News Vitivinicole e tenute agricole di lunedì4 4 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 4 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Eccellenze marchigiane in vetrina a Barcellona.
Alimentaria 2022, una piattaforma di promozione L’assessore Carloni: «Consolidiamo l’immagine della regione nel mondo». II Vinitaly di Verona nel mirino (10-13 aprile). Oggi porte girevoli per le eccellenze agroa1imentari marchigiane. Chiude a Fermo l’edizione della ripartenza di Tipicità mentre a Barcellona inizia” Alimentaria 2022,1a manifestazione internazionale di riferimento per i professionisti dell’industria alimentare e del food service. Le Marche presenti Nella città catalana (da oggi a giovedì 7 aprile), le Marche saranno rappresentate da sette aziende: Marini Tartufi, Pergola Tartufi, Filotea, Boccafosca, Togni spa, NFS, Tre Mori, a testimoniare l’eccellenza agroalimentare e produttiva del territorio marchigiano..

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Parteciperanno al Vinitaly 13 produttori viterbesi.
La fiera, che è in programma a Verona dal 10 al 13 aprile, è stata presentata dall’assessore regionale Onorati Parteciperanno al Vinitaly 13 produttori viterbesi Tutto pronto per l’edizione 2022 del Vinitaly. Presentato il programma della partecipazione della Regione Lazio, in collaborazione con Arsial ed Excellence, ai prossimi Vinitaly e SoleAgrifood in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Una importante occasione in cui il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio e con un ricco calendario di appuntamenti. Saranno 58 le aziende vitivinicole presenti nel Padiglione di 1.800 metri quadrati del Vinitaly e sei i produttori dell’olio nei 150 metri quadrati al SoleAgrifood.

Fonte: Corriere di Viterbo.

A tutto bio, ma vende soprattutto all’estero.
Nello stato di NewYork si producono vini bianchi, rossi, frizzanti, rosa e da dessert. Forse l’eccessivo numero di uve e rarità ha impedito alla produzione locale di acquisire una identita ben definita. Ecco sette etichette che non hanno ancora ottenuto il giusto riconoscimento. Lo stato di New York è il terzo produttore di vino negli Stati Uniti, dopo California e lo stato di Washington. Un vino che forse non gode del J riconoscimento che merita. Tra le tante bottiglie stappate, di diverse uve e tipologie, spiccano alcuni eccellenti riesling degli ottimi merlot e udite! udite! degli spumanti di ottimo livello, vinificati con il metodo classico. La Brotherhood America’s Oldest Winery, Ltd., la più antica azienda vinicola americana fu fondata nella I ludson Valley di New York nel 1839 e Constellation Brands, la più grande azienda vinicola al mondo, ha sede nella regione occidentale dei Finger Lakes New York.

Fonte: We Wealth.

A tutto bio, ma vende soprattutto all’estero.
II comparto presenta margini di crescita enormi L’accelerazione grazie alla nuova legge sull’agricoltura L’obiettivo è conquistare il mercato domestico. Il vino biologico italiano è ormai una realtà consolidata, tuttavia presenta margini di crescita enormi perché è in atto una rivoluzione partita negli ultimi 3 anni che certamente subirà un’accelerazione grazie alla nuova legge sull’agricoltura bio». Di questo è convinto, Roberto Zanoni, presidente di Assobio, l’associazione che rappresenta circa il 70% del valore dei consumi biologici italiani con i suoi 130 soci aderenti. Un mondo, quello del vino, che si puo’ considerare “emergente” nel panorama nazionale dei consumi, tanto che ancora oggi non si conosce il suo vero valore in termini di fatturato. Assobio lo annuncerà in anteprima il 13 aprile, all’interno di Vinitaly, quando presenterà il progetto di analisi e ricerca sul vino biologico che sta conducendo insieme a Nomisma.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Tendenze e affari, Verona capitale.
Vinitaly dal 10 al 13 aprile Tendenze e affari, Verona capitale Si ritroveranno 4.400 aziende del vino provenienti da 19 nazioni: tornano i top buyer. Un ricco programma. In alto i calici. Dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia riapre le porte Vinitaly. L’appuntamento con il salone internazionale dei vini e distillati è dal 10 al 13 aprile, come sempre a Veronafiere. Qui si ritroveranno ben 4.400 aziende del vino provenienti da 19 nazioni che, ad oggi, hanno iscritto oltre 17mila etichette sulla piattaforma business Vinitaly Plus, aperta tutto l’anno. Siamo alla 54esima edizione di questa manifestazione amata e attesa, occasione per le cantine di fare buoni affari incontrando i top buyer provenienti da tutto il mondo, che questa volta superano quota 700.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Le bollicine superstar, Valdo raddoppia gli impianti.
Siamo alla terza generazione di imprenditori. E così parte un investimento di 16 milioni. Puntando sull’Europa e gli Usa S i prepara a raddoppiare gli impianti produttivi, la Valdo Spumanti. Che oltre a brindare a un 2021 eccezionale in termini di vendite, sta investendo 16 milioni nella propria espansione. «In questo modo potremo immettere sul mercato dal 2024 un 25% di bottiglie in più rispetto alle 20 milioni attuali» racconta Pierluigi Bolla, presidente dell’azienda e terza generazione di imprenditori del vino. Era il 1938 quando Sergio Bolla, il padre, decise di acquistare la ‘Società Anonima Vini Italiani Superiori’ a Valdobbiadene, fondata nel 1926 da quattro imprenditori locali e dandole successivamente il nome di Valdo. Una realtà che ha resistito a una guerra mondiale, a due grandi crisi come quella del 2001 e del 2008, alla lunga pandemia da Covid, e ora tira dritta per la sua strada rafforzandosi sui suoi principali mercati stranieri quali Germania, Svizzera e Austria, UK, Stati Uniti e Italia.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Vino in bottiglia al top nella rete della Gdo ma con i costi record ora si temono i rincari.
La ricerca In per Vinitaly Vino in bottiglia al top nella rete della Gdo ma con i costi record ora si temono i rincari Dopo il record del lockdown rallenta il mercato, mentre crollano i formati maxi e convenienza. Le grandi insegne saranno presenti all’esposizione di Verona dal 10 al 13 aprile. Crescono i valori, ma rallentano i volumi con un crollo verticale di tutti i formati, ad eccezione della bottiglia di vetro, che resta predominante sul mercato e vede performance positive in quantità e valore, a differenza di tutto il resto: è la fotografia del 2021 del mercato del vino italiano nella Distribuzione moderna (Dm) che emerge dai dati Iri, elaborati in vista di Vinitaly, la più importante fiera di settore in programma a Verona (10-13 aprile).

