Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 29 giugno 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Calabria, dal cuore antico di Cirò sgorgano i vini di casa Librandi.
Sotto un sole rovente, Paolo Librandi cammina in mezzo ai vigneti di Rosaneti, la principale delle sei tenute del gruppo. E racconta la storia di un’impresa partita dal sogno di due fratelli e divenuta nei decenni sinonimo d’eccellenza nel settore enologico calabrese, italiano e internazionale. Un marchio che ha fatto di cinque parole chiave («Identità, territorio, famiglia, azienda, sostenibilità») la roccia su cui costruire un modello d’impresa che, a queste latitudini, rappresenta insieme una rarità e un modello a cui tendere: «Siamo un’azienda a conduzione familiare e siamo tutti impegnati con passione in ogni attività, dalla gestione dei vigneti alla produzione del vino e alla commercializzazione. Anche i nostri dipendenti li consideriamo parte della famiglia allargata…». Correva il 1953 quando a Cirò Marina, in una cantina di di via Tirone, iniziò l’imbottigliamento di vini ottenuti da uve di Gaglioppo e Greco bianco.
Fonte: Avvenire L’Economia civile.
Vino e birra trattati come il fumo.
Il governo di Dublino ha notificato la proposta a Bruxelles. Un precedente per tutta l’Ue Vino e birra trattati come il fumo L’Irlanda vara la prima etichetta allarmistica per bottiglie. Tanto tuonò che piovve. L’incubo dei vignaioli italiani di vedersi stampigliare sulle bottiglie di vino un’etichetta allarmistica, come quelle applicate sui pacchetti di sigarette per disincentivarne acquisto e consumo, prende corpo. L’Irlanda è il primo paese dell’Unione europea ad aver messo a punto e ad aver notificato (il 21 giugno 2022) alla commissione Ue un proprio progetto di regolamento sulla salute pubblica, che include anche la stampigliatura di avvertenze sanitarie obbligatorie (health warnings) sulle etichette delle bevande alcoliche.
Fonte: Italia Oggi.
Marchesi Antinori sugli scudi della finanza.
Marchesi Antinori ha vinto la quinta edizione del Premio Attrattività Finanziaria della partnership Eccellenze d’Impresa (Arca Fondi sgr, Harvard Business Review Italia e Gea – Consulenti di direzione) per la categoria delle aziende non quotate. Il premio è stato istituito nel 2018 da Eccellenze d’Impresa, il laboratorio di pensiero manageriale che ha l’obiettivo di trasferire la più avanzata cultura d’impresa internazionale all’imprenditoria italiana. Marchesi Antinori è stata premiata in quanto a «performance finanziarie eccezionali, con marginalità molto elevata e crescita costante nel lungo periodo; una elevata e costante crescita organica, con valorizzazione e continuo sviluppo dei marchi storici premium della società; una rilevante crescita inorganica basata sulla ricerca continua di opportunità di acquisizione; un’eccellente grado di internazionalizzazione, pari al 64% delle vendite totali».
Fonte: Italia Oggi.
Oltre 23 mln per Mgm – Mondo del Vino.
Mondo del Vino Oltre 23 milioni di euro dal ministero dello Sviluppo economico (Mi Se) perla crescita di Mgm – Mondo del Vino. Il MiSe ha approvato il contratto di sviluppo presentato dall’azienda di Priocca (Cn) per ampliare e ammodernare gli stabilimenti produttivi di Priocca (Cn) e di Acqui Terme (Al) attraverso un investimento industriale di 23,4 milioni di euro. Il piano di sviluppo viene agevolato con un contributo a fondo perduto di 8,8 milioni di euro messo a disposizione dal Mise che permetterà, oltre a salvaguardare l’occupazione esistente, di creare almeno 21 nuovi posti di lavoro entro il 2025. L’approvazione del contratto è arrivata dopo la sottoscrizione di un accordo tra ministero, Invitalia e azienda.
Fonte: Italia Oggi.
«Rete Valpantena»….
è il nuovo network di valorizzazione e promozione delle produzioni agroalimentari e dell’offerta enogastronomica. Il progetto vede la collaborazione tra Agricola Pernigo, Angelini Wines e Estates, Costa y Arente, La Collina dei Ciliegi e Ca’ del Moro Wine Retreat, Ripa della Volta e il Ristorante La Cru con Villa Balis Crema. A ?? guidare la Rete è Ettore Nicoletto, ceo di Angelini Wines e EstaL tes. «Nel 2019 il turismo in questa vallata incideva solo per lo 0,3% sul totale registrato nell’intera provincia di Verona. Un dato irrisorio». Le aziende di Rete Valpantena sono tutte situate tra i 200 e i 600 metri di altitudine a Nord Est di Verona e la rete esprime un fatturato di oltre 16 milioni di euro (dato 2021).
Fonte: Italia Oggi.
Cesare Cecchi è stato confermato….
presidente del Consorzio Vino Toscana. Il nuovo cda è composto da altri dieci componenti: Lamberto Frescobaldi, Rosanna Matteoli, Davide Ancillotti, Renzo Cotarella, Mario Piccini, Davide Profeti, Sandro Sartor, Donata Vieri, Enrico Viglierchio e Alessandro Zanette. Direttore è Stefano Campatelli. I soci del Consorzio Vino Toscana attualmente rappresentano i159% circa della produzione e i122% circa dei produttori.
Fonte: Italia Oggi.
Nuovo organigramma per Federdoc….
la confederazione Consorzi volontari perla tutela delle denominazioni dei vini italiani: Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi (nella foto) è stato eletto presidente; Riccardo Ricci Curbastro lascia la presidenza dopo 24 anni e resta consigliere. I vice sono Filippo Mobrici e Francesco Liantonio. Gli altri consiglieri sono Andrea Ferrero, Massimo Marasso, Fabio Zenato, Elvira Bortolomiol, Christian Marchesini, Paolo Fiorini, Franco Cristoforetti, Paolo Corso, Giangiacomo Bonaldi, Ruenza Santandrea, Claudio Biondi, Giovanni Busi, Francesco Colpizzi, Andrea Rossi, Elisa Fanti, Vittorio Carone, Alberto Mazzoni, Valentino Di Campli, Leone Massimo Zandotti, Libero Rillo e Antonio Rallo. Marco Morolli è nel collegio dei revisori dei conti, mentre Luca Petrelli, Vasco Boatto e Arturo Stocchetti sono il collegio dei probiviri.
Fonte: Italia Oggi.
Giovanni Busi….
è stato confermato alla guida del Consorzio Vino Chianti per altri tre anni. Busi è titolare dell’azienda vitivinicola Travignoli, che dirige dal 1989, e dal 2010 è presidente del consorzio Vino Chianti che conta 3.500 aziende socie su 15mila ettari di vigneto. Due i vice, Ritano Baragli e Alessandro Zanette. Direttore è Marco Alessandro Bani.
Fonte: Italia Oggi.
Feudi di San Gregorio….
azienda vitivinicola del Sud Italia, ha ottenuto la certificazione B Corp che misura le imprese sulla base delle performance sociali e ambientali, di trasparenza e responsabilità. Su oltre 200.000 aziende ad oggi misurate, solo il 3% ha soddisfatto i requisiti di eccellenza stabiliti da B-Lab, l’ente internazionale che conferisce la certificazione. In Italia, le aziende B Corp sono circa 150.
Fonte: Italia Oggi.
Notte bianca, concerti e sagre: ecco il piano degli eventi estivi.
II Comune ha presentato il calendario delle manifestazioni che si svolgeranno fino a settembre Si comincia venerdì primo luglio con un omaggio a Morricone e ad agosto c’è anche lo “street food”. Prende il via il prossimo primo luglio il cartellone degli eventi dell’Estate pennese. Ventotto gli appuntamenti in calendario, tra mostre, visite in centro storico, concerti ed eventi enogastronomici. Dopo due anni di stop causa Covid, il centro del capoluogo vestivo tornerà a divertirsi con la Notte bianca. L’evento si terrà il 13 agosto, a partire dalle 21, lungo tutto il centro storico pennese. Come accade da diversi anni, ormai, quasi tutte le attività del cartellone estivo saranno legate ad iniziative della Pro loco Città di Penne, oppure alle associazioni cittadine.
Fonte: Centro Pescara.
Magma: Campania e Sicilia Experience.
In Svizzera la nuova sfida della società di promozione locale Enjoy Italian Way Magma: Campania e Sicilia Experience Il prossimo 11 luglio, l’Hotel Splendide Royal di Lugano mette in mostra le eccellenze del territorio Un progetto “Made in Sannio” ed in particolare in valle telesina che farà tappa in Svizzera il prossimo 11 luglio all’hotel Splendide Royal di Lugano per una iniziativa promossa da Enjoy Italian Way (EIW), Vinibuoni d’Italia e la camera di commercio italiana per la Svizzera. Il progetto è particolarmente ambizioso e prende il nome di “Magma” ovvero una esperienza che le eccellenze dell’enogastronomia di Campania e Sicilia. Si tratta della prima tappa di un tour, dedicato a buyers internazionali e wine lovers, che toccherà altre 3 città elvetiche: Zurigo, Basilea e Ginevra.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
L’Irpinia del vino nel blend «Procida».
Cinque etichette della provincia tra le ventisei protagoniste del bianco Campania realizzato per la Capitale della Cultura L’Irpinia del vino nel blend «Procida». Tra le 26 cantine campane che hanno dato vita con un blend all’oramai oramai già iconico vino Mosaico per Procida che celebra l’isola tanto cara ad Elsa Morante e Capitale della Cultura 2022. anche cinque cantine irpine. tra cui Agricola Bellaria di Roccabascerana, eletta lab finale del progetto in funzione della su a tecnologia, ma anche per essere I’espressione di un territorio, l’Irpinia, celebrata a tutte le latitudini e che vede in questo vino di grande valore simbolico, la partecipazione di altre quattro aziende vitivinicole della Verde.
Fonte: Mattino Avellino.
Il lambrusco di Castelvetro fa il pieno di medaglie.
al “Concorso enologico internazionale delle Città del Vino”, che si è svolto a Priocca, in Piemonte, e che ormai arrivato alla ventesima edizione. Ecco, il resoconto della manifestazione. Sono addirittura sedici le medaglie conquistate dai vitivinicoltori castelvetresi nelle varie sezioni del concorso: spiccano le tre medaglie d’oro in classifica generale vinte da altrettanti Lambruschi Grasparossa di Castelvetro Doc, due dall’azienda Corte Manzini con il “Corte Manzini Amabile” ed il “Bolla Rossa” e una dalla Cantina Settecani con il ‘Tradizione”. Ma non è finita qui, anzi. Premi anche nel “Forum degli Spumanti”, con ben 5 medaglie d’oro, andate ai lambruschi Grasparossa di Corte Manzini (“Bollicine Corte Manzini”), de La Piana (“Noi Due”) e di OperaZeroDue (“Opera Rosa”).
Fonte: Gazzetta di Modena.
Difesa del Prosecco Le repliche dal Friuli.
A luglio ultimo incontro per le controdeduzioni alla Croazia In Europa c’è fiducia sulla bontà della posizione italiana La Commissione Lie attende le repliche alle controdeduzioni fornite da Zagabria. Lo scontro Italia-Croazia per la tutela del nome Prosecco, conteso dal vino dalmata Prosék, pare essere davvero arrivato al rush finale con gli europarlamentari italiani che esprimono moderata fiducia per una soluzione positiva a favore del nostro Paese. La Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, infatti, dovrebbe pronunciare l’ultima parola in tempi brevi sulla questione nata ufficialmente un anno fa, con la richiesta di Zagabria di inserire Ira le menzioni tradizionali europee il nome Prosék. La Croazia ha recentemente inviato a Bruxelles le sue controdeduzioni al dossier principale e, adesso, toccherà all’Italia rispondere con le ultime repliche prima, appunto, della decisione finale.
Fonte: Messaggero Veneto.
Strada dei vini, si fa sul serio. La presentazione dello studio.
All’evento di illustrazione del progetto interverranno viticoltori e agricoltori Previste visite a cantine e vigneti, camminando sui sentieri delle 5 Terre Ideali, speranze e il pensiero di un futuro di tutte le persone che in quei terreni terrazzati hanno lavorato e che continuano ancora oggi. È questo e molto altro il progetto “Strada dei vini delle Cinque Terre” che sarà presentata stamani a Corniglia nel corso della quale sarà sancita anche la nascita dell’Associazione “Strada dei vini delle Cinque Terre”. All’appuntamento saranno presenti le associazioni dei viticoltori delle Cinque Terre: Consorzio dello Sciacchetrà, Coop agricola Cinque Terre, Associazioni agricoltori di Monterosso e Vernazza, Ass. Viticoltori di Riomaggiore e i rappresentanti delle amministrazioni locali, dell’Autorità di sistema portuale Mar Ligure Orientale, Regione Liguria, Parco delle Cinque Terre e Camera di commercio Riviere di Liguria.
Fonte: Nazione La Spezia.
Il “wine specialist’ di Stradella cura un rosso unico al mondo.
Luca Carnevali lavora al progetto Venissa: vigne sulla laguna veneziana «Solo qui si può fare una produzione enologica a pochi metri dal mare» Da Stradella a Venezia per occuparsi di un vino più unico che raro, il Venissa. Lo stradellino Luca Carnevali da un paio d’anni lavora a Mazorbo, adiacente a Burano, im isolotto a tre chilometri da Venezia dove si sviluppa il progetto Venissa. Luca ha sempre avuto una grande passione per il vino e dopo anni in Croce Rossa, si è diplomato sommelier Ais ed ha frequentato e frequenta tuttora corsi di specializzazione. «Appena prima della pandemia — spiega Luca, 36 anni — ho spedito il curriculum a Venissa e altri produttori di vino. Mi hanno contattato in parecchi, nessuno però dell’Oltrepo.
Fonte: Provincia – Pavese.
“Calici di storia”con Maggi Tra archeologia e vino alla tenuta Frecciarossa.
Domenica Universitiamo organizza a Casteggio un pomeriggio di vino, storia e cultura territoriale con l’evento Calici di storia— I Romani in Oltrepo, visita guidata al Museo archeologico di Casteggio e alla Tenuta Frecciarossa, con aperitivo e degustazione. Si parte alle 16 con la visita guidata al Museo (via Circonvallazione Luigi Cantù, 62) a cura della direttrice Valentina Dezza, archeologia laureata all’Università di Pavia. Si prosegue alle 18 con la visita guidata alla Tenuta Frecciarossa (via Fratelli Vigorelli, 141), a cura di Valeria Radici Odero, con aperitivo e degustazione di 4 vini. Il professor Stefano Maggi, docente di archeologia all’Università di Pavia, parlerà dei Romani in Oltrepo e presenterà la sua ultima opera divulgativa: Piccola guida archeologica della Valle Staffora.
Fonte: Provincia – Pavese.
Rosignano imita Pollenzo e crea il laboratorio del gusto.
