rassegna stampa del vino di lunedì 26 settembre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 26 settembre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

Freddi, le nuove frontiere del vino italiano.
Oggi non parliamo di una cantina ma di quarantatré cantine italiane. Quelle rappresentate da Edoardo Freddi International, la prima azienda italiana di export management del settore vino. Una posizione raggiunta in appena dieci anni di attività, festeggiati proprio in questi giorni con l’acquisizione di tre nuovi clienti: Santa Lucia in Franciacorta, Serre Prosecco e Casa Vinicola Triacca, con sede in Svizzera e cantine in Italia. Marchi che si aggiungono a cantine prestigiose come San Leonardo, Feudi di San Gregorio, Marchesi di barolo, San Michele Appiano, Montevetrano, Codice Citra, La Tunella, Cascina Chicco, Michele Serra: nomi prestigiosi e realtà da grandi numeri. Come quelli dell’azienda: 75 milioni l’anno di fatturato, 30 per cento di crescita annuale a partire dal 2012, 100 Paesi del mondo in cui l’EFI opera, 28 milioni di bottiglie commerciate.

Fonte: Giornale.

Professionisti in crescita – Giovanni Busi alla guida del Consorzio Vino Chianti.
Giovanni Busi alla guida del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi è stato confermato alla guida del Consorzio Vino Chianti per altri tre anni. Busi è titolare dell’azienda vitivinicola Travignoli, che dirige dai 1989, e dal 2010 è presidente del Consorzio Vino Chianti che conta 3.500 aziende socie che rappresentano 15mila ettari di vigneto destinato a produrre Chianti docg. Due i vicepresidenti: Ritano Baragli (cantina sociale Colli Fiorentini) e Alessandro Zanette (Gruppo Italiano Vini).

Fonte: Italia Oggi Sette.

La terra dei grandi vini.
Boigheri, Napa Valley, Bordeaux, Alto Adige: cosa accomuna questi vigneti? Un’argilla finora sconosciuta ll minerale scoperto con questa ricerca è un elemento fondamentale che aiuta lo sviluppo ecofisiologico della vite e favorisce la qualità delle sue uve. C’è un filo rosso che lega i terroir da cui nascono i vini più pregiati del mondo, come Borgogna, Bolgheri, Napa Valley, Bordeaux ed alcuni terreni dell’Alto Adige. Si tratta di un particolare minerale di natura argillosa che rende il suolo particolarmente fertile e predisposto alla coltivazione di vitigni di alta qualità.

Fonte: Login Corriere della Sera.

Il brio delle bollicine di montagna Via al primo festival del Trento doc.
A Trento dal 7 al 9 ottobre un ricco programma di degustazioni, eventi e incontri nei vigneti per scoprire il metodo classico Anche i locali della città per tre giorni offriranno menu abbinati con lo spumante simbolo di eccellenza italiana Se il clima cambierà, i produttori sposteranno più in alto la coltivazione per mantenere la qualità di Luigi Gaetani Un festival per celebrare le bollicine di montagna. Succede a Trento, dal 7 al 9 ottobre: degustazioni, approfondimenti, eventi serali, musica e incontri in città e nei vigneti per scoprire una delle eccellenze del territorio, il Trentodoc. Metodo classico sempre più apprezzato – il primo a ottenere la Doc in Italia nel 1993 – negli anni il Trentodoc si è guadagnato un posto di rilievo sulla scena nel mondo del vino, in patria ma anche all’estero.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Vino, produzione in aumento del 4%.
È la previsione degli esperti per la Campania: qui la vendemmia promette uve di qualità Da Ischia a Mirabella Eclano al via le degustazioni nelle cantine di storiche case vinicole Ci siamo: il periodo più simbolico e ricco di tradizione della produzione del vino, ed anche il momento più atteso dai winelovers, è arrivato. La vendemmia di quest’anno, in particolare, era attesa con una certa tensione, a causa della congiuntura climatica eccezionale che ha contraddistinto il 2022, non solo per il più alto tasso di siccità dal i800 ad oggi ma anche per le temperature più calde delle ultime cinque decadi.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Food.