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Informazione pubblicitaria – A Valdobbiadene la cantina 4.0 dal cuore agricolo.
Sono trascorsi 70 anni da quel 1952 in cui 129 agricoltori di Valdobbiadene posero la prima pietra di un’impresa collettiva che si sarebbe poi rivelata vincente: la Cantina Produttori di Valdobbiadene. Erano trascorsi pochi anni dalla fine del secondo conflitto, accanitosi particolarmente da quelle parti, dove molti comuni hanno un nome che termina con “della battaglia”. All’epoca. dell’uva non si sapeva che farne e il vino era ben lungi dall’essere il prodotto glamour che è diventato in questi ultimi decenni. Quei 12g soci fondatori, contadini nell’Italia del Dopoguerra, videro nell’unione l’unica opportunità di ricostruzione del territorio. Una visione imprenditoriale che si è rivelata vincente e che oggi fa della Cantina una delle prime 50 aziende italiane del vino e una delle realtà più rappresentative della tradizione originaria del Prosecco, presente in grande distribuzione con il marchio Cantina Produttori di Valdobbiadene e nella ristorazione con il marchio esclusivo Val D’Oca.

Fonte, Repubblica Affari&Finanza.

Dossier Fiere – Vino, l’export cerca nuovi sbocchi.
Dopo i risultati record centrati nel 2021, per l’anno in corso l’obiettivo è eguagliare le performance dei 12 mesi precedenti e, in corso d’opera, puntare a migliorarle. Per le imprese s’impone la necessità di diversificare i mercati di vendita 6 La sfida è crescere sul mercato cinese, che oggi assorbe solo l’1,8% delle spedizioni di vino made In Italy Giorgio dell’Orefice 3 recedere a fari spenti, ponendosi come obiettivo iniziale quello di almeno eguagliare, alla luce delle turbolenze geopolitiche, una performance straordinaria come quella 2021(7,1 miliardi di fatturato, +12,4%). E poi magari in corso d’opera puntare anche a fare meglio. Si presenta così alla vetrina di Vinitaly (si veda l’articolo sotto) 112022 del vino italiano sul fronte export. Un asset imprescindibile che vale oltre il 5o% del giro d’affari del settore.

Fonte, Sole 24 Ore.

Al Vinitaly 630 acquirenti da tutto il mondo.
Dagli Stati Uniti raggiungeranno Verona 130 buyer. Nutrite anche le rappresentanze europee (guida la Germania) e asiatica L’evento Ritorno in presenza Vinitaly torna in presenza (da domenica io a mercoledì 13 aprile 2022) dopo due edizioni cancellate causa Covid e una “special edition” autunnale nel 2021 in formula ridotta. E lo fa preparandosi al futuro, un futuro che sarà sempre più centrato sul business, sulla digitalizzazione e sui servizi logistici alle imprese in quella che è già stata definita una svolta “pro” per l’evento principale del vino italiano. Le novità organizzative sono nate dall’ascolto delle imprese e anche dall’esperienza della special edition che si è dovuta per forza svolgere In forma ridotta sia in termini di occupazione degli spazi, del numero di operatori e soprattutto di visitatori con accessi limitati esclusivamente a un pubblico professionale.

