rassegna stampa del vino di martedì 14 febbraio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 14 febbraio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Un Nero d’Avola che racconta la favola della Sicilia.
Se si volesse stabilire quale vino ha cambiato la percezione mondiale della produzione siciliana bisognerebbe dire che è stata la nobilitazione del Nero d’Avola compiuta nei primi anni `go dall’Istituto della vite e del vino della regione Sicilia. Segue a ruota la riscoperta dell’Etna. Merito di qu esta ascesa si deve in gran parte a Diego Planeta che ebbe l’ intuizione di socializzare la sapienza enoica, ché quella di coltivazione con l’unicità dei vigneti ad alberello sta nel Dna degli agricoltori. Affidda Giacomo Tachis, innamorato dei vini delle isole per via della luce e del salmastro che rimandano al mito di Dioniso, l’affinamento e la diffusione delle tecniche di cantina oltre alla cura sperimentale delle uve.

Fonte: La Verita’.

Economics.
Nord Europa, con prevalenza di Germania e Danimarca, e Stati Uniti i Paesi con la maggiore presenza tra gli oltre loo buyer per Slow Wine Fair 2023 a Bologna dal 26 al 28 febbraio, grazie alla partnership con Italian Trade Agency e Maeci. Domenico Lunghi, direttore di BolognaFiere, dice : “Con Slow Food e FederBio, in vetrina 750 cantine, 100 delle quali straniere e oltre 350 certificate biologiche e biodinamiche, con più di 3mila etichette da apprezzare”.

Fonte: L’Identità.

CAPUA WINERY.
Il brillante Sangiovese Monamour Nelle vicinanze della suggestiva Saturnia, Riccardo Capua, avvocato di professione, ha individuato il terroir ideale per realizzare uno dei suoi sogni: ha fondato un’azienda vinicola – di pregio anche la produzione di olio extra vergine – dove sperimentare l’allevamento e la coltivazione di varietà internazionali, oltre all’immancabile Sangiovese. Nella gamma aziendale le etichette parlano d’amore con i romantici nomi di Mio sogno per l’Alicante, Dolce amore per lo Chardonnay, Tutto cuore per il Caldo e sapido con note di pepe verde Fedele interprete della cultura contadina della Valpolicella fin dalla fondazione, oggi l’azienda punta al futuro con tante novità.

Fonte: Messaggero.

Usa e Canada i maggiori clienti.
Il Gallo Nero a stelle e strisce Usa e Canada i maggiori clienti Una bottiglia su due varca l’Atlantico. Il dato della Settimana delle Anteprime: prodotti 2 miloni di ettolitri Viste le premesse (la siccità estiva) sono numeri buoni L’export regala 690 milioni di fatturato. Gallo Nero sempre più a stelle e strisce. Anzi, nordamericano: una bottiglia su due del Chianti Classico varca l’Atlantico, direzione Usa per il 37% (era stato il 33% nel 2021) e Canada per il 10% , con un fatturato totale per la denominazione che cresce del 17% sull’anno passato e ben del 46% sul 2020, l’annus horribilis della pandemia. E’ la cifra più significativa, ma non l’unica, delle ottime performance del Vigneto Toscana sui mercati in apertura dell’ormai tradizionale Settimana delle Anteprime. Partita con una bel bagno di folla alla Fortezza da Basso per Chianti Lovers e Rosso Morellino, la passerella iniziale con il Chianti Docg (il Chianti «vasto») e il Morellino di Scansano, insieme come ormai al solito per accogliere in un solo pomeriggio ben 1.500 appassionati a degustare circa 400 etichette.

Fonte: Nazione.

Conti Thun dal comparto agricolo all’ospitalità.
Con 25 milioni di euro è l’investimento più importante realizzato nel comparto in Nord Italia nel 2022 Storie di famiglie Dall’Alto Adige al Garda Viene da molto lontano (XII secolo) la passione per la natura, l’agricoltura e la produzione di vino nella famiglia Thun. L’attività di vignaioli ebbe origine in Alto Adige dove tutt’oggi continua sul terreni scoscesi di Terlano (nella tenuta privata Weingut Kohlstatt) a 400 metri di altitudine. Poi la famiglia nel 2016 decide di espandere l’attività sulla sponda bresciana del Lago di Garda. In totale oggi sono tre le tenute possedute per un totale di 22 ettari (la già citata Tenuta Kohlstatt in Alto Adige) , la Tenuta San Felice al Lago di Garda (acquistata nel 2016) e la Tenuta Masserino sempre sul Lago di Garda acquistata nel 2018. Proprio nel cuore della Valtènesi sulle soleggiate colline che confinano con la Riviera bresciana del Lago di Garda, nella Tenuta Masserino è iniziato un nuovo percorso.

Fonte: Sole 24 Ore Rapporti.

