rassegna stampa vino di lunedì 17 luglio 2023!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 17 luglio 2023!

La rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls, consulenze e strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Intervista a Giancarlo Aneri – «Mi presentai a Maranello con sei bottiglie di Amarone e conobbi Enzo Ferrari».
II produttore di vini, oli e caffè d’eccellenza: chiacchierai con il Drake un’ora, una lezione di vita «La sfida con i francesi per chi esporta più bollicine la vinciamo: un miliardo di bottiglie di Prosecco» Nelle etichette ci sono i nomi di mia moglie, dei figli, dei nipoti Una vera tradizione di famiglia di Sandro Neri Gli riconoscono tante qualità: l’attaccamento alla famiglia, il coraggio di osare, l’intraprendenza che gli è valsa la nomea di «principe del marketing». Ma il suo biglietto da visita, forse, è la schiettezza. «Quanto guadagni lavorando ti dà la misura di quanto l’azienda ti reputi importante, di che risultati sei capace», dice Giancarlo Aneri. Lui, il giorno che si è fermato a fare i conti, ha capito che era il momento di licenziarsi e di creare un’azienda sua. Sono passati trent’anni. Divisi fra la casa di Legnago, nel Veronese, e i 500 fra ristoranti e alberghi di qua e di là dell’Oceano che acquistano i vini, l’olio e il caffè che portano il suo nome. «Sono nato in provincia – racconta – ma volevo essere un cittadino del mondo.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.

L’incendio e l’alluvione superati con lo spirito cooperativo.
La Caviro di Faenza, la prima cantina d’Italia, ha affrontato due sfide senza precedenti di Patrick Colgan COOPERATIVA FONDATA nel 1966 a Faenza per valorizzare le uve dei soci, Caviro è oggi un autentico colosso del settore vitivinicolo, proiettato verso il futuro. Prima cantina italiana, può contare su un vigneto dei soci di 37.300 ettari ed esporta in ottanta Paesi e grazie a forti investimenti nell’economia circolare e sostenibile è completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Eppure gli ultimi mesi hanno rappresentato una sfida senza precedenti per l’azienda che è stata colpita prima da un grosso incendio in uno stabilimento di Faenza e poi dall’alluvione che non ha coinvolto in maniera seria l’attività produttiva dell’azienda, ma tutto il territorio e i soci. Ne abbiamo parlato con il presidente del Gruppo Caviro, Carlo Dalmonte.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.

Intervista ad Alberto Tasca – Tasca d’almerita il nostro vino è a impatto positivo.
La storica casa siciliana è diventata una B Corp, ultimo di una serie di riconoscimenti Esg. Il presidente e ceo, Alberto Tasca, ottava generazione: «L’intelligenza artificiale può migliorare la produzione e ridurre gli sprechi. Il clima? Preoccupano gli eventi estremi». L’aspetto più affascinante della sostenibilità è che «ogni azione non è fine a sé stessa, ma ha un impatto verso ciò che ci circonda: per questo motivo ogni euro speso in essa, sia dai consumatori sia dalle aziende, è un vero e proprio gesto politico». Ad affermarlo è Alberto Tasca, presidente e amministratore delegato di Tasca Holding, società di famiglia che comprende, tra le altre, Tasca d’Almerita, uno dei brand del vino più noti della Sicilia. La casa vinicola, infatti, ha da poco ottenuto la certificazione B Corp, riconoscimento che viene rilasciato alle aziende più virtuose in termini di sostenibilità da B Lab, organizzazione non profit che valuta l’impatto delle imprese su governance, comunità, persone, ambiente e clienti. Un lungo percorso Un traguardo non casuale, appunto, perché Tasca d’Almerita era già società Benefit e dal 2010 aveva aderito a SOStain, il protocollo di sostenibilità per la viticoltura siciliana.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Alla scoperta di “Vite in riviera” – Pigato, Vermentino e Rossese Alla scoperta di “Vite in riviera”.
La Liguria di Ponente protagonista del “risveglio” del settore vitivinicolo grazie all’associazione di aziende che vuole valorizzare le proprie eccellenze. La Liguria: una “scarsa lingua di terra che orla il mare”, secondo il poeta Camillo Sbarbaro. Un territorio quasi selvatico, costretto tra le colline e il mare, fatto di scoscesi saliscendi che sembra la rappresentazione geografica dell’indole dei suoi abitanti: introversi, schivi, sobri, affacciati sul mare ma soprattutto gente di entroterra, riparati all’interno. “Ombra e sole s’alternano/ per quelle fondi valli/ che si celano al mare/ per le vie lastricate/ che vanno in su, fra campi di rose,/ pozzi e terre spaccate,/ costeggiando poderi e vigne chiuse”, scrive della Liguria Vincenzo Cardarelli. E questo lo scenario che si può godere visitando la Riviera ligure di Ponente.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Nuovi talenti dell’Italia del vino.
Un la ente, comprensivo di una vigna, re la possibilità di innescare un percorso agricolo e travolto dalla passione per il vino si lancia in un progetto ambizioso iniziando per prima cosa a convertire il vigneto in b’ coltivato Tinessa si traferisce dalla pania a Milano per frequentare 1 capoluogo lombardo italiani e francese.

