rassegna stampa del vino di lunedì 30 gennaio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 30 gennaio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Abruzzo, non solo Montepulciano – All’Abruzzo non manca niente per essere una grande regione del vino italiano.
Occorre un maggiore investimento sulla comunicazione e sul piano della crescita della qualità media. II Montepulciano è molto apprezzato dalla critica internazionale. La viticoltura in Abruzzo ha una tradizione antichissima che risale addirittura all’influenza degli Etruschi nel VII-VI secolo a.C. I vini locali furono tanto celebrati dai letterati latini, ma dal medioevo in poi l’enologia abruzzese è rimasta nell’ombra per ragioni economiche e sociali. Il rilancio di questo territorio vitivinicolo è una novità recente, legato agli ultimi venti anni di agricoltura e al merito delle tante cantine cooperative, diffuse soprattutto nella provincia di Chieti, nella, parte centro-orientale della regione. Il ritorno di fama di questi vini, pertanto, è ancora in itinere e, finora, è stato collegato ai nomi di alcune aziende autorevoli che hanno fatto la storia recente della viticoltura locale.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Per il vino il bicchiere è mezzo pieno pesano la guerra e i costi del vetro.
Le previsioni per il 2023 Per ii vino il bicchiere è mezzo pieno pesano la guerra e i costi del vetro Nonostante una buona ripresa dei consumi e gli 8 miliardi di esportazioni nel 2022, il settore si trova ad affrontare un anno pieno di incognite tra le polemiche sulle etichette e il rialzo di un altro 20% del prezzo del materiale per le bottiglie. Il bicchiere di vino del 2023? Mezzo pieno e mezzo vuoto. Come è stato nel 2022. Così il Wine Monitor, l’Osservatorio dedicato al mercato del vino di Nomisma, fotografa due anni difficili che, tra coda della pandemia e guerra in Ucraina, sono in chiaro scuro. «Il 2022 è stato un anno mezzo pieno – spiega Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma – sul trend dell’export e delle vendite nel canale della grande distribuzione in Italia hanno pesato diversi fattori come l’inflazione, il cambio euro dollaro e il rallentamento economico.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Intervista a Alessandro Mutinelli – “Il mercato premia chi investe in bottiglie”.
L’ad di lwb, primo gruppo vinicolo italiano ad approdare al listino di Borsa: “Noi siamo stati una novità ma nel resto del mondo è normale. L’80% delle nostre vendite sono all’estero” D al 2015, anno della sua quotazione in Borsa tramite la Spac Ipo Challenger promossa da Electa Ventures di Simone Strocchi, Italian Wine Brands (il primo gruppo vinicolo italiano ad essere stato quotato in Borsa) ha moltiplicato la propria capitalizzazione con risultati da record. L’ad Alessandro Mutinelli racconta il mondo del vino visto dai mercati. La vostra realtà offre una chiave diversa del mondo del vino? «Noi siamo stati una novità per l’Italia ma non per il resto del mondo. A ogni modo si è creata una vera public company che conta centinaia di investitori e che è passata da 140 ad oltre 400 milioni di fatturato in 7 anni. E oggi il valore del titolo Iwb è attorno ai 30 euro ad azione, quindi ben sopra la quotazione a 10 euro».

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Rapporti Fiere – Dal vino all’edilizia ecologica la forte spinta al made in Italy.
D a semplici vetrine per le novità di prodotto a protagoniste della politica industriale nazionale. Nel corso degli ultimi lustri, le fiere hanno conosciuto una trasformazione radicale che le ha portate al centro della scena, in particolare nella promozione del made in Italy a livello globale. Moda, lusso, edilizia, industria, prodotti della terra e cosmetica: le fiere più internazionalizzate del nostro Paese sono quelle dei settori economici nei quali maggiormente le imprese italiane hanno saputo raggiungere una rilevanza globale. Basti pensare al caso di Vinitaly (prossima edizione dal 2 al 5 aprile), la principale manifestazione al mondo del prodotto enologico tricolore, che a febbraio partirà con un roadshow in tredici tappe, tra Europa, Asia e Nord America, che rappresentano i due terzi delle esportazioni di vino italiano.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

De Andrè: “Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?”.
Imperversa il dibattito un po’ scientifico e un po’ no sui danni arrecati dall’alcol – quello presente in ordine crescente nella birra fino ad arrivare ai superalcolici – sulla salute umana. E certo che aumenti in qualche modo, forse anche esponenziale, il rischio di tumori, soprattutto nelle donne e in particolare delle neoplasie maligne al seno (pure in assenza di familiarità), ma pare ci metta molto di suo anche in quelli delle vie digerenti, nelle malattie cardio e cerebrovascolari e nei danni cerebrali a medio e lungo termine, soprattutto associati a una riduzione progressiva della massa encefalica globale – massimamente dello spessore della corteccia cerebrale – con relativo grave nocumento alle funzioni cognitive, ma anche ai meccanismi di controllo delle pulsioni.