Torna a Roma.
«I Migliori Vini d’italia» Tre giorni di degustazioni dal 17 al 19 febbraio all’Eur La «fermentazione» è il filo conduttore dalle vendemmie al cibo 2023. «C’è Fermento». È questo il tema della XXII edizione de «I Migliori Vini Italiani», in programma a a Roma al Salone delle Fontane dell’Eur dal 17 al 19 febbraio. Un file rouge, che caratterizzerà tutte le attività in programma, scelto da Luca e Francesca Romana Maroni, ideatori e organizzatori della kermesse, non solo per la sua attinenza al mondo vitivinicolo e ai suoi processi produttivi, ma anche per dare risalto alla voglia di ritorno alla normalità e di ripresa dopo un periodo di convalescenza causato dalla pandemia.

Fonte: Tempo.

Debutta l’etichetta di Moser Blauen Blanc de Noirs 2015.
Carlo e Matteo Moser hanno presentato la nuova punta di diamante dell’azienda: un Trentodoc Extra Brut monovitigno Pinot Nero affinato 72 mesi sui lieviti. Blauen Blanc de Noirs 2015, prodotto dai migliori vigneti Pinot Nero di Maso Warth è già premiato da alcune delle più importanti guide italiane.

Fonte: Tempo.

Le etichette sul vino e il dibattito in Europa: la parola a Coldiretti – Etichette, il vino diventa un caso «Così si fa solo male ai produttori».
Dennis Calanca di Coldiretti spiega ciò che sta accadendo in Europa Nell’Unione Europea toma a respirarsi aria pesante. Una tempesta sembra avvicinarsi ai confini del Vecchio Continente e questa volta interessa un qualcosa di atipico rispetto alle grandi discussioni politiche cui l’Unione ci ha abituati: il vino. Nelle ultime settimane un polverone si è sollevato attorno alla questione del bere e chi lo ha alzato ha un nome: Irlanda. La patria della birra Guinness e dei pub per eccellenza, ha infatti notificato all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) una normativa che stabilisce il nuovo tipo di etichettatura che l’isola di “smeraldo” intende adottare sulle bevande alcoliche, comprendente i così detti “avvisi per la salute”, simili a quelli che si trovano sui pacchetti di sigarette, dove si mette in guardia sulla potenziale letalità delle bottiglie incriminate.

Fonte: Gazzetta di Modena.

Vino, l’Irlanda non si ferma In campo la Ue e gli altri Stati.
Etichette Chieste avvertenze sui rischi dell’abuso di alcol Vino, l’Irlanda non si ferma In campo la Ue e gli altri Stati Rischio precedenti La Commissione Agricoltura della Ue ha approvato una risoluzione per impedire etichettature penalizzanti per l’Italia )) La patria della Guinness non ferma la sua crociata antialcol: presto, in Irlanda, sulle etichette di vino, liquori e birra potranno essere affisse delle avvertenze specifiche per mettere in guardia sui rischi derivanti dall’abuso di alcol. E l’intento è l’estensione della norma oltre i confini irlandesi: la scorsa settimana, infatti, Claire Gordon, la responsabile dell’unità di controllo del tabacco e dell’alcol del Ministero della Salute di Dublino, ha annunciato le tempistiche del piano che prevede la notifica all’organizzazione mondiale del commercio (Wto).

Fonte: Gazzetta di Parma.

Attorno al maniero un Sangiovese che porta il nome del suo creatore.
La casata Biondi Santi al Castello di Montepò I punti di forza Un tesoro come il BBS11 e la peculiarità del suolo per un’intensa attività di parcelli77a7ione d i Riccardo Corazza Un nome, quello dei Biondi Santi, legato indissolubilmente alla storia del Brunello di Montalcino. Già alla metà dell’800 infatti, Ferruccio Biondi Santi, nipote di Clemente, possidente terriero insediato in zona il cinese, cercando una soluzione all’imperversare della fillossera nelle sue vigne, riuscì a selezionare un clone di Sangiovese del tutto inedito – oggi censito come BBS11, unico nel suo genere a portare il cognome di una famiglia – capace, oltre che di resistere all’infausto afide che tanta devastazione portò alla viticoltura mondiale, di generare vini caratterizzati dalle spiccate capacità di invecchiamento: dote che avrebbe influenzato il canone stesso della vinificazione in zona Montalcino, conducendo il Sangiovese Grosso e, successivamente, il Brunello, all’affermazione mondiale della tipologia.

Fonte: Nuova Ferrara.

Un premio per le carte dei vini dei locali.
La novità alla Slow wine fair, in programma a Bologna dal 26 al 28 febbraio Bologna Dalla collaborazione pluriennale con Milano wine week arriva alla Slow wine fair – in programma dal 26 al 28 febbraio a Bologna – il premio Carta vini terroir e spirito slow, la edizione di uno speciale spinoff degli Mww Awards, che celebrano le migliori selezioni vinicole del mondo della ristorazione e del retail. Questo evento si aggiunge al percorso di valorizzazione inaugurato nel 2021 nell’ambito della settimana milanese del vino, la cui 6a edizione è in programma dal 7 al 15 ottobre 2023.

Fonte: Nuova Ferrara.

