News Vitivinicole e tenute agricole di giovedì 7 aprile 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 7 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Intervista a Pietro Patton – «Sostenibilità ambientale e redditività economica le sfide per il nostro futuro».
A Verona si apre la grande fiera del settore con oltre settanta aziende locali II pensiero del presidente del Consorzio tutela vini del Trentino Pietro Patton L’obiettivo. Siamo l’unica realtà in Italia il cui territorio è tutto certificato secondo il disciplinare Sqnpi. L’emergenza internazionale non fa sconti neppure al settore vitivinicolo. Domenica a Verona si apre la 54esima edizione di Vinitaly con oltre una settantina di aziende trentine presenti. Rincari nei costi di produzione, difficoltà nel reperimento di prodotti utilizzati in campagna e in cantina i temi su cui dovrà confrontarsi nei prossimi mesi anche il mondo vinicolo trentino, già impegnato a rivedere il proprio posizionamento all’interno del comparto puntando a mantenere elevata qualità pur in un contesto che cambia e di fronte ad una continua evoluzione del beverage.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Qualità e varietà, ecco i segreti dei vini altoatesini.
Presenti più di ottanta cantine sotto l’ombrello del Consorzio Vini Alto Adige. Il presidente Kofler: «Per i bianchi altoatesini l’annata 2021 è sopra la media» I l territorio Un mosaico particolare di vitigni altitudini e microclimi. Dal 10 al 13 aprile prossimi il Consorzio Vini Alto Adige sarà protagonista a Vinitaly 2022, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona. Quest’anno con un format rivisitato per garantire il massimo della qualità in totale sicurezza. Nel padiglione 6, saranno presenti con il proprio oltre 80 cantine altoatesine. «L’Alto Adige è un vero e proprio gioiello vinicolo celato sotto le Alpi -spiega Eduard Bemhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige – che porta nel mondo l’Italia della qualità. Si tratta di una delle regioni vinicole italiane più piccole – 5.600 ettari vitati – che offre però un mosaico quanto mai complesso e variegato di territori, vitigni, microclimi che ne fa uno dei terroir più interessanti nel panorama del nostro Paese».

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Esportazioni a 614 milioni Quarta regione in Italia per vendite all’estero.
Uno studio Unicredit – Nomisma valuta la filiera vitivinicola Stati Uniti e Germania sono i mercati più interessati alla produzione locale I1 vino prodotto in Trentino Alto Adige produce un valore di 614 milioni solo per quanto riguarda le esportazioni, stabilizzandosi tra l’8 e il 9% dell’export italiano del settore. È questo uno dei dati che emerge dalla ricerca commissionata da Unicredit allo studio Winemonitor di Nomisma che si è basato su dati Nielsen. L’analisi di Unicredit – Nomisma prende in considerazione l’andamento del comparto vino in tutta Italia e parte da alcune valutazioni dimensionali. Emerge cosi che la nostra regione possiede 15.700 ettari coltivati a vigneto dai quali vengono prodotti 129 milioni di ettolitri di vino. Bolzano e Trento figurano poi al primo e quarto posto per l’incidenza di produzione Doc con rispettivamente il 92 e 1’80%. Meno significativo appare il dato sul biologico con la nostra regione che coltiva L907 ettari bio, con una percentuale del 12,1%, meno del 17,8% che rappresenta la media italiana.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Vinitaly riparte domenica con 700 buyer accreditati.
Riparte Vinitaly, e dopo due anni di fermo imposto dalla pandemia, catalizza a Verona dal 10 al 13 aprile, 4.400 aziende da 19 Paesi che, in questa vetrina internazionale con salde radici nella città di Giulietta, portano in degustazione 17mila etichette di vino. Dalla nostra regione ci saranno oltre 70 aziende trentine e un’ottantina di altoatesine. I brindisi non mancheranno dunque, ma nemmeno gli affari. I top buyer, quelli che fanno il mercato enoico, provenienti da 50 Paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Tra le novità, la presenza veicolata da Ice anche di buyer da quattro Paesi dell’Africa, una prima volta che attesta la spinta all’internazionalizzazione e ai nuovi mercati.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Lago, vola il turismo per Pasqua e Vinitaly – Turisti in arrivo per Pasqua C’è un boom di prenotazioni.
Corsa alle prenotazioni. A Verona nuova sede lat Lago, vola il turismo per Pasqua e Vinitaly. Aprile propizio grazie anche al Vinitalye al ponte del 25. La fascia più ampia di visitatori è tedesca Turisti in arrivo per Pasqua C’è un boom di prenotazioni Gli hotel sono al 75% di occupazione, i campeggi quasi esauriti e le locazioni all’80% De Beni: «Sta andando bene, ma non commettiamo l’errore di aumentare i prezzi» Kada Ferraro •• Dopo due primavere azzoppate causa Covid, la stagione turistica 2022 si sta aprendo sotto i migliori auspici per il Garda. Il mese di aprile si rivela propizio grazie a una fortunata «triade» che delinea i tre prossimi fine settimana. Si parte con Vinitaly, in fiera a Verona dal 10 al 13 aprile, da sempre occasione anche per un soggiorno sul lago. Si prosegue con la settimana di Pasqua, che cadendo «alta» rappresenta la situazione ottimale per vacanzieri e operatori turistici.

Fonte: Arena.

A Palazzo Maffei l'”Amygdala.n” di Pasqua Vini.
In occasione di Vinitaly and the City A Palazzo Maffei Amygdala.n» di Pasqua Vini. L’installazione visibile dalla piazza «È un nostro tributo per la città» I.uca Namara luca.mazzara@larena.it •• È l’area del cervello che permette all’uomo di percepire ed elaborare le proprie emozioni. E amigdala è anche il nome scelto per l’installazione commissionata da Pasqua Vini all’interno del calendario di degustazioni, incontri ed eventi che animeranno Verona grazie a Vinitaly and the City in programma da domani a lunedì. La cantina scaligera rende omaggio così alla città attraverso l’installazione site-specific «Amygdala.n» a Palazzo Maffei Casa Museo.

Fonte: Arena.

Micro Mega Wines, Podere Sabbioni tra i protagonisti.
La cantina è tra quelle selezionate da Ian D’Agata per la sezione del Vinitaly. “Piccolo è bello” è la parola d’ordine di Micro Mega Wines, la nuova sezione del Vinitaly (Verona, dal 10 al 13 aprile) dedicata ad alcune delle migliori aziende vitivinicole italiane, tutte caratterizzate da vini dai piccoli volumi di produzione, nati da varietà d’uva e terroirs unici. Podere Sabbioni, piccola realtà del territorio maceratese già insignita di prestigiosi riconoscimenti per la qualità della produzione curata da Massimo Carletti, sarà una delle ventisette aziende selezionate da Ian D’Agata all’interno di questa sezione “tematica” della prestigiosissima manifestazione veronese.

Fonte: Corriere Adriatico Macerata.

Le aziende vanno alla carica del Vinitaly «Export in crescita: c’e tanta qualità».
A Verona un padiglione dedicato. Pentassuglia: «Grandi aspettative» La kermesse 110 sono le aziende pugliesi che esporranno nel quartiere fieristico di Verona. È un appuntamento fondamentale per il settore. di Antonio Della Rocca Torna Vinitaly e la Puglia si mette in mostra con 110 aziende e 10 mila etichette, tutte riunite nel padiglione regionale a rappresentare l’intraprendenza e la vivacità di un settore, quello del vino e dei distillati, che, dalla Daunia al Capo di Leuca, continua a sedurre nel segno qualità. La prestigiosa rassegna veronese riapre i battenti Il io aprile, dopo due anni di assenza dovuta alla pandemia, ma già oggi i vini pugliesi si prendono la scena con la presentazione del progetto “DiVin Puglia 2022” messo a punto dalla Fondazione italiana sommelier di Puglia con il contributo del dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e ambientale della Regione.

Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.

