rassegna stampa del vino di mercoledì 25 gennaio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 25 gennaio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Rubate a Masi 9mila bottiglie di amarone.
Da un magazzino a Oppeano (Verona) sono sparite 1500 casse da 6, per un totale di circa 9mila bottiglie, di Amarone Costasera Masi. “Si presume si tratti di un furto deliberato, dal momento che sono rimasti indenni gli altri pregiati vini Masi immagazzinati negli stessi locali» spiega l’azienda. Una bottiglia di Costasera costa circa 35 euro, per un “bottino” da 315mila euro.

Fonte: Avvenire.

Elzeviro – L’Europa, il vino e quella sua nobiltà che ci rende fratelli.
L’Unione Europea che ha proposto di marchiare il vino con scritte sui danni che uò provocare alla salute, molti hanno replicato non solo sottolineando l’importanza sul piano economico del settore vinicolo in Italia, in Francia e in Spagna ma ricordando le grandi ragioni della tradizione alimentare mediterranea e i numerosi studi medici che dimostrano come il vino, assunto in modo giusto, favorisca la salute soprattutto a una certa età. Sembra, però, che pochi abbiano ricordato la natura intrinsecamente sacra, poetica e sapienziale di questa bevanda, la sua energia fondativa, i suoi legami cruciali, spirituali con l’Occidente.

Fonte: Avvenire.

Lettera. I bevitori moderati vivono più degli astemi (meditate gente, meditate…).
I bevitori moderati vivono più degli astemi (meditate gente, meditate…) Caro direttore, ho letto l’importante servizio giornalistico pubblicato i124 gennaio 2023 da “Avvenire” («Un bicchiere di vino? Salutare»). Come medico ed epidemiologo che ha studiato la relazione travino e altri alcolici e salute per più di quattro decenni, sono rimasto sconvolto da un certo numero di recenti casi in cui sono stati utilizzati dati molto distorti per suggerire che il consumo di alcol sia dannoso per la salute a qualsiasi dose.

Fonte: Avvenire.

Etichette sugli alcolici: l’Ue per ora frena sul vino.
IL MINISTRO LOLLOBRIGIDA: “Stiamo lavorando con Spagna e Francia a documento comune” Etichette sugli alcolici: l’Ue per ora frena sul vino Dulla ‘querelle’ aperta dall’Irlanda in sede Ue sull’etichettatura del vino “stiamo lavorando con Spagna e Francia a un documento comune, e a diversi incontri bilaterali. Vogliamo tessere una rete europea per valorizzare questo settore, rafforzare il sistema senza pagare sempre dazi e stigmatizzare un prodotto di cui l’Italia è leadre. Ho apprezzato molto il lavoro ieri del collega Tajani per un ‘tavolo di ragionevolezza’ col ministro irlandese, mentre ho fatto a Berlino a titolo preventivo un incontro con la ministra canadese che mi ha escluso l’adozione di etichette allarmistiche”.

Fonte: Conquiste del Lavoro.

Bottiglie e meno Co2.
I winelover sanno che possono contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2? Ad esempio acquistando bottiglie di vetro più leggere, la cui produzione infatti comporta un impatto energivoro minore. A spiegarlo è la scienziata dell’Università di Lund Kimberly Nicholas nel nuovo podcast su storie inedite di vino di Jancis Robinson, master of wine e giornalista. Disponibile su tutte le piattaforme.

Fonte: Cook Corriere della Sera.

Scuola di vino & cocktail – Il frappato doc.
Promosso nella serie A dei rossi italiani, il suo regno è nel ragusano. Ed è grazie a Veronelli che oggi viene vinificato in modo moderno. Quando, dieci anni fa, il New York Times dedicò un lungo articolo alla «Natural woman» Arianna Occhipinti, si capì che il Frappato era finalmente promosso nella serie A dei rossi italiani. Arianna Occhipinti incarna l’interpretazione autentica e artigianale del vitigno, oggi come all’esordio, anche se il piccolo appezzamento di famiglia si è trasformato in un vigneto di 3o ettari. II regno del Frappato è Vittoria, nel Ragusano, dove esiste la Doc. II matrimonio ideale è con il Nero d’Avola, con il quale forma il Cerasuolo di Vittoria.

Fonte: Cook Corriere della Sera.