Fonte: We Wealth.

Dal 21 riparte «Tramonto DiVino».
Sette tappe tra mare e città d’arte per celebrare i vini e i prodotti dell’Emilia-Romagna. Dal 21 luglio riparte Tramonto Di Vino, il roadshow che da 18 anni sposa vini e cibi a qualità certificata (Dop e lgp), cultura enogastronomica e turismo, apparecchiando il meglio dell’enogastronomia per turisti, winelover e addetti ai lavori.

Fonte: Gazzetta di Parma.

Intervista ad Angela Travagli – L’assessore Travagli: «Strada dei vini e dei sapori Volano per il Ferrarese» – Strada dei vini e dei sapori «Una rinascita per il territorio».
L’assessora comunale Angela Travagli traccia un bilancio dell’attività «La sintonia con le associazioni per valorizzare i prodotti ferraresi» Idi Clan Pietro Zerbini Ferrara Si è concluso positivamente anche quest’anno il bilancio della Strada dei vini e dei sapori, con l’assemblea dei soci che ha accolto favorevolmente il rendiconto economico e la nuova linea di progettazione e di sviluppo. L’assessora comunale Angela Travagli ha avuto un ruolo di raccordo fondamentale nel dare più spinta a questa istituzione. Assessore, un primo bilancio? «Mi sento di stilare dopo quattro anni di lavoro e di rilancio un bilancio più che positivo in merito ai risultati che stiamo ottenendo soprattutto per il ruolo che la Strada sta assumendo quale partner del Comune di Ferrara L’associazione necessitava assolutamente di un forte rilancio e di una rivoluzione di visione che permettesse una vera e identitaria promozione del valore del territorio, delle aziende agricole e soprattutto dei prodotti enogastronomici che caratterizzano la Provincia di Ferrara, che entusiasmasse il farne parte, i partners e la città.

Fonte: Nuova Ferrara.

Enogastronomia e turismo “Il percorso è comune una linea condivisa da tutti”.
L’incontro. La buona tavola è una primaria motivazione della vacanza A Livigno gettate le basi per definire una governance chiara ed efficace 00 Grande attenzione verso la qualità, l’innovazione e la sostenibilità 0. Fondamentale valorizzare l’immagine unitaria della Valle. Un’unica regia riconosciuta, una governance chiara per sfruttare le potenzialità del turismo enogastronomico che caratterizza tutto il territorio e che è in costante crescita anche in provincia di Sondrio, ma che necessita di una strategia di medio e lungo periodo. Anche perché i turisti enogastronomici sono molto esigenti in fatto di qualità e di esperienze da fare e le emozioni e le sensazioni vissute stanno diventando sempre più importanti anche per la scelta della meta. Cinque km di gusto Si è parlato di questo nei giorni scorsi a Livigno, in occasione della giornata dedicata all’evento Sentiero Gourmet, il percorso enogastronomico di 5 km alla scoperta delle eccellenze della cucina valtellinese, grazie a Valtellina Turismo che, in collaborazione con Apt Livigno, Associazione turismo e commercio Livigno e Associazione cuochi e pasticceri Livigno, ha organizzato il think tank “Turismo enogastronomico in Valtellina”, importante momento di condivisione e riflessione incentrato sulle prospettive e le potenzialità di questo cluster turistico a cui anche Sondrio, nell’ottica di trasformazione in veste turistica, sta guardando da tempo.

