rassegna stampa del vino di mercoledì 29 marzo 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 29 marzo 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Il nuovo “Modello Abruzzo” va al Vinitaly.
Verona, sarà possibile degustare i vini regionali nel padiglione 12: un centinaio i produttori presenti. Il nuovo “Modello Abruzzo”, che rivoluziona ufficialmente l’enologia regionale sul palcoscenico della 55esima edizione di Vinitaly, in programma a Verona, dal 2 al 5 aprile. Lo spazio riservato ai vini abruzzesi, come sempre nel padiglione 12, è di circa 1.500 metri quadrati. Saranno un centinaio i produttori presenti, dei quali cinquantuno nell’area allestita dal Consorzio, che sarà suddivisa in base al nuovo Modello Abruzzo pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura sulla Gazzetta Ufficiale e in vigore dalla vendemmia 2023. I produttori saranno quindi presenti con tutte le nuove annate in spazi brandizzati con le quattro appellazioni provinciali per le DOC “d’Abruzzo”: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti.

Fonte: Centro.

Al Vinitaly 106 aziende per attirare più turisti – Vinitaly, 106 aziende per attirare i turisti dell’enogastronomia.
Regione e Consorzi investono 800mi1a euro per partecipare alla rassegna di Verona L’assessore Antonini: «I nostri prodotti comunicano le grandi eccellenze regionali». «Esserci è fondamentale, anche perché da fiera di contratto il Vinitaly è diventato fiera di contatto». Nella sintesi di Giorgio Savini, c’è tutto il significato dell’impegno che Regione Marche e Consorzi di tutela hanno profuso per partecipare alla grande kermesse veronese, che si svolgerà dal 2 al 5 aprile, da 55 edizioni sinonimo di promozione dell’intera filiera vinicola globale. Impegno confermato dai numeri e da una filosofia che vede il vino come prodotto identitario del territorio, capace grazie alle proprie unicità di essere fondamentale vettore economico, sia direttamente e le cifre dell’export che nel 2022 è arrivato a 75,6 milioni con una crescita del 25,9% rispetto all’anno precedente lo testimoniano, sia indirettamente, creando un circuito turistico di eccellenza che alimenta il flusso di arrivi nelle Marche.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Tre appuntamenti per il Wine Tour.
Il Wine Tour lungo le rotte dell’enoturismo Made in Marche riparte da Sassoferrato, dove domani sera, giovedì 30, andrà in scena la serata “Un viaggio tra sapori e vino” con i vini delle cantine Umani Ronchi, Colleminò e Santa Barbara. Il piatto tipico è le Cresc’tajat! Venerdì 31 marzo la carovana si trasferisce a San Lorenzo in Campo, per una serata organizzata da Massimo Biagiali, patron del Giardino. Spazio a piatti abbinati ai vini di Villa Ligi, Terracruda e Roberto Venturi. Per sabato primo aprile appuntamento a Camerino, all’agriturismo Le Cortine, perla serata intitolato “Nelle Marche selvatiche”. Ad accompagnare le pietanze, i prodotti di tre cantine: Casa Lucciola, Moroder e Villa San Filippo.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Vino, una filiera d’eccellenza che vale oltre 31 miliardi.
Sono 530 le imprese del comparto per 870mi1a addetti Vino, una filiera d’eccellenza che vale oltre 31 miliardi Urti prodotta che si conferma al top dell’agroalimentare nazionale, ottimo anche il commercio con l’estero Nel settore agroalimentare Italiano. Il vino riveste un ruolo di primo piano. Lo confermano anche I dati rilasciati in occasione della nuova edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 2 al 5 aprile. Un segmento variegato oltre alla rivalutazione, spalla ant1e a tecnologie e macchinari merciaie 79 miliardi di euro dl euro t+9,13%1 a fronte cl volumi piatti (22 milioni di ettolitri, -0,6%). In Incremento di tutti I principali mercati, a partire dagli Stati Unii (+10%) che si confermano prima mercato export Italiano con una quota del 23%. Seguono, tra I top buyer, la Germania 115% la share che sale del S% a 1,2 giri (lordi di euro, Regno Unito (+10%1 Canada (+11%1 5r Va eri 1+3%I e Francía, che risulta !n forte progressione (+25%).

Fonte: Gazzetta di Parma Speciale Cibus.

Marche, lo sbarco al Vinitaly Cento cantine all’assalto di Verona.
Dal 2 al 5 aprile la tradizionale rassegna in Veneto. «Un volano per il nostro turismo». «Avremo un rinnovato stand di mille metri quadri I nostri vigneti hanno una superficie vitata a bio del 35%». Si producono 800mi1a ettolitri all’anno. Marche protagoniste alla 55esima edizione del Vinitaly che si terrà a Verona dal 2 al 5 aprile. Saranno un centinaio le cantine marchigiane presenti alla manifestazione. «Partiamo per Verona forti di un dato importante: l’aumento nel 2022 del 26% dell’export dei vini marchigiani per segnare una presenza delle Marche protagoniste al Vinitaly- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini- Una presenza arricchita quest’anno da uno stand rinnovato di 1.000 metri quadri che coniuga la comunicazione del territorio regionale con la presenza delle eccellenze dei territori stessi e il mondo del vino.

Fonte: Resto del Carlino Marche.

Un vino Fresco per far da aperitivo al Vinitaly.
Tra cinque giorni a Verona è di nuovo Vinitaly (sabato la solita anteprima alla Gran Guardia con Operawine e tanti appuntamenti in città fino al 5 aprile, quando il tendone del circo enologico smonta) e sul vino si abbatterà una valanga di parole. Contano i numeri più delle chiacchiere anche se è vero che il vino si nutre in larga misura di retorica. Il più grande enologo della contemporaneità, Emile Peyneaud, premetteva al suo insuperato manuale del vino un distico: «La qualità dei vini la determinano i degustatori, ma la qualità dei degustatori chi la fa?». In epoca di wineblogeer, foodblogger, ciarlatani telematici questa domanda è ancora più attuale.

Fonte: La Verita’.

Appelli di gusto – Se il frutto della vigna si chiama integrazione.
Domenica a Verona si apre la fiera “Vinitaly”, rassegna che ospiterà oltre 4mila produttori. Al centro un prodotto complesso, che ha pure contorni di carattere sociale e culturale. Si apre domenica Vinitaly, la fiera internazionale del vino che ospiterà a Verona oltre 4 mila produttori. Gli stessi che nel 2022 hanno portato a 8 miliardi di euro la cifra di export nel mondo, (il 12% in più dell’anno precedente). E siamo alla 55esima edizione, ma anche alla prima del Masaf, che è l’acronimo del ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, che attraverso il ministro Francesco Lollobrigida ha dovuto subito ingaggiare una serie di battaglie per difendere un prodotto complesso, che ha pure contorni di carattere sociale e culturale. Lo dico pensando al Decreto flussi, operativo lunedì, per autorizzare la manodopera di 82.705 soggetti extracomunitari di cui il 50% impiegato in agricoltura e nel settore turistico.

Fonte: Avvenire.

Viaggio alle origini dell’«Alta Langa».
Un’azienda vinicola che da tre generazioni valorizza il territorio • Radici profonde nel territorio delle Langhe. Un’intensa passione frutto di oltre 50 annidi fiorente attività. E poi tanta lungimiranza: la stessa che ha guidato tre generazioni a farsi strada nel settore vinicolo, fino a trasformare una piccola azienda familiare in un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. La Cantina Piazzo, nata negli anni ’60 a San Rocco Seno d’Elvio, una frazione del comune di Alba, in Piemonte, è questo e molto altro. È tradizione. Ma è anche continua voglia di mettersi in gioco attingendo all’esperienza artigianale dei fondatori Armando Piazzo e Gemma Veglia. Il risultato è che oggi la cantina può contare su 70 ettari, il 60% dei quali rappresentati dal vitigno principe di queste terre, il Nebbiolo, destinato per lo più al Barbaresco e al Barolo, e vantare una produzione annua di 400.000 bottiglie, solo da uve di proprietà, con sedici le etichette destinate per il 90% al mercato estero e per il restante 10% al mercato nazionale.

Fonte: Giornale.