Dal Pnrr un milione e 600 mila euro al Comune monferrino per il Bando Borghi Rosignano imita Pollenzo e crea il laboratorio del gusto. Un «laboratorio del gusto» sulla scorta dell’Università di Pollenzo. È questo l’obiettivo principale del sindaco di Rosignano, Cesare Chiesa, dopo che il Comune ha riscosso un milione e 600 mila euro per il quarto posto al Bando Borghi, indetto dal Ministero della Cultura. Il progetto approvato s’intitola «Rosignano accoglie – Saperi e sapori in Monferrato» e dice tutto sulle strategie che il primo cittadino intende attuare. «Con le risorse a disposizione – dice Chiesa – potremo affrontare una decina di interventi per incrementare la residenzialità demografica, oltre all’occupazione tramite la cultura del cibo e del vino.
Fonte: Stampa Alessandria.
Enoturismo, la Sicilia è prima grazie al web.
Innovazione digitale e giudizi on line: il Rapporto 2022 sul turismo enogastronomico incorona l’Isola Enoturismo, la Sicilia è prima grazie al web Il viaggio è esperienza sensoriale. Sostenibilità e qualità della ristorazione: riconoscimenti nazionali per aziende e wine resort a Sicilia è la prima regione come capacità attrattiva dell’enoturismo e in generale dei visitatori che cercano le eccellenze alimentari dei territori. E’ il dato che emerge dal “Report 2022 del turismo enogastronomico” realizzato da Roberta Garibaldi, tra i massimi esperti della materia e amministratore delegato di Enit (l’Agenzia nazionale del Turismo). Secondo lo studio, che ha passato al setaccio il mondo del web, questo è il segmento di vacanze meno colpito dalla pandemia.
Fonte: iornale di Sicilia.
L’Isola in testa pure per i vigneti biologici.
Nella regione la più ampia superficie in Italia dedicata alle coltivazioni «green»: oltre 30 mila ettari, ossia il 26% L’Isola in testa pure per i vigneti biologici Tredici Strade del Vino La cantina si è evoluta ed è oggi una base per percorsi del gusto e naturalistici o di musica E’ una miniera di dati il’ Report sul Turismo Enogastronomico” 2022, curato dalla professoressa Roberta Garibaldi: emerge come il comparto, nel 2021, sia tornato a crescere. Sono 81.741 le imprese agricole che coltivano uva a fine dicembre 2021; di queste, la maggior parte si concentra in Veneto, Sicilia e Puglia — le quali accolgono rispettivamente il 16,4%, il 15,9% e il 13,5% del totale nazionale. Se la Toscana vanta il maggior numero di cantine, è la Sicilia ad avere un record nazionale significativo: la più ampia superficie dedicata al biologico, oltre 30 mila ettari, ossia il 26%.
Fonte: iornale di Sicilia.
Tesoro enogastronomico isolano sotto il segno della grande qualità – Enogastronomia così la Sicilia produce qualità.
A Ragusa l’incontro promosso dall’assessorato regionale all’Agricoltura dal nostro quotidiano e dalla Dse pubblicità sulle eccellenze della filiera agroalimentare. «Occorre mettere in campo una serie di azioni legate a una strategia di crescita dai migliori risultati: è questo l’obiettivo del primo convegno “Stati generali dei Consorzi Dop – Igp – Doc – QS Sicilia”, un tavolo di confronto e dibattito che nasce per cogliere proposte da mettere a sistema». Così il dirigente generale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Dario Cartabellotta, ha aperto i lavori del convegno promosso dallo stesso assessorato in collaborazione con il quotidiano “La Sicilia” e “Dse Pubblicità”, svoltosi ieri nella sala conferenze del resort “Poggio del sole” di Ragusa e dedicato alle eccellenze enogastronomiche siciliane. «L’agroalimentare siciliano, i prodotti a marchio europeo, le eccellenze e le tipicità, assieme all’enogastronomia – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – sono ormai elementi identificativi della nostra Isola.
Fonte: Sicilia.
Leonardo e la viticoltura. I suoi studi in una mostra.
E’ stato inaugurato ieri il nuovo spazio espositivo della LDV Spa a Vinci Si trova in via Montalbano ed è aperto tutti i giorni con ingresso gratuito. «La realizzazione di questo spazio espositivo va a colmare una lacuna. La città di Vinci ha sempre curato diversi aspetti della poliedrica personalità di Leonardo, ma non il rapporto fra Leonardo e il vino e questa nuova area culturale ed espositiva ci permette di completare la nostra offerta». Così il sindaco Giuseppe Torchia ha salutato ieri l’inaugurazione di «Leonardo Wine Genius», spazio espositivo che ospita la mostra interattiva “Leonardo: Il dono della vigna”, un viaggio nel tempo alla scoperta dell’amore del maestro da Vinci per la botanica e l’enologia. Lo spazio «Leonardo Wine Genius» si trova in via Montalbano 2, nell’antica galleria ottotencesca sotto la Biblioteca Leonardiana, è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 e visitabile gratuitamente.
Fonte: Nazione Empoli.
Leonardo e il vino: spazio mostre e degustazioni nel nome del Genio.
Vinci, inaugurata un’area espositiva delle Cantine Leonardo e gruppo Caviro «Raccontiamo un altro talento meno noto del nostro illustre concittadino» d i David Meccoll Vinci Nel cuore della città un nuovo spazio espositivo e un’area degustazione dedicati a Leonardo, che fu scienziato, inventore, ingegnere e pittore, ma anche viticoltore, enologo, antesignano agronomo e degustatore (tanto da definire il vino «divino livore dell’uva»). E con la mostra interattiva “Leonardo: il dono della vigna” si presentano le mille sfaccettature del Genio. Leonardo da Vinci Spa, società partecipata da Cantine Leonardo da Vinci e Caviro Sca, ha inaugurato ieri, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Giunti editore (casa editrice da anni impegnata in un progetto di riproduzione dei codici leonardiani), lo spazio espositivo “Leonardo Wine Genius”, che ospita la mostra permanente “Leonardo: il dono della vigna”: un viaggio nel tempo alla scoperta dell’amore del maestro per la botanica e l’enologia, del suo profondo legame con la terra, dagli studi agronomici alle più sofisticate intuizioni scientifiche e ingegneristiche.
Fonte: Tirreno Prato-Empoli.
Veronafiere porta in Cina l’eccellenza di vino e cibo.
Nel sud della Cina è in corso «Food e Wine Journey – Introducing italian culinary excellencies», il primo roadshow dedicato all’eccellenza agroalimentare italiana organizzato da Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, da Camera di commercio italiana in Cina e dalle sedi di Veronafiere (Shenzhen e Shanghai) nel paese asiatico che, con la rassegna di proprietà Wine to Asia, ne curano la segreteria operativa in un bacino che interessa circa 200 milioni di persone . L’evento, che proseguirà fino a martedì 2 luglio, ha preso il via a Guangzhou, mentre ieri a Dongguan ha richiamato 150 operatori tra cui i leader delle associazioni catering, wine and spirits e ristoratori. La manifestazione, che coinvolge le regioni del Guangdong, Fujian e Hunan, farà tappa a Changhsha domani, a Xiamen il 2 luglio e a Shenzhen sempre in luglio. Agli appuntamenti partecipano oltre 50 cantine, 20 importatori di vino e 10 eccellenze alimentari del Belpaese, presentate da chef italiani e cinesi a distributori, buyer, operatori horeca e media.
Fonte: Arena.
Giangiacomo Bonaldi eletto all’unanimità presidente di Federdoc.
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente trevigiano di Confagricoltura, sarà il nuovo presidente Federdoc dopo l’unanimità raggiunta dal nuovo consiglio di amministrazione. Raccoglierà l’eredità di Riccardo Ricci Curbastro che, dopo 24 anni di presidenza, ha deciso di non proseguire il suo percorso al vertice della Federazione dei Consorzi del vino italiano. A dare un seguito all’opera di Ricci Curbastro sarà dunque Giangiacomo Bonaldi, nuovo membro del cda Federdoc, oltre che vicepresidente del Consorzio del Prosecco Doc, presidente di ANB Coop e da poco riconfermato presidente di Confagricoltura Treviso. Alla vicepresidenza confermato Francesco Liantonio, e nominato Filippo Mobrici. «È motivo di grande orgoglio per me ricevere una nomina così importante — dichiara Bonaldi — ma è soprattutto un’importante responsabilità e un impegno che intendo onorare al meglio, come Curbastro prima di me.
Fonte: Tribuna Treviso.
40 La migliore cantine trentino alto adige del 2022 – Non acquistare una cantine trentino alto adige finché non leggi QUESTO!
Cerchi consigli di esperti su come acquistare la migliore cantine trentino alto adige? Gli esperti hanno stilato un elenco dei primi cantine trentino alto adige venduti nel 2022 in Italia.
Non vuoi davvero che tu sia infelice dopo aver speso i tuoi sudati soldi per questa cantine trentino alto adige. Di conseguenza, avevo passato molto tempo a esaminarlo, valutarlo e criticarlo. Alla fine, per la tua comodità, abbiamo compilato questa lista!
Fonte: BonVivre.
SFIORA I 10 MILIARDI IL VALORE DEL VINO IMBOTTIGLIATO CERTIFICATO.
Sfiora i 10 miliardi di euro il valore complessivo dell’imbottigliato certificato nel 2021 da Valoritalia che, a Roma, ha presentato, sulla base dei dati emersi dai processi di certificazione di 218 denominazioni di origine italiane, il proprio Annual Report. Da questa articolata fotografia del Vigneto Italia emerge che nonostante l’emergenza sanitaria le vendite di vino a denominazione crescono in doppia cifra (+12%) e non soltanto grazie alle impennate delle vendite online. “Un bilancio per molti versi sorprendente – ha sottolineato Francesco Liantonio, presidente Valoritalia – se si tiene conto di quanto è accaduto nell’ultimo triennio. Le nostre Denominazioni di Origine hanno ottenuto una performance straordinaria, registrando una crescita record, frutto della capacità mostrata dalle nostre imprese di cogliere ogni opportunità, coprire ogni spazio, gestire al meglio il proprio potenziale, ottimizzare risorse e relazioni”.
Fonte: Virtù Quotidiane.
Il vino dell’Etna dal vulcano alle profondità del mare.
Per la prima volta nella storia dell’enologia etnea, i vini dell’Etna scendono ad una profondità di circa 50 metri sotto il livello del mare, nell’area marina protetta, Isola dei Ciclopi, per sperimentare l’affinamento sottomarino, insieme ad un gin, il primo dell’Etna. La sperimentazione esaminerà l’evoluzione dei vini in affinamento durante, e non dopo, la loro permanenza sott’acqua, attraverso l’analisi di campioni prelevati da sommozzatori specializzati che scenderanno nelle profondità del mare, mese dopo mese. La ricerca sperimentale prende il via dalla start-up innovativa Orygini, fondata da tre giovani amici, Giuseppe Leone, Riccardo Peligra e Luca Catania, che hanno finanziato il progetto, ottenendo la fiducia e il supporto di due delle aziende vinicole etnee più rappresentative: la cantina Benanti fondata dal cavaliere Giuseppe
Fonte: ANSA.
Osservatorio Uiv: si beve meno vino, ma aumentano i consumatori.
Il consumo del vino in discesa, ma il numero di consumatori è in crescita. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio dell’Unione italiana vini (Uiv) elaborando i dati Istat sui consumi di alcolici nella penisola nell’anno 2021. In totale, spiega l’indagine, gli italiani consumatori sfiorano i 30 milioni, il 55% della popolazione adulta italiana, di cui il 66% uomini e il 44% donne. Negli ultimi 10 anni, inoltre, la platea dei consumatori è leggermente cresciuta (+2,3%, +9% per le donne), mentre i maggiori cambiamenti si registrano nelle abitudini dei cluster demografici che li compongono. Rispetto al 2011, infatti, perdono poco in numerosità i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni (-2,9%), mentre la contrazione più rilevante riguarda la fascia 35-44 anni (-23%). Ad aumentare sono invece sono le fasce di età più mature: +11,4% dai 55 ai 64 anni e +19,3% dai 65 anni in su. In diminuzione il dato sui consumatori quotidiani che nel decennio passano da 14,9 milioni a 12,4 milioni (-16,8%).
Fonte: Mixer Planet.
Il vino: una delle eccellenze del Made in Italy.
Che i prodotti vinicoli italiani suscitino un interesse a livello internazionale è un dato di fatto: a dimostrarlo sono i numeri ottenuti dall’ultima indagine sul settore vinicolo nazionale di Area studi Mediobanca, che sottolineano al momento un’ottimale capacità di reazione all’emergenza sanitaria degli ultimi due anni, tanto che si stima export e spumanti spingeranno quest’anno la crescita dei fatturati dei maggiori produttori di vino italiani a quasi il 5%. Una parte dell’agroalimentare italiano, quella del vino, capace di esprimere, al di là dati, tutta l’essenza del Made in Italy grazie alle grandi varietà presenti sul territorio, alla diffusione delle cantine e all’inventiva degli operatori nell’ottenere prodotti diversificati, che il moltiplicarsi di fiere ed eventi ha permesso ancor più di portare a conoscenza del mondo. Anche i fatti sottolineano l’emergere con preponderanza delle specificità regionali: grandi esportatori sono infatti i produttori piemontesi con il 72,2% di fatturato, e i toscani con il 63,8%.
Fonte: Food Makers.
Il vino trascina il record delle esportazioni alimentari made in Italy: Germania primo mercato.
Coldiretti: +19% nel primo quadrimestre 2022, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina. Con la speranza che gli scenari degli ultimi mesi non vadano a gravare in modo troppo pesante, il settore agroalimentare italiano continua la sua marcia a ritmo di primati e il vino è il “trascinatore” di questa performance di inizio anno. L’aumento del fatturato industriale è spinto infatti dal record storico fatto segnare per le esportazioni alimentari made in Italy che registrano un aumento del +19% nel primo quadrimestre 2022, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. Un trend emerso dall’analisi Coldiretti (su dati Istat) sul Prodotto Interno Loro (Pil) dell’industria alimentare che evidenzia un incremento del 22,9% ad aprile.
Fonte: WineNews.
Le sfide del vino di domani tra cambiamento climatico, consumi e tecnologia.
La “ricetta” di “Act For Change”, il simposio di Vinexposium in “Bordeaux Wine Week”. Nel futuro dell’industria del vino collaborazione, innovazione e tecnologia avranno un ruolo centrale, ma saranno promosse anche le pratiche etiche, la trasparenza, la conoscenza condivisa e la collaborazione tra grandi aziende e vignaioli, per dare una risposta alle sfide di domani, dal cambiamento dei modelli di consumo alle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano sulla produzione e sulla distribuzione sia del vino che degli altri alcolici: ecco gli atout di “Act For Change”, simposio organizzato da Vinexposium di scena alla Cité du Vin di Bordeaux per “Bordeaux Wine Week”, che ha messo al centro nove grandi temi affrontati da 35 protagonisti del settore da 17 Paesi diversi.
Fonte: WineNews.
Il vino italiano cresce, oltre pandemia e guerra. I numeri di Valoritalia, ente certificatore n. 1.
