Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 8 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Operawine premia l’eccellenza pugliese.
La “bibbia” americana mette in classifica 129 etichette Riconoscimento per Es di Fino Operawine premia l’eccellenza pugliese. Sono tre i premiati della regione. La vetrina internazionale arricchisce ci sono anche Salice Salentino e Aglianico ogni anno il Vinitaly che si farà a Verona K Fino: stiamo cominciando a crescere, presto saremo competitivi anche con La Toscana. Tre gioielli enologici firmati Puglia per OperaWine, vetrina internazionale del vino italiano che arricchisce ogni annodi occasioni di degustazione il Vinitaly, la più grande manifestazione di settore italiana che tornerà quest’anno a riempire la città scaligera di appassionati, dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di fermo causa pandemia. Un evento tanto più importante in quanto organizzato da VeronaFiere in collaborazione con Wine Spectator, la Bibbia americana del Vino, che quest’anno ha scelto ben 129 vini italiani per rappresentare alle Gallerie Mercatali, ex mercato ortofrutticolo della città recuperato e divenuto un perfetto esempio di archeologia industriale ai massimi livelli, il top dell’enologia italiana.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.
Il Pinot nero che fa assaporare nove secoli di storia.
Bisognerebbe farsi pellegrini della vite e salire qua, tra le gole ubertose della valle Isarco, a godere l’anima assoluta del vino. Non c’è luogo al mondo dove il miracolo dell’uva si compia in un connubio tra spirito, uomo e natura e divenga lode al Creato come a Novacella. Si compie qui a settembre la ottocentoottantottesima vendemmia! Sono quasi nove secoli di vino accolti tra le pietre della più antica cantina d’Europa ancora in servizio. La creazione dell’azienda vinicola dei monaci agostiniani fu contestuale alla consacrazione della chiesa dell’Abbazia fondata due anni prima nel 1140 da Hartman Vescovo di Bressanone. Nei secoli Novacella diventa un presidio assoluto di cultura, di spiritualità ma anche economico e le sue vigne coprono enormi estensioni. Oggi sono portate avanti da centinaia di agricoltori che continuano a conferire le uve alla cantina dei monaci.
Fonte: La Verita’.
In vino veritas.
Cedro, ginestra e freschezza aromatica Valentino Cirulli, enologo per passione e per professione, ha trovato in questo comprensorio verdeggiante e ancora incontaminato il terroir perfetto per realizzare il desiderio di un’azienda tutta sua. Con piglio futurista e l’uso di tecnologie di ultima generazione, senza trascurare i principi di un’agricoltura ecosostenibile, sperimenta stili e idee che si concretizzano in etichette eleganti e molto particolari. Come questo bianco ottenuto da uve Sauvignon perla maggior parte, in assemblaggio con Pecorino e Passerina. Sentore di pesca tra ananas, litchi e sambuco LI’ azienda porta il nome del fondatore che oltre un secolo fa ebbe l’intuizione di convertire la produzione da agricola in vitivinicola, impiantando i primi vigneti in una delle aree più rappresentative dei Colli Orientali del Friuli, i cui terreni, ricchi di depositi di origine eocenica, strati di marne e arenane, offrono una base ideale per ottenere uve di qualità.
Fonte: Messaggero.
Bologna scommette sul vino bio con il lancio del Sana Slow Wine Fair.
«II vino è un’eccellenza italiana che riguarda l’agricoltura, le relazioni, la socialità, cultura, e la conoscenza. La fiera si sposa bene con un momento in cui ci si interroga sul rispetto della terra quando dobbiamo produrre». Con queste parole Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere, ha presentato Sana Slow wine fair, la prima fiera internazionale del vino biologico, organizzata in collaborazione con Slow food, FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, che si terrà a Bologna dal 27 al 29 marzo. Soddisfazione da parte dr Calzolari per quanto riguarda la recente approvazione da parte del Senato della legge sul biologico. «Partire con una manifestazione che si occupa di vino con un approccio legato alla sostenibilità credo che sia un buon modo per inaugurare una legge di cui si sentiva il bisogno», ha spiegato. ll presidente di Bologna Fiere, inoltre, ha ricordato l’importanza del voto del parlamento europeo per eliminare dalle linee guida per la lotta ai tumori della Commissione l’obbligo di etichette ‘sanitarie’ sul vino.
Fonte: Sole 24 Ore.
Torna a Firenze l’anteprima Chianti e Morellino.
Oltre 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione, di cui la metà nuove annate in anteprima e circa 110 aziende presenti: è il grande ritorno in presenza dell’Anteprima 2022 – Chianti Lovers e Rosso Morellino in programma alla Fortezza da Basso di Firenze il 20 marzo. Quest’anno l’evento torna finalmente dal vivo – con le dovute misure di sicurezza anti Covid – nella tradizione location della Fortezza fiorentina che prima del Covid era abituata ad accogliere oltre 4mlla persone per la degustazione delle migliori etichette delle due denominazioni. In degustazione nuove annate di Chianti D.O.C.G. 2021, Superiore 2020 e Riserva 2019, in uscita nel 2022 e Morellino di Scansano D.O.C.G. 2021 e Riserva 2019, in uscita nel 2022.
Fonte: Tempo.
Cantina, uve da pagare il secondo acconto deliberato entro marzo.