Perchè va respinta l’etichetta sui vini proposta dall’Ue.
La tesi secondo cui l’uso moderato del vino fa bene alla salute è sostenuta, attraverso ricerche e documenti scientifici, da medici e specialisti della materia che hanno preso parte al recente simposio nazionale di Assoenologi, sul tema del rapporto tra vino e salute. In tale riunione il prof Giorgio Calabrese ha spiegato che ‘bere vino durante i pasti è associato a un minor rischio di diabete di tipo due’. Quindi, ricerche mediche che non possono essere scalfite da teorie strampalate come il Nutriscore, il sistema di etichettatura a colori (scrivendo sulle bottiglie, come sulle sigarette ‘ll vino nuoce alla salute’) assolutamente fallimentare e inaccettabile per l’Italia, mentre l’Irlanda potrà farlo, col via libera della Ue.

Fonte: Resto del Carlino Forlì.

Il Montiano di Montefiascone e Castiglione al secondo posto nella top 100 dei vini rossi.
Montiano 2019 di Famiglia Cotarella sale al secondo posto della classifica 2023 dei migliori 100 vini rossi italiani di Gentleman, migliorando di un posto la posizione in classifica rispetto allo scorso anno. «I1 Montiano, da sempre considerato uno dei vini più innovativi nel panorama italiano, si posiziona dietro al Sassicaia e davanti al Torgiano Rubesco Vigna Monticchio», dicono i produttori. La classifica di Gentleman è stata redatta prendendo in considerazione i vini presenti in tutte e sei le guide enologiche più autorevoli in Italia, ovvero Gambero Rosso, Veronelli, Bibenda, Vitae, Cernilli e Maroni, e sommandone le valutazioni.

Fonte: Messaggero Viterbo.

Appello dei viticoltori del Ponente: «Vogliamo poter produrre di più».
Che sia eroica, storica o normale, la viticoltura ligure e ponentina in modo particolare richiede sostegno e nuovi spazi. Non è quindi un caso che le varie associazioni di coltivatori, Cia e Coldiretti in primo luogo, si facciano promotrici di pressione, su enti statali e regionali, affinché le leggi che regolano l’ampliamento degli impianti esistenti o la piantumazione di nuovi vigneti non siano vincolati strettamente alle percentuali di incremento indicate a livello nazionale. Proprio durante il convegno “Agricoltura eroica. Eccellenze liguri e sfide per lo sviluppo” i rappresentanti dei viticoltori ponentini, su tutti il presidente di Cia Liguria, l’imperiese Stefano Roggerone, e il presidente di Coldiretti Liguria e Imperia Gianluca Boeri, hanno chiesto la necessità di ottenere una soglia minima di diritti di impianto per la viticoltura ligure.

Fonte: Secolo XIX Imperia.

Due maxi depuratori per la cantina Terre Serve l’ok ambientale.
Potenzialità complessiva pari a un bacino di 40mila abitant Tratteranno scarichi di lavorazione con una linea per i fanghi. Via all’iter di autorizzazione peri nuovi impianti di depurazione a servizio degli stabilimenti Terre d’Oltrepo di Broni e Casteggio. Mentre la cantina cooperativa più grande della Lombardia è in attesa della nomina del nuovo consiglio di amministrazione, avanzano le procedure per la realizzazione dei due impianti e nei giorni scorsi è partito l’iter per la verifica di assoggettabilità alla Via (Valutazione di impatto ambientale). L’obiettivo della Cantina è di metterli in funzione entrambi, o almeno uno, entro la prossima vendemmia. L’investimento si aggira sul milione di euro.

Fonte: Provincia – Pavese.

“Se la Langa è così”, vino e giovani.
“Se la Langa è così — il mondo del vino raccontato ai giovani del terzo millennio” è una iniziativa di divulgazione sulla storia del mondo del vino pensata per le giovani leve di studenti, operatori e appassionati che vivono e operano sul nostro territorio, voluta dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo: una operazione culturale unica nel suo genere, popolare e alta al tempo stesso, poiché coniuga la volontà di rendere accessibili le tematiche dei grandi vini del territorio delle colline di Langa Roero e Monferrato con la formazione che è patrimonio dell’ateneo pollentino. Come afferma Carlo Petrini, presidente dell’UNISG e promotore della due giorni: “Si tratta di un esperimento importante dedicato alla conoscenza delle radici: scoprire la storia e l’evoluzione di queste nostre colline vitate che godono di oggi notorietà, ricchezza e grande sviluppo, sapere da dove si viene, ripercorrendo con la memoria il lungo cammino di fatica, lavoro, ingegno e voglia di riscatto che, grazie alle passate generazioni di viticoltori, ha consentito a questi territori di essere rinomati e apprezzati in tutto il mondo.

Fonte: Bra Oggi.

Barolo & Friends: Stoccolma ospita i vini del Piemonte.
La Svezia é un mercato estremamente importante per le esportazioni di vino piemontese: da anni infatti l’Italia è saldamente al primo posto nei consumi e il Piemonte si posiziona ai primissimi posti. In tal senso è importantissima l’azione del consorzio di promozione i Vini del Piemonte, che è presente sul mercato del Paese scandinavo da molto tempo e conta di incrementare ulteriormente la presenza grazie ad una potente azione promozionale. A tale scopo martedì 7 febbraio il consorzio organizza la quinta ediz¡one del Barolo e Friends Event a Stoccolma con il patrocinio dell’Ambasciata italiana. Oltre ai produttori consorziati saranno presenti anche due delegazioni di produttori del Consorzio di Tutela Nebbioli Alto Piemonte e del Consorzio Vini Valle d’Aosta.

