News Vitivinicole e tenute agricole di lunedì 21 febbraio 2022!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 21 febbraio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Ai piedi dell’Etna il vino rinasce con bio (e Docg).
C’è molta emozione nella voce di Vincenzo Lo Mauro, consigliere delegato della Vini Franchetti di Iassopisciaro (Catania), cantina che fa parte del Consorzio tutela vini Etna Doc, mentre racconta l’unicità delle vigne che crescono alle pendici del vulcano. «Questo territorio è straordinario per la varietà che offre — spiega —. L’Etna ha quattro versanti, ognuno dei quali ha un suo tipo di vino: a Nord quelli più eleganti, a Sud quelli più alcolici, mentre l’Est e il Sud-Est sono più vocati al bianco. Poi ci sono le 133 contrade, porzioni di terreno differenti tra di loro a causa delle diverse colate laviche, che rendono il suolo più o meno minerale. E la pianta che cresce qui, che ha più di cento anni, è alta circa 6o centimetri». Tra i primi ad accorgersi di queste specificità, vent’anni fa, è stato Andrea Franchetti, di origine toscana e fondatore dell’omonima azienda, autore insieme ad altri imprenditori di un nuovo Rinascimento della viticoltura sull’Etna.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Export e filiere gli affari delle Dop spingono la ripresa.
Made in Italy: le etichette valgono 16,6 miliardi. Il Sud cresce del 7,5%. Grazie al Prosecco, la regione più ricca è il Veneto di Andrea Bonafede economia delle etichette certificate traina il settore agroalimentare. E risulta una delle aree che, in tempo di pandemia, ha saputo contenere meglio l’emorragia causata dalle limitazioni a produzione, distribuzione e consumo. A rivelarlo è il XIX Rapporto Ismea Qualivita sul settore italiano dei prodotti Dop e Igp nel 2020, presentato lunedì scorso alla presenza del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli. L’analisi mostra che, nell’anno dell’esplosione della pandemia da Covid-19, il valore complessivo della produzione certificata Dop e Igp agroalimentare e vinicola italiana —che conta 841 prodotti e 286 Consorzi di tutela — è pari a 16,6 miliardi di euro, in flessione del 2% rispetto al 2019. Di questi, 7,3 miliardi provengono dal comparto cibo (-3,8% su base annua) e 9,3 dal vino (-0,6%).

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Stop all’etichettatura: viticoltori soddisfatti.
E’ stata respinta la proposta di bollare come pericolosa perla salute (con una «F» nera) ogni bevanda alcolica, perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol. Lo «stop» all’etichettatura «Nutriscore», mette in salvo i vini della Riviera di Ponente. Esultano i viticoltori della Piana ingauna e con loro il presidente provinciale della Cia Mirco Mastroianni: «Giustamente si è ritrovato equilibrio e buon senso per tutelare una delle nostre eccellenze produttive». E’ stato il Parlamento Ue ad aver eliminato i riferimenti al legame tra il consumo d’alcol e i tumori con il settore vitivinicolo in subbuglio che contestava l’apertura all’introduzione di una etichetta per le bevande alcoliche sul modello di quanto avviene per le sigarette, ossia con delle avvertenze sui rischi perla salute.
Fonte: Stampa Liguria.
La Dop economy.
LE PRIME 10 REGIONI PER IMPATTO ECONOMICO. La produzione certificata DOP IGP agroalimentare e vinicola nel 2020 esprime un valore di 16,6 miliardi di euro, pari al 19% del giro d’affari del food italiano. In Piemonte la tavola di qualità vale quasi 1,5 miliardi di euro. Traino della filiera è soprattutto il cuneese, le cui eccellenze hanno un impatto economico superiore a 700 milioni di euro l’anno.