Fonte: Provincia Sondrio.

Verso un nuovo record di vendite per il vino, la pasta e i salumi.
Indagine Coldiretti sull’export Verso un nuovo record di vendite per il vino, la pasta e i salumi Aumentano le esportazioni alimentari che fanno segnare un balzo del 19% rispetto al mese precedente, in netta controtendenza rispetto al calo generale. quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero a maggio 2023.«A certificare il buon andamento dell’export alimentare – sottolinea la Coldiretti – è l’aumento del 9,3% delle esportazioni alimentari nei primi cinque mesi del 2003 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che spingono il Made in Italy a tavola ad un nuovo record dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato lo scorso anno grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio delle specialità italiane più venduti all’estero».

Fonte: Provincia Sondrio.

L’aperitivo è in quota Con le flop valtellinesi.
In Lombardia una crescita dei turismo pari al4% «Rafforziamo la sit, una regione che si appresta adav re7,4miliaridimrivie22,3 miliari d presenza geon un incremento de14%perenLambe le loci secando le proiezioni Wernosliopiav, spiega il presidente del Ctcb, Marro Deghi Nei rifugi e nei locali. Iniziativa del Consorzio di tutela Bitto e Casera Ai formaggi vengono abbinati tre cocktail a base di ingredienti locali SONDRIO Sapori e natura per restate valtellinese. È questo il connubio che caratterizza “Aperitivo in quota”, la nuova iniziativa pronta a partire venerdì 21 luglio, e attiva fino alla fine di agosto, messa a punto dal Consorzio tutela formaggi Valtellina Casera e Bitto Dop che abbina i suoi formaggi a tre cocktail a base di ingredienti locali come il Braulio, il Nebbiolo e le mele della Valtellina Igp. Prodotti da degustare insieme in una selezione di quattordici tra rifugi e di locali in altitudine. «Con questa iniziativa – spiega il presidente del Ctcb, Marco Deghi – rafforziamo la sinergia tra prodotti di montagna e valle, territorio, sport e natura, per offrire ai turisti un’esperienza estiva sempre più integrata in una regione che quest’estate si appresta ad avere 7,4 milioni di arrivi e 22,3 milioni di presenze, con un incremento del 4% per entrambe le voci secondo le proiezioni Demoskopica.

Fonte: Provincia Sondrio.

Le Langhe ri-progettano il turismo – Le Langhe progettano “insieme” in cerca di un turismo che funzioni.
Nelle Langhe, in Monferrato e nel Roero il futuro sostenibile è una cosa che si disegna insieme: amministratori, cittadini, imprenditori, ma anche un comitato scientifico creato ad hoc. L’Azienda Turistica Locale, promotrice dell’iniziativa, la chiama “progettazione partecipata”, uno strumento per immaginare collettivamente il turismo degli anni a venire, con lo sguardo rivolto alla sostenibilità. L’obiettivo? Calare tra i filari delle terre Unesco l’Agenda 2030 e trasformarla in proposte concrete da includere nel prossimo piano strategico dell’Ente. Si comincia dalle idee dei residenti, gente che porta nelle mani i saperi antichi dei vignaioli e quelli nuovi dell’export e che si confronta quotidianamente con i turisti. Italiani, ma soprattutto stranieri: per lo più svizzeri, ma anche tedeschi, francesi e statunitensi. A vagliare le proposte sarà poi un comitato scientifico di esperti e accademici presieduto da Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e già ministro dell’Istruzione.

Fonte: Repubblica Torino.

Vitigni come antiche gemme.
Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante: il `triunvirato’ che ha importato 11 vulcano alla fama enologica. Ma non finisce qui: altri vitigni autoctoni che trovano clima e terroir ideali si rivelano decisivi per arricchire i vini di Maria Antonietta Pioppo Ruolo guida, quello del Nerello Mascalese: dona una gradazione alcolica elevata (dai 13 ai 14 gradi) e vini con una particolare predisposizione all’invecchiamento grazie alle sue componenti, soprattutto la spalla acida, ovvero la freschezza nello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante in primis sono i vitigni che nascono dal vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna, incarnandone ormai l’iconografia e la fama. Ma non solo, ci sono anche altri vitigni minori tra gli autoctoni. Quali siano le peculiarità dell’uno o dell’altro, li racconta il terroir unico di questo luogo, oggi tra i più noti a livello internazionale. Il suolo vulcanico, l’altitudine, l’esposizione al vento e al sole e poi la differenza anche tra i due versanti, settentrionale e meridionale non possono che regalare vini raffinati, accomunati da una freschezza prorompente che è sinonimo di longevità.