Fonte: Corriere di Alba.

A Torino “Grandi Langhe” fa il botto.
Tutto esaurito alta tradizionale rassegna dei vini di Langhe e Roero. Soddisfatto il presidente del Consorzio, Matteo Ascheri: «Crescita oltre le aspettative» » Si c’ chiusa Icdizione 2023 di Grandi Langhe, la rassegna vinicola organizzata in sinergia tra i Consorzi tutela del Barolo, Barbaresco e Vini d’Alba e del Roero e la manifestazione sembra aver sedotto davvero tutti. Tantissimi operatori hanno affollato la sala Fucinc delle Officine Grandi Riparazioni di Torino. Quella che solitamente ospita moltissimi eventi musicali si è dimostrata una location pressoché perfetta anche per accogliere i produttori di Langhe e Roero (ma anche un piccolo stand di produttori dell’Alto Piemonte).

Fonte: Corriere di Alba.

La Guala Closures alla Wine&Vinexpo della fiera di Parigi .
Vetrina Internazionale per il noto Gruppo La Guala Closures alla WineeVinexpo della fiera di Parigi. Guala Closures Group, leader mondiale nella produzione di chiusure per alcolici, vini, acqua, bevande e olio, presenta le sue ultime novità alla fiera Wine Paris e Vinexpo Paris 2023, che si tiene fino al 15 febbraio al Paris Expo Porte de Versailles. «Per il terzo anno consecutivo – fanno sapere dal Gruppo – Guala Closures sarà partner ufficiale e sponsor esclusivo del packaging del primo evento internazionale dell’anno dedicato all’industria mondiale del vino e degli alcolici». Diversi appuntamenti «Una tre-giorni immancabile per gli operatori del settore e i winelovers, in cui più di 3.000 espositori provenienti da 52 Paesi si riuniranno nella capitale francese per presentare i loro prodotti di punta e gli imbottigliamenti più esclusivi.

Fonte: Monferrato.

Per le piccole cantine astigiane incontri con importatori del Nord Europa.
Ripartono le fiere internazionali, occasione per presentare ai mercati esteri l’eccellenza italiana. La Camera di commercio di Alessandria-Asti, in collaborazione con il Centro Estero per l’internazionalizzazione del Piemonte (Ceipiemonte), organizza un evento di incoming con importatori europei provenienti in via prevalente da Germania, Belgio, Inghilterra e Paesi nordici. L’obiettivo è promuovere le eccellenze vinicole ed incentivare il grado di internazionalizzazione delle imprese del territorio, II progetto è rivolto alle piccole cantine del settore vinicolo nelle province di Alessandria e di Asti e prevede l’organizzazione di due giornate di incontri nella seconda metà di aprile, una ad Alessandria e una ad Asti.

Fonte: Nuova Provincia (Asti).

Vendemmia di buona qualità, i prezzi sono stabili Il Nizza 1Jocg quotato fino a 3,50 euro al litro.
Dalla vendemmia 2022, malgrado il clima non sempre favorevole a causa della siccità, sono nati vini di grande qualità. 11 mercato si conferma stabile, con prezzi in linea con l’anno precedente. E’ quanto in sintesi emerge dalla Commissione Vint della provincia di Asti, riunitasi in Camera di Commercio. Entrando nel dettaglio del listino, per quanto riguarda vini rossi, la Barbera d’Asti Docg da vigneti scelti e diradati viene quotata da 2,10 a 3 euro il litro, segnando un incremento rispetto all’anno precedente di 10 centesimi sul prezzo minimo e di 25 centesimi sul prezzo massimo. Il prezzo della Barbera d’Asti Docg è fissato da 1,30 a 1,90 euro/litro, con un incremento di 10 centesimi sul prezzo massimo, mentre quello della Barbera Doc si attesta da un minimo di 1,05 a un massimo di 1,45 euro/litro. 11 Nizza Docg è il vino più remunerato con quotazioni che vanno da 2,70 a 3,50 euro/litro.

Fonte: Nuova Provincia (Asti).

Grande vetrina dei nostri vini.
Terminata la due giorni di Grandi Langhe 2023 alle OGR di Torino con un successo di pubblico: 3300 operatori da più di 30 paesi del mondo. Ben 240 cantine hanno presentato hanno presentato più di 1500 etichette, tra cui Barolo 2019 e Barbaresco 2020 tra le altre, durante la due giorni di Grandi Langhe che si è confermata un appuntamento importante per il nostro territorio e una vetrina sempre più internazionale, complice la collaborazione con la città di Torino e Regione Piemonte. Le novità di questa edizione, la collaborazione con Coalvi e il Consorzio Nebbioli Alto Piemonte hanno dimostrano la sinergia auspicata con il territorio piemontese.

Fonte: Piazza Grande.