«Sarà come un Vinitaly quotidiano» Passi avanti per il Museo del Vino.
Ieri la commissione regionale in città. «A breve via alla raccolta fondi». Un passo avanti per il Museo del Vino a Verona che dovrebbe sorgere alle ex Gallerie Mercatali davanti alla fiera. La Terza Commissione della Regione Veneto si è radunata ieri mattina in città, presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere. Un’assemblea fuori sede, promossa per consentire ai rappresentanti delle principali associazioni di categoria del territorio di intervenire per esprimere il proprio punto di vista sul museo. Ideatore del progetto, nonché promotore della legge regionale approvata nel zozo per l’istituzione degli Eco Musei del Vino in Veneto, primo step per l’ufficializzazione di questa tipologia di strutture espositive, è il consigliere regionale Enrico Corsi: «II progetto del Museo del Vino si sta per concretizzare, un sogno che sta per diventare realtà» si felicita Corsi che poi spiega: «Sarà un museo permanente, sorgerà alle ex Gallerie Mercatali e sarà una sorta di Vinitaly 365 giorni all’anno, facendo diventare a tutti gli effetti Verona la capitale enologica d’Italia.

Fonte, Corriere di Verona.

Torna il Vinitaly – L’Emilia-Romagna torna al Vinitaly dopo due anni e unisce il vino al cibo.
L’Enoteca regionale gestirà un intero padiglione, il numero 1, e ha preparato un programma ricco di appuntamenti e incontri in cui sono protagonisti anche i consorzi agroalimentari. Il mondo del vino torna al Vinitaly dopo due anni di silenzio imposto dalla pandemia. Quella dal 10 al 13 aprile a Verona sarà la 54a edizione della fiera dove l’Enoteca Regionale Emilia-Romagna curerà la regia dell’intero Padiglione 1 che per quattro giornate sarà la “casa” dei Consorzi, delle aziende e dei vini emiliano-romagnoli. Non solo vin’ La chiave di lettura della partecipazione dell’Enoteca Regionale e del consorzio Vini di Romagna a questa edizione sarà enfatizzare più possibile il binomio cibo-vino come valore assoluto di questa regione. Un valore rappresentativo di tutto il territorio, da Piacenza a Rimini “il tratto che ci unisce” che diventa per l’occasione anche l’hashtag #iltrattocheciunisce.

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

Vinitaly, i grandi nomi dell’enologia.
Un appuntamento che inaugura la stagione aperta a operatori, buyers e wine lovers Dal 10 al 13 aprile torna alla Fiera di Verona Vinitaly, la principale manifestazione italiana dedicata al vino e ai distillati, giunta alla cinquantaquattresima edizione. Un appuntamento particolarmente sentito perché il primo a inaugurare la stagione delle fiere di settore e soprattutto perché aperta a operatori, buyers, stampa e wine lovers. Nel ricco palinsesto di appuntamenti nel capoluogo scaligero si inseriscono anche le attività di tre grandi nomi dell’enologia nostrana: Podere Forte, Pasqua Vini, Velenosi Vini. Scopriamo insieme cosa ci riservano per questa edizione di Vinitaly.

Fonte, Cronaca di Verona.

Pasqua vini.
Oltre alle attività presso lo stand, dal 10 all’11 aprile 2022, all’interno del calendario di degustazioni, incontri ed eventi diffusi che animeranno la città di Verona grazie a Vinitaly and the City, Pasqua Vini rende omaggio al capoluogo scaligero attraverso l’installazione sitespecific AMYGDALA .n, un tributo alla città di Verona, a Palazzo Maffei Casa Museo. Con la direzione creativa dello studio fuse* e la curatela di Reasoned Art, l’opera creerà un dialogo tra la città e il mondo. L’installazione, per dimensioni e caratteristiche, sarà liberamente visibile da tutto il pubblico in Piazza delle Erbe. Nell’attuale era digitale, lo spazio dematerializzato dei social media viene interpretato come un serbatoio di emozioni, un archivio di pensieri esplorabile attraverso i “Big Data”, che registrano tutto ciò che viene immesso nella rete.

Fonte, Cronaca di Verona.

UniCredit, indagine e convegni per il settore vitivinicolo.
I nuovi scenari dopo la pandemia e le strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano ed emiliano romagnolo sono stati al centro di un incontro organizzato da UniCredit con alcuni tra i principali produttori e consorzi del comparto in Emilia Romagna. Un confronto avviato sulla base dei risultati dello studio di Nomisma per UniCredit, dal quale è emerso un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro. L’indagine Nomisma-UniCredit ha evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 rispetto al 2019), ma si registra un’importante Crescita anche in ambito di e-commerce (+ 187%).

Fonte, Gazzetta di Modena.

Vinitaly, trentanove espositori sanniti.
La fiera Internazionale del vino dal 10 al 13 aprile Vinitaly, trentanove espositori sanniti Trentanove aziende del comparto vitivinicolo sannita prenderanno parte all’edizione 2022 di Vinitaly Verona, l’esposizione internazionale di maggiore rilievo dedicata al mondo della vinificazione: il tutto per un deciso sforzo e impulso di rilancio dopo due anni di pandemia che hanno pesato sul settore in difficoltà per il fermo produttivo del canale ristorazione e filiera alberghiera, uno dei principali sbocchi per il prodotto di alta qualità. Nel 2022 nonostante invasione dell’Ucraina, tensioni internazionali, caro materie prime si punta su un deciso rilancio nell’evento che si svolgerà da domenica 10 aprile a mercoledì 13 aprile con la Campania presente con un suo padiglione in cui il Sannio la farà da protagonista.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Vinitaly, stand di Confagricoltura.
Tra i prodotti protagonisti Taurasi e caciocavalli Vinitaly, stand di Confagricoltura Confagricoltura Avellino sarà presente al Vinitaly 2022 con le cantine associate e con i suoi dirigenti. L’Organizzazione Provinciale di Avellino, nei giorni di lunedì 11 e martedì 12 aprile, organizza due momenti di degustazione dei tre vini DOCG della Provincia nel padiglione di Confagricoltura nazionale (Hall D Stand G2/3/4EH2/3/4 -12/3/4).11 primo giorno, dalle ore 16 alle ore 17, saranno in degustazione i due bianchi DOCG, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, proposti in abbinamento con i cantucci alla canapa preparati e presentati dall’azienda agrituristica “Nonna Rosina” di Nusco.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Salone dei vini e dei distillati Quattro giorni di grandi eventi.
Verona La prossima edizione di Vinitaly dal 10 al 13 aprile Sono circa una decina le cantine pontine che parteciperanno Sarà degustazione hanno fatto, nicchia, così come di molti possibile stanno facendo o faranno la distillati e liquori”. Nata nel degustare storia dell’enologia mondiale. 1967, la manifestazione è le etichette “Il confronto tra vini, territori, diventata l’attuale Vinitaly del mondo annate sostengono gli esperti dopo due anni, nel 1969. consente agli operatori della Veronafiere aveva già Riflettori filiera, dai produttori ai buyer organizzato negli anni ’30 il accesi che devono guidare le tendenze “Salone dei vini di qualità Verticali, aree di consumo, di migliorare le veronesi”, la prima esposizione tematiche, focus sulle proprie competenze italiana dedicata a settore e ai principali mercati e degustatine innalzando i prodotti dell’enologia. Così soprattutto percezione della qualità”. Oltre come negli anni precedenti, degustazioni.

Fonte, Latina Oggi.

Vinitaly, al via la 54esima edizione: ecco come muoversi
La 54a edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato al mondo del vino e dei distillati, è in programma dal 13 al 16 aprile 2022 a Verona. In occasione dell’evento, la circolazione e il sistema dei parcheggi intorno al quartiere fieristico vengono strutturati e regolamentati per ridurre al minimo i disagi e ottimizzare il tempo a disposizione del business per gli operatori del settore. Veronafiere, in viale del Lavoro 8, si trova a due chilometri dal casello di Verona Sud dell’autostrada A4, dalla Stazione ferroviaria di Porta Nuova e dal centro della città. Per chi arriva in aereo è disponibile un bus navetta “Aerobus” diretto in Fiera, con corse ogni 30 minuti circa, dalle 7,30 alle 20. Dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova i bus navetta sono in partenza dal marciapiede E, con corse ogni 15 minuti (dalle 7,30 alle 20,30). Ingresso a pagamento, riservato agli operatori specializzati e maggiorenni.

Fonte, Repubblica Bari.