Prezzo e notorietà del brand primi criteri di scelta dei consumatori, ma cresce il valore delle certificazioni bio e di sostenibilità. Un vino italiano sorprendentemente in salute, visto il contesto economico e geopolitico generale, con il valore delle “certificazioni”, che siano legate alle denominazione, al biologico o alla sostenibilità, che sono sempre più importanti. È la fotografia che emerge dall’“Annual Report” 2022 di Valoritalia, il più importante ente di certificazione del vino italiano, oggi, a Roma. Da cui emerge che “nonostante gli anni difficili, con previsioni talvolta catastrofiche, le vendite crescono in doppia cifra in volume (+12%) e non soltanto grazie alle impennate delle vendite online. Un bilancio per molti versi sorprendente – ha sottolineato Francesco Liantonio, presidente Valoritalia – se si tiene conto di quanto è accaduto nell’ultimo triennio. Le nostre denominazioni di origine hanno ottenuto una performance straordinaria, registrando una crescita record, frutto della capacità mostrata dalle nostre imprese di cogliere ogni opportunità, coprire ogni spazio, gestire al meglio il proprio potenziale, ottimizzare risorse e relazioni”. Risultati che infondono ottimismo, non solo tra i player del settore. A fare da locomotiva rimane il NordEst, con il Pinot Grigio delle Venezie e il cosiddetto “Sistema Prosecco” (che comprende la Doc Prosecco e le Docg del Conegliano-Valdobbiadene e dell’Asolo), con una crescita complessiva che, nel biennio 2020-2021, ha toccato il 22,7%, per un totale di poco inferiore al miliardo di bottiglie. Ma, di tutto rilievo, anche le impennate di altre prestigiose denominazioni, come Brunello di Montalcino (+40%), Barolo (+27%), Gavi (+23%), Franciacorta (+12%), Chianti Classico (+11%), Nobile di Montepulciano (+10%).
Fonte: WineNews.
L’eccellenza del vino italiano a Montréal.
La grande degustazione del Gambero Rosso-Tre bicchieri: intervista all’amministratore delegato Luigi Salerno. Parlano i produttori: i vini della Liguria, dell’Emilia Romagna e del Lazio. Il 21 giugno scorso si è tenuta, presso il Centre de Science de Montréal, dopo tre anni di assenza, una giornata dedicata ai migliori vini italiani premiati con i “Tre Bicchieri”, l’ambito riconoscimento che assegna ogni anno la guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso. Una vera e propria “passeggiata-degustazione” tra i vini italiani di tutte le regioni, una bella occasione per gli addetti ai lavori, i ristoratori e gli appassionati del vino per conoscere più da vicino il meglio della produzione italiana degli ultimi tempi, le varie cantine che li producono e per far scoprire quei vitigni autoctoni di cui l’Italia è ricca ma che sono forse meno noti al grande pubblico. In questo senso sono state di grande rilievo due masterclass che hanno arricchito il programma e fatto conoscere nel dettaglio tutte le caratteristiche dei “Tre bicchieri” in questione.
Fonte: Corriere Italiano.
Mateus, quel brindisi nostalgico che è un inno agli anni ’80.
Un caso unico quello del vino portoghese che da 8 decadi non accenna a discese della sua fama, con 23 milioni di bottiglie vendute ogni anno. La sua fortuna? La freschezza, l’immagine di convivialità e la bottiglia iconica.
Fonte: La Repubblica
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.
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Vigneti «eroici» progetto su altri 10 ettari.
Viticoltura «eroica» con pendenze fino al 30% tra i Mari, e ancora più difficile considerati 1 drammatici effetti della siccità e gli assalti della fauna selvatica, cinghiali (questi ultimi portatori anche della peste suina), cervi e caprioli, che costringono a recintare i vigneti per salvarli. Nonostante tutto i vini della Valle di Susa resistono, anzi migliorano rispetto alle annate precedenti. E c’è un progetto, legato alle compensazioni erogate per l’incidenza sul territorio della linea ferroviaria ad alta capacità e alta velocita Torino Lione, di altri io ettari di vigne. Oggi la superficie vitata delle 6•aziende che aderiscono al Consorzio per la tutela e la valorizzazione Valsusa doc è di 18 ettari complessivamente, le bottiglie di vini a denominazione circa 8o mila per vendemmia, e altre 3o mila senza denominazione. Tra storici agriturismi, come Ca’ Seren di Glaglione, e nuovi ristoranti, «L» Garbin di Chiomonte, il vino e la viticoltura impreziosiscono il paesaggio e l’offerta turistica di una valle in cerca di rilancio.
Fonte: Corriere Torino.
II Gruppo del settore vitivinicolo presenta la terza edizione del bilancio di sostenibilità.
II Gruppo CAVIRO ha recentemente presentato la terza edizione del Bilancio di Sostenibilità. «Sostenibilità è responsabilità. È occuparsi di lasciare le cose in ordine per chi viene dopo. Vogliamo comunicare in trasparenza il nostro modo di essere cooperativa e condividere con le persone, gli enti e le istituzioni che vengono in contatto con noi la volontà di creare Valore», dichiara il presidente del Gruppo CAVIRO, Carlo Dalmonte. Con 12.000 soci, 27 cantine in 7 regioni d’Italia, 35.200 ettari vitati e 660 mila tonnellate di uva prodotta, il Gruppo CAVIRO rappresenta la più grande cantina vitivinicola d’Italia.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Tecno Vino.
Blockchain e Nft per tracciare bottiglie di pregio L’idea di Alfonso De Gaetano e Stefano Remigi. Un nuovo club digitale, con tecnologia Blockchain e Nft, per collezionisti di grandi vini italiani e francesi. SI compra all’asta, direttamente dai produttori. Il punto d’incontro è una cantina virtuale, si chiama Crurated. II fondatore è un manager italiano di Google, Alfonso De Gaetano. E partito da Ercolano e ora è global manager di Google Publishers per i mercati emergenti. Segue 93 Paesi, dall’Est al Medio Oriente fino al Mediterraneo. II suo vice in Italia è il bocconiano Stefano Remigi, figlio del cantante Memo, l’intramontabile autore di «Innamorati a Milano». Tra le cantine della scuderia Crurated i primi ad aderire sono stati grandi nomi di Bordeaux, Borgogna e Champagne: tra questi, Château Cheval Blanc, Chateâu Latour, Château Lafite-Rothschild, Château Margaux, Domaine Arnoux Lachaux, Domaine Méo-Camuzet e Louis Roederer (Cristal).
Fonte: Login Corriere della Sera.
Viti, la lotta alla flavescenza dorata via ai trattamenti sanitari obbligatori.
Flavescenza dorata della vite: nel territorio vitato regionale è obbligatorio effettuare i trattamenti insetticidi contro il vettore Scaphoideus titanus. Saranno ammessi solo i prodotti fitosanitari che riportano in etichetta l’autorizzazione per la lotta alle cicaline della vite o specificamente al vettore Scaphoideus titanus. Previsto l’obbligo di tre trattamenti in tutte le aziende con vigneti a conduzione biologica in Lombardia. In 01trepò obbligo di due trattamenti a Stradella, Broni, Santa Maria della Versa, Montù Beccaria, Cigognola, Canneto, Redavalle, Rovescala, Pietra de’ Giorgi, Ruino, Castana, San Damiano al Colle, Bosnasco, Montecalvo, Zenevredo, Golferenzo, Volpara, Canevino, Montescano e Rocca de’ Giorgi.
Fonte: Provincia – Pavese.
Senza vetro, il vino non fa miracoli.
Produce più del 50% del vino del Molise, ora rischia lo stop Osannata dai vip, meta di vanto dei big della politica italiana, Cilternia, la grande cantina che si trova a Campomarino, che produce più del 50% del vino del Molise, ora rischia di fermarsi per la mancanza di vetro: un allarme già lanciato dalle imprese vinicole italiane al Vinitaly. Senza vetro, il vino non fa miracoli Produce più del 50% del vino del Molise, ora rischia Io stop. L’allarme vetro, già rilanciato dalle imprese vinicole italiane al Vinitaly, diventa emergenza per la cantina Cliternia a Campomarino, provincia di Campobasso, dove si produce più del 50% del vino di tutto il Molise ma dove manca la materia prima per l’imbottigliamento. Così la produzione rischia lo stop in piena estate.
Fonte: Il Nuovo Molise.
C’è un imprenditore svizzero dietro il rilancio del vino di Boca.
Boom dei vini novaresi in America: le doc Sizzano e Boca aumentano la produzione grazie ai giovani e agli stranieri innamorati dell’Italia e conquistano i mercati di Canada e Usa. Lo confermano le due grandi mostre mercato; quella del Boca appena terminata, mentre per il Sizzano fino al 3 luglio in piazza Prone è aperta la rassegna dei produttori locali e ogni serale specialità del territorio vengono accompagnate dalla musica. Il Sizzano aveva tra gli estimatori il conte di Cavour, che in una lettera del 1845, al giureconsulto novarese Giacomo Giovanetti, paragonava il bouquet del Sizzano a quello dei migliori vini di Francia e in particolare ai borgognoni Clos-Veugeot e Romanet. «Quest’anno – dice il sindaco Celsino Ponti – la mostra celebra il suo mezzo secolo, in una fase di forte crescita del Sizzano».
Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.
Regione Arrivano 11 milioni per promuovere il vino fuori dai Paesi Ue.
Spinta alla promozione del vino all’estero. La Regione finanzia con 11 milioni e 300mila euro il bando per il 2022-2023 nell’ambito del programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. La misura è finalizzata ad aumentare la competitività dei produttori di vini sui mercati extra-Ue, attraverso azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente. Sono state finanziate inoltre anche la partecipazione a manifestazioni, a fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione.
Fonte: Nazione Pistoia-Montecatini.
Noemi e le sue Guaite «Valpolicella è amore».
Passaggio generazionale nell’azienda che compie 20 anni Noemi e le sue Guaite «Valpolicella è amore» «E qui noi giovani produttori dobbiamo creare unità». A quattro anni Noemi vendemmiava con papà e mamma, poi con l’età della ribellione la passione perla vite sembrava svanita. Ora, dopo vent’anni di Le Guaite, sono in tre a vedere il frutto del lavoro in vigna e in cantina, che è stato festeggiato dall’azienda di Mezzane di Sotto con una degustazione verticale di Valpolicella Superiore e una di Amarone. Papà Stefano segue la coltivazione della vite e dell’ulivo, mamma Giulietta il lavoro in cantina e la figlia Noemi, 28 anni, è responsabile commerciale: ora il marchio, dal 2015, è Le Guaite di Noemi. Stefano Pizzighella aveva iniziato con la produzione di olio, un brevetto personale per l’estrazione dei gas inerti, produzione con rese bassissime che tuttora porta avanti; mentre l’uva era conferita alle cantine sociali.
Fonte: Arena.
Il fascino discreto della Valpolicella Vino e non solo.
II territorio a metà strada tra Verona e il Garda si propone di intercettare anche con eventi sportivi e culturali i flussi del turismo sostenibile e quello delle città d’arte. Valpolicella, oltre al vino c’è di più. Da scoprire a piedi o in bicicletta, arrivando con l’auto o in camper. Con in mano un calice e una cartina, tra un pic-nic in vigna e un tour. Andando in escursione con una guida oppure partecipando a una visita guidata in siti archeologici come il Tempio di Minerva a Marano, la Grotta di Fumane e i recentissimi scavi alla Villa dei Mosaici a Negrar, che nonostante i lavori e gli studi ancora in corso sta generando una “mosaico mania” e trainando l’interesse verso queste destinazioni culturali.
Fonte: Arena L’Arena Economie.
Malanotte d’Estate la grande festa dei vini del Piave.
Ritorna la rassegna “Mala notte d’estate” con dieci appuntamenti, fino al 23 ottobre, in nove comuni della provincia di Treviso, da Maserada a Portobuffolè, passando per Fontanelle, Oderzo, Cimadolmo. Salgareda, Vazzola, Povegliano e Ponte di Piave dove sabato è andata in scena “Calici in festa”. Rassegna che mette in mostra le eccellenze del territorio. Dopo la “Primavera del Prosecco” che si è appena conclusa, ecco “Malanotte d’estate” che riunisce gli eventi dedicati ai vini del Piave dalle grandi potenzialità, dai rossi come Raboso e Malanotte del Piave Docg e il bianco come l’Incrocio Manzoni che sta conquistando gli enoturisti. Tanti appuntamenti grazie al lavoro delle pro loco e associazioni del territorio con il coordinamento di Unpli Treviso, per valorizzare le eccellenze turistiche, artistiche e paesaggistiche che caratterizzano l’area del Piave.
Fonte: Gazzettino.
È padovano il miglior enotecario d’Italia under 30.
Il concorso è avvenuto a Roma, Carraretto ha superato molte sfide. Filippo Carraretto dell’enoteca La mia cantina di Padova, ha vinto l’edizione del 2022 del concorso Miglior Enotecario d’Italia, suddiviso in due categorie: bottiglieria e mescita. Si è aggiudicato la prima ed inoltre ha vinto il premio di miglior enotecario under 30. Ha superato le varie sfide pensate per testare le capacità dei partecipanti, cominciate ad inizio anno e terminate pochi giorni fa con la finale che si è svolta nella stupefacente cornice del Borgo Pallavicini Mori nella campagna romana, che ha permesso di esaltare la figura professionale dell’enotecario. «Siamo orgogliosi di aver premiato le competenze, le conoscenze e le capacità di questi professionisti.
Fonte: Gazzettino Padova.
Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val D’Oca: sì alla certificazione Equalitas.
Un altro passo sul continuo percorso della sostenibilità per la Cantina Produttori di Valdobbiadene, una delle realtà più rappresentative del Prosecco Superiore docg, che ha ottenuto nelle scorse settimane la certificazione Equalitas, lo standard nato per promuovere in modo specifico la sostenibilità della filiera del vino, attraverso una visione ed un approccio che integra le istanze delle imprese, della società e del mercato. Dopo aver conseguito le certificazioni Viva per la parte produttiva della cantina, Sqnpi per la gestione del vigneto e aver pubblicato due bilanci di sostenibilità, redatti secondo le linee guida internazionali Gri standard (Global reporting initiative), il gruppo si configura oggi come una delle realtà del settore a livello nazionale ad aver raggiunto un livello avanzato di misurazione concreta del proprio impatto su tre diversi pilastri: sociale, ambientale ed economico.
Fonte: Distribuzione Moderna.
Là dove affina il vino e si scopre il fascino del tempo che passa.
Si può fare un viaggio tra gli stili di vinificazione dell’Alto Adige passeggiando per una cantina che ha fatto dell’identità e del territorio una grande storia di famiglia, tutta al femminile. Visitare la cantina di Elena Walch a Termeno è come fare un viaggio nel tempo. Aprire la porta di questa dimora e carpirne i segreti è scoprire tutti i cambiamenti stilistici dell’azienda, ma soprattutto cogliere tutti i passaggi che da fine ‘800 ad oggi hanno caratterizzato il mondo del vino e dell’Alto Adige. Passeggiando per la cantina, si scoprono sedimentati tutti i modelli di produzione vinicola degli ultimi 150 anni, e si possono cogliere le decisioni prese da questa azienda nel corso del tempo.