Fonte, Sole 24 Ore.

L’analisi – Ma sul 2022 si addensano incognite molto forti.
La settimana scorsa Cosco che insieme ad altre quattro compagnie di navigazione gestisce 1190% del traffico container mondiale – ha deciso di raddoppiare i costi dei noli dal porto di Salerno con destinazione Regno Unito. Lo stesso giorno, Msc ha deciso di cancellare la rotta navale Napoli-Inghilterra. Con le aziende esportatrici italiane che da mesi sopportano aumenti del 500-600% delle tariffe per le tratte marittime, notizie come queste significano solo una cosa: un ulteriore aggravio dei prezzi e tempi ancora più lunghi di consegna ai clienti internazionali. Non c’è solo l’effetto depressivo del caro-energia sulla crescita del Pil e sulla capacità di spesa delle principali economie mondiali, a minare le prospettive del vino italiano sui mercati internazionali.

Fonte, Sole 24 Ore.

Il turismo che cambia, da Italian Way a Italian Why?
Un turismo “nuovo” e in rapida evoluzione, che fa i conti con le conseguenze della e con i timori internazionali per il conflitto in Ucraina. Il 50% dei turisti in Italia appartiene alle generazioni Y e Z, nati dopo il 1981 e nativi digitali, il 94% è attento alle opzioni di viaggio sostenibili e il 40% sceglie di esplorare destinazioni poco conosciute, assetato di riscoperta e senso di appartenenza. La fotografia emerge da “Azioni di valorizzazione e promozione del settore turistico dei territori e delle produzioni di qualità”, progetto finanziato dal ministero del Turismo e realizzato in collaborazione con Unioncamere e Isnart. “Dopo un 2020 “anno zero per il turismo”, nel 2021 è cominciato un recupero ma oggi la guerra così vicina pone più di un dubbio sulla possibilità di tornare ai livelli pre-pandemia” dice il presidente di Isnart Roberto Di Vincenzo.

Fonte, Le Cronache Nazionali.

Vino, il Lazio riparte dall’export – I vini del Lazio ripartono dall’export più 20 per cento nell’anno del Covid.
I vini del Lazio ripartono dall’export più 20 per cento nell’anno del Covid numeri del settore 10% La produzione II valore della produzione delle aziende vinicole laziali rappresenta 11 10% di quella nazionale Qualità e vendite in Germania e Usa così il settore ha resistito alla crisi di Clemente Pistilli Passato da un fatturato di circa 13 miliardi di euro del 2019 ai 10 miliardi del 2020, una volta esplosa la pandemia, per arrivare all’incir19 mila Le aziende Sono 19 mila le aziende laziali che operano nel settore e circa 450 le cantine, gli ettolitri prodotti sono 5 milioni ca a 11 miliardi lo scorso anno, il settore vitivinicolo a livello nazionale è uno di quelli che hanno retto meglio all’urto del Covid. Per quanto riguarda il Lazio, secondo l’Istat, solo le esportazioni dei vini sono passate da un valore di 68,7 milioni nel 2020 a 82,7 milioni nel 2021.

Fonte, Repubblica Roma.

Il Club Buttafuoco con tre nuovi soci Un vino di squadra debutta al Vinitaly
II gruppo di viticoltori si amplia e raggiunge i 17 associati Alla rassegna veronese un rosso dell’annata 2017. Un nuovo vino consortile, la realizzazione di un’enoteca e la ristrutturazione dei vigneti per aumentare il numero delle bottiglie prodotte. I12022 sarà un anno ricco di iniziative e appuntamenti per il Consorzio Club del Buttafuoco storico di Canneto Pavese: dopo aver festeggiato a febbraio 1126° compleanno, con l’ingresso di tre nuovi soci, Irene e Fabio Barbieri, Paolo Verdi e Michele Cignoli, ora il club oltrepadano che riunisce 17 vignaioli del territorio (viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori in proprio) si prepara a nuove sfide. Innanzitutto, il ritorno, dopo due anni di stop a causa della pandemia, al Vinitaly di Verona.

Fonte, Provincia – Pavese.

«Presto anche a Milano una vetrina per i vini» Produttori in campo.
L’enoteca regionale di Broni si clona a Milano. La presidenza dell’ente oltrepadano sta collaborando con Ascovilo, l’associazione che riunisce i 13 Consorzi di tutela dei vini lombardi, per realizzare nel capoluogo regionale una struttura «gemella» di quella di Cassino Po, che sia una vetrina sia per i produttori oltrepadani che di tutta la Lombardia. Si è parlato anche di questo progetto durante l’incontro che si è svolto a Palazzo Lombardia tra il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi, il presidente dell’Enoteca regionale, Fabiano Giorgi, con l’assessore regionale alla Comunicazione, Stefano Bolognini, e i consiglieri regionali Ruggero Invernizzi e Roberto Mura.