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

Conoscere il vino, corso base di avvicinamento.
Confcommercio Lecce propone un nuovo corso dedicato al mondo del vino. “Conoscere il vino. Corso di avvicinamento al vino” propone un percorso formativo diretto a far conoscere il vino nelle sue diverse declinazioni ad operatori della ristorazione, addetti alla sala, barman, beverage manager, guide turistiche e semplici appassionati. Le lezioni verranno realizzate presso Officine Cantelmo a Lecce. I partecipanti, guidati dal sommelier Fabio Monittola, ad ogni lezione degusteranno 3 tipologie di vini italiani o internazionali. Verrnano approfondite, inoltre, le tecniche di produzione del vino, le tipologie di denominazione di origine, i vitigni autoctoni e internazionali. Verranno, inoltre, approfonditi spumanti, passiti e distillati analizzando le diverse modalità d’ abbinamento cibo, vino e temperature di servizio. II corso, che prevede 5 lezioni da 3 ore e si concluderà con una degustazione didattica presso la cantina Conti Zecca di Leverano e la consegna dell’attestato di partecipazione.

Fonte: Salento in tasca.

Forbes mette Garbole tra le eccellenze italiane.
I fratelli Finetto da autodidatti ai vertici dell’enologia italiana Forbes mette Garbole tra le eccellenze italiane «Un sogno? Lo si può realizzare, noi siamo la prova» •• Nella classifica delle 100 Eccellenze italiane 2022 del vino e cibo made in Italy stilata da Forbes Italia c’è anche una piccola cantina veronese, la Garbole dei fratelli Finetto di Tregnago. Un coronamento di un’avventura iniziata nel 1994 prima da Ettore, ex operaio specializzato metalmeccanico e musicista bassista, e poi dal fratello Filippo, ex dirigente alla Pedrollo di San Bonifacio. Insieme hanno scelto di produrre vini nella terra del Valpolicella allargata puntando sulla fascia alta di prodotto con un’operazione di brandizzazione della cantina. Non vogliono che si parli di qualità ma di stile creativo nel fare vino.

Fonte: Arena.

«Il virus, la paura, i soldati sulle strade: i nostri 2 anni a Vo’» – Dal dolore alla nuova vita, la forza e rinascita di Vo’.
II reportage La pandemia raccontata dai protagonisti «Il virus, la paura, i soldati sulle strade: i nostri 2 anni a Vo’»? La festa per la fine dell’isolamento di Vo’. l.ucchin e Pipia alle pagine Il e III Dal dolore alla nuova vita, la forza e rinascita di Vo’ >Sono passati 731 giorni da quel 21 febbraio 2020. Ora il paese è meta di tanti turisti e nuovi abitanti quando si sono scoperti i primi due casi di Covid II sindaco: «Siamo un’isola felice, 30 nuovi residenti». I1 sole è già calato dietro al monte Venda da un bel po’, fa un freddo pungente e in giro per la piccola Vo’ non c’è praticamente nessuno. Sono le 17.45 del 21 febbraio di due anni fa. È venerdì, per tutti è l’inizio del tanto atteso fine settimana. Ma la realtà è un’altra: è l’alba di una nuova era, fatta di paura, mascherine, zona rossa, militari, cordone sanitario.

Fonte: Gazzettino Padova.

«Io e Renato quella sera in ambulanza».
Silvia Busolli ha trasportato uno dei «La collega aveva un bimbo, le ho detto: primi due pazienti il 21 febbraio 2020 vado io. E indossavo i guanti per i piatti». Quanto è lungo un viaggio a sirene spiegate da Schiavonia a Padova? Trentuno chilometri, ventitré minuti. Molto di più, se quella strada ti porta ad imboccare un tunnel da cui solo due anni dopo riesci forse a vedere la fine. Silvia Busolli, trentacinquenne di Rovigo, lavora da sette anni come infermiera a Schiavonia e quella maledetta sera del 21 febbraio 2020 era a bordo dell’ambulanza che ha trasportato Renato Tu retta, uno dei primi due pazienti Covid scoperti in Veneto. Silvia, torniamo a quel giorno? «Ero fuori per una normale emergenza. Una persona con una crisi respiratoria, intubata sul posto.
Fonte, Gazzettino Padova.