Chiara Lungarotti.
Ad del gruppo di Torgiano, ha un sogno: «Un nuovo distretto del vino in Umbria». Puntando sullo spirito francescano del luogo: «Prima schivo, poi esplode in bocca». Come i suoi rossi di Alessandra Dal Monte foto di Valentina Sommariva, styling di Giulia Taglialatela I 1 passaggio generazionale lo ricorda ancora come «molto cruento»: «Avevo 27 anni, mio padre Giorgio mi aveva cresciuta tra le vigne e insegnato tantissimo. Era stato un pioniere: aveva capito l’importanza della viticoltura di precisione e della filiera, oltre ad aver modernizzato le condizioni di lavoro, portando i mezzadri a diventare dipendenti salariati. Però l’azienda era fatta a sua misura: padronale, e negli ultimi anni orientata più sul vigneto che sul mercato.

Fonte: Cook Corriere della Sera.

Fi Puglia, mozione in Regione per difendere il comparto vino.
A Roma Fdl propone ricorso a Corte giustizia Ue • Una risoluzione che impegna il governo a 360 gradi ad assumere iniziative per contrastare l’introduzione nell’etichettatura dei vini di indicazioni di rischio per la salute connesso al consumo di alcool, ma anche se nel caso a fare ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. È il provvedimento presentato ieri in Commissione Agricoltura della Camera (prima firmataria la deputata di FdI Maria Cristina Caretta) in seguito al pacchetto normativo irlandese «Public Health Alcohol Labelling Regulations», finalizzato all’uso di etichettatura sui prodotti a base di alcol con avvisi di carattere sanitario in modo analogo a quanto avviene per quelli a base di tabacco.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Il peggio della diretta – Virologi tv, dal Covid al Valpolicella.
SENZA FINE BURIONI, CRISANTI, VIOLA e C.: VARIANTI DA BAR *IL GREEN PASS è morto, le mascherine non si sentono tanto bene; i virologi però tengono duro. Lo scienziato da smart tv produce varianti e sottovarianti sempre più contagiose, tipo cerberus e kraken, non ce ne libereremo nemmeno con la nona dose. Roberto Burioni è il meno mutato di tutti, i suoi question time e le sue lezioni stile Consorzio Nettuno a Che tempo che fa sono state le prime ad apparire in video, quando non si aveva idea di cosa fosse il coronavirus e saranno le ultime a chiudere i battenti, quando non si avrà idea di cosa sia stato il coronavirus.

Fonte: Il Fatto Quotidiano.

Vino e birra, l’Ue tira dritto sull’etichetta allarmistica.
«Penso che un bicchiere di vino piaccia a tutti, ma ciò di cui si occupa il Cancer plan è il consumo dannoso di alcol»: lo ha detto due giorni fa il portavoce della commissione europea Stefan De Keersmaecker, ricordando che Bruxelles punta ad «una riduzione del consumo dannoso di alcol di almeno il 10% entro i12025». In merito al regolamento irlandese che prevede messaggi allarmistici in etichetta sugli effetti dell’alcol, De Keersmaecker ha aggiunto: «L’etichettatura è un tema molto importante e abbiamo già annunciato nella strategia Farm to Fork e nel Cancer plan che lavoriamo a una revisione» delle norme in ma tenia, per «rendere i consumatori capaci di fare scelte informate su alimenti sostenibili e salutari».

Fonte: Italia Oggi.

Rosario Di Lorenzo è il nuovo presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino.
Nato a Palermo nel 1955, professore ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Palermo, succede ad Antonio Calò, nominato presidente onorario. Sarà affiancato dai vicepresidenti Angelo Costacurta e Vincenzo Gerbi. Fanno inoltre parte del consiglio Emilio Celotti, Donatella Cinelli Colombini, Davide Gaeta, Cesare Intrieri, Giusi Mainardi, Vittorino Novello, Michele Pontalti, Danilo Riponti, Oriana Silvestroni, Paolo Storchi, Alessandro Torcoli e Carlo Viviani.

Fonte: Italia Oggi.

Roberta Urso.
Delegata di Regione Sicilia delle Donne del Vino, è stata confermata alla guida dell’associazione nell’isola. Con Urso, responsabile pr e comunicazione di Cantine Settesoli, confermata con la carica di vicedelegata anche Flora Mondello, presidente del consorzio di tutela del Mamertino doc. Nuovo ingresso, invece, perla Sicilia orientale, quello di Teresa Gasbarro, delegata dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino della provincia di Siracusa.

Fonte: Italia Oggi.