II presidente Bardone: «II Cda stabilirà subito l’importo» Sono iniziati i colloqui per selezionare iI direttore generale. Sarà pagato entro la fine del mese ai 670 soci di Terre d’Oltrepo il secondo acconto per i conferimenti delle uve della vendemmia 2021. Intanto il nuovo Cda, guidato dal presidente Enrico Bardone, sta proseguendo i colloqui per individuare la figura del direttore generale. A meno di due settimane dalla nomina, entra nel vivo l’attività del consiglio di amministrazione che sta continuando ad approfondire la situazione dei vari settori della cantina e si prepara ad assumere le prime decisioni. Entro la fine di marzo è in programma la riunione del Cda che dovrà dare il via libera alla seconda parte del pagamento dei conferimenti dell’ultima vendemmia, molto attesa dai soci che non hanno nascosto le difficoltà di questo periodo.
Fonte: Provincia – Pavese.
A scuola di manodopera vitivinicola.
A cura della Cia, in collaborazione con Villa Quaglina e cooperativa Maramao, per italiani e stranieri A scuola di manodopera vitivinicola Frutto della collaborazione dell’Associazione paesaggi vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato e della sezione astigiana della Confederazione italiana agricoltori sarà presto avviato un corso gratuito di formazione dedicato a lavoratori sia italiani che stranieri che vogliano specializzarsi nelle mansioni tipiche delle aziende vitivinicole. Roberta Favi-in, portavoce della confederazione nel darne notizia informa che l’iniziativa si inserisce nel progetto di inclusione che prevede anche la tutela dell’autenticità di un paesaggio vivente tra tradizione, innovazione e globalizzazione nel sito Unesco ed è finanziato con la Legge 77/2006.
Fonte: Gazzetta d’Asti.
Cantine Toso: rischio stop in tutta l’Europa dell’Est.
La storia delle Cantine Toso, tra le più grandi cantine private piemontesi con sede a Cossano Belbo, e del profittevole business che da tempo l’azienda ha sviluppato con i Paesi dell’ex blocco sovietico – l’export in questi Paesi per l’azienda pesa per il 20% del fatturato totale, si parla di circa 7 milioni di bottiglie esportate – ha una genesi particolare. Siamo alla fine degli anni ’90 e l’azienda, che oggi ha un fatturato di circa 40 milioni di euro, è già presente con successo sul mercato tedesco grazie ad una base logistica a Dresda, città dove in quegli anni prestava servizio nella DDRun signore di nome Vladimir Putin. Il contributo dei russi nell’espansione ad Est dell’export dell’azienda è stato fondamentale: dopo la caduta del muro di Berlino furono i soldati del Cremlino che lavoravano nella Germania Est i primi a portare nell’ex blocco sovietico i prodotti delle cantine Toso. Da allora il business in Russia e in Paesi come Ucraina, Polonia, ma anche tutto il blocco dei Paesi “Stan”, è decollato grazie alle esportazioni di vini, vermouth, spumanti dolci e bevande alla frutta che in quelle zone sono molto diffuse.
Fonte, Stampa Nord Ovest.
Vini, vermouth, spumanti nell’Est il business stravolto dal conflitto.
Molte aziende esportavano sia in Russia sia in Ucraina: “Saremo costretti a cercare mercati alternativi” Vini, vermouth, spumanti nell’Est il business stravolto dal conflitto la storia delle Cantine Toso, tra le più grandi Jcantine private piemontesi con sede a Cossano Belbo, e del profittevole business che da tempo l’azienda ha sviluppato con i Paesi dell’ex blocco sovietico – l’export in questi Paesi per l’azienda pesa per il 20% del fatturato totale, si parla di circa 7 milioni di bottiglie esportate – ha una genesi assai particolare. Siamo alla fine degli anni ’90 e l’azienda, che oggi ha un fatturato di circa 40 milioni di euro, è già presente con successo sul mercato tedesco grazie ad una base logistica a Dresda, città dove in quegli anni prestava servizio nella DDR un signore di nome Vladimir Putin.
Fonte, Stampa Torino.
Dalla Spagna alla Cina: è boom di falso Primitivo Già vinte 35 cause.
Il Consorzio tutela il brand del vino. ll consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria in prima linea per combattere la contraffazione. E sono 35 le battaglie già vinte (le altre sono ancora in corso di definizione) fino ad oggi: due in Cina, una in Cile, cinque in Spagna, tredici in Italia, una in Sud Africa, una in Germania, una in Portogallo, una in Francia ed è stata sospesa la commercializzazione in Europa di 8 marchi depositati presso l’Euipo (l’invalidity division dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale). Tutto ruota intorno al criterio di evocazione; tutte le volte che c’è un collegamento tra il prodotto e la denominazione vi è una possibile evocazione, in quel caso il diritto italiano e comunitario dicono che deve essere tutelato l’affidamento del consumatore. In sostanza, il winelover deve poter sapere che il prodotto indicato in etichetta è quello tutelato dalla Dop. Troppe volte, però, negli ultimi anni si è avuto a che fare con distorsioni semantiche della denominazione stessa.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Primitivo, su la produzione Il 2021 è da incorniciare.