Intervista a Francesco Lollobrigida – Il vino e la sfida ai cambiamenti – “L’etichetta deve informare non condizionare”.
Vinitaly chiama a raccolta produttori e buyer internazionali per valorizzare un comparto che deve affrontare nuovi scenari dai mercati al clima fino agli alert dell’Europa sulle etichette “L’etichetta deve informare e non condizionare. Il ministro dell’Agricoltura arriva al Vinitaly da protagonista assoluto. “Il settore del vino gode di buona salute ma ci sono importanti sfide da affrontare anche sulla difesa di questa eccellenza”. Un ministro dell’Agricoltura che nasce il primo giorno di primavera si caratterizza come un uomo che vuole provare a portare un elemento di rinascita in un comparto, come quello agricolo, dove il bisogno di cambiamento, inteso come *** necessità impellente di adeguarsi ai tempi e alle nuove sfide, è l’imperativo principale. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura scelto da Giorgia Meloni, lo sta interpretando con forza spiegando a tutti il vero significato di sovranismo alimentare così lontano dall’autarchia e molto più vicino a tutela e sviluppo.

Fonte: Gusto.

Ruggito Vinitaly la carica dei buyer.
Dal 2 al 5 aprile attesi a Verona oltre mille protagonisti del mercato in arrivo da 68 Paesi Danese, ad di Veronafiere: un comparto sottovalutato bisogna raccontare il suo reale valore ( f CD uello del vino è un comparto che, al contrario di quello alimentare, è decisamente più esposto alle oscillazioni cicliche dettate dalla congiuntura economica e da agenti esogeni. Per il futuro sarà cruciale la capacità di reagire alle sfide poste dal cambiamento climatico”. Per Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere, il Vigneto Italia deve iniziare a ragionare sui possibili “rischi di transizione” che, secondo le stime del rapporto di Unione Italiana Vini, Vinitaly e Prometeia, potrebbero costare alla filiera del vino lo 0,7% del fatturato annuo, cento milioni, da qui fino al 2050. Per una spesa complessiva di circa 2,7 miliardi di euro. Il tema della sostenibilità, dunque, diventa centrale anche per l’export che, secondo il rapporto, è la chiave per fare crescere un settore che, compreso l’indotto (tecnologie e macchinari per il vigneto, la tecnologia e il controllo di qualità) vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530mi1a aziende con circa 870mi1a addetti.

Fonte: Gusto.

Il consumo moderato fa bene, non c’è solo l’alcol.
Studi mostrano che riduce la mortalità per cause cardiovascolari Gli effetti, erroneamente considerati nocivi, dell’alcol possono invece contribuire a esaltare e produrre sinergie se considerati insieme alle altre sostanze presenti nel vino. Giorgio Calabrese è docente di Dietetica e Nutrizione Umana. È anche presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare del Ministero della Salute. Caterina Calabrese è una giornalista e scrittrice, esperta della nutrizione e di alimentazione. “Per l’85% il vino è formato dall’acqua più acidi, zuccheri e minerali: a tutti effetti un alimento liquido” Recentemente l’Europa ha sollevato una polemica sul problema dell’alcol e la salute umana, ma stranamente questo abnorme allarmismo ha imboccato una strada unica contro il vino e la scienza si è divisa asimmetricamente. I1 vino contiene circa 1’85% di acqua e dal Gli acidi fenolici e i polifenoli conferiscono ulteriori benefici alla salute 10 al 15% di alcol (etilico, metilico e glicerolo) a differenza del superalcolico il cui contenuto alcolico va da 30° – 60° – fino a oltre 90° in alcuni casi.

Fonte: Gusto.

Cosi la forza dei giovani sta rimodellando il vino.
Conoscersi, confrontarsi, assaggiare i propri prodotti reciprocamente Le nuove generazioni fanno massa critica e ciò li distingue dai padri II caso scuola del Timorasso dove Walter Massa ha incoraggiato i ragazzi a fare squadra per promuovere e far crescere il territorio 3c O0 V6ssobho Classe 1961, sommelier e critico enogastronomico, collabora a La Stampa dal 1991. È autore del Il Golosario, la guida alle buone cose d’Italia, de Il Golosario Ristoranti e del Il Golosario Wine tour. Nel libro “Del Bicchiere mezzo pieno, quando nella vita conta lo sguardo”, la storia della sua vita. `Anche la differenza è l’inclinazione alla relazione che attiva quello e cambio che 40 anni fa mancava Qualè il nervo del vino italiano oggi? Le grandi aziende, gli enopoli, oppure quel mare di aziende famigliari che rappresentano il tessuto di un’economia dinamica? Il sistema Italia è un mix di tutto questo, dove appare chiaro che è la raggiunta qualità dei vini il faro, illuminato da un fattore di generale emulazione.

Fonte: Gusto.

Ecco perché ho scelto di produrre dealcolati.
Non sono un viticoltore che segue le mode, ma so guardare al futuro I miei alcohol free sono frutto di attente selezioni di uve Riesling tedesche Non fanno concorrenza ai vini tradizionali e sono usati anche in mixology Vart Foredori Martin Foradori Hofstätter, quarta generazione alla guida della tenuta J. Hofstätter a Termeno (Bolzano). Nel 2014 ha acquisito l’azienda Dr. Fischer in Mosella, dove produce i suoi Riesling. Dal 2017 possiede anche Maso Michei, in alta quota in Trentino. “Oggi molte persone non possono o non vogliono bete alcolici. gaze loto un prodotto di alta qualità è la mia e/ida” S i nasce vignaioli e si muore vignaioli. Non sarà certo un produttore come me, che si è reso portabandiera di una serie di battaglie per la tutela della qualità del vino altoatesino, a smettere i panni del vignaiolo tutto d’un pezzo. Scegliere di produrre vini dealcolati frutto di quella visione proiettata al futuro che ha tempre distinto la mia famiglia.

Fonte: Gusto.

giovani e il consumo consapevole.
Ormai è necessario guardare ai millennial potenziali e prossimi consumatori anche di grandi e costose etichette La sfida è creare esperienze di valore rendendoli curiosi e capaci di scegliere. Classe 1967, ha cominciato la sua carriera nell’azienda di famiglia. Crea nel 1992 il comparto Selezione Cuzziol Grandi Vini. Nel 2015 nasce Cuzziol GrandiVini srl di cui è amministratore unico, è presidente di Società Excellence dal 5 novembre 2020. Dalle Nft alle vendite on line, il rapporto fra produttori e wine lover è più diretto ante volte, nel mio lavoro quotidiano nel mondo dei vini fini, mi sento chiedere come si fa a comunicare il vino ai mercati.

Fonte: Gusto.

Giù le mani dal vino: basta allarmismi.
È una ricchezza per il nostro Paese La filiera conta un fatturato di 14 miliardi Combatteremo l’approccio ideologico degli alert sanitari verso un alimento che vanta diecimila anni di storia re etichette allarmistiche rientrano in un quadro di azioni che Bruxelles sta mettendo in atto da tempo”. Presidente nazionale di Coldiretti dal 2018, già vice presidente nazionale per 4 anni. Lombardo, tre figli, 50 anni, è laureato in giurisprudenza. Guida un’azienda zootecnica di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. il re dell’export e il prodotto che più degli altri racconta i territori. Il vino non è solo un prodotto agricolo, ma esprime la storia e la cultura delle nostre regioni, celebrato da poeti e artisti. Spesso i vigneti sono essi stessi dei monumenti. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel 2019 sono state iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco come paesaggio culturale.

Fonte: Gusto.

Erste+Neue.
cantina di Caldaro (Bz), ha affidato all’enologo Thomas Scarizuola il ruolo di Kellermeister. Da oltre 10 anni all’interno della realtà altoatesina, Scarizuola succede a Andrea Moser. Scarizuola è nato in Alto Adige- Südtirol nel 1989.

Fonte: Italia Oggi.

Il Brunello paga la burocrazia.
Ha i conti in rosso. Pesano alti costi e aiuti non pervenuti. L’attività promozionale del Consorzio del Brunello di Montalcino torna a pieni giri, ma il ritardo nell’erogazione di alcuni contributi pubblici manda il conto economico in rosso. Il bilancio del consorzio toscano rimane uno dei più cospicui a livello nazionale con entrate complessive nel 2022 per 3,9 milioni di euro, in crescita del 30%. Tuttavia i costi sono schizzati del 50% a 4,5 milioni (di cui 3,7 milioni per eventi, fiere e road-show), generando una perdita di 661 mila euro. «Il Consorzio ha potuto realizzare e partecipare a numerose iniziative di valorizzazione», ha dichiarato a ItaliaOggi il presidente Fabrizio Bindocci. «Infatti, i ricavi dell’attività caratteristica si sono incrementati di oltre il 120%. In corrispondenza della loro crescita, il consorzio ha sostenuto oneri per la realizzazione di eventi di carattere istituzionale, solo in parte coperti da contribuzioni dedicate.

