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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 3 ottobre 2022!
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Il Festival delle bollicine La sfida di Trento.
Dal 7 al 9 ottobre Trentodoc e «Corriere» insieme per una festa di gusto e cultura Brindisi, talk e musica nei luoghi più belli Mille e centocinquanta ettari custoditi da 64 soci, tra cantine, vignaioli e aziende vinicole. Sono i numeri dell’istituto Trentodoc, la garanzia dello spumante trentino, il più premiato d’Italia. Ma dietro le bollicine (frutto di una lavorazione dei vitigni Chardonnay, Pinot nero, Pinot Bianco e Meunier) ci sono anche tantissime storie da raccontare. E la prima edizione di Trentodoc Festival (www.trentodocfestival.it), a Trento e dintorni dal 7 al 9 ottobre prossimi, servirà a far comprendere, tra incontri enogastronomici, degustazioni e talk con ospiti dello spettacolo e della cultura (tutti prenotabili dall’app Trentodoc) quanto lo spumante sia metafora perfetta della vita. «In spumante veritas?», assolutamente sì.
Fonte: Corriere della Sera.
Il commento – Fare dei calici le locomotive di un territorio da scoprire.
Quella del Trentodoc è stata è una sfida epica. Ai piedi delle Dolomiti, negai ultimi decenni, sono nati vini affinati con il Metodo classico in grado di sfidare i rivali con secoli di storia. La comunicazione del mondo del vino, ancorata spesso a tecnicismi e banalità, non ha ancora raccontato del tutto la forza di questa crescita. È stato come vincere una tappa di montagna del Giro d’Italia, una di quelle che Dino Buzzati descriveva sul Corriere della Sera paragonando il duello tra Coppi e Bartali a Achille e Ettore nell’Iliade. «Accartocciati nelle loro giacche impermeabili, i corridori quasi per ripararsi dal tempo nemico, si tenevano stretti uno all’altro….
Fonte: Corriere della Sera.
Intervista a Edoardo Lamacchia – Vino pregiato, che sorpasso sull’equity.
Le azioni deludono, le obbligazioni non rassicurano, allora è arrivano il momento del re dei passion asset, il vino di pregio. Ne parliamo on Edoardo Lamacchia, ceo e cofondatore di eWibe. Dottor Lamacchla, in un mercato in cerca di rendimenti davvero un passion asset come il vino di pregio pub offrire ritorni? E in che misura? Il mercato dei vini pregiati è cresciuto di circa il 140% in dieci anni evidenziando una forte decorrelazione dagli asset finanziari e grande resilienza Per esempio, nei primi sei mesi del 2022, mentre l’SeP 500 e il Ftse Mib hanno ceduto più del 20% e il Nasdaq quasi il 30%, il mercato dei vini è cresciuto del 7,3%.
Fonte: Investire.
Il vigneto Italia resiste Così «si beve» la crisi.
Il rimbalzo delle vendite, l’export che vola, il ritorno del turismo: il mercato tricolore affronta l’autunno dell’inflazione e del caro materie prime con le spole larghe. La vendemmia sarà positiva, nonostante il clima. 1)a Nord a Sud della penisola. tutti i numeri dei consorzi e dei produttori di Anita DI M14rtino Dopo la cavalcata del 2021 e l’ottimo inizio del 2022, che aria tira nel mercato del vino italiano? «Aria buona fino a oggi», dice Albiera Antinori, nella sua triplice veste di presidente del settore vini di Federvini, del Consorzio di tutela dei vini di Bolgheri e della maison di famiglia, la Marchesi Antinori.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Anche i piccoli crescono Il nostro asso? È la varietà.
Aumenta la superficie media delle aziende vitivinicole Oltre mezzo milione di attività si sono fermate in 20 anni di Anna Di Martino Sorpresa: in 20 anni sono sparite dal Vigneto Italia più di mezzo milione di aziende. Erano 790 mila le imprese vitivinicole italiane censite dall’Istat nel 2000, sono diventate 384 mila nel 2010, per ridursi a 255 mila nel 2020: un terzo in meno solo nell’ultimo decennio. È quanto emerge da un’analisi dell’Osservatorio dell’Unione italiana vini realizzata elaborando l’ultimo censimento agricolo dell’lstat. Da questa speciale indagine emerge un altro dato interessante: nello stesso arco di tempo è cresciuta la superficie media delle aziende: era di 0,9 ettari nel woo, è salita a 1,6 ettari nel 2010, per arrivare a 2,5 nel 2020, pari a una crescita del 174%.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Milano chiama vino: una settimana per fare rete.
