rassegna stampa del vino di lunedì 6 febbraio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 6 febbraio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Intervista a Antonio Capaldo – «Rigenerazione Così si migliora l’ambiente».
La ricetta dei Feudi di San Gregorio, prima azienda vinicola del Meridione d’Italia. «Andiamo oltre la tutela del suolo» di Giulia Prosperetti «Rigenerazione Così si migliora l’ambiente» Nata nel 1986 in Irpinia Fattura 34 milioni di euro Con 34 milioni di euro di fatturato, 90 milioni di capitale investito, 200 dipendenti, 400 ettari di proprietà, 4 cantine indipendenti, una produzione di 3,5 milioni di bottiglie e un export che copre più di 50 Paesi nel mondo, Feudi di San Gregorio, marchio simbolo del rinascimento enologico del meridione d’Italia, è oggi la «LA SOSTENIBILITÀ per noi non è legata a una moda o a una mera esigenza di consumo delle risorse. È un elemento centrale del nostro modello di business che si riflette nelle relazioni con dipendenti, fornitori, clienti. In una parola, con tutti i cosiddetti stakeholders aziendali. Siamo fortunati, nel nostro settore, perché pensare nel lungo termine fa parte del Dna di un’azienda agricola, e ancor di più di un’azienda vitivinicola.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Economia&Lavoro.

Bollicine d’oro: il retail cresce a doppia cifra.
Afuria di ripetere ai consumatori che lo spumante non è solo il vino della festa, le bollicine hanno fatto bingo, conquistando la tavola degli italiani. Non tutti i tipi di spumanti, ma solo quelli a basso costo (prezzo medio di 4,4 euro al litro). Secondo l’Osservatorio UivIsmea sulle vendite di vino nella grande distribuzione nel 2022, infatti l’unica tipologia in crescita. Gli spumanti Charmat diversi dal Prosecco (34 milioni di bottiglie vendute nei 2022) hanno segnato un incremento in volume del 13% (sale al 22% nei discount) a fronte di un calo generale che supera il 6% in volume e il 2% in valore (con perdite superiori alla media per i vini fermi). Se vincono allo scaffale, le bollicene perdono terreno nell’ecommerce che, dopo l’ exploit del più 25o% durante i lockdown, ha chiuso il 2022 con una flessione del 15% nei volumi e del 23% in valore, anche per una diminuzione dei listini (9,5% media).

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Vino, la via dell’export un 2023 di investimenti.
Usa, Gran Bretagna e Germania soffrono. Pesa anche il surplus dei costi. «Aprirsi alle piazze emergenti, anche grazie alle istituzioni», dice Frescobaldi, presidente dell’Unione italiana vini di Anna DI Martino raie: sono sfumate le aspettative del- scire a non deprimere l’offerta sul poco da stare allegri. In Usa, Gran Bretagna e Germania, ovvero nei principali mercati di sbocco dell’export del vino italiano, lo scorso anno le vendite nella grande distribuzione e nel retail hanno registrato un pesante segno meno. Secondo i dati NielsenlQ elaborati dall’Osservatorio del Vino Uiv-Vinitaly, nel 2022 sono stati venduti in totale 4,9 milioni di ettolitri di vino (-9% rispetto al 2021), per un controvalore di 4,7 miliardi di euro, pari a una flessione del 5%. La caduta riguarda sia i vini fermi (rossi, bianchi e rosati), che gli spumanti. Le bollicine si salvano solo in Usa, dove una lieve flessione nei volumi (1%) è compensata da un incremento del 4% a valore.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Dop e lgp, così le filiere del cibo valgono 27 riforme (con più ricerca).
La collaborazione tra filiera e ricerca, il dialogo con le istituzioni europee, il miglioramento delle pratiche per soddisfare i criteri green. Sono tanti i dossier sul tavolo del comparto agroalimentare italiano, una delle eccellenze del nostro Paese, con 155 miliardi di fatturato nel 2021. Un settore riconosciuto anche a livello globale, come testimoniano i 52 miliardi di export di food beverage (+u% sul 2o20) e il fatto che l’Italia vanti il maggior numero di cibi e vini certificati Dop e Igp, per un valore alla produzione che supera i 19 miliardi. La qualità e la distintività dell’agroalimentare italiano non sono certo in discussione: il numero di prodotti riconosciuti (oltre 800), la struttura organizzativa, il bagaglio di competenze degli operatori e la capacità di coordinamento dei Consorzi di tutela (in totale 291) rendono il nostro Paese leader in Europa nel settore.

Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.

