rassegna stampa del vino di martedì 24 gennaio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 24 gennaio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Un bicchiere o niente? Ora il vino fa discutere – Il dibattito agita gli scienziati: «Fa male e basta» «No, il consumo limitato aiuta cuore e arterie».
Ora il vino fa discutere. Il dibattito agita gli scienziati: «Fa male e basta» «No, il consumo ‘ limitato aiuta cuore e arterie» Sulla scelta dell’Irlanda di inserire sulle etichette degli avvisi di rischio malattie, l’Ue precisa che «si lavora a una revisione di norme per rendere i cittadini consapevoli di cosa consumano». La scelta dell’Irlanda di inserire nelle etichette del vino e degli alcolici messaggi di “alert” sui rischi per la salute, proprio come accade per le sigarette, continua a far discutere. In Italia più che altrove, dove il dibattito si accende così tanto da creare contrapposizioni all’interna della stessa comunità scientifica. Sollecitato sull’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie e richiamando il progetto di prevenzione oncologica dell’Ue, il portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, ribadisce che «nessuno è contro il vino.

Fonte: Avvenire.

Un bicchiere di vino? «Salutare».
Due autorevoli ricercatori rispondono, dati alla mano, all’immunologa Antonella Viola per la quale la dase sicura è solo «zero» Giovanni De Gaetano e Fulero Ihsini: assumendo posizioni “proibizioniste” finiremmo col privarci di un meccanismo proettivo. «Chi beve con moderazione ha un minore rischio di incorrere in 22 gravi patologie». E la dicitura “Nuoce alla salute” sulle etichette? «Se così fosse, andrebbe utilizzata pure per zucchero, carne, patatine, salumi, scatolette…». Milano « dose moderata di vino non è che non faccia male: fa addirittura bene. Sarebbe grave, a causa di posizioni proibizioniste, privare la popolazione di un importante meccanismo di protezione per la salute com’è il vino, se assunto con moderazione». Così il professor Giovanni De Gaetano, tra i fondatori e primo direttore del “Mario Negri Sud” e dei Laboratori di ricerca dell’università Cattolica del Molise, oggi responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), e il professore emerito di Biochimica dell’università di Padova, Fulvio Ursini, entrano nel dibattito esploso all’interno del mondo scientifico, da quando l’immunologa Antonella Viola in un’intervista ha dichiarato che anche una dose minima di vino è cancerogena come l’amianto, che chi beve un bicchiere al giorno ha il cervello più piccolo e che l’unica dose sicura è zero, dunque che la proposta dell’Irlanda di denunciare in etichetta la pericolosità del vino, come avviene per le sigarette, è sacrosanta.

Fonte: Avvenire.

Intervista a Giuseppe Curigliano – «Vino, cancro e cervello ristretto? Non si parla mai di un solo fattore».
Curigliano: bevo anch’io con molta moderazione. Pericolosa è l’interazione alcol-fumo L’oncologo di Glusl Fasano 99 Tra i giovanissimi Sono preoccupato per l’eccessivo consumo di alcolici tra gli adolescenti Professor Curigliano, lei beve vino? «Con molta moderazione, mi capita una volta ogni tanto, a cena con gli amici. A tavola mediamente no. Perché ho una cultura personale che mi porta a non bere e non fumare. E poi sono condizionato dagli studi che ho fatto, dal lavoro che faccio…». Giuseppe Curigliano è professore di oncologia medica all’Università di Milano ed è direttore della Divisione Nuovi farmaci all’Istituto europeo di oncologia. La scelta dell’Irlanda (approvata dalla Commissione europea) di equiparare le sigarette all’alcol e di scrivere dei rischi per la salute sull’etichetta degli alcolici, è diventata contesa politica.

Fonte: Corriere della Sera.

Il vino nuoce alla salute? A che punto è la battaglia europea sulle etichette.
Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che sulle bottiglie di vino potrebbe divenire obbligatoria un’etichetta analoga a quella che compare sui pacchetti di sigarette: “nuoce alla salute”. La vicenda va affrontata su tre livelli: l’azione europea di lotta contro il cancro, gli obblighi informativi per le etichette dei vini, l’autorizzazione dell’Unione europea (Ue) alla legge irlandese che prescrive di apporre sulle bottiglie specifiche avvertenze sui danni da alcol. Come si vedrà, al momento non c’è nessuna ipotesi di regolamentazione europea tesa a imporre etichette sanitarie sulle bottiglie di vino. Il piano europeo di lotta contro il cancro.113 febbraio 2021, la Commissione europea ha presentato il Piano europeo di lotta contro il cancro.

Fonte: Domani.

«L’alcol fa male Non si esageri» – «L’alcol fa male ed è rischioso… ma attenzione alle quantità».
Ed è scontro Roma-Europa • Scontro Italia-Ue sull’etichetta «nuoce alla salute» da apporre sulle bottiglie di vino, birra e liquori, così come deciso dall’Irlanda col tacito assenso di Bruxelles. Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è un attacco alla dieta mediterranea e agli interessi nazionali. Per il prof. Vito Lorusso, direttore oncologia medica dell’Istituto Tumori di Bari, l’alcol è un cancerogeno certificato. «L’alcol fa male ed è rischioso… ma attenzione alle quantità» Parla il prof. Vito Lorusso, direttore Oncología medica dell’istituto tumori di Bari «Giovanni Paolo li». L’alcol – ci dice il prof. Vito Lorusso, direttore oncologia medica dell’Istituto Oncologico di Bari – è un cancerogeno certificato e aumenta il rischio di tumori del distretto cervicoencefalico di bocca, esofago, laringe, fegato (facile evoluzione della cirrosi), spesso in pericolosa combutta esplosiva con il fumo di tabacco.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Su vino, birra e liquori scontro aperto Italia-Ue.
Tajaní: dieta mediterranea e interessi nazionali sotto attacco. Sull’etichetta degli alcolici, tensione alle stelle Italia-Europa. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ieri ha detto chiaro e tondo che è in corso un attacco alla dieta mediterranea e che il nostro Paese deve difendere i propri interessi, anche commerciali. 11 punto è che l’Unione europea, giustamente, sta dichiarando guerra ad alcolismo e cancro alcol-correlato, però – questa l’opinione dei produttori di birre, vini e alcolici d’ogni sorta – lo sta facendo nel modo sbagliato come, per esempio, puntando su etichette simil-tabacco con frasi tipo: «Nuoce alla salute». Nonostante le pressioni, Bruxelles non pare intenzionata ad arretrare: «Nessuno è contro il vino, penso che un bicchiere di vino piaccia a tutti, ciò di cui si occupa il Piano per battere il cancro è il consumo dannoso di alcol, che è una preoccupazione di salute pubblica», ha detto ieri il portavoce della Commissione europea, Stefan De Keersmaecker.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Etichette salutiste per gli alcolici? L’Italia è in rivolta.
Le bottiglie di alcolici come i pacchetti di sigarette. Con etichette che avvertano le persone dei rischi per la salute. Il provvedimento arriva dall’Irlanda e ha ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea, che ribadisce: «Il consumo dannoso di alcool è una preoccupa zione di salute pubblica, lavoriamo a una revisione delle norme Ue sull’etichettatura». la legge varata da Dublino, però, ha scatenato la rabbia degli agricoltori e delle associazioni di categoria in Francia, Spagna e soprattutto Italia. Protestano la Coldiretti e i produttori vinicoli, il ministro degli Esteri Antonio Tajani parla di «un attacco alla dieta medi terranea».

