rassegna stampa del vino di martedì 4 ottobre 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 4 ottobre 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.

C’è vita oltre la vigna.
oscurare la bellezza di un borgo? A Montalcino (Siena) parrebbe di si. Da anni il suo nome evoca il rosso di forte carattere, capace di resistere e migliorare nel tempo. Ma la cesura tra il paese e le famose cantine si è ricomposta con il Tempio del Brunello, nell’affascinante complesso medievale di Sant’Agostino, tutto restaurato. Realtà virtuale, artwall, mapping, sound design sono i mezzi tecnologici con cui il percorso racconta il successo di un territorio che secondo le ultime stime del Consorzio in soli 30 anni ha avuto una rivalutazione record di quasi il duemila per cento a ettaro.

Fonte: Corriere della Sera Style.

In vino veritas – Il Rosso Piceno che insegna a ripartire dopo l’alluvione.
Ribollono i pentoloni di maccheroni con la salsiccia, è la benfinita. Ovunque si è vendemmiato c’è questo rito della solidarietà tra i filari: il pranzo collettivo. Ancor più oggi conviene stringersi in comunità d’affetti per condividere il vino: simbolo dell’alleanza tra gli uomini e tra gli uomini e il Creato. Perciò celebro il Roggio del Filare, forse il migliore tra i Rosso Piceno che si producono. Nasce da vigna antica sulle colline ascolane e lo officia Angiolina (Pioni) Velenosi – oggi affiancata dai figli Marianna e Matteo – che definire la vestale del vino delle Marche è poco.

Fonte: La Verita’.

La buona stella per cinque generazioni.
Il 10 agosto de11940 Giuseppe D’Amico, da poco rientrato dall’America dove è andato a cercare fortuna, sta ammirando il cielo stellato nel suo amato paesino abruzzese. La magia della notte di San Lorenzo lo avvolge e lo ispira: decide di mettere a frutto tutti i suoi risparmi e acquista i terreni per realizzare il sogno di diventare produttore di vino. Oggi, dopo più di ottant’anni, guidata dalla quinta generazione, l’azienda è una galassia produttiva da quasi un milione di bottiglie l’anno. La sua origine resta celebrata e etichette denominate come le stelle più luminose.

Fonte: Messaggero.

Via al Trentodoc Festival Degustazioni e visite in vigna.
Inizia il 7 ottobre il Trentodoc Festival a Trento, in programma fino al 9 ottobre. Sarà possibile scoprire il Trentodoc grazie a degustazioni guidate, approfondimenti d’attualità, eventi serali, cooking tales, musica ed esperienze in città e nei vigneti.

Fonte: Tempo

Cantina Bertinga il Merlot del Chianti.
Una grande passione, un sogno da inseguire ma anche spalle solide dal punto di vista finanziario. Sono i tre elementi che descrivono la cantina Bertinga, accoccolata sulle colline più alte di Gaiole in Chianti. Il progetto parte nel 2015 con soli due vigneti, Sangiovese e Merlot, tutti biologici Ma il primo vino – per scelta aziendale – esce solo cinque anni dopo. E i risultati premiano in pieno la scommessa dei produttori. Tre i vini portati in degustazione, tutti Igt, abbinati con i piatti preparati dallo chef Giulio Terrinoni del ristorante «Per me» a Roma.

Fonte: Tempo.

Itinerari del vino tra Grand Crus e cantine d’autore e altre eccellenze.
I segreti dei Grand Crus II viaggio in Borgogna tra i Grand Crus è anche un meraviglioso itinerario tra chateaux, vigneti e cantine storiche. Ci viene incontro un volume illustrato, in uscita da Flammarion, che ci guida nel mondo del Bordeaux e dei Grands Crus Classés di Médoc e Sauternes, la culla del vino francese secondo il sistema di classificazione del 1855. Si svelano gli splendori dei vigneti di Bordeaux e si schiudono le porte di antichissime cantine, tra botti e cellari secolari e i segreti dei vini più celebri al mond.