Fonte: Roma.

I vigneti più resistenti e longevi avranno fondi per ristrutturarsi.
Iniziativa della Regione: si possono presentare le domande per l’iscrizione tra le coltivazioni eroiche e storiche Dalla giunta regionale un aiuto per preservare e ammodernare la viticoltura. Al via le domande per l’iscrizione nell’elenco dei vigneti «eroici» e «storici». L’iniziativa è stata promossa dalla giunta regionale, su proposta del vice presidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana. Un’opportunità apprezzata dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) savonese, visto che «darà altro impulso nell’assegnazione dei fondi per la ristrutturazione, con il reimpianto di nuovi vigneti su terreni sgomberati da vecchi vigneti ormai divenuti improduttivi, o per l’ammodernamento di quelli esistenti». Occasione tanto più preziosa, spiegano, dato che «l’unica possibilità di realizzare un nuovo impianto produttivo, infatti, è legata alla riserva di nuove autorizzazioni, nella misura dell’1% del potenziale produttivo nazionale.

Fonte: Secolo XIX Savona.

I vigneti più resistenti e longevi avranno fondi per ristrutturarsi.
I vigneti più resistenti e longevi avranno fondi per ristrutturarsi Iniziativa della Regione: si possono presentare domande per l’iscrizione tra le coltivazioni eroiche e storiche Dalla giunta regionale un aiuto per preservare e ammodernare la viticoltura. Al via le domande per l’iscrizione nell’elenco dei vigneti «eroici» e «storici». L’iniziativa è stata promossa dalla giunta Regionale, su proposta del vice presidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana. Un’opportunità apprezzata dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) savonese, visto che «darà altro impulso nell’assegnazione dei fondi per la ristrutturazione, con il reimpianto di nuovi vigneti su terreni sgomberati da vecchi vigneti ormai divenuti improduttivi, o per l’ammodernamento di quelli esistenti».

Fonte: Stampa Liguria.

Wine&Siena Un finale (di) vino – Wine&Siena da record Oggi c’è il gran finale.
Oggi c’è il gran finale Oltre 500 gli operatori accreditati per la giornata di oggi, tutta dedicata a loro Al Santa Maria tavola rotonda sui cambiamenti climatici: appello per l’ambiente SIENA Affluenza record anche nel secondo giorno di WineeSiena tra le 600 etichette in degustazione, gli oltre 60 prodotti alimentari e i tanti momenti di approfondimento. Sono infatti oltre 500 gli operatori accreditati per la giornata di oggi, che sarà interamente dedicata a loro. Continua dunque con successo l’ottava edizione di WineeSiena al Santa Maria della Scala, kernesse che conferma la città location ideale per il primo grande evento dell’anno dedicato al vino. Ma WineeSiena è anche un luogo dove approfondire temi di attualità come i cambiamenti climatici: tra i più sensibili all’aumento delle temperature c’è il Sangiovese e tra i territori più esposti c’è la Toscana, come riportato nello studio del climatologo americano Lee Hannah, che già dieci anni fa sosteneva che zone come Bordeaux o la Toscana diventeranno troppo calde.

Fonte: Nazione Siena.

Slow Wine: a Treviso i vini buoni, puliti e giusti.
Torna Slow Wine: domenica 5 febbraio, a Treviso, nella nuova sede di Ca’ dei Carraresi, oltre 60 produttori segnalati dalla nuova Guida Slow Wine presenteranno le proprie etichette. Protagoniste aziende provenienti da Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Slovenia con la presenza di Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine, che avrà modo di raccontare principi e valori del “Il manifesto Slow Food del vino buono, pulito e giusto”. Un evento aperto a tutti (320 persone la capienza massima), appassionati di enologia, ristoratori, gastronomie, a tutto il vasto pubblico degli amanti del vino, che avranno la possibilità di degustare alcune delle migliori espressioni del nostro territorio, oltre a conoscere la storia e le tradizioni. Un viaggio che si snoda dal Trentino Alto Adige, a Verona, dal Vicentino al Padòvano con Breganze, i Colli Berici e Euganei, fino a Treviso con le Colline del Prosecco e la zona del Piave, fino alla terre di Pianura e le Colline Orientali del Friuli, il Collio, Isonzo e Carso, per concludersi nella vicina Slovenia.