Il primitivo di Manduria non conosce crisi. Nel 2021, rispetto all’anno precedente, ne sono stati venduti 2 milioni di litri in più per un totale di 23 milioni Numeri che equivalgono a 30 milioni di bottilie vendute, 2 milioni in piu rispetto all’anno precedente. Un lusinghiero 7,2% in più che conferma come il brand sia oramai internazionale. Un risultato «E’ un vino che non conosce crisi— afferma soddisfatta Novella Pastorelli, presidente consorzio di tutela del primitivo di Manduria – soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali ed internazionali. Ed è proprio l’essere così amato all’estero che il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione». Questo è uno degli scopi principali che persegue consorzio di tutela, ovvero combattere condotte illecite intervenendo con massicce azioni legali in ogni parte del mondo.
Fonte, L’Edicola del Sud Taranto.
Murge, Manduria e Salento “eccellenti” ma solo 3 vini su 129 sono pugliesi.
I “verdetti” in vista del Vinitaly di Verona: ecco le cantine premiate da Wine Spectator. Tre gioielli enologici firmati Puglia per OperaWine, vetrina internazionale del vino italiano che arricchisce ogni anno di occasioni di degustazione il Vinitaly, la grande manifestazione di settore italiana che tornerà quest’anno a riempire la città scaligera di appassionati, dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di fermo causa pandemia. Un evento organizzato da VeronaFiere in collaborazione con Wine Spectator, la Bibbia americana del vino che quest’anno ha scelto 129 vini italiani per rappresentare il top dell’enologia del nostro Paese. E quest’anno, parlando di Puglia, il gotha vitivinicolo dell’iniziativa annovera il Primitivo Salento “Es” 2015 di Gianfranco Fino (etichetta del Tarantino), il Salice Salentino “Donna Lisa” Riserva 2017 di Leone De Castris (provincia di Lecce) e l’Aglianico Castel del Monte “Bocca di Lupo” 2016 di Tormaresca con sede tra Bat e Barese. Più che soddisfatti i rispettivi produttori
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Bari.
Tre vini pugliesi nel “gotha” italiano «Ma oltre la qualità serve compattezza» – Wine Spectator premia solo tre bottiglie pugliesi «Ancora strada da fare».
Tre gioielli enologici firmati Puglia per OperaWine, vetrina internazionale del vino italiano che arricchisce ogni anno il Vinitaly, la più grande manifestazione di settore italiana. ‘l’re pugliesi su 129 vini italiani selezionati: “Es” 2015 di Gianfranco Fino, “Donna Lisa” Riserva 2017 di Leone De Castris e “Bocca di Lupo” 2016 di ‘l’ormaresca. «La Puglia produce qualità, ma altrove hanno iniziato prima e sono più compatti e sostenuti». Cesari a pag.14 L’enologia d’eccellenza Wine Spectator premia solo tre bottiglie pugliesi «Ancora strada da fare» ?I prescelti: “Donna Lisa” (Leone De Castris) ›Saranno ad OperaWine, la vetrina che “Es” (Fino) e “Bocca di lupo” (Tormaresca) arricchisce di degustazioni il Vinitaly Leda CESARI Tre gioielli enologici firmati Puglia per OperaWine, vetrina internazionale del vino italiano che arricchisce ogni anno di occasioni di degustazione il Vinitaly, la più grande manifestazione di settore italiana che tornerà quest’anno a riempire la città scaligera di appassionati, dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di fermo causa pandemia.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.
Primitivo, 2021 record 30 milioni di bottiglie.
Registrato +7,2% ma continua la lotta ai falsi Pastorelli: «Vinte 35 cause e andiamo avanti» 1 numeri dell’anno scorso fanno ben sperare e fotografano uno stato di salute quanto mai rassicueantc per il Primitivo di Manduria. Oltre 23 milioni di litri (+2 milioni rispetto al 2020) che equivalgono a più di 30 milioni di bottiglie (+2 milioni rispetto al 2020) con un fatturato di 195 milioni di euro (+12 milioni rispetto al 2020): sono queste le cifre dell’anno 2021 per il Primitivo di Manduria che equivalgono ad un +7,2% rispetto al 2020. «Ormai il Primitivo di Manduria è un brand riconosciuto in tutto il mondo. — afferma soddisfatta Novella Pastorelli (nella foto a destra), presidente Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – E’ un vino che non conosce crisi, soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali ed internazionali. Ed è proprio l’essere così amato all’estero che fa del Primitivo di Manduria il prodotto sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.
Strada del vermentino nuova sede all’Enoforum.
A Monti l’inaugurazione e l’assemblea dell’associazione per approvare il bilancio Confermato il presidente Gavino Sanna, rinnovato il consiglio d’amministrazione di Giuseppe Mattioli / MONTI La Strada del vermentino di Gallura docg ha una nuova sede all’Enoforum di Monti. Nei giorni scorsi l’inaugurazione con il sindaco di Monti Emanuele Mutzu, il presidente dell’associazione Gavino Sanna, il consigliere regionale Piero Maieli e il parroco don Pierluigi Sini. Nel corso dell’assemblea della Strada del vermentino di Gallura, il presidente Sanna ha illustrato le attività, svolte nel triennio 2019/2021: l’adesione di nuovi soci, la situazione contabile, l’approvazione del bilancio 2021 e il rinnovo del direttivo. Dalla relazione del presidente emergono i progressi fatti, attraverso il lavoro svolto con il consiglio d’amministrazione. Superati i momenti difficili (I’emergenza Covid, ad esempio), grazie ad una strategia che ha riportato fiducia nell’associazione, sono stati raggiunti lusinghieri risultati.
Fonte, Nuova Sardegna.
Feudo Arancio, nessun riciclaggio.