Dall’8 ottobre la «Wine week» meneghina Milano chiama vino: una settimana per fare rete opo due annidi pandemia, Milano Wine? Week si rafforza e si sdoppia sia in termini di tipologia di comunicazione che di eventi: la parte della manifestazione dedicata agli operatori trade e business si arricchisce con masterclass, walk around, momenti dedicati ai buyer e alla stampa internazionale, oltre che con due nuovi approfondimenti: Wine agenda, l’appuntamento in collaborazione con Federvini che vuole approfondire tematiche attuali come per esempio la crisi energetica e Habitat, dedicato alla sostenibilità e ai principali sistemi di certificazione».
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Hospitality e nuovi mercati per spingere i consumi.
Anche le imprese a conduzione familiare, con una storia secolare e solida alle spalle, sono costrette a confrontarsi attivamente con un quadro geopolitico complicato come quello attuale. E lo scenario che osserva Andrea Sartori, presidente di Casa Sartori 1898 — aziende vitivinicola fondata a Verona dal Bisnonno Pietro 124 anni fa —, è caratterizzato da tanta incertezza. «Ci sono forti perplessità a livello dei consumi, viste le difficoltà della clientela e il calo del potere d’acquisto a causa dell’inflazione — spiega Sartori.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
«Il green non è un optional Ma si deve fare sistema».
“A desso i rincari dell’energia e delle materie prime è le criticità più urgente da affrontare». Federico Dal Bianco, vicepresidente di Masottina — storica azienda vitivinicola di famiglia fondata nel1946 sulle colline di Conegliano, in provincia di Treviso, dal nonno Epifanio —, crede che l’incertezza globale stia mettendo a rischio la crescita registrata dopo il ritorno alla socialità. E per affrontare i mercati in fermento e l’inflazione «sarebbe importante fare sistema e affrontare con spirito innovativo e resiliente un momento così difficile da prevedere».
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Sotto le Alpi va in scena il Festival delle bollicine.
Fatturato su del 47% nel 2021 per il Trento Doc. L’Istituto lancia una tre giorni per promuovere e valorizzare i legami col territorio di Andrea Salvador’ Giro d’affari in crescita perle case spumantistiche associate all’Istituto Trento Doc, il marchio collettivo nato nel 1997 per iniziativa di istituzioni e produttori locali al fine di rafforzare l’identità delle bollicine di montagna e valorizzare il loro legame con il territorio. Dopo le performance positive dello scorso anno, «anche nel 2022 la denominazione ha continuato a registrare numeri in crescita sia a volumi sia a valore — spiega Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trento Doc.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Albana, il nuovo ambasciatore arriva dalla Campania.
Luca Matarazzo si è aggiudicato la VI edizione del “Master Romagna Albana Docg” su 10 sommelier: era arrivato secondo lo scorso anno. Lo scorso anno era arrivato secondo. Quest’anno ce l’ha fatta in una finalissima serrata all’ultimo sorso: Luca Matarazzo è il vincitore della sesta edizione del Master Romagna Albana Docg svoltosi a Bertinoro. È di Salerno e si è imposto sul romagnolo Marco Saiani, che si è “consolato” con il premio Migliore comunicatore. Matarazzo arriva dalla Campania e prosegue quindi il trend di ambasciatori oltreconfine dell’Albana (il detentore era un toscano), a conferma che il vitigno autoctono per eccellenza della Romagna ha sempre più appeal fuori dai confini territoriali.
Fonte: Corriere Romagna del lunedì.
Castelvetro, il museo del vino premiato ad Atene.
II Museo del vino e della società rurale «Rosso Graspa» del castello di Levizzano è stato premiato nei giorni scorsi ad Atene nell’ambito del concorso internazionale «Top 100 Destination sustainability stories 2022», organizzato ogni anno dall’organizzazione «Green Destinations» con l’obiettivo di valorizzare le buone pratiche di sostenibilità delle destinazioni emergenti. Il prestigioso riconoscimento è stato formalizzato nella Conferenza annuale di Green Destinations. Grande soddisfazione per il riconoscimento da parte delle ideatrici del Museo.