Fonte: Giornale.

Il vino fa male? Viva il buon vino – Poesia, mito e piacere: il vino è la nostra cultura.
Lo abbiamo sempre saputo che tutte le cose buone o fanno male o sono causa di peccato. A pagina 24 Poesia, mito e piacere: il vino è la nostra cultura L’Europa discute di etichettarlo come nocivo. Ma è una bevanda che ci accompagna fin dall’antichità e combatte simbolicamente la morte. Nell’eucaristia rappresenta il sangue accanto al pane che è il corpo del Cristo In Europa si discute di etichettare il vino come alimento nocivo per la salute e l’Irlanda ha già deciso di procedere in tal senso. Ieri un portavoce della Commissione europea ha precisato: «Nessuno è contro il vino, lo scopo del Piano di lotta contro il cancro è evitare il consumo dannoso di alcol».

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.

Dalle sigarette al vino: i nuovi puritani a caccia delle streghe – Alcol, fumo, sesso: i nuovi puritani a caccia di peccatori da redimere.
Quando l’8 aprile del 1630 John Winthrop salpò dall’isola di Wight a bordo della nave Arbella aveva in mente di raggiungere la Terra promessa. Uomo di legge e politico britannico, egli guidava la prima grande ondata di colonizzazione puritana del Nordamerica. Agli altri fedeli che si apprestavano a lasciare l’Inghilterra anglicana – considerata ancora troppo Alcol, fumo, sesso: i nuovi puritani a caccia di peccatori da redimere Una tendenza in corso, accelerata dal Covid, vuole le élite intente a renderci più «performanti», a costo di mettere il becco nelle nostre abitudini private. Un finto ascetismo che convive con l’edonismo sfrenato corrotta dall’influenza cattolica – Winthrop regalò un sermone con i fiocchi: «Saremo come una città sulla collina. Gli occhi di tutte le genti saranno su di noi», disse.

Fonte: La Verita’.

Caffè corretto – La, Viola alza un polverone. E pure il gomito.
Antonella Viola insiste e, con la stessa foga di un’attivista dell’Anti-Saloon League nell’America degli Dieci, innalza al cielo i suoi vessilli anti vino: «I rischi di cancro, legati a un consumo anche moderato di alcol, sono un dato scientifico», dice l’immunologa all’Adnkronos Salute, «evidenze consolidate riferite dall’Istituto superiore di sanità, dall’Oms, dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Non c’è discussione su questo: la scienza non si discute». Dopo la tempesta Covid e il naufragio del burionismo, siamo ancora a questo punto: la scienza non si discute. E questo Dio infallibile, ovviamente, parla solo per bocca della sua Prescelta, la sua intermediaria con l’umanità, la dottoressa Viola. Non, per esempio, tramite le bocche dei tanti esimi colleghi che in queste ore l’hanno criticata.

Fonte: La Verita’.

Il Susumaniello «viola» va a nozze con la melanzana.
Ci sono in questi giorni attacchi immotivati al vino, come se uno degli elementi costituenti dell’identità mediterranea invece di apportare un profondo senso all’esistenza minasse il benessere. Si può discutere di cosa ci stia dietro a questi infondati allarmi, ma certo sappiamo cosa sta dentro il vino: il mistero del naturale e del rapporto che l’uomo ha avuto nella sua evoluzione con ciò che noi chiamiamo Creato e che i greci, saggiamente, chiamavano «fusis» in un’accezione di natura che va molto oltre l’esperienza fisica del mondo. Converrà ricordare ai molti che Ippocrate, sempre citato per la massima «fa’ che il cibo sia la tua medicina», aggiungeva «meglio un alimento meno salubre, ma grato, che uno incapace di soddisfare l’anima».

Fonte: La Verita’.

Intervista a Francesco Lollobrigida – «Bonus spesa per le famiglie» – «Bonus per la spesa così aiutiamo un milione e mezzo di famiglie».
Il piano di Lollobrigida per arginare “il caro carrello”. «E contro le frodi altri 300 ispettori» • Diventato ministro tre mesi fa, Francesco Lollobrigida, a capo del dicastero dell’agricoltura e della sovranità alimentare, ha spiegato in questa intervista a Leggo come è riuscito a mettere i temi dell’agricoltura al centro dell’agenda di governo. «Bonus per la spesa: così aiutiamo un milione e mezzo di famiglie» Il ministro dell’Agricoltura a Leggo: «Puntiamo all’autosufficienza sui beni primari. Etichette sul vino come sulle sigarette? Inaccettabili». Larve e grilli non entreranno nella dieta mediterranea Le carni create nei laboratori sono pericolose per la salute Davide Desario È diventato ministro tre mesi fa.

Fonte: Leggo.

L’Europa dichiara guerra al vino e al cervello.
Dichiarare guerra al vino è la cosa più stupida che l’Europa possa fare, ed è tra le più pericolose perla nostra economia visto che il comparto ha un fatturato in crescita che supera i tredici miliardi all’anno. Partiamo da una certezza: il vino in sé non è per nulla nocivo (semmai è vero il contrario), a creare problemi è il suo abuso alla pari di qualsiasi altro abuso in ogni campo del vivere. I nostri produttori sono tra i migliori al mondo, per qualità ma anche per cultura, metterli sullo stesso piano degli spacciatori di sostanze tossiche, ma anche solo pensare di mettere loro i bastoni tra le ruote, è cosa, questa sì, criminale. Per pura coincidenza ieri sono stato in visita in una delle più prestigiose cantine al mondo, un concentrato di architettura, tecnologia, storia e tradizioni.

Fonte: Libero Quotidiano.