Fonte: The Good Life.

Le Langhe a colori di David Tremlett.
L’itinerario pittorico a tappe è un tributo, di cappella in cappella, alle colline Patrimonio dell’Unesco. Lea Anouchinsky La prima domina un vigneto, la seconda ha i colori della vendemmia. Ce n’è poi un’altra nascosta in un ex monastero cistercense del ‘600 trasformato in relais, noto per le cantine di vini pregiati. E l’ultima, ma solo in ordine temporale, che è un inchino tradotto in pittura a un territorio così speciale da essere riconosciuto, nel 2014, Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Quella tra Langhe Monferrato Roero, florida area vitivinicola del Piemonte, e David Tremlett, artista inglese naturalizzato svizzero, è una collaborazione ventennale, potente e inebriante come una bottiglia di Barolo.

Fonte: The Good Life.

Austria gourmand.
La capitale austriaca celebra il rito del vino giovane (e non) tra cantine, locali hipechic e vigne urbane. Da scoprire con il calice in mano. di Arturo Di Casola Un’aria di musica classica si ode in lontananza, in questa piazzetta di primo acchito anonima, in cui i passanti portano addosso il melting pot, gli uccelli cantano mimetizzati tra le foglie degli alberi e i volti di chi siede ai tavolini del ristorante Sagmeister 575 sono l’immagine della beatitudine di chi si gode la leggerezza di quel momento della giornata. Merito del vino che favorisce il relax: il Grüner Veltliner e il Gemischter Satz, entrambi locali – il secondo unico Doc viennese, per il quale possono essere usate solo uve coltivate, vendemmiate e vinificate a Vienna.

Fonte: The Good Life.

L’Etna e i suoi fratelli.
I terreni vulcanici donano rossi e bianchi di grande personalità sempre più apprezzati. E in grado di sfidare il climate change. di Andrea Cuomo A muntagna è ‘a muntagna. Ma anche un’isola nell’isola. L’Etna è una Sicilia a statuto più che autonomo, un luogo che rimescola cliché come un prestigiatore le carte. Un Nord nel Sud in cui sciare guardando due mari ai piedi di un vulcano che romba e ruggisce. Ma per i siciliani è soltanto ‘a Muntagna, che incombe magnetica e metallica, pretendendo rispetto. l: Etna è un vulcano che non sta fermo. Per dire, nel 1900 misurava 3 274 m, poi è cresciuto fino ai 3 350 del 1981, quindi ha preso a scendere. Umano, troppo umano.

Fonte: The Good Life.

Message in a bottle.
Sostenibilità in vitro Scindere il vino dalla sua bottiglia è impresa difficile. Ma la sostenibilità ambientale passa di lì. Perché non è vero che un vino importante debba avere una bottiglia importante… di Alessandro Franceschini ILLUSTRAZIONE: Nausicaa Dalla Torre Forma e sostanza, nel vino, vanno quasi sempre a braccetto, al netto di qualche sporadica eccezione.

Fonte: The Good Life.

Wine marathon.
La lunga marcia del vino Il nettare d’uva può essere prodotto a bassa impronta ambientale. Ma poi va stoccato, trasportato, distribuito… Come riuscirci senza emettere CO2? di Alessandro Franceschini Se la produzione di bottiglie di vetro è particolarmente energivora – e tuttavia, come abbiamo spiegato nell’articolo precedente, ci si può impegnare per renderla il più sostenibile possibile – lungo molti altri anelli della filiera distributiva del vino è possibile mettere in campo azioni virtuose che possono rendere meno impattante la sua distribuzione. A partire dalla costruzione delle botti dove matura il vino, sino agli imballaggi con i quali viene spedito, arrivando al delicato nodo della logistica e della distribuzione.

Fonte: The Good Life.