Fonte: Gazzettino.

Da 2,50 a 19euro Venezia, spritz per tutte le tasche Record a S. Marco – Spritz a diciannove euro in Piazza San Marco Al Bacaro due euro e 50.
Estate o inverno, all’ora dell’aperitivo o dopo cena, a Venezia è sempre il momento giusto per uno spritz. Tra Aperol, Select e Campan, non solo il long drink soddisfa tutti i gusti, ma anche i portafogli. Da poco più di due euro a quasi venti, il range del prezzo varia in base al luogo. Ovviamente, più ci si avvicina a Piazza San Marco e più il costo sale. Spopola il rito dell’aperitivo veneziano: Select, Aperol e Campari con prosecco, acqua e seltz Quadri, Florian e Lavena i più cari: «II plateatico costa dieci volte tanto». Da Lele il più popola Spritz a diciannove euro in Piazza San _Marco Al bacaro due euro e 50. Fstate o inverno, all’ora dell’aperitivo o dopo cena, a Venezia è sempre il momento giusto per uno spritz. Tra Aperol, Select e Campari, non solo il long drink soddisfa tutti i gusti, ma anche i portafogli.

Fonte: Nuova Venezia.

Daniele Piccinin Le Carline, cantina pioniera del biologico «Percorso virtuoso iniziato 37 anni fa».
Agricoltura sostenibile, alimentazione vegana, vino senza solfiti e vigneti resistenti sono i punti forti dell’azienda di Pramaggiore: a questi si somma anche l’impegno nel sociale con le persone fragili Etica, sostenibilità e innovazione. Sono i temi di questa prima Wine in Venice ma questa filosofia è cara all’azienda Le Carline di Pramaggiore da quasi 40 anni. Al vertice troviamo Daniele Piccinin, trovatosi a produrre vino quasi per caso. «Avevo fatto l’istituto industriale» racconta «e poi mi sono trovato a fare tutt’altro nella vita». Ieri Piccinin è stato premiato come Modello Green, a dimostrazione di un percorso caro adesso a molti, ma che Le Carline ha visto ben prima. E tra un sorso e l’altro, il titolare racconta una storia partita quando in pochi ci credevano, prima che certi temi diventassero d’attualità.

Fonte: Nuova Venezia.

Formazione su enoturismo e vendite in cantina: la formula vincente promossa da Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.
Grande interesse per l’evento formativo “Come incrementare le vendite dirette e ottimizzare l’attività enoturistica”, promosso dall’impresa tecnologica Divinea e il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana e che si colloca all’interno di un progetto di formazione ai territori del vino. Lo scorso 20 gennaio le cantine associate del Consorzio si sono date appuntamento a Rocca di Frassinello, Gungiarico (Grosseto), per parlare di enoturismo, vendite online e in cantina, CRM e analisi dei dati, marketing online e vendite direct to consumer. “La giornata di formazione dello scorso 20 gennaio, per la quale ringraziamo ancora Divinea per la professionalità e la disponibilità dimostrata, – dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana – ha fatto riscontrare un’ampia partecipazione tra le aziende del Consorzio, segno che l’argomento è fortemente sentito e di grande attualità.

Fonte: Adriaeco.

I migliori champagne che dovresti procurarti per i tuoi momenti speciali.
In Champagne negli ultimi vent’anni ci sono state annate formidabili. Ecco una selezione di bottiglie con le quali brindare come e quando vuoi: per una promozione, per la laurea, per un anniversario e sì, anche per la cena di San Valentino. Scegliere quali sono i migliori champagne per cui vale davvero la pena fare un po’ di spazio nella propria cantina non è affatto semplice. Perché nonostante il territorio di provenienza degli spumanti più celebri del pianeta sia comunque limitato – un totale di circa 26.000 ettari oltremodo benedetti dal dio del brindisi – tra le sue bottiglie è comunque possibile trovare una varietà incredibile. Di sentori, di cuvée, di stili, di etichette che sembrano pensate apposta per determinate occasioni e sì, anche di rapporto qualità/prezzo. Abbiamo allora pensato di preparare una lista degli champagne a cui secondo noi, in questo preciso momento, qui e ora, vale la pena dare una chance. Da stappare quando si preferisce, per festeggiare un traguardo, per una cena romantica, o chissà, anche per San Valentino.

Fonte: GQ Italia.