Fonte: Resto del Carlino Modena.
Bertinoro sceglie l’ambasciatore della ‘sua’ Albana: è un sommelier di Salerno – L’ambasciatore dell’Albana? Dalla Campania.
Si impone il sommelier Luca Matarazzo La conferma: il nostro vitigno piace ovunque Arriva da Salerno, Luca Matarazzo, il nuovo ambasciatore dell’Albana che si è aggiudicato la 6a edizione del ‘Master Romagna Albana Docg’ su 10 sommelier. Lo scorso anno era arrivato secondo. Quest’anno ce l’ha fatta in una finalissima serrata all’ultimo sorso. Luca Matarazzo si è imposto sul romagnolo Marco Saiani, che si è ‘consolato’ con il Premio Migliore comunicatore. Matarazzo arriva dalla Campania e prosegue quindi il trend di ambasciatori oltreconfine dell’Albana (il detentore era un toscano), a conferma che il vitigno autoctono per eccellenza della Romagna ha sempre più appeal fuori dai confini territoriali.
Fonte: Resto del Carlino Romagna.
Festa dell’uva dopo due anni di stop. Tutto il borgo ha voglia di normalità.
Due giorni ricchi di eventi. Ci sarà la sfilata dei rioni in costumi tradizionali ma non l’assegnazione del palio Pronto il programma della ripartenza della sagra dell’uva a Vezzano, giunta alla cinquantasettesima edizione e che durerà due giorni. Finalmente è tutto pronto per tornare a vivere uno degli eventi più belli e folkloristici del territorio. Si parte sabato 8 ottobre alle 18 con l’apertura dei festeggiamenti e l’inaugurazione della mostra di pittura del Maestro Luciano Viani in via Garibaldi 6, alle 18,30 la disfida dialettale dei Rioni in piazza del Popolo, alle 19.30 apriranno i banchi gastronomici e ristoranti lungo il percorso della sagra.
Fonte: Nazione La Spezia.
Trenini e terrazzamenti, contributi a Monterosso: «Le vigne sono essenziali».
Le ceste con l’uva caricate su una monorotaia sullo sfondo terrazzato: un’immagine racconta la l’antica e la bellezza delle Cinque Terre II sostegno del Comune all’Associazione Agricoltori che ha rilevato le monorotaie della Cooperativa di Groppo Progetto Strade dei Vini. Manutenzione dei trenini a cremagliera, recupero e conservazione dei terrazzamenti. Con questi obiettivi il Comune di Monterosso sostiene l’Associazione Agricoltori del borgo, che gestisce le monorotaie precedentemente di proprietà della Cooperativa Agricoltura 5 Terre di Groppo, sulle alture di Manarola. Un’attività, quella dell’Associazione Agricoltori di Monterosso, che ha permesso di recuperare diversi terrazzamenti, riattivare il comparto agricolo e gestire in modo razionale ed efficiente l’acqua per i terreni, soprattutto in questo anno di grande siccità.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Al “Sassius” Di Majo Norante i prestigiosi “Tre Bicchieri”.
Il Molise Aglianico della casa vinicola di Campomarino premiato per l’annata 2016 dal Gambero Rosso Al “Sassius” Di Majo Norante i prestigiosi “Tre Bicchieri”. Elogio dell’eccellenza vitivinicola della casa Di Majo Norante a Campomarino, quello formulato da Pasquale Di Lena. «Non solo Aglianico: dal futuro della Tintilia ai grandi bianchi. Tornando al tema che ci sta più cuore, il vino, la produzione si concentra su altopiani tra l’Adriatico e Campobasso, anche se nell’ultimo decennio diversi produttori si sono spinti verso l’alto, coltivando a ridosso delle verdi catene montuose. Siamo fortemente convinti che la Tintilia sia sempre più il biglietto da visita enologico in regione.
Fonte: Primo Piano Molise.
Tommasi, per i 120 anni un Amarone esclusivo.
Iniziativa per celebrare l’anniversario della fondazione Tommasi, per i 120 anni un Amarone esclusivo «Omaggio a un vino che arricchisce il territorio» •• Un Amarone della Valpolicella Classico Docg 2017 in edizione limitata con un’etichetta in porcellana bianca e scritte dorate e un packaging originale per un progetto ideato con la mantovana Seletti, azienda di punta del design italiano. Così Tommasi celebra il 120° anniversario dalla fondazione dell’azienda con sede a Pedemonte che oggi conta otto tenute vitivinicole in sette regioni e strutture per l’accoglienza come Villa Quaranta w ne Hotel e SPA in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona oltre all’agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, in Maremma.