Fonte: I Love Sicilia.

Vino per l’Aperitivo Mediceo: dallo scandalo dell’etanolo alle eccellenze di oggi.
Seravezza “Vino anni ’80 vs vino di oggi” è il tema del nuovo appuntamento di Aperitivo Mediceo, in programma oggi alle 18,30 a Palazzo Mediceo. L’ormai familiare talk condotto da Fabrizio Diolaiuti riserva in questa edizione una particolare attenzione agli anni ’80. Nel nuovo appuntamento si parlerà di una delle eccellenze italiane, muovendo dalla comparazione tra il vino di quel decennio e quello di oggi. Si partirà dal 1986 e dallo scandalo del vino al metanolo, una truffa perpetrata mediante adulterazione del vino da tavola che causò la morte di 23 persone e l’intossicazione di 153, alcune con danni neurologici permanenti e con 15 persone che persero la vista. Un punto di svolta per il settore enologico che ha portato a più attenzione, consapevolezza e qualità.

Fonte: Tirreno Viareggio

Medaglia d’oro all’Amarone di Pierantonio Mello.
Al suo primo anno di partecipazione. Tenuta Villa Bellini acquistata nel 2016 dall’imprenditore veronese Al suo primo annodi partecipazione al concorso di Decanter, Centenarie 2016, Amarone Classico Docg, ha ottenuto una medaglia d’oro. Il vino – prodotto da Tenuta Villa Bellini, azienda di Castelrotto di San Pietro in Cariano – ha portato a casa una votazione di 95 punti. Secondo la motivazione del premio: «Al naso è un vino che presenta sottili sentori di fiori freschi, ciliegia rossa, lamponi, note di vaniglia dolce ed un carattere leggermente pepato, mentre il palato è maturo, con tannini vellutati». «Il nostro Amarone è un vino agile e di vera profondità», spiegano alla Tenuta Villa Bellini, «l’elemento chiave del Centenarie è il tempo, quello del riposo delle uve prima della pigiatura, quello della fermentazione, influenzato dalle rigide temperature invernali, e quello di affinamento in cantina».

Fonte: Arena.

Conto alla rovescia per salvare i vigneti Più di diecimila pali spezzati dal vento.
II caso della storica azienda Roveda di Tezze di Piave «Si sono salvate solo le viti sostenute dai vecchi gelsi» Giovedì la cantina sociale discuterà dei problemi delle aziende vinicole. Corsa contro il tempo a Tezze di Piave per salvare due ettari di vigneto, coltivati con l’antica tecnica a “bellussera”. Il vigneto, che ha oltre un secolo di vita, è crollato sotto le raffiche della tromba d’aria di giovedì, che nella Marca ha causato danni ingenti non solo ad abitazioni, attività produttive e allevamenti, ma anche a coltivazioni d’uva e cereali. L’antico vigneto di via Prati a Tezze appartiene alla famiglia Roveda, la cui coltivazione è tramandata di padre in figlio e ora è coltivato da Desiderio Roveda. La furia del vento ne ha spezzato i tiranti in ferro, facendone crollare una ad una le viti con impianto a “bellussera”, ovvero con tralci disposti a “raggiera”, rara testimonianza delle tecniche contadine di un tempo. Solo alcune viti legate ai vecchi gelsi sono rimaste in piedi, ma quelle sorrette dai pali in cemento sono crollate. In totale, caduti circa 2 ettari di vigneto, di cui 6.000 metri quadri coltivati a vitigno raboso Piave, altri 8.000 metri quadri a tocai e merlot.

Fonte: Tribuna Treviso.