Quel sorso di Friuli a un passo dai binari.
Si chiama Osteria della Stazione l’Originale, si trova a Milano e qualcuno l’ha definita “consolato furlàn”. Rivisita i piatti della tradizione, ma anche i vini: l’oste, Gunnar Cauter, ha creato il suo personalissimo “doc” di Marina Marinetti gni giorno, alle 11, è l’ora del Tocai. Ogni giorno, alle 11, Gunnar Cauteri (cognome sdrucciolo), classe 1962 per 188 centimetri e (attualmente) 130 chilogrammi, friuliano doc come il vitigno autoctono che il 25 settembre 2008, per decreto ministeriale, perse il diritto di chiamarsi col proprio nome dandola vinta alla patria del liquoroso Tokaji, ovvero l’Ungheria, toglie il tappo alla provocazione, in diretta, sui social, per quello che da 14 lunghi anni può chiamarsi unicamente Friulano. «lo sono Gunnar Cautero, ma soprattutto io sono Friuli»: l’oste – sua è l’Osteria della Stazione l’Originale di Milano, sorta di consolato furlàn accanto ai binari della Centrale, dove il frico è (anche) uno stato mentale, frico state of mind – di vino se ne intende.

Fonte, Economy.

Vendita di vini on line A Branca un po’ di Etilika.
Branca International (in foto l’ad Niccolò Branca), holding che fa capo alla famiglia Branca, con un fatturato consolidato oltre i 200 milioni di euro, ha acquisito una partecipazione di minoranza in Etilika, piattaforma di vendita online di vini pregiati italiani, champagne e superalcolici.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione.

Che sapore ha il vino dei sogni.
Tre cantanti, una scrittrice e un attore ci descrivono le loro bottiglie preferite, quelle da stappare con amici e quelle che danno conforto. CHE SAPOR IL VINO D SOGNI E ALEX BRITTI AMO IL PIEMONTE IN BOTTIGLIA IL MIO BUEN RETIRO. Da anni ormai sono un grande estimatore del mondo enogastonomico piemontese in genere, ma parlando di vini soprattutto del Nebbiolo, rosso e sincero ma trasparente e scarico di tannini, abbinabile perfettamente anche con piatti di pesce. C’è un posto tra le colline novaresi dove vado spesso a mangiare bene e a rilassarmi (La Capuccina a Cureggio) oltre che a fare scorta di Nebbiolo. Nella stessa zona producono anche l’Erbaluce, che è un bianco che bevo sempre volentieri nonostante io preferisca i rossi. Se non sento troppo il legno scelgo anche il Barbera, soprattutto quando è giovane e magari con qualche grado (di temperatura) in meno.

Fonte, Gusto.

Bianche, rosse, rosé bolle tesoro d’Italia.
L’ Regine dell’export, cresciuto del 30% nei 2021, dalle colline trevigiane alla Puglia, passando per Alta Langa e Oltrepò, vestono di brio tutto il Belpaese Italia del vino non è mai stata tanto frizzante. Metodo classico o charmat, secco o dolce, millesimato o rosé, i nostri spumanti, nelle varie forme, sono stati la categoria di vino che in questi anni ha cavalcato più di tutti la cresta dell’onda, con una straordinaria crescita sia in valore, sia in volume, sia nel gradimento dei consumatori. Se non fosse un paradosso, verrebbe voglia di festeggiare con una bottiglia di Champagne. Ma è proprio questo il punto: complice la diminuzione della capacità di spesa generale, nel mondo l’appeal delle bollicine italiane è cresciuto a due cifre e in molti, per il brindisi o per l’aperitivo a Londra come a New York, hanno sostituito lo spumante francese con i nostri Brut e, soprattutto, con il nostro Prosecco Doc.

Fonte, Gusto.

Vendite e consumi su: Io champagne diventa bene rifugio – Vendite e consumi record, lo Champagne diventa nuovo aaset per investimenti.
Le bottiglie delle grandi maison francesi tornano al centro del mercato e spingono i vini pregiati al primo posto tra i beni di passione, superando le borse di Hermès Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo integralmente l’articolo «Analisi economica». di Paola Jadeluca, pubblicato sul numero di aprile di Arbiter (10 euro, in edicola). Si tratta di un approfondimento che indaga il mondo delle bollicine francesi, sia per quanto riguarda i volumi di vendita e quelli di consumo, tornati a registrare numeri record, sia per quanto concerne le quotazioni, alle stelle, delle bottiglie più antiche e pregiate. Champagne, nuova frontiera degli investimenti. I banchieri di Wall street stappano bottiglie da 2.000 euro per il ritorno dei bonus, relativi al 2021, di importi che non si vedevano dal 2000 e in questo scenario le bollicine francesi sono tornate al centro del mercato, sia in termini di consumi, sia sul versante delle quotazioni delle bottiglie vintage più pregiate, che hanno raggiunto livelli record.

Fonte, La Verita’.

Torna Vinitaly Nettare di Bacco sempre più amato – Torna Vinitaly Cresce l’amore degli italiani per il vino: l’89% lo beve regolarmente e cerca qualità.
Alessandro Brizi In questa primavera post pandemia, nonostante le crisi economiche e belliche che segnano il quotidiano di tutti noi, il vino italiano, eccellenza tra le più apprezzate nel pianeta, riparte con rinnovato fermento dalla 54a edizione del Vinitaly di Verona: il salone internazionali dei vini e dei distillati più importante del mondo. Dal 10 al 13 aprile, nel quartiere fieristico della città scaligera, 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni, Italia in testa, racconteranno, in presenza, la propria storia e proprio lavoro attraverso l’assaggio di vini, oli extravergine di oliva, grappe, distillati e tanti altri prodotti unici del territorio in cui operano. «Dopo due anni di assenza – ha dichiarato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vmitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni».

Fonte, Leggo.

Vermouth mania – Passione vermouth Ricette e nuove idee di “nasi” e vignaioli romagnoli.
Il vino aromatizzato dalla lunga storia e dalle radici piemontesi sta vivendo una stagione d’oro anche in Romagna: abbiamo assaggiato quelli di Di Baldo Spirits, Villa Papiano e Baccagnano. Passione vermouth Ricette e nuove idee di “nasi” e vignaioli romagnoli Dalla produzione artigianale ormai classica della Di Baldo Spirits di Rimini alle nuove etichette messe in produzione di recente da diverse cantine come Villa Papiano e Baccagnano da foglie, artemisie come si è detto, ma anche issopo, maggiorana, melissa, timo, salvia, poi fiori (camomilla, luppolo, sambuco…), frutti e spezie, radici e scorze. Da aperitivo o da meditazione, il vermouth sta vivendo un momento dorato da qualche anno anche in Romagna.

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

La scelta di Gardini – Lucio Pompili, il vino dello chef racconta le Marche.
Lucio Pompili, il vino dello chef racconta le Marche La cantina del suo Symposium è tra le più pregiate d’Italia ma ora il cuoco ha iniziato a produrre un suo Sangiovese. «Della terra bisogna occuparsene e preoccuparsene». Lucio Pompili è un uomo che potrebbe a buon diritto volare alto, perché con i suoi piatti ha davvero contribuito a scrivere gli ultimi quarant’anni della cucina italiana. Specialmente quando si parla di cacciagione, della quale è il maestro incontrastato e indiscusso. Col suo ristorante Symposium di Cartoceto, sulle colline della provincia di Pesaro e Urbino, ha mostrato al mondo, in tempi non sospetti, cosa volesse dire cura del territorio. Perché i suoi piatti, così come il sottotitolo del suo ristorante, “Quattro Stagioni”, sono la celebrazione delle Marche, a cui Lucio aggiunge un non comune sguardo al futuro, che gli ha consentito negli annidi creare un’originalità divenuta simbolo.

Fonte, Corriere Romagna Cibo.

La scelta «bio» di Monte delle Vigne protagonista a «Mangia come parli».
Agricoltura green Il presidente Paolo Pizzarotti a Radio 24 La scelta «bio» di Monte delle Vigne protagonista a «Mangia come parli». II presidente di Monte delle Vigne Paolo Pizzarotti ha parlato, nella trasmissione di Radio 24 «Mangia come parli» dell’importanza della viticoltura sostenibile: la cantina si è infatti ufficialmente convertita al biologico. Il programma condotto da Pierluigi Pardo e al quale partecipa anche lo chef bistellato Davide Oldani, ha approfondito la scelta della cantina di Ozzano. «Una scelta importantissima – ha spiegato Paolo Pizzarotti – perché oltre alla salubrità del prodotto, si avranno vini sempre più buoni e sempre più duraturi. Noi siamo anche un passo avanti visto che siamo cantina e vigneto biologici già dal 2021. Quindi tutti i nostri vini, dal lambrusco alla barbera per La cantina di Ozzano II presidente di Monte della Vigne Paolo Pizzarotti. arrivare alla malvasia, sono certificati come vini biologici».