Fonte, Provincia – Pavese.

Vinitaly, da Sondrio 24 cantine «ci aspettiamo grandi risposte» – La Valtellina a Vinitaly dopo due anni di stop «Sarà un grande evento».
Edizione numero 54. II salone da 110 al 13 apri le ospiterà 24 cantine locali Un unico spazio con il formato mai consolidato del “Nebbiolo delle Alpi”.  La Valtellina del vino ritorna a Vinitaly dopo due anni di stop. Saranno ventiquattro le cantine valtellinesi alla 54″ edizione del salone di Verona dedicato ai vini e ai distillati, riunite in un unico spazio con il format consolidato Il Nebbiolo delle Alpi. Un bancone centrale con le ultime annate in mescita e degli spazi singoli o in comune tra le varie aziende per i momenti di degustazione con visitatori e ospiti, sempre all’interno dell’Area Pala expo insieme ai vini di Lombardia. Molta attesa «C’è molta attesa ma allo stesso tempo ancora qualche incognita nuche tipo di edizione di Vinitaly sarà- spiega Andrea Gandossini, direttore del Consorzio Vini di Valtellina.

Fonte, Provincia Sondrio.

“Vigne di Montagna” Il racconto del territorio.
Patrimonio da valorizzare Sono tre vini, quelli presentati dalla cantina di Chiuro, espressione della Valtellina più vera, per cominciare a valorizzare nei dettagli il patrimonio vitivinicolo di 35 ettari della Nino Negri, azienda nata nel1897e di proprietà del Gruppo Italiano Vini guidata da Danao brocco “Vigne di Montagna” Il racconto del territorio L’idea. II progetto della cantina “Nino Negri” da una selezione di vigneti Un’intuizione voluta dal direttore Drocco: «Caratteristiche uniche». Vigne di Montagna, così si chiama l’ultimo progetto della cantina Nino Negri, nato da una selezione di vigneti vocati a raccontare il terroir della Valtellina.

Fonte, Provincia Sondrio.

Langhe e Roero, alle Ogr l’esordio delle nuove bottiglie.
Oggi e domani duecento cantine presentano i grandi vini delle ultime vendemmie Langhe e Roero, alle Ogr l’esordio delle nuove bottiglie di Valentina Dirindin Saranno le Officine Grandi Riparazioni, uno degli spazi eventi più belli della città, a ospitare «Grandi Langhe 2022», l’evento di presentazione in anteprima dei vini di Langhe e Roero. La manifestazione, di taglio B2B, è dedicata a un pubblico di addetti ai lavori: buyer, distributori, enotecari e ristoratori italiani e stranieri, che si ritroveranno oggi e domani per assaggiare e approfondire la conoscenza con i migliori vini del territorio. Inizialmente programmata per la fine di gennaio, la manifestazione vitivinicola era stata rimandata in primavera a causa dell’aumento dei contagi. Protagoniste saranno le Docg e Doc delle colline patrimonio Unesco di Langhe e Roero, e in particolare il Barolo, il Barbaresco e il Roero.

Fonte, Repubblica Torino.

Tra gradite conferme e piacevoli novità, ecco i punti salienti di questa 44a edizione.
Nell’ideale percorso alla scoperta delle proposte enologiche della kermesse, Palazzo Mostre e Congressi “G. Morra” di piazza Medford giocherà un ruolo di primo piano, ospitando “I grandi vini rossi delle Langhe”, a partire dagli iconici Barolo DOCG e Barbaresco DOCG, grazie alla collaborazione con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Piazza Bubbio, davanti all’ex tribunale, vedrà nuovamente protagonista il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani con “I vini bianchi delle Langhe”, accompagnati dallo street food proposto dal Borgo Moretta e dall’Associazione Macellai Albesi.

Fonte, Nuovo Braidese.

II nostro vino è il futuro del Nord Salento – Vite e vino, i comuni del Nord Salento rivendicano un primato del territorio.
La rivendicazione di una ricchezza patrimonio di un vasto territorio, per progettare il futuro economico che inevitabilmente coinvolge anche l’aspetto occupazionale. Un punto fermo per il Nord Salento dove la vite e il vino sono strumenti di sviluppo sociale, capaci di incidere in maniera rilevante nel tessuto produttivo. Vite e vino, i comuni del Nord Salento rivendicano un primato del territorio I giovani hanno preso parte all’incontro per ascoltare dalla voce degli esperti le opportunità offerte dal settore, sia per le tecnologie che sugli investimenti. La rivendicazione di una ricchezza patrimonio di un vasto territorio, per progettare il futuro economico che inevitabilmente coinvolge anche l’aspetto occupazionale.