Colline Unesco, vigneti e cantina: l’enoturismo esperienziale firmato Foss Marai.
L’azienda vitivinicola trevigiana, punto di riferimento nel panorama degli spumanti italiani di alta fascia, ha aperto le porte della sua sede storica a Guia di Valdobbiadene per fare vivere agli ospiti esperienze di cultura ed emozione in abbinamento a degustazioni guidate. Guia è una piccola frazione di Valdobbiadene. È adagiata in un’ampia vallata sulle colline pedemontane a 267 metri di altezza ed a meno di cinque chilometri dal capoluogo. Quello che colpisce, già al primo sguardo, è la dolcezza del paesaggio orlato da boschi e ricamato dall’incessante rincorrersi dei filari di vite. Si è nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene inserite dall’Unesco, nel 2019, nella World Heritage List come Patrimonio Culturale dell’Umanità, grazie all’opera dei viticoltori che ha contribuito a creare uno scenario unico.

Fonte: Latitudes Travel Magazine.

Mura Mura, il Monferrato secondo Guido Martinetti e Federico Grom.
Se avete pensato che le menti di Guido Martinetti e Federico Grom avrebbero potuto rimanere a riposo a lungo, dopo la cessione del marchio Grom, vi sbagliavate. Vino, ospitalità, ristorazione e tante novità in arrivo segnano il cammino di questi ex enfants prodige della scena italiana, oggi più che mai uomini di successo. Costigliole d’Asti è il loro quartier generale, 80 chilometri da Torino e 140 da Milano, un luogo circondato da colline dove sono distese vigne e piantati alberi da frutto. Una porzione di Piemonte adiacente alle Langhe. Un luogo che ha dato i natali alla mamma di Guido e che, dopo la vendita del 2015 di Grom a Unilever, assieme all’amico e socio di sempre, Federico, hanno deciso di valorizzare.

Fonte: Identità Golose.

L’Akènta Sub dai mari di Alghero sino a New York e Miami.
Grande successo per l’edizione 2023 dell’Akènta Day, l’evento che celebra l’emersione dell’Akènta Sub, il vino subacqueo affinato sui fondali marini dalla Cantina Santa Maria La Palma. Nella mattina di sabato scorso 15 luglio oltre 8 imbarcazioni ufficiali hanno assistito alle suggestive operazioni dell’emersione del vino sottomarino, insieme ad oltre 60 imbarcazioni private aggregate alla comitiva: intorno alle 11.30 nelle acque della costa di Alghero una squadra di sub – capitanata dal diver professionista Michele Sanna – ha fatto emergere due cantine subacquee, rimaste tra i 6 e i 12 mesi sul fondo del mare per far affinare il vino Akènta Sub; l’attività è stata conclusa con lo spettacolare intervento dell’elicottero pilotato da Andrea Baccanti che ha sollevato le gabbie che proteggono le preziose bottiglie, portandole sino al punto di stoccaggio e poi alla Cantina Santa Maria La Palma. L’operazione ha visto emergere circa 1000 bottiglie di Akènta Sub: contestualmente ne sono state immerse altrettante, pronte per tornare alla luce durante il prossimo Akènta Day.

Fonte: LinkOristano.it.

Cresce l’enoturismo, ma in Puglia le cantine sono a corto di personale.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Del Turismo Del Vino 2023 (Nomisma Wine Monitor e Città del Vino) nel biennio 2021-2022 il 74% delle cantine ha avuto difficoltà nel trovare personale e le regioni con maggiori problemi sono: Veneto (92%), Sicilia (89%), Friuli Venezia Giulia (83%), Puglia (83%) e Piemonte (80%). Le cantine clienti hanno registrato un +120% di fatturato generato dai ticket enoturistici per le aziende che usano la piattaforma (sempre nei primi cinque mesi 2023 rispetto al 2022). I responsabili del motore di ricerca Google, a proposito di travel search hanno segnalato che cresce la ricerca online di esperienze enogastronomiche, che registrano +13% sul 2019 per le wine-tasting e +17% per le food-tasting. Inoltre in tutto il web, il Barolo è più cercato del Brunello di Montalcino e del Franciacorta.

Fonte: Borderline24.com.