Donatella Cinelli Colombini.
La Signora del vino Un’eredità, lo studio, la fatica, l’intuizione e il successo. Sono le tappe della storia della decana dell’enologia al femminile che, fondando la prima cantina di sole donne, innescò una rivoluzione rosa non ancora finita. Bruno Bruchi Una storia di successo e di grande orgoglio, quella di Donatella Cinelli Colombini. Senese, laureata in Storia dell’Arte con il massimo dei voti, discende da uno dei casati storici del Brunello di Montalcino, ma dopo aver lasciato l’attività di famiglia ha iniziato a scrivere un nuovo capitolo della storia vinicola italiana. Una storia tutta al femminile.

Fonte: The Good Life.

Tra i monti e il mare.
Allungato tra Piemonte e Liguria, il Gavi regala un grande bianco ambasciatore nel mondo di un territorio ancora tutto da scoprire. di Stefano Cardini È un muro l’opera d’arte più emblematica che incontri attraversando il terroir del Gavi: una lama verticale di terre rosse, morbide e ferrose, e terre bianche, dure e tufacee, a comporre i suoli bruni delle sue colline, modellate da acque generose e profonde, capaci di nutrire le viti con costanza e rendere ricca di sfumature l’espressione del Cortese, il vitigno protagonista di un territorio che si estende dai confini con Langhe-Monferrato al Mar Ligure.

Fonte: The Good Life.

La guerra dei Rosé.
Con quel colore un po’ così Le vendite di vini rosati corrono e spopolano ovunque. E le etichette italiane sfidano i giganti d’Oltralpe. di Laura Forno «Provateli tutti, non date limiti alla fantasia e vedrete che alla fine i migliori saranno sempre i nostri!»: scherza così, Luca Gardini – miglior sommelier del mondo 2010 – con chi gli domanda in un’ipotetica gara quali vincerebbero fra i rosati italiani e francesi. Nella realtà la scelta è difficile: diverse per territorio, vitigni e tipologia di vino, Italia e Francia si contendono da sempre la vittoria in una guerra senza vincitori. Di certo c’è l’aumento delle vendite e del consumo, anche nel post-pandemia: a giugno 2021 la percentuale totale del valore dei vini rosati sul totale venduto nel mondo è salita al 4,4% contro il 3,8% del 2019, a dimostrazione che si tratta di un fenomeno in continua crescita.

Fonte: The Good Life.

A tutto festival.
Per Bacco o divino amore Tra le vigne, nelle cantine o lungo le vie delle città, le kermesse del vino sono oramai un appuntamento fisso per intenditori, appassionati, collezionisti. Ecco le imperdibili. di Giovanna L. Furio La più istrionica delle divinità, dal corpo a grappolo e dall’anima da bere, si presenta all’appuntamento col destino vendemmiando: dall’equinozio in poi, cornice ideale per assaporare gli umori di uno degli spiriti più amati e folli al mondo, Bacco, celebra la sua rinascita al ritmo di festival, sentieri e storie di vino in giro per l’Italia e non solo. In avanscoperta per voi, siamo tornati con i nostri appuntamenti cult.

Fonte: The Good Life.

In 20 anni più che dimezzate le aziende del settore.
In vent’anni le aziende vitivinicole del nostro Paese si sono ridotte di oltre 500 mila unità, mala superficie vitata ha tenuto (-11%, con -1% nell’ultimo decennio) e le 255 mila aziende rimaste (erano 791 mila nel 2000) sono oggi più strutturate e dalle dimensioni superiori, con una superficie media degli ettari vitati in crescita del 174%. A rilevarlo è stato l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato l’ultimo censimento agricolo dell’Istat aggiornato al 2020, mettendo così in luce una rivoluzione nel settore.

Fonte: Verita’&Affari.