Fonte, L’Edicola del Sud Lecce.

Ex Vite, il vino per la Santa Messa.
La cantina Cupertinum ha ospitato la presentazione di Ex Vite, il vino per la Santa Messa, il primo e unico a essere prodotto in Puglia. Sono intervenuti all’incontro mons. Fernando Tarcisio Filog rana, vescovo di Nardò – Gallipoli, don Giuseppe Venneri, responsabile del progetto Opera Seme, Francesco Trono, presidente della Cupertinum e Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo della cantina copertinese. Ex Vite (in latino significa: dalla vite) è il primo e unico vino per la Santa Messa prodotto in Puglia e nasce dalla collaborazione tra Opera Seme, progetto di economia civile della Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli, e la Cupertinum, storica Cantina di Copertino.

Fonte, Salento in tasca.

Lo spumante da negroamaro vinificato in bianco, dosaggio zero, 60 mesi di affinamento di Coppola.
Un percorso avviato quasi 10 anni fa che oggi giunge al primo traguardo: la presentazione di uno spumante metodo classico millesimato e non dosato, affinato sui lieviti per 60 mesi. Sessanta mesi che sono dedizione, pazienza, attesa e cura quotidiana. Il Coppola Metodo Classico è il primo spumante salentino, e al momento l’unico, prodotto con il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia, da una base di negroamaro bianco. Un prodotto unico e spumantizzato, dalla raccolta delle uve fino alla sboccatura, interamente nella sede vitivinicola a Gallipoli. II 60 mesi è stato presentato ufficialmente ad una platea di giornalisti ed esperti, con una degustazione tecnica guidata Da Giuseppe Coppola, Giuseppe Pizzolante Leuzzi e il giornalista Luciano Pignataro.

Fonte, Salento in tasca.

MareMMMa: da Alberese un messaggio in bottiglia Granaio Lorenese, torna la grande vetrina Tre Doc in campo per formare e informare.
I produttori del territorio si mostrano al territorio. Mazzei: «Per crescere tutti insieme» MareMMMa: da Alberese un messaggio in bottiglia Granaio Lorenese, torna la grande vetrina Tre Doc in campo per formare e informare. Dove eravamo rimasti? A quell’11 marzo 2019, quando ad Alberese si consumava — con uno straordinario successo di presenze — la seconda edizione di “mareMMMa, la Natura del vino”. Dopo il debutto dell’anno precedente, l’innovativo format che avviava la sinergia strategica delle tre “M Doc” nostrane (Maremma, Montecucco, Morellino) sembrava destinato al decollo verso mete sempre più ambiziose. Poi è arrivato il Covid a tirare il freno. Giù il sipario. Solo un intervallo, tuttavia. In vigna, nelle cantine, negli uffici e nei pensatoi del marketing il mondo del vino non si ferma mai.
Fonte, Tirreno Grosseto.

L’unione che fa la forza tra centinaia di produttori e decine di vitigni.
Maremma, Montecucco e Morellino: chi e cosa sono i Consorzi di Tutela protagonisti della manifestazione L’unione che fa la forza tra centinaia di produttori e decine di vitigni. Cosa sono, quando nascono, quali vini “coltivano e tutelano” le tre “M” di MareMMMa? Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa Doc con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 319 aziende assodate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini – per un totale di quasi 7 milioni di bottiglie prodotte all’anno.

Fonte, Tirreno Grosseto.

Stelle d’Oro di Veronelli all’Amarone Mazzi 2016.
Prestigiosi riconoscimenti per la Cantina Roberto Mazzi e Figli, che ha sede a San Peretto di Negrar sono giunti dalla guida, «I Vini Veronelli» edizione 2022. L’Amarone della Valpolicella Classico Punta di Villa 2016 ha conseguito il punteggio 94/100 da parte dei Curatori Andrea Alpi, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, che gli sono valse le tre stelle d’oro. Lo stesso vino ha ottenuto, a seguito della recensione della giornalista Monica Larner, lo stesso punteggio dalla guida Robert Parker-Wine Advocate. «Siamo orgoglio di questi risultati, che sono il frutto della nostra determinazione e di un impegno costante nel tempo» afferma Antonio Mazzi, figlio del fondatore Roberto che si laureò in agronomia e fu professore alla scuola media.

Fonte, Arena.