Erano stati sequestrati 900 ettari di vigneti tra Ragusa e Agrigento Feudo Amncio, nessun riciclaggio “Il fatto non sussiste” La soddisfazione del Gruppo Mezzacorona.11 Gruppo Mezzacorona rende noto che in relazione al procedimento penale concernente l’ipotizzata realizzazione di una condotta di riciclaggio riguardante l’acquisto delle aziende siciliane negli anni 2000/2003 del Gruppo stesso, il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Trento ha pronunciato una sentenza di non doversi procedere perché il fatto non sussiste. «Di tale pronuncia il Gruppo Mezzacorona prende atto con piena soddisfazione, convinto, come è sempre stato, della assoluta trasparenza, della correttezza nonché regolarità del proprio operato», si legge in una nota. Nel 2020 la Guardia di finanza di Trento sequestrò vigneti e fabbricati, del valore di oltre 70 milioni di euro, alla cantina siciliana Feudo Arancio, iporizzando a carico dei rappresentanti legali del gruppo vitivinicolo trentino Mezzacorona il reato di riciclaggio.
Fonte, Gazzetta del Sud.
Epaca: rete, indennizzi e bonus agli agricoltori.
II patronato offre servizi e consulenza. II neo-presidente veronese rilancia Epaca: rete, indennizzi e bonus agli agricoltori Daniele Salvagno: «Maggiore impegno per la sostenibilità e sui rimborsi Covid. Faremo sì che sia garantito il rispetto dei lavoratori» Nel Veronese In città gestisce l’ente è presente uno sportello nei 15 uffici della per i familiari Coldiretti e nel dei pazienti 2021 ha trattato dell’ospedale 35mila pratiche di Negrar Luca Florin •• Epaca, la struttura di servizi alla persona di Coldiretti, che a Verona è un centro di riferimento per molte più persone di quelle che fanno parte del mondo dell’agricoltura, amplia orizzonti ed attività. Questa, infatti, è la linea che porta avanti il presidente nazionale del patronato, il veronese Daniele Salvagno, il quale ha preso in mano le redini dell’ente nel novembre scorso, con la prospettiva di restare alla sua guida sino al 2027. Dal punto di vista dell’attività, sono particolarmente interessanti i dati relativi al periodo della pandemia. Epaca fra il 2020 ed il 2021 ha presentato oltre 8.000 domande di indennità, congedi ed esoneri, nell’ambito delle misure di aiuto previste dal Governo, ed in molti casi è riuscita a far riconoscere le malattie da Covid come infortunio sul lavoro. Negli ultimi 10 anni la sua sezione scaligera, che è attiva nei 15 uffici di Coldiretti presenti sul territorio provinciale, ha costantemente aumentato il proprio lavoro. Lo scorso anno ha presentato 35.000 pratiche, per conto di 19.530 persone.
Fonte, Arena.
Il monito di Zaia «La nuova glera non diventerà mai Prosecco».
La Fiera di Godega Il monito di Zaia «La nuova glera non diventerà mai Prosecco». «Chi pianta Glera sperando che un giorno diventi Prosecco, rischia di farsi male». E questo il monito lanciato ieri dal governatore Luca Zaia in occasione del convegno «aggiornamento sulle prospettive del Prosecco e delle altre varietà viticole nell’annata 2022» che si è tenuto in diretta streaming dalla Fiera di Godega di Sant’Urbano. L’appuntamento segna la ripartenza della storica fiera trevigiana (che si terrà dal 9 all’u aprile) e ha riunito i rappresentanti dei cinque consorzi tra i più importanti del vino veneto, a partire da quelli del Prosecco, per fare il punto sulle prospettive del mercato per i prossimi mesi. I dati di produzione sono noti, i record del Prosecco pure. Tanto che recentemente il cda della Doc ha dato il via libera all’attingimento anche da terreni coltivati a Glera e non facenti parte del perimetro della denominazione, che ad oggi è di 24.45o ettari sulle due regioni. Ma è un provvedimento che non cambia i confini stabiliti. Per questo ieri Zaia è intervenuto sul tema, per impedire la nascita di false speranze tra chi sta piantando Glera ancora oggi.
Fonte, Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
Zaia: «Ora Doc e Docg devono unire le forze» – «Doc e Docg, marketing comune».
Sistema Prosecco verso il miliardo di bottiglie. «Si tratta di un fenomeno consolidato. Bisogna però unire le forze per marketing e promozione e dare giusto valore con prezzi adeguati» avverte il governatore del Veneto Luca Zaia durante il convegno “Aggiornamento sulle prospettive del Prosecco”, ospitato negli spazi della Fiera di Godega di Sant’Urbano. Filini a pagina XV «Doc e Docg, marketing comune» ? Zaia: «Prosecco verso il miliardo di bottiglie: adesso unire le forze, servono promozione e prezzi adeguati». Sistema Prosecco verso il miliardo di bottiglie. «Non si tratta di una stella cadente, ma di un fenomeno consolidato. Bisogna però unire le forze per marketing e promozione e dare giusto valore con prezzi adeguati» avverte il governatore del Veneto Luca Zaia durante il convegno “Aggiornamento sulle prospettive del Prosecco e delle altre varietà viticole nell’annata 2022”, ospitato negli spazi della Fiera di Godega di Sant’Urbano. Una fotografia generale su andamento del mercato, produzione e aumenti.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Intervista a Settimo Pizzolato – Pizzolato e la sfida (vinta) del vino bio «Noi precursori» – I pionieri del bio.