Ovada II Consorzio in trasferta II Dolcetto spiegato a Copenaghen.
Nuova trasferta danese per il Consorzio dell’Ovada docg, protagonista al Kosmopol nel centro di Copenaghen della seconda edizione di “Piedmont to discover”, una due giorni dedicata alle degustazioni e all’approfondimento dei vini del Monferrato.

Fonte: Piccolo di Alessandria.

Il volo del Gallo Nero: fatturato in crescita.
Chianti Classico, boom soprattutto negli Usa: una bottiglia su due venduta in Nord America II Gallo Nero drizza la cresta e parla americano. Dopo anni di investimenti nel tentativo di far percepire il Chianti Classico come un grande vino di qualità, la denominazione toscana vede i primi significativi risultati economici e politici. Nel 2022 le vendite sono rimaste pressoché sugli stessi livelli del 2021, «che però fu un anno record» ha ricordato il presidente del consorzio Giovanni Manetti durante la Chianti Classico Collection dei record con 2.500 operatori accreditati, 26o giornalisti e 75o vini in degustazione in corso alla Leopolda.

Fonte: Corriere Fiorentino.

Vino Chianti, non solo eccellenza. Ora anche Distretto Biologico.
II presidente Giani spiega: «II percorso intrapreso dalla Toscana punta molto su un’agricoltura di qualità» ‘Chianti’ non è solo un’eccellenza vinicola nota in tutto il mondo. E’ ora anche un nuovo Distretto Biologico, che porta a cinque (insieme a Montalbano, Fiesole, Val di Cecina e Calenzano) le realtà toscane dedicate a coltivazione, allevamento, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e alimentari ottenuti con metodi biologici. Il territorio insiste su sette Comuni delle province di Siena (Castellina, Gaiole, Radda e Castelnuovo Berardenga) e Firenze (Barberino Tavarnelle, Greve e San Casciano Val di Pesa), trovando il suo elemento caratterizzante nella zona di produzione del Chianti Classico; pur essendo un soggetto nuovo e diverso rispetto al distretto rurale del Chianti, lavorerà in stretta collaborazione con quest’ultimo per diventare un laboratorio di progettazione, sperimentazione e attuazione di nuove pratiche di agricoltura biologica.

Fonte: Nazione Siena.

Il Sassicaia 2019 al primo posto nella Top 100 della “superguida”.
II assicaia 2019 di Tenuta San Guido è al primo posto nella Top 100 stilata dal mensile “Gentleman”, che incrocia le valutazioni delle sei guide più importanti. La Toscana è ben rappresentata: settimo il Sodi di San Niccolò 2018 di Castellare di Castellina, ottavo ilTignanell0 2019 della Famiglia Antinori, decimo il Bolgheri Superiore Dedicato a Walter2018 di Poggio al Tesoro (Allegrini). Più indietro al numero 15 il Castello del Terriccio 2018 , al 17° posto il Suisassi Syrah 2019 di Duemani e al 19° posto il Maremma Toscana Merlot Baffonero 2019 di Rocca di Frassinello.

Fonte: Tirreno.

L’alleanza tra Chianti e Morellino fa colpo: in 1500 all’Anteprima 2023.
Sono state circa 1.500 le persone che hanno partecipato all’ “Anteprima 2023 – Chianti Loverse Rosso Morellino” andata in scena domenica alla Fortezza da Basso di Firenze. «ll tradizionale format dell’Anteprima 2023- dice il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi si conferma essere una certezza nel panorama degli eventi vitivinicoli del nostro territorio». «Un evento vibrante e partecipato – commenta Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio di Tutela Morellino di Scansano docg – nel quale abbiamo condiviso e commentato con la stampa egli appassionati lo stile inconfondibile del nostro vino».

Fonte: Tirreno.

Presentate le nuove annate di Morellino Anteprima a Firenze: «Un evento partecipato e importante per il confronto».
Sono state circa 1.500 le persone che hanno partecipato all’ “Anteprima 2023-Chianti Lovers e Rosso Morellino” andata in scena alla Fortezza da Basso di Firenze. Se l’edizione 2022 è stata quella che ha finalmente segnato il ritorno in presenza del pubblico e degli operatori dopo le limitazioni imposte dalla pandemia, questa ottava edizione ha consolidato e ridato slancio all’evento. Accoglienza calorosa, infatti, per le oltre 120 aziende del territorio che hanno proposto più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione. A dare un ulteriore tocco di colore alla giornata ci hanno pensato gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini di Figline Valdarno che hanno proposto ai presenti una brillante performance e una sfilata tra gli spazi della storica Fortezza fiorentina.

Fonte: Tirreno Grosseto.