Fonte: Italia Oggi.

Di Vino.
Vittoria definitiva del Consorzio Bolgheri. Il Tribunale dell’Unione Europea ha riconosciuto tutte le ragioni dell’ente toscano nel caso contro il marchio bulgaro Bolgaré, il cui ricorso viene giudicato definitivamente e manifestamente infondato, in quanto evocativo della denominazione. Nel 2017 l’azienda bulgara Domaine Boyar aveva fatto domanda per registrare il marchio «Bolgaré» nella classe dei prodotti alcolici. Dopo sei anni è arrivata la decisione del tribunale. Sono in fase di registrazione nuovi vitigni resistenti, tra cui il Glera per il Prosecco. E la novità dei Vivai cooperativi Rauscedo che porta a 25 il numero di cloni registrati. In dirittura d’arrivo anche le uve da tavola. Ora occorre una norma per l’utilizzo delle uve da vitigni resistenti che in Italia possono essere usate solo per vini da tavola, mentre in Francia e Germania anche per gli Igp.

Fonte: Italia Oggi.

Sarà un anno di investimenti….
Il 2023 di Schenk Italia gruppo vinicolo di Ora (Bz) che ha chiuso i12022 con 55 milioni di bottiglie vendute, un fatturato di 140 min di euro, +7% sul 2021 e con l’export al 70%. Entro l’anno Schenk Italia prevede l’acquisizione di ulteriori 30 ettari di vigneto a conduzione biologica, atti alla produzione di Negroamaro e Sussumaniello per le Tenute Masso Antico in Salento. In programma anche investimenti per circa 1,2 min di euro sulla sostenibilità e, in particolare, sulla capacità di produrre energia pulita. Azioni che permetteranno, a regime, un risparmio annuo di energia del 40%.

Fonte: Italia Oggi.

Docg Piacenza al primo prosit.
Il debutto con la vendemmia 2024. Resteranno la Doc C olli piacentini e la Igt Emilia Docg Piacenza al primo prosit Sarà la prima in Emilia Romagna ad annoverare un rosso. Il vino di Piacenza corre veloce verso la sua prima Docg. Dopo due annidi intenso lavoro condiviso con gli oltre 900 vignaioli e vinificatori del territorio, il Consorzio tutela vini Doc Colli Piacentini ha completato l’ambizioso aggiornamento dei disciplinari di produzione dei vini locali avviato a inizio 2021 e destinato a sancire una rivoluzione nella valorizzazione del proprio patrimonio enologico. Se il necessario iter burocratico tra Roma e Bruxelles rispetterà i tempi previsti, dalla vendemmia del prossimo anno si potrà brindare alla nascita della Docg Piacenza, la prima in Emilia Romagna ad annoverare al suo interno anche un vino rosso.

Fonte: Italia Oggi.

Nuova casa per lo spumante d’Abruzzo.
Ancora poche settimane al taglio del nastro fissato per il 21 giugno a Ortona. S’inaugura il nuovo stabilimento di vini spumanti in provincia di Chieti, per la cui costruzione regione Abruzzo e 10 cantine cooperative (tra cui Citra e Tollo) hanno messo sul piatto circa 9 min di euro, di cui 3,5 min di contributi pubblici. Tutte insieme le 10 cantine (oltre 3mila soci e 6.500 ettari) costituiscono Vinco, la cooperativa che farà ingresso in forze nel mercato delle bollicine attraverso una nuova etichetta e la valorizzazione delle uve tradizionali abruzzesi: Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico. Un sollievo per il Montepulciano d’Abruzzo che lo scorso 28 febbraio registrava giacenze, rilevate dal ministero dell’agricoltura, pari a 1,7 min di ettolitri (quasi 230 min di bottiglie), il 25% in più del 2018. Mentre negli ultimi 15 mesi, la Cdc di Pescara segnala uno scivolone del 27% del prezzo dello sfaso, da 6,20 euro/litro a 4,30/4,50.

Fonte: Italia Oggi.

C’è troppo vino nel mondo e poco consumo.
La Francia, che ha stanziato 400 milioni di euro per le misure sul vino, pensa di estirpare il 10% dei vigneti della sola zona di Bordeaux e alla distillazione. Lo ha detto Carlo Piccini, presidente Fedeagri-Confcooperative a margine dell’incontro con il ministro Francesco Lollobrigida. Dove ha sottolineato il rischio provocato dalla riduzione dell’uso dei fitofarmaci senza alternative. Con la proposta di regolamento Sur, che impone una riduzione del 62% dell’uso dei prodotti fitosanitari e il divieto assoluto di utilizzo di fitofarmaci nelle aree sensibili che in Italia rappresentano in media il 32% delle aree coltivate, sono a rischio coltivazione circa 4 milioni di ettari.

Fonte: Italia Oggi.

La distilleria romana Pallini si espande.
Lo fa in Italia con Limonzero , la prima versione senza alcol di limoncello, estensione del Limoncello Pallini, il secondo più venduto al mondo, e la cui filiera produttiva sarà tracciata in blockchain e certificata. Sul mercato estero, dove Pallini esporta per l’85% del fatturato, sarà proposto Amaro Formidabile, acquisito lo scorso anno dal liquorista romano Armando Bomba. La distilleria romana, guidata da Micaela Pallini, dal 2021 presidente di Federvini, continua ad ampliare l’attività di distribuzione con nuovi prodotti in portafoglio come i londinesi Berry Bros e Rudd. L’azienda ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 18 min di euro.

Fonte: Italia Oggi.

Il premiato «Sole» friulano.
La cantina storica di affinamento della tenuta dl Risano. Sotto, Roberto Pighin, oggi a capo dell’azienda omonima fondata dal padre e dagli zil nel 1963. Il premiato «Sole» friulano Sordi, il bianco della casa vinicola Pighin in provincia di Udine, si è aggiudicato i prestigiosi «Tre bicchieri» del Gambero Rosso. di Chiara Risolo «Tre Bicchieri» della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso 2023 se li è strameritati. Sordi, che in friulano significa sole, è un bianco che illumina i simposi e conferma (qualora ce ne fosse bisogno) come in quell’angolo a nord-est della Penisola, la terra, protetta dalle Alpi Carniche e Giulie e benedetta dall’Adriatico, sia capace di fare piccoli miracoli, naturalmente anche grazie alla cura e alla maestria dei produttori che nel Dna possiedono il gene del vino. Ce l’ha Roberto Pighin, anima di Pighin, storica realtà vitivinicola in provincia di Udine fondata nel 1963.

Fonte: Panorama.

Vino, Franciacorta partner della serata degli Emmy – Vino, Franciacorta vince la serata degli Emmy Award.
Agli Emmy, gli Oscar della tv di Los Angeles, si brinderà con le bollicine Franciacorta. Il presidente del Consorzio, Silvano Brescianini, ha firmato un contratto triennale con la Television Academy come sponsor ufficiale del prestigioso premio a stelle e strisce. Cappellini —apag.19 Vino, Franciacorta vince la serata degli Emmy Award Made in Italy Il consorzio bresciano di vini firma un contratto triennale con la Television Academy Rispetto al 2019, le vendite di Franciacorta negli Usa sono aumentate del 18% Micaela Cappellini Agli Emmy, gli Oscar della tv di Los Angeles, quest’anno si brinderà con le bollicine Franciacorta. Il consorzio dei vini bresciano ha appena portato a casa un contratto triennale con la Television Academy come sponsor ufficiale del prestigioso premio a stelle e strisce, la cui 75esima edizione è prevista per il 18 di settembre.

Fonte: Sole 24 Ore.