I Colli portano al Vinitaly oltre quaranta aziende.
Sono una quarantina le aziende vitivinicole dei Colli Euganei che si preparano a sbarcare a Veronafiere per la 54esima edizione del Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile. Una ventina tra espositori e aziende a bancone, quelle ospitate presso lo stand del Consorzio Vini. «La partecipazione in presenza al salone internazionale del vino e dei distillati è un’opportunità che i Colli Euganei non vogliono perdere», commenta il presidente del Consorzio Marco Calaon. «Dopo il blocco agli eventi imposto dalla pandemia, ora i vignaioli e i brand tornano in campo per raccontare una storia fatta di cura, tempo e territorio, ma anche per fare business approfittando della presenza alla manifestazione di ospiti e buyers internazionali». Per dare voce alle peculiarità del territorio vocato alla viticoltura, il Consorzio ha organizzato allo stand E7 del padiglione 5 due degustazioni guidate da Francesco Saverio Russo, blogger e comunicatore del vino.

Fonte, Mattino Padova.

Nuovo vitigno resistente testato da Ca’ Peruzzetto.
Ieri pomeriggio è stato presentato dall’azienda Ca’ Peruzzetto di San Nicolò un nuovissimo tipo di vino che ha la caratteristica di essere stato ottenuto da un vitigno resistente ai funghi. Il Merlot Khorus è frutto di numerosi annidi studio e di ricerca svolta attraverso incroci tra diverse specie di viti europee e americane. Il vitigno, messo a dimora nel 2018 su un terreno argilloso e calcareo, è andato in produzione lo scorso anno ed è stato vendemmiato a fine settembre. A fronte dei 13-14 trattamenti, che normalmente si effettuano durante un’annata, il Merlot Khorus ne ha richiesti solo 8.

Fonte, Tribuna Treviso.

Cantina della Vernaccia. Judikes è il miglior vino d’Italia! Sarà premiato ufficialmente al Vinitaly.
Oristano trionfa nella guida #5StarsWines ed è un successo che ha il gusto della vernaccia e quindi dei sapori e profumi locali. Judikes, riserva 2008, è il miglior vino d’Italia. Sarà premiato ufficialmente al Vinitaly, la settimana prossima. 5StarWines – the Book, infatti, è la selezione di vini organizzata da Veronafiere, evento ormai giunto alla sua sesta edizione. 5StarWines & Wine Without Walls è una degustazione di tre giorni, che punta i riflettori su tutte le cantine che investono nel miglioramento dei propri vini. A degustare e attribuire un voto, in centesimi, ai vini partecipanti c’è una giuria di wine professional altamente qualificati, provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2022 di 5StarWines & Wine Without Walls ha visto partecipare oltre 2.300 campioni. Di questi, 651 sono stati selezionati e inseriti nella guida 5StarWines – the Book. Judikes ha trionfato, ottenendo il punteggio di 97/100, il più alto in assoluto.

Fonte, ORnews

Il vino? La cantina è nei fondali.
In fondo al mare tra relitti e tesori, per chi li trova, i sub hanno scoperto pure del buon vino. Nettare divino che si è conservato bene anche per due secoli. La scoperta che ha dato impulso alle “cantine” nei fondali risale al 2010 quando all’interno di un relitto figlio di un naufragio nel  mar Baltico furono ritrovate 168 bottiglie di vino, anche champagne francesi. Bottiglie datate al XIX secolo, ma il contenuto? Conservato bene, ottimo invecchiamento grazie a una serie di elementi: temperatura fresca e costante, pressione e assenza di luce. Una vera e propria cantina al naturale.

Fonte, Nautica Report.

Aumenta la spesa digitale delle cantine (+55,8%) ma non abbastanza sull’enoturismo.
Nonostante la cantina sia il luogo migliore per raccogliere i dati dei propri clienti, solo il 22,4% delle cantine utilizzano un CRM professionale e solo il 26,7% riesce a tracciare uno storico del cliente rispetto ai suoi acquisti, benché nel 2020 – complice la pandemia – gli investimenti digitali siano aumentati del 55,8%. Numeri che mettono in luce ampi margini di crescita delle cantine italiane attraverso una nuova cultura del dato e del digitale, che permetterebbero di aumentare il proprio business, valorizzando le esperienze in cantina e le vendite direct-to-consumer, senza tralasciare che nel 2021 l’Italia si è confermata ancora una volta il primo produttore di vino al mondo.

Fonte, Federvini.

Alcol: non è vero che un bicchiere di vino “fa buon sangue”.
I nostri nonni si sbagliavano: neanche in piccole quantità l’alcol è protettivo per il cuore. Il suo consumo è anzi un fattore di rischio.
A lungo quella di bere un bicchiere (e uno soltanto!) di vino rosso a cena è stata una raccomandazione abituale dei medici di famiglia, per via dei presunti benefici che un consumo leggero di alcol avrebbe sulla salute cardiovascolare. Ora però uno studio pubblicato su JAMA Network Open smentisce questo luogo comune – frutto, sembra, di alcuni problemi metodologici negli studi sul tema. Non esiste alcun livello di alcol, neanche moderato, che non comporti un rischio anche lieve di problemi cardiaci. Questo rischio resta basso (ma non uguale a zero) se ci si limita a non più di sette drink alla settimana, ma aumenta progressivamente e in modo importante se si supera questa soglia.