La cantina Pizzolato è stata tra le prime a ottenere la certificazione nel 1991 Settimo: «Mi interessa mantenere in equilibrio l’ecosistema della campagna» I pionieri del bio. Una certa idea di agricoltura. Che si fa largo in tempi non sospetti. E diventa intuizione di un mondo che ancora deve iniziare. Così negli anni Ottanta in Italia si vedeva il bio. Ne parlavano gli studenti di agraria dopo le lezioni, si confrontavano con i ricercatori, e affrontavano padri poco propensi alla fiducia. Settimo Pizzolato però aveva dalla sua la forza di una visione. Grazie a questa convince la famiglia, contadina da 5 generazioni, a fare il salto. 40 anni dopo, con 40 collaboratori e un totale di 7 milioni di bottiglie prodotte, Pizzolato (diventata nel frattempo una holding che vede soci i figli Federico e Stefania e la seconda moglie Sabrina Rodelli) ha segnato una traccia importante nella viticoltura di pianura. Come nasce l’idea del biologico? «Volevo fare l’istruttore Isef ma ho seguito il richiamo della terra. Nel 1981, ancora studente alla facoltà di agraria di Padova, ho deciso di affiancare mio padre Gino in campagna. Siamo stati tra pionieri del bio in Italia. Abbiamo iniziato anche dagli ortaggi. Mi interessa mantenere in equilibrio l’ecosistema della campagna, organizzando la cantina per una vinificazione sostenibile. Così, nel 1991, arriva la certificazione ufficiale per i vini biologici».
Fonte, Gazzettino Treviso.
Il fotovoltaico sulle colline del Prosecco.
Manzato: «Grosse finanziarie propongo cifre da capogiro per i terreni». Le associazioni si spaccano sul futuro sostenibile. Ci sono grosse finanziarie, slegate dal mondo agricolo, che si stanno facendo avanti con i proprietari di terreni delle colline del Prosecco, offrendo cifre da capogiro, per affittare o acquistare quelle aree e installarvi pannelli fotovoltaici. Lo racconta Franco Manzato —deputato leghista di Oderzo, con un recente passato da sottosegretario al ministero dell’Agricoltura —, anticipando che proporrà un’interrogazione ai ministri dell’Agricoltura Stefano Patunelli e dell’Ambiente Roberto Cingolani, «chiedendo che si vieti l’introduzione del fotovoltaico nelle coltivazioni a denominazione Doc, Dop, Docg e Igp». Non è solo la suggestione di un futuro sostenibile, il mercato “green” fa gola, complici costi di realizzazione ridimensionati negli anni e guadagni sicuri. «Così, finanziarie che non hanno nulla a che vedere con l’agricoltura, e che investono molto sul fotovoltaico, offrono cifre da capogiro, anche su terreni a coltura di pregio, soprattutto di tipo vitivinicolo» spiega Manzato «È chiaro che le aziende agricole siano attratte da proposte di affitto o acquisto del terreno a cifre enormi»
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Fonte, Tribuna Treviso.
«Stop al Glera che diventa Prosecco» 40 milioni di api per le colline Unesco.
Monito del presidente Zaia ai viticoltori contro ipotesi speculative: non ci saranno altre “conversioni’ La presidente Bortolomiol (Docg) annuncia l’arrivo degli insetti per la sostenibilità e il biodistretto. Prosecco, il monito del presidente Luca Zaia: «Chi pianta Glera sperando che un giorno diventi Prosecco, rischia di farsi male». Ma gli oltre 6 mila ettari aggiuntivi, tra Glera a terra ed estirpi di altri vigneti? «Arrivano fino al 31 luglio 2018, poi basta» afferma perentorio. E con altrettanta perentorietà, l’assessore regionale Federico Caner ha ammonio i produttori delle colline del Conegliano Valdobbiadene a «tagliare immediatamente le piante malate di flavescenza dorata», per non compromettere le colture. Tutto questo mentre Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio Prosecco Superiore Docg ha annunciato l’arrivo di 40 milioni di api per contribuire alla sostenibilità delle Colline Unesco. Un’azione, questa, che sarà intrapresa anche dalla Doc, come ha assicurato il presidente Stefano Zanette. La Fiera di Godega ha ospitato ieri, on line, l’aggiornamento sulle prospettive della viticoltura veneta quest’anno. Dopo i successi dei 2021, nonostante la pandemia, in gennaio le bollicine del Conegliano Valdobbiadene hanno venduto il 70% in più (a febbraio, peraltro, sono calate del 5%). L’Asolo, come ha riferito il presidente Ugo Zampironi, ha registrato un gennaio in grande spolvero: più 26,7%. A due cifre anche la crescita del Prosecco.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Centenario Giuliano Bortolomiol “padre” del Prosecco.
Bortolomiol, la storica cantina, celebra il centenario della nascita del suo fondatore, Giuliano Bortolomiol, un nome destinato a scrivere un capitolo importante nella storia del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Dopo la Scuola Enologica di Conegliano, Giuliano decide di restare nella sua terra per ricostruire quanto il conflitto aveva distrutto. E di farlo partendo dal vino. Giuliano è stato il primo a credere che questo vino dia il meglio di sé nella versione Brut, con residuo zuccherino bassissimo, quando invece prevalevano le versioni Extra Dry e Dry. Un precursore, quindi, che oggi la cantina celebra con un’iniziativa altrettanto innovativa, il Tour del Centenario. Tra le novità, la creazione al Parco della Filandetta del primo vigneto biologico dove nasce lus Naturae Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg biologico.