Premiati tre vini top nella guida Vitae 2023.
Sono di Casali Viticultori, Lini 910 e Rinaldini Reggio Emilia Sono stati premiati a Cesena Fiera i tre vini top del reggiano che hanno ottenuto il punteggio massimo nella guida nazionale Vitae 2023, l’autorevole pubblicazione dell’Associazione Italiana Sommelier (Ais). A premiare i vini sono stati il presidente nazionale Ais Sandro Camilli, il presidente Ais Emilia Luca Manfredi insieme al referente Vitae dell’Emilia Giulio Balsarin. Questi i vini premiati: Colli di Scandiano e di Canossa Pas Dosé Cà Besina 2017 di Casali Viticultori (Scandiano, la cui storia ha inizio nel 1900, quando Giuseppe Casali decise di trasformare la sua produzione famigliare in una vera e propria attività; In CorreggioPasDosè2017di Lini 910 (Canolo),cantina fondata nel 1910, appunto, dal bisnonno Oreste a Correggio; Moro del Moro 2016 di Rinaldini (Sant’Ilario d’Enza, fondata alla fine degli anni sessanta dal papà Rinaldo Rinaldini, che all’epoca gesti.

Fonte: Gazzetta di Reggio.

Eccellenze nel bicchiere Premiati i vini romagnoli.
Alla Fiera insignite 116 produzioni di Romagna, Emilia, Marche e Umbria Due vini cesenati hanno ottenuto le ‘quattro viti’ della guida nazionale Ais Vini eccellenti, vini top, premiati alla Fiera di Cesena. Ospiti delle grandi occasioni, a Cesena Fiera, sono stati i 116 vini eccellenti di Romagna, Emilia, Marche e Umbria che hanno ottenuto le ‘Quattro viti’, il punteggio massimo nella guida Ais nazionale Vitae. Sabato alla Fiera ci sono state le premiazioni. A premiare i vini nella seconda edizione di ‘Esperienze di Vitae’ sono stati i quattro presidenti Ais regionali (Adolfo Treggiari di Ais Romagna, Luca Manfredi di Ais Emilia, Stefano Isidori di Ais Marche, Pietro Marchi di Ais Umbria), insieme al presidente nazionale Ais, Sandro Camilli. La giornata è stata aperta da un saluto del presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini. Guardando nello specifico ai territori, 33 sono stati i vini top della Romagna, 31 quelli dell’Emilia, 30 nelle Marche e 22 in Umbria.

Fonte: Resto del Carlino Cesena.

Oli e vini di eccellenza, pioggia di premi sui produttori imolesi.
Il Gambero Rosso incorona il Frantoio Valsanterno, i sommelier indicano sei etichette fra le bottiglie top Oli e vini di eccellenza, pioggia di premi sui produttori imolesi Olio e vini imolesi sono grandi protagonisti, in questo periodo, dei rispettivi settori di riferimento. Un altro importante riconoscimento si aggiunge infatti al palmares di Frantoio Valsanterno: la prestigiosa ‘Guida oli d’Italia’ di Gambero Rosso ha assegnato tre foglie all’extravergine di oliva Monte di Nola 2022 e due foglie all’extravergine di oliva classico prodotti dall’azienda sulle prime colline imolesi. «Siamo davvero onorati che Gambero Rosso abbia assegnato a Monte di Nola il massimo riconoscimento – dichiara Marika Zaganti, responsabile commerciale del Frantoio Valsanterno.

Fonte: Resto del Carlino Imola.

Vinitaly, vetrina per cento – Più di cento aziende del vigneto Friuli in vetrina a Vinitaly.
Tra i temi del Salone le etichette e il prosecco. E ci sono anche le prime rinunce. Più di cento aziende del vigneto Friuli in vetrina a Vinitaly Tra i temi più sensibili falso Prosecco, etichette salutiste ed esportazioni Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida: faremo controinformazione positiva Appuntamento con il meglio del territorio al padiglione 6. Conto alla rovescia per Vinitaly 2023. La più importante rassegna italiana dedicata al vino si apre domenica a Verona. Sarà la prima senza alcuna restrizione Covid, dopo che l’anno scorso molte delegazioni asiatiche non avevano potuto partecipare. Quest’anno lo scenario nazionale mette il mondo dell’enologia di fronte a nuovi problemi tra falso made in Italy, etichette proibizioniste in Irlanda, gli attacchi al Prosecco.

Fonte: Messaggero Veneto.

La cantina di Casarsa rinuncia allo storico stand «Costi troppo elevati».
Anche altri produttori friulani hanno deciso di non partecipare II direttore Bellini: le fiere dovrebbero ripensare queste manifestazioni La cantina di Casarsa rinuncia allo storico stand «Costi troppo elevati». Defezioni a sorpresa tra i big regionali del vino che si apprestano a vivere, la prossima settimana, l’edizione numero 55 di Vinitaly, da domenica 2 a mercoledì 5 aprile. Se già nel 2022, l’anno della ripartenza, avevano fatto rumore le assenze di VenicaeVenica e Livio Felluga, due tra i brand più importanti del vigneto Friuli, quest’anno c’è da segnalare l’assenza, per la prima volta da quando si svolge Vinitaly, cioè dal 1967, della cantina La Delizia di Casarsa, la più grande coop del vino in regione. E a seguire le orme de La Delizia ci sono anche realtà più piccole, come la “Buse dal Lof” di Prepotto, che dopo oltre vent’anni getta la spugna. «E stata una scelta ponderata a lungo – dice il direttore della cantina casarsese Mirko Bellini – legata ai costi (80 mila euro complessivi tra stand, logistica, alloggi e sistemazioni varie), in rapporto al ritorno economico che per noi è praticamente zero.

Fonte: Messaggero Veneto.

Cesanese, Consorzio in rosa.
Pina Terenzi eletta presidente: «Crescere insieme ai prodotti». Il Consorzio di tutela per il Cesanese del Piglio si tinge di rosa, il neo presidente è Pina Terenzi. Imprenditrice “figlia d’arte”, 52 anni, è cresciuta tra i vigneti e la cantina della pluripremiata azienda vitivinicola “Giovanni Terenzi” di Serrone. È presidente nazionale dell’associazione “Donne in campo”, organo della Confederazione italiana agricoltori, e membro dell’associazione “Le donne del vino”. Nella sua azienda si occupa di amministrazione, public relations e organizzazione di eventi; nel 2008, insieme ad altri produttori, è riuscita a far ottenere la Docg al Cesanese del Piglio, primo vitigno nel Lazio a vantare il prestigioso marchio. Come è posizionato oggi il Cesanese? «Ogni regione d’Italia si identifica con un proprio vino e il Cesanese, pur essendo un prodotto di nicchia, comincia a posizionarsi bene, è un buon biglietto da visita del Lazio».

Fonte: Messaggero Frosinone.

Le novità dell’Oltrepo in vetrina al Vinitaly – Il Buttafuoco Storico dell’enologo Coquard e le proposte La Versa sbarcano al Vinitaly.
Oggi la presentazione ufficiale del padiglione Lombardia, ci sarà anche il Consorzio tutela vini Oltrepo Pavese Il Buttafuoco Storico dell’enologo Coquard e le proposte La Versa sbarcano al Vinitaly. Debuttano a Vinitaly l’edizione 2018 del vino consortile “Vignaioli del Buttafuoco Storico” e la nuova linea “La Versa”. A pochi giorni dal taglio del nastro della cinquantacinquesima edizione della fiera veronese in programma dal 2 al 5 aprile, sono già diversi gli eventi in calendario che coinvolgono i marchi oltrepadani. Il Vinitaly 2023 sarà l’occasione per il Consorzio Club del Buttafuoco Storico di Canneto Pavese (17 soci, 20 `vigne storiche” su 22 ettari per una produzione annua di 90 mila bottiglie) per presentare l’edizione 2018 dell’etichetta consortile “Vignaioli del Buttafuoco Storico” che nasce dall’assemblaggio di partite di vino provenienti dalle 20 vigne storiche.

Fonte: Provincia – Pavese.

Rassegna “Morbegno in cantina” Torna alle origini dopo tre anni di stop – “Morbegno in cantina” Ritorno alle origini dopo tre lunghi anni.
In autunno. Annunciato il bando per l’affidamento Tra le indicazioni, biglietto a 35 euro e 16mila presenze Bertarelli: «Non confliggerà con Degusta della Pro loco». «Ci dovrà essere un filo conduttore tra le proposte dei produttori». Il prossimo autunno torna “Morbegno in cantina”. Messa in stand by a causa della pandemia, la nota manifestazione dedicata al comparto vitivinicolo valorizzato attraverso le degustazioni negli storici locali sotterranei della città, è pronta a ritornare in scena dopo tre anni. Evento storico Lo spiega il neo assessore al Commercio, Maria Cristina Bertarelli, che si dice «contenta del ritorno delle “Cantine”.