Botti piene nel Veneto e al Sud.
Dati Masaf più vino in cantina anche in Puglia e Sicilia. I produttori smentiscono il trend Botti piene nel Veneto e al Sud Giacenze di Prosecco in doppia cifra rispetto a un anno fa. Sale il livello delle giacenze di vino per il sistema Prosecco e per le doc Puglia e Sicilia. In Veneto, gli stock di Prosecco Doc, Valdobbiadene e delle Venezie crescono a due cifre rispetto a un anno fa. In Puglia e Sicilia si fermano alla singola cifra. Il ministero dell’agricoltura (Masaf) ha registrato al 31 dicembre giacenze nelle cantine per 64,9 mln di ettolitri, +5% rispetto a un anno fa. Si tratta di 3 mln di ettolitri in più, di cui 1 min di Prosecco Doc. Divario pero azzerato dalle stime del Consorzio Prosecco che abbassa a 5 mln di ettolitri le giacenze, come nel 2021.

Fonte: Italia Oggi.

Champagne da export. Spumanti low cost.
Sono state 326 milioni di bottiglie, le spedizioni totali di Champagne nel 2022 +1,6% sul 2021. Il valore delle spedizioni supera, per la prima volta, i 6 miliardi di euro. La Francia, con 138,4 milioni di bottiglie, registra un leggero calo (-1,7%). Le esportazioni, 187,5 milioni di bottiglie, sono aumentate del 4,3%. La quota delle esportazioni sul totale delle vendite è passata dal 45% di dieci anni fa a poco più del 57% di oggi. Nonostante un contesto geopolitico ed economico mondiale che invita alla cautela, i produttori di Champagne rimangono fiduciosi sulle prospettive per il 2023. Continua il trend positivo dell’imbottigliato di vini Etna doc. Nel 2022 so- no stati imbottigliati 43.651,09 ettolitri di vino, pari a poco più di 5,8 milioni di bottiglie, +28,68% rispetto al 2021.

Fonte: Italia Oggi.

Sparito un tir di Amarone.
Masi Agricola spa, quotata nell’Euronext Growth Milan ieri ha reso noto che nel magazzino dell’operatore specializzato nella logistica internazionale del vino di cui si avvale da anni, dove sono stoccate le proprie bottiglie, si è verificato l’ammanco di circa 1.500 casse da 6, per un totale di circa 9.000 bottiglie, di Costasera Amarone della Valpolicella Classico docg delle annate 2017 e 2018, sottratte dalle scorte pronte perla spedizione. Masi presume si tratti di un furto deliberato, visto che manca solo Costasera in quantità equivalente a un Tir. Indenni gli altri vini pregiati vini di Masi.

Fonte: Italia Oggi.

No vino, sì vermi Buon appetito – L’Unione in crisi di identità mette a dieta l’intero continente.
La folle dieta dell’Europa N o vino, sì vermi Buon appetito L’Ue autorizza la vendita di farina di grillo e, da domani, di larve congelate. E vuole limitare il consumo di alcol. Buon appetito, italiani. Da ieri l’Unione Europea ci consente di mangiare grilli e da domani vermi. Non è uno scherzo, sono gusti. Partigiana dell’inclusività ma incapace di far crollare le barriere culturali, Bruxelles, Debole su tutto tranne che su regole e burocrazia L’Unione in crisi di identità mette a dieta l’intero continente dove ogni comunità vive rigorosamente separata dall’altra, abbatte quelle alimentari. La beffa è che non possiamo neppure berci sopra.

Fonte: Libero Quotidiano.

È un ripudio delle nostre radici cristiane – Ripudiano di nuovo le radici cristiane.
L’Europa sembra sempre più sulle orme dell’islam Ripudiano di nuovo le radici cristiane Dietro la battaglia commerciale l’ennesimo tentativo di rinnegare una storia millenaria. Scrivere sulle etichette che «il vino nuoce alla salute», oltre che essere una tipica calunnia da beoni irlandesi di Guinness, è un chiaro segno di sottomissione all’Islam e alla Coca Cola. Un piccolo passo per l’Irlanda verso l’idiozia ma un grande balzo dell’Europa verso il suo stesso rinnegamento. Dopo aver estirpato le radici giudaico- cristiane dalla costituzione, adesso si passa al pratico: è in corso la character assassination del vino che Gesù Cristo ha proposto ai discepoli come bevanda in realtà “transustanziata” nel suo stesso sangue.

Fonte: Libero Quotidiano

Il governo all’assalto dell’europroibizionismo «Vietato pure a messa?».
II ministro Lollobrigida: «Dire che nuoce alla salute è una oscenità, solo gli eccessi fanno male Insieme a Francia e Spagna lavoriamo a un documento comune che contesti questo modello». Certo, la schiera di espertoni che negli ultimi giorni si è messa a discettare sulle devastanti conseguenze che un bicchiere di Chianti odi Vermentino può avere sulla salute umana, a scelta tra cancro fulminante e restringimento del cervello, non dà una grande mano. Ma dopo il via libera a grilli e vermi, considerati il massimo in fatto di nutrizione, i colpi bassi su forma:: e salumi, ritenuti pericolosi quasi quanto il vino, e l’annunciato sdoganamento della came finta, pare faccia un gran bene pure quella, l’Italia questa volta sembra intenzionata a non farsi fregare dalla Ue.