Il Barolo tra i segreti delle Langhe.
Elvio Cogno è una di quelle rare aziende vinicole capaci di vedere oltre il qui e ora e anticipare, con successo, gli scenari futuri. Attestata come proprietaria-produttrice fin dalla fine del ’700, in zona Novello, la storia recente inizia negli anni ’60, quando Elvio decide di vinificare i cru Brunate e La Serra a La Morra, insieme al socio, il notaio Marcarini.

Fonte: Espresso.

Settimo San Pietro, la promozione del territorio con i vini, la musica e la gastronomia.
L’evento, promosso dall’Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano (Barrali, Dolianova, Donori, Serdiana, Settimo San Pietro, Soleminis), con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, ha come obiettivo la promozione del territorio del Parteolla e del Basso Campidano mettendo in mostra due dei suoi gioielli più preziosi, il vino e il cibo. «Il nostro obiettivo – afferma il sindaco di Settimo San Pietro, Gigi Puddu – è sicuramente quello di far conoscere il territorio e i prodotti tipici. Territorio e prodotti sono le armi principali che abbiamo a disposizione per migliorare la percezione che i potenziali turisti hanno del nostro territorio e per veicolare nuovi flussi di visitatori all’interno del Parteolla. Suonidivini è un’occasione di promozione e comunicazione su cui vogliamo puntare con forza».

Fonte: Unione Sarda.

“Terre d’Oltrepo”, i 68 dipendenti: «Fateci collaborare al futuro della coop».
«Vogliamo mettere a disposizione le nostre competenze per il bene della cantina». È questo il messaggio che i 68 dipendenti di Terre d’Oltrepo lanciano in questa fase molto delicata per il futuro del colosso vitivinicolo oltrepadano, rimasto senza una guida dopo solo dieci mesi. Uno stallo che ha bloccato anche la trattativa in corso sul contratto di solidarietà per il personale, che sarebbe dovuto partire a febbraio. Giovedì scorso i dipendenti si sono riuniti per eleggere, per la prima volta, la rappresentanza sindacale unitaria della cantina: si tratta di Lorenza Cevini e Stefano Morini, per la Fai Cisl, ed Elisabetta Colombi per la Uila Uil, tre storici dipendenti della cantina di Casteggio, tramite i quali ora i lavoratori potranno tutelarsi al meglio nelle rivendicazioni sindacali, visto che, finora, Terre è stata sempre una grande azienda non sindacalizzata.

Fonte: La Provincia Pavese.

Raccontare il Trentino del vino.
Lunedì 30 gennaio la presentazione del libro di Attilio Scienza, Rosa Roncador e Nereo Pederzolli. I tre autori raccontano il territorio attraverso la cultura del vino, la cui storia è andata di pari passo con quella dell’uomo. Tre autori con competenze e punti di vista differenti: il professore, Attilio Scienza, l’archeologa, Rosa Roncador e il giornalista, Nereo Pederzolli. Hanno unito le forze per scrivere il libro “Raccontare il Trentino del Vino”. Utilizzando un approccio multidisciplinare gli autori hanno cercato di raccontare il territorio attraverso la cultura del vino, la cui storia, fin dall’antichità, è andata di pari passo con quella dell’uomo.

Fonte: Gardapost.

Il vino è anche… emozione.
Sette Università italiane e due Istituti di Ricerca stanno mettendo a punto un protocollo scientifico per studiare le correlazioni tra molecole e sentimenti. Per secoli il vino è stato considerato un alimento, prezioso ed importante a tavola.
Un tempo la cucina contadina si basava su alimenti umili, semplici, ma nutrienti A pranzo e a cena non mancavano mai il pane, cucinato in casa con farine di cereali poco nobili, acqua e sale, frutta e verdura, prevalentemente coltivate negli orti. Uno dei protagonisti era il vino, spesso servito nelle brocche e versato direttamente da fiaschi e botti. Soltanto una piccola parte della produzione finiva in bottiglia e veniva consumata in occasione di feste o momenti importanti.

Fonte: L’Adigetto.

Vino, Imprudente, Docg Casauria riconoscimento prestigioso.
“L’ormai prossimo riconoscimento della Denominazione d’origine controllata e garantita (Docg) Casauria, la terza d’Abruzzo dopo le Docg Colline teramane e Tullum, è la prova evidente che il ruolo di stimolo e impulso a una sempre maggiore coesione, svolto dall’istituzione regionale, sta dando ottimi risultati: naturalmente, grazie al centrale, grande e proficuo lavoro da parte delle aziende vitivinicole, abbiamo raggiunto un altro grande obiettivo e un’altra grande soddisfazione di un comparto vitale per la nostra economia”. Così il vicepresidente della Giunta regionale d’Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, a margine della pubblica audizione sul riconoscimento della Docg alla Casauria, richiesta dall’associazione delle aziende vitivinicole che operano nei 18 Comuni dell’aria casauriense, svoltasi presso il teatro di Alanno (Pescara) con centinaia di partecipanti, a testimonianza della coesione e del comune sentire della realtà locale.