Il vino è cancerogeno? Cosa dice la ricerca scientifica.
“L’alcol. Una semplice molecola. Facile da ottenere da quasi qualsiasi carboidrato. Facile da consumare. Immagazzinabile. Dosabile in modo preciso”. E prodotto e utilizzato da sempre in gran parte del mondo, da quando abbiamo notizia di qualsiasi civiltà umana, nonostante sia evidente che il suo utilizzo non comporta alcun vantaggio evolutivo, nel senso biologico del termine, a differenza di altre sostanze alteranti, come la caffeina ad esempio, che quanto meno aiutano a sentirsi più attivi. Nel suo libro Drunk – How we sipped, danced and stunned our way to civilization, Edward Slingerland, filosofo e psicologo alla British Columbia, parte proprio da qui. Qual è la ragione per cui, nonostante gli effetti evidentemente nocivi dell’uso di alcol sul nostro cervello, sul nostro corpo, sui comportamenti e sulla nostra salute, noi umani da sempre facciamo in modo di produrne e consumarne regolarmente una certa quantità?.

Fonte: Valigia Blu.

Vino Vip al Forte.
Seconda edizione dell’evento promosso dalla rivista Civiltà del Bere che ha visto coinvolte 62 aziende vitivinicole leader nazionali, nello scenario di Villa Bertelli a Forte dei Marmi. Cortina d’Ampezzo per la prima edizione, Forte dei Marmi per la seconda. E le location, i nomi blasonati delle aziende presenti, collocano questa manifestazione in un segmento particolare dell’offerta vitivinicola italiana. Sia chiaro. Il mio giudizio sull’utilità di questi eventi è positivo perché, lo si voglia o no, è rappresentativo dell’offerta vinicola italiana nel mondo.

Fonte: Corriere del Vino.

Doc Vino Campania, CIA Avellino frena: tutelare le DocG irpine.
Sul progetto di una Doc Vino Campania proposta dall’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo interviene il Presidente della CIA – Confederazione italiana agricoltori di Avellino, Stefano Di Marzo. «Bisogna tutelare le eccellenze territoriali», spiega. «La Doc Vino Campania non può mettere in discussione la punta di diamante dell’enologia regionale localizzata in Irpinia». Di seguito l’analisi. La proposta dell’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, di costituire una denominazione d’origine controllata “Vino Campania” non trova il no pregiudiziale della Confederazione italiana agricoltori, ma incontra osservazioni di merito tecnico destinate ad alimentare il confronto. Va evitato che una eventuale Doc Campania alimenti confusione per i consumatori e produca l’effetto di un livellamento verso il basso di produzioni di alta qualità, come quelle irpine, strettamente legate a territori unici al mondo, che danno vita a prodotti irripetibili quali sono i vini commercializzati sotto le tre Docg Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi.

Fonte: Nuova Irpinia.

In Ticino si produrrà più vino Merlot vinificato in bianco.
Probabilmente anche le uve ticinesi costeranno di più, perchè per i viticoltori sono aumentati i costi di produzione. Costano di più, infatti, sementi e concimi oltre al carburante e Andrea Conconi, direttore di Ticinowine conferma che c’è l’esigenza da parte di chi produce di alzare i prezzi. Il settore, ad ogni modo, sta bene. Da dopo il Covid il vino locale si vende di più e c’è dunque maggior richiesta da parte dei commercianti, con una conseguente diminuzione delle giacenze, altro motivo per cui la categoria vorrebbe alzare i prezzi. Non ci si deve però scordare che il consumatore avrà a disposizione altri vini di fascia e prezzi inferiori e bisogna trovare il giusto compromesso per restare competitivi.

Fonte: Liberatv.

Il vino è giovane o lo vuole diventare?
«Il vino dovrebbe diventare giovane»: esordisce così Andrea Moser, primo dei quattro relatori a intervenire nella «difficile discussione». Lui, enologo e consulente, ha infatti ben chiaro il suo andamento: «Sta diventando sempre più élitario, si vede anche dai consumi. La prima fascia di prezzo sta perdendo numeri. Quando sei studente non ti puoi permettere bottiglie da trenta, quaranta, cinquanta euro o più. Funziona invece bene la fascia più alta». Riuscire a portare le nuove generazioni ad approcciare il vino come si è fatto con la birra è per lui la chiave di svolta per riuscire nell’intento. Berlo con più leggerezza e disinvoltura, ovviamente, sottolinea: «Senza dimenticarsi che è giovane, ma affonda le sue radici, specialmente in Italia e in Europa, in una tradizione importante».

Fonte: Linkiesta.