Fonte: Linkiesta.
Lamezia, Viola (Pd) su cantina sociale: “La città ha diritto a chiarezza e verità”.
“La Città ha diritto alla chiarezza nel merito di quanto sta accadendo riguardo la cantina sociale. Quel posto per noi è il luogo ove i nostri nonni,zii,parenti,amici hanno trovato lo sbocco del loro lavoro per anni ed anni quando altro lavoro non era facile rinvenire e quando l’agricoltura e la viticultura era la principale attività di larghi strati della popolazione lametina e d in ispecie di quella dell’ex Comune di Sambiase. Perciò noi crescendo abbiamo guardato a quel posto con rispetto e con la convinzione che era un luogo da preservare per le future generazioni come luogo della memoria della nostra storia” è quanto si legge in una nota di Giovanna Viola della direzione regionale PD. “Trattando della cantina sociale in questi giorni – aggiunge – i Lametini hanno inteso che il progettista, anche consigliere comunale,ritiene di aver avuto a che fare con un rudere ed con qualche residuo di ferraglia e forse aspetterebbe anche riconoscimenti. Anche il Sindaco di questa amministrazione comunale sostanzialmente ha espresso gli stessi concetti.
Fonte: il Lametino.it.
Guida definitiva per acquistare una la miglior cantinetta da vino nel 2022 – I migliori 40 compilati!
Cerchi consigli di esperti su come acquistare la migliore la miglior cantinetta da vino? Gli esperti hanno stilato un elenco dei primi la miglior cantinetta da vino venduti nel 2022 in Italia. Non vuoi davvero che tu sia infelice dopo aver speso i tuoi sudati soldi per questa la miglior cantinetta da vino. Di conseguenza, avevo passato molto tempo a esaminarlo, valutarlo e criticarlo. Alla fine, per la tua comodità, abbiamo compilato questa lista!
Fonte: Watchitalia.it.
L’Italia è il Paese dei giovani vignaioli: ogni giorno nascono 18 nuove imprese fondate da ragazzi.
Gli under 35 puntano sempre di più sull’agricoltura, ma c’è il rischio della frammentazione. Perché i big intanto aumentano le concentrazioni per affrontare meglio l’export. Francesco e Nicoletta hanno deciso nel 2015 di tornare a Pantelleria e avviare la loro azienda; 25 anni lui, 28 lei. Nessuna tradizione vinicola in famiglia, nessuna possibilità di investimenti importanti. Si parla di vino, tra grandi poli in consolidamento, piccoli artigiani e medie imprese in difficoltà. Si parla di vino come di molti altri settori, di una situazione sempre più faticosa e della necessità di misure e obiettivi precisi, sia a livello aziendale che legislativo.
Fonte: Espresso.
Da tutta Italia per l’inaugurazione della big bench “La panchina gigante può rilanciare il turismo”.
Serramazzoni inaugura la ‘sua’ nuova panchina gigante e tenta di tornare fra le mete più gettonate dai turisti. Ieri festa per l’inaugurazione della big bench numero 225 a Pazzano, nei pressi della Cantina del Frignano (che ha finanziato il progetto e messo a disposizione il terreno). Tanti i presenti con appassionati accorsi da tutta Italia: “In questi ultimi giorni abbiamo avuto tantissime persone che passavano chiedendo informazioni – racconta Irene Balim, titolare della Cantina –. Qualcuno ci ha perfino chiamato da Torino per partecipare all’inaugurazione”. Accanto alla panchina, sorge una libreria di strada dove poter prendere in prestito, riporre o scambiare libri grazie a Giorgia Malagoli (foto) e Stefano Magnanelli. Un’attrazione sia culturale che economica, dal momento che la rete delle big benches è diventata, negli ultimi anni, una vera moda. “Siamo molto contenti – sottolinea Barbara Bembo di Pro Loco.
Fonte: Il Resto del Carlino.
Arrivano 11 milioni per promuovere il vino fuori dai Paesi Ue.
Spinta alla promozione del vino all’estero. La Regione finanzia con 11 milioni e 300mila euro il bando per il 2022-2023 nell’ambito del programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. La misura è finalizzata ad aumentare la competitività dei produttori di vini sui mercati extra-Ue, attraverso azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente. Sono state finanziate inoltre anche la partecipazione a manifestazioni, a fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione. “Il potenziamento delle attività di promozione delle nostre imprese vitivinicole – ha detto la vicepresidente e assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi – è uno dei nostri obiettivi primari”..
Fonte: La Nazione.
Vetro e carta alle stelle. Così anche il vino in bottiglia costa di più.
La guerra ai confini d’Europa, le bollette per l’energia in aumento, la carenza di materie prime. Dal Friuli all’Abruzzo gli ordini vengono rinviati per mancanza di contenitori. Amari calici. A vanificare il rialzo record del 2021 (+13 per cento) dell’export di vino italiano, si sono messi di traverso vetri e cartoni, ferro e carburante alle stelle. Una lista indigesta che rischia di far saltare il tappo anche al mercato interno. Mercato che ha superato i 2,8 miliardi di euro per quanto riguarda le vendite nella grande distribuzione, con gli spumanti in crescita del 18,4 per cento. «La situazione è molto complicata, sia per la guerra in corso sia per i continui aumenti dei costi energetici che si riflettono su produzione e trasporto. Ma anche sulla capacità di spesa dei consumatori, sempre più intaccata», spiega Micaela Pallini, presidente Federvini. «A questo si aggiunge la difficoltà di reperire materia prima come vetro e carta fondamentale per commercializzare il vino.
Fonte: Espresso.
C’è un imprenditore svizzero dietro al rilancio del vino di Boca.
Boom dei vini novaresi in America: le doc Sizzano e Boca aumentano la produzione grazie ai giovani e agli stranieri innamorati dell’Italia.
Fonte: La Stampa.
Ama Terra, il vino per il sociale.
Cultura è coltivare, avere cura. L’ingrediente segreto dei vini Ama Terra sono le persone che vi si dedicano, con la loro visione etica del lavoro. Dal rispetto dell’uomo e del territorio, fondato sulla convinzione dell’importanza del lavoro quale mezzo per elevare la dignità anche dei meno fortunati, è nato il progetto etico e di vita di Ama Terra che porta con sé tutta l’esperienza di un programma voluto per dare accoglienza a persone in difficoltà. L’obiettivo è l’impegno per il loro recupero e il reinserimento sociale e professionale attraverso la pratica al lavoro, la coltivazione degli oltre 40 ettari di terra e la produzione di materie prime trasformate in prodotti bio di altissima qualità, seguendo le tradizioni locali. La Bio Fattoria Sociale Ama Terra nasce nel 2010 all’interno della Comunità Terapeutica Casa Ama, con un progetto della Cooperativa Sociale Onlus Ama Aquilone come strumento di ergoterapia. Nella generosa terra di confine fra Marche e Abruzzo, Ama Terra associa ai processi produttivi, corsi professionalizzanti e di formazione, così da assicurare a persone considerate a basso potere contrattuale, uno strumento in più per avvicinarci al mondo del lavoro.
Fonte: Adnkronos.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 26 giugno 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Piccoli vignaioli crescono.
Francesco e Nicoletta hanno deciso nel 2015 di tornare a Pantelleria e avviare la loro azienda; 25 anni lui, 28 lei. Nessuna tradizione vinicola in famiglia, nessuna possibilità di investimenti importanti. Si parla di vino, tra grandi poli in consolidamento, piccoli artigiani e medie imprese in difficoltà. Si parla di vino come di molti altri settori, di una situazione sempre più faticosa e della necessità di misure e obiettivi precisi, sia a livello aziendale che legislativo. «A 14 anni ho avuto proprio una vocazione», dice Francesco. «A una cena, un cugino portó un dépliant sull’enologia e sentii che dovevo fare quello; mi sono laureato e ho iniziato collaborazioni in Italia e all’estero.
Fonte: Espresso.
Vetro e carta alle stelle la bottiglia costa di più.
A vanificare il rialzo record del 2021 (+13 per cento) dell’export di vino italiano, si sono messi di traverso vetri e cartoni, ferro e carburante alle stelle. Una lista indigesta che rischia di far saltare il tappo anche al mercato interno. Mercato che ha superato i 2,8 miliardi di euro per quanto riguarda le vendite nella grande distribuzione, con gli spumanti in crescita del 18,4 per cento. «La situazione è molto complicata, sia per la guerra in corso sia per i continui aumenti dei costi energetici che si riflettono su produzione e trasporto. Ma anche sulla capacità di spesa dei consumatori, sempre più intaccata», spiega Micaela Pallini, presidente Federvini. «A questo si aggiunge la difficoltà di reperire materia prima come vetro e carta fondamentale per commercializzare il vino.
Fonte: Espresso.
Si beve un po’ meno ma crescono gli enoappassionati.
Si beve meno in quantità ma aumenta la platea degli italiani che consumano vino, con quasi 30 milioni di consumatori. 1155% della popolazione adulta italiana,1166% trai maschi e il 44% tra le femmine. Lo rileva l’osservatorio dell’Unione italiana vini, che ha elaborato gli ultimi dati Istat sui consumi di alcolici nel Belpaese durante 112021. Secondo l’analisi, negli ultimi 10 anni il numero dei consumatori (oltre 29 milioni) è leggermente cresciuto (+2,3% e +9% per le femmine), mentre i maggiori cambiamenti si registrano nelle abitudini dei cluster demografici che li compongono. A sorpresa, rispetto al 2011, calano i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni (-2,9%, ma in lieve crescita negli ultimi 5 anni), mentre la contrazione più rilevante riguarda la fascia 35-44 anni (-23%). A incrementare sono le fasce di età più mature: +11,4% dai 55 ai 64 anni e +19,3% dai 65 anni in su. In diminuzione, inoltre, il dato sui consumatori quotidiani che nel decennio passano da 14,9 milioni a 12,4 milioni (-16,8%) con un crollo del 31,3% per chi beve più di mezzo litro al giorno. «Rispetto a trent’anni fa – ha detto il presidente dell’Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – quando il vino era una sorta di companatico, si è evoluto moltissimo il rapporto con i consumatori.
Fonte: Libero Quotidiano.
Vino e canzoni, apericena musicale ‘A Casa di Luca’.
Iscrizioni entro domani per l’appuntamento mercoledì presso ‘A Casa di Luca’, in via Forreta 2, nell’ambito delle iniziative promosse dalla Strada dei Vini e dei Sapori, intitolato Incanto Divino. Canzoni, artisti e autori raccontano attraverso il vino il proprio mondo, spazio quindi a un’Apericena Musicale con degustazioni.
Fonte: Resto del Carlino Forlì.
Vino: a sorpresa il Friuli non è più la regione dove i consumi sono al top.
Le rilevazioni più recenti nel report dell’Osservatorio di Uiv 1158% della popolazione beve regolarmente, l’Umbria arriva al 62% Vino: a sorpresa il Friuli non è più la regione dove i consumi sono al top Fino a pochi anni fa il Friuli Venezia Giulia era in vetta alle regioni dove si beveva più vino. Da qualche tempo la situazione era già mutata, adesso arriva la conferma che sfata il mito. Secondo l’analisi dell’Osservatorio di Uiv (Unione italiana vini), che si basa su dati Istat del 2021, quindi recentissimi, la nostra regione si piazza al sesto posto in Italia, assieme ad altre quattro regioni, per percentuale di adulti che bevono quotidianamente vino, bianco o rosso. Si beve di meno, in quantità, dappertutto, ma è in aumento il numero dei consumatori, che nel Belpaese è arrivato a quasi 30 milioni. Il 66% è costituito da uomini, ma la crescita maggiore, dal 2012 a oggi, si registra tra le donne: più 9%.
Fonte: Messaggero Veneto.
A Borgo Conventi incontro di 130 viticoltori: patto per tutelare la biodiversità.
Nella tenuta di Moretti Polegato dalle terre del Prosecco e del Collio Sostenibilità in vigna e in cantina il tema portante della convention A Borgo Conventi incontro di 130 viticoltori: patto per tutelare la biodiversità Centotrenta conferitori, in rappresentanza dei territori del Collio e del Prosecco, per un totale di 2000 ettari vitati: tanti sono i viticoltori legati alla famiglia Moretti Polegato, che si sono riuniti per la prima volta nella Tenuta di Borgo Conventi, a Farra. La sostenibilità è il tema portante attorno a cui si è sviluppato il momento di confronto, con l’obiettivo di sensibilizzare i conferitori condividendo know how e cultura green con chi ogni giorno lavora per offrire una materia prima sana essenziale per produrre vini di qualità.
Fonte: Messaggero Veneto.
Sommelier: 102 i nuovi soci.
Sono stati 102 i soci friulani dell’Ais (Associazione italiana sommelier) che l’altra sera hanno ricevuto il diploma di sommelier. Dopo diversi mesi di studio e degustazioni e il superamento dei tre livelli di esame con cui è organizzato il corso professionale, è stata festa grande al ristorante Da Nando di Mortegliano. Ai neo sommelier è stato consegnato il tastevin, prestigioso simbolo di appartenenza all’Associazione più importante della sommelleria italiana. Provenienti da tutta la regione, i nuovi diplomati — 60 per cento donne con un’età media di 30 anni— andranno a rafforzare il club dei comunicatori del vino, importante figura per la promozione della cultura enologica regionale e non solo.
Fonte: Messaggero Veneto.
Fino e turismo sostenibile Il progetto di Ca’ di Rajo.
La cantina, che ha una sede ad Azzano, ha riunito esperti e produttori per parlare anche della prossima vendemmia. Trecento persone tra produttori di Veneto e Friuli, autorità, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo della finanza si sono date appuntamento per parlare della prossima vendemmia e del futuro del settore nella serata organizzata dalla cantina Ca’ di Rajo, con sedi a San Polo di Piave, Azzano Decimo e Treppo Grande. L’evento, organizzato da Simone, Alessio e Fabio Cecchetto, i tre fratelli alla guida della cantina di San Polo di Piave, e tenutosi nel pattinodromo di Cimadolmo, ha aperto un tavolo di lavoro su temi come la sostenibilità, l’enoturismo e il cicloturismo. In vista della prossima vendemmia, Ca’ di Rajo ha riunito i suoi conferitori e le voci del settore vitivinicolo per condividere un approccio comune a una viticoltura “sempre più sostenibile”.
Fonte: Messaggero Veneto Pordenone.
Benvenuto Vermentino oggi è il gran finale.
Inaugurata alla Torre dei Vescovi la mostra fotografica dedicata a Gianni Berengo Gardin, alla presenza della figlia Susanna. All’inaugurazione l’ospite tanto atteso non ha partecipato ma Gianni Berengo Gardin ha promesso una visita a Castelnuovo Magra per salutare gli amici che hanno pensato a lui per la riapertura della Torre dei Vescovi di Luni. Da ieri è aperta la mostra fotografica dedicata a uno dei fotografi più famosi in Italia e non soltanto curata da Elisa betta Sacconi per il Comune di Castelnuovo Magra dal titolo «Il colore distrae. Un mondo in bianco e nero».