Intervista a Orazio Schillaci – «Aiuti nelle scuole ai ragazzi spezzati dal lockdown» – «Aiuti a scuola ai ragazzi per guarire dal lockdown».
Sigaretta? «Non ne ho mai fumata una in vita mia». Com’è possibile, neppure da ragazzo per provare? «Sarà stato l’imprinting negativo che ho ricevuto da piccolo. Ho ancora nelle narici l’odore del salotto impregnato di fumo di quando ero bambino e mio padre passava le serate con la sigaretta in mano. Quell’aria irrespirabile che ti invadeva quando aprivi la porta». Si ricaricava così. Schillaci: «II vino fa bene, educhiamo l’Europa» «Aiuti a scuola al ragazzi per guarire dal lockdown» II ministro della Salute: «Ci saranno nuovi limiti alle sigarette perché la sanità pubblica si cura solo con la prevenzione. Meglio mangiarsi le unghie come facevo io che fumare».

Fonte: Libero Quotidiano.

Benanti, il papà del vino dell’Etna – Benanti, l’imprenditore del farmaco che inventò il vino alle pendici dell’Etna.
Con la sua scomparsa, si perde una figura colossale per la viticoltura della zona e per l’affermazione internazionale di quei vini. Con la scomparsa nei giorni scorsi di Giuseppe Benanti, l’Etna perde una figura colossale per lo sviluppo della viticoltura della zona e per l’affermazione internazionale dei suoi vini. Il mio ricordo più nitido di Benanti risale al 2016, l’anno in cui morì Giacomo Tachis, celeberrimo enologo piemontese, per più di trent’anni consulente di Antinori. Proprio nell’aprile di quell’anno, l’Enoteca regionale della Sicilia orientale ospitò nel Castello di Lauria, a Castiglione di Sicilia, un evento dedicato alle sperimentazioni etnee di Tachis sul Pinot Nero.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Il Pallagrello scoperto e raccontato da Piancastelli.
In un libro l’atto d’amore della giornalista e vignaiola per «il vino del vento, del fiume e del re» p rofetiche furono le parole di Gino Veronelli, fondatore della critica enogastronomica, che, in un suo articolo sul Corriere della Sera, rivelò una nuova scoperta: il Pallagrello. Quel vino, versatile ed elegante, sarebbe diventato ‘famoso e ricercato”. Così è stato. Erano i primi anni Duemila, gli anni d’oro per l’enologia campana che attingeva alla storia per riscoprire vitigni dimenticati come il Pallagrello ma anche il Casavecchia. In particolare, il primo, faceva parte della Vigna del ventaglio, l’antico vigneto che produceva, a poche centinaia di metri di distanza, 1 vini riservati alla Reggia di Caserta.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Food.

Assaggiatori di vino Corso Onav al via.
Si tratta di lezioni di primo livello Iscrizioni entro il 13 febbraio Ci si può iscrivere entro lunedì 13 febbraio al corso per diventare assaggiatori di vino con Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vini). La sezione di Onav di Sondrio comunica, infatti, l’avvio delle iscrizioni al 20° corso di I° livello per aspiranti assaggiatori di vino. Il corso, con inizio fissato per il 13 febbraio, è articolato in 15 lezioni teorico-pratiche il lunedì ed il giovedì di circa due ore ciascuna. Dopo le 15 lezioni è prevista la sessione d’esame con una prova teorica e la prova pratica di degustazione di cinque vini. Ogni serata sarà guidata da esperti degustatori/formatori Onav o da preparati enologi e permetterà sempre di degustare almeno quattro vini, di cui almeno due valtellinesi.

Fonte: Provincia Sondrio.

Tra regole e dubbi il vino affronta il nodo manodopera – Tra regole e zone grigie il mondo del vino si interroga sui contadini delle proprie vigne.
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Fonte: Repubblica Torino.

Terre del Barolo fa il record e studia nuovi modelli.
La cantina sta progettando un supporto ai proprietari Terre del Barolo fa il record e studia nuovi modelli La cantina Terre del Barolo ha chiuso l’esercizio 2021-2022 con un fatturato record nella storia della cooperativa. Nel periodo settembre 2021-agosto 2022 i ricavi hanno superato i 22 milioni di euro, cifra mai raggiunta in precedenze e in ulteriore crescita rispetto ai 20 milioni dell’annata precedente. Nel bilancio, l’utile è stato del 12,796, pari a 2,8 milioni di euro. «Un’ottima annata, se vogliamo definire così l’ultimo esercizio commerciale – afferma il direttore Stefano Pesci – caratterizzata da un aumento significativo in termini di fatturato e di utile, con quest’ultimo che ha fatto segnare ben un +80% in più rispetto al 2021.

Fonte: Repubblica Torino.

Vigne e terra per scrivere la pagina giusta.
Si prenda intanto Lucca, che mai ha perso l’indole di repubblica indipendente e anche sul fronte vitivinicolo fa storia a sé, memore di una ridente autonomia interrotta solo con l’insediamento di Elisa Bonaparte, a inizio Ottocento, quando si aprirono le porte al mondo e le terre all’impianto di vitigni francesi. C’è poi l’anomalia della rete Lucca Biodinamica, che attorno alle pratiche agricole ispirate alla filosofia di Rudolf Steiner — ma soprattutto all’attività svolta in loco dal pioniere Alex Podolinsky vede numerose aziende unirsi in un drappello dall’umanità coesa, affiatata, per un’esperienza collettiva più unica che rara.