Fonte: Provincia Sondrio.

Cresce il mondo delle cantine «Al lavoro i nuovi sommelier».
Corsi specialistici, il Fermano scommette sul settore enologico. Un altro settore trainante dell’economia dell’interno è rappresentato dalle cantine e dal mondo del vino che richiede sempre più personale esperto e preparato sia come enologi che come sommelier. Un comparto legato alla produzione della terra ma anche all’attenzione sempre maggiore che si punta sull’enogastronomia. Ed era ottobre 2020 quando a Falerone iniziò il corso per sommelier diretto da Tommaso Annibali, grazie alla volontà del Comune e in particolare della vicesindaco Pisana Liberati che si è spesa in prima persona nel promuovere l’iniziativa, sposando la causa della diffusione della cultura del vino come veicolo sociale di valorizzazione del territorio e di ampliamento delle competenze personali.

Fonte: Corriere Adriatico Fermo.

Asti e Moscato Docg volano a 103 milioni di bottiglie.
Pane burro e acciughe: tu chiamalo se vuoi marketing territoriale, ma intanto funziona. Succede nello stand del Consorzio dell’Asti Docg a Düsseldorf durante Prowein, uno dei principali, se non il principale evento fieristico nel mondo del vino. A gustare la «merenda contadina» con accompagnamento di un calice di bollicine aromatiche, un gruppo di operatori e giornalisti di mezza Europa. «E’ andata bene – racconta ora Giacomo Pondino, direttore del Consorzio – tanto interesse, pubblico professionale soprattutto dall’estremo Oriente, cinesi, sud coreani, anche vietnamiti. E poi certamente russi e tedeschi e Nord Europa in generale». E aspettando il Vinitaly ( 2-5 aprile) a Verona, il Consorzio può mettere in mostra gli ottimi risultati del 2022 che chiude con un segno «+» nonostante le difficoltà generali dei mercati.

Fonte: Nuova Provincia (Asti).

Gran Monferrato al Vinitaly per la candidatura europea – Gran Monferrato e Alto Piemonte uniti per la candidatura europea “Il vino è l’asset su cui puntiamo”.
Acqui Terme, Casale Monferrato e Ovada presenteranno lunedì al Vinitaly la candidatura ufficiale a capitale europea del vino per il 2024. L’annuncio è del presidente di Alexala, Roberto Cava: il territorio alessandrino si affiancherà all’Alto Piemonte (la zona novarese di Ghemme) per rafforzare un’immagine già importante del Piemonte produttivo e leader nel settore: «Il vino è l’asset su cui puntiamo, vogliamo aggiungere vagoni al nostro “treno”. Tre città un unico obiettivo LA PRESENTAZIONE UFFICIALE SARÀ LUNEDÌ AL VINITALY. Gran Monferrato e Alto Piemonte uniti per la candidatura europea “Il vino è lasset su cui puntiamo”. Due zone della regione unite per centrare un importante risultato: diventare Territorio europeo del vino 2024.

Fonte: Stampa Alessandria.

Gran Monferrato e Alto Piemonte uniti per la candidatura europea “Il vino è l’asset su cui puntiamo”.
Due zone della regione unite per centrare un importante risultato: diventare Territorio europeo del vino 2024. Se ne parlerà ufficialmente nei giorni del Vinitaly, soprattutto lunedì, ma già ieri il presidente di Alexala, Roberto Cava, ha annunciato che le città di Acqui Terme, Casale Monferrato e Ovada si presenteranno come Gran Monferrato accanto a Ghemme e all’Alto Piemonte per provare ad assicurarsi il riconoscimento. «Parliamo spesso di sinergie e di collaborazioni, questa volta — sottolinea Cava — c’è stato un allargamento ulteriore. Ed è un grande risultato che Alto Piemonte e Gran Monferrato lavorino insieme. Anziché fare i due galli nel pollaio che si combattono per ottenere il ruolo, si sono messi d’accordo per riuscirci entrambi.

Fonte: Stampa Asti.

La carica del Consorzio Tutela Vini Doc a Verona con 68 aziende e 125 etichette.
Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia giunge a Verona per l’edizione numero 55 del Vinitaly che con più di 4mila aziende espositrici in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico, è in programma dal 2 al 5 aprile 2023. Al Vinitaly hanno quest’ anno aderito 68 aziende siciliane, che saranno presenti attraverso le loro referenze allo stand (G87, Padiglione 2 – Sicilia), per un totale di ben 125 vini. Il Consorzio propone inoltre alcuni appuntamenti per illustrare alcuni dei suoi progetti e delle sue attività. “Siamo lieti di partecipare alla 55° edizione del Vinitaly”, sottolinea Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, “che di certo negli anni ha contribuito alla crescita e al successo del vino italiano sui mercati internazionali.

Fonte: MF Sicilia.

Bolgheri non sarà mai Bolgarè Il Consorzio Doc vince la battaglia.
II tribunale dell’Unione Europea: «II marchio bulgaro di vini non può essere associato alla Toscana» Si mette la parola fine a una vicenda che minacciava la denominazione d’origine. Dopo ‘Tuscany’, la parola Bolgheri è una delle più ricercate sul web. Non solo dagli amanti del vino. Un marchio di grande valore, capace di muovere un’economia di centinaia di milioni di euro, considerando anche il movimento turistico collegato. Ecco perché la vittoria ottenuta dal Consorzio Doc Bolgheri e Bolgheri Sassicaia è particolarmente importante. Intendiamoci: difficile confondere una bottiglia di Sassicaia con un vino bulgaro, ma il comparto deve essere comunque tutelato.

Fonte: Nazione.

Bolgheri, fermato l’attacco alla Doc – Bolgheri ha vinto. Sancita in Europa la illegalità dei marchi ‘furbetti’.
L’Europa dà ragione al consorzio di tutela del vino, bocciato il marchio bulgaro Bolgarè che imita il nome Bolgheri ha vinto Sancita in Europa la illegalità dei marchi ‘furbetti’ Servizi nel qN e a pagine17 Non potrà essere usato il termine Bolgarè per alcuni vini della Bulgaria. Numero simile di lettere di cui le prime quattro uguali; identità di prodotto, somiglianza figurativa nei caratteri scritti. Bolgheri non può essere imitato. La parola, che dopo il termine ‘Toscana’, risulta la più ricercata e conosciuta su internet, non è solo un marchio ormai a livello mondiale, ma rappresenta un patrimonio da difendere e ora lo sarà ancora di più. C’è stata infatti la vittoria definitiva in Europa per il Consorzio di tutela dei vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia a difesa del marchio Bolgheri.

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Il vino di Bolgheri batte le imitazioni Stop al “Bolgaré” – Bolgheri, bando alle imitazioni. L’Europa vieta il marchio Bolgaré.
Vino Dopo 6 anni di battaglia il Tribunale Ue stoppa un’azienda bulgara Un nome “evocativo” della denominazione toscana. «Sentenza importante per tutte le Doc» esulta il Consorzio idi Marla Meini Bolgheri Vince l’originale: Bolgheri, una delle eccellenze mondiali del vino, ha avuto ragione. Anche se ci sono voluti sei annidi battaglia legale, il Consorzio di tutela dei vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc, è riuscito a far cancellare il marchio “Bolgarè”. Ieri il tribunale dell’Unione europea ha respinto in maniera definitiva e inequivocabile il marchio che un’azienda vitivinicola della Bulgaria aveva depositato presso l’Ufiïcio marchi europeo, l’Euipo, nella classe dei prodotti alcolici. La battaglia comincia nel 2017.

Fonte: Tirreno.

Cna e Ice Buyers da tutto il mondo a Pisa per degustare.
Tre giorni alla scoperta del vino toscano, dove nasce esi sviluppa, delle aziende agricole e dei sapori esaperi di queste terre. Da129 marzo al 1 aprile nella provincia di Pisa si svolgerà un “incoming” destinato a buyers stranieri ed organizzato da Cna Nazionale e da Ice-Agenzia. Gli 11 buyers provenienti da Canada, USA, Regno Unito, Corea, Svezia e Svizzera incontreranno con 36 aziende selezionate in tutta la Toscana provenienti dalle province di Arezzo, Siena, Lucca, Pistoia, Firenze e Pisa. l partecipanti incontreranno la maggior parte delle’ cantine’ nella sede della camera di commercio di Pisa; sono però anche previste visite in azienda nelle giornate del 30 e 31 marzo. Un’occasione importante per agganciare potenziali acquirenti.