Fonte: Nazione La Spezia.
Benvenuto Vermentino fa il pienone. Castelnuovo capitale dell’enogastronomia.
Tre giorni di manifestazioni, con un fiore all’occhiello: la mostra del fotografo Gianni Berengo Gardin Benvenuto Vermentino fa il pienone Castelnuovo capitale dell’enogastronomia Alessandro Grasso Peroni. Una grande festa per Castelnuovo che tra ieri e oggi è il centro culturale, turistico ed enogastronomico della val di Magra grazie alla mostra fotografica di Gianni Berengo Gardin, e il ritorno di Benvenuto Vermentino. Certo, qualche problema per accedere al paese c’è stato: ha avuto ragione chi è salito in scooter o moto. Ma i quattro bus navetta che dalle 17 hanno trasportato il pubblico partendo dal centro commerciale la Miniera di Molicciara, alla fine hanno fatto al meglio il proprio lavoro.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Il passito di Pigato sfida i vini della Pantelleria.
Parte dalle colline imperiesi la sfida al rinomato Passito di Pantelleria. All’azienda agricola di Poggio dei Gorleri prosegue la sperimentazione del Passito di Pigato prodotto con l’uva raccolta dei terreni di Arveglio, vigneto tra Albenga e Arnasco. «Da grappoli spargoli di uva di elevata qualità — racconta il titolare dell’azienda Davide Merano — abbiamo iniziato un lungo processo di produzione che riguarda un terreno che ci ha regalato grandi soddisfazioni con il Pigato Arveglio». Secondo le previsioni saranno almeno un migliaio le bottiglie di Passito di Pigato, un prodotto di nicchia per la cantina di Poggio dei Gorleri. Ma per la loro commercializzazione i tempi non sono ancora maturi proprio perchè la sperimentazione è piuttosto lunga prima di arrivare a un prodotto di qualità come vorrebbe la famiglia Merano. Nel frattempo l’azienda sta valorizzando la Granaccia.
Fonte: Stampa Imperia.
I vigneti dei conti Moroni maturano nel Parco dei Colli.
Il più esteso vigneto presente nel territorio comunale di Bergamo, tre ettari a Valmarina ad un tiro di schioppo dalla cascina che ospita la sede del Parco dei Colli, è di proprietà dei conti Moroni. La vinificazione avviene presso la Cantina Sociale di Pontida sotto lo sguardo vigile dell’enologo Angelo Divittini. Da pochi giorni è in commercio l’annata 2019 del Valmarina Bianco: ancora non esprime tutto il suo potenziale (la vigna è giovane) ma il profilo organolettico del vitigno prevalente (riesling renano) promette sviluppi positivi.
Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.
Colico in cantina è a pieno regime.
Due weekend per una delle manifestazioni più amate in paese Colico in cantina è a pieno regime L’interno di una delle cantine dell’itinerario di degustazioni colichese. Ultima serata, quella di sabato 25 giugno per l’edizione 2022 di “Colico in cantina” che è partita con il piede giusto sabato scorso, complice il clima molto caldo ed è proseguita nella serata di ieri. La frazione di Villatico dalle ore 18 alle 24 è il motore della manifestazione con il Giro locale (cantina della Piazza, del Mutilato, Duilia, Rizzi, Arno-Tino, Colomba e Secrista) il Giro Italia che toccherà le cantine Angioletto, Bizzanel, Alfonso, Gerva, Mazzina, Latteria, Già Gia (Esterina) e la quindicesima del Molino Maufet dove sarà dato spazio ai vini locali d’eccellenza.
Fonte: Giornale di Sondrio Centro Valle.
«House of wine»: la prima web serie dedicata ai vini.
Un viaby o nelle terre che ospiteranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, per scoprire attraverso i vini e le produzioni locali la storia, la cultura e le bellezze di territori tutti da esplorare. È questa la nuova sfida dei due sommelier di House of Wine, la prima web serie dedicata al mondo del vino. Dopo essere andati a caccia dei prodotti più originali all’interno del patrimonio vitivinicolo italiano, Alessio Gennari e Dino Bondavalli, i protagonisti della serie, amici nella vita ed entrambi Sommelier AIS, si concentreranno su Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, andando ad approfondire le produzioni di questi territori.
Fonte: Libero Quotidiano Milano.
La siccità colpisce frutta e verdura Raccolti dimezzati, allarme prezzi.
A rischio anche olio e vino. Frau, Coldiretti: «Il calo delle rese nuoce ad agricoltori e consumatori» «Abbiamo chiesto contributi per invasi privati. Tratteniamo solo 1110°%ó di acqua piovana». Raccolti di frutta e verdura ridotti di oltre 50% e a rischio ci sono anche la produzione di olio e vino. 1 coltivatori marchigiani sono in allarme per la prolungata mancanza di precipitazioni, che potrebbe portare alla perdita di buona parte dei raccolti, con inevitabili ripercussioni sui prezzi al consumo. Dopo la nostra inchiesta sui fiumi in secca, ora parliamo dell’influenza che la siccità sta avendo sull’agricoltura. Il gran caldo ha fatto maturare prima le spighe, permettendo una mietitura anticipata dei cereali. Questo ha consentito di controbilanciare l’assenza di pioggia. Il calo produttivo c’è stato, ma di portata inferiore a quanto preventivato. Il grano duro ha subito una flessione di circa il 10%, gli altri cerali si sono attestati intorno al meno 10%- 20%.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Le 30 mila bottiglie di Massucco Lo Champagne parla italiano.
L’imprenditore piemontese, impegnato professionalmente nella Côte des Blanes, lancia la selezione destinata al nostro Paese 9 aveva detto e ce l’ha fatta: quest’anno l’imprenditore piemontese Alberto Massucco (prima metalmeccanico nell’azienda dl famiglia a Castellamonte e oggi anche enogastronomico) lancia le sue prime 3o mila bottiglie di Champagne i00% francese ma totalmente italiane, che presenterà al pubblico il prossimo 4 luglio durante Champagne en liberté, la serata evento con cui l’importatore, ogni estate, celebra le bollicine trances! e presenta la sua selezione destinata all’Italia. Come Les Fa’ Bulleuses, sette vignerons della provincia di Champagne, giovani imprenditrici che hanno riunito i loro sapori in un’associazione dando vita a una bollicina tutta nuova, Isos.
Fonte: Corriere Torino.
Ad Almese la sagra di vini e prodotti valsusini.
Da oggi a lunedì in piazza Martiri della Libertà ad Almese il Comune, in collaborazione con l’Unione Montana Valle Susa e l’Associazione Tutela del Baratuciat e vitigni storici, ospita “Baratuciat Vitigno divino – la Sagra dei vini e prodotti tipici della Valle di Susa”: un’occasione per degustare questo bianco autoctono profumato e dare valore al patrimonio enologico valsusino tra assaggi ed eventi.
Fonte: Stampa Torino.
Oggi a Castagneto Ecco la via della china un tour guidato al liquorificio Borsi.
Un itinerario insolito nella terra del vino, quello di oggi alla scoperta della china. Le prime tracce ufficiali dell’azienda risalgono all’Ottocento, ma l’attività della famiglia Borsi potrebbe essere iniziata già nel secolo precedente. E prosegue nel segno dell’eccellenza il liquorificio di Emilio Borsi, anzi la Premiata Fabbrica, che nel tempo ha cambiato proprietà. Ed è qui in un’antica scuderia del Quattrocento, nel cuore di Castagneto Carducci, che oggi fa tappa Vetrina Toscana. Come ogni anno, da oltre un decennio, Confesercenti cura la predisposizione del programma provinciale del progetto regionale denominato Vetrina Toscana, grazie ad un contributo congiunto di Camera di commercio della Maremma e del Tirreno e della Regione.
Fonte: Tirreno Cecina-Rosignano.
Consorzi, Custoza e Gavi alleati nel nome del vitigno Cortese.
Gemellaggio siglato in Camera di commercio organizzato con l’Ais Consorzi, Custoza e Gavi alleati nel nome del vitigno Cortese Bricolo: «Prepariamo il pubblico a conoscere il nostro bianco» Monica Sommuwmpugnu economia@larena.it •• «La Bianca Fernanda, clone locale del vitigno Cortese, è la principessa del blend del vino Custoza Doc. Oggi, a partire dalla collaborazione con il Consorzio del Gavi Docg, che utilizza Cortese in purezza, vogliamo fare conoscere il nostro bianco a un pubblico sempre più preparato e avviare ulteriori collaborazioni, magari anche con donne del mondo del vino». Lo ha dichiarato ieri Roberta Bricolo, presidente del Consorzio di tutela del vino Custoza Doc, in occasione dell’evento di gemellaggio alla Camera di commercio di Verona tra le due denominazioni organizzato con Ais Veneto. In degustazione 80 etichette ripartite a metà tra i due bianchi, masterclass e sinergie con prodotti tipici locali.
Fonte: Arena.
Lamezia, ex sindaco Speranza su cantina sociale: “Attuale amministrazione falsifica la realtà”.
L’ex sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, torna sulla questione dell’ex Cantina Sociale. “Un po’ di verità sulla Cantina Sociale. Fatti certi ed incontestabili: la Cantina Sociale di Sambiase è stata comprata nel 2009 dall’amministrazione da me diretta ad un prezzo conveniente per il Comune; la Cantina Sociale è stata venduta per scelta e volontà dell’attuale Sindaco Mascaro. Il Comune non ha fatto un ‘affare’. È ormai certificato che Mascaro non dica la verità in maniera voluta e deliberata perché, se sbagliasse in buona fede, ammetterebbe di avere sbagliato e chiederebbe scusa. Solo negli ultimi giorni si è inventato: che la mia amministrazione avrebbe perso il contenzioso nei confronti dell’Icom e che lui avrebbe risolto magicamente la questione; che sarebbe stato obbligato a vendere la Cantina perché nel 2014 la mia amministrazione avrebbe inserito la Cantina nel piano delle alienazioni”.
Fonte: il Lametino.it.
Come invecchia il vino in fondo al mare? Ce lo dice l’università di Catania.
Per la prima volta al mondo sarà studiata scientificamente l’evoluzione delle bottiglie affinate sui fondali. Il progetto della start up Orygini, con le cantine Benanti e Passopisciaro. Sotto analisi anche il Volcano Gin, prodotto sull’Etna.
Fonte: la Repubblica.
Le Ragnaie, Doc Rosso di Montalcino 2019.
L’azienda condotta da Riccardo Campinoti, 15,50 ettari di vigneto coltivato a biologico, per una produzione media di 80.000 bottiglie (vinificate nel solco di un accentuato classicismo, a partire dagli affinamenti effettuati attraverso un intelligente mix che incrocia legno piccolo, medio e grande), è ormai saldamente tra le realtà più significative che producono Brunello, continuando a sfornare con confortante continuità etichette nel solco di una impostazione stilistica ben leggibile e molto personale, che privilegia una cifra sottile e sfumata. I vigneti si trovano in tre diversi areali del comprensorio di Montalcino: Ragnaie, posto vicino alla cantina (nei pressi del Passo del Lume Spento), Fornace (che si trova a Loreto di Castelnuovo dell’Abate, settore sud-est) e Petroso (sul limite ovest del colle dove sorge il borgo di Montalcino). Tre differenti luoghi uniti comunque da un minimo comune denominatore, rappresentato, appunto, da finezza e levità. Un carattere che, evidentemente, ritroviamo, in forma ancora più accentuata nel Rosso di Montalcino di casa.
Fonte: WineNews.
Le Langhe del Barolo e del Tartufo Bianco d’Alba fanno visita alla Champagne.
Si rinsalda la partnership tra due territori simbolo del vino mondiale, nel segno dell’eccellenza, delle beneficenza e della grande cucina stellata. Di “gemellaggio” vero e proprio, non si parla, al momento. Ma l’affinità elettiva nel segno dell’eccellenza tra due dei territori e dei brand del vino più famosi e prestigiosi al mondo, Barolo e Champagne, è, nei fatti, concretizzata in una partnership sempre più stretta. E, così, se nel novembre 2021 furono le istituzioni ed i produttori francesi ad essere ospiti dei langhetti, dal 30 giugno a 3 luglio 2022, “una delegazione di Strada del Barolo, Ente Fiera del Tartufo e Comune di Alba sarà ospite ad Épernay per un tour di visite fra maison di Champagne, abbazie e castelli ed una cena di beneficenza cucinata da tre chef stellati”. Che sarà di scena il 1 luglio, nel Municipio di Epernay, uno dei cuori della Champagne: si chiamerà “Champagne, Barolo et la gastronomie de la région d’Alba”, per 150 ospiti di alto livello, tra cui produttori di Champagne, e giornalisti, sarà presieduta dalla scrittrice Amélie Nothomb e sarà realizzata da – tre chef stellati: il francese Jérôme Feck del ristorante a Châlons-en-Champagne, ed i piemontesi Massimo Camia del ristorante Massimo Camia di La Morra, e Davide Palluda del ristorante All’Enoteca di Canale.
Fonte: WineNews.
Da Orvieto alla cantina ‘Castel Noha’ di Ficulle, in Umbria, gli ‘Ambasciatori del Vino’.
Lunedì 27 prima giornata del progetto di Incoming per nove professionisti destinati a promuovere i prodotti orvietani negli Stati Uniti. Appuntamento alle 12 presso la cantina di Ficulle. I futuri AMBASCIATORI DEL VINO di Orvieto in visita alla Cantina CASTEL NOHA di Ficulle. Lunedì 27 un gruppo di candidati del “Programma Ambasciatori”, ideato e organizzato dal Consorzio del Vino di Orvieto, saranno ospiti di Valentino Cirulli e della sua azienda vitivinicola. A metà giornata, a partire dalle 12.00, potranno ammirare lo stato dei vigneti e, all’interno della grande struttura, visitare tutti i reparti aziendali toccando con mano i processi di produzione dei vini esportati in tutto il mondo.
Fonte: Teleradio-News.
Diminuiscono i consumi di vino. Ma aumentano i consumatori.
È la radiografia del rapporto tra il settore del vino e la popolazione italiana contenuta dall’analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) sui dati dell’Istat. Aumentano le donne che bevono vino. Meno consumi più consumatori. Diminuiscono i bicchieri, però aumentano le bocche. È la radiografia del rapporto tra il settore del vino e la popolazione italiana contenuta dall’analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) sui dati dell’Istat. Tradotto in cifre tonde, si tratta complessivamente di 30 milioni di bevitori che corrispondono al 50% della popolazione adulta. La comparazione avviene sui dati del decennio 2011-2021 secondo i quali le regioni più propense a consumare vino sono l’Umbria che vanta una fetta di consumatori di vino pari al 62% rispetto al numero della popolazione. Seguono poi le Marche con il 60%, e subito dietro con il 59% Veneto, Emilia-Romagna e Val d’Aosta. Allineate a quota 58% troviamo toscana e Piemonte mentre distanziate ci sono Sardegna e Sicilia, rispettivamente con una quota di consumatori che del 48 e 45%.
Fonte: AGI.