Fonte, Focus.it.

Sull’Etna la produzione di vino torna ai valori pre-pandemia: 34 mila ettolitri.
Il vino dell’Etna riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio.  Un evento iniziato nel ricordo di Andrea Franchetti, produttore visionario e ideatore di Contrade morto recentemente. “La produzione dell’ultima vendemmia – ha detto Francesco Cambria, presidente del Consorzio Doc Etna – ha raggiunto i 34 mila ettolitri, superando i 32 mila ettolitri del 2019. Questo vuol dire che si torna a un imbottigliamento regolare: in crescita soprattutto i bianchi, oltre al Nerello Mascaleso, il vitigno che ci ha resi famosi in tutto il mondo”. L’Etna oggi produce 4,5 milioni di bottiglie con 383 aziende, un terzo delle quali imbottiglia. Sul vulcano sono 1.118 gli ettari di vigneti, il che ha comportato anche una valorizzazione immobiliare straordinaria, i prezzi dei terreni si sono moltiplicati.

Fonte, Catania – Giornale di Sicilia.

Vino: da sterpaglie a vigneto docg, rinasce ‘Castelletto’.
Sei ettari di terreno invasi da rovi e sterpaglie trasformati in un vigneto di Ruchè. E’ arrivato alla conclusione il progetto ‘Castelletto’ avviato 7 anni fa a Montemagno, nel Monferrato astigiano, dall’azienda Ferraris Agricola. Un investimento di 520.000 euro ha dato vita a un pezzo di collina abbandonata e a una nuova Riserva della docg. Tre le fasi: l’acquisto dei terreni accorpando 16 proprietà differenti, la riqualificazione dell’area, durata due anni, e infine, dal 2017, l’impianto e la coltivazione. La prima bottiglia di Castelletto di Montemagno Docg Riserva debutta ora sul mercato dopo l’affinamento di 18 mesi in tonneaux e 12 in bottiglia “Ho realizzato un sogno frutto di un’esperienza pregressa – racconta Luca Ferraris, alla guida dell’azienda – Nella stessa area, nel 2001, si è svolta una delle mie prime vendemmie.

Fonte, ANSA.it.

Resta altissimo il gradimento degli italiani per il vino.
Nell’ultimo anno il consumo ha coinvolto l’89% della popolazione. Numeri che fanno ben sperare in vista del ritorno di Vinitaly, la fiera più importante del settore, ferma da due anni a causa della pandemia. AGI – Ancora dieci giorni e torna il Vinitaly, edizione 2022, appuntamento dal 10 al 13 aprile a Verona. È la numero 54, ferma da due anni, inchiodata a quel 2020, anno terribile della pandemia, quando tra contagi e lockdown l’Italia è rimasta sigillata e ferma al palo. Ora si guarda al futuro con più fiducia.

Fonte, AGI.

“L’export di vino made in Italy più penalizzato dalla guerra di quello francese e spagnolo”.
Le sanzioni imposte dal Consiglio Europeo alla Russia, così come più in generale il conflitto, peseranno sull’export di vino italiano più che su quello prodotto in altri Stati Ue come Francia e Spagna. Secondo uno studio del Wine Monitor di Nomisma, il nostro Paese è infatti il primo fornitore della Russia così come dell’Ucraina. Secondo gli analisti, nel 2021 l’import russo di vino italiano è stato pari a 345 milioni di euro (+18% rispetto al 2020), mentre l’Ucraina ne ha acquistato dai produttori italiani per 56 milioni di euro (+200% in 5 anni), per un valore complessivo di circa 400 milioni di euro. Più limitate sono state le esportazioni verso i due paesi di Francia e Spagna, con Parigi che vede a rischio 217 milioni di euro di export e Madrid 146 milioni. Importi che corrispondono, rispettivamente, al 2% e al 5% degli export complessivi di vino, a fronte di una quota che per il vino made in Italy vale il 6%.

Fonte, Shipping Italy.

Viniveri 2022, vini secondo natura.
Rieccoci di nuovo, tutti insieme, per la XVII edizione di ViniVeri che si svolgerà da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2022 l’Area Exp di Cerea, a pochi chilometri da Verona. “Dopo due anni di emergenza pandemica ritorna finalmente in presenza Viniveri, la prima storica manifestazione italiana di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali – dichiara il presidente del Consorzio Viniveri Paolo Vodopivec – Ripartiamo continuando a portare avanti il nostro concetto di sostenibilità ambientale, economica ed etica, sia in vigna che in cantina, che ci lega da quasi vent’anni e ora più attuale che mai. Un’esigenza che è divenuta prioritaria da parte di consumatori e winelovers, una strada adottata e percorsa da un numero crescente di aziende produttrici “.

Fonte, Corriere del Vino.