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

L’Ora Grande Cannonau di Sardegna 2020 – Un rosso caldo e avvolgene figlio del territorio.
Un rosso caldo e avvolgente figlio del territorio profumi di terra e di mare per un’azienda il cui nome deriva dal toponimo di una piccola spiaggia adiacente a uno dei due poderi situati sotto la Roccia dell’Orso, davanti alla Costa Smeralda, a Palau: La Contralta. Azienda giovane e dinamica che si è dedicata esclusivamente ai vitigni autoctoni: Vermentino, Cannonau e Carignano. I vigneti ubicati a Enas sono impiantati a spalliera e tutta la gestione della terra, delle viti e dell’uva è stata convertita al biologico nel rispetto della natura e dell’ambiente. II vigneto possiede un sesto impianto che asseconda il suolo e la ventilazione delle uve, tutto in funzione dell’armonia del paesaggio circostante, come lo dimostra il naturale anfiteatro che si affaccia sul Golfo di Olbia circondato da degradanti colline vitate, verdi pascoli, boschi di ulivi e querceti da sughero.

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

Consorzio vini Doc Bosco Eliceo, un po’ di Ferrara al Vinitaly.
Le etichette dei soci del Consorzio di tutela vini Doc Bosco Eliceo saranno nuovamente testimoni del ‘made in Fe’ del vino, grazie al ritorno a Vinitaly, la cui cinquantraquattresima edizione è in programma a Veronafiere da domenica 10 a mercoledì 13 aprile. Il Cosorzio Vini Doc Bosco Eliceo approda non soltanto per presentare e promuovere i produttori locali e i vini della tradizione, ma anche per promuovere tutte le novità dell’enologia ferrarese. Durante la quattro giorni, allo stand stand A8 – B7 all’interno del padiglione 1 – Emilia Romagna – grazie anche al contributo della Camera di commercio, saranno in passerella le varie tipologie di vino della Doc: Fortana, Merlot, Sauvignon e Bianco del bosco le Igt, le produzioni più recenti come il Rosè di Fortana, il Montuni e i nuovi vini biologici nati dalla joint venture tra Tenuta Garusola e Mattarelli Vini.

Fonte, Resto del Carlino Ferrara.

La Gazzetta ufficiale cambia la formula dell’Est! Est!! Est!!! – Il principe dei vini doc snaturato per decreto.
Le nuove regole erano state proposte dal Consorzio di tutela, poi sciolto Gli esperti però protestano: «Così stanno snaturando il nostro vino doc» Lupino a pag. 57 Il principe dei vini doc snaturato per decreto? In Gazzetta ufficiale le nuove regole >La proposta era del Consorzio di tutela per l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone che poi si è sciolto. Protestano gli esperti: CARLO ZUCCHETTI: «UNA SCELTA DI CUI VERGOGNARSI IN TUTTO IL MONDO VALORIZZANO I VITIGNI STORICI» AGRICOLTURA L’Est!Est!!Est!!! cambia sapore? Per i palati più esperti, sicuramente. Perché dopo la pubblicazione avvenuta in Gazzetta ufficiale del nuovo disciplinare, Potrà essere modificata la “miscela” di vitigni da cui nasce il famoso nettare doc, simbolo in Italia – e non solo – di Montefiascone.

Fonte, Messaggero Viterbo.

La produzione Doc del Ponente in vetrina a Vinitaly – Vino del Ponente in cerca di nuova gloria AVinitaly le tre Doc vanto della produzione.
Nella più importante rassegna a Verona, da domenica a mercoledì 13 aprile, in mostra i gioielli del territorio, tra cui Ormeasco e Rossese Vino del Ponente in cerca di nuova gloria A Vinitaly le tre Doc vanto della produzione Alla mostra del vino di Verona è presente lo stand della Liguria che comprende ben 52 aziende e 84 etichette: numeri significativi. Non può vantare l’ampiezza e la varietà dell’offerta, né i numeri in termini di produzione, di molte altre regioni italiane, ma la viticoltura ligure, col suo vino, sarà tra le protagoniste del prossimo Vinitaly. La rassegna del vino, uno degli appuntamenti mondiali più attesi, da domenica 10 a mercoledì 13 aprile dedicherà spazio e risalto anche alla produzione vinicola della Liguria.

Fonte, Stampa Imperia.

Vinitaly, Liguria da bere.
Saranno 52le aziende del settore vinicolo della Liguria ad essere rappresentate a Verona per un totale di 84 etichette. Lo stand sarà di oltre 200 metri quadri Vinitaly, Liguria da bere. Non uno, ma addirittura due stand istituzionali promuoveranno il vino ligure a Vinitaly 2022, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona. La Liguria non ha voluto perdere l’occasione di partecipare all’edizione del rilancio, dopo due anni di stop, causa pandemia, della più grande fiera vinicola europea, e lo farà con uno stand della Regione Liguria e uno della Rete di Impresa Vite in Riviera. Lo stand della Liguria a Vinitaly, realizzato grazie alla collaborazione tra Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova, Camera di Commercio delle Riviere e l’associazione temporanea di imprese “Promozione Vini di Liguria”.

Fonte, Stampa Imperia.

Lino Maga, il suo ricordo nel docufilm al Vinitaly.
Scomparso a novant’anni, il vignaiolo di Broni era diventato un vero simbolo della viticoltura d’eccellenza. Il racconto dei figli e di chi lo conosceva bene BRONI Si chiama “Maga Lino. Un contadino. Una terra. Il coraggio” il docufilm su Lino Maga che sarà presentato in anteprima mercoledì 13 aprile, alle 10, a Vinitaly, al padiglione del Ministero delle Politiche agricole. Si tratta di un omaggio dedicato a Lino Maga, decano dei vignaioli oltrepadani, scomparso ad inizio anno nella sua Broni a 90 anni (e 84 vendemmie come gli piaceva ricordare): il produttore che, grazie alla sua ostinata convinzione di fare qualità, è diventato un simbolo e uno dei protagonisti assoluti della viticoltura italiana e ha fatto del suo Barbacarlo, rosso prodotto solo dalla sua azienda, un mito dell’enologia nazionale.

Fonte, Provincia – Pavese.

Prima le gelate, poi le alluvioni «Vendemmia mai così scarsa».
La stagione 2021. L’Ufficio dell’agricoltura e il raccolto ai minimi termini «Bisogna tornare al 1957 per qualcosa del genere. La qualità è buona». È da imputare alle condizioni meteo particolarmente avverse il record negativo registrato in Svizzera dalla vendemmia 2021, con l’Ufficio federale dell’Agricoltura che ha apertamente parlato della “peggior vendemmia dal 1957 ad oggi”. Se negli ultimi dieci anni la media è stata di circa 95 milioni di litri divino all’anno, nel 2021 ne sono stati prodotti soltanto 61 (-36 %). «Le gelate notturne in aprile, le precipitazioni intense in estate (a luglio in particolare) e le infestazioni da peronospora e oidio hanno provocato massicce perdite di raccolto in tutta la Svizzera. Tuttavia, la qualità dell’uva è interessante e promette un’annata scarsa, ma buona», ha fatto notare l’Ufficio dell’Agricoltura che fa capo a Berna. Gli ettolitri Il raccolto 2021 si è attestato a un totale di 609.038 ettolitri risultando inferiore di 225.197 ettolitri a quello del 2020 (-27 %).

Fonte, Provincia Como.

Le aziende cuneesi al Vinitaly.
Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile negli spazi di VeronaFiere, vedrà la partecipazione delle aziende della Gronda con i vini d’eccellenza. Ma non solo, martedì è il giorno dell’incontro organizzato da Cascine Piemontesi in collaborazione con Confagricoltura Cuneo e l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena: si parlerà di razze bovine. Piemontese e Chianina.