Anche il vino tra le vittime delle siccità: “In alcune zone del nord-ovest -30%”.
L’allarme del responsabile vitivinicolo della Coldiretti, che sottolinea come al momento invece i vitigni del centro-sud reggano. “Da un primo giro di informazioni in alcune zone del Piemonte, come l’Astigiano, si rischia una raccolta del -30% delle uve destinate alla produzione di vino”. Dove la siccità ha colpito duro, come nel nord-ovest, anche la vendemmia potrebbe essere pesantemente penalizzata, come riferisce all’AGI il responsabile vitivinicolo della Coldiretti, Domenico Bosco. Tuttavia su scala nazionale “al momento è prematuro parlare di previsioni, fare stime prima della invaiatura delle uve. Il processo di maturazione quest’anno è anticipato, ma potremmo parlarne da qui a due settimane”.
Fonte: AGI.
Dalla Spagna al Piemonte, idee e progetti per un vino sostenibile.
È una cantina naturale, non serve elettricità per mantenere la temperatura e in più le condizioni sottomarine hanno effetti positivi sul vino. Borja Saracho, viticultore del nord della Spagna, ha iniziato dodici anni fa a sperimentare e ora commercializza le bottiglie invecchiate in mare, nella baia del Plentzia. E le sue migliaia di bottiglie là sotto sono diventate anche un rifugio per centinaia di specie di flora e fauna sottomarina, favorendo la biodiversità. I produttori di vino in Europa cercano di ridurre l’impatto sull’ambiente e sul territorio. Anche tornare ad usare i cavalli, per esempio, contribuisce non poco: “Abbiamo fatto un po’ di conti, e oggi con circa il 60% dell’attività svolta con cavalli nella nostra proprietà, invece dei trattori, abbiamo ridotto la nostra impronta carbonica del 15%, cioè circa quattro tonnellate di CO2”, spiega Laurent Cisneros, proprietario dello Château Rouillac, nei pressi di Bordeaux.
Fonte: Euronews.
Vino, Sicilia prima per produzione bio in Italia.
La Sicilia rappresenta il maggior distretto italiano dei vino bio, su una superficie totale di 98mila ettari, 30mila sono quelli certificati bio rappresentati da un 22% di aziende bio, che a conti fatti significa il 34% del biologico in Italia. Nel 2020 sono state prodotte quasi 10 milioni di bottiglie doc Sicilia da agricoltura biologica. È uno dei dati emersi nel corso della presentazione della rassegna Internazionale Biodivino, ospitata a San Martino delle Scale, fino al 26 giugno. Previste sessioni di assaggio dei vini partecipanti da parte di una commissione internazionale, banchi dei vini e delle eccellenze gastronomiche del territorio e una tavola rotonda sul “Ruolo della viticoltura biologica siciliana e la sostenibilità” in programma domenica, 26 giugno, alle 19.
Fonte: Sicilia Agricoltura.
Vino e critica, Kerin O’Keefe lascia la rivista Usa “Wine Enthusiast”.
Era la “italian editor” dal 2013. Ad annunciarlo lei stessa con un breve video su Twitter. “Sto lavoando ad nuovi progetti”. Kerin O’Keefe, per tanti anni italian editor della popolare rivista Usa “Wine Enthusiast” (dal 2013, quando subentrò a Monica Larner, allora passata alla corte del “guru” Robert Parker con il suo “Wine Advocate”, oggi del gruppo Michelin, e di cui la Larner è sempre la firma dall’Italia, ndr), ha lasciato il magazine guidato da Jacqueline Strum. Ad annunciarlo la stessa critica, con un breve video su Twitter. “Dopo oltre 9 anni come italian editor di “Wine Enthusiast”, mi sono dimessa, e sto lavorando su nuovi entusiasmanti progetti che annuncerò presto, e continuerò a scrivere e recensire il vino italiano, il migliore del mondo”, spiega la O’Keefe.
Fonte: WineNews.
Promuovere il vino all’estero, la Regione finanzia con 11 milioni le imprese toscane.
Nuovo bando per valorizzare nei paesi extra-Ue le eccellenze regionali. Saccardi: “Sostegno per il rilancio e la ripresa dell settore”. In arrivo 11 milioni e 300mila euro dalla Regione Toscana per la campagna di promozione del vino sui mercati dei Paesi extra-Ue per il periodo 2022-2023, nell’ambito del Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. Dal 2008 ad oggi ammontano a 107 milioni di euro i fondi europei che la Regione Toscana ha destinato a questa misura, attivata nell’ambito della cosiddetta “OCM Vino” (organizzazione comune del mercato del settore vitivinicolo).
Fonte: InToscana.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 25 giugno 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Il mondo del vino non sa che fare con i Millennial.
Il fatto che in Italia la pandemia abbia portato con sé anche un leggero aumento dei consumi pro capite, chiusi tra le mura domestiche abbiamo evidentemente trovato rifugio nel vino, è un dato che non deve trarre in inganno e che anzi va inserito in un contesto più ampio, che vede non solo il nostro paese ormai da decenni bere sempre meno vino ma anche i consumi mondiali ai livelli di circa quindici anni fa, in calo per il terzo anno consecutivo. Da una parte il mondo del vino è riuscito nel corso degli ultimi due decenni a valorizzare la propria produzione alzando il prezzo medio delle bottiglie vendute nelle enoteche e nei ristoranti, portando così i consumi verso una fascia sempre più premium, a discapito dei vini più economid.
Fonte: Cibo.
Tignanello vola (+68%) alle aste.
Tutti i ventidue millesimi battuti hanno messo a segno rialzi superiori al 20% Tignanello vola (+68%) alle aste di Cesare Pillon Ciò che colpisce, nella tabella che illustra le quotazioni spuntate dalle bottiglie di Tignanello alle aste del 2021-2022 mettendole a confronto con quelle registrate nel 2020, è la totale assenza del segno meno nell’ultima colonna, il che significa che sono tutte aumentate. vero che in tabella, per motivi di spazio, compaiono soltanto 16 dei 22 millesimi di Tignanello coinvolti nel confronto, ma anche il prezzo dei sei che non vi compaiono si è accresciuto. Un en plein di 22 quotazioni in crescita su 22 non era mai stato registrato da questa rubrica.
Fonte: Milano Finanza.
Vino, più consumatori ma bevono di meno.
Si beve meno in quantità ma aumenta la platea degli italiani che consumano vino, con quasi 3o milioni di persone che equivalgono a circa il 55% della popolazione, di cui 1166% di uomini e il 44% di donne. Lo rileva l’Osservatorio dell’Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato nuovi dati Istat sui consumi di alcolici nel 2021. Negli ultimi dieci anni il numero dei consumatori è aumentato del 2,3% (del 9% tra le donne), ma non allo stesso modo per tutte le età: mentre tra giovani i consumatori sono più o meno stabili, cala del 23% la fascia 35-44 anni; crescono, invece dell’11,4% quella dai 55 ai 64 anni e del 19,3% quella dai 65 anni in su. In diminuzione poi chi beve vino tutti i giorni: era un’abitudine per 14,9 milioni di italiani, ora scesi a 12,4 milioni (-16,8%) con un crollo del 31,3% per chi arriva a oltre mezzo litro al giorno. Tra le regioni l’Umbria vanta la maggiore quota di consumatori (62%), seguita da Marche (60%) e dal Veneto (59%), Emilia Romagna e Valle d’Aosta. In coda ci sono Sardegna (48%) e Sicilia (45%). Con quasi un quinto del totale la Lombardia è in testa alla ripartizione dei consumatori a livello nazionale, seguita da Lazio (10%) e Veneto (9%). Tra giovani (18-34 anni) sono in calo (-10%) i consumatori quotidiani.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
Hausbrandt riparte e diversifica dal caffè al vino fino alla birra.
Aziende storiche Fatturato a 73 milioni Giambattista Marchetto Nell’anno in cui celebra1 130 anni di vita, Hausbrandt punta al pieno recupero sul pre Covid. Soprattutto grazie alla differenziazione del business. «Il Gruppo è in salute – conferma infatti il presidente Martino Zanetti – e ha potuto beneficiare dell’incremento di fatturato derivante dalla casa vinicola Col Sandago e dalla birra Theresianer. Abbiamo avuto la sorpresa di un mutamento sulle vendite nel vino soprattutto grazie allo Champagne Martin Orsyn, inserito nel mercato nel 2020. In generale, la tendenza prospettata è positiva con un ritorno quasi pari ai livelli del 2019». Nel frattempo il Gruppo archivia il 2021 con fatturato a 73 milioni di euro, in netto recupero rispetto a un 2020 difficile, ma non ancora a pieno regime. In prospettiva, Hausbrandt punta ancora molto sul caffè. Nel headquarters a Nervesa della Battaglia, nel Trevigiano, il moderno impianto di torrefazione e il polo logistico di 4.400 mq dedicati ai magazzini di stoccaggio permettono all’azienda di “servire” il caffè in oltre 90 Paesi al mondo attraverso una produzione sostenibile.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
Il lato frizzante dell’Emilia Romagna – La Romagna e l’Emilia Un confronto frizzante.
La Romagna e l’Emilia Un confronto frizzante Dal Lambrusco al Pignoletto, passando per gli spumanti fino al Trebbiano Una degustazione di venti bottiglie che stupiscono per qualità e interpretazione. Certo, vanno bene per ogni occasione, ma la realtà è che l’estate è il momento migliore per le bollicine. Non c’è alcun dubbio, perché quella piacevole sensazione frizzante al palato riesce a convogliare, fatalmente, tutta la voglia di leggerezza che la bella stagione porta con sé. Soprattutto in questo 2022. D’altro canto, siamo fortunati, la nostra regione è, come ripeto spesso, oltre che terra di grandissimi vini fermi, anche destinazione imprescindibile per i vini spumantizzati che, anche grazie alla loro lunga tradizione, hanno poco o nulla da invidiare a prodotti di altre regioni vitivinicole.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Chi lo ha detto che i rossi non si possono bere freddi?
Il critico di fama internazionale Luca Gardini sfata un mito: «Basta con i vecchi sistemi Non abbiate timore di osare oltre gli schemi». Diciamoci la verità, soprattutto con una primavera (e, già lo si può immaginare facilmente, un’estate) come quelle che stiamo vivendo e che ci stanno aspettando, chi di noi non ha dibattuto, con amici, fidanzati e fidanzate, mogli e mariti, sulla temperatura di servizio dei vini? Una questione lunga ed annosa, che ho molto a cuore e su cui, non lo nascondo, ho detto la mia in diverse sedi. Ovvio che, in un periodo di grande spolvero per il movimento enoico come quello che stiamo vivendo, lungi da me creare categorizzazioni o teorizzare sulla stagionalità nei consumi della nostra bevanda prediletta o, ancora peggio, dire «non si può!». Bere vino è e sarà sempre legato in primis al piacere e al gusto personale.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Valdarno, un territorio baciato dal destino.
Moretti Cuseri, storia di una famiglia che ha segnato l’enologia italiana “Sette” è il loro nuovo progetto sul Merlot. Parlare di Tenuta Sette Ponti è immergersi mani e cuore nella storia vitivinicola italiana, dato che si tratta di un’azienda che ha segnato indissolubilmente, a suon di vision azzeccate, il percorso di crescita del nostro settore. La storia inizia già nel secolo scorso, siamo infatti nel 1950 quando l’architetto Alberto Moretti Cuseri acquista questa splendida tenuta, attualmente di 330 ettari totali, di cui 50 vitati (con un primo nucleo di una sessantina di ettari, di cui solo 3 a vite) un tempo parte dei possedimenti reali—e dove era già stata piantata, nel 1935, a celebrare la presa dell’Abissinia, la poi celeberrima vigna terrazzata detta “Dell’Impero” — delle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia Aosta, che a loro volta l’avevano acquisita direttamente dal Gran Duca Leopoldo d’Asburgo.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
A spasso sui Colli Bolognesi Tra Pignoletto e Barbera – I mille volti dei Colli Bolognesi Una terra tutta da assaporare.
La personalità del Pignoletto e il colore intenso della Barbera Due simboli di un territorio che ora punta forte sull’enoturismo. C’è qualcosa di incontaminato su e giù per i pendii dei colli bolognesi. Sarà l’aria che si respira, carica di profumi di una volta, di quelli che nelle città sono andati ormai praticamente persi. Oppure sarà il fatto che, qui, le logiche di mercato non hanno ancora preso il sopravvento. Il mondo al momento non chiede il Pignoletto o la Barbera, e questo è un errore grave vista la qualità raggiunta, ma al contempo ha consentito al territorio di non venire letteralmente sommerso dalle vigne. In questo luogo i vignaioli vivono ancora di seminativo, di qualche buon frutto staccato direttamente dall’albero la mattina appena svegli (come le splendide ciliegie di Vignola che, è vero, sono di Modena, ma perché bisogna sempre porsi dei limiti? La distanza, tra l’altro, è di appena quindici minuti), di una rinfrescante passeggiata nel bosco.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
L’Italia Rosè, un mondo che vale la pena scoprire.
Luca Gardini: «Più concentrati e intensi quelli del sud, sapidi e croccanti al centro, eleganti e floreali nel nord». I vini rosati chiamano l’estate e l’estate chiama i vini rosati, in un legame indissolubile che caratterizza, anche da un punto di vista antropologico, l’evoluzione delle abitudini alimentari durante l’anno. Non voglio assolutamente affermare che in questo periodo si debbano trascurare i Sangiovesi o i Nebbioli, per carità, quello che intendo dire è che i mesi più caldi portano, insieme ad un naturale `sgrassamento’ della cucina, una convivialità di bevute che suggerisce, anche per il loro potere rallegrante e rinfrescante, bollicine, vini bianchi e, appunto, rosati. I vini rosati, peraltro, tipologia sulla quale scontiamo un lieve gap di ricettività del mercato, sono in realtà molto espressivi, capaci di valorizzare al meglio le qualità di specifici vitigni.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
La Romagna e il suo aceto Perché l’uva non è solo vino.
Lorenzi e Nicola Vulai insieme per l’aceto di Riesling Il neonato di casa Ottaviani è già diventato “stellato”. Si dice che l’Impero Romano sia stato fondato sull’aceto. Certo non vogliamo stare qui a scrivere o addirittura riscrivere la storia, ma c’è un fatto indiscutibile in questa affermazione che, nonostante sia naturalmente esagerata, ha in sé un piccolo fondo di interessante verità. È un fatto che gli antichi legionari portassero sempre nelle loro compagne una sostanziosa scorta di aceto di vino che, diluito con l’acqua, dava origine alla bevanda poi divenuta nota come Posca. Dissetante e leggermente acida, la vera forza di questa unione sarebbe stata nelle proprietà disinfettanti dell’aceto che, rendendo di fatto “potabile” l’acqua delle colonie conquistate, avrebbe evitato la decimazione delle truppe romane. Mettendo però da parte tutto questo, l’aceto è un prodotto che fa parte della storia dell’uomo da migliaia di anni e, insieme al vino, è uno dei frutti più straordinari ricavabili dall’uva.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Le quattrocento botticelle di Venturini Baldini.