Fonte: Tirreno.

«Una sentenza storica».
Il caso “Bolgarè” Il tribunale europeo ha stoppato il marchio bulgaro perché troppo simile a Bolgheri, tanto da trarre in inganno il pubblico. Bolghed Sei lunghi anni, poi la vittoria. Definitiva. Bolgheri batte Bolgarè, l’originale vince sull’imitazione. Il marchio dell’azienda vitivinicola bulgara, Domain Boyar è stato respinto dal tribunale dell’Unione europea, con una sentenza destinata a fare scuola. Troppo ‘evocativo” della denominazione toscana. «Come Consorzio siamo davvero soddisfatti dell’esito — commenta il direttore Riccardo Binda -, anche se ci sono voluti oltre 6 anni per arrivare alla fine. Le attività dei Consorzi sono spesso attenzionate dal punto di vista della promozione, ma come dice il nome, siamo anzitutto un Consorzio di Tutela, ed è !a tutela la cosa più importante. Si tratta di un’attività e di sforzi costanti che spesso sembrano invisibili, ma che sono invece fondamentali.

Fonte: Tirreno Piombino-Elba-Cecina-Rosignano.

Cento eccellenze dall’Umbria alla conquista di Vinitaly.
Tra i protagonisti dell’edizione 55 del Vinitaly ci sarà senz’altro il vino umbro, che da domenica al 5 aprile avrà puntati addosso i riflettori del celebre evento in programma a Verona. Nel Padiglione 2 dello stand A9/F9 saranno infatti presenti ben 50 espositori, con 22 aziende vitivinicole riunite sotto l’egida Umbria Top Wines: Scacciadiavoli, La Veneranda, Benedetti e Grigi, Villa Mongalli, Adanti, Cantina Tudennum, Cantine Briziarelli, Dionigi, Tenuta Bellafonte, Tenute Baldo, Valdangius, Colle Uncinano, Madrevite, Sasso dei Lupi, Chiorri, Roccafiore Organic Wines, Fattoria di Monticello, Vetunna, Blasi Cantina, Baldassarri, Tenuta Il Botto e Castello di Montegiove. Inoltre lo spazio dedicato all’Umbria vedrà presenti anche tre Consorzi di tutela, ovvero Montefalco, Trasimeno e Torgiano, a cui si aggiunge il Consorzio del Prosciutto di Norcia IGT. Nell’ormai tradizionale Enoteca Regionale saranno oltre 100 le etichette in degustazione.

Fonte: Messaggero Umbria.

Trasimento – I vini del Trasimeno a Verona Trasferta al “Vinitaly” per le produzioni del lago.
Saranno presenti dodici cantine. «Un’importante opportunità per far conoscere e valorizzare le etichette che nascono sui nostri pendii». Sarà l’occasione per far conoscere anche le bellezze del comprensorio e attrarre nuovi turisti. II vino degli Etruschi va in “missione” alla kermesse più famosa d’Italia. II Consorzio di Tutela Vini Trasimeno e la Strada del Vino Trasimeno sono pronti per presentarsi al Vinitaly di Verona, la fiera di riferimento del mondo del vino. L’evento si svolgerà dal 2 al 5 aprile 2023 e ospiterà produttori, esperti del settore e winelovers da tutto il mondo. II Consorzio di Tutela Vini Trasimeno, oltre a raccontare la sua storia e i progetti futuri, condividerà il suo stand con sette cantine, alcune alla loro prima partecipazione, mentre altre cinque aziende (quattro del consorzio, a cui si aggiunge anche una della Strada del Vino) avranno il loro stand personale.

Fonte: Nazione Umbria.

Collis Wine Group si rafforza Nasce un polo da 220 milioni.
Nuova operazione dopo l’incorporazione delle società cooperative di Colognola e dei Colli Berici Collis Wine Group si rafforza Nasce un polo da 220 milioni Rinnovata la partnership con Casa Vinicola Sartori e Cantine Riondo per dare vita a una newco da 100 milioni di bottiglie. Il mondo del vino veronese da tempo si sta riorganizzando in filiere più solide e strutturate. Anche Collis Veneto Wine Group, tra le prime realtà cooperative vitivinicole nazionali con sede a Monteforte d’Alpone annuncia di aver imboccato questa strada per migliorare ed efficientare governance e filiere produttiva e commerciale, per far fronte ai cambiamenti del mercato nazionale e mondiale e all’evoluzione delle strategie dei competitor. Il primo passo del progetto è stato formalizzato a febbraio, quando le assemblee dei soci delle due cantine cooperative, la vicentina Colli Berici e la veronese Colognola ai Colli hanno approvato la fusione per incorporazione in Collis Veneto Wine Group, fino al momento organismo cooperativo di secondo grado, nato nei 2008, con la mission di commercializzare i prodotti delle due coop.

Fonte: Arena.

Torna Vinitaly and the City Brindisi in centro con 50 eventi – Vinitaly and the city, 50 eventi Piano speciale per la viabilità.
Da venerdì in vista della rassegna in fiera. Il piano per il traffico Toma Vinitaly and the City Brindisi in centro con 50 eventi •• Quattro giornate di appuntamenti all’insegna del vino, per una grande festa nel cuore della città. Da venerdì a13 aprile, in orrasione di Vinitaly, torna Vinitaly and the City: cinquanta eventi tra degustazioni, masterclass, talk e incontri all’insegna dell’eccellenza enologica tra piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. Da venerdì a lunedì in piazza dei Signori, piazza del Tribunale e Cortile Mercato Vecchio Vinitaly and the city, 50 eventi Piano speciale per la viabilità Degustazioni, musica, incontri culturali, talk e masterclass. Ospiti i volti televisivi Roberto Valbuzzi, Joe Bastianich e il vincitore dell’ultima edizione di Masterchef, Edoardo Franco Nicolò Vincenza •• C’è un Vinitaly dentro alla fiera e ce n’è uno fuori, in città. Il primo è dedicato agli addetti al lavoro, al business del vino. Il secondo, invece, ad appassionati, curiosi e amanti del prodotto. E così a Vinitaly si affiancherà anche Vinitaly and the city, da venerdì a lunedì 3 aprile.

Fonte: Arena.

«Profumi di Bardolino» nella saletta Molo 3 al porto di Cisano.
Torna Profumi di Bardolino oggi alle 20,30 nella saletta Molo 3 al porto di Cisano. In primo piano il Vino Casaretti «Olte Longhe». Nella stessa serata occhi puntati anche su il «Vino nell’arte» a cura di Michela Parolini. K.J.

Fonte: Arena.

Quando una bottiglia regala quel tocco di Nft.
Con JV il vino «sposa» l’innovazione tecnologica Si cambia la visione culturale col sistema blockchain •• Il vino è sensazione ed emozione. Con JV il vino è anche innovazione tecnologica. Il progetto innovativo sviluppato daJKsrl in collaborazione con Vero4Chain srl, spin off dell’Università di Verona, ha portato alla creazione di un sistema di certificazione digitale per il tracciamento e la cessione dei prodotti vitivinicoli Jako Wine, sfruttando nuove tecnologie a basso gas price e consumo energetico. Tale sistema consiste nella creazione di Nft – Non Fungible Token – ossia token digitali non fungibili, che rappresentano univocamente ciascuna delle bottiglie legate agli eventi organizzati dalla cantina per i propri ospiti, gli amici e i clienti.

Fonte: Arena.