Fonte, Idea

Intervista a Liliana Allena – «Nei nostri vini c’è la cultura del buon vivere».
Nei tre fine settimana dal 23 aprile all’8 maggio, ad Alba, saranno protagonisti i grandi vini del Piemonte. grazie alla 44esima edizione di Vinum. La grande enoteca a cielo aperto torna dopo lo stop imposto dalla pandemia con un’offerta che guarda a ogni tipo di pubblico. Cosi, la partecipazione all’evento albese diventerà l’occasione per scoprire luoghi (naturali e architettonici dal fascino unico), degustare alcune delle eccellenze più note della zona. cenare in un castello, visitare cantine e dedicarsi all’outdoor. II tutto all’insegna del sapore e delle emozioni dei vini più rinomati. E per più piccoli ci sarà anche Vinum Bimbi. II programma è disponibile sul sito: www.vinumalba.com: fino al 10 aprile i biglietti sono scontati. Enrico Fonte profumi inebrianti, colori e riflessi che vanno dal giallo verdolino al rosso aranciato, leggerezza e voglia di godere di una manifestazione di altissimo livello: i grandi vini del Piemonte tornano protagonisti, nelle colline di Langhe e Roero, per la 44esima edizione di Vinum.

Fonte, Fonte, Idea

Il ritorno di Vinitaly: Novara c’è
Il Salone del vino di Verona in presenza dopo due anni di stop Il ritorno di Vinitaly: Novara c’è Dal 10 al 13 aprile: l’Alto Piemonte è presente con una collettiva di imprese Prenderà il via domenica 10 aprile la 54a edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati che farà di Verona la capitale mondiale del vino fino a mercoledì 13 aprile. Un ritorno particolarmente atteso, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, celebrato con la presenza di 4.400 aziende espositrici provenienti da 19 nazioni. A rappresentare le produzioni dell’Alto Piemonte ci saranno anche ventuno imprese del territorio all’interno della collettiva piemontese promossa dal sistema camerale insieme a Piemonte Land of Wine.

Fonte, Corriere di Novara.

Intervista a Rodolfo Ascheri – Ascheri “Basta Vinitaly portiamo il mondo da noi”.
II presidente del Consorzio Barolo-Barbaresco Ascheri “Basta Vinitaly portiamo il mondo da noi” Le Langhe sono pronte a voltare le spalle al Vinitaly di Verona. «Siamo come la barriera corallina, se qualcuno vuole vederci e conoscerci venga da noi». Sembra una provocazione, ma sa di avvertimento il messaggio che Matteo Ascheri, imprenditore del vino e presidente del Consorzio di tutela di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani 540 aziende e 65 milioni di bottiglie – lancia dalle Ogr di Torino, dove si è appena svolto Grandi Langhe, il salone del vino per professionisti. Ascheri, quindi le Langhe diserteranno Vinitaly? «I1 Consorzio non va più da anni. Io finora, come produttore, ho partecipato e ci sarò anche per questa edizione, praticamente obbligato dal fatto che avevo già pagato nei 2019, perla manifestazione che è saltata a causa della pandemia. Non mi hanno mai ridato indietro i soldi e quindici sarò, ma è l’ultima volta».

Fonte, Repubblica Torino.

Il paese senza la bellezza seduce col fascino dei sapori.
Refrancore punta a trasformare la Pro loco in un vero ente di promozione turistica Il paese senza la bellezza seduce col fascino dei sapori. In un paese che ha sempre avuto la consapevolezza di non poter puntare sulla bellezza. Non è in collina, non si gode di una bella vista sul Monferrato, non ci sono vigne che rendono il paesaggio incantevole. Sarà per questo che storicamente Refrancore è sempre stato un centro molto vivace nel commercio e nei servizi, ma anche nell’aggregazione di giovani. È il paese dei pasticcieri famosi: dai Mighetto ai Giordanino, dai Maggiora ai Certosio, tutte famiglie dalle origini refrancoresi. Nasce qui il Finocchino, biscotto fragrante al profumo di anice. È la specialità dell’unica pasticceria refrancorese gestita da Massimo Grossetti.

Fonte, Stampa Asti.

Camminando tra i filari si impara la biodiversità.
II progetto in collaborazione con l’Istituto Agrario “Penna” di Asti. La biodiversità del Monferrato narrata tra i filari di vite. Dai ricci ai gelsi al paesaggio rurale con i suoi ciabot e le cappelle votive campestri. E’ una mostra a cielo aperto quella che si snoda tra i vigneti e la panchina gigante di Cascina Castlèt, l’azienda vitivinicola di Costigliole creata da Mariuccia Borio. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’Istituto Agrario Penna di Asti. «Gli studenti — racconta la viticoltrice — mi hanno aiutato a mappare e raccontare gli alberi, gli animali, le erbe selvatiche e gli elementi antropici che si trovano tra le vigne e intorno all’azienda è stato bello lavorare insieme: sono loro che un domani si dovranno prendere cura della nostra terra ed è importante trasmettergli valori, non solo nozioni». Il percorso didattico, per il quale sono stati ideati cartelloni e punti di sosta, è parte integrante del progetto ambientale che Mariuccia Borio porta avanti da molti anni: Spiega: «Dal 1995, prima con l’ornitologo Sergio Abran di Bolzano, poi con gli astigiani Enrico Caprio e Mario Cozzo, abbiamo posizionato numerosi nidi artificiali che vengono usati dagli uccellini ma anche dagli scoiattoli rossi.

Fonte, Stampa Asti.

Il vino made in Puglia vola all’estero: +8% “La qualità ci premia”.
Le etichette prodotte nella regione hanno guadagnato quote di mercato Il Primitivo fra i vitigni leader in Italia di Anna Puricella 11 2021 è stata una buona annata, per l’export di vino. In tutta Italia e pure in Puglia, che ha registrato un +8,1 per cento rispetto all’anno precedente, pari a 179 milioni (la media nazionale è del +12,4 per cento). Nonostante la cifra non sia stata doppia, come accaduto invece per altre regioni – in testa alla classifica di Qualivita su dati Istat c’è il Veneto con un +11,1 per cento – il risultato è stato notevole rispetto al 2020, periodo che aveva fatto registrare un -10,6 per cento per l’export di vino made in Puglia. Ma se in quest’ultimo caso il colpevole principale è stata la pandemia da Covid-19, ora che l’emergenza sanitaria è finita e che nell’ultimo periodo si è cominciato a registrare una netta ripresa, è arrivata la guerra in Ucraina a far tremare nuovamente i polsi ai vignaioli, alle aziende vinicole, a tutti quanti vivono e lavorano con il vino.

Fonte: Repubblica Bari.

La Sicilia del vino torna protagonista a Verona.
L’assessore Scilla: «Sarà il Vinitaly del ritorno alla vita da celebrare con fiducia» Dopo due anni di stop forzato, c’è grande attesa per il Vinitaly 2022 in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. La grande manifestazione, la più importante del settore in Italia è stata presentata anche a Palermo, in una conferenza stampa alla presenza del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e dell’assessore regionale all’Agricoltura, terranea Toni Scilla. «Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia – ha dichiarato Scilla -. Questo è il Vinitaly del ritorno alla vita, quello della ripartenza e assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che torna a testa alta con le sue istituzioni rappresentative e nella pienezza delle responsabilità attribuite a questo nostro assessorato, a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio, a quel sistema di uomini e donne – di piccole e medie imprese ma anche di grandi marchi conosciuti – che costituiscono il vertice della piramide qualitativa del sistema agroalimentare siciliano nel suo complesso.

Fonte: Sicilia Catania.

Cin cin alle venti vendemmie «Qui al Borro ci divertiamo».
Anniversari Con Ferruccio Ferragamo e i suoi figli Salvatore e Vittoria nel borgo trasformato in Relais e Chateaux diffuso. «Oggi produciamo circa 300 mila bottiglie e ci sentiamo ancora dei ragazzini pronti a nuove sfide». Bio è la parola d’ordine. Tra i nuovi arrivi oltre 200 pecore Passioni «Ci venivo a caccia, avrei voluto farci solo accoglienza, ma poi l’annata 1999 fu una prova troppo convincente…» Al Borro di San Giustino Valdarno (Ar), oltre duecento pecore sono arrivate da un paese vicino e ora si producono formaggi e ricotta. Questa è stata l’ultima idea di Ferruccio Ferragamo che per sé e i suoi ospiti punta alla totale autosufficienza. Tutte materie prime che poi raggiungono i ristorati gestiti dal team Borro. Quest’anno si festeggiano le venti vendemmie de 11 Borro (un blend di Merlot in maggioranza, Cabernet Sauvignon e Syrah), il vino nato sui terreni del borgo toscano recuperato e trasformato in un Relais e Chateaux diffuso.