WineFestival, dopo Siena arriva Monza.
Modello da export. Si allargano le partnership organizzate da Helmuth Köcher. Oltre 2500 persone tra visitatori, giornalisti, operatori e partner per la tre giorni di Wine e Siena andata in scena di recente partendo con il convegno promosso da Banca Monte dei Paschi dedicata a Vino e Futuro. Importanti anche le donazioni perla bottiglia della solidarietà all’Associazione Qua vio di Siena. Si chiusa così l’8° edizione di Wine e Siena che si è tenuta di nuovo nelle prestigiose sale del Santa Maria della Scala. Dalla Sicilia, dalla Campania, dalla Puglia, dalla Sardegna, dalla Lombardia, dall’Alto Adige e dal Friuli. E non mancano chiaramente Toscana, Piemonte, Veneto. Ci sono anche regioni come Abruzzo, Emilia Romagna, il Lazio. E c’è la Francia

Fonte: Alto Adige.

Cantina di Soave cambia Ora si chiama Cadis 1898.
Nuovo logo per la coop e marchi diversi per le quattro produzioni principali Cantina di Soave cambia Ora si chiama Cadis 1898 II dg Raifer: «L’obiettivo è dare un’identità chiara a ciascuna delle nostre etichette evidenziando i vigneti e le denominazioni» Valeria Zanetti economia@larena.it •• Fatturato record e grandi cambiamenti per la più longeva cooperativa vitivinicola del Veneto. I12023 porta novità in casa di Cantina di Soave, che nell’ambito di un’ampia riorganizzazione strategica, pensata per trasmettere maggiore chiarezza al mercato e dare visibilità a ogni sito produttivo aziendale, muta nome e logo. La coop si chiamerà Cadis 1898; l’acronimo riprende le iniziali dello storico nome, accompagnandosi all’anno di fondazione. Il marchio farà da ombrello alle produzioni delle quattro cantine principali: Soave, Montecchia, Illasi e Terre al Lago.

Fonte: Arena.

Si alza il sipario sulla guida Slow Wine.
Domani pomeriggio, alle 16, in Gran Guardia, si terrà la manifestazione organizzata da Slow Food Si alza il sipario sulla guida Slow Wine Tra gli «ospiti d’onore» ci sarà l’Enantio, l’ormai celebre vino prodotto nella Valle dei Molini •• Si alza il sipario su Slow Wine 2023, la Guida Vini nazionale di Slow Food. Grazie al patrocinio del Comune di Verona, la presentazione si terrà domani pomeriggio, mercoledì 15 febbraio, alle 16, nella sala buvette della Gran Guardia. Alla manifestazione, alla quale si accede con invito e che vede la collaborazione di Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere, SloWerona, Fattoria Globale, Scuola di danza Arts Studio e Associazione Cultura Moderna, saranno presenti le Cantine veronesi, pubblicate nella Guida, che presenteranno la degustazione di alcuni dei propri prodotti migliori.

Fonte: Arena.

Cantina di Soave cambia nome Raggiunti ricavi per 143 milioni.
Cantina di Soave assume il nome di Cadis 1898. La scelta, spiega la stessa realtà vitivinicola veronese, è stata assunta «in un’ampia riorganizzazione strategica, che mira a trasmettere maggiore chiarezza e dare visibilità ad ogni sito produttivo aziendale». Si tratta di un acronimo che riprende le iniziali dello storico nome, accompagnandosi all’anno di fondazione del gruppo. Nella circostanza è stato anche ridisegnato il logo in chiave più contemporanea, così come il nuovo sito internet www.cadisi898.it. Sotto il nome di Cadis 1898 saranno riunite le quattro cantine principali, e cioè Soave, Montecchia, Masi e Terre al Lago. Sul mercato ora si troveranno i vini Soave marchiati Cantina di Soave, i Valpolicella di Cantina di Masi, i Lessini Durello di Cantina di Montecchia di Crosara e i Bardolino e Custoza di Terre al Lago.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Dolomiti, la sfida delle viti resistenti.
L’azienda Le Rughe investe nel bellunese lanciando un piano dedicato all’enoturismo con strutture per ospitalità e degustazioni Dolomiti, la sfida delle viti resistenti. L’INTUIZIONE DI GAETANO SANDRO: SAURE IN MONTAGNA PER FARE VINO. ACQUISTATI ETTARI CON VISTA SULLE VETTE. Le Rughe, tra vigneti dolomitici e vitigni resistenti: dalle radici storiche, affondate nel territorio del Prosecco, viene l’energia per alzare lo sguardo, investendo su terreni vocati ai piedi delle Dolomiti. In un momento in cui molti produttori di bollicine delle colline trevigiane guardano alla fascia pedemontana per il futuro dei propri vigneti – il cambiamento climatico si fa sentire anche nella Marca – l’azienda vitivinicola Le Rughe si è portata avanti investendo a Belluno, in località Castoi.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Innocenti nuovo direttore anche dei Vini doc Venezie.
Resta alla guida del Consorzio Tutela Formaggio Asiago Innocenti nuovo direttore anche dei Vini doc Venezie •• Flavio Innocenzi è il nuovo direttore del Consorzio Tutela Vini Doc delle Venezie, che riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Lo ha eletto all’unanimità il Cda presieduto da Albino Armani, riconfermato alla guida della Doc Triveneta, la seconda più estesa in Italia_ Il neo direttore assumerà la responsabilità degli aspetti gestionali e organizzativi, della cura dei rapporti con gli associati e con gli enti esterni, nonché delle attività di promozione e sviluppo. Innocenzi, veronese, classe 1970, rimane anche alla direzione del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, dove era stato nominato due anni fa.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Che sapore ha il vino più costoso del mondo? (Cioè, vale la pena spendere 30.000 € per Liber Pater?)
Ha senso spendere 30.000 € per una bottiglia di vino? Dopo questa intervista forse converrete con me che ne potrebbe valere la pena. Ho conosciuto Loïc Pasquet lo scorso ottobre durante l’evento The Golden Vines® tenutosi a Firenze. Nasce da subito un divertente scambio di battute e quella che a me sembra una reciproca simpatia. Il giorno dopo, il lotto con le sue10 bottiglie verrà battuto all’asta per più di 100.000 €, cifra record dell’evento. Ci scambiamo i numeri di telefono e lo avverto che a gennaio sarei andata a trovarlo. Ne sembra felice e accoglie l’idea con un sorriso contagioso. Confesso che Liber Pater (l’azienda fondata e curata da Loïc da cui nasce l’omonimo vino che esce a listino a 30.000 € a bottiglia) era uno dei topic della mia trascorsa vacanza a Bordeaux e incrocio le dita sperando che non ci siano intoppi dell’ultimo minuto.