Europa in guerra contro chi beve vino: «Va ridotto del 10%».
Dopo le etichette sulle bottiglie che associano l’alcol al tumore al fegato, Bruxelles e Dublino impongono la stretta sui consumi. Produttori in rivolta. II 12 gennaio l’Ue ha dato il via libera alla proposta dell’Irlanda di introdurre l’etichettatura sulle bottiglie di vino, liquore e birra che evidenzi il legame diretto tra alcol e tumori, e più in generale alle malattie del fegato. I produttori avranno tre anni per mettersi in regola. Nel nostro Paese il maggior produttore è il Veneto con circa 12 milioni di ettolitri nel 2022, davanti alla Puglia (10,6), all’Emilia Romagna (7,4) e alla Sicilia (4,3). II fatturato del Veneto vale 11 13% di quello nazionale. II vino italiano più esportato è il Prosecco, che vale il 70% del settore.

Fonte: Libero Quotidiano.

Sbonia di divieti.
Il battibecco accende i virologi, ma a insorgere sono le associazioni di categoria: “Venga fatta chiarezza”. Il dibattito sul vino è acceso: ma stavolta non è sul bianco e rosso che la diatriba si accende, bensì sulle etichette. Ieri la Commissione Ue ha dato il via libera alla proposta dell’Irlanda in merito all’etichettatura — con le avvertenze – dei prodotti alcolici, in quanto “il piano europeo per battere il cancro mira ad evitare il consumo dannoso di alcool”. Eppure, con il portavoce per la salute pubblica e la sicurezza alimentare Stefan de Keersmaecker l’Ue dichiara di non prendere posizione: “La Commissione non ha fatto commenti e non intende intervenire ulteriormente”.

Fonte: L’Identità.

Una garanzia dalla vigna alla cantina.
Il piccolo borgo di Medoro si trova al centro di un’enorme tenuta con oltre 100 ettari di vigneti dedicati alle varietà tipiche del territorio allevate a pergola e a spalliera, come tradizione vuole. La supervisione in vigna e in cantina è nelle mani del grande Luca D’Attoma, vera e propria garanzia di una produzione di spiccata personalità e dalla forte impronta territoriale. In questo solco si inserisce alla perfezione l’Adrano, dalla Docg Colline Teramane, zona ad altissima vocazione. Colore rubino profondo, spettro olfattivo intenso.

Fonte: Messaggero.

Cuzziol GrandiVini, ricavi a 24,4 mln.
La società di distribuzione Cuzziol GrandiVini ha chiuso il 2022 con un fatturato di 24.4 milioni contro i 21 milioni del 2021. Rispetto all’anno precedente l’aumento di fatturato è stato del 16%, ma soprattutto è cresciuta la redditività. L’ebitda margin si è infatti attestato all’ 11,12%, dato sostanzialmente stabile rispetto 1’11,41% del 2021. L’azienda opera attraverso più di 6.800 clienti sul territorio nazionale distribuendo 46 aziende italiane e 91 estere per un totale di circa 2,2 milioni di bottiglie consegnate nel 2022 avvalendosi di una rete di 160 agenti di vendita. «Credo che dopo il Covid il mondo del vino abbia iniziato ad mere una maggiore attenzione ai numeri e ai bilanci», spiega l’amministratore unico Luca Cuzziol. I1 dato che più mi soddisfa, prosegue, «è che siamo riusciti nel corso degli anni a portare la nostra marginalità dal 7% a superare stabilmente l’11%». I12023 da questo punto di vista dovrebbe ricalcare i numeri del 2022.

Fonte: Mf.

Vino, Bruxelles non annacqua le liti sulle etichette – Bruxelles e i virologi senza freni non si fermano gli attacchi al vino.
La Commissione europea ha provato a stemperare le polemiche sul vino ma ha confermato le nuove etichette, così come prevede il Piano per battere il cancro. L’EUROPA RILANCIA LE ETICHE CONTRO I RISCHI DELLA SALUTE. BRUXELLES E I VIROLOGI SENZA FRENI. NON SI FERMANO GLI ATTACCHI AL VINO. La Commissione Ue conferma la revisione delle etichette nel quadro della lotta al cancro. A rischio una filiera che vale 14 miliardi, di cui 8 di export e garantisce lavoro a oltre 1,3 milioni di addetti È certo che l’alcolismo sia una piaga, ma ancora una volta il pm blehna è legato esclusivamente all’educazione alimentare. Tutto può nuocere alla salute, se consumato in quantità sconsiderate.

Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.

Vino, coro di critiche contro Antonella Viola.
Il fuor d’opera dell’immunologa Antonella Viola sul vino scatena reazioni a catena. E tutte negative. Dopo la replica puntuale del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, oggi è la volta dei medici. Che sostengono che non è l’uso del nettare di Bacco a fare male, ma l’abuso. “Può esserci un danno cerebrale con un abuso enorme e prolungato di alcol. In questo caso i neuroni piano piano diminuiranno, ma parliamo di grandi bevitori. Che hanno una dipendenza dall’alcol. Un normale consumo di vino, un bicchiere ogni tanto a cena con gli amici, non può arrivare a fare danni al cervello”.

Fonte: Secolo d’Italia.

Buongiorno – Cin cin, salute.
Sì, lo so: ha ragione Antonella Viola, il vino non fa bene. Con gli anni ho smesso di bere super alcolici, dopo cena talvolta mi piaceva bere una grappa, ma l’ho abolita da un sacco di tempo. Birra poca per il colesterolo. Ho smesso presto di giocare a calcio perché il calcio fa male, mi ha causato i legamenti lassi alle caviglie e una discopatia. Ho smesso pure di andare in bicicletta dopo avere sbagliato una curva. Ho smesso di giocare a pallavolo perché mi è venuto il ginocchio del saltatore. E col tennis per il gomito del tennista. Fra l’altro fumo. Ho ridotto di molto ma fumo. Compenso con la sigaretta elettronica ma il ministro Schillad ha detto che fa male anche quella. Con la carne rossa ho quasi chiuso: diceva il professor Veronesi che niente fa male come la carne rossa. Ma una bistecchina ogni tanto me la faccio.

Fonte: Stampa.

Verona. Torna la festa dell’Amarone con 64 aziende.
Una sfilata di 64 aziende pronte a celebrare il millesimo 2018 del re della Valpolicella, il protagonista di Amarone Opera Prima in programma a Verona, al Palazzo della Gran Guardia il 4 e il 5 febbraio. Organizzato dal Consorzio vini Valpolicella, l’evento di punta della denominazione torna così alla tradizionale collocazione invernale, mantenendo però il restyling del nome dell’anteprima del giugno scorso. In apertura della due giorni di Amarone Opera Prima a Verona, città che detiene il primato del vigneto urbano più esteso d’Italia, la conferenza stampa inaugurale (sabato 4 febbraio, Auditorium Gran Guardia ore 11).