Fonte: Corriere Fiorentino.

Il bollino sventato e quello che servirebbe per gli abusi alcolici.
La minaccia del bollino rosso, che pendeva sui più grandi produttori di vino del mondo, Italia, Francia e Spagna, è stata sventata. La discussione in sede di Unione europea per colpire il consumo del vino, assimilato agli altri prodotti alcolici, si è risolta con il trionfo del buon senso. La Commissione speciale Beca del Parlamento europeo, una commissione che lavora contro il cancro o meglio contro i prodotti cancerogeni, ha finalmente accettato la distinzione fra uso e abuso di alcolici. II salutismo estremista, unito al proibizionismo, è stato sconfitto dalla maggioranza del Parlamento europeo, «la maggioranza Ursula», comprendente Ppe, SeD e Renew Europe. Un ruolo importante lo ha svolto l’europarlamentare Paolo De Castro, più volte ministro delle Politiche agricole.

Fonte: Corriere Fiorentino.

Vinitaly conta fino a cento «Una tappa fondamentale».
Crescono le etichette locali presentate alla fiera di Verona da 35 aziende Luzzi (Terre di Arezzo): «L’indotto del vino fondamentale per il turismo». Ci saranno molte cantine e consorzi aretini tra i 4.400 operatori provenienti da 19 nazioni. Oltre 100 etichette presentate da 35 aziende del territorio parteciperanno alla 54esima edizione del Vinitaly. La più importante manifestazione dedicata al vino e ai distillati torna a Verona dal 10 al 13 aprile dopo due anni di stop a causa della pandemia. Ci saranno molte cantine e consorzi aretini, tra i 4.400 operatori provenienti da 19 nazioni in oltre 90 mila metri quadrati espositivi. Alcune migliaia i buyer provenienti da 50 paesi che potranno degustare oltre 17.000 etichette.

Fonte: Nazione Arezzo.

Spumante Alto Adige presentato il nuovo marchio.
In futuro gli spumanti metodo classico dell’Alto Adige si distingueranno dalla concorrenza fin dal primo sguardo. Lo si deve al marchio ideato dall’Associazione produttori spumanti Alto Adige e inserito sulla capsula o sul collo delle bottiglie di spumanti metodo classico dell’Alto Adige. Nel marchio, la lettera “S” simboleggia i concetti chiave’ Südtirol-Alto Adige, Sekt e Spumante. La dicitura “SüdtirolSekt” sottolinea che il contenuto delle bottiglie è al 100% altoatesino, dai grappoli fino al prodotto finale. Possono essere utilizzati solo grappoli dell’Alto Adige di prima qualità ed esclusivamente dei vitigni Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero, e l’intero processo produttivo deve avvenire in Alto Adige.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Produzione annuale di 40 milioni di bottiglie.
Corne estensione, l’Alto Adige è uno dei territori vinicoli più piccoli d’italia, ma grazie alla sua posizione geografica e anche uno dei più variegati. La viticoltura, infatti, si estende dai piedi dei massicci alpini più elevati a Nord, fino ai vigneti di un paesaggio decisamente mediterraneo a Sud. 5.000 viticoltori si dividono una superficie vitata di poco più di 5.600 ettari, distribuita nelle zone climatiche più disparate, su terreni diversi e a quote che variano fra 200 e più di 1.000 metri sopra il livello del mare. Un terroir quanto mai differenziato fa si che tanti vitigni trovino condizioni di crescita ideati. Il fatto che qui i vini siano eccellenti e apprezzati in tutto il mondo dipende da alcuni valori insiti nel Dna di questo territorio. Una comunità coesa, composta da persone che con passione e impegno fanno crescere la qualità.

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

L’uva trentina ora vale 172 milioni. I più pagati sono Pinot Nero e Traminer.
Pinot Grigio, Chardonnay e Müller Thurgau rappresentano i169% della produzione annua. Vitigni a bacca nera, il Teroldego precede il Merlot Remunerazioni. Per un quintale si possono avere fino a190euro a seconda della varietà. Nonostante un calo del 7% rispetto al 2020, l’ultima vendemmia dei soci aderenti al Consorzio Vini del Trentino si è mantenuta largamente sopra il milione di quintali di uva raccolta, a quota 1,09 quintali. Consolidata la suddivisione tra uve bianche e uve nere: le prime rappresentano il 76,5% della produzione con 838.101 quintali, mentre le seconde arrivano al 23,5% con 257.950 quintali. Questi valori si riflettono ovviamente anche sulle varietà che per il 69% sono rappresentate da Pinot Grigio (35,4%), Chardonnay (24,9% e Müller Thurgau (9%). Per le varietà a bacca nera prevale invece il Teroldego (7,4%) che precede il Merlot (5,4%), Pinot Nero (2,5%), Lagrein (2,3%) e Marzemino (2,2%).

Fonte: Adige Economia&Innovazione.

Intervista a Stefano di Francesco – Inizia il cammino del Consorzio.
Intervista al Presidente Stefano di Francesco Inizia il cammino del Consorzio proponiamo l’intenuistano Dd Francesco, Presidente del Consorzio Vini della Valle d’Aosta per essere qui con noi… Come siete arrivati al Consorzio? Si è trattato di una maratona. L’attività di associativismo in viticoltura è cinquantennale. Si è iniziato con le associazioni di paese, poi con i Viticulteurs encaveurs che riuniva soltanto le realtà aziendali private, fino a quando nel 2006 è nata la Vival che aveva la funzione di mettere insieme sia i privati sia le Cooperative e l’Institut agricole. Nella Vival si sono succeduti tre presidenti: il maestro Grosjean, come mi piace chiamarlo, padre di tanti viticoltori, Stefano Celi e, negli ultimi due anni, Andrea Barmaz. Tutti hanno dato un contributo all’idea del Consorzio con l’intenzione di fare qualcosa di più grande. E così negli ultimi due anni c’è stato un grande impulso in questa direzione, fino a quando, anche con l’intervento della Regione, abbiamo ottenuto la possibilità di avere un aiuto finanziario significativo in grado di permetterci di appoggiarci a consulenti adeguati per rapportarci con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) e quindi predisporre Statuto, Regolamento e tutto quello che era necessario. Abbiamo così dato un’accelerata notevolissima al processo.

Fonte: Corriere della Valle d’aosta

Mionetto, ricavi oltre i 100 milioni L’export avanza in Est Europa.
I conti del Prosecco Mionello, ricavi oltre i 100 milioni L’export avanza in Est Europa. La casa vinicola Mionetto, dI Valdobbiadene (Treviso), ha archiviato il 2021 con ricavi per 104 milioni di euro, collegati ad una crescita dei volumi prodotti del 22% sull’anno precedente e per l’80% riferibili alle esportazioni. L’affermazione sui mercati internazionali, sottolinea l’azienda, è dovuta principalmente alla forza corni merciale e distributiva del Gruppo Henkell-Freixenet di cui Mionetto fa parte e che oggi annovera 3o consociate distribuite in oltre 7o Paesi. Le principali piazze di destinazione sono quelle di Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna, mentre tra i mercati emergenti si evidenziano ottime performance per Francia, Espansione Paolo Bogoni Belgio, Polonia, Repubblica Ceca e Lituania. Anche l’insegna trevigiana tornerà ad essere presente alla prossima edizione del Vinitaly, dal io al 13 aprile, presentando tra gli altri prodotti anche il nuovo Prosecco doc «Rosé Luxury Collection», ottenuto da uve Glera e Pinot Nero.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Mionetto cresce del 22% a quota 104 milioni di euro e punta sul Prosecco Rosé.
Mionetto si presenta alla nuova edizione del Vinitaly con un fatturato 2021 che cresce del 22% e raggiunge così i 104 milioni di euro. Per la storica cantina di Valdobbiadene, che è sotto il cappello del gruppo tedesco Henkell-Freixenet, l’export rappresenta circa l’80% delle vendite in oltre 70 paesi del mondo. All’interno dello stand Mionetto saranno illustrate le linee pensate esclusivamente all’Horeca e per il canale Gdo. «Ci presentiamo con novità di prodotto e portafoglio, che interessano i canali di distribuzione in casa e fuori casa, sia italiani che internazionali. – dichiara Paolo Bogoni, chief marketing officer executive di Mionetto —. Sarà anche l’occasione per brindare alle ottime performance della cantina, che testimonia le strategie aziendali e il grande impegno per l’affermazione del brand a livello globale.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Esperienze di gusto e visite in cantina: così si celebra il vino santo.
In Trentino, lungo la Strada del Vino e dei Sapori, fino al 10 aprile in scena più di venti iniziative legate all’evento “DiVinNosiola”. Dalla Valsugana al Lago di Garda, dalla Piana Rotaliana alla Vallagarina, dall’Altopiano di Pinè alla Valle dei Laghi, passando per Trento: un lungo percorso che profuma di mosto dove si fanno tante tappe tra degustazioni con i produttori, aperitivi ad hoc, visite in cantina, menù a tema. È la nuova edizione di “DiVinNosiola, quando il vino si fa Santo”: evento che celebra, appunto, Nosiola e Vino Santo. Fino a domenica 10 aprile saranno tantissime le occasioni per assaporare al meglio queste due speciali eccellenze del territorio. Tra gli appuntamenti da non perdere quello che mette assieme vino e bici, ovvero “Taste&Bike la Nosiola, il Vino Santo e la Valle dei Laghi” (da venerdì 8 a domenica 10 aprile): un’esperienza da vivere in bicicletta, visitando alcune cantine della Valle dei Laghi. Negli stessi weekend si va anche alla scoperta del vigneto di Nosiola con visita alla cantina, tra botti di acciaio e barrique di legno, con degustazione enogastronomica finale.