Fonte, Voce di Rovigo.
Ritorna in presenza Wineo Siena 2022 per celebrare il meglio dell’enogastronomia.
Finalmente in presenza! WineeSiena 2022 ritorna. E alla grande. Dopo l’edizione 2021, che si è tenuta esclusivamente online, quest’anno le degustazioni si potranno fare dal vivo in completa sicurezza, accedendo alle iniziative solo con il super green pass. Dal 12 al 14 marzo si potranno scoprire wine, food e produttori nella tre giorni al Santa Maria della Scala, a Siena. E’ la settima edizione di WineeSiena, capolavori del gusto l’anteprima di eventi in Toscana dedicati alla grande enogastronomia, che dà il via a un intero anno di appuntamenti siglati The WineHunter. Voluto dal patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e dal presidente di Confcommercio Siena Stefano Bemardini, l’evento immerge produttori e visitatori a Siena, dove il patrimonio culturale sposa le migliori produzioni enologiche e gastronomiche premiate da The WineHunter Award. Un percorso tra location uniche come il Palazzo Comunale, il Grand Hotel Continental Siena-Starhotels Collezione e Pala77o Squarcialupi al Santa Maria della Scala, che toma ad essere per il secondo anno la location principale delle degustazioni enogastronomiche.
Fonte, Voce di Rovigo.
Bevi vino durante i pasti? Può far bene alla tua salute.
Un buon bicchiere di vino al pasto può prevenire il diabete di tipo 2: ecco cosa dice l’ultimo studio. Accompagnare il pasto con un buon bicchiere di vino è un’abitudine piuttosto diffusa e ci sono diversi studi che confermano quanto sia anche salutare. L’ultima ricerca condotta, riportata da insider.com, parla poi specificatamente di benefici in termini di prevenzione del diabete di tipo 2. Già in passato, infatti, era emerso come i soggetti che bevono moderatamente ai pasti abbiano un rischio inferiore di diabete rispetto ai non bevitori.
Fonte, SuperEva.
8 marzo: i vini dedicati alle donne dalle donne del vino.
Quindici etichette, dalle bollicine ai rossi importanti, che rispecchiano la forza, la passione e la versatilità del mondo femminile. Nel mondo del vino è in corso da tempo una vera e propria pink revolution: tra i wine lover italiani le donne hanno superato numericamente gli uomini, non solo perché sono diventate le principali acquirenti, ma perché sono sempre più esperte, appassionate, curiose di conoscere nuove etichette. Inoltre, anche nel campo della produzione ci sono sempre più donne viticoltrici, titolari di importanti aziende vinicole, enologhe e sommelier.
Fonte, VanityFair.it.
I migliori libri sul vino e l’enologia, per il tuo amico che se la tira da sommelier.
Libri sul vino non è difficile trovarne: a differenza che in passato, gli scaffali delle librerie sono pieni di volumi sul mangiare e sul bere, le sezioni di enogastronomia traboccano di possibilità e consigli sia nelle catene che nelle librerie indipendenti. Il problema casomai è all’opposto, sapersi orientare in un’offerta troppo ampia, e trovare i migliori libri sul vino, o almeno quelli che a noi possono essere più utili. Ma per questo ci siamo noi: e dopo avervi consigliato come comprare i migliori vini online, vi forniamo questa piccola guida ai libri sul vino per tutti i gusti e le necessità: dai manuali per principianti ai volumi che spiegano di tutto un po’, fino ai libri tecnici per sommelier o enologi.
Fonte, Esquire.
Wine Spectator 2022, i migliori vini italiani regione per regione.
Ecco regione per regione i 130 migliori vini italiani selezionati da Wine Spectator durante l’OperaWine svolta in collaborazione con VeronaFiere. Dopo due anni di stop a causa della pandemia quest’anno tornerà finalmente in presenza il Vinitaly, il più importante evento enologico del nostro paese. Come da tradizione ad aprire questa manifestazione c’è l’evento OperaWine dove vengono presentati i migliori vini italiani ai principali buyer. L’evento si è tenuto come sempre alle Gallerie Mercatali di Verona che sono state di recente oggetto di restauri. OperaWine viene organizzato da VeronaFiere in collaborazione con Wine Spectator, una tra le più famose riviste del settore. L’obiettivo è da sempre quello di realizzare un fotografia delle principali produzioni vinicole del nostro paese elencando le migliori eccellenze regione per regione. Il risultato è quello di un elenco dei migliori 130 vini italiani provenienti dalle diverse aree del nostro paese. Tra quelli scelti non mancano i nomi storici, affiancati a innovative produzioni.
Fonte, inItalia – Virgilio
Vino: il Primitivo di Manduria cresce del 7,2% nel 2021.
Oltre 23 milioni di litri (+ 2 milioni rispetto al 2020) che equivalgono a più di 30 milioni di bottiglie (+ 2 milioni rispetto al 2020) con un fatturato di 195 milioni di euro (+ 12 milioni rispetto al 2020). Sono i numeri dell’anno 2021 per il Primitivo di Manduria che ottiene +7,2% rispetto al 2020. Lo rende noto il Consorzio di tutela Primitivo di Manduria Dop e Docg. “Il Primitivo di Manduria – afferma Novella Pastorelli, presidente Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – è un brand riconosciuto in tutto il mondo. E’ un vino – aggiunge – che non conosce crisi, soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali ed internazionali. Ed è proprio l’essere così amato all’estero che il Primitivo di Manduria è il prodotto – sottolinea la presidente- sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione.