Fonte: Libero Quotidiano.

Danneggerà il cervello, ma anche Antonella Viola beve.
Rimpicciolirà il cervello, ma anche la biologa cade sul vino. Antonella Viola nei giorni scorsi ha scatenato la polemica dichiarando, a sostegno alla scelta di inserire nell’etichetta degli alcolici avvertimenti sui danni alla salute, che «chi beve ha il cervello più piccolo». Ed ecco che l’europarlamentare leghista Paola Ghidoni, spulciando il profilo Facebook della ricercatrice, ha trovato una foto in cui Viola (a destra) brinda allegramente. Si predica bene e… si beve meglio.

Fonte: Libero Quotidiano.

Furto di Amarone sparite 9.000 bottiglie.
Dal magazzino di Oppeano (Verona) sono sparite 1500 casse da 6: circa 9.000 bottiglie di Amarone Costasera Masi. «Si presume si tratti di un furto deliberato, perché sono rimasti indenni gli altri pregiati vini Masi» precisa una nota, che sottolinea il «danno notevole (oltre 315mi1a euro) anche in considerazione del pregio delle bottiglie in questione.

Fonte: Messaggero.

A Masi rubate 9.000 bottiglie di vino.
Masi Agricola, società quotata all’Egm e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha comunicato che nel magazzino dell’operatore specialinato nella logistica internazionale del vino di cui si avvale, in cui sono stoccate le proprie bottiglie, sono venute a mancare circa 1.500 casse da sei, per un totale di circa 9.000 bottiglie, di Costasera Amarone della Valpolicella Classico Docg delle annate 2017 e 2018, sottratte dalle scorte pronte perla spedizione. Si presume si tratti di un furto deliberato, dal momento che, spiega una nota, quello che manca fa riferimento al solo Amarone Costasera in quantità equivalente a un tir, mentre sono indenni gli altri pregiati vini Masi immagazzinati negli stessi locali.

Fonte: Mf.

Tutta la magia di Bolgheri in bottiglia.
Dici Bolgheri, dici vino. Di grande qualità, prestigio e con prezzi medi a scaffale (spesso) da capogiro. Per i vigneron di questo fortunato spaccato di Toscana (sono poco più di una sessantina in tutto) non è poi così scontato riuscire ad ampliare la propria capacità produttiva. Qui la terra arata, baciata dal mare, pesa e brilla come l’oro: il costo medio di un ettaro vitato supera anche i 300 mila euro. Ambrogio Cremona Ratti e l’enologa Elena Pozzolini ci sono riusciti. Entro la fine del 2023, Tenuta Sette Cieli arriverà a contare 18 ettari e mezzo. Due, piantati a Cabernet Franc e Merlot, sono di recentissima acquisizione e nella prossima primavera è previsto un ulteriore impianto di 1,4 ettari (solo di Cabernet Franc e destinato alla produzione di Igt).

Fonte: Panorama.

Vino “Casauria”: presentazione ad Alanno.
Oggi, nel teatro comunale Perrotti, la nuova associazione Docg composta da 15 aziende di 18 comuni. Sono cento i produttori di vino appartenenti alla nascente associazione Docg Casauria guidata da Concezio Marulli, e composta da 15 aziende vinicole che operano in 18 Comuni dell’area casauriense: Alanno, Bussi, Bolognano, Brittoli, Castiglione a Casauria, Corvara, Cugnoli, Lettomanoppello, Manoppello, Pescosansonesco, Pietranico, Popoli, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Serramonacesca, Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri e Turrivalignani.

Fonte: Centro Pescara.

Vino ed etichette di pericolo Il Pd: «Intervenga il governo».
Polemica sulle possibili etichette sul vino. «Il governo italiano deve attivarsi in tutte le sedi europee e internazionali per scongiurare sia l’autorizzazione da parte dell’Organizzazione mondiale del commercio, sia l’adozione di analoghe iniziative da parte di altri Paesi membri dopo l’iniziativa dell’Irlanda che vuole introdurre, anche nelle etichette del vino, informazioni sul pericolo dell’uso di alcol». È quanto si legge in una mozione del Pd firmata Debora Serracchiani e sottoscritta a prima firma dai deputati Andrea Gnassi (attività produttive). «Abbiamo l’obiettivo di salvaguardare le produzioni italiane e assicurare un corretto funzionamento del mercato interno, prevenendo o rimuovendo eventuali barriere» hanno dichiarato gli esponenti del Pd..