L’azienda è proprietaria dell’Acetaia di Canossa una delle più antiche della provincia di Reggio Emilia dici anni. Le perle, invece, sono ideali per RONCOLO (REGGIO EMILIA). Venturini Baldini, storica tenuta nel cuore delle terre di Quattro Castella, non è solo un produttore di vini, ma vanta una tra le più antiche acetaie della provincia di Reggio Emilia, ossia l’Acetaia di Canossa. Stiamo parlando di quattrocento botticelle gelosamente custodite in un ampio solaio d’altri tempi, capace di affrontare la calura estiva e il rigore dell’inverno, un mix di legni diversi – ginepro, rovere, gelso, castagno, ciliegio – una storicità che attraversa quattro secoli e arriva fino ai nostri giorni, dove sposa l’innovazione.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Alla scoperta di Engine Il gin amico dell’ambiente – Glamour e amico del clima Engine, un italiano di razza.
Divenuto uno dei gin più richiesti in Italia Ora l’azienda è diventata la prima del settore a scegliere di aderire al CO2alizione italiana Sembra un barattolo per l’olio motore, ma in realtà al suo in- — — terno nasconde uno dei gin più apprezzati del momento. Il chio, come le mugo i secchielli portaghiaccio, sono realizzati piemontese Engine è letteralmente esploso nel mondo dei in alluminio. Un materiale riciclabile all’infinito». cocktail e, soprattutto adesso che il gin tonic è diventato uno Da cueste parole; si capisce come mai Engine sia stata la dei drink più richiesti dal pubblico, è bello vedere che riesce a prima azienda del settore spirits a sostenere CO2 alizione Ita farsi largo un prodotto cento per cento italiano che, tra l’allia, l’iniziativa di più di 60 aziende italiane che si fanno leader, richiama anche uno dei prodotti simbolo della nostra na- del cambiamento e si impegnano ad integrare in modo perzione (e anche della nostra regione) ossia le macchine. «E manente nell’oggetto sociale dei propri statuti una finalità di gene come racconta il suo creatore, Paolo Dalla Mora — è neutralità climatica, in linea con i target europei e italiani. creato in modo artigianale dai maestri distillatori in piccoli lotti e imbottigliato a mano in un piccolo laboratorio dell’Al- La novità alta Langa.
Fonte: Corriere Romagna Speciale Vini.
Vermentino protagonista per due giorni – Al via la rassegna “Benvenuto Vermentino”.
Al via la rassegna “Benvenuto Vermentino” II borgo si veste a festa mettendo in mostra i suoi tesori. Torna la rassegna ‘Benvenuto Vermentino’ organizzata dal Comune di Castelnuovo Magra nel borgo collinare e l’occasione consentirà al territorio di far conoscere le proprie specialità. Non soltanto il Vermentino ma anche l’olio d’oliva, i sentieri da esplorare, le vie del borgo, la torre dei Vescovi di Luni. E poi tante iniziative e collaborazione tra associazioni, Pro Loco, Cai, Avis per rendere ricche le due giornate che rafforzano il gemellaggio con il Vermentino di Gallura ed in particolare con la Promocamera di Sassari, che sarà presente con una delegazione dei produttori sardi. Si inizia stamani con la degustazione tecnica alla quale sono invitati esperti del settore per poi passare al pomeriggio quando dalle 17.30 in piazza Querciola apriranno gli spazi espositivi delle aziende produttrici di olio extra vergine di oliva e degli altri prodotti tradizionali, artigianali e della gastronomia locale.
Fonte: Nazione La Spezia.
Castelnuovo Magra – Benvenuto Vermentino: degustazioni e spettacoli.
Oggi e domani a Castelnuovo ecco il ritorno di Benvenuto Vermentino. Vino, olio, cibo e musica sono i protagonisti della manifestazione che promuove Castelnuovo capitale del vino, con un programma ricco di eventi. L’undicesima edizione consente ai visitatori di assaggiare quasi un centinaio di etichette di Vermentino ligure, toscano e sardo. Alla Pro Loco il compito di ristorare i visitatori con le specialità locali.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Vino biologico e dj set per aiutare i malati del Bianco Airone.
Tempo di storytelling enologico in riviera. Domani l’azienda vinicola biologica ‘Clara-Marcelli’ di Castorano ospiterà l’evento benefico ‘Tell me wine’, organizzato dal Rota ract club di San Benedetto. L’evento prevede una visita in vigna ed una in cantina, con degustazione finale di svariate tipologie di vino, ottenuto con metodi di coltivazione biologica, e buffet accompagnato da deejay set. Il ricavato sarà devoluto a ‘Bianco Airone’, associazione di promozione sociale che opera senza finalità di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e socio sanitarie, per agevolare la vita dei malati affetti da patologie onco-ematologiche.
Fonte: Resto del Carlino Ascoli.
La storia Lanati e il Barolo del conte Cavour A ottobre anche un’asta per beneficenza.
L’apprezzata manifestazione organizzata dalla Pro Loco prenderà il via sabato 25 giugno, per chiudersi domenica 3 luglio La Mostra del Vino finalmente torna protagonista Sono tantissimi gli appuntamenti in programma, per un intero evento dedicato al vino, alla gastronomia e agli spettacoli. L’ultima edizione risale al 2019, ma ora finalmente si riparte: la Mostra del Vino di Sizzano torna protagonista, e lo fa nel migliore dei modi celebrando la sua cinquantesima edizione. L’attesa manifestazione organizzata dalla Pro Loco animerà il paese per otto giorni, a partire da sabato 25 e fino a domenica 3 luglio. E sarà dedicata, come da tradizione a vino, gastronomia e spettacoli. Piazza Prone e piu in generale Sizzano sono pronte.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
“Dopo molte parole servono microinvasi per affrontare il cambiamento climatico”.
Qualcuno evoca lo spettro dei 2003, quando le temperature sahariane e l’assenza di pioggia per tutta l’estate provocarono una delle vendemmie più scarse e anomale degli ultimi 20 anni. Altri sono più fiduciosi e parlano di una situazione ancora tutta da definire nelle prossime settimane. Di sicuro la prolungata siccità sta iniziando a preoccupare anche i produttori di Langhe e Roero, che mettono in campo tutta l’esperienza maturata in questi anni di «global warming» per proteggere i preziosi vigneti e i loro frutti. «Le vigne per ora stanno bene, non ci sono segnali di stress – spiega Claudio Conterno, barolista a Monforte e presidente di Cia Cuneo.
Fonte: Stampa Cuneo.
In 80 giorni il giro del mondo.
Dal primo vino imbottigliato per “uso familiare” alla produzione internazionale. Con Mandwinery nasce con una promessa e anche con una scommessa: quella di realizzare un vino di qualità è di ottenerlo subito. L’idea di Vito Manduano è antica: «i miei nonni sia paterno che materno — racconta — vinificavano le loro uve per ottenere il vino da consumare in casa o donare agli amici. Ho ancora nelle narici il profumo del mosto fermentato. Da quei sapori e da quegli odori che è cresciuto il desiderio di produrre vino». Mandano acquista i primi terreni nel 2010. Oggi l’azienda di famiglia conta 30 ettari in cui si raccolgono grappoli di Montepulciano, Lambrusco, Trebbiano e Nero di Troia soprattutto: il vitigno autoctono per antonomasia.
Fonte: L’Edicola del Sud Foggia.
Montepulciano e Nero di Troia Imbottigliati come un “novello”.
Ottanta dì significa ottanta giorni. «Sono quelli intercorsi tra la vendemmia e lo stappo della prima bottiglia». Giuseppe Colopi, enologo dalla lunga carriera, conosce che tipo di uva è il Nero di Troia «non mi avrebbe mai permesso di poter realizzare la follia di Vito Manduano e cioè di ottenere una bottiglia di qualità per le feste di natale dell’anno della vendemmia», quella dello scorso anno, il 2021. Infatti, i mosti devono affinare in cilindri di acciaio o in botti di legno almeno per alcuni mesi, a meno che non si produca vino novello, la prima spremitura che si beve a San Martino, agli inizi di novembre. «No, non volevamo un vino novello», è tranchant Colopi. «Così ho rischiato. Abbiamo imbottigliato il vino dopo la fermentazione e lo abbiamo lasciato tranquillo in cantina per 80 giorni, quanti servirono a Jules Verne per fare il giro del mondo».
Fonte: L’Edicola del Sud Foggia.
Summit del vino e voci di donna.
La rassegna Wine Experience di scena l’1 e 2 luglio Summit del vino e voci di donna Centocinquanta cantine tra le migliori d’ Italia, sei eventi speciali che uniscono vino e creatività in un borgo, quello di Oschiri, ricco di storia e archeologia: ili e 2 luglio andrà in scena la quarta edizione del Wine Experience 2022. La rassegna, evento unico in Sardegna, rappresenta un vero e proprio summit del vino con i più importanti esperti ed esperte dell’enologia e viticoltura a livello nazionale. Ad aprire la manifestazione sarà il i luglio l’incontro in cui i cambiamenti climatici, la viticoltura sostenibile e la figura imprenditoriale femminile, saranno i principali temi al centro degli incontri. Ed é proprio sull’argomento donne e vino che si concentrerà una parte importante del dibattito.
Fonte: Unione Sarda.
Cantina Jazz va in tour nei borghi.
Dopo il debutto in piazza a Lorenzana prossima tappa a Santa Maria a Monte Ecco il calendario? Pontedera Costruire sinestesie eno-musicali nelle pubbliche piazze, nei parchi e nei punti panoramici di piccoli borghi pisani. Ripartono gli appuntamenti di Cantina Jazz, dopo quasi due anni di stop, in una nuova e originale rassegna estiva dedicata al vino, alla buona cucina, alla musica e all’arte. Si tratta di “Enostesie nei Borghi”, un cartellone di ben sei appuntamenti, allestiti grazie al contributo della Fondazione Pisa, col patrocinio della Provincia di Pisa, in convenzione con il Corso di Studi in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Pisa, e in collaborazione con la delegazione A.I.S. di Pisa, con la condotta SlowFood di Pisa e Monte Pisano, e con l’app enoturistica Vinis.
Fonte: Tirreno Pontedera.
La viticoltura guarda al futuro e al turismo.
Il convegno organizzato dalla cantina Ca’ di Rajo CIMAOOLMO Trecento persone tra produttori di Veneto e Friuli, autorità, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo della finanza si sono date appuntamento giovedì scorso per parlare della prossima vendemmia e del futuro del settore nel corso della serata organizzata dalla cantina Ca’ di Rajo, con sedi a San Polo di Piave, Azzano Decimo e Treppo Grande. L’evento, organizzato da Simone, Alessio e Fabio Cecchetto, i tre fratelli alla guida della cantina di San Polo di Piave, e tenutosi presso il pattinodromo di Cimadolmo ha aperto un tavolo di lavoro su temi come la sostenibilità, l’enoturismo e il cicloturismo. In vista della prossima vendemmia, Ca’ di Rajo ha riunito i suoi conferitori e le autorevoli voci del settore vitivinicolo per condividere un approccio comune ad una viticoltura sempre più sostenibile.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Vigneti ingialliti, cresce l’allarme flavescenza «Estirpare le piante, aumentare i trattamenti» – Piante devastate dalla flavescenza «Più trattamenti e viti sradicate».
Dagli alberi bostricati sul Grappa e lungo la Pedemontana del Cansiglio, ai filari di glera sulle Colline Unesco, ma da qualche settimana anche in pianura. Non si tratta dello stesso insetto. In questi giorni è la cicalina della vite a preoccupare (nella foto, le piante colpite. Piante devastate dalla flavescenza «Più trattamenti e viti sradicate» L’assessore Caner: «In alcuni casi è necessario tagliare l’intero vigneto per non danneggiare tutti» Anche l’utilizzo dei fitofarmaci è un obbligo ma bisogna impiegare solo quelli autorizzati Piante ingiallite, come fosse autunno inoltrato. Dagli alberi bostricati sul Grappa e lungo la Pedemontana del Cansiglio, ai filari di glera sulle colline Unesco, ma da qualche settimana anche in pianura. Non si tratta dello stesso insetto. In questi giorni è la cicalina della vite a preoccupare.
Fonte: Tribuna Treviso.
Sostenibilità nella viticoltura tavolo di lavoro a Ca’ di Rajo.
Trecento persone tra produttori di Veneto e Friuli, autorità, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo della finanza si sono date appuntamento giovedì 23 giugno per parlare della prossima vendemmia e del futuro del settore nel corso serata organizzata dalla cantina Ca’ di Rajo, con sedi a San Polo di Piave, Azzano Decimo e Treppo Grande. L’evento, organizzato da Simone, Alessio e Fabio Cecchetto, i tre fratelli alla guida della cantina di San Polo di Piave, e tenutosi presso il pattinodromo di Cimadolmo, ha aperto un tavolo di lavoro su temi come la sostenibilità, l’enoturismo e il cicloturismo. In vista della prossima vendemmia, Ca’ di Rajo ha riunito i suoi conferitori e le autorevoli voci del settore vitivinicolo per condividere un approccio comune ad una viticoltura sempre più sostenibile.
Fonte: Tribuna Treviso.
Chef in Cantina, ecco le date.
Torna ad Offida l’appuntamento ‘Chef in Cantina’. Le date per l’edizione 2022 sono le seguenti: 8-29 luglio, 10 agosto. Le cantine che ospiteranno l’evento: sono San Filippo, Tenuta La Riserva, La Valle del Sole, che promettono dell’ottimo vino ed ospitalità. A lavoro gli chef di Blob Caffè & Ristorante e Osteria Ophis che prepareranno tante prelibatezze nella cittadina del vino. La manifestazione Chef in Cantina nasce grazie alla collaborazione e la sinergica dei ristoratori Aro di Offida con le aziende vitivinicole del territorio aderenti e coinvolgerà anche le strutture simbolo della cittadina alle quali si potrà accedere. Un’iniziativa che mette insieme le eccellenze del territorio, bellezze storico architettoniche e le tradizioni enogastronomiche.
Fonte: Il Resto del Carlino.
Wine Experience Oschiri, oltre 120 cantine in mostra per due giorni.
Wine Experience Oschiri (Weo), cresce. La manifestazione, in programma l’1 e il 2 luglio tra il teatro comunale e la piazza, raddoppia il numero di cantine, da 60 fino a 120 e si apre sempre più a un contesto nazionale e internazionale. La quarta edizione, nel paese vocato alla viticoltura, compreso nell’area del Vermentino di Gallura docg, rafforza il legame tra enologia, arte, design, artigianato e uno stretto rapporto col territorio. “Al centro della manifestazione c’ è il vino, col suo valore economico, culturale, sociale, umano”, ha messo in luce il presidente dell’associazione Wine Experience Oschiri, Tigellio Danese che organizza con il Comune. In programma incontri con rappresentanti dell’enologia regionale, nazionale e internazionale ed eventi culturali.
Fonte: SardiniaPost.
L’Igt Toscana vale il 27% del vino della Regione (e 500 milioni di euro alla produzione).