Fonte: ANSA.

“Wine & Siena”, riflessioni su vino e futuro.
Sinergie tra Banca, Consorzi di Tutela, Istituzioni ed esperti al centro del dibattito per una nuova strategia dell’industria vitivinicola. Dello scenario del vino italiano e del ruolo di Banca MPS, dei Consorzi di Tutela e delle Istituzioni per strutturare una nuova strategia del sistema vitivinicolo toscano e nazionale si è parlato nel convegno dal titolo “Vino Futuro Italia. Identità, origine, ambiente, qualità ed economia”, organizzato da Banca Monte dei Paschi di Siena presso la propria sede storica, in Piazza Salimbeni, in collaborazione con Confcommercio Siena, Fondazione Qualivita e Wine&Siena. L’iniziativa, che apre la manifestazione Wine&Siena 2023 di cui Banca MPS è partner fin dal 2016, ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore vitivinicolo per fare il punto sulla situazione di quell’importante comparto “Win e condividere spunti di riflessione per il futuro, in vista di sempre maggiori sinergie tra i vari attori per lo sviluppo e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari dei nostri territori.

Fonte: Corriere dell’Economia.

Open, il community hub nel cuore di Milano, ospiterà Open Wine: alle radici del vino.
Nel centrale quartiere di Porta Romana a Milano riapre Open, il community hub interamente ripensato da Dove Vivo, la piattaforma europea di gestione del mondo living che ad oggi detiene un portfolio di 2.500 unità in 40 destinazioni e 6 paesi. Open è uno spazio di coworking e di eventi, caratterizzato da ambienti polifunzionali e dalla comodità e l’accoglienza delle postazioni e delle sale. Design, comfort e innovazione si coniugano in un unico luogo dedicato al lavoro, alla formazione, al networking e agli eventi culturali e di approfondimento. Al termine di una lunga riunione o di una dura giornata di lavoro non possono poi mancare socializzazione e svago sia all’interno della struttura che all’aria aperta, e proprio a questo Open ha dedicato il suo bistrot e la sua terrazza. Open, quindi, non è solo il nome dello spazio, ma rappresenta anche la filosofia che unisce la sua community internazionale, fatta di giovani coworker e imprese.

Fonte: WineBlogRoll.

Vino, Imprudente a S.Francisco, Wine Star Awards all’Abruzzo.
“È un grande onore per la nostra terra ricevere questo riconoscimento. Dal lancio del ‘modello Abruzzo’, nel sistema viticolo regionale si è registrata una svolta epocale che ha posto le basi per una crescita esponenziale della filiera”. Così il vicepresidente della Regione con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, alla vigilia della cerimonia di premiazione dei Wine Star Awards, che si svolgerà stasera, nel Palazzo delle Belle Arti a San Francisco. La delegazione, guidata dallo stesso Imprudente e dal presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, è già arrivata negli Stati Uniti. “L’obiettivo – ha spiegato Imprudente – è raggiungere una dimensione internazionale del nostro vino e del brand Abruzzo, preservando e valorizzando la marcata matrice identitaria e culturale del nostro prodotto e promuovendo la coesione tra le realtà produttive della regione.

Fonte: ANSA.

Obbligo vaccinale e stretta su vino e tabacco ▷ Rico: “Il nuovo ministro della salute usa il paradigma speranza.
Il ministro della salute nell’ultimo periodo ha ricevuto diverse critiche, da opposizione, giornalisti ed opinione pubblica. Al centro delle polemiche alcune dichiarazioni sulla gestione da qui in avanti della campagna vaccinale, ma anche per le uscite salutiste, in particolare per quel che riguarda una possibile stretta contro il fumo. Francesco Borgonovo in diretta su Radio Radio ha espresso la sua opinione sul momento che sta vivendo il ministro Schillaci: “Questo ministro un po’ tentenna, sta avendo parecchie difficoltà, dalla discussione sulla nuova campagna vaccinale alle derive salutiste, anche se queste ultime a mio parere sono solo relative ad annunci che poi lasciano il tempo che trovano“.

Fonte: Radio Radio.