Fonte: Corriere Romagna Rimini.

Cala in Italia l’e-commerce del vino.
Segna il passo l’e-commerce di vino in Italia. Dopo il pieno nei lockdown, che aveva portato, tra 112019 e il 2021, alla crescita-monstre del 250% del business online, 112022 chiude con un calo del15% nei volumi e addirittura del 23% nei valori. Un dato rilevato dall’Osservatorio Uv-Ismea.

Fonte: Metropolis.

Vino sotto tiro: trema l’export – Friuli, “la battaglia” del vino.
Dopo l’Irlanda anche il Canada decide di marchiare >Per l’economia friulana rischia di essere un durissimo colpo le bottiglie in entrata dall’Italia: “Può provocare il cancro” si tratta del terzo destinatario mondiale del nettare del Nordest Dopo l’Irlanda è la volta del Canada. La richiesta è la stessa: marchiare le bottiglie in arrivo dall’Italia con l’etichetta da brividi: “il vino porta il cancro al colon e al seno”. Un danno per tutta la produzione nazionale già sotto attacco, ma che questa volta fa ancora più male al Friuli Venezia Giulia perché l’export del vino verso il Canada è il terzo nella classifica dei paesi. Il mercato dell’export friulano si è assestato ne) 2021, anno in cui i dati sono completi á 142 milioni di euro. Una fetta non da poco del Pil regionale. Non è tutto.

Fonte: Gazzettino Friuli.

«Siamo molto preoccupati da queste scelte» – Zuliani (Rauscedo): «Grosso problema Sono a rischio tante aziende friulane».
«Per noi è un grosso problema, siamo preoccupati». A parlare è Antonio Zuliani, presidente di Cantina Rauscedo, azienda che produce migliaia di ettolitri di vino eli vende sul mercato, e esporta anche verso il Canada. Zuliani (Rauscedo): «Grosso problema Sono a rischio tante aziende friulane» ›«Dobbiamo rispondere con indagini scientifiche ›«Se non si corre ai ripari il danno all’immagine che spieghino che un bicchiere non può fare male» sarà fortissimo: quelle etichette fanno paura». «Lo sappiamo. Anche il Canada vuole quelle incredibili etichette sulle bottiglie di vino e il dipartimento della sanità canadese invita a bere al massimo un bicchiere di vino alla settimana.

Fonte: Gazzettino Friuli.

Etichette sulle bottiglie di vino Dopo l’Irlanda anche il Canada.
II presidente della Cia Clementin: scelte incomprensibili, minata la nostra cultura Serracchiani (Pd): il governo agisca per evitare che Dublino adotti i nuovi alert. Altre nubi si addensano sul futuro del vino, prodotto che per il Friuli Venezia Giulia rappresenta un vero e proprio motivo d’orgoglio, oltreché un importante asset economico. Dopo l’Irlanda, che intende adottare le etichette salutiste, anche il Canada, importatore di bianchi e rossi del Collio, delle Grave e dei Colli orientali, ha intenzione di dare una stretta ai consumi, introducendo gli stessi alert anti cancro. Sul fronte diplomatico, invece, interviene la presidente del gruppo del Pd alla Camera, la deputata udinese Debora Serracchiani, che pungola il governo a darsi da fare.

Fonte: Messaggero Veneto.

Fi Puglia, mozione in Consiglio per la difesa del comparto.
Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale pugliese presenterà una mozione per “difendere il comparto vinicolo”. “La questione dell’etichettatura degli alcolici – dicono Paride Mazzotta, capogruppo, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia – su cui punta l’Unione Europea richiama tutti alla difesa degli interessi del nostro Paese. Vino e birra nel mirino di Bruxelles, con etichette che dovrebbero far desistere il consumatore. Eppure, un conto è l’abuso ed un altro è il consumo responsabile, considerando peraltro che vino e birra non possono essere assimilati ai super alcolici.

Fonte: Quotidiano di Bari.

Vino, etichette «all’Irlandese»: un ordine del giorno per dire no.
Un ordine del giorno a tutela del v no italiano, uno degli elementi di spicco della cultura enogastronomica del nostro paese, da sempre un fiore all’occhiello che ha nel Monregalese una produzione di grande qualità riconosciuta a livello nazionale ed internazionale: questa la proposta dei consiglieri comunali di Centro-destra di Mondovì. Sotto i riflettori è la decisione dell’Irlanda di riportare sulle etichette del vino e degli alcolici una serie di avvisi che avvertano le persone dei rischi legati al consumo di tali bevande, simili a quelli già in uso su tabacco e sigarette.