I dati del Consorzio Vini Toscana, che ha confermato alla presidenza Cesare Cecchi. Il cui obiettivo è mettere ordine intorno ad un top brand del vino. Porta con sé il nome della Toscana, Regione italiana tra le più famose nel mondo, per il vino e non solo, e sotto il suo grande cappello riunisce vini di altissimo lignaggio, produzioni più “pop”, ed è spesso uno strumento di sperimentazione enologica in territori in cui spesso, Doc e Docg, sono improntate al monovitigno. È il ritratto, di sintesi, dell’Igt Toscana, indicazione geografica che rappresenta il 27% della produzione regionale, rivendicata da 1.400 produttori imbottigliatori che ogni anno danno corpo a 90 milioni di bottiglie che nascono da 12.500 ettari, per un valore alla produzione stimato intorno ai 500 milioni di euro. Una tipologia che finisce per il 31% sul mercato italiano e per il 69% all’export (cresciuto del 126% negli ultimi 10 anni), con il 33% delle bottiglie esportate che va in Usa ed il 46% in Europa. Dati del Consorzio Vino Toscana, che riunisce oltre 130 delle più importanti cantine del “Granducato”, che ha riconfermato alla presidenza Cesare Cecchi (ai vertici anche della storica cantina Cecchi), eletto dal cda composto da Lamberto Frescobaldi (presidente Frescobaldi) e Rosanna Matteoli (vicepresidente Cantina Cooperativa Montalbano Vino e Olio), vicepresidenti, Davide Ancillotti (presidente Cantina Cooperativa ViViTo e Le Chiantigiane), Renzo Cotarella (ad Antinori), Mario Piccini (presidente Tenute Piccini), Davide Profeti (dg San Felice), Sandro Sartor (ad Ruffino), Donata Vieri (direttore Cantina Cooperativa I Vini di Maremma), Enrico Viglierchio (dg Banfi) e Alessandro Zanette (direttore Melini – Gruppo Italiano Vini), il cui obiettivo a breve termine è raggiungere il riconoscimento da parte del Ministero e avere così piena operatività ed essere in grado di dare al vino Toscana Igt la governance di cui ha bisogno per la sua tutela e la sua valorizzazione.
Fonte: WineNews.
Wine & food italiano, settore solido e in crescita. Anche grazie alle tante aziende familiari.
Il “Food Industry Monitor 2022” by Università di Pollenzo e Ceresio Investors. Carlo Petrini: “ora però serve un cambio di paradigma”. È solido, anche grazie ad un 2021 di forte ripresa, il settore del wine & food italiano. Che guarda ad un 2022-2023 che sarà ancora di crescita, ben oltre la media dell’economia nazionale. Anche se è una crescita che, in termini assoluti, con ogni probabilità sarà minata dall’inflazione galoppante. In un settore, quello della produzione di vino e di cibo, dove le aziende a guida familiare continuano a performare meglio della media. E continuano ad investire in sostenibilità, vera sfida del futuro, e di quel cambiamento di paradigma che il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, predica da anni, “basato non sul consumo e sul profitto come unico parametro, ma sull’economia delle relazioni e sulla consapevolezza che le risorse non sono infinite” che proprio i giovani, che stano costruendo l’imprenditoria del 21esimo secolo, potranno concretizzare, ma a cui tutti siamo chiamati a partecipare. Messaggio che arriva dalla presentazione del “Food Industry Monitor 2022”, realizzato dall’Università di Pollenzo, insieme a Ceresio Investors. I numeri, illustrati da Carmine Garzia dell’Università di Pollenzo, e basati sull’analisi dei bilanci di 852 aziende del settore, che rappresentano il 75% delle società di capitale del comparto, con un fatturato aggregato di 65 miliardi di euro (e che producono prodotti lattiero-caseario, olii, pasta fresca e secca, carne e derivati, surgelati, vino, acque minerali, birra, caffè, conserve, distillati, dolci e prodotti da forno, farine, food equipment e packaging), confermano che il 2021 ha segnato una forte ripresa del settore del food, con una crescita record del 6,8%, superiore alla crescita del Pil (6,6%).
Una crescita che si protrarrà anche nel 2022 e nel 2023 con tassi intorno al 4% annuo, più del doppio del Pil, secondo le stime attuali. I segmenti che cresceranno di più, secondo le proiezioni, saranno farine +11,4%, caffè +10%, olio +9,7%, latte +7,7, surgelati +5,4%, mentre il vino, previsto a +4,8%, è appena al di sotto della media, seguito da distillati, acqua, dolci, salumi, birra e pasta. “Ma è un crescita legata alla traslazione sul prezzo finale dell’aumento del costo delle materie prime – spiega Carmine Garzia dell’Università di Pollenzo – che, per molti prodotti, influiscono più per più del 60% sul prezzo al consumo, e quindi ci sarà da capire fin quando la produzione, che in tanti casi ha già margini bassi, potrà assorbirli, o dovrà riversarli al consumatore, che però vede calare al contempo il suo potere di acquisto”.
Fonte: WineNews.
In Australia sul mercato nuove bottiglie di vino in plastica riciclata.
In Australia sono state lanciate sul mercato nuove bottiglie per il vino in plastica PET riciclata al 100%. Si tratta di bottiglie ecologiche realizzate interamente in plastica PET riciclata, il loro uso consentirà di ridurre l’impronta di carbonio del settore vinicolo. Secondo quanto riferito, le bottiglie sono più leggere dell’83% e il loro profilo più sottile e piatto consentirà di inserirne il doppio in una cassa di vino standard, consentendo anche un trasporto più efficiente.
Fonte: Federvini.
L’eleganza del vino risiede nell’equilibrio e la leggiadria non è esilità.
Qualche giorno fa, confrontandomi con alcuni produttori di una nota denominazione italiana in cui mode e tendenze hanno sempre attecchito in maniera marginale, mi sono ritrovato a trattare un tema di cui avevo avuto già modo di scrivere in queste pagine e di dissertare durante alcuni incontri enoici e degustazioni: l’eleganza. Un termine che rientra nel novero dei descrittori abusati e usati, spesso, in maniera fuorviante nel mondo del vino, eppure uno dei valori più importanti quando e se lo si ritrova nel calice.
Fonte: Wine Blog Roll.
Dalla vigna alla bottiglia, il vino secondo Luca D’Attoma.
È l’enologo delle scommesse vincenti, creatore di prodotti autentici e territoriali. Presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma, la degustazione di nove etichette da lui firmate, in un vero e proprio Giro d’Italia del vino. Potrebbe essere ribattezzato l’enologo delle grandi sfide Luca D’Attoma, l’uomo che lascia il segno in cantina per caparbietà e originalità, padre putativo di vini dall’approccio schietto e sincero. In tempi non sospetti, anche un visionario, un pioniere della viticoltura biologica: quella che oggi, infatti, sembra essere diventata una moda, per Luca D’Attoma era invece una necessità di vita. Sin dagli anni 90.
Fonte: La Gazzetta del Gusto.
Vino in estate, falsi miti e tabù da sfatare.
Vino in inverno e birra d’estate? Si tratta solo di un falso mito poichè il vino non deve avere tabù: basta consumarlo nel modo giusto rispettandone le caratteristiche, anche in estate dove erroneamente si pensa che consumarlo possa appesantire o non essere la bevanda giusta per le afose temperature. Gli esperti di Sommelier Coach svelano verità e falsi miti sul consumo di vino durante la stagione estiva. L’estate e le alte temperature sono arrivate in anticipo rispetto alla data del calendario, ma per i più appassionati e inossidabili wine lovers occorre chiarire che il vino non perde il suo appeal in maniera così generica durante la stagione più calda.
Fonte: VDG Magazine.
Agroalimentare, oltre 11 milioni per la promozione vino sui Paesi Terzi.
La Regione finanzia con 11 milioni e 300mila euro il bando per la campagna di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi 2022-2023 nell’ambito del Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. Dal 2008 ad oggi ammontano a 107 milioni di euro i fondi europei che la Regione Toscana ha destinato a questa misura, attivata nell’ambito della cosiddetta “OCM Vino” (Organizzazione comune del mercato del settore vitivinicolo). La misura è finalizzata ad aumentare la competitività dei produttori di vini sui mercati extra-UE, attraverso azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente. Sono state finanziate inoltre anche la partecipazione a manifestazioni, a fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione, studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione intraprese.
Fonte: Toscana Notizie.
Vino, Sicilia prima per produzione bio in Italia. Al via la rassegna internazionale del Biodivino.
La Sicilia rappresenta il maggior distretto italiano dei vino bio, su una superficie totale di 98 mila ettari, 30 mila sono quelli certificati bio rappresentati da un 22% di aziende bio, che a conti fatti significa il 34% del biologico in Italia. Nel 2020 sono state prodotte quasi 10 milioni di bottiglie doc Sicilia da agricoltura biologica. È uno dei dati emersi nel corso della presentazione della rassegna Internazionale Biodivino, ospitata a San Martino delle Scale, fino al 26 giugno.
Fonte: Sicilia – Gazzetta del Sud.
Nord Italia, finanziamenti per promozione del vino e liquidazione danni.
Nuovo bando in Veneto a sostegno della valorizzazione dei vini regionali sui mercati terzi. In Emilia Romagna è in arrivo un’anticipazione da 23 milioni dei risarcimenti per le gelate 2020. A partire da agosto, grazie a un’anticipazione di 23 milioni di euro da parte della Regione sulle risorse statali, inizieranno ad essere erogati gli indennizzi alle imprese agricole che hanno subito danni alla produzione causati da gelate e brinate nel 2020. L’anticipazione sarà resa possibile dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio di previsione 2022, con via libera dell’Assemblea legislativa prevista entro il prossimo luglio.
Fonte: AgroNotizie – Image Line.
Agroindustria: 23 milioni per azienda MGM Mondo del Vino.
Il Ministero dello sviluppo economico comunica che è stato approvato il contratto di sviluppo presentato da MGM Mondo del Vino Spa, azienda attiva nella produzione, imbottigliamento e vendita di vini e spumanti, che punta ad ampliare e ammodernare gli stabilimenti produttivi di Priocca (Cuneo) e di Acqui Terme (Alessandria) attraverso un investimento industriale di 23,4 milioni di euro. Il piano di sviluppo viene agevolato con un contributo a fondo perduto di 8,8 milioni di euro messo a disposizione dal Mise che permetterà, oltre a salvaguardare l’occupazione esistente, di creare almeno 21 nuovi posti di lavoro entro il 2025.
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico.
Convention nazionale “Donne del vino”, pronte a ripartire dopo l’incontro in Campania.
Si chiude con un bilancio decisamente positivo la Convention nazionale delle Donne del Vino, che ha visto la presenza in Campania di socie provenienti da tutta Italia. Nei quattro giorni di soggiorno, le associate hanno avuto modo di scoprire la Campania del vino (e non solo) in alcune delle sue espressioni più importanti, dal Parco Nazionale del Vesuvio ai Campi Flegrei, dall’Irpinia all’isola di Procida, Capitale italiana della Cultura 2022. Accompagnate dalle socie campane, le Donne del Vino hanno seguito un percorso itinerante che ha permesso loro di conoscere diverse produzioni vinicole, aziende storiche e attività più moderne. Ogni cantina ha raccontato la propria produzione, dall’evoluzione di tradizioni tramandate da generazioni di produttori, ad aziende più giovani proiettate al know how.
Fonte: Il Mattino.
STAMPA ESTERA
Alexandre Ricard: «Nous voulons être des créateurs de convivialité à grande échelle».
ARRIVÉE DE PERNOD RICARD DANS [UNIVERS DU VIN ROSÉ, INTÉRÉT CROISSANT POUR LES BOISSONS SANS ALCOOL, RECOURS AUX DONNÉES NUMÉRIQUES… LE PRÉSIDENT-DIRECTEUR GÉNÉRAL DU GROUPE EXPLIQUE SES CHOIX, ›ROPOS REQFJLIJS PAR STEPHANE REYNAUD sreynaudelefl garo.fr En mars dernier, le groupe Pernod Ricard, numero deux mondial des vins et spiritueux (8,824 milliards de chiffre d’affaires en 2021-2022) annonçait une prise de participation majoritaire dans le Château Sainte-Marguerite (environ 1 million de bouteilles prochiites selon nos sources), à La Londeles-Maures (83). L’entreprise développe aussi les boissons sans alcool. Surtout, depuis quelques jours, pour mieux cibler ses ventes partout dans le monde, le groupe recourt aux données numériques. La prise de participation majoritaire dans Château Sainte-Marguerite vient de marquer l’entrée de Pernod Ricard dans le monde du rosé. Est-ce seulement un début ? Alexandre RICARD. – Il y a des moments de consommation de haute énergie, dans les boites de nuit, sur les plages, qui donnent une très belle place au rosé. Nous le constatons sur la Côte d’Azur, à Ibiza, à Mykonos, dans certains chahs huppés, à Miami, dans les stations de ski aussi. Ce sont des lieux où le champagne, la vodka, la tequila, le whisky fonctionnent delà. Nous avions une belle opportunité de compléter notre offre avec le rosé pour ce type d’établissements. Ce vin est à la mode. Peut-onparler d’un «phénomène rosé» ? Oui, si nous parlons des rosés de très bonne facture, de grande renommée, et plutôt des rosés Côtes de Provence. Il se trouve que Château Sainte-Marguerite, un des 18 crus classés de Provence, est d’une qualité extraordinaire. C’est aussi un endroit remarquable.
Fonte: Figaro.
Le rosé, carte maîtresse de la Provence.
Le rosé coche toutes les cases propres à lui donner un avantage irrésistible quand point l’été. Sa santé est insolente et ne se dément pas. Depuis une vingtaine d’années, la production monte en flèche —à la différence de celle du rouge et du blanc —, et la consommation suit, surtout en France, où une bouteille sur trois est un rosé. Son royaume se trouve en Provence: 91% des vins qui y sont produits ont cette couleur, et 40% de la consommation dans l’Hexagone provient de cette région. Un autre indicateur est affolant: les exportations de rosé de Provence ont augmenté de 516% en dix ans. On comprend pourquoi les vignerons provençaux, souvent imités ailleurs, jouent cette carte «à fond ». La couleur plait. Le goût plait. La fraîcheur plait. La légèreté, supposée, plait. En prime, ce breuvage parait le mieux adapté aux canicules que l’on vient de vivre, et qui auront tendance à se répéter. Il colle aussi aux envies de convivialité, après deux années de Covid. Le prix de la bouteille est un autre atout. Elle est toujours moins chère qu’un blanc, y compris pour le haut de gamme à zo euros et parfois plus. Ce n’est pas négligeable, en cette période d’inflation qui rogne le pouvoir d’achat. Le prix attractif vient sans doute de la réputation souvent teintée de mépris du rosé, même s’il est pris bien plus au sérieux qu’il y a vingt ans, y compris par les vignerons cultivant en rouge ou en blanc. Le paradoxe est qu’un rosé de qualité est complexe à réaliser. Il faut souvent ramasser les raisins la nuit afin de capter leur fraîcheur, le faire vite aussi, à la machine à vendanger.
Fonte: Monde.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.