STAMPA ESTERA

El vino español traspasa todas las fronteras y brinda por la diversificación.
Por primera vez, las exportaciones del sector superaron los 3.000 millones de euros mientras se redujo el volumen de litros, lo que indica una creciente apreciación global de la variedad y calidad de nuestros caldos EN CRECIMIENTO Hay regiones como Asturias o nuevas zonas de Galicia que se han lanzado ahora a producir. España es la séptima potencia exportadora de alimentos del mundo yen 2022 superó la barrera de los 60.000 millones de euros. El vino tuvo un gran protagonismo en este hito. Los datos oficiales acumulados hasta noviembre reflejan que las exportaciones alcanzaron un valor de 2.843 millones de euros, pero según ha adelantado María Naranjo, directora de la Industria Alimentaria de ICEX España Exportación e InversioAPUESTAS Un gran reto es democratizar los vinos con formatos nuevos, como la lata que triunfa en EE.UU. nes, las ventas al exterior del sector superarán por primera vez en la historia los 3.000 millones de euros, lo que supone un incremento del 15% respecto al año anterior. Una cifra de negocio lograda a pesar de haber reducido el volumen de litros, de modo que «ya no somos ese país de la excelente relación precio-calidad, sino un país de vinos excelentes y únicos, un mensaje que deberíamos creernos más», subraya Naranjo. España es el tercer mayor 40,5 millones de hectolitros produjo España en 2022 productor de vino del mundo, con 40,5 millones de hectólitros en 2022, y el primer exportador en volumen y tercero en valor. El 70% de su producción se exporta a través de 3.985 bodegas, de las que el 58% lo son de forma regular, es decir, han exportado más *** de cuatro campañas continuadas. Esta circunstancia revela que la internacionalización forma parte del ADN de nuestro vino, sobre todo en las regiones de Cataluña, con once denominaciones de origen (DO) más la del cava, seguida de Castilla-La Mancha, el mayor viñedo del mundo. Pero también hay regiones como Asturias o nuevas zonas de Galicia que se han lanzado a producir, incrementando la diversidad, «nuestra principal virtud y característica, pero también nuestro principal pecado, porque somos tan diversos que es difícil transmitirlo al mundo, que en principio les cuesta diferenciar, por ejemplo un Montsant de un Priorat al ser sus viñedos prácticamente vecinos», señala la alto cargo del ICEX. Las ventas internacionales casi se han triplicado en las dos últimas décadas, al pasar de 1.274 millones de euros en el año 2.000 a los 3.000 del año pasado. Un incremento que se ha producido de forma más espectacular en todo el ámbito de la alimentación, al crecer de los 17.380 millones a principios de este siglo a los 60.000 de 2022.

Fonte: ABC Empresa.

BWW bate récords: más de 800 bodegas y 70 sellos de calidad.
El evento, que se desarrollará entre el 6 y el 8 de febrero en la Fira, se consolida como cita de referencia para el comprador de vino español de calidad OBJETIVO Uno de los propósitos de esta edición es dar visibilidad a la riqueza de terruños del país. Organizado por Fira de Barcelona, Barcelona Wine Week (BWW), que tendrá lugar del 6 al 8 de febrero en el recinto Montjuïc, se consolida como la cita sectorial de referencia para el comprador nacional e internacional de vino español de calidad con una edición con cifras récord: 828 bodegas expositoras, 70 sellos de prestigio representados y la presencia de grandes firmas como Protos, Matarromera, Rioja Vega, Pago de los Capellanes, Juvé e Camps, Recaredo y Freixenet. Además, participarán también centenares de medianas y pequeñas bodegas agrupadas en más de 70 Denominaciones de Origen (D.Os), como Cava, Ribera del Duero, Rueda, Priorat, Bierzo, Madrid, Valencia, Jumilla, Costers del Segre, Navarra o Valdeorras. Javier Pagés, presidente del salón y de la D.O. Cava, destaca que «BWW será la primera gran cita ferial del año para el sector y llega con el propósito de dar visibilidad a la gran riqueza de terruños del país, analizar los retos de futuro de la industria vitivinícola y ofrecerle oportunidades de negocio tanto en el mercado nacional como internacional». BWW 2023 propone un viaje inmersivo por los múltiples terruños y vinos de calidad del país. Bajo el lema «España, mosaico singular de suelos», el visitante podrá participar en más de medio centenar de catas y ponencias a cargo de cerca de 90 expertos, sumilleres, elaboradores, etc. Destacan sesiones como la que reunirá a Masters of Wine (máxima distinción al conocimiento sobre vinos) que elaboran sus propios caldos, como Norrel Robertson, que desde 2003 produce sus vinos en Calatayud; Fernando Mora, con viñedos en diferentes puntos de Aragón; y Andreas Kubach, director de Península Vinicultores, con bodegas en La Rioja Alavesa, entre otros puntos. También protagonizarán una cata conjunta sumilleres multipremiados y reconvertidos en elaboradores como Bruno Murciano, Guillermo Cruz, Sergi Figueres y Xavi Nolla. Una quincena de bodegueros de renombre que cultivan en suelos singulares protagonizará sesiones como `Los sabios del terruño’, que reunirá a tres visionarios como René Barbier (Priorat), César Saldaña (Jerez) y Felipe Blanco (Canarias). Alvaro Palacios y su sobrino Ricardo P. Palacios mostrarán la riqueza de dos zonas vitivinícolas que han contribuido a revolucionar: el Priorat y el Bierzo.