Vendemmia: Oscata dedica una giornata.
Giornata dedicata alla vendemmia domenica 9 ottobre. E’ in contrada Oscata che a partire dalle ore 10 sono previste attività dimostrative e partecipative in cui si avrà l’occasione di conoscere usi e costumi. L’evento rientra nella campagna di raccolta fondi di Oscata in Vita, l’asodazione di promozione locale che sta cercando di riabilitare il ‘borgo”.

Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.

Crollo delle aziende in Campania.
Rispetto a venti anni fa, la numerosità delle aziende è calata con maggior evidenza al Centro (-75%), con trend sopra la media anche nel Nord Ovest (-70%). Tra le regioni, la Campania – che nel 2000 vantava il maggior numero di cornpagini (86 mila) – oggi ne conta poco più di 22 mila con un calo del 74%; ancora maggiore la riduzione nel Lazio (-83%).

Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.

Apre oggi C’uvè vini e affini di Caviro.
Apre oggi, in viale Risorgimento 105, Cuvè -vini e affini, un negozio di esposizione, vendita e assaggio di vino, curato da Caviro. All’interno si potrà acquistare un’ampia selezione dei più rinomati vini italiani (e non solo) scelti dalla nota cantina romagnola. Il vero punto di forza del nuovo progetto è la coesistenza di due anime all’interno di un unico spazio: l’acquisto del vino in loco, con una grande scelta di bottiglie del territorio ma anche da tutta Italia, selezionate accuratamente da Caviro e la possibilità, di gustarlo all’interno del locale e portare via quello che rimane, in quanto sono disponibili tappi brandizzati per rendere l’asporto semplice e veloce.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Il vino naturale Ecco l’associazione Vignaioli Artigiani.
Ventisette cantine vinicole italiane si sono riunite in una sorta di corporazione, con l’impegno di produrre vini totalmente naturali, nel pieno rispetto della vita della terra, delle piante e dell’uomo. Nasce così l’associazione dei Vignaioli Artigiani Nazionali, un gruppo di soci artigiani di tutta Italia (della nostra Regione sono l’Azienda Agricola Maria Bortolotti di Zola Predosa -Boe quella di Claudio Plessi di Castelnuovo Rangone -Mo-), che coltivano la stessa filosofia: tutelare e proteggere le vigne e l’intero ecosistema e crescere attraverso la determinazione a comunicare, con il proprio operato, il significato della tradizione del territorio nell’espressione della sua cultura vitivinicola e alimentare.

Fonte: Corriere Romagna Verde.

Chianti di qualità Figlio di una terra con 450 anni di vite e 25 generazioni.
La storica Tenuta Bossi è estesa su 315 ettari Tradizione familiare I meriti attuali vanno al marchese Bernardo E ora lo affiancano i figli Gerardo e Lapo Difficile imbastire uno storytelling sintetico quando si possono vantare quasi 450 anni di storia e 25 (sì, non è un errore di stampa) generazioni di produttori. Eppure è questa la realtà di Marchesi Gondi, che da Tenuta Bossi, collocata sulle selvose (e sorprendentemente amene) colline a nord-est di Firenze – zona di Chianti Rùfina – e adibita alla coltivazione della vite almeno fin dai tempi degli etruschi.

Fonte: Nuova Ferrara.

Cena di gala a Casa Hirsch tra storia, bellezza e gusto.
Degustazione curata dalla delegazione dell’Associazione italiana sommelier nel giardino dell’antica dimora nascosta tra i palazzi del centro di Ferrara Abbiamo deciso che, importante industriale che ha intrapreso con passione. Mi ha subito le persecuzioni razzia auguro che, come raccontava di condividere con più li del 1938 durante la seconda mia madre, il giardino e la Casa persone questo spazio guerra mondiale, Prefetto della circostante continuino a offrire verde, così ricco Liberazione, personaggio prosperità e prolificità chi li frenato da una complessa vicenda quanta». La degustazione, alla di storia e fascino umana che, ancora oggi, si ri- quale, oltre ai sommelier specchia in questo spazio dell’Ais Ferrara, hanno partecipato scosto tra le mura estensi.