Fonte: Intravino.

Donne del vino, Donatella Cinelli Colombini guida le toscane.
Donatella Cinelli Colombini alla guida della Donne del vino toscane: la produttrice di vino a Montalcino (Siena) al Casato Prime Donne e in Val d’Orcia alla Fattoria del Colle di Trequanda, è stata eletta dall’assemblea dell’associazione per il prossimo triennio. Già presidente nazionale delle Donne del vino, incarico conclusosi a gennaio scorso, Donatella Cinelli Colombini in Toscana prende il testimone da Maria Giulia Frova, che ha guidato le 83 Donne del vino toscane nell’ultimo mandato ed ha ospitato l’assemblea nel ristorante del suo Castello del Corno a San Casciano Val di Pesa (Firenze). “Ringrazio Maria Giulia dell’impegno che ha profuso in favore della nostra delegazione regionale” ha detto Donatella Cinelli Clombini ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta di fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli in Ucraina.

Fonte: ANSA.

Vino. Il Vino Nobile di Montepulciano, prima Docg certificata, coltiva così la sostenibilità.
Dal 2022 quella del Vino Nobile di Montepulciano è la prima denominazione italiana ad aver raggiunto la certificazione di sostenibilità secondo la norma Equalitas. Per arrivare a questo risultato, che è solo un tassello di un percorso in divenire, si sono impegnate gran parte delle imprese vinicole del territorio. Il 75,8% delle aziende di Montepulciano, per l’esattezza, ha contribuito con le proprie attività al raggiungimento della certificazione. Quale sia stato il modo in cui ciascuna cantina ha contribuito a farlo, ha cercato di scoprirlo il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano che, proprio in occasione dell’Anteprima, ha chiesto ai propri associati con quali attività abbiano privilegiato questo obiettivo.

Fonte: v Agricultura.it.

Vino, VeronaFiere in un Road Show senza precedenti per Vinitaly2023.
“Bruxelles è stata un’ottima scelta: è una città dinamica e cosmopolita, ed è un partner commerciale importante per l’Italia”. Così Laura Lamia, Incaricata d’Affari dell’ambasciata italiana in Belgio, ha salutato la tappa del Road Show organizzato da VeronaFiere per il Vinitaly del 2023 nella capitale belga. Lamia è la numero due della neo nominata ambasciatrice italiana in Belgio, che non è potuta intervenire alla cena gourmet offerta dagli organizzatori, perché non avendo ancora potuto presentare le credenziali al re non può partecipare ad eventi pubblici. E si è persa un grande evento, al quale sono stati invitati qualche decina di “buyers” belgi, una selezione degli oltre mille attesi quest’anno dal 2 al 5 aprile a Verona (nel 2022 furono 1.020, tra gli oltre 25mila arrivati da tutto il mondo, i quarti in questa speciale classifica).

Fonte: Eunews.

Biologico e sostenibilità: i trend del vino toscano per conquistare l’estero.
L’evento Buy Wine 2023 ha portato a Firenze 260 cantine, 1400 etichette e 160 buyer da oltre 40 Paesi del mondo. La qualità dei vini di Toscana, nel complesso, è percepita in crescita. Buy Wine 2023, 13ª edizione, ovvero la manifestazione dedicata ai buyer, firmato dalla Regione Toscana, ha aperto la “Settimana delle Anteprime di Toscana”. L’evento ha portato a Firenze 260 cantine, 1400 etichette e 160 buyer da oltre 40 Paesi del mondo. In Toscana ci sono oltre 12.500 aziende vitivinicole che coltivano poco più di 60mila ettari con una media di quasi 5 ettari ciascuno. È settima per vino prodotto con una quota media pari al 5% del totale, 58 indicazioni geografiche riconosciute di cui 52 dop (11 docg e 41 doc) e 6 igt. Importante anche la quota di superficie a vite bio, circa 25mila ettari, che rappresentano il 40% dell’intera superficie regionale ed il 20% del totale della superficie a vite bio in Italia.