Fonte: ABC Empresa.

Vinos de ‘ida y vuelta’ o ‘mareados’ tras navegar por el mundo en bota.
La icónica Bodega Tío Pepe ha recuperado la antigua técnica de transformar el vino en el mar con un viaje en el Juan Sebastián de Elcano Nuevo aroma El enólogo y master blender Antonio Flores con una copa del vino viajero de Tío Pepe. El vino es un alimento vivo y, a diferencia de otros productos, es una bebida que experimenta cambios constantemente y por ello no deja de evolucionar. El trasiego en barco de tinajas y ánforas en las que los romanos transportaban el vino de uvas locales a los confines del imperio debía causar antaño lo que provoca catar Tío Pepe Estrella de los Mares, un fino que ha surcado océanos y mares durante cinco meses a bordo del buque escuela de La Armada, el Juan Sebastian de Elcano, durante su crucero número 94 de vuelta al mundo. Dos botas de ese vino icónico de Jerez emprendieron una singladura que finalizó cuando el buque arribó a Cádiz en la conmemoración del 500 aniversario de la primera circunvalación realizada por la expedición Magallanes-Elcano, que en su día también estuvo bien provista de vino en sus bodegas, precisamente de Jerez. De esta manera, González Byass ha recuperado, gracias a La Armada, la tradición bodeguera de enviar vinos en barco y a vela, para propiciar su vaivén y en diciembre lanzó ese vino `de ida y vuelta’ ya embotellado y con una mayor riqueza de aromas y matices. Esta evolución del vino se ha producido en el escenario que la mar le ha propiciado y que provocó que en el pasado fuera común enviar botas en las largas travesías para que factores como la temperatura, la presión y, sobre todo, el vaivén continuo de las olas del mar, influyeran en la crianza del vino, mejorando notablemente su organolepsia. Antaño, estas condiciones provocaron que el valor de los vinos, conocidos como vinos `mareados; llegara a multiplicarse por cinco. Cambio casual Antonio Flores, enólogo y master blender, recuerda cómo esta bodega, que nació internacionalizada en 1835 y que exporta desde entonces a cien países, encontró esta técnica de forma casual.

Fonte: ABC Empresa.

Un marché en quête d’un nouvel élan.
La 30e édition du salon Millésime Bio, la plus importante manifestation du genre au monde, commence ce lundi, pour trois jours, à Montpellier. Après des années de croissance, les ventes ont un peu ralenti en 2022. Cependant, la filière jouit d’un fort potentiel de développement, en France et aussi à l’export, pour continuer de séduire les acheteurs. Jean-Michel Brouard Après l’euphorie. voici venu le temps de la circonspection pour les viticulteurs bio. Avec des signaux d’alerte qui sont autant d’opportunités de repartir à la conquête des consommateurs. Déjà. en 2021. le ralentisse` ment desveºtes de vin bio, bien que toujours en croissance de 9 %sur 2020. avait surpris. Dans un contracte général de baissedes ventes de produits bic. les dernières données consolidées par NielsenlQ sur les ventes en grandes et moyennes surfaces en 2022 risquent dalimenter les interrogations sur l’avenir. Bien qu’elles représentent 20 cit. seulement des volumes de vin bio vendus en France. celles-d ont plus reculé l’an dernier (-9 % en volume et -7 %en valeur) que celles des vins conventionnels (-S,t3 %en volume et-L9 %cavaleur). Unetendancegénéraie ? Préstdentde l’interprofession des vins bio d’Occitanie. Sudvinbio, Nicolas Richarme n’attend pas forcément un repli mais un tassement sur l’ensemble des marchés France et export R serait prématuré de tirer de ces premiers chiffres des conclusions définitives. Dans une période d’incerdtusde inflationniste, les arbitrages auxquels se livrant les consommateurs peuvent naturellement se faire au déainentde vins bio plus chers que les conventionnels. Mais une chose est sise : la filière viticole bio n’était pas habituée a ela. Jusque-là, les volumes produits ne permettaient pas de combler la soif des consommateurs Comme le rappelle l’enquête CSApourMilésime Bio. publiéeen janvier 2023. les surfacescometies ont connu un bond spectaculaire au cours des vingt dernières années. Alors qu’elles ºe représentaient que 1,5 % de l’ensemble du vignoble en 2001, surfaces labelhsees et en conversion ont dépassé la barre symbolique des 20 %(20,0996) fut 202L Lºven ir est loin dëtresombre pour la viticulture bio française. aujourd’hui leadermondialeen la matière devant l’Espagne et l’Italie. En dépit de conditions climatiques peu favorables ces dernières années, les conversions à la viticulture biologique n’ont jamais été aussi rtxmlxeuseset une hausse des surfaces de 7796 est attendue dans les trois prochaines années (passant de Ii 0_13 13 hectares à 159.968 hectares). Comme le souligne le nég udamtenvins bioJacques Frelin, actif sur ce marché depuis quarante ans, « le développement important de surfaces suscite des craintes aujourd’hui comme au début des années 2000 puis en 2010.