Fonte: Resto del Carlino Ferrara.

I Tre bicchieri del 2023 assegnati a 26 vini bianchi Solo due nuovi ingressi: Pighin e Valerio Civa.
La guida del Gambero rosso ha reso nota la prestigiosa lista Collio e Colli orientali fanno la parte del leone, spazio anche ai macerati I Tre bicchieri del 2023 assegnati a 26 vini bianchi Solo due nuovi ingressi: Pighin e Valerio Civa Riconoscimento al grande lavoro di Roberto l’elluga e al suo Col visore 2018. Tutti bianchi. Anche quest’anno i prestigiosi Tre bicchieri della guida 2023 del”Gambero rosso”, sono stati assegnati a ben 26 vini bianchi del Friuli Venezia Giulia. I curatori del volume, per giustificare l’assenza dei rossi, ammettono che «talvolta ci troviamo di fronte, sia per quelli da uve autoctone, come Schioppettino e Refosco, che per quelli da vitigni internazionali a prodotti di livello eccellente, ma l’unico loro problema è quello di avere dei formidabili concorrenti interni».

Fonte: Messaggero Veneto.

Consorzio della Ribolla gialla L’Altolivenza attrae il Collio.
II presidente Ortolan: «Siamo nati per tutelare le uve e non per farci concorrenza» La vendemmia è andata bene nonostante la siccità, ma non sarà un altro 2021 Enri Lisetto Si fa strada, nel mercato interno e internazionale, il Consorzio Ribolla gialla dell’Alto Livenza, che recentemente ha portato i suoi prodotti alla Mostra dei funghi di Budoia e alla Festa del coltello di Maniago. Diversi produttori dal 5 maggio 2021 hanno deciso di collaborare in maniera organica fondando il Consorzio, «per valorizzare il prodotto e collocarlo meritevolmente sul mercato», dice il presidente Adriano Ortolan, «puntando all’eccellenza grazie anche a un disciplinare interno che ne determina i punti cardine sui quali deve basarsi la produzione di uva di qualità Ribolla gialla Igp».

Fonte: Messaggero Veneto.

La super Vendemmia del Quadrilatero – Vini da favola, arte e moda La Vendemmia del Quadrilatero.
Fino a domenica Vini da favola, arte e moda La Vendemmia del Quadrilatero Cocktail, wine tasting e visite culturali nei palazzi più prestigiosi. Da via Bagutta a via Montenapoleone, da via Santo Spirito a via della Spiga, un programma fitto di eventi. Archiviati gli appuntamenti della moda a Milano, è ora il tempo di alzare i calici nel Quadrilatero e concedersi un brindisi con i migliori produttori. Toma infatti, da oi4ii a domenica 9 ottobre nel capoluogo lombardo, “La Vendemmia”, iniziativa ideata e promossa da Monte Napoleone District che rende orna le o al virtuoso connubio tra prestigiose griffe e rinomate aziende vinicole italiane o straniere.

Fonte: Libero Quotidiano Milano.

Grignasco, addio alla vendemmia del carnevale: il vino sarà prodotto ma dal 2023 l’uva verrà acquistata.
La raccolta dei grappoli prima in vigna santa e poi nei filari novaresi sarà solo un ricordo Grignasco, addio alla vendemmia del carnevale: il vino sarà prodotto ma dal 2023 l’uva verrà acquistata. La vendemmia in vigna santa sarà solo un ricordo e la tradizione del vino del carnevale dall’anno prossimo muterà. Addio vendemmia E’ passato ormai qualche anno da quando il Comitato carnevale non ha più la possibilità di coltivare la vigna ai piedi di San Graziano e da quando il fazzoletto di terrà vicino alla chiesa non è più nelle mani del gruppo, qualcosa è cambiato.

Fonte: Notizia Oggi Borgosesia.