Fonte: Tempo.

L’Ue prepara nuove etichette contro il vino.
Bruxelles prevede una riduzione del consumo dannoso di alcol di almeno il 10% L’Ue prepara nuove etichette contro il vino }) Roma 11 2023 parte in salita per il settore vino che, dopo il lockdown e i rincari delle materie prime ed energetici, rileva in corso di navigazione falle normative con nuove burrasche all’orizzonte sul fronte dell’etichettatura e della promozione. «È in corso un attacco alla dieta mediterranea e l’Italia deve difendere i propri interessi, anche commerciali» ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani confermando di aver avuto uno scambio di vedute col collega irlandese a proposito della etichettatura sul vino».

Fonte: Gazzetta di Parma.

Nei vini di Parusso la tecnologia sposa la tradizione Con ottimi risultati.
L’azienda vola spedita verso il secolo di vita Innovazioni Dal 2007 macerazione a grappolo intero E i rotovinificatori per la fermentazione 1 d i Riccardo Corazza a storia di Parusso è una di quelle ideali per raccontare insie4 me una parabola fondamentale della viticoltura, ma anche un momento importante della storia d’Italia. Inizia nel 1925 proprio qui, a Mariondino e successivamente Cascina Rovella, Località Bussia, sulle colline che da Monforte d’Alba conducono a Castiglione Falletto, ora un tempio della denominazione, ed è vicenda comune (nei casi di successo) a diverse altre aziende familiari piemontesi, capaci di evolversi da attività agricole-allevative, con la viticoltura sullo sfondo, alla costruzione di una realtà enoica di grande successo, che miscela artigianato solido a brillanti scelte imprenditoriali.
Fonte: Nuova Ferrara.

Vino bianco e spumante sulle montagne.
I 40 anni della cooperativa Cave Mont Blanc: vigne a 1.200 metri in Valle d’Aosta Morgex In Valle d’Aosta, dove incombe la maestosa mole del Monte Bianco, fa parte la zona vitivinicola del Blanc de Morgex et de La Salle. Splendido paesaggio vitato contornato da pascoli, ripidi pendile boschi di conifere. In questo territorio la coltura della vite si innalza ad altezze fino a 1.200 metri sul mare. Vigneti fra i più alti d’Europa, estesi tra Comuni di Morgex e La Salle. In queste terre aspre in cui davvero la viticoltura è eroica, viene coltivato il Prié Blanc, unico vitigno autoctono valdostano a bacca bianca, che presenta un ciclo vegetativo molto breve e riesce così a sfuggire alle gelate primaverili e a evitare le prime nevi.

Fonte: Nuova Ferrara.

L’allarme Ue sul vino rischia di spaventare gli italiani.
Caro Carlino, è noto che un buon bicchiere di vino al giorno “toglie il medico di torno” e allunga la vita. Infatti noi Italiani, produttori e degustatori di ottimi vini, siamo uno dei popoli tra i più longevi al mondo. Non a caso, anticamente, la prelibata bevanda fu chiamata “nettare degli dei”. Fa quindi discutere la proposta irlandese di mettere sulle bottiglie l’etichetta:” attenzione il vino fa male”. Per contro, in Europa, vorrebbero far passare per ottimo cibo alcune specie di improponibili insetti. Mia nonna nel sentire simili nefandezze avrebbe esclamato:” non c’è più religione”. Elio Cataldo Gentile lettore, in riferimento all’annuncio della revisione delle norme sull’etichettatura delle bevande alcoliche da parte dal portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker, Coldiretti informa – sulla base di dati Istat – che le polemiche sull’allarme in etichetta «rischiano di spaventare ingiustamente» più di un italiano su due (54%) che beve vino.

Fonte: Resto del Carlino Ferrara.

Vino, l’Ue al lavoro sulle nuove etichette Tensione con l’Italia.
Una selezione di vini italiani. Alimentare «È in corso un attacco alla dieta mediterranea», afferma i I ministro degli Esteri Tajani. In allarme l’Unione italiana vini. I1 2023 parte in salita per il settore vino che, dopo il lockdown e i rincari delle materie prime ed energetici, rileva in corso di navigazione falle normative con nuove burrasche all’orizzonte sul fronte dell’etichettatura e della promozione. «È in corso un attacco alla dieta mediterranea e l’Italia deve difendere i propri interessi, anche commerciali» ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani confermando di aver avuto uno scambio di vedute col collega irlandese a proposito della etichettatura sul vino».

Fonte: Eco di Bergamo.

L’Ue lavora a nuove etichette per il vino.
Tafani preoccupato: «In corso un attacco alla dieta mediterranea, l’Italia deve difendersi». 11 2023 parte in salita per il settore vino che, dopo il lockdown e i rincari delle materie prime ed energetici, rileva in corso di navigazione falle normative con nuove burrasche all’orizzonte sul fronte dell’etichettatura e della promozione. «È in corso un attacco alla dieta mediterranea e l’Italia deve difendere i propri interessi, anche commerciali» ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani confermando di aver avuto uno scambio di vedute col collega irlandese a proposito della etichettatura sul vino. «Serve trovare una soluzione che tuteli la salute ma non colpisca la produzione agroindustriale del vino che nel nostro Paese è fondamentale anche per le esportazioni.

Fonte: Prealpina.

Cantina Terre, stasera secondo incontro.
Secondo appuntamento, questa sera, con gli incontri zonali organizzati dal Cda uscente della cantina Terre d’Oltrepo con i soci, in vista dell’assemblea de121 febbraio per il rinnovo del consiglio, dopo meno di un anno, a causa delle dimissioni di sette consiglieri nel giro di pochi mesi. La riunione si terrà a Broni, alle 20.30, nella zona pigiatura della cantina, mentre l’ultimo appuntamento è giovedì sera, alle 20.30, a Casteggio, alla Certosa Cantù. Durante le riunioni, il presidente uscente Enrico Bardone, che ha deciso di ricandidarsi, e il Cda uscente, che sta lavorando ad una lista per le elezioni, presenteranno ai soci il lavoro fatto e i progetti futuri.

Fonte: Provincia – Pavese.

Vino, l’Ue al lavoro sulle nuove etichette Tensione con l’Italia.
Alimentare «È in corso un attacco alla dieta mediterranea», afferma il ministro degli Esteri Tajani. In allarme l’Unione italiana vini. 11 2023 parte in salita per il settore vino che, dopo il lockdown e i rincari delle materie prime ed energetici, rileva in corso di navigazione falle normative con nuove burrasche all’orizzonte sul fronte dell’etichettatura e della promozione. «È in corso un attacco alla dieta mediterranea e l’Italia deve difendere i propri interessi, anche commerciali» ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani confermando di aver avuto uno scambio ? ,.q Una selezione di vini italiani di vedute col collega irlandese a proposito della etichettatura sul vino». «Serve trovare una soluzione che tuteli la salute ma non colpisca la produzione agroindustriale del vino che nel nostro Paese è fondamentale anche per le esportazioni.