Vinitaly: opere d’arte, tamponi ed eventi in città – La fiera del vino tra opere d’arte e punto tamponi per il ritorno dei cinesi.
Una cinquantina d’eventi in centro con il fuori salone, i quadri degli Uffizi in fiera e il piano del traffico: la città si prepara a Vinitaly. La fiera del vino tra opere d’arte e punto tamponi per il ritorno dei cinesi Un Caravaggio e un Reni dagli Uffizi, ma «sorvegliati speciali» restano anche traffico e parcheggi. «Bacco» di Caravaggio, olio su tela realizzato attorno al 1596. E il «Bacco Fanciullo» di Guido Reni, con la sua cornice antica, intagliata con motivi di pampini e grappoli d’uva. La storia e la politica Si ammanterà anche d’arte l’edizione 2023 di Vinitaly, con le due tele degli Uffizi di Firenze che saranno esposte al Palaexpo. Capolavori che raccontano l’ebbrezza e il vino e per le quali sono state previste delle misure di salvaguardia e controllo particolari, di cui ieri si è parlato durante il comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Donato Cafagna e incentrato sulla kermesse enologica.

Fonte: Corriere di Verona.

Le migliori etichette italiane ambasciatrici a OperaWine.
II mosaico italiano, dentro OperaWine, è a maggioranza toscana: 35 aziende. Segue il Piemonte, 19. Quindi il Veneto, 17 aziende di cui quattordici veronesi. Parliamo delle etichette scelte per OperaWine, che sabato farà da prologo a Vinitaly, alle ex Gallerie Mercatali di fronte alla fiera. In tutto i3o produttori da tutte le regioni d’Italia, selezionati dalla rivista Wine Spectator come ambasciatori del vino italiano. E la dodicesima edizione di un appuntamento nato per offrire agli operatori specializzati una panoramica sui migliori vini di casa nostra. Un evento che parte dalla classifica redatta dalla rivista americana tramite giudici che sottopongono a un esame visivo e gusto olfattivo i vini selezionati, assegnando a ciascuno un punteggio sulla base di diversi criteri. Fino alla lista da 130 etichette che diventano il cuore dell’anteprima di Vinitaly.

Fonte: Corriere di Verona.

Vinitaly & The City: il «brindisi diffuso» col vino nato sott’acqua.
Cinquanta eventi tra cultura, musica e degustazioni. II vino ufficiale di Vinitaly and the City si chiama «Akènta Sub», è un vermentino sardo che si affina in mare, a quaranta metri di profondità nelle acque protette del Parco regionale di Porto Conte ad Alghero. Un progetto sperimentale, nato una dozzina d’anni fa. Raccontano dalla cantina Santa Maria La Palma che <d’ispirazione è arrivata dal ritrovamento, nel 2010, di un vascello affondato nel mar Baltico a metà del XIX secolo, con centinaia di bottiglie di champagne nella stiva: a distanza di oltre 150 anni, questo vino si era conservato in maniera eccellente… così ci siamo chiesti, perché non lavorare su un affinamento sott’acqua come se il mare fosse la nostra cantina?»

Fonte: Corriere di Verona.

Maeli a caccia di fondi sul web per salvare le viti dalla siccità.
L’imprenditrice dei Colli Euganei Elisa Dilavanzo: «Vogliamo realizzare un impianto di micro irrigazione pilota in l’Europa coinvolgendo in azienda anche gli appassionati». La siccità è una minaccia concreta per i vitigni italiani e del Nordest. Cinque donne coraggiose e appassionate di vino che non vogliono arrendersi ai cambiamenti climatici hanno lanciato una raccolta fondi per realizzare un impianto di micro irrigazione sotterraneo nei vigneti Maeli sui Colli Euganei, terreno vulcanico unico al mondo di non facile gestione. «È un impianto pilota, il primo progetto del genere in Europa: vogliamo utilizzare tecnologia israeliana che ci permetterà di risparmiare almeno il 25% di acqua rispetto a un’irrigazione normale e di raccoglierne negli invasi sotterranei – spiega Elisa Dilavanzo, l’imprenditrice che nel 2014 ha rilevato la cantina Maeli col supporto di uno degli alfieri del Prosecco trevigiano Gianluca Bisol, che ha creduto da subito a questo progetto per il territorio.
Fonte: Gazzettino.

Coop Colli Bendi sposa Colognola E nasce Collis.
Gestirà una filiera con 6.000 ettari di vigne coltivate da 1.800 soci •• Nasce una nuova realtà nel mondo vitivinicolo veneto. Le cantine cooperative Colli Berici, vicentina, e Colognola ai Colli, veronese, si fondono in Collis. Nasce così una newco che riunisce due delle società partecipate, Cantine Riondo e Casa vinicola Sartori. Collis Veneto Wine Group, tra le prime realtà cooperative vitivinicole, con sede a Monteforte d’Alpone, si riorganizza con l’obiettivo di migliorare ed efficientare la governance, la filiera produttiva e commerciale al fine di fare fronte ai mutamenti del mercato nazionale e mondiale del vino oltre che all’evoluzione delle strategie dei competitor. Collis Veneto Wine Group, nato nel 2008 attraverso il conferimento delle aziende delle cantine cooperative Colli Berici e Colognola ai Colli, diventa un soggetto di primo grado tramite l’incorporazione delle due cooperative di base.

Fonte: Giornale di Vicenza.

Il Prosecco batte tutti sui mercati esteri «Ora puntare sul bio».
Il Prosecco nel 2022 è la Dop che cresce più di tutti nei mercati esteri : +20,2% in valore e +4% in volume. Da solo rappresenta il 32,6% dell’export dei vini Dop italiani, seguito dai rossi della Toscana (13,6%), mentre i bianchi del Veneto sono al 7% e i rossi del Veneto al 6,2% (Wine Monitor Nomisma). Per Salvatore Feletti, della Cia Treviso «serve una normativa che tuteli il valore delle nostre produzioni e garantisca la sostenibilità economica delle filiere, in parallelo a quella ambientale». Oggi i fattori green sono infatti determinanti per il 10% nella scelta del consumatore; nei prossimi tre anni i vini biologici vengono dati in crescita al 20% e i vini sostenibili al 18% (Fonte Survey Nomisma Wine Monitor 2022). Crescono — fa sapere la Cia – i nuovi mercati: Est Europa e Sudest asiatico hanno un forte interesse verso per il Prosecco. Gli esempi? La Corea del Sud, fra 2019 e 2002 registra un + 249%invaloree + 247%involume; la Bulgaria rispettivamente +205% e +202%; la Lettonia +191% e +216%; la Romania +165% e +139% e la Lituania +147%e +150%.

Fonte: Tribuna Treviso.

Nuova proprietà per la storica Cantina Zaccagnini di Bolognano, è stata acquisita da Argea.
Nuova proprietà per la storica Cantina Zaccagnini di Bolognano che è stata acquisita da Argea. Argea ha infatti perfezionato l’acquisizione della prestigiosa azienda abruzzese famosa nel mondo per la produzione del vino dall’iconico “Tralcetto”. L’annuncio della sigla dell’accordo era stato comunicato lo scorso 11 ottobre. L’ingresso di Cantina Zaccagnini permette ad Argea di rafforzare il suo posizionamento in un’area vitivinicola strategica come l’Abruzzo e su un mercato significativo come quello statunitense. Parallelamente, confermando l’originale modello di business del gruppo teso a valorizzare il ruolo dei fondatori e delle famiglie che hanno guidato le aziende, Marcello Zaccagnini investirà nel progetto di Argea con una partecipazione azionaria, continuando a condividere la propria esperienza e restando prezioso ambasciatore del marchio da lui creato.

Fonte: IlPescara.

Winesurf: le 100 cantine italiane Five Stars.
Un riconoscimento particolare per 100 cantine italiane che nella guida vini abbiano dimostrato di avere le seguenti caratteristiche:
sono presenti sulla nostra guida da molti anni, hanno ottenuto, anno dopo anno, ottimi risultati e sono cantine consolidate, visitate più volte da Carlo Macchi e dai suoi collaboratori, con una qualità alta e affidabile. Tre cantine della Tuscia tra le cento. Nessuna de I Luoghi del Cesanese.
D’altronde “i veci” come Carlo Macchi nonostante il loro continuo peregrinare, a dispetto dell’età, in giro per cantine, vivono molto di ricordi.

Fonte: Carlo Zucchetti.