Fonte: Arena.
Vendemmia di festa per Corte San Mattia.
Nella cantina più vicina al centro Vendemmia di festa per Corte San Mattia •• Le porte della cantina più vicina al centro storico di Verona hanno riaperto al pubblico in occasione di «Cantine aperte in vendemmia», manifestazione che porta la firma del Movimento turismo del vino Italia. L’evento porta nelle vigne gli appassionati nel periodo più intenso dell’annata vitivinicola. Corte San Mattia, l’agriturismo sulle Torricelle che produce anche olio, frutta, verdura, miele e formaggi di capra, tutto da agricoltura biologica certificata, ha aperto ieri. «L’estate 2022 ha messo a dura prova capacità e pazienza dei vignaioli della Valpolicella», sottolinea Giovanni Ederle, titolare dell’agriturismo con la sorella Camilla, associato a Confagricoltura Verona.
Fonte: Arena.
Prosecco Cycling, un gioiello tra le colline Unesco Gran festa per 2.200 partecipanti da 24 Paesi – Prosecco Cycling, gioiello tra colli Unesco e lentezza Una gran festa per 2.200.
In 2.200 hanno partecipato alla suggestiva passerella tra le colline Unesco del Prosecco. Un mondo in bicicletta nella natura, con 24 Paesi e tre continenti rappresentati. Saligari e Chiappucci tra i protagonisti, alla fine applausi anche per gli ultimi. Prosecco Cycling, gioiello tra colli Unesco e lentezza Una gran festa per 2.200 Passione per la bici senza i vincoli dell’agonismo, sono arrivati da 24 Paesi Saligari e Chiappucci tra i protagonisti, alla fine applausi anche per gli ultimi. Unica e inimitabile. Come una domenica a pedalare tra le colline ricamate da vigneti, condividendo fatica e sorrisi con appassionati da tutto il mondo. Prosecco Cycling è questa: 19 edizioni e non sentirle, perché ogni anno è una magia che si rinnova. In 2.200, ieri mattina, hanno partecipato all’attesa passerella tra le colline dell’Unesco. Un mondo in bicicletta, con 24 Paesi e tre continenti (Europa, America, Africa), rappresentati al via.
Fonte: Tribuna Treviso.
Vendemmia 2022, dall’Alto Adige alla Sicilia i produttori in coro: “annata oltre le aspettative”.
A WineNews le testimonianze di tanti produttori top del Belpaese, da Nord a Sud, in una raccolta quasi ovunque verso la fine, e di qualità. La grande siccità che ha messo in allarme quasi tutto il “vigneto Italia” fino a fine agosto, poi un sostanziale e sostanzioso recupero grazie alle piogge, che adesso, in vista delle conclusione della vendemmia 2022, sembrano addirittura troppo insistenti e rischiano di intralciare le operazioni per chiudere quella che, in ogni caso, a detta di tutti i produttori, è un’annata positiva in qualità, non troppo scarsa in quantità, e comunque ben oltre le aspettative di solo qualche settimana fa. È il quadro di sintesi che, dall’Alto Adige alla Sicilia, confermano, a WineNews, tanti produttori di primo piano del Belpaese (da Alois Lageder a Chiarlo, da Pio Cesare a Carpenè Malvolti, da Masi a Umani Ronchi, da Lungarotti ad Antinori, da Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari a Col d’Orcia, da Rivera a Mastroberardino, da Argiolas a Donnafugata, a Tasca d’Almerita). Con le voci dei produttori che, nella maggior parte dei casi, ad uve quasi completamente in cantina (ma, in qualche caso, con ancora i primi grappoli da tagliare) suonano di prudente soddisfazione.
Fonte: WineNews.
Il vino in Puglia va oltre l’agricoltura biodinamica e vince.