Spumanti, via libera all’aumento di alcol.
Con decreto dirigenziale n. 138 del 2022, la Regione Campania ha concesso l’autorizzazione all’aumento del titolo alcolometrico volumico naturale delle uve atte a dare vini da tavola, IGP, DOP e delle basi spumante prodotte da varietà idonee alla spumantizzazione atte alla produzione di vini spumanti, vini spumanti di qualità del tipo aromatico per le province di Benevento e Avellino, relativamente alla vendemmia 2022. L’aumento del titolo alcolometrico volumico naturale, non potrà essere superiore a 1,5 gradi.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

Sette luoghi per sette progetti.
Feudi di San Gregório sponsorizza II Canto della Terra», opera di Pietro Ruffo Evento per i 100 anni de La Lucente di Bari, la più longeva società del cleaning a cura di Emanuele Imperiali Sette progetti per contribuire alla crescita del Mezzogiorno, recuperando antichi mestieri e tradizioni e favorendo l’inclusione sociale e lavorativa di persone in difficoltà. Sono quelli selezionati attraverso il bando promosso da Enel Cuore e dalla Fondazione con il Sud. «Anche i luoghi più piccoli, lontani, dimenticati del nostro meridione hanno tanto da offrire se si creano le occasioni giuste», commenta il Presidente della Fondazione, Carlo Borgomeo.

Fonte: L’Economia del Corriere del Mezzogiorno.

Bertinoro, alla scoperta dei segreti della vendemmia.
Riti e saperi della vendemmia da gustare, un viaggio tra i sapori e le tradizioni del territorio. È l’iniziativa organizzata al Podere Carlo Fantini in Via Ausa a Bertinoro per il 2 ottobre alle 16.30. Si tratta di una merenda contadina in piena regola, nella rustica cornice dell’aia, con assaggi, degustazioni, racconti e tradizioni che porteranno i presenti in un mondo dove è possibile scoprire tutti i prodotti legati alla vite. «Vendemmia non vuol dire solo vino — affermano gli organizzatori — dalla vendemmia infatti si possono ricavare tanti prodotti, l’invito è quello di venire assieme a noi in una vera azienda agricola dove imparare e assaggiare direttamente la vera Romagna rurale».

Fonte: Corriere Romagna del lunedì.

Storia, nascita e finalità della manifestazione.
Le dichiarazioni di Nicola D’Auria «È stato, per noi – ha affermato Nicola D’Auria, presidente de Movimento del turismo del vino – un grande anno e “Cantine Aperte in Vendemmia” continuerà a regalare a tutti i “winelover” la gioia di ritrovarsi attorno alla passione per il vino che li accomuna. Stavolta gli enoappassionati non si limiteranno solo a degustare il vino, ma saranno parte attiva della sua produzione. È per questo che “Cantine Aperte in Vendemmia” riscuote ogni anno un grande successo, sia tra i grandi ma anche tra i più piccoli.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Cantine aperte in vendemmia L’evento per gli enoturisti.
Dove andare Nel Lazio la manifestazione si svolgerà nella giornata di oggi Sono coinvolte quattro aziende, organizza il Movimento del turismo del vino Obiettivo dell’evento è promuovere l’enologia italiana Le iniziative in programma Eccole le quattro cantine del Lazio che oggi, domenica 25 settembre, apriranno le porte agli enoturisti: l’Azienda agricola Cantina del Tufaio di Zagarolo, la Tenuta Le Quinte di Montecompatri, l’Azienda agricola biologica Cantinamena di Campoleone e la Tenuta Pietra Pinta di Cori. “Cantine Aperte in Vendemmia” è uno degli eventi che organizza il Movimento del turismo del vino per promuovere l’enologia italiana, una giornata in cui vivere l’atmosfera gioiosa e vivace della raccolta dell’uva.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Oltrepo, terra di Pinot insieme a 34 aziende.
Quasi il doppio delle aziende rispetto allo scorso anno. Si prospetta un’edizione di successo il secondo appuntamento con “Oltrepo — Terre di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze”, in programma oggi per tutto il giorno alla tenuta Pegazzera di Casteggio, a cura del Consorzio tutela vini Oltrepo Pavese. Se alla prima edizione avevano partecipato 20 aziende, quest’anno saranno 34 i produttori che faranno assaggiare i loro vini alla stampa nazionale ed internazionale, ristoratori, enotecari, agenti e sommelier. «Si tratta di un’idea nata da un gruppo di cantine virtuose e dal loro spirito di squadra, secondo una linea portata avanti dal Consorzio», commenta il direttore del Consorzio, Carlo Veronese.