Diversamente abili e inclusione sociale in fattoria didattica – Dalle materie prime alla tavola la natura dona l’inclusione sociale.
La coltivazione della vite dalla quale produrre il vino e la fattoria degli animali L’esperienza della Onlus nell’azienda Pitta Dalle materie prime alla tavola la natura dona l’inclusione sociale La didattica formativa in masseria: í diversabili agricoltori per un giorno. Alla scoperta del ciclo biologico e del mondo animale, toccando la trasformazione delle materie prime, sino alla tavola «perché la natura rispecchia la vita». Si è svolta ieri mattina, presso la Masseria nel Sole nell’agro di Lucera, l’iniziativa di azienda formativa come progetto promosso dalla onlus «I Diversabili».

Fonte: Gazzetta di Capitanata.

Zapponeta, dove finiscono gli scarti della lavorazione del vino nelle cantine?
«Vogliamo segnalare il costante inquinamento ambientale causato dagli scarichi di liquidi». Un gruppo di cittadini di Zapponeta ha sollevato il caso con una lettera aperta. Secondo gli scriventi «i canali, in questo periodo di maggior lavoro vinicolo sono putridi, con miasmi e acque reflue altamente inquinate dagli scarti liquidi della lavorazione del vino e del lavaggio dei silos che, tra le altre cose, contengono residui di anidride solforosa utilizzata per la conservazione del mosto». «Queste acque attraverso il sistema di canalizzazione arrivano all’idrovora del paese per poi essere scaricate a mare, provocando quindi inquinamento anche del mare», segnalano i cittadini attendi alla situazione ambientale del piccolo centro della riviera sud del Golfo di Manfredonia.

Fonte: Gazzetta di Capitanata.

Il vermentino traina la Sardegna verso il primo Distretto di qualità.
Il Consorzio di tutela, l’Università e Laore presentano il progetto Monti Muove i primi passi il Distretto agroalimentare di qualità del vermentino di Gallura docg. Ieri mattina si è tenuto all’Enoforum di Monti il primo incontro di animazione su iniziativa del Consorzio di tutela del vermentino di Gallura docg, del dipartimento di agraria dell’Università di Sassari, della Regione Sardegna (assessorato all’Agricoltura) e dell’agenzia regionale Laore. Sono state illustrate le opportunità e i vantaggi che derivano dal riconoscimento del Distretto agroalimentare di qualità e soprattutto è stato illustrato il processo partecipativo che coinvolgerà aziende, viticoltori e operatori del territorio.

Fonte: Nuova Sardegna.

Moranda batte la siccità con il pozzo sotterraneo.
L’irrigazione a goccia tra le strategie dell’azienda che produce Valpolicella e Amarone Moranda batte la siccità con il pozzo sotterraneo. Nel Pozzo sotterraneo, irrigazione a goccia, fruttaio in cui far appassire le uve destinate a produrre l’Amarone e pannelli fotovoltaici su tutti i tetti dell’azienda. Sono queste le azioni con cui le sorelle Capurso, Camilla, 43 anni e Selene, 40, alla guida dell’azienda vitivinicola Moranda, in Valpantena, hanno battuto la siccità degli scorsi mesi e si sono premunite per limitare le conseguenze della crisi energetica attuale.

Fonte: Arena.

Clos Blanc e quei vini tenaci che crescono all’ombra delle Alpi.
Poco più di dieci anni fa Alberto Blanc ha cambiato corso all’azienda di famiglia, rendendola la cantina moderna e attenta che è oggi. Alberto Blanc è impegnato come imprenditore agricolo sin dall’età di 16 anni qui, nell’ampia conca verdeggiante compresa tra i comuni di Jovençan e di Aymavilles (5 km da Aosta), che rappresenta da sempre una solida enclave frutticola e vitivinicola. Il nome della cantina, Clos, sta a indicare i vigneti circondati da mura. Ora, il suo impegno quotidiano era profuso nella coltivazione di mele e di uve da conferire ad altre cantine. Poi, poco più di un decennio fa, la decisione di vinificare le uve e realizzare una propria gamma di vini. Un percorso di qualità che oggi registra anche la preziosa presenza in cantina del figlio ventenne André, attualmente impegnato negli studi in Enologia all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, foriera di nuovi stimoli e di nuove progettualità che già si evincono dal vino che più ci ha colpiti.