Fonte: L’Economia del Corriere Fiorentino.

Turismo del vino, Flavio Nuti eletto alla vicepresidenza di MTV.
Rinnovati i vertici dell’associazione che unisce 100 prestigiose aziende Turismo del vino, Flavio Nuti eletto alla vicepresidenza di MTV Riparbella L’enoturismo, il turismo legato alle produzioni vinicole di qualità, è un must della costa tirrenica, che guadagna una posizione di primo piano nel nuovo direttivo del Movimento Turismo del Vino. Flavio Nuti, titolare con il fratello Luca della cantina La Regola di Riparbella, è stato eletto infatti alla vicepresidenza dell’associazione. MTV ha rinnovato in questi giorni a Villa Artimino, a Carmignano, i propri vertici e il gruppo di lavoro. Violante Gardini Cinelli Colombini (dell’azienda Donatella Cinelli Colombini della Val d’Orcia) torna alla presidenza del Movimento, per il suo quarto mandato succede a Emanuela Tamburini.

Fonte: Tirreno Piombino-Elba-Cecina-Rosignano.

Umbria del vino, in concorso 162 etichette e 58 aziende.
Le degustazioni nella sede della Camera di commercio. A capo della commissione di qualità il presidente degli enologi Cotarella Umbria del vino, in concorso 162 etichette e 58 aziende Attesa A breve la proclamazione dei vincitori e le premiazioni. Vini umbri in buona salute, con una qualità ormai riconosciuta, ma la strada da percorrere è ancora lunga per aumentare la visibilità nel panorama nazionale e soprattutto a livello internazionale. La direzione intrapresa però è quella giusta, come è stato sottolineato nel corso delle degustazioni che nei giorni scorsi si sono tenute nella sede di Perugia della Camera di commercio ideatrice del concorso “L’Umbria del vino” giunto alla sua seconda edizione.

Fonte: Corriere dell’Umbria.

L’Amarone conquista le giovani generazioni.
Si è concluso con un tutto esaurito l’evento voluto dal Consorzio di tutela vini Valpolicella L’Amarone conquista le giovani generazioni In Gran Guardia stand gremiti di produttori e di visitatori arrivati da tutta Europa. E non solo «II pubblico? Ogni anno sempre più preparato» 1l Valpolicella ni promettono molto bene tori, molti fanno parte del come conoscenze del vino e gruppo di giovani del consormuove un giro sono interessati all’enoturismo come l’azienda Manara a di affari di 600 smo», spiega Alberto Pado- San Pietro in Cariano e Le vani per l’azienda a Pescanti- Guaite di Noemi, che si tromilioni, 360 na. va a Mezzane di Sotto come dei quali riferiti Poco distante, una mam- l’azienda Camerani Marinel- ma armata di calice si de- la..

Fonte: Arena.

Quando il principe dei vini era il Recioto e non l’Amarone.
La storia ricostruita attraverso carte ingiallite acquistate in una libreria antiquaria Quando il principe dei vini era il Recioto e non l’Amarone Le riunioni per dare vita all’associazione consortile iniziarono nel novembre 1924. La Valpolicella dei vini rossi quando l’Amarone ancora non esisteva e in testa a tutti c’era il Recioto. La Valpolicella dei Comuni di San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio, Fumane, Marano, Negrar e anche di quelli di Prun, Negarine e Parona prima della loro soppressione. Ben lontana, comunque, dall’allargamento della Denominazione verso altre terre ad est. La Valpolicella delle proprietà agrarie dei signori di Verona, delle ville venete abitate, curate e prolifiche, del sistema agrario della mezzadria a mandare avanti la campagna e a regolare i rapporti tra classi sociali.

Fonte: Arena.

Un nuovo vino pensando a Lennon.
Quando nella terra dei vigneti Lison-Pramaggiore nasce un nuovo vino, nella cantina Stajnbech si festeggia l’evento. L’azienda vitivinicola a conduzione familiare di Belfiore di Pramaggiore, è situata nel cuore della terra anticamente conosciuta come il “Vigneto della Serenissima”. “Imagine”, così è stato chiamato il nuovo vino, nasce dal sogno di un mondò ideale ed evoca la celebre canzone di John Lennon. In cantina a parlare di “Imagine” c’è l’etichetta sulla bottiglia, la canzone di Lennon in sottofondo e lo spartito appoggiato sul leggio di un pianoforte in attesa di mani esperte per diventare musica.

Fonte: Gazzettino Venezia.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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