Fonte: Provincia – Pavese.

Il progetto «si svigna» nel carcere di Alba.
Si rinnova Il progetto SI svigna, che ormai da anni unisce 11 carcere G. Montalto e la Scuola enologica Umberto I, con l’obiettivo di coltivare il vigneto di un ettaro presente all’interno della struttura. Con le uve, principalmente Nebbiolo e Barbera, si producono circa 2 mila bottiglie l’anno con il marchio Valelapena che viene vinificato nella cantina sperimentale della scuola albese e poi distribuito al pubblica Nei giorni scorsi le uve raccolte sono state conferite e pigiate alla presenza del consigliere con delega all’Agricoltura del Comune di Alba, della dirigente scolastica Antonella Germini, del garante peri detenuti della Regione Piemonte Bruno Mellano, dell’agrotecnico convenzionato con il carcere di Alba, Giovanni Bertello, del responsabile del progetto, Bruno Morcaldi.

Fonte: Nuovo Braidese.

Brindisi all’oro nero In Piemonte le cantine più ricche – In Piemonte il vino più ricco d’Italia Mini cantine ma profitti record.
In Piemonte il vino più ricco d’Italia Mini cantine ma profitti record (IO una cantina lid le prime filali. per fatturato.’Tutte in un fazzoletto di pochi chilometri tra Santo Stefano e Cossano Belbo, Costigliole d’Asti, Canili e Castel Boglione, nella zona dell’Asti Docg e Moscato d’Asti. Nel resto del Piemonte le aziende sono mediamente piccole, spesso poco strutturate, rigorosamente a conduzione famigliare, ma estremamente solide e redditizie. Sono queste le caratteristiche delle cantine piemontesi che emergono dall’ultimo Report Vino di Mediobanca. Ma le aziende ai vertici di fatturato e bottiglie prodotte sono altrove, nella Toscana delle famiglie nobiliari, nel Veneto del Prosecco, nel Trentino del Trento Doc e nelle cooperative dell’Emilia-Romagna, ma il modello piemontese si conferma un unicum di successo, con un Rol (ritorno sugli investimenti) dell’8,296, quasi doppio rispetto alle venete (5,5%) e alle toscane 4,496).

Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.

II Primitivo tra i vini migliori di Puglia Tre bicchieri a “Oro di Eméra” di Quarta.
L’Oro di Eméra di Claudio Quarta Vignaiolo tra i migliori vini d’Italia per la guida del Gambero Rosso 2022. Oro di Emèra, Primitivo DOP 2020, prodotto nella cantina di Tenute Emèra a Lizzano, ha ricevuto infatti i prestigiosi 3 Bicchieri del Gambero Rosso, che lo colloca nella classifica dei migliori di Puglia. Soddisfazione da parte del produttore: «Da pugliesi siamo doppiamente felici, perché questo riconoscimento arriva dopo i diversi 3 Bicchieri assegnati negli anni ai vini irpini della nostra cantina Sanpaolo in Campania riceverlo ora anche per il nostro Primitivo di Manduria, ci consegna una doppia gioia».

Fonte: L’Edicola del Sud.