Fonte: Piazza Grande.

Oltre 150 aziende siciliane nella Guida ai vini 2023.
Sono 152 le aziende siciliane raccontate nella guida a cui sono stati assegnati diversi riconoscimenti a conferma di come la Sicilia continua a crescere in qualità su tutti gli areali di produzione. Un lavoro svolto da diversi degustatori e sommelier Ais che hanno dato vita alla Guida ai Vini 2023: la presentazione è avvenuta al Palacongressi di Agrigento, uno spazio polifunzionale a due passi della famosa Valle dei Templi, sito Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. “Siamo felici ed emozionati per il lavoro presentato oggi che è frutto di centinaia di degustazioni e che rappresenta il manifesto del vino siciliano per la nostra associazione – racconta il neo presidente regionale AIS Francesco Baldacchino.

Fonte: Quotidiano di Sicilia.

Furto da quasi 400mila euro di Amarone Costasera Masi.
L’ammanco è di circa 1.500 casse da 6: novemila bottiglie prelevate dal magazzino Furto da quasi 400mila euro di Amarone Costasera Masi Sandro Boscaini: «Brand rappresentativo». I recenti attacchi al vino? «Bisogna educare, non reprimere». Una quantità di Amarone Costasera Masi equivalente a un tir è stata sottratta dalle scorte dell’azienda Masi, pronte per la spedizione, dal magazzino dell’operatore specializzato in logistica internazionale di cui l’azienda di Gargagnago di Valpolicella si avvale da anni. L’ammanco è di circa 1.500 casse da 6, per un totale di 9.000 bottiglie dell’Amarone della Valpolicella Classico docg delle annate 2017 e 2018. Naturalmente tutte coperte da assicurazione.

Fonte: Arena.

Rubate novemila bottiglie di Amarone.
Furto di 1.500 casse di Costasera Amarone della «Masi Agricola» di Oppeano, pari al carico di un tir, è avvenuto nel magazzino dell’operatore di logistica internazionale del vino, di cui l’azienda si avvale da anni. Sono sparite novemila bottiglie, di Costasera Amarone della Valpolicella, Classico DOCG, annate 2017 e 2018, sottratte dalle scorte pronte per la spedizione. Il tutto per un valore superiore ai 315mi1a euro. «Si presume un furto deliberato, visto che manca solo l’Amarone Costasera», recita una nota di Masi.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Amarone Masi, rubate 9mila bottiglie – Sparite dal magazzino 9mila bottiglie di Amarone Masi ironizza: va a ruba.
Il colpo al magazzino di Oppeano da oltre 300mila euro. «Siamo assicurati» voi «L’Amarone Costasera va a ruba». Provano a ironizzare, alla Masi Agricola, nonostante il duro colpo: la sparizione di circa 9 mila bottiglie del «Classico» di casa, annata 2017-2018, per un valore di mercato tra i 300 e i 400 mila euro. La storica società agricola della Valpolicella denuncia che la merce sottratta dalle scorte pronte per la spedizione era all’interno di 1500 casse da 6 bottiglie l’una contenute nel magazzino di Oppeano. «Ma siamo assicurati». a pagina 10 Sergio Sparite dal magazzino 9mila bottiglie di Amarone Masi ironizza: va a ruba. Il furto ad Oppeano da oltre 300 mila euro.

Fonte: Corriere di Verona.

Furto nella società di spedizione: sparite 9mila bottiglie di Amarone.
Un furto di 1.500 casse di Costasera Amarone di Masi Agricola Spa, pari a un carico di un Tir, è avvenuto nel magazzino dell’operatore di logistica internazionale del vino di cui l’azienda si avvale da anni. L’ammanco equivale a un totale di circa 9.000 bottiglie, di Costasera Amarone della Valpolicella Classico DOCG, annate 2017 e 2018, sottratte dalle scorte pronte per la spedizione. «Si presume – riferisce Masi in una nota – si tratti di un furto deliberato, dal momento che quanto mancante si riferisce al solo Amarone Costasera; indenni gli altri pregiati vini Masi immagazzinati negli stessi locali».

Fonte: Gazzettino.