Fonte: Provincia Sondrio.

La Viola si è bevuta il cervello.
«Le evidenze di chi sostiene un approccio proibizionistico”, rispetto al vino, “in modo epistemologicamente non corretto come la professoressa Antonella Viola sono confutate da una serie di elementi di scienza’; dice il presidente del Neuromed di Isernia. IL CASO DELL’IMMUNOLOGA CONTRO IL NETTARE DEGLI DEI. La Viola si è bevuta il cervello. IL PRESIDENTE NEUROMED, DE GAETANO, CONTESTA LE SMANIE PROIBIZIONISTICHE DEL VINO DA PARTE DELLA VIROSTAR. “Le evidenze di chi sostiene un approccio proibizionistico”, rispetto al vino, “in modo epistemologicamente non corretto come la professoressa Antonella Viola sono confutate da una serie di elementi di scienza di base, plausibilità, coerenza biologica, epidemiologia ed analisi statistica.

Fonte: Il Nuovo Molise.

l 2023? Quello appena iniziato sarà l’anno della resa dei conti.
Il comparto ha reagito bene alla pandemia e alla crisi energetica, ma ora è attesa l’onda lunga della recessione. «II 2023 si annuncia con qualche ombra di recessione ma noi, temprati da una esperienza secolare, sonò convinto che la supereremo di slancio con la qualità dei nostri vini e l’intraprendenza degli imprenditori italiani». Con queste parole Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini “trà lc carte” a questo 2023, che giocoforza porterà tutti i nodi al pettine. II Covid prima, la crisi energetica c la guerra poi, hanno creato la cosiddetta “tempesta perfetta”, che in un modo o nell’altro è stata superata senza grossi patemi dalle aziende vitivinicole, grazie a congiunture astrali forse irripetibili.

Fonte: Corriere di Alba.

Torino ci riprova e propone un rinnovato Salone del Vino.
Per l’ennesima volta Torino ci prova e a noi non resta che augurarci che sia la volta buona. Nasce. intatti, il nuovo Salone del Vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi. l’evento si terrà dal 4 al 6 marzo, ma al momento, in verità, non ci sono molte altre notizie, visto che nel sito ufficiale, si promettono novità e dettagli sul programma. Ignota anche la sede della rassegna, che probabilmente sarà decisa sulla base delle adesioni da parte dei produttori della nostra regione. Ci limitiamo a riprendere ciò che gli organizzatori hanno delle Notizie frammentarie sulla location del nuovo Salone del Vino di Torino chiarato: «Sarà un vero e proprio omaggio alla nostra terra e all’attività vitivinicola della nostra regione, tra storia e innovazione.

Fonte: Corriere di Alba.

Vigneti sotto controllo.
Installate centraline per il monitoraggio delle precipitazioni Le Amministrazione comunale, su Iniziativa del vicesindaco Luca Tosa e del consigliere Luca Bosca, ha deciso di installare alcune centraline per il monitoraggio del territorio. «Dopo un’attenta valutazione delle offerte presenti sul mercato abbiamo deciso di incaricare l’azienda X-farm technologies di Milano, che ha risposto alle nostre esigenze di creare una rete di postazioni in grado di monitorare il territorio cossanese per dare un supporto ai contadini, soprattutto nella pianificazione dei trattamenti fltosanitari», afferma Tosa.

Fonte: Gazzetta d’Alba.

Intervista a Albano Carrisi – «Viola e Lopalco, il vino è un farmaco» – Al Bano a Viola e Lopalco «Il vino è medicina sacra, si beve anche a messa».
Al Bano, il cantante produttore di Primitivo, replica ai due scienziati sugli effetti nocivi 99 di Francesco Mazzotta ‘«j 1 vino è storia e cultura. Non so quanto la professoressa Antonella Viola s’intenda di vino. Dovrebbe sapere che, con l’olio, è tra le più antiche medicine prodotte dall’uomo». Così il cantante Al Bano, tra i più importanti produttori pugliesi di vino, ir rompe nel dibattito sull’effetto cancerogeno del vino innescato dalla Viola e proseguito con le dichiarazioni di Bassetti e Lopalco. a pagina 6 Al Bano a Viola e Lopalco «Il vino è medicina sacra, si beve anche a messa» Il cantante e produttore di Primitivo replica ai due scienziati «Vengo da una terra dove è soprattutto storia e cultura» 99 99 L’umanità Il vino si beve in tutto il mondo.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Primitivo di Manduria, il Consorzio attacca «Il vino non va “bollato” come le sigarette».
La direttrice Pastore!!! lancia un monito ai ricercatori favorevoli ad etichettare i rischi: «È disinformazione». Una bocciatura senza appello per la prospettiva di inserire nell’etichetta degli alcolici gli avvertimenti sui danni alla salute. Proprio non ci sta il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, che parla di «disinformazione» mettendo all’indice quanto avrebbe affermato Antonella Viola – biologa, ricercatrice e docente all’Università di Padova – nell’appoggiare la scelta dell’Irlanda, approvata dalla Commissione europea, di equiparare alcol e sigarette apponendo sulle bottiglie le “temute” etichette. «Dichiarazioni gravissime che potrebbero avere ripercussioni sostanziali per l’intero comparto economico vitivinicolo nazionale ed internazionale», afferma la direttrice del Consorzio, Novella Pastorelli.

Fonte: Gazzetta di Taranto.