Si respira la natura a L’Archetipo, azienda vitivinicola nella Murgia barese a 320 metri di altezza a pochi chilometri da Castellaneta (Ta). A farla da padrone in circa 30 ettari di terra sono il Primitivo, l’Aglianico, il Greco e il Fiano, ma anche antichi vitigni dimenticati come il Susumaniello, il Marchione e il Maresco. In totale quindici referenze, tre spumanti per una produzione di 200 mila bottiglie, caratterizzata da un notevole risparmio di energia. Un mondo a sé creato da Francesco Valentino Dibenedetto, ambasciatore dei vini ‘normali’ come li ama definire, vincitore di molti premi, tra cui il ‘Bandiera Verde Gold di Cia-Agricoltori italiani.
Fonte: ANSA.it.
Quali sono i migliori vini d’importazione?
L’Italia è un Paese di grandi amanti del vino, ma quali sono i migliori vini d’importazione? Vediamolo insieme. Se l’export di vino Italiano all’estero continua a registrare numeri da record in termini di vendite ogni anno, oggi ci interessa invece scoprire quali sono i migliori vini importati direttamente nel nostro paese. A chi non piace scoprire nuovi gusti e sapori? Come farsi mancare le bottiglie dei migliori vini internazionali nella propria cantinetta vino da sfoggiare a cena con i propri amici non appena se ne presenti l’occasione?
Fonte: lentepubblica.
Un vino invecchiato sulle tegole di un castello toscano si sposa a un gioiello pegno d’amore abruzzese.
A volte le distanze che separano le cose, le persone, sembrano impossibili da raggiungere, con il solo scopo di crearne un legame. Farne un blend, insomma, usando il vocabolario dell’enologia. Oppure un’incastonatura, se a ispirare fosse il mondo della gioielleria. Universi opposti, proprio come le mete che dalla propria appaiono così remote. Anche a a livello culturale, a volte. Ed è bello quando questi cliché possono essere smentiti alla luce del sole. Una cartolina dal cuore del Chianti, in Toscana. Precisamente sulla strada di Poppiano, a Barberino Tavernelle, paesino prossimo a Firenze. Una cancello secolare in collina apre le sue porte agli ospiti di Tenuta Tegolato. Un luogo (ri)preso in mano oltre vent’anni fa da due fratelli tosco-papuani Dorinne e Anthony Cobuccio.
Fonte: Marie Claire.
Tra inflazione e Sterlina debole, il vino italiano riparte da Londra e dal mercato Uk.
Oggi la prima tappa “Simply Italian Great Wines” by Iem: nel primo semestre 2022 l’export enoico tricolore a 378,8 milioni di euro (+23,18%). Un anno fa, Londra era il simbolo della ripartenza, la prima tra le grandi città d’Europa a mettersi alle spalle l’emergenza Covid. Magari con un po’ di incoscienza, ma l’entusiasmo della capitale inglese contagiò presto il resto del Continente, che, per qualche mese, ha accarezzato l’idea di un nuovo periodo di crescita e prosperità. Una speranza durata appena qualche mese, perché a febbraio 2022 l’invasione russa dell’Ucraina ha ridisegnato gli equilibri globali, innescando una spirale destinata a far piombare l’Europa nella stagnazione economica.
Fonte: WineNews.
Nasce il polo del vino italiano per affrontare la sfida dimensionale del mercato globale.
La nuova realtà nel settore vinicolo è Argea. “Ar” come arte e “Gea” come terra sono gli elementi fondanti del Gruppo che si pone tra i big player del mercato non solo per dimensioni ma anche per autorevolezza, cultura, capacità, visione. Pensato dal Fondo Clessidra e condiviso da due grandi, storici marchi del vino italiano quali Botter e Gruppo Mondodelvino, Argea affronta la sfida dimensionale per competere sui mercati internazionali e per portare la qualità del vino italiano nel mondo. La storia e la visione imprenditoriale delle famiglie Botter e Martini, tramite la regia del Fondo Clessidra, hanno quindi conferito un importante heritage, costituendo una solida base per la creazione di un Gruppo innovativo e orientato al futuro.
Fonte: Tribuna Economica.
Nasce ARGEA, il nuovo polo del vino italiano con obbiettivi molto ambiziosi.