Fonte: Echos.

Climat-environnement : cette autre crise qui secoue le vignoble bordelais.
Les vins de Bordeaux se sont fixés pour objectif de décarboner leur activité à hauteur de 56 % d’ici à 2030. • Une ambition portée par l’interprofession (CIVB), qui oblige à repenser les modes d’exploitation, les cépages, les bouteilles, le transport… «Le vignoble bordelais est pris dans un torrent tumultueux. » Aux yeux de Pierre Hurmic, le maire écologiste de Bardeaux, la région est confrontée une crise économique doublée d’« un dérèglement climatique de plus en plus important.. Elle doitreiever – le défi d une vlticufture durable et d’un vin désirable». En ouvrant dans ces termes le 13° forum emrtronnemental desviras de Bordeaux la semaine dernière, Pierre Hurmic a repris les objectifs de dècarbonatíon et de baisse de 56 %des el/lissions de gaz à effet de serre d’ici à 2030par rapportà 2007. Rares par le Conseil interprofessionnel du vin de Bordeaux (CIVB). Le temps presse. Surtout qu’en parallèle, la déconsommation du vin rouge, en particulier, a atteint des niveaux inquiétants avec une chute de 70 % en 60 ans et une nouvelle chute de 60 %d’ici dix ans. Les modes de consommation ont changé. Les repas déstructurés, le style de nourriture et les attentes des nauvellesgénérations ne jouent pas en faveur du vin. Les préoccupations à l’égard du climat vont grandissant. « De plus en plus en plus de nos gros clients. aux BtatsUnis, au Canada, au Royaume-Uni. nous demandent des comptes en matière d’émission de carbone. Si on ne cache pas les aises, an est bloqués. Les barques locales aussi sont sous pression a, explique Allan Sichel le président du CIVB. Réhabiliter le port de Bordeaux Les aléas climatiques modifient missile « D’année en année, ono de plus en plus de deculrfs à produire. On est sans cesse con ira ints de se réinventer., constate Cédric Plo. président de La commission technique du CIVB. Les vins gagnent en sucrusiié et en alcool au détriment de l’acidité. Les vendanges se font beaucoup plus rôt, avec un risque croissant de disqualification pour certains cépages comme le merlot, le plus utilisé dans l’assemblage des bordeaux. Dans un contexte de réchauffement climatique, le vignoble bordelais a décidé de lutter sur plusieurs fronts, Pour décarboner le transport du vin. le CIVB veut ainsi réhabiliter le rail et le trafic maritime au départ de Bordeaux. Les discussions sont en cours. «Nous voulons mettre fin au transport routier de notre vin en direction des ports duHavre, de Marseille ou de Rotterdam et privilégier les expéditions depuis le port Bordeaux. Aujourd’hui, il en sort des céréales et du bois. Il y arrive du pétrole, mais il njy a phis de trafic de vin », explique Allan Sichel. Le port de Bordeaux est déficitaire. « Les chargements tous produits atteignent 9 millions de tonnes par an, alors qu’fl faudraft12mlllfonsde tonnes pour que le port cessede pendre de l’argent.» La filiale vin du groupe Carrefour, elle, a décidé de privilégier le train.

Fonte: Echos.

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