Rubate 9 mila bottiglie di Amarone per un valore di 315 mila euro.
Dal magazzino di Oppeano (Verona) sono sparite 1500 casse, per un totale di circa 9 mila bottiglie, di Amarone Costasera Masi. «Si presume si tratti di un furto deliberato, dal momento che sono rimasti indenni gli altri pregiati vini Masi immagazzinati negli stessi locali», precisa una nota che sottolinea il danno notevole. Costasera è il prodotto bandiera di Masi, a un prezzo medio di 35 euro a bottiglia, equivale a un maxi furto da oltre 315 mila euro. «Rientra fortunatamente nell’ambito delle casistiche coperte da assicurazione dalla società e dall’operatore logistico depositario» precisa l’azienda.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

I grandi vini del Belpaese tornano nel mirino della criminalità: rubate 9.000 bottiglie di Masi.
Dopo le cantine dei ristoranti stellati e i furti di Brunello di qualche anno fa, sparite 1.500 casse di Amarone Costasera delle annate 2017 e 2018. I grandi vini come bene da investimento, i fine wines protagonisti delle aste internazionali, ma più in generale, il vino, nelle sue espressioni qualitative migliori, come qualcosa di estremamente prezioso e redditizio. Tanto da tornare nei radar della criminalità, ammesso che ne fosse mai uscito. Gli ultimi, clamorosi, casi di cronaca, in questo senso, ci portano lontano dall’Italia, nelle cantine di due grandi ristoranti europei: il “Coque” di Madrid, che vanta una delle migliori collezioni di Spagna, da cui (lo abbiamo raccontato qui), a novembre 2022 sono state rubate 132 bottiglie, per un valore di 200.000 euro; e il Maison Rostang di Parigi (qui), che, a luglio 2019, ha subito il furto di 150 bottiglie, valutate 400.000 euro.

Fonte: WineNews.

«Dal vigneto alla tavola»: così si traccia l’uva. E anche i ladri.
Rubate 9mila bottiglie di Costasera Masi, il re dell’Amarone. Il presidente Boscaini: le ritroveremo anche grazie al sistema di tracciabilità. Investire nella trasparenza verso i consumatori, nella tracciabilità e nelle tecnologie green conviene. Quasi come pagare un’assicurazione contro i furti. Lo dimostra quello che è capitato alla cantina Masi, uno dei più famosi produttori di vino in Italia, a cui sono state appena rubate 1.500 casse da 6 di Costasera, il suo prodotto più iconico. Le bottiglie di Amarone Docg annata 2017 e 2018 si trovavano nel magazzino dell’operatore specializzato nella logistica internazionale del vino di cui la cantina della Valpolicella si avvale da anni. Un furto ben studiato, dal momento che a mancare sono solo le 9mila bottiglie di Amarone Costasera, quanto basta per riempire un Tir, mentre non sono stati toccati gli altri vini Masi immagazzinati negli stessi locali.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Toscana, presentata terza edizione del Chianti Economic Forum.
È stata presentata al Media Center Sassoli a palazzo del Pegaso la terza edizione del forum “RePower Chianti: energie per il Futuro” che si svolgerà il 3 febbraio alle Cantine Antinori a San Casciano Val di Pesa (località Bargino). All’interno dell’iniziativa del Forum verranno assegnati anche i premi #ChiantiTesi, per tesi di laurea volte a sostenere, analizzare e valorizzare lo sviluppo delle economie locali. L’obiettivo del Chianti Economic Forum, che si terrà nel pomeriggio del 3 Febbraio alla Cantina Antinori nel Chianti Classico, è di portare il dibattito riguardante la Transizione Verde sul piano locale. Chianti Economic Forum è un’associazione senza scopo di lucro che si ripropone di facilitare e promuovere l’interazione ed il confronto tra i vari attori socio-economici che hanno a cuore lo sviluppo economico del Chianti creando opportunità di discussione e confronto su grandi tematiche intersettoriali e favorendo la comprensione dei trend e dei cambiamenti che influenzano il mercato e l’economia, sia locale che globale.

Fonte: Askanews.

Stretta su vino (e alcol) anche in Canada: al massimo 2 bicchieri a settimana.
Solo due drink a settimana. Queste le raccomandazioni elaborate in Canada dagli esperti nelle nuove linee guida sull’alcol. La raccomandazione generale di ridurre del tutto l’alcol sta suscitando un ampio dibattito sui rischi connessi al suo consumo in un Paese in cui la stragrande maggioranza degli adulti lo beve regolarmente. La notizia arriva poco tempo dopo quella dell’autorizzazione da parte dell’Unione europea che consente all’Irlanda di applicare delle etichette sugli alcolici con avvertenze della stessa tipologia di quelle riportate sul tabacco. Il Canadian Centre on Substance Use and Addiction (Ccsa) ha avvisato che anche un consumo apparentemente moderato determina gravi rischi per la salute, evidenziando la relazione con il cancro, le malattie cardiache e gli ictus. Finanziate da Health Canada, le nuove linee guida rappresentano una virata rispetto alle raccomandazioni che erano state emesse nel 2011.