L’attacco dell’Oms al vino pugliese – L’attacco Oms al vino pugliese.
Il pronunciamento dell’Oms attacca un prodotto, il vino, con una storia millenaria e colpisce un settore strategico del Made in Italy agroalimentare, proprio in un momento in cui il settore sta subendo una crescita esponenziale dei costi con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, nel commentare il documento adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa: “European framework for action on alcohol 20222025”. E’ del tutto improprio assimilare l’abuso di superalcolici – aggiunge la Coldiretti – tipico al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita.

Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.

Coldiretti: «Allarmante l’attacco Oms sul vino Può incidere sull’export».
Il pronunciamento dell’Oms attacca un prodotto, il vino, con una storia millenaria e colpisce un settore strategico del Made in Italy agroalimentare, proprio In un momento in cui il settore sta subendo una crescita esponenziale dei costi con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi. E quanto afferma la Coldiretti Puglia, nel commentare il documento adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)-Regione Europa: “European framework for action on alcoho12022-2025”.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

L’enoturismo vale due miliardi e mezzo Le sfide dell’innovazione per l’Italia.
L’Italia è stata designata a ospitare per la prima volta il forum mondiale dedicato al turismo enologico, che nel Belpaese vale 2 miliardi e mezzo di euro e muove qualcosa come 14 milioni di turisti nell’ambito del più generale e gettonato turismo lento che comprende anche visite a piccoli borghi, escursioni naturalistiche, itinerari in bicicletta, viaggi nei luoghi di memoria, cammini e percorsi religiosi. La «Global conference on wine tourism», organizzata dall’Agenzia delle Nazioni unite deputata al turismo (Unwto) con Ministero italiano del turismo, Enit e Regione Piemonte, dal 19 al 21 settembre ad Alba è stata l’occasione per fare il punto sull’enoturismo e far conoscere al mondo le eccellenze vitivinicole del Belpaese. Con Langhe, Monferrato e Roero, patrimonio culturale Unesco, a fare da scenario alla sesta edizione della conferenza e con il Veneto pure in prima linea, dove il settore agricolo vale da solo 6 miliardi e con il turismo a quota 18 fa schizzare il valore totale a 24 miliardi.

Fonte: Arena L’Arena Economie.

Una cantina siciliana eccelle al CSWWC il più importante concorso per champagne e spumanti.
Infatti è l’unico concorso internazionale di spumanti giudicato da specialisti di settore che oltre a degustare alla cieca non vedono nemmeno le bottiglie camuffate da cui si versa ed è anche l’unico concorso dove le più grandi e note cantine partecipano mettendosi in gara. Per farvi un esempio, per la Francia hanno gareggiato le più importanti Maison di Champagne: Barons de Rothschild, Charles Heidsieck, Mumm, Louis Roederer, Lanson, Moët & Chandon, Perrier-Jouët, Piper-Heidsieck, Ruinart, Taittinger, Veuve Clicquot, Pommery; per la Spagna il colosso Freixenet, per l’Italia F.lli Berlucchi, Ferrari, Guido Berlucchi, Rotari, Fontanafredda, Frescobaldi, per dirne alcuni.

Fonte: All Food Sicily.

Al via le selezioni per l’Only Wine 2023 – Salone nazionale dei giovani produttori e delle piccole cantine d’Italia.
Ad aprile 2023 torna l’Only Wine, evento enoico dedicato ai giovani produttori e alle piccole cantine d’Italia. Nella nuova edizione, oltre ai 100 produttori selezionati, un’area food e importanti riconoscimenti per le realtà più virtuose. Only Wine, il Salone Nazionale dei giovani produttori e delle piccole cantine d’Italia torna il 22 e il 23 aprile 2023. Confermata suggestiva location di Palazzo Vitelli a Città di Castello (PG), con alcune novità che verranno svelate da qui alla data dell’evento. Only Wine è una manifestazione enoica nata nel 2014 e divenuta nel giro di pochi anni un riferimento per appassionati e operatori del settore curiosi di assaggiare vini non banali e di conoscere produttori e vignaioli di realtà che difficilmente si possono incontrare nelle principali fiere del vino nazionali e internazionali.