Barolo e Derthona: la rivoluzione del vino attraverso la qualità, l’ardire e l’amore per la terra.
La rivoluzione nel vino ha una partenza, mai una fine. Ha una base imprescindibile, l’amore per la terra, e fa sì che sia vietato accontentarsi e fermarsi. È una miscela strana fatta di ribellione e gratitudine. Azioni e riflessioni si sono intrecciate nel Salotto, all’interno dell’evento “Il Barolo e il Derthona vanno in scena a Milano” organizzato da Strada del Barolo e grandi vini di Langa e Terre Derthona – Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi con Go Wine alla Fondazione Stelline. Nel Chiostro della Magnolia un percorso affascinante, per degustare Barolo Docg e Timorasso Derthona Doc, accanto a prodotti agroalimentari di eccellenza del territorio del Piemonte. Dopo i saluti di Daniele Manzone, direttore di Strade del Barolo e Grandi Vini delle Langhe, Cinzia Benzi e Raffaele Foglia di Identità Golose hanno dato vita a quello che è già “rivoluzionario” in termini di degustazione: una conversazione piacevole e sincera, la quale conduceva a ritrovare nei calici quanto emergeva dalle narrazioni dei produttori.

Fonte: Identità Golose.

Vino italiano e fatturati 2022: al top Cantine Riunite & Civ, seguita da Argea e Italian Wine Brands.
I numeri dell’Osservatorio Pambianco. Una classifica influenzata dai tanti casi di “Mergers and Acquisitions”, sempre più frequenti. Come più volte scritto in tanti nostri articoli ed in molte analisi, il 2022, per il vino italiano, nonostante l’onda lunga del Covid, la guerra in Ucraina, l’impennata del costo dell’energia e delle materie prime e un’inflazione fuori controllo, è andato meglio del previsto. E la riconferma, alla vigilia di Vinitaly 2023, di scena dal 2 al 5 aprile a Verona, arriva anche l’analisi dei fatturati delle 15 maggiori aziende vitivinicole del Belpaese, firmata da Pambianco, che sottolinea come “le grandi aziende del made in Italy vitivinicolo non solo hanno respinto le difficoltà ma sono anche cresciute, tratteggiando un comparto in grado di aumentare il proprio volume d’affari. Se si considera la sommatoria dei fatturati, infatti, la crescita media è stata del 9%, passando da poco meno di 3,9 miliardi di euro a poco oltre i 4,2 miliardi”.

Fonte: WineNews.

Tappo a vite o di sughero, quale mantiene la qualità del vino intatta.
Amanti del vino, questo articolo è per voi: è meglio il tappo a vite o di sughero? Quale dei due mantiene intatta la qualità del vino? Solitamente il tappo a vite gode di una pessima reputazione, ma è davvero un tappo da evitare in tutti i casi? Scopriamolo insieme, dando la parola agli esperti sommelier. Il tappo di sughero è la tradizione, è la prima scelta da sempre e forse continuerà ad essere così. Questo piccolo pezzo ricavato dalla corteccia della quercia è davvero in grado di preservare la qualità del vino contenuto nella bottiglia? Vi siete mai chiesti perché viene scelta proprio la corteccia della quercia per fare i tappi di sughero? La risposta è semplice: questo tappo non risente dello scorrere del tempo, rimane intatto, identico e perfetto a differenza di tappi realizzati in altri tipi di materiali. Inoltre è resistente al fuoco e all’acqua e consente al vino di invecchiare bene. Il sughero garantisce comunque al vino la possibilità di respirare, ma senza eccessi.

Fonte: Wine and Food Tour.

Qual è il vino italiano più venduto al mondo? In cima alla classica un insospettabile.
Alla domanda su quale sia il vino italiano più venduto del mondo in molti, probabilmente, sarebbero indecisi nella risposta dovendo scegliere tra i prodotti enoici più rappresentativi del nostro Paese come, per esempio, il Brunello di Montalcino oppure il Barolo. Ebbene, nessuno di quelli sopra citati è in cima alla classifica delle vendite internazionali. Il vino italiano che maggiormente viene richiesto oltre confine infatti è uno al quale non tutti probabilmente pensano in un primo momento: il Lambrusco.

Fonte: Cookist.

Vino Nobile di Montepulciano: un’Anteprima che segna il confine tra passato e futuro.
La Denominazione del Vino Nobile di Montepulciano ha vissuto, negli ultimi decenni, un periodo molto tribolato. Nel 1980 fu il primo vino italiano a fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita; ma, da allora, è iniziata la sua lunga sofferenza: proprio in quegli anni, il vicino Brunello di Montalcino ha iniziato la sua lunga ed inarrestabile ascesa sulla scena italiana e mondiale, offuscando la fama di tanti vini, soprattutto il Nobile.

Fonte: Luciano Pignataro.

Per tutti gli amanti del vino Vinitaly è ormai alle porte.
Edoardo Freddi International, prima realtà italiana di export management per le aziende vinicole, è presente all’interno del Palaexpo Lombardia insieme a Sapiens Spirits, il Brand di FreedL Group che rappresenta i migliori distillati italiani sui mercati internazionali. Sabato 1° aprile, a partire dalle 18:00, è possibile partecipare, previa richiesta di accredito, al primo Portfolio Tasting Dinner organizzato dall’azienda presso lo stand di Tenute Salvaterra, una delle cantine partner di Edoardo Freddi. Dopo il successo della scorsa edizione, torna “Passport Campaign”, l’iniziativa firmata Coravin per compiere un viaggio nel mondo del vino alla scoperta delle migliori etichette delle aziende partner. Ogni giorno i partecipanti possono visitare gli stand delle cantine aderenti al progetto per ritirare il loro passaporto e assaggiare i migliori vini spumanti preservati con Coravin ® Sparkling™. Per ogni vino degustato si ottiene un timbro.

Fonte: Apetime-Magazine.

Schillaci: “Effetti benefici da vino rosso in modiche quantità”.
Il vino “soprattutto rosso in modiche quantità, fa parte della dieta mediterranea con effetti benefici antiossidanti e contro le malattie cardiovascolari”. La “nostra posizione sul vino è chiara e soprattutto di promozione di una dieta che ha effetti benefici anche sulla salute”. In Irlanda, ha concluso Schillaci, “c’è un problema di alcolismo ma riguardante soprattutto i superalcolici”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci in conferenza stampa al termine del Cdm.

Fonte: Stream24 – Il Sole 24 Ore.

STAMPA ESTERA

A Leap Backward for Kabinett Rieslings.
The pleasant vintage seems to recall a time when growers battled to ripen grapes. DISCUSSIONS OF RECENT VINTAGES often center on the challenges posed by the climate crisis. Wine has been a leading indicator of how the world is changing, whether you measure by intense heat, drought or once-rare disasters that now seem to occur regularly, like spring frosts, summer hail and forest fires. This plunge into a new climate reality is part of what makes the 2021 vintage in parts of Northern Europe so fascinating, particularly in France and Germany. After three straight hot years from 2018 to 2020, the ’21 vintage was like a great leap backward into the years before climate change, a time that shaped 20th-century perceptions of the wines from these regions. It was cool and wet, and growers battled mildew and other maladies that were rare in the recent hot, dry years. As a result, regions in France and Germany made wines in 2021 that producers like to call “classic,” which is an accurate description even though it’s a term often used as a euphemism for “bad vintage.” I’ve been thinking of them as “pre-climate change wines.” From a grower’s perspective, 2021 might be considered a bad vintage because the farming was so difficult. Yields were significantly lower, which means producers have less wine to sell. From my viewpoint, the best ’21s recall a delicacy and grace that has been rare in an era when growers around the world must often battle to keep their grapes from overripening. I’m particularly interested in the ’21 German vintage because it allowed growers to make some beautiful, lightly sweet kabinett rieslings, a lacy style that has been difficult to achieve for most of the 21st century because of climate change. To understand kabinett, let’s review German wine nomenclature, which can differ depending on whether a wine is intended to be dry or sweet. Nowadays, dry German rieslings are assessed like most other dry wines around the world, by how they taste and where the vineyards are situated. Those with the most potential might have a designation like Grosses Gewächs. Sweet wines, on the other hand, are measured not by taste or site but by the level of ripeness in the grapes when they are harvested. This Prädikat scale designates minimum ripeness levels for wines to be called, in ascending order of ripeness: kabinett, spätlese, auslese, beerenauslese and trockenbeerenauslese. When I began learning about wine in the 1980s, good kabinett rieslings were barely sweet and wonderfully refreshing. They were delicate wines that made me think of that moment in early spring when buds were just beginning to open. Many were low in alcohol, maybe 7.5 percent or so, the sort of bottles you’d consider having with lunch. Climate change has not been friendly to kabinett.

Fonte: New York Times Food.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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