrire agli allevatori una genetica che punta ad una maggiore sostenibilità dell’intera filiera del latte“. “I tori di Intermizoo – continua Cobalchini – sono ormai presenze stabili non solo nella classifica italiana PFT, ma soprattutto nelle classifiche IES e ICS-PR, che danno importante peso alla sostenibilità aziendale nel suo complesso. Del resto, la filosofia di selezione Intermizoo, da sempre, ha dato grande importanza alla selezione degli animali in funzione dei loro caratteri gestionali quali una maggiore fertilità delle bovine, maggiore longevità e funzionalità degli animali, caratteristiche queste che consentono all’allevatore di avere una mandria efficiente dal punto di vista economico e manageriale. Migliorare questi caratteri, infatti, comporta una minore quota di rimonta e dunque un miglior utilizzo delle risorse e un impatto ridotto sull’ambiente”.