Fonte: WineBlogRoll.

L’Oms: «Vino come le sigarette». Coldiretti Puglia non ci sta.
«Il pronunciamento dell’Oms attacca un prodotto, il vino, con una storia millenaria e colpisce un settore strategico del Made in Italy agroalimentare, proprio in un momento in cui il settore sta subendo un crescita esponenziale dei costi con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi». È quanto sostenuto da Coldiretti Puglia a commento dei contenuti del documento “European framework for action on alcohol 2022-2025” adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Fonte: BisceglieViva.

“Il vino non è un superalcolico”, produttori pugliesi contro l’allarme OMS.
L’introduzione di etichette sul modello delle sigarette secondo Coldiretti potrebbe ridurre di un quarto le vendite.

Fonte: RaiNews.

Anteprima Tre Bicchieri 2023. I migliori vini del Trentino.
I festeggiamenti del mezzo secolo della Denominazione – tra le primissime in Italia – non smettono di ribadire che il Trentino può vantare una qualità vitivinicola generalizzata, grazie a colossi enologici (le cooperative) e una miriade di vignaioli che coltivano vigneti come giardini anche se, troppo spesso, i picchi rimangono solo sulle Dolomiti. Tra i vini da uve a bacca bianca troverete spesso interpretazioni iconiche grazie a varietà come nosiola, müller thurgau e qualche buon moscato giallo che guidano una pattuglia di precisi (e talvolta intriganti) interpreti del vino trentino.

Fonte: Gambero Rosso.

Wine Media Conference conquista l’Italia, il Garda capitale mondiale del vino.
La Wine Media Conference per la prima volta in Europa e con Ascovilo, associazione dei 13 consorzi vitivinicoli lombardi, ha scelto la Lombardia. La Wine Media Conference sbarca per la prima volta in Europa e con Ascovilo, associazione dei 13 consorzi vitivinicoli lombardi, sceglie la Lombardia. L’evento mondiale dedicato alla monunicazione del vino dal 27 settembre al 3 ottobre si terrà a Desenzano del Garda (Brescia). Fondata nel 2008, la Wine Media Conference riunisce ogni anno wine blogger, giornalisti di settore, wine media tradizionali, influencer dei social media e operatori di settore, in particolare statunitensi, offrendo una occasione unica di incontro e confronto sul mercato e le tecniche di comunicazione. I professionisti esperti di vino partecipano per migliorare e arricchire le proprie competenze e per conoscere e raccontare all’esterno i territori del vino più importanti del mondo. Così dopo Eugene, in Oregon, quest’anno Desenzano del Garda per una settimana diventerà la capitale mondiale della comunicazione del vino.

Fonte: Il Giornale.

«Naturali? Meglio chiamarli solo “buoni”». Storie di vino senza chimica.
Il progetto “Gitana”, dalla drogheria di Forlì ai quattro ettari di vigna a Rio Cozzi. La passione di Lugi Zoli e Fabio Elleri. Da una laurea in Scienze motorie fino all’informatico che ha svoltato in un letto di ospedale…. L’entusiasmante universo del vino è pieno di belle storie di vita – tipo “mollo il posto in banca e recupero i 10 filari di sangiovese del bisnonno” – e quella della forlivese Gitana ne è un esempio da manuale. Luigi “Gigi” Zoli è un ragazzo solare ed empatico che non ha mai amato le routine e la staticità, girando un bel po’ di mondo – California, Canarie, Europa continentale – e seguendo le sue passioni. Finché arriva l’illuminazione.

Fonte: Ravenna&Dintorni.

L’Oms attacca il vino, timori per le esportazioni.
Il pronunciamento dell’Oms attacca un prodotto, il vino, con una storia millenaria e colpisce un settore strategico del Made in Italy agroalimentare, proprio in un momento in cui il settore sta subendo un crescita esponenziale dei costi con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, nel commentare il documento adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa: “European framework for action on alcohol 2022-2025”.