Fonte: La Repubblica.

Vino, in 20 anni -68% aziende ma +174% superficie media per cantina.
In vent’anni le aziende vitivinicole del nostro Paese si sono ridotte di oltre 500mila unità, ma la superficie vitata ha tenuto (-11%, con -1% nell’ultimo decennio) e le 255mila aziende rimaste (erano 791mila nel 2000) sono oggi più strutturate, con una superficie media degli ettari vitati in crescita del +174%. Lo rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato, con una verticale sul vino, l’ultimo censimento agricolo dell’Istat aggiornato al 2020. Una rivoluzione morfologica, necessaria secondo Uiv, del vigneto Italia e delle sue imprese che in 20 anni hanno incrementato il valore delle esportazioni del 165%, divenendo primo comparto agricolo nel commercio estero e tra i principali fautori del surplus commerciale del totale made in Italy, dove incide per quasi il 14%.

Fonte: Askanews.

In cantina per ragionare di cambiamenti climatici e vino.
Un pomeriggio nel Valpolicella orientale ma… “Il mio pensiero è andato anche alle altre produzioni di vino, in particolare il prosecco, dove la provincia di Treviso primeggia”. Vi parlo di una bella e costruttiva esperienza avuta giovedì 29 settembre 2022 presso la cantina Falezze di Luca Anselmi nel Valpolicella orientale. Ero stato invitato da Luca come consulente, per ascoltare il veneziano Mauro Lorenzon, conosciuto come “Mauro Mascareta l’oste più famoso al mondo” e creatore di enoiteche. Basta fare una ricerca su Google per vedere chi è e cosa ha fatto. Per ascoltare Mauro e interloquire con lui erano stati invitati diversi giornalisti di testate che si occupano di vino e cibo ed alcuni operatori del settore, anche nel digitale. Il primo tema trattato da Mauro, e discusso con i presenti, ha riguardato il cambiamento climatico per come sta influenzando la produzione del vino e altri prodotti agricoli.

Fonte: OggiTreviso.

I trend del vino: bollicine, rosé e ricerca dell’abbinamento giusto.
Le bollicine e i vini rosati piacciono sempre di più, ai rossi viene chiesta maggior delicatezza e in cucina c’è grande attenzione all’abbinamento. Il tutto con un occhio di riguardo per la sostenibilità. Sono queste le tendenze principali in ambito vino messe in evidenza dai produttori. Nello specifico dai vignaioli della Piana Rotaliana Königsber, in Dolomiti Paganella, territorio in cui il vino viene prodotto da secoli.

Fonte: la Repubblica.

Il vino dell’anno 2023 è della provincia di Ancona: lo dice il Gambero Rosso.
Dopo alcuni anni, il premio vino dell’anno 2023 per il Gambero Rosso torna nelle Marche, e precisamente a Maiolati Spontini, in provincia di Ancona”. Si tratta del Verdicchio Classico Castelli di Jesi San Paolo Riserva ’19.

Fonte: Ancona Today.