Il vino e la disfida sulle dimensioni del cervello Scienziati contro. De Castro: «Nocivi gli abusi» – «Bere? È per cervelli piccoli» Il mondo del vino insorge e anche la scienza si divide.
Il mondo del vino insorge e anche la scienza si divide ›Molti gli esperti che hanno risposto alle dichiarazioni della biologa Viola. Non c’è pace per il nettare degli dei. Questa volta la crociata contro il vino parte da una delle patrie della birra, l’Irlanda. E trova proseliti anche in Italia, in primis la biologa Antonella Viola. Semplificando: Dublino ha deciso di equiparare vino e sigarette inserendo nell’etichetta gli avvertimenti sui danni alla salute. La ricercatrice ha approvato questa scelta aggiungendo anche frasi che hanno suscitato perplessità e polemiche. E. in Puglia la decisione irlandese – approvata dalla Commissione europea – è stata accolta come un attacco alle esportazioni di vino, da sempre uno dei prodotti di qualità più commercializzati all’estero.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

Intervista a Paolo De Castro – «Un buon bicchiere non può far male Fa parte della nostra cultura nazionale».
«Sto lasciando ora la Commissione, abbiamo presentato un’interrogazione urgente dopo l’ok di Dublino all’etichetta “Il vino nuoce alla salute”: la cosa che più ci fa arrabbiare è questa assoluta noncuranza del voto espresso dal Parlamento europeo in seduta plenaria. Rischiamo di compromettere anche il commercio internazionale». Paolo De Castro, eurodeputato nato a San Pietro Vernotico, esperto di sistemi agricoli e agroalimentari, è ordinario di Economia e Politica Agraria presso l’Università degli Studi di Bologna. La sua è una battaglia politica a tutto tondo in difesa del vino. L’europarlamentare risponde anche alle parole della biologa pugliese Antonella Viola, secondo cui “beve chi ha il cervello più piccolo». Onorevole De Castro, è arrabbiato per la scelta dell’Irlanda sostanzialmente avallata da Bruxelles? «Abbiamo avuto mesi di discussione sul tema “health warning”, cioè le etichette sulla salute.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

Leone de Castris nel gotha delle imprese storiche Un’avventura cominciata nel lontano 1665 – Una storia lunga 358 anni Leone de Castris nell’olimpo delle imprese centenarie.
L’azienda vitivinicola di Salice Salentino >La soddisfazione dei vertici della società: entra a far parte della prestigiosa Unione «Per noi è anche una grande responsabilità» Leda CESARI Chiss.si se Oronzo Arcangelo Maria Francesco dei Conti di Lemos l’aveva previsto, in quel lontano 1665, mentre Carlo II diventava re dí Spagna, Londra veniva divorata da un’epidemia di peste bubbonica. gli astronomi scoprivano la Grande Macchia Bossa di Giove. Perché fondare un’azienda vitivinicola va bene, ma fondare un’azienda vitivinicola capace di attraversare 358 anni di storia- non solo indenne dai guai che ciclicamente si abbattono sulle cose, ma anche sulle di crescere e sviluppare senza sosta nuovi segmenti di business – è davvero impresa ragguardevole.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.

Nuova sfida per Frescobaldi: la pasta d’autore A Greve nasce «Tirrena»: i grani antichi della Val di Pesa e un pastificio centenario.
«L’idea ci è venuta durante il lockdown e in questi gironi stanno partendo i pacchi di pasta fatta con il 100% di grano duro coltivato in Toscana, nella nostra tenuta di Castiglioni, in Val di Pesa». Lamberto Frescobaldi, alla guida della casa vitivinicola che per prima ha varato «l’olio d’autore» con il Laudemio, spiega così la nuova avventura. Trent’anni dopo l’olio il gruppo fiorentino è di nuovo apripista, in un settore inesplorato per i grandi del vino: la pasta. E lancia «Tirrena», realizzata con grani antichi di varietà Cappelli, Khorasan ed Evoldur, ed essiccazione naturale dal Pastificio Artigiano Fabbri, a Strada in Chianti, nel comune di Greve.

Fonte: Corriere Fiorentino.

II vino trascina l’economia di tutta la provincia.
II vino trascina l’economia di tutta la provincia Coldiretti: seicento imprese nell’ambito dei prodotti a denominazione di origine. II vino guida la Dop Economy. Livorno è la quinta provincia, nella speciale classifica toscana, per impatto economico dei prodotti a denominazione di origine. A trainare l’agroalimentare di qualità è il vino con 58 milioni di euro di valore, più del 90% del totale di tutti i prodotti a denominazione grazie al lavoro e all’esperienza di 600 imprese vitivinicole. A dirlo è Coldiretti Livorno sulla base del rapporto Ismea-Qualivita 2022 presentato in occasione della dell’evento sulla riforma del sistema delle indicazioni geografiche a Firenze a cui ha partecipato l’europarlamentare e relatore, Paolo De Castro.

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Dopo il vino e l’olio anche la pasta Frescobaldi mette in vendita Tirrena “Grani antichi e l’odore del mare”.
Spaghetti olio, aglio e peperoncino annaffiati da un buon bicchiere di vino: un pasto veloce che potrebbe essere interamente firmato Frescobaldi, una delle grandi famiglie fiorentine produttrici di vino conosciute nel mondo che adesso aggiungono la pasta al brand Marchesi Frescobaldi. Si chiama Tirrena e va aggiungersi al vino — che resta il core business — e all’olio Laudemio di cui l’azienda produce 100mila bottiglie da mezzo litro l’anno. «L’idea ci è venuta perché da sempre la nostra famiglia ha come primo obiettivo l’agricoltura e non ci occupiamo solo di vigne e uliveti.

Fonte: Repubblica Firenze.

Vino ed etichette «La condotta Ue è contraddittoria».
Dopo l’health warning dell’Irlanda Vino ed etichette «La condotta Ue è contraddittoria» Castelletti, Uiv: «No alle iniziative unilaterali dei singoli stati membri» •• L’intervento del portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker, che ieri doveva chiarire come si sta muovendo l’Ue nei confronti della proposta irlandese di adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con gli heath warning, già presenti sui pacchetti di sigarette, non ha convinto. «Su argomenti di tale importanza», afferma il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, «le dichiarazioni cerchiobottiste non servono. Da una parte si afferma che “nessuno è contro il vino”, dall’altra si annuncia una “revisione delle etichette”, oltre a una “riduzione del consumo dannoso di alcol di almeno il 10% entro il 2025″».

Fonte: Arena.

Valdo si rafforza negli Usa «Diffondiamo il made in Italy».
Prosecco, intesa con la storica cantina Mondavi e Family Pierluigi Bolla A causa dei costi energetici abbiamo dovuto rallentare gli investimenti. «L’anno si è concluso in crescita, ma i margini si sono ridotti per colpa dell’aumento dei costi delle materie prima, dal vetro all’uva». Pierluigi Bolla, presidente di Valdo Spumanti, riassume così il 2022 delle sue «bollicine». Un andamento che è simile a quello dell’intero comparto: produzione stabile, fatturato in crescita, ma rispetto alle aspettative euforiche di un anno fa tutto si è raffreddato. I numeri, per Valdo, sono questi: 72 milioni di euro di fatturato (erano 63 nel 2021), con una crescita di circa il 1096, 19 milioni di bottiglie immesse nel mercato. «Dal Rosé non è arrivata una spinta particolarmente forte – spiega ancora Bolla.

Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.