Fonte: AgriFoodToday.

Vino e tumori, il dottor Berrino: “Donne più a rischio, massimo un bicchiere a settimana”.
Il vino fa male? E in quali dosi? Cosa dobbiamo sapere? Per rispondere a queste domande il dottor Franco Berrino – epidemiologo, ha diretto il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei tumori di Milano – ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui spiega: “Per la mia esperienza e i miei studi sono convinto che se si beve un po’ di vino si rischia molto meno rispetto all’esposizione ad altri fattori, come inquinamento, fumo, pesticidi… Ma veniamo a quello che dice la scienza: intanto nelle linee guida internazionali non si parla di vino, si parla genericamente di alcol. E il punto su cui la comunità scientifica concorda è che la relazione delle bevande alcoliche con il cancro è molto chiara”.

Fonte: TPI.

Vino: risoluzione FdI propone ricorso a Corte giustizia Ue.
Una risoluzione che impegna il governo a 360 gradi ad assumere iniziative per contrastare l’introduzione nell’etichettatura dei vini di indicazioni di rischio per la salute connesso al consumo di alcool, ma anche se nel caso a fare ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. E’ il provvedimento presentato oggi in Commissione Agricoltura della Camera, prima firmataria la deputata di FDI Maria Cristina Caretta, in seguito al pacchetto normativo irlandese “Public Health Alcohol Labelling Regulations”, finalizzato all’uso di etichettatura sui prodotti a base di alcol con avvisi di carattere sanitario in modo analogo a quanto avviene per quelli a base di tabacco.

Fonte: ANSA.

Vino: a ‘Grandi Langhe’ focus su condizioni lavoro in vigna.
Ci sarà anche un focus sulle condizioni di lavoro nelle vigne alla prossima edizione di ‘Grandi Langhe’, in calendario a Torino il 30 e 31 gennaio alle OGR, organizzato dai Consorzi di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani e Roero, con il supporto della Regione Piemonte e il sostegno di Intesa Sanpaolo. Il tavolo di ‘Changes’, alle 10:45 di lunedì 30 gennaio vedrà confrontarsi istituzioni, enti pubblici e mondo del lavoro. La ‘due giorni alle Ogr accoglierà buyers. operatori del settore vitivinicolo, commercianti, ristoratori, importatori italiani e internazionali e appassionati di vino. Il Consorzio Barolo e Barbaresco rappresenta 542 aziende vitivinicole, su 10mila ettari di vigneto, per una produzione di 66 milioni di bottiglie, al Consorzio Roero sono associate 250 aziende, su 1.300 ettari di vigneto e 7,5 milioni di bottiglie.

Fonte: ANSA.

Vino e salute, il dibattito si infiamma, e diventa mediatico, con virologi ed immunologi.
Il botta-risposta tra Viola e Bassetti, come in tempo di Covid, tra “l’alcol dannoso tout court”, ed il consumo moderato di vino “che può fare bene”. Calice sì, calice no, vino, alcol, consumo, eccesso, salute, “healt warnig”, benefici, danni, drink che causano i tumori e restringono il cervello, modiche quantità che invece farebbero bene e così via. In questi giorni, il dibattito, sacrosanto, sul tema “alcol e salute”, riacceso prima dal via libera (per tacito assenso) della commissione Ue all’iniziativa dell’Irlanda, che, per legge, inserirà, da quest’anno, sulle bottiglie di tutte le bevande alcoliche avvisi sui rischi per la salute come sui pacchetti di sigarette, poi dal Simposio Assoenologi (di cui vi abbiamo ampiamente raccontato), dove sono state portate sotto i riflettori ricerche scientifiche a sostegno della tesi che un consumo moderato di vino non solo non fa male ma sarebbe anche benefico per certi aspetti, e poi di nuovo infiammato, proprio in queste ore, dalle dichiarazioni della dottoressa Antonella Viola, immunologa e professoressa ordinaria di Patologia Generale nel Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, che, sui media nazionali, a partire dalla trasmissione radiofonica “Mondo Nuovo” di Rai Radio 1, ha sostenuto e continua a sostenere a spada tratta quelle che poi sono le posizioni dell’Oms, ovvero che non esiste un livello di consumo di alcolici che non sia a rischio, e che anche un consumo moderato di alcol “danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori”, perchè sostanza cancerogena. Posizioni sostenute da ricerche e documenti scientifici, così come da ricerche e documenti scientifici sono sostenute quelle contrarie alla demonizzazione dell’alcol e del vino tout court (mentre tutti, indistintamente, ovviamente, condannano l’abuso e l’eccesso”.

Fonte: WineNews

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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