Nasce un gigante del vino di lusso francese: alleanza tra Pinault e Henriot.
Unione tra produzioni vitivinicole di Champagne, Bourgogne, Valle del Rodano, Médoc, ma anche California ed Oregon.La famiglia Pinault (Gruppo Kering e Artémis Domaines) azionista di maggioranza. Con l’alleanza fra le famiglie Pinault ed Henriot, storica fusione fra specialisti del Bordeaux e del Bourgogne, nasce in Francia un nuovo gigante del vino. A dar vita al nuovo protagonista del settore sono state Artémis Domaines, proprietà della famiglia Pinault, (Gruppo del lusso Kering con march come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga e Bottega Veneta) e Maisons & Domaines Henriot.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Vino e salute: no a demonizzazioni, investire in ricerca e comunicazione.
La necessità di un rapporto corretto e responsabile con il vino nel messaggio del convegno ad “Orvieto, città del Gusto, dell’Arte e del Lavoro”. Il consumo di vino deve essere un atto culturale e consapevole: inutile demonizzare – l’Oms ha proposto uno studio che non fa distinzioni tra le unità alcoliche, per cui il vino è assimilato ai superalcolici, e non si distingue, in sostanza, tra consumo e abuso – bensì investire nella ricerca (per valutare danni e benefici) e nella comunicazione (per promuovere un corretto approccio al consumo). E’ il messaggio che emerge dal convegno “A tavola con la scienza: la salute dell’uomo passa anche dal legame con la natura e i suoi prodotti”, di scena, ieri, ad Orvieto.

Fonte: WineNews.

Vino, Capaldo (Feudi): preoccupati più per IV trimestre che per 2023.
Fondata nel 1986, Feudi di San Gregorio è oggi la prima azienda vinicola del Sud Italia con oltre 30 milioni di fatturato, un export che copre oltre 50 Paesi nel mondo e un capitale investito di più di 80 milioni di euro. La cantina di Sorbo Serpico (Avellino) è il cuore di un gruppo che comprende anche la biologica Basilisco (Potenza), Campo alle Comete a Bolgheri (Livorno) e Sirch a Cividale, sui Colli Orientali del Friuli (Udine). Alla guida dell’intero progetto c’è il presidente Antonio Capaldo (classe 1977) che askanews ha incontrato in occasione della presentazione dell’opera “Il Canto della Terra” realizzata dal celebre artista romano Pietro Ruffo, entrata a far parte della collezione d’arte della cantina irpina.

Fonte: Askanews.

“Città del Vino”, il Trentino nella rete dei territori vocati all’enologia.
La consegna della bandiera ufficiale alla Provincia. Fugatti: “Assieme per consolidare questo grande patrimonio del territorio. E da venerdì spazio al Festival del Trento Doc”. “Grazie all’associazione Città del Vino. Anche attraverso questa partecipazione i nostri territori possono consolidare una mission più ampia proseguendo il percorso di valorizzazione del vino e dell’enogastronomia locale. Un mondo che è fatto di tradizione, cultura, innovazione, tutela del territorio e crescita economica, in cui il Trentino ha numerosi punti di forza. La nostra produzione vanta infatti numeri importanti, con il Trento Doc e non solo. E proprio alle bollicine di montagna è dedicato il Festival che vedrà da questo venerdì, fino a domenica, la sua prima edizione.

Fonte: Ufficio Stampa – Provincia autonoma di Trento.

A BISENTI IL 48ESIMO REVIVAL UVA E VINO MONTONICO CELEBRA IL VITIGNO AUTOCTONO SIMBOLO.
Si è conclusa ieri a Bisenti (Teramo) la 48esima edizione del “Revival Uva e Vino Montonico”, una grande festa popolare che racconta il folklore e le tradizioni locali, uno dei festival più longevi d’Abruzzo, organizzato dalla Pro Loco “Panzone”. Quest’area e il suo vitigno autoctono sono particolarmente votati alla bollicina. Il Montonico affonda le sue radici al tempo dei romani ed è tipico della zona di Bisenti, Cermignano e Poggio delle Rose. Alla fine del 1700, un battaglione francese di ritorno dalla campagna Napoleonica per la conquista della penisola, stazionò nella zona di Bisenti. Proprio in quel frangente, assaggiando il vino Montonico, i francesi rimasero stupiti dal suo sapore fresco, armonico e profumato e ribattezzarono la zona come ”Le petite Campagne”.

Fonte: Virtù Quotidiane.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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