Quanto costano i migliori vini pregiati italiani del Sud per Wine Spectator.
La rivista enoica americana Wine Spectator, la più celebre al mondo, ha scelto ben 130 dei migliori vini pregiati italiani per il 2022. Le bottiglie di vino premiate da Wine Spectator parteciperanno all’edizione di quest’anno di Opera Wine, in calendario il prossimo 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali. L’evento anticiperà come di consueto Vinitaly, pronta a tornare in presenza da domenica 10 a mercoledì 13 aprile. Il sito scattidigusto.it ha di recente analizzato i costi dei migliori vini pregiati italiani per Wine Spectator, prendendo in esame in un primo approfondimento esclusivamente i vini prodotti al Sud. Della lista fanno parte 24 bottiglie di vino, di cui 8 provengono dalla regione Sicilia. Ecco dunque quali sono i prezzi riferiti ai migliori vini pregiati del Sud Italia secondo l’ultima classifica stilata dalla nota rivista enoica statunitense.

Fonte, Investireoggi.

Vino, Fivi e Cevi a Franco: Ue semplifichi vendite vino a distanza.
Istituire nel 2022 un tavolo di lavoro a livello europeo affinché si crei uno sportello unico One-Shop Stop (OSS) in tutti gli Stati membri per l’assolvimento delle accise, anche per i produttori di vino. Attualmente, infatti, questa pratica vantaggiosa per le vendite online è consentita solo per certe categorie di prodotto, penalizzando il commercio dei beni soggetti ad accisa per cui non è prevista, tra cui il vino. I Vignaioli Indipendenti Italiani, su richiesta di CEVI – Confédération Européenne des Vignerons Indépendants, hanno scritto una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco chiedendo di promuovere l’istanza di semplificazione nelle vendite a distanza del vino davanti al Commissario della DG Taxu Paolo Gentiloni, sottolineando le difficoltà attuali dei produttori.

Fonte, Askanews.

A Loreto nasce “Custodes Laureti”, la rete dei produttori di vino.
Tra i progetti in cantiere, la nascita di una “Deco” di eccellenze lauretane, la creazione di un biodistretto, l’organizzazione di eventi culturali, convegni e manifestazioni. Produttori di vino uniti per tutelare e valorizzare il territorio in un modo nuovo e coeso. Accade a Loreto Aprutino, centro vestino che vanta alcuni dei viticoltori più noti d’Abruzzo e il 79% del proprio territorio dedito alla storica vocazione agricola, documentata anche dal Chronicon Casauriense (L. Feller; Les Abruzzes Médiévales; 1998) già nel IX secolo. Nel 2019 questo gruppo di produttori (Amorotti, Ciavolich, De Fermo, Talamonti, Torre de Beati e Valentini) si era unito a difesa del proprio territorio ed era riuscito nell’intento di bloccare il progetto di costruzione di una centrale a biometano per lo smaltimento dei rifiuti di buona parte dell’Abruzzo e del Lazio che era stato paventato accanto a vigneti storici dell’areale, citati negli anni ’80 da Luigi Veronelli nella sua pubblicazione sui migliori cru d’Italia.

Fonte, Il Pescara.

STAMPA ESTERA
Otra mirada sobre las uvas de fuera.
Ya no son tanto las modas, sino la calidad y el cambio climático lo que determina qué variedades cultivar en España. EN UN PRODUCTO tan Complejo como el vino, las cosas rara vez son blancas o negras. Ocurre con las castas de uva cuando se traza una línea divisoria entre autóctonas y foráneas. La mera definición debería ser matizada por el hecho de que la Vitis vinifera lleva siglos viajando por el mundo, y lo que era extranjero hace unos siglos, ahora se siente totalmente propio. Aunque hoy el relato de lo autóctono resulte más atractivo, ahí estaba ese Gran Caus 2002, un tinto del Penedès elaborado por Can Ràfols del Caus con variedades clásicas de Burdeos (cabernet franc, merlot y cabernet sauvignon) que casi 20 años después se mostraba magnífico, especiado, sedoso, con los recuerdos de sotobosque que dan estas uvas, y un perfil algo más maduro que el que cabe esperar en su región de origen teniendo en cuenta el viaje desde el estuario del Gironda a un paisaje netamente mediterráneo. Me hizo recordar un excelente Mas La Plana 2016 de Familia Torres codeándose de tú a tú con el supertoscano Sassicaia, que cuesta cuatro veces más (85 euros frente a 35o), en una cata de cabernet sauvignons del mundo celebrada el año pasado. La primera añada 1970 de Mas La Plana ya ganó a prestigiosas etiquetas bordelesas en una sonada cata a ciegas organizada en 1979 por la revista francesa Gault Millau. Se siguen haciendo excelentes vinos con castas foráneas en España.

Fonte: El Pais Semanal.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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