Fonte: La Stampa.

Ferrari, 120 anni di bollicine e una cantina a zero emissioni.
L’azienda del Gruppo Lunelli celebra questo traguardo installando un parco fotovoltaico e acquistando soltanto energia rinnovabile. Un impegno sostenibile nel solco tracciato dal fondatore Giulio Ferrari. Una storia lunga 120 anni. Un mito che nasce grazie alla lungimiranza di un giovane imprenditore della Valsugana, Giulio Ferrari, e al sogno di creare in Trentino uno spumante degno di confrontarsi con i migliori Champagne francesi. Giulio Ferrari fu un vero e proprio pioniere. Dalla sua cantina negli anni le bottiglie sono passate da poche migliaia agli attuali 6 milioni e hanno conquistato il mondo. Sono infatti ormai diventati iconoci il Ferrari Brut, il Ferrari Maximum Brut Blanc de Blancs, il Ferrari Rosé, il Ferrari Perlé millesimato, le Riserve Lunelli e il mitico Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. Nel corso di oltre un secolo di storia Ferrari ha sempre cercato di rinnovarsi nel segno della tecnologia. Il regalo per il centoventesimo anniversario è il raggiungimento della Carbon neutrality, ovvero il raggiungimento dello stato di emissioni nette di anidride carbonica pari a zero.

Fonte: Italia a Tavola.

“Cantine fatte ad Arte”, architettura divina per il vino.
Il pilastro portante dell’architettura di Edoardo Venturini è la consapevolezza che, per dare una casa al vino, bisogna ascoltare una storia. Si sente spesso dire che il vino ha una sua struttura. Ma non è solo questione di proprietà organolettiche. Perché, in fondo, il vino ha anche una sua architettura, di cui anche Bacco andrebbe fiero. Oggi, in particolar modo, le cantine rappresentano il fiore all’occhiello di un design costruito a regola d’arte per un settore specifico. Vestire il vino, del resto, non è solo etichetta: la produzione, l’assaggio, tutto di questo nettare trova una propria valenza, capace di esprimerne a pieno valore, qualità e tradizione. Visitare una cantina deve essere una vera e propria esperienza, resa possibile grazie a chi, forte di una filosofia architettonica enotecnica, sa far abitare vino e uomo nello stesso luogo, sia all’interno che all’esterno.

Fonte: Roma – la Repubblica.

Cantina Produttori di Valdobbiadene festeggia a Verona i suoi primi 70 anni.
Nel suo 70° anniversario la Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val d’Oca, debutta a Verona, in occasione di Vinitaly, con un’immagine rinnovata, risultato di un importante lavoro di restyling svolto in collaborazione con l’agenzia SGA Wine Design, già artefice del riposizionamento di primari brand del settore vinicolo. L’obiettivo è di trasmettere in modo più incisivo l’identità e il posizionamento dei due marchi, senza perdere il vissuto storico e i valori identitari, anzi valorizzandoli, i due brand diventano più attuali e proiettati al futuro, aperti ai mercati internazionali, dove la Cantina già esporta il 30% della sua produzione.

Fonte: IItalianfoodtoday.it.

Vinitaly, Sicilia superstar alla kermesse del vino.
Sicilia superstar. Potrebbe sintetizzarsi così la serie di eventi che verranno presentati dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea alla prossima edizione di Vinitaly, la prima in presenza dopo tre anni, che si svolgerà a Verona dal 10 al 13 aprile. Veronafiere ha infatti suggellato l’accordo con la Regione, con un pre-evento di presentazione che si è svolto a Palermo nei giorni scorsi, alla presenza tra gli altri del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani e dell’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla.

Fonte: Palermo – la Repubblica.

La meglio gioventù del vino: ecco i 40 under 40 che riscriveranno il futuro.
Su “I piaceri del Gusto” in edicola domani con la Repubblica, La Stampa, Gazzetta di Mantova e la Provincia Pavese. Nel numero anche la classifica dei 100 migliori vini italiani, le ricette di Pasqua e gli scrittori “da mangiare”. Hanno il coraggio e la voglia di cambiare le cose. Attenti all’ambiente, al rispetto della biodiversità, all’uso oculato delle riserve d’acqua. Nativi story teller, hanno la narrazione nel sangue e i social media sulle punta delle dita. Un occhio al packaging, l’altro all’emozione che ogni calice deve portare con sé. Sono la meglio gioventù del vino: produttori ma anche enologi, head sommelier, Master of Wine, manager commerciali, comunicatori e influencer. Figli d’arte o millennial (ma anche GenZ, cioè under 27) che hanno rotto lo schema rispetto al business o allo stile di famiglia. 40 under 40 che Il Gusto ha selezionato, non senza difficoltà: perché oggi più mai, fra moda, passione ed eredità importanti, il mondo del vino sta sfornando nuove generazioni preparate e cariche di entusiasmo.

Fonte: La Repubblica.

Viniveri, dopo 2 anni torna manifestazione dei vini naturali.
Torna Viniveri, dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia, e domani parte la XVII edizione di ViniVeri che si svolgerà da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2022 l’Area Exp di Cerea, a pochi chilometri da Verona. Ampliati gli spazi espositivi a circa 4000 mq: per favorire il rispetto del distanziamento interpersonale e garantire una migliore fruizione dell’evento. Qui si potranno conoscere, ascoltare le storie, assaggiare i vini frutto del lavoro rispettoso dei cicli naturali, dei protagonisti della tre giorni di ViniVeri 2022: oltre 100 produttori provenienti da tutta Italia, Austria, Francia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna e, per la prima volta, Cile.

Fonte: ANSA.it.

L’Emilia Romagna produce il 16% del vino nazionale ed è al top per l’export.
I nuovi scenari postpandemici e le strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano ed emiliano romagnolo sono stati al centro di un incontro organizzato nei giorni scorsi da UniCredit con alcuni tra i principali produttori e consorzi del comparto in Emilia Romagna. Un confronto avviato sulla base dei risultati dello studio condotto da Nomisma per UniCredit, dal quale è emerso il quadro di un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro. L’indagine Nomisma-UniCredit ha evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 vs 2019), ma si registra un’importante crescita anche dell’e-commerce (+187% quello dei siti generalisti+Amazon), segno di una evoluzione digitale che sta caratterizzando non solo le modalità di acquisto degli italiani ma anche le aziende del comparto negli ultimi anni. Tuttavia, dallo Studio emerge come il canale online abbia ancora ampie potenzialità di crescita dal momento che esprime un’incidenza inferiore al 5% rispetto alle sole vendite di vino della Distribuzione Moderna.

Fonte: Ravenna24ore.