Vino e salute | Ragionamento sull’alcol portato alle estreme conseguenze.
Una discussione dei giorni scorsi mi ha spinto a esaminare la statuizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’alcol in un modo che non avevo ancora preso in considerazione. Vorrei condividere con voi le mie perplessità, perché sul punto non ho certezze. L’OMS ha deciso che l’ingestione di qualsiasi quantità di alcol, in combinazione con qualunque sostanza o tal quale, nuoce gravemente alla salute. Questa decisione è stata accolta nei modi più svariati, ma non ho ancora visto nessuno “stressare” il punto, e portarlo alle sue conseguenze logiche terminali. Tanto per capirci, parlo di logica giuridica.

Fonte: Intravino.

IW Private Investments, il connubio tra vino e finanza arriva anche a Roma – Bluerating.com.
Esiste un “miglior vino” o “investimento” assoluto? In che modo le preferenze personali e la propensione al rischio guidano la scelta del vino o dell’investimento? E come il tempo può influire sulla loro valutazione? Sono questi alcuni dei temi affrontati da IW Private Investments nel corso del secondo appuntamento con la conferenza “Vino e Finanza 2.0 tra Tradizione e Innovazione” curata da Giuseppe Riccardi – amministratore delegato di Fondi&Sicav, Conoscere per investire al meglio – dopo aver aperto le danze con il primo appuntamento di Milano. “L’evento si è tenuto in un ambiente accogliente e familiare in un angolo di Piazza Cavour a Roma, il Simposio Restaurant, dove i partecipanti hanno potuto apprezzare non solo la cucina ma anche prestigiose etichette di vino” si legge sulle pagine social del gruppo.

Fonte: Bluerating.com.

Vino: gli imprenditori Francesco Monchiero e Massimo Damonte guidano Piemonte Land e Consorzio Roero.
Due imprenditori vitivinicoli, le cui aziende sono associate a Cia Cuneo, sono stati nominati alla guida di due importanti realtà piemontesi e della “Granda”. Francesco Monchiero, classe 1975, di Canale, enologo e produttore, già responsabile del Consorzio Tutela Roero, è diventato presidente di Piemonte Land of Wine: l’Ente che associa i 14 Consorzi vinicoli del territorio regionale riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura, oltre alla Vignaioli Piemontesi. Il compito? Confrontarsi e individuare delle strategie comuni per la promozione del vino piemontese in Italia e nel mondo. Attraverso i Consorzi sono rappresentati i 44.000 ettari di vigneto che dalle province di Alessandria, Asti e Cuneo si estendono fino ai piedi delle Alpi. Un grande patrimonio enologico costituito, per l’80%, dalle 19 Docg e dalle 41 Doc regionali. Monchiero è arrivato al timone di Piemonte Land dopo un periodo di vuoto, in seguito alle dimissioni presentate nel 2021 dall’allora presidente in carica Matteo Ascheri alla guida del Consorzio di Barolo e Barbaresco.

Fonte: Lavocedialba.it.

STAMPA ESTERA

CVNE logra un año récord en ventas y beneficios por el tirón exterior.
El grupo vinícola facturó 125 millones de euros en su último ejercicio, un 5% más, con unas ganancias de 27,7 millones, un 11,2% más. Logra ya dos tercios de sus ventas fuera de España. Víctor Umitla: PREVISIONES “Tenemos la ventaja de contar con un negocio sólido y mamas reputadas” Victor M. Osorio. Madrid Compañía Vinícola del Norte de España (CVNE), el dueño de Cune, Imperial, Asia o Viña Real, entre otras marcas, sigue enlazando un año récord detrás de otro. La compañía finalizó su último ejercicio, en marzo de 2023, con unas ventas de 125 millones de euros, un 5% más, aunque por debajo de lo previsto, mientras que su beneficio neto ascendió a 27,7 millones, un 11,2% más, en este caso por encima de lo esperado “Ha sido un buen año. Crecimos más en exportación que en España, donde la hostelería se comportó de manera excelente, pero el canal de alimentación estuvo más complicado. Dos tercios de las ventas se generan ya fuera de España, donde además estamos muy diversificados”, asegura Víctor Urrutia, CEO de CVNE. El directivo afirma que el sector del vino está viviendo un momento dificil en 2023, con las principales denominaciones de origen perdiendo ventas debido a la coyuntura económica (inflación, tipos altos…) y su impacto en el consumo. No obstante, confia en esquivar esta situación y crecer un 10% en el año. “Tenemos la ventaja de contar con La compañía espera cerrar 2023 con un crecimiento del 10%, aunque avisa que está siendo un año complicado para el sector del vino. un negocio sólido y marcas reputadas”, asegura. Urrutia explica que el fuerte incremento de la rentabilidad de la compañía el pasado año se debió, sobre todo, a un cambio en el mix de ventas. “Hemos vendido más vino de valor y, por tanto, con más margen”, explica. La compañía también elevó precios y creció en volumen, aunque en menor medida. El desarrollo de nuevos proyectos de alto valor como Bela, La Val o Val do Galir, así como la mayor venta de vinos gran reservay espumosos, explica el cambio en el mix. “Son proyectos en otras denominaciones que están creciendo más rápido que los de Rioja, que ya están más consolidados”, asegura el CEO de CVNE. “Los blancos y rosados van muy bien, en parte por el calor, pero también por una tendencia global que ha llegado a España. Siempre ha existido el prejuicio de que eran vinos peores, pero eso ha cambiado”, añade. CVNE compró hace unos meses La Val, una de las bodegas fundadoras de la DO Rías Baixas, así como un viñedo significativo que hace a la compañía tener ya 94 hectáreas en esta zona.