Più ettari destinati al Prosecco Oggi l’istanza va in Regione.
Il Prosecco Doc sottrarrà 3.600 ettari, da oggi al 2024, al Pinot grigio oppure ai vini rossi? «Nessun timore», risponde Albino Armani, presidente del Consorzio di Tutela delle Venezie. «Il Pinot Grigio è tornato in grande spolvero. L’anno scorso la denominazione è cresciuta del 6% e in questo primo mese di gennaio siamo addirittura ad oltre il 30% di crescita. Quindici fa solo piacere poter competere virtuosamente con il Prosecco Doc, che va così bene da immaginare ulteriori traguardi». Oggi, infatti, i vertici della Denominazione presieduta da Stefano Zanette, chiederanno alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia di poter attingere ad altri 10.800 ettari di glera (magari estirpando 3.600 ettari di altre varietà per impiantare il vino base delle classiche bollicine). La domanda, interna e internazionale, potrebbe infatti rendere necessaria la produzione entro tre anni di altre 213 milioni di bottiglie, per un maggiore valore di 650 milioni di euro.

Fonte: Tribuna Treviso.

Anteprima del Chiaretto di Bardolino torna l’appuntamento con il vino rosa.
Anche questo è un segno che stiamo uscendo dall’emergenza Covid. Dopo due anni torna da sabato 3o aprile e domenica primo maggio, sulla riviera orientale del lago di Carda, l’appuntamento con Corvina Manifesto, l’anteprima del Chiaretto di Bardolino, la rassegna di presentazione della nuova annata del vino rosa. Durante l’evento, giunto alla sua tredicesima edizione, saranno in degustazione i vini della vendemmia mg, i primi peri quali è obbligatoria in etichetta la dizione “Chiaretto di Bardolino”, entrata in vigore con il nuovo disciplinare di produzione, che ha anche previsto l’innalzamento al 95 % della percentuale utilizzabile del vitigno autoctono della corvina veronese. La manifestazione si svolgerà sulle colline di Bardolino, nella sede dell’Istituto Salesiano Tusini, un centro professionale dedicato alla formazione di giovani operatori specializzati nella gestione della cantina e nella conduzione del vigneto.

Fonte: Voce di Rovigo.

Prosecco assediato dal tarocchi.
Coldiretti: “E’ imbarazzante pensare che l’Europa possa autorizzare il termine Prosek” Prosecco assediato dai tarocchi “L’Ue chiuda questa partita e rigetti le richieste croate. Quello che sta accadendo è scandaloso”. La corsa alle imitazioni del Prosecco non si ferma. Mentre sulle bollidne più famose d’Italia pende la spada di Damocle dell’Europa che deve ancora decidere sul Prosek croato, il mondo enologico attinge a mani basse all’italian sounding nella speranza di replicare il successo targato made in Italy. Così, spuntano fuori nomi che cercano di richiamare alle orecchie l’esperienza di un fresco e profumato bicchiere di Prosecco. Dalla Germania arrivano così il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco, mentre dalla vicina Austria arriva il Whitesecco. Sulla sponda di Mosca preferiscono andare sul sicuro con un “Prosecco” made in Russia e la Moldova rilancia con il suo Crisecco, mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur.

Fonte: Voce di Rovigo.

Un bicchiere di vino prima di dormire concilia il sonno? la risposta degli esperti.
Che sia sull’alcool o sia sul sonno, di falsi miti ce ne sono troppi in entrambi i casi. Sul sonno se ne dicono tante, come ad esempio l’imposizione di dormire otto ore, o la notte è incompleta. Probabilmente è una delle più grosse fandonie si dicono: imporre otto ore di sonno ad una persona che magari per sua natura ha bisogno di dormire molto meno, è controproducente sotto ogni punto di vista. Probabilmente lo\ la sventurata neppure riuscirà a dormire all’orario imposto e invece diverrà quasi insonne, con buona probabilità. Altra cosa che spesso si dice che contare aiuti a prendere sonno: falso.

Fonte: Inran.it.

Mercato del vino: 2021 positivo ma 2022 incerto.
Nel 2021 il mercato del vino nella distribuzione moderna pur avendo registrato una leggera inflessione pari a -2,2% a volume rispetto al 2020 (anno caratterizzato dal Covid) risulta positivo se paragonato al 2019 (considerato vero termine di paragone). I dati emergono nel corso del webinar dal titolo Vino e Bollicine nella Distribuzione Moderna: consuntivo 2001 e prospettive per il 2022, organizzato da Veronafiere, nell’ambito di una serie di webinar organizzati come tappe di avvicinamento a Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile 2022. Crescono le bollicine (+18,1% a volume) trainate dal prosecco e +20,5% a valore. Il vino a valore registra +2,1%. Il valore in euro è di 3 miliardi complessivi (dati IRI:
Iper+Super+LS+Discount+VenditeOn line).

Fonte: Gdoweek.

Covid: vino difende dal virus, birra e sidro peggiorano la situazione!
Sin dall’inizio della pandemia, ne abbiamo sentite tante di notizie, su probabili rimedi al Covid, che si rivelavano inconsistenti e privi di fondamento scientifico. Questa volta però la notizia arriva al termine di una ricerca scientifica cinese effettuata su pazienti. I risultati sono stati sorprendenti, perché hanno confermato che il vino rosso protegge dalle infezioni da Coronavirus, mentre il vino bianco e gli spumanti proteggono dall’infezione in misura lievemente più bassa. In sostanza, chi consuma 4 o 5 bicchieri di vino rosso al giorno ha il 17% di probabilità in meno di contrarre il Coronavirus, mentre chi consuma 4 o 5 bicchieri di vino bianco o spumantizzato vede scendere un po’le probabilità all’8%. Gli scienziati ritengono che a giocare il ruolo chiave, siano i polifenoli.

Fonte: Giornale della Birra.

Vino, il Concours Mondial a Rende: l’ira dei vignaioli di Cirò.
Il Viaggio alle origini del vino, che comprende il Concours Mondial de Bruxelles 2022, non si farà nel territorio cirotano, dove si produce il celebre Cirò doc, bensì a Rende e a Cosenza, dal 18 al 22 maggio. Lo ha deciso il Dipartimento agricoltura della Regione Calabria, autorizzando una spesa pari a 300 mila euro. Evidentemente, i dirigenti regionali competenti alla parola “vino” associano la città di Rende e il capoluogo bruzio. Quando hanno appreso la notizia, i vignaioli cirotani sono rimasti basiti. Non è una questione di campanilismo, come sottolineano i produttori interpellati, ma di logica.

Fonte: Il Quotidiano del Sud.

Dalle Marche alla Campania torna la nuova edizione di Io Vino.
Torna dopo due anni di stop la nuova edizione di Io Vino, Selezione da Vitigno Autoctono, più testarda che mai e con quella passione di sempre per il vino e per la gente che ama il vino. E per questo quinto e tanto atteso appuntamento Io Vino arriva nel cuore della Capitale per presentare e far conoscere una selezione di vitigni autoctoni tra Marche e Campania. Appuntamento domenica 13 marzo dalle 11 alle 20 a Roma, presso Ergife Palace Hotel. Se la location cambia, si conferma saldo il format di degustazioni e seminari organizzati dall’Associazione Io Vino che pone l’attenzione su una serie di produzioni vitivinicole e aziende di Marche e Campania.

Fonte: EgNews.

Faremmo un errore a buttare via il vino aperto da giorni perché sono tante le cose sorprendenti che possiamo fare in cucina risparmiando ma anche in giardino e per il nostro corpo.
Quando si apre una bottiglia di vino, soprattutto se si è da soli, può capitare che la bevanda avanzi. Se non siamo dei grandi bevitori, lo sorseggiamo per una evenienza speciale, probabilmente senza riuscire a vedere “il fondo della bottiglia” come si usa scherzare. D’istinto, non sapendo che farne, siamo tentati di versarlo nel lavandino, dispiacendoci per lo spreco che, soprattutto in questo periodo, non è mai piacevole. Eppure, come tutte le cose che abbiamo in casa, anche il vino che abbiamo aperto da una settimana, potrebbe essere un valido aiuto per noi. Ci sono, infatti, vari modi per sfruttare questo “nettare”, alcuni davvero insospettabili, ma che potrebbero essere efficaci. Insomma, faremmo un errore a buttare via il vino aperto da giorni, così come capita anche con la birra scaduta.

Fonte: Proiezioni di Borsa.

Donne, alleanza tra vino e arte per sbriciolare il gender gap, l’idea di una (geniale) manager vinicola della Valdobbiadene.
Donne che aiutano donne in settori dove tradizionalmente le capacità femminili affiorano con fatica e dove si misura evidente il gap tra i sessi. E’ così che, tra le colline della Valdobbiadene, in Veneto, è nato un bellissimo progetto – più unico che raro – tra una importante azienda vinicola a trazione femminile e un gruppo di artiste locali. Un laboratorio che ha unito la capacità imprenditoriale di Giulia Tramet, la manager della Cantina Fasol Menin all’idea di dare l’opportunità a donne talentuose di farsi conoscere sul mercato dell’arte, abbattendo qualche steccato in più, visto che si tratta di uno dei settori maggiormente penalizzanti e discriminatori in assoluto. Il progetto decollato in provincia di Trento ha velocemente varcato i confini nazionali.

Fonte: Il Messaggero.

Elegante, classica, simile alla Borgogna: l’annata 2018 di Barolo secondo i produttori di Deditus.
“Parlano” Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti. Per certi grandi vini, l’annata è un valore importante. Così è per i Barolo, che, in questo 2022, sta uscendo sul mercato con la vendemmia 2018. Annata che, dai primi assaggi, sembra raccontare grande eleganza e classicità, con vini che stilisticamente ricordano molto la Borgogna. E se il Barolo 2018 (che sarà protagonista della newsletter mensile di degustazione, “I Quaderni di WineNews”, a marzo 2022), dalle Langhe arrivano le prime impressioni dei produttori di Deditus, associazione guidata da Gianni Gagliardo, che riunisce nove grandi famiglie alla guida di cantine che sono firme importanti di Barolo, come Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti.

Fonte: WineNews.

Sana Slow Wine Fair debutta a Bologna.
Il vino buono, pulito e giusto è il claim che accompagnerà la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, una manifestazione che esce dai soliti schemi fieristici e rappresenta, anche per il settore vitivinicolo, il primo passo concreto di quella transizione ecologica che caratterizzerà i prossimi decenni. Dal 27 al 29 marzo a Bolognafiere 500 saranno le cantine espositrici per una tre giorni di incontri, degustazioni e masterclass. Sana Slow Wine Fair nasce dal connubio tra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con il Salone Internazionale SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale.

Fonte: Corriere del Vino.

STAMPA ESTERA

Cinq idées reçues sur le tonneau.
Pour être bien élevé, un vin doit-il forcément passer par la case barrique? Age, volume, essence… tout compte, fût-ce pour la beauté de l’art ophél.e Neiman 0vag1. Le vin est meilleur s’il a été élevé en fût de chêne Voilà qui est aussi faux que l’inverse: «L’élevage en barrique est un aquillage inutile.» L’élee en fût de chêne n’est ni bon ni mauvais en soi. Il joue un rôle sur la structure et le goût du vin. Si vous appréciez les arômes de vanille, de noix de coco, de toast, de praliné, de caramel, de feu de bois… ainsi qu’une structure ronde et veloutée, alors vous vous régalerez d’un vin au boisé affirmé. Si vous préférez les dominantes expressives de fruits, les vins juteux, vifs, aux tanins peu présents, alors les contenants neutres, comme la cuve en Inox ou en béton, plairont davantage à votre palais. Mais, surtout, au-delà du goût propre à chacun, certains vins puissants, aux tanins solides, auront besoin d’un élevage « sous bois », afin de se patiner et de se polir, à la façon d’un enfant poli qu’on dit «bien élevé». Tandis que d’autres, plus légers, pàtiront d’un passage en fût qui pourrait dominer, voire écraser, leurs arômes et leur fine structure.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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