Fonte: Italia a Tavola.

Vino, exploit di vendite e fatturato record per il Gallo Nero.
Una crescita del +6% di bottiglie vendute sulla media del triennio precedente. Un aumento del fatturato che nel 2022 ha registrato un +17% rispetto all’anno precedente: +46% rispetto al 2020. Sono i numeri del Gallo nero, resi noti a Firenze in occasione di Chianti classico Collection: anteprima delle nuove annate che andranno in commercio in corso lunedì 13 e martedì 14 febbraio, con 206 aziende presenti in esposizione. Il valore della denominazione cresce su tutta la filiera, anche a partire dal prezzo delle uve e dello sfuso: la quotazione media ad ettolitro di vino Chianti Classico nel 2022 è stata più alta di circa il 10% rispetto all’anno precedente, offrendo una maggiore remuneratività anche alle aziende che non imbottigliano.

Fonte: InToscana.

STAMPA ESTERA

Por qué elegir vino o queso nacional es salud y no chovinismo.
La dieta mediterránea alarga la vida al reducir la incidencia de ciertas enfermedades. Esta dieta implica reducir muchísimo los alimentos procesados y aquellos con grasas saturadas. Según una encuesta realizada por Origen España, asociación que reúne a los productos agroalimentarios con sello europeo de calidad diferenciada DOP (Denominación de Origen Protegida) e IGP (Indicación Geográfica Protegida) de España, el 63% de los consumidores adquiere semanalmente productos con sellos de calidad. Puede que detrás de esta decisión de compra algunos se empeñen en ver cierto chovinismo, incluso algo de ahorro al optar por productos de proximidad, o simplemente que son sabores que nos resultan más reconocibles los que finalmente terminan por imponerse. Sea como sea, para Clotilde Vázquez Martínez, jefa de departamento de Endocrinología, Nutrición y Obesidad de la Fundación Jiménez DíazIDC Hospital, esta cifra es unabuena noticia desde el punto de vista de la salud. “Está demostrado, y casi ningún otro patrón lo ha hecho todavía, que la dieta mediterránea disminuye la mortalidad, es decir, alarga la vida, porque reduce la incidencia de diabetes, obesidad, hipertensión y algunos tipos de cánceres y de enfermedades neurodegenerativas. No hay ningún medicamento, vitamina, complemento o antioxidante que consiga tanto; la evidencia cientifica al respecto es abrumadora”, asegura Vázquez, que participó a primeros de mes en un evento en el que se hizo balance de la campaña Abre las ojos ¡Disfruta!, cofinanciada por la Unión Europea y que ha estado vigente durante los dos últimos años dando a Los procesos que impone una denominación de origen son garantía de calidad nutricional conocer muchos de los productos alimentarios que tienen estas etiquetas de calidad Pero, Vázquez reconoce que no siempre es fácil elegir el producto correcto, por eso recomienda aplicar el sentido común.

Fonte: Expansión.

El cava da un giro y se promociona al margen de las grandes marcas.
La Denominación de Origen imita la estrategia publicitaria de otros vinos. En las últimas semanas, coincidiendo con las fiestas navideñas, se han podido ver autobuses circulando por Barcelona con una publicidad que apenas destaca seis letras en mayúscula: “D.O. Cava”. El regulador del vino espumoso español ha cambiado su estrategia y ha dado un paso al frente para dar a conocer su marca, tal y como antes ya hicieron las denominaciones de origen Rioja y Ribera del Duero. Se distancia así, o complementa, de las campañas que tradicionalmente lanzaban Freixenet y Codorníu, marcas convertidas durante años en una suerte de genérico cavístico. “Tenemos la misión de saber comunicar, lo mismo que le pasa a cualquier denominación de origen”, justifica Javier Pagos, presidente del Consejo Regulador del Cava. “El problema es que, comparado con el tamaño que tiene nuestra denominación, los recursos que tenemos para hacer acciones de comunicación son pequeños”, alega. Nada que ver con la capacidad para destacar que demuestran otras denominaciones de origen. La D.O. Rioja es el ejemplo a seguir. Invierte en promoción 10 millones de euros de un presupuesto total de 16 millones. Los productores de cava ultiman el recuento de las ventas que dejó la siempre rentable campaña de Navidad en un 2022 que confirmó la recuperación. El Consejo Regulador dice no disponer aún de todos los datos, pero hasta octubre las ventas habían crecido más de un 3% interanual. El Consejo Regulador busca la manera de incrementar los recursos destinados ala publicidad y el marketing con el objetivo de posicionar el producto y evitar quedar relegado ante competidores directos como el champán o el prosecco. En la DO Cava no revelan cifras concretas, pero ponen de relieve que la asignación que va a promoción no supera el 25% del presupuesto. Convencer a las bodegas y a los viticultores que aporten más cuota para mejorar la financiación del Consejo Regulador es un debate peliagudo, y Pagos revela que los esfuerzos se han centrado en buscar otras fuentes de recursos.

Fonte: Pais.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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