Fonte: Expansión.

Alcohol deaths rise in Iran.
Many fault government as the hazards of drinking bootleg products grow. When a renowned Iranian artist hosted friends at his apartment in Tehran last month, he served, as he did often, a bottle of homemade aragh, a traditional Iranian vodka distilled from raisins, that he had secured from a trusted dealer. His guests and his partner did not drink that evening, so he raised shot glasses to them and drank alone. Within a few hours, the artist, Khosrow Hassanzadeh, 60, felt his vision blur. By the next morning, his sight was gone, and he was delirious and short of breath. He was rushed to a hospital, where doctors diagnosed him with methanol poisoning from the aragh, according to his partner, Shahrzad Afrashteh. Mr. Hassanzadeh fell into a coma that night and died two weeks later, on July 2. His death, from something as innocuous as having drinks, shocked and infuriated many Iranians who have found ways around the Islamic Republic’s longstanding ban on the sale and consumption of alcohol, which is punishable by up to 80 lashes and fines. Rather than stopping drinking, the ban over time has led to a flourishing and dangerous bootleg market. In the past three months, a wave of alcohol poisonings has spread across Iranian towns big and small, with an average of about 10 cases per day of hospitalizations and deaths, according to official tallies in local news reports. The culprit is methanol, found in homemade distilled alcohol and counterfeit brand bottles that apparently circulate widely, according to Iranian media reports and interviews with Iranians who drink, sell and make alcohol. To many Iranians, the deaths are an example of how the Islamic Republic’s religious rules oppress ordinary citizens and meddle in their personal lives. “Khosrow was taken from us because of the lack of social freedoms. It was you who took Khosrow from us,” Nasser Teymourpour, a fellow artist, wrote on Twitter, blaming the government for the alcohol-related deaths. Iran is still reeling from a nearly yearlong uprising against the rule of the Islamic Republic, which erupted after a 22-year-old woman, Mahsa Amini, died in the custody of morality police on accusations that she had violated a strict religious law requiring women to cover their hair and bodies. Many Iranian women are now defying the hijab rule and appearing in public with their hair showing. After Mr. Hassanzadeh’s death, a collective of artists and writers in exile issued a statement saying that he was, “without a doubt, a victim of religious authoritarianism.” At his funeral, his partner screamed, “Don’t ever forget that they killed him.” Mr. Hassanzadeh was known in art circles in Iran and abroad for his remarkable trajectory from a fruit seller in a working-class neighborhood to a celebrated artist whose work was exhibited at places like the British Museum and auctioned at Christie’s and Sotheby’s. His art, a mixture of painting, Persian calligraphy and print, captured the everyday triumphs and struggles of Iranians, and his themes included religious rituals, scars of war and the reverence of cultural icons, consumerism and pop culture. “Khosrow spent his entire life trying to preserve in his art certain ideals, rituals and lives of ordinary people in Iran.

Fonte: New York Times International Edition.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che la rassegna stampa vino di oggi, è stata offerta da QuidQuid Srls

A risentirci a domani.

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