I numeri parlano di obbiettivi molto ambiziosi: sei sedi produttive in quattro regioni, export in 85 Paesi, 500 collaboratori, investimenti per 50 milioni di euro. Nasce il polo del “vino” italiano per affrontare la sfida dimensionale del mercato globale e portare il “made in Italy” nel mondo. Si chiama “Argea”, Ar come arte e Gea come terra. Sei sedi produttive in 4 regioni, ricavi consolidati di circa 420 milioni di euro nel 2021, un piano di investimenti per ca. 50 milioni di euro, export in 85 Paesi per il 95% del fatturato: sono questi i numeri del Gruppo nato con Botter e Mondodelvino con la regia del Fondo Clessidra. La nuova realtà del vino è stata presentata alla stampa il 29 settembre. L’assetto azionario del Gruppo vede una holding, partecipata in maggioranza dal Fondo Clessidra, con una importante quota della famiglia Botter ed una presenza della famiglia Martini e del managment.
Fonte: Fulldassi.
STAMPA ESTERA
La vendemia tras el verano más caluroso.
E un remolque descarga 10.000 kilos de uva verdeja en la tolva de una bodega de la Denominación de Origen Rueda, inmersa estos días en la vendimia. Un tornillo sin fin arrastra las uvas para conducirlas hacia dos prensas, y tres horas después, el líquido resultante se manda a los depósitos. Cada vez que llega un cargamento, David Izquierdo, del grupo Marqués de Cáceres, lo pesa y toma una muestra del primer mosto, el que sale del camión y se NnIMua II, RANO CALUROSO “LAS NOCHES CON 28 0 30 GRADOS AFECTAN MUCHO A LA UVA, MÁS QUE LA SEQUTA, PORQUE PODEMOS REGAR” “HACE 10 AÑOS QUE LA VENDIMIA ES MUCHO MÁS DIFICIL. NO SÉ SI NOS PODREMOS ADAPTAR AL CAMBIO CLIMÁTICO” “VARIEDADES DE UVA CON UN CICLO LARGO QUE ANTES NO INTERESABAN, AHORA INTERESAN MUCHO” obtiene por el peso de las mismas. Es el mosto yema, el de mayor calidad. Con un refractómetro, mide el grado probable que tendrá el vino blanco que en tres o cuatro meses estará en las tiendas. También analiza su acidez y el pH. A lo largo de la noche, llegará una docena de remolques con la uva recogida en Serrada (Valladolid), en uno de los viñedos donde se realiza la vendimia nocturna y a máquina. «Se hace de noche para evitar que la uva se oxide y empiece a fermentar Además, si la uva entra caliente hay que enfriarla, y así se evita ese proceso que gasta mucha energía», cuenta este “EN LOS VIÑEDOS DE VALLADOLID LA SEQUÍA SE HA NOTADO MENOS QUE EN EL SUR Y MUCHO MENOS QUE EN GALICIA” traoajaaor ae lvla.tqués de Cáceres, cuya bodega principal está en La Rioja.
Fonte: El Mundo.
Vin : mariage prestigieux entre François Pinault et la famille Henriot.
En Champagne et en Bourgogne, l’union des proprietés viticoles de François Pinault et de la famille Henriot donne naissance à une collection « unique dans le monde des vms d’exception ». Léa Delpont WeLeaDefpont Après le Clos de Tart, Château Latour, Château Grillet ou encore Eisele dans la Nam Valley, la cave de François Pinault s’agrandit encore un peu plus : le milliardaire vient d’associer la branche viticole de sa holdlugArtémis augrnupeMaisons e Domaines Henriot «ir-s familles Plnautret Henriot mettent en commun leur patrimoine viticole.». annonce le faire-part de mariage. Une nouvelle opération retentissante en Bourgogne, oit le Rémois possède 100 hectares. La famille Pinault avait déboursé 280 millions d’euros il y a cinq ans pour les 7,5 hectares du Clos de Tart. test aussi un événement en Champagne, ot7le part on de Keringavaitmis un orteil en février en acquérant une participation minoritaire de Jacquesson. Le voilà de plain-pied dans la bulle grâce à l’une des plus anciennes maisons indépendantes. Meursault Charmes 18441 « 11 s’agit d’une opération de fusion, pas d’un rachat », précise Gilles de Larouziere. PDGdugroupe familial issu de deux dynasties, celle des champenois Henriot depuis 1908 et des bourguignons BouchardPèree Fils depuis 173L La maison de négoce rachetéeen 1995 par Joseph Henriot, et qui pèse aujourd’hui le plus lourd dans legroupe, occupe la forteresse de Beaune.
Fonte: Echos.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.