La società della prevenzione – Il dibattito sul vino e la società della prevenzione.
Viviamo in una società che sente di doversi e doverci proteggere da tutto, e che spesso ci impone di farlo. Preventivamente. Ragionevole, all’apparenza: salvo che la deriva comincia a sembrare un po’ estremista. Tra poco il casco protettivo, che è l’immagine simbolica che meglio riassume la nostra ossessiva ricerca di sicurezza, e che abbiamo giustamente introdotto nelle più svariate attività, diventerà una consuetudine, se non un obbligo, anche in casa, per proteggere i nostri bimbi dagli spigoli e gli anziani dalla caduta dalle scale. Una metaforica cintura di sicurezza ci avvolge in un numero sempre maggiore di attività. Tutto giusto, tutto comprensibile, tutto spesso necessario e in L’editoriaIe alcuni casi doverosissimo: pensiamo alle precauzioni, purtroppo ancora mal rispettate e quindi insufficienti, che ci proteggono dagli incidenti sul lavoro, o all’obbligo vaccinale, che ho difeso strenuamente proprio su queste pagine.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Università, scontro sugli effetti del vino Ursini contro Viola: «Può fare bene».
Docente del Bo critica la posizione della collega immunologa: «È una divulgatrice che non conosce gli studi recenti» «Chi assume abitualmente alcol in piccole dosi riduce il rischio per 22 malattie». Alla bocciatura senza riserve del vino considerato dannoso in qualsiasi misura assunto, tesi divulgata dalla professoressa Antonella Viola scatenando un acceso dibattito, si oppone il pensiero di alcuni colleghi accademici, convinti sostenitori invece dell’effetto addirittura positivo della moderazione. Il professore emerito di Chimica biologica dell’Università di Padova Fulvio Ursini e il professor Giovanni De Gaetano, presidente dell’Irccs Neuromed, si direbbero diretti discendenti del pensiero di Paracelso, che nel quindicesimo secolo sosteneva: «Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit.

Fonte: Mattino Padova.

Grande successo per l’appuntamento annuale di 33 cantine che in questa edizione ha coinvolto la Cantina Alois, in Alta Campania.
Complimenti a Massimo Alois. Bravo per come è riuscito a far sposare egregiamente il vino, la gastronomia e l’arte, coinvolgendo le eccellenze produttive territoriali affiancate da produttori proveniente da tutta l’Italia che hanno raccontato la loro interpretazione del vino. Si è conclusa la giornata all’insegna della convivialità, che ha visto la presenza di circa 500 persone, tra appassionati, wine lovers, giornalisti e operatori del settore, che oltre ad assaggiare i vini, hanno apprezzato le preparazioni gastronomiche di nove chef dell’Alta Campania.

Fonte: Luciano Pignataro.

Cantine d’Italia 2023 Go Wine: i premiati.
“Una Guida pensata per i turisti del vino, invita a camminare l’Italia del vino, racconta e scrive di vino partendo dalla “Cantina”. Ovvero la Cantina come luogo dove uomini e donne del vino operano e progettano il loro lavoro, dove sono portatori di storie e tradizioni familiari, oppure di più recenti investimenti.”. «Vi è un obbiettivo di fondo che anima questa Guida – dichiara Massimo Corrado, presidente di Go Wine e direttore editoriale – raccontare attraverso l’Italia del vino una bella idea d’Italia, uno dei volti più belli del nostro Paese. Vigneto e vino ci conducono in ogni regione, in tantissimi siti ed angoli del Paese. La cantina è la meta, il luogo animato dove storie di vini e persone si intrecciano, dove il vino è la chiave per ascoltare il racconto di un luogo, di una terra, respirandone le atmosfere».

Fonte: Carlo Zucchetti.

Cantina di Terlano, il regno dei bianchi invecchiati.
Terreni vulcanici e un microclima particolare favoriscono una produzione importante in Alto Adige, dove i vigneti vengono coltivati fra i 250 e i 900 metri d’altitudine. Fondata nel 1893, la Cantina di Terlano è una delle cooperative di produttori più all’avanguardia di tutto l’Alto Adige. I suoi 143 soci coltivano 190 ettari di vigneti, pari a una produzione annua di 1,5 milioni di bottiglie. E, attorno alla Cantina Terlano, si è sviluppata un’enclave vitivinicola ricca di originalità. A partire dalla microparcellizzazione dei vigneti, che agevola la loro gestione accurata e mirata.

Fonte: la Repubblica.
Un bicchiere di vino fa male alla salute? L’epatologo Testino: «Sbaglia chi banalizza. Le etichette con i rischi opportune anche in Italia».
«Chi banalizza lo fa per stare più simpatico alla gente», ha spiegato il medico e presidente della Società Italiana Alcologia a proposito delle polemiche sui rischi legati all’assunzione di alcol, che hanno visto tra i protagonisti Matteo Bassetti e Antonella Viola. Mentre l’Unione Europea frena e tranquillizza sulle etichette di avvertimento per la salute da incollare sulle bottiglie di alcolici, «perché un bicchiere di vino piace a tutti», gli esperti di casa nostra hanno già approfittato per il botta e risposta sull’effettiva necessità di una messa in guardia simile a quella dell’Irlanda. Paese in cui i produttori di vino e birra in primis dovranno, proprio come con le sigarette, prevedere etichette che ricordino al cittadino i rischi che corre consumando ogni bevanda alcolica. Realismo o demonizzazione? Sul primo fronte c’è Antonella Viola, che pochi giorni fa ha ribadito lo stretto collegamento dell’alcol con i tumori, con l’effetto di riduzione del cervello e con un dosaggio di alcol che non deve necessariamente essere alto per provocare danno. Sull’altro Matteo Bassetti che immortalandosi con un bicchiere di rosso ha invitato la collega a non creare falsi allarmismi. Un dibattito che ha bisogno di chiarezza soprattutto per il consumo di alcol che milioni di persone di ogni età fanno quotidianamente, anche soltanto a tavola o durante l’aperitivo.

Fonte: Open.

Etichette sugli alcolici, Bruxelles ora frena: «Un bicchiere di vino piace a tutti».
«Nessuno è contro il vino» assicura il portavoce della Commissione europea, Stefan De Keersmaecker, sollecitato a rispondere dopo giorni di polemiche contro la nuova legge in Irlanda che impone un’etichetta di avvertimento sui possibili rischi di vini e altri alcolici. Una norma che in Italia ha messo il governo sul piede di guerra, ha cominciare dal ministro per la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che vedeva dietro quella decisione dell’Irlanda un tentativo di danneggiare i principali produttori di vino in Europa, tra cui proprio l’Italia. Da parte della Commissione Ue c’era stato un silenzio assenso sulla legge irlandese, lasciando immaginare che quella stessa direzione potesse essere seguita nell’atteso Piano Ue contro il cancro. Uno scenario che solo oggi, 23 gennaio, la Commissione Ue allontana: «Penso che un bicchiere di vino piaccia a tutti – ha aggiunto De Keersmaecker – ciò di cui si occupa il Piano per abbattere il cancro è il consumo dannoso di alcol, che è una preoccupazione della salute pubblica». Il progetto europeo punterebbe a una riduzione di «almeno il 10% entro il 2025» del consumo di alcol, ma su come Bruxelles vorrà scoraggiare birra e vino è ancora da chiarire.