Fonte, ANSA.it.
Vino: Calzolari, fiera biologico Bologna diventi riferimento.
“Il vino è un’eccellenza italiana che riguarda l’agricoltura, le relazioni, la socialità, cultura, e la conoscenza. La fiera si sposa bene con un momento in cui ci si interroga sul rispetto della terra quando dobbiamo produrre”. Con queste parole Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere, ha presentato Sana Slow wine fair, la prima fiera internazionale del vino biologico, organizzata in collaborazione con Slow food, FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, che si terrà a Bologna dal 27 al 29 marzo. Soddisfazione da parte di Calzolari per quanto riguarda la recente approvazione da parte del Senato della legge sul biologico.
Fonte, ANSA.it.
Vino. In Europa torna il proibizionismo? Intervista a Ignacio Sanchez Recarte del Ceev.
“Bisognava dare la sveglia al mondo vitivinicolo e lo si è fatto. Ora però bisogna stare all’erta perché il pericolo è tutt’altro che passato”. Così a Tre Bicchieri il segretario generale del Ceev (Comité Européen des Entreprises Vins) Ignacio Sanchez Recarte, all’indomani del voto in plenaria sul Cancer Plan con cui si è evitato il peggio: equiparare uso e abuso di alcol. Ma la strada è ancora in salita e piena di appuntamenti “pericolosi” per il settore: dal voto di maggio sulla Global Alcohol Strategy 2022-2030 delll’Oms alla revisione del sistema di tassazione per gli alcolici. Con il segretario Sanchez abbiamo provato a fare un “calendario” dei prossimi step. Dal quadro che viene fuori, sembrerebbe che – con l’Oms da una parte e la Commissione Ue dall’altra – ci troviamo di fronte a un tentativo di ripristinare una nuova era di proibizionismo. È davvero così?
Fonte, Gambero Rosso.
Renza, la pasionaria svela l’anello forte della Langa del vino.
Castiglione Falletto. Uno arriva con una bottiglia, uno con un salame, un altro con delle acciughe che sembrano aver visto l’oceano un paio d’ore prima. Tutti si siedono sulla Terrazza, per un attimo, più o meno lungo, lo sguardo si perde verso i filari di Vigna Rionda, Lazzarino, Briccolina, Boscareto, Ginestra. Alcune delle vigne più prestigiose del Barolo. Quelli che hanno portato da bere e da mangiare sono spesso grandi produttori, chef stellati ma soprattutto amici di Renza.
Fonte, La Stampa.
Belìce, da Spadafora il progetto casa-cantina per battere la crisi.
La vigna e il territorio come luoghi da vivere per rinfrancarsi in questi tempi così grigi. Ovviamente degustando un buon vino. È la filosofia della casa vitivinicola Spadafora, rilanciata una ventina di anni fa da Francesco Spadafora, figlio di don Pietro dei Principi di Spadafora che l’aveva fondata. Oggi il volto di questa azienda è Enrica, 25 anni, laurea in economia e la passione per la campagna e il vino: «Sono profondamente legata alla mia Sicilia e invece di andare via, come purtroppo sono costretti a fare molti miei coetanei, ho deciso di restare qui per dedicarmi al vino e alla terra. Può sembrare strano che alla mia età – dice Enrica – una ragazza decida di passare così tanto tempo in campagna, eppure c’è una bellezza nelle albe, nei tramonti, nel cambio delle stagioni e nella lentezza della natura che mi ha sempre affascinato».
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Superbonus: maxi detrazione 110% anche per cantina o garage? La risposta che non ti aspetti.
Il Superbonus è finalizzato a migliorare l’efficienza energetica degli immobili oggetti degli interventi specifici. Si tratta di un rimborso spese (al 110%) sotto forma di detrazione fiscale ripartita in cinque anni o sconto in fattura o cessione del credito. Il decreto Rilancio all’articolo 119, fissa i tetti di spesa massimi entro i quali l’agevolazione può essere riconosciuta. Tale massimale è legato alla spesa effettivamente sostenuta. Ricordiamo, inoltre, che le spese sostenute devono essere asseverate da un tecnico abilitato. Il quale risponde in prima persona con responsabilità civile e penale in riferimento alle dichiarazioni in cui la spesa è conforme ai prezzari, previsti dalla normativa in vigore, per quel determinato intervento. In caso di attestazione false si rischia anche il carcere.
Fonte: InformazioneOggi.it.
CANTINA MEZZACORONA: PROSCIOLTI I 4 INDAGATI.
Il fatto non sussiste. Il Gruppo Mezzacorona è stato assolto dalle accuse di riciclaggio in Sicilia. Erano 4 gli indagati nel processo tra cui il presidente del gruppo vitivinicolo Rigotti e l’ex direttore generale Rizzoli. Nel 2020 la Guardia di finanza di Trento sequestrò vigneti e fabbricati tra le province di Agrigento e Ragusa, del valore di oltre 70 milioni di euro, alla cantina siciliana Feudo Arancio, ipotizzando a carico dei rappresentanti legali del gruppo vitivinicolo trentino Mezzacorona il reato di riciclaggio aggravato dall’aver agevolato gli interessi di Cosa Nostra, che voleva liberarsi di beni immobili per sottrarli a misure cautelari e reinvestire il ricavato. L’inchiesta che creò molto scalpore ipotizzava presunti tentativi di infiltrazione mafiosa nell’economia trentina. I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2000 e il 2005 quando, secondo l’accusa, venne effettuata un’operazione commerciale che portava all’acquisizione di due tenute siciliane di proprietà degli esattori mafiosi Salvo.