VINITALY: IL TURISMO DEL VINO VISTO DALLE DONNE, UNA RICERCA SULL’ENOTURISMO AL FEMMINILE.
Il turismo del vino e le donne: quale futuro? Se ne parlerà domenica 10 aprile a Vinitaly in occasione della presentazione del Rapporto annuale dell’Osservatorio sul turismo del vino che quest’anno vede alleati l’Associazione Nazionale Città del Vino, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione La Puglia in Più. Il questionario e l’analisi successiva sono stati curati da Nomisma – Wine Monitor, maggior centro di ricerca italiano sul wine business, sotto la guida di Denis Pantini. L’appuntamento è alle 15 nello Spazio Mipaaf interno alla fiera, alla presenza del ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Interverranno Donatella Cinelli Colombini, presidente Donne del Vino; Angelo Radica presidente nazionale di Città del Vino e il senatore Dario Stefàno presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea a Palazzo Madama. Modera la giornalista Lara Loreti, IlGusto (La Repubblica, La Stampa).

Fonte: Virtù Quotidiane.

Vino, il ’21 è stato un anno d’oro per Dop e Igp del Fvg. Ci sono spazi di crescita all’estero.
I dati e le tendenze di Wine Monitor, il report di Nomisma e Unicredit sul vino a Nordest.  Ancora modesta la superficie vitata dedicata al bio. Il Prosecco resta al Top. Un’area, il Nordest, che vale il 30% della produzione di vino nazionale e che realizza quasi la metà delle esportazioni. Materiale pregiato, il vino, che calamiterà l’attenzione internazionale in quello che è l’evento clou del settore, il Vinitaly, ma che offrirà anche occasioni per andare oltre la celebrazione dei – pure ottimi – risultati, per parlare di futuro, di strategie, di opportunità e di rischi. Partendo dai dati, il Wine Monitor di Nomisma e Unicredit conferma il primato nordestino dell’export a cui il Friuli Venezia Giulia ovviamente contribuisce. Nel raffronto tra il 2016 e il 2021 le vendite all’estero del vino Fvg segnano +28,5%, passando dai 110,2 milioni di euro a 141,6 milioni. Una crescita peraltro quasi costante, anno su anno, interrotta dalla sola flessione del 2020, prontamente recuperata l’anno successivo, +21,5%.

Fonte: Nordest Economia.

Vino: pronta la prima vendemmia di Ruzzese, vitigno andando distrutto nell’800.
Un’imprenditore di La Spezia ha fatto risorgere il Ruzzese, un vino andato perduto nell’Ottocento a causa della fillossera. Si chiama Ruzzese il vino tanto amato da papa Paolo III, che se lo faceva spedire direttamente da La Spezia. Mai sentito? Beh, difficile biasimarvi: il pontefice in questione morì nel 1549, e il vigneto andò distrutto nell’Ottocento dal flagello della fillossera. Oggi, tuttavia, è risorto grazie agli sforzi dell’azienda Ca’ du Ferra’ di Bonassola, che è fiera di presentare la prima vendemmia dopo anni di sforzi ed esperimenti.

Fonte: Dissapore.

Bere un bicchiere di vino tutti i giorni non fa bene al cuore: lo studio e le dosi consigliate.
Bere ogni giorno, dopo un pasto, un bicchiere di vino non fa bene al cuore. Quello che ci è stato tramandato di generazione in generazione, si è rivelato essere un luogo comune falso. A dirlo è uno studio pubblicato su JAMA Network Open che svela come l’alcool faccia male anche in piccole quantità. Un duro colpo per la Campania considerata la patria del buon vino. Sono state studiate oltre 137 mila persone, con un’età media di 57 anni e che hanno consumato 9,2 bevande a settimana, per arrivare a questa conclusione. “Complessivamente, 121708 partecipanti (33%) avevano ipertensione. Il consumo di alcol da leggero a moderato è stato associato a fattori di stile di vita più sani, il cui aggiustamento ha attenuato le associazioni epidemiologiche cardioprotettive con un’assunzione modesta. Nelle analisi di randomizzazione mendeliana lineare, un aumento di 1 DS del consumo di alcol predetto geneticamente era associato a un rischio di ipertensione di 1,3 volte (IC al 95%, 1,2-1,4) (P < .001) e di 1,4 volte (IC al 95%, 1.1-1.8) maggior rischio di malattia coronarica (P = .006). Le analisi di randomizzazione mendeliana non lineare hanno suggerito associazioni non lineari tra il consumo di alcol e sia l’ipertensione che la malattia coronarica: l’assunzione leggera di alcol era associata ad aumenti minimi del rischio cardiovascolare, mentre un consumo più pesante era associato ad aumenti esponenziali del rischio di malattie cardiovascolari sia cliniche che subcliniche.

Fonte: Vesuvio Live.

Al Vinitaly il 100% crudo made in Liguria affinato in anfore.
Etichette di vino al 100% crudo senza solfiti, con certificazione biodinamica e affinato in anfore di terracotta sarà protagonista dello stand della Regione Liguria a Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Si tratta delle produzioni dell’azienda agricola ‘La Ricolla’ gestita da Daniele Parma a San Salvatore di Cogorno (Genova), che sarà uno dei dodici produttori liguri presenti alla fiera. “Porteremo a Verona un vino frutto di 35 vendemmie, sono 35 anni che manipoliamo l’uva e ci siamo resi conto del potenziale infinito della Liguria cambiando semplicemente atteggiamento.

Fonte: ANSA.it.

Raccontare il vino: la magia del Prosecco.
Ogni bottiglia di vino ha una storia. Racconta un territorio, l’amore per la terra e la passione per il proprio lavoro. Quando si parla di vino non si parla di un semplice prodotto di consumo, che si può trovare alla mescita in un locale o su uno scaffale. Si parla delle vicende di famiglie intere, che, spesso, da generazioni si dedicano alla terra e hanno deciso di valorizzarne i frutti. Ecco perché un vitigno porta con sé una tradizione di pratiche che si tramandano e si evolvono nei secoli, anche grazie alle varietà che si coltivano sul suolo italiano. La Glera conquista il mondo
Uno dei vini icona, che si è imposto negli ultimi anni a livello mondiale, è il Prosecco. Prodotto partendo dall’uva Glera, un vitigno storico tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, è una bollicina che può accompagnare qualsiasi occasione, sa emozionare, aiuta le persone a stare assieme e condividere momenti di felicità. La produzione doc, nel 2021, ha sfondato quota 600 milioni di bottiglie e nel mondo non sembra placarsi la sete di Prosecco.

Fonte: Corriere.

STAMPA ESTERA

Too many women have a drinking problem.
Too many women have a drinking problem. There have been a lot of jokes and memes about pandemic drinking by women, but the fact is that in the past two decades, women have often turned to alcohol more than they did in the past. Yes, the pandemic has compounded the problem. A study in JAMA Network Open in 2020 found that the days in which women drank excessively (defined as four or more drinks in a few hours) increased by 41 percent during lockdown. Another report, from RTI International for the National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism, said that mothers with children under 5 increased their drinking by more than 300 percent during the pandemic. But the pattern of increased alcohol abuse by women appears to have preceded the pandemic. In fact, I was one of them. I found myself drinking more than I did before becoming a mother of two children. Luckily, I was able to recognize the problem and recently celebrated one year of sobriety. Women need an intervention. Our physical and mental health is suffering because of drinking. We have to address the reality of excessive alcohol consumption by women, and more women need to speak out about it — and seek help. From 2001 to 2013, there was a 58 percent increase in women’s heavy drinking and an 84 percent increase in alcoholuse disorder. It has an effect on every part of life — from parenting to health care to the economy.

Fonte: New York Times International Edition.

La Barcelona Wine Week reúne a 18.000 visitantes.
El sector del vino y el cava está en transformación y dos tendencias se consolidan entre los productores españoles: la puesta en valor de las variedades autóctonas de uva y la sostenibilidad. Así se evidenció en la segunda edición de la Barcelona Wine Week (BWW), que ayer se clausuró en el recinto ferial de Montjuïc de la capital catalana Durante tres días, el evento reunió a más de 650 empresas expositoras, 60 denominaciones de origen de España, consejos reguladores, 470 grandes compradores de todo el mundo y 18.000 visitantes profesionales, con el objetivo de propulsar la recuperación del sector y las exportaciones. Las bodegas sufrieron especialmente la crisis derivada de la pandemia de Covid-19 El salón evidencia el mayor protagonismo que adquieren las variedades autóctonas El certamen propicia 6.600 reuniones y el 20% de los delegados son extranjeros por el cierre de la hostelería y los