Fonte: Open.

Etichette vino, l’obiettivo Ue: entro il 2025 ridurre consumo alcol del 10%.
«Nessuno è contro il vino, ciò di cui si occupa il Piano per battere il cancro è il consumo dannoso di alcol, che è una preoccupazione di salute pubblica». Lo ha ribadito il portavoce della Commissione europea, Stefan De Keersmaecker, all’interno dello scontro sull’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie. Il Piano Ue prevede una riduzione del consumo dannoso di alcol di almeno il 10% entro il 2025. «L’etichettatura – ha proseguito De Keersmaecker – è un argomento molto importante e abbiamo già annunciato nella strategia Farm to Fork e nel Piano per battere il cancro che lavoriamo a una revisione delle norme Ue in materia, per rendere i consumatori capaci di fare scelte informate su alimenti sostenibili e salutari. Una valutazione di impatto è in preparazione, e il lavoro tecnico è in corso».

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Il super sommelier contro Viola: «Vino e cervello? Basta semplificazioni inutili».
L’immunologa fa scoppiare l’ennesima polemica sui danni causati da un consumo moderato di alcol. La risposta del critico: «Questa campagna diffamatoria è solo dannosa per il settore. Perché il problema, come ribadiscono i ricercatori, è sempre nel giusto dosaggio. E nella qualità del prodotto». Mi sento in dovere, vista la pesante campagna discriminatoria che uno dei prodotti-cardine della manifattura italiana come il vino sta subendo da mesi, di dire la mia sull’argomento. È infatti dalla fine di ottobre del 2022, dalla pubblicazione cioè del “Libro Bianco in materia di alcol e problemi correlati” del Ministero della Salute, frutto di un monitoraggio pluriennale nei 30 Paesi Membri dell’UE da parte dell’OMS, che si susseguono messaggi allarmistici, aggravati da “ingiustificate fughe in avanti sugli health warnings”, vedi quella dell’Irlanda, come giustamente ha commentato Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini, che rischiano di penalizzare ingiustamente il segmento.

Fonte: Espresso.

STAMPA ESTERA

Les Hauts-de-France se lancent dans la production de vin blanc.
Le projet de Ternoveo engage 130 agriculteurs de quatre départements en quête de renouveau. La première vendange de chardonnay a eu lieu au début de l’automne dernier. Les Hauts-de-France se mettent a la viticulture. Une petite révolution dans une région oit on est pl us habitué a cultiver du blé, des pommes de terreau de la betterave à sucre. Près de 130 agriculteurs de quatre départements doivent se lancer dans l’aventure. ils auront planté 200 hectares de vigne d’ici à 5 ans pour produire du vin blanc – du chardonnay. Les premiers hectares ont été vendangés en septembre dernier. « La champagne n estpasloin. Nos voisins b elges f on t d u vin. Les Britanniques aussi. Pourquoi pasnous ? », lance Xavier Harle, directeur général de Ternoveo. une société appartenant à la coopérative Advitam. Nous voulions proposer une activité nouvelle, pour profiter du changement climatique. Un moyen de diversifier les revenus de nos agriculteurs ». Laurent Seitlé. un exploitant de 52 ans est des plus enthousiastes. <J’Avals une parcelle de terre crayeuse. Ily a longtemps que je pensais h y planter de la vigne L’implantation de la première vigne n’a pas été simple. Les jeunes plants sont toujours un peu fragiles. Aujourd’hui. ifs ne cmlgn ent plus rien. La vigne a faltdesmrinessurdeuxmètres ». L’agriculteur a dQ embaucher des saisonniers, méme si l’entretien des vignes est décalé par rapport au calendrier des travaux des champs. lia investi 150.000 euros pour l’achat des plants, du palissage, des fils oit accrocher lavigna. Sans oublier le petit tracteur spécial, et un pulvérisateur… Laurent Seillé ne table pas sur un retour rapide sur investissement « vin ce n’est pas de l’or. Mais la vigne c’est un placement.

Fonte: Echos.

Dans les vignobles bordelais, l’explosion du nombre de viticulteurs en difficulté.
10 % des vignerons girondins envisagent de stopper leur activité et de procéder à l arrachage total de leurs vignes. Au moins un tiers des viticulteurs se déclarent en difficulté économique : les derniers chiffres publiés par la Chambre d’agriculture de la Gironde sont édifiants sur la profondeur de la crise qui traverse le vignoble bordelais. Conséquence :10 % des vignerons girondins envisagent de stopper leur activité et de procéder à l’arrachage total de leurs vignes. D’autres songent à remplacer le raisin par l’olivier ou le noisetier. Ce n’est malheureusement pas une surprise tant le nombre de viticulteurs en difficulté a explosé depuis 2018 ! On a observé une hausse de 50 % des exploitants ayant des revenus faibles ou négatifs entre 2018 et 2021. Ces nouveaux chiffres attestent d’une dégradation rapide de la situation mais ce sera encore pire demain… », réagit Philippe Abadie, directeur du pôle entreprises de la Chambre d’agriculture de la Gironde. Ces nouveaux chiffres ce sont les premiers résultats de l’enquête lancée par la chambre consulaire au lendemain de la manifestation des vignerons bordelais dans le centre-ville de Bordeaux le 6 décembre dernier. Et ils sont inquiétants. Alors que le département cornete environ 4.000 exploitants viticoles dont la vigne est le métier principal, 1 320 viticulteurs se sont déclarés en difficulté, soit très exactement 33 % ! « Et encore ce chiffre est nécessairement un plancher puisque tous les viticulteurs concernés ne se sont probablement pas signalés », remarque Philippe Abadie qui voit ce nouveau chiffre venir confirmer des tendances déjà à l’oeuvre depuis plusieurs années. A rebours des autres départements de Nouvelle-Aquita *** ine, la Gironde connaît en effet depuis 2018 des indicateurs qui témoignent de la crise commerciale et économique. Ainsi, en 2021, 70 % des exploitants viticoles girondins gagnaient moins que le Smic, c’est-à-dire moins de 16.000 euros bruts annuels, et 34 % déclaraient un revenu négatif, signe d’un modèle structurellement déséquilibré.

Fonte: Tribune.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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