Fonte: RTTR.
La Callaltella: cantina a conduzione femminile a San Biagio di Callalta.
L’azienda agricola, in attività dal 1951, da una decina d’anni è gestita dalle tre sorelle Bonetto, che ne hanno rinnovato l’organizzazione e l’immagine, lanciando nuovi prodotti, a fianco a quelli tradizionali. Da una decina d’anni la cantina La Callaltella di San Biagio di Callalta è un’azienda in rosa, a totale conduzione femminile. Da sempre gestita dalla famiglia Bonetto, sin dalla sua fondazione nel 1951, da una decina d’anni l’azienda agricola è stata acquisita da tre sorelle (Antonella, Elisabetta, Elena Bonetto), che l’hanno rinnovata nell’immagine e nell’organizzazione, rafforzando e riposizionando il marchio. “All’inizio non è stato facile spiegare ai clienti che la proprietà era cambiata – raccontano le tre imprenditrici – pur rimanendo in famiglia, l’assetto societario era completamente rivoluzionato. C’era chi non accettava l’idea che tre donne, per giunta giovani, potessero tenere il timone di un’azienda. Ma noi non abbiamo preso paura e siamo andate avanti per la nostra strada, con la convinzione di rivitalizzare e valorizzare il grande valore che ci era stato tramandato dalle generazioni precedenti.
Fonte: Treviso Today.
Wine and Women, da Cantina Urciuoli l’aperitivo dedicato alle donne.
E’ il momento di tornare a condividere sapori, profumi ed emozioni. Quale occasione migliore della festa della donna per ritagliarsi una pausa dalla quotidianità e brindare in allegria con amiche e amici. Da Cantina Urciuoli a Forino, un evento conviviale e informale, per trascorrere la giornata dell’8 marzo in totale spensieratezza coccolati dai nettari dell’azienda di Caterina Tammaro e Ciro Urciuoli. Dalle 18.00 potrete degustare una selezione di prodotti tipici del nostro territorio condita da prodotti da forno preparati artigianalmente. Ad accompagnare la degustazione i vini: Falanghina, Rosato e Fiano.
Fonte: AvellinoToday.
Cantina Casale del Giglio: viaggio enogastronomico e culturale nell’Agro Pontino.
L’azienda laziale, i cui vini sono ormai conosciuti in tutto il mondo e da tempo impegnata nello studio dei vitigni e nell’enoturismo, segue anche un progetto archeologico legato all’antica Satricum. Nel nostro Bel Paese il mondo del vino, pur ad esso riconoscendo variegate sfaccettature che molto contribuiscono a renderlo piacevole ed interessante da scoprire, vive su paradigmi consolidati che costituiscono impigrenti ancoraggi mentali. Territorio vocato e vitigni rigorosamente autoctoni. Un fare che è conseguenza del saper fare atavico, una competenza che si accresce naturalmente secondo innovazione, una penetrazione su mercati emergenti. Comunicazione corollario dell’attività caratteristica, attenzione consapevole verso due fenomeni emergenti: enoturismo ed e-commerce. E va tutto bene! Poi ci sono realtà che sono nate e si sono formidabilmente sviluppate e cresciute fino a raggiungere dimensioni ragguardevoli di produzione e di fatturato, vivacemente attenendosi alla legge del “perché no”, piuttosto che alla docilità del “perché”. Esemplare, interessante “case study”, la realtà laziale di Casale del Giglio. Casale del Giglio è ellissi laziale con due fuochi.
Fonte: Italiaatavola.net.
STAMPA ESTERA
Vins de bordeaux : place à une forte reprise à l’exportation en 2021.
L’année 2021 a vu les expéditions de vins de bordeaux bondir de 30 4/o en valeur et de 9 % en volume. Marie-Josée Cougerid yiCougardMarle Les deux locomotives des vins de bardeaux, Chine et Etats-Unis, ont fonctionné à plein en 2021. Assurant une incontestable relance des exportations en hausse de 30 % en valeur (23 milliards d’euros) et 9 % en volume. « Toutes les appellations et toutes les couleurs de vin en ont profité . selon Bernard Farges, président du Comité interprofessionnel des vins de bordeaux (CIVB). «Les grands crus ont un très bon bilan comme l’ensemble du luxe». Une bouteille sur cinq en Chine Les marchés chinois et américain sont extrémement différents. Après avoir témoigné le plus vif intere pour les grands crus français rlyadix ans, iaC hirie a considérablement élargi sa demande. Et achète désormais le bordeaux au prix moyen de 6 euros la bouteille au départ de la France. Tandis que les Américains passent commande à 10 euros. Sans doute la valeur des vins de bordeaux vraiment consommés en Chine doit-elle s’apprécier à l’aune du prix moyen de 35 euros auquel se font les exportations vers Hang Kong, sachant que celles-ci sont en partie réexpédiées vers la Chine continentale.
Fonte, Echos.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.