Fonte: Salentolive24.

Il vino del Piemonte è il più ricco d’Italia. L’analisi di Mediobanca.
Solo una cantina tra le prime 20 d’Italia per fatturato, appena sei tra le prime 40. Tutte in un fazzoletto di km tra Santo Stefano e Cossano Belbo, Costigliole d’Asti, Canelli e Castel Boglione, nella zona dell’Asti Docg e Moscato d’Asti. Nel resto del Piemonte le aziende sono mediamente piccole, spesso poco strutturate, rigorosamente a conduzione famigliare, ma estremamente solide e redditizie. Sono queste le caratteristiche delle cantine piemontesi che emergono dal Report Vino 2022 di Mediobanca. Le aziende ai vertici di fatturato e bottiglie prodotte sono altrove, nella Toscana delle famiglie nobiliari, nel Veneto del Prosecco, nel Trentino del Trento Doc e nelle cooperative dell’Emilia-Romagna, ma il modello piemontese si conferma un unicum di successo, con un Roi (ritorno sugli investimenti) dell’8,2%, quasi doppio rispetto alle venete (5,5%) e alle toscane 4,4%). Piemonte in vetta anche per margini industriali (9,8% l’ebit margin), secondo solo alla Toscana, primo per esportazioni (72,2%), primo anche per rapporto tra costo del lavoro e valore aggiunto netto (Clup) pari al 38,7%..

Fonte: Corriere Torino.

STAMPA ESTERA

Climate is ripe for UK wines.
British winemakers have turned a cottage industry into a serious business. writes Matilda Davies Wandering through endless rows of vines on a warm September ahentoon, you could be forgiven for presuming that you were in rural France, or even Spain. Ilog.walkers in Wellington hoots are all that give it away as the English countryside. Denbies Wine Estate is nestled Ina chalk valley between Box Hill and Dorking in Surrey. It boasts 265 acres (107 hectares) of vines that will produce about 1,000 tonnes of grapes this year, the owners predict – its largest yield to date – which they began harvesting this month. While many Brits struggled to cope in the heat this July, vineyards such as Denbies were quietly ripening what could he the best crop the UK has ever seen. The wann weather meant that very few grapes were spoiled by frost damage, and flowering conditions were ‘fantastic”, according to Anna Denny, Denbies’ tour manager. “Not only are there a lot of them, but they’re in really good condition,” she said. While 2022 is expected to he the best year yet for British wine, the past decade has seen rapid expansion. The area covered by vineyards has risen from 1,300 hectares in 2011 to more than 4,11011 hectares this year, in part due to the warming climate. Denbies’ chief executive, Chris White, said the weather trend had improved the variety and quality of viable grapes. “Even 20 years ago, the stigma still existed of English wine being a bit of a cottage Industry,” he added. “Now, you can’t open a wine menu at any restaurant without seeing an English wine represented.” White, 46, took over the vineyard from his father, Adrian, founder f engineering business Biwater International, who bought the estate in the 1980s as a pig farm. After a local geologist sent Adrian a joke report that explained why the terrain was perfect for vines – fertile soil on top of chalk and clay loam – he decided to trial a plot of Pinot Noir in 1986. The sprawling vineyard Is now one of the largest in the UK, offering a wine tour on a train, four restaurants, and even Tesla supercharging hubs. Previously limited to sparkling wines, it now produces still reds, rosé, orange and white wines, too. Since then, White has watched the quality improve across the 11K. “In the early days, people would just churn out any old muck, and that’s what gave English wine a had name” W ineiB, the national association for British wine, has sought to define quality standards as more of the UK’s climate becomes viable. Chief executive Simon Thorpe said that ten years ago, vineyards in the 11K used to be “thought a rather foolish occupation”.

Fonte: Sunday Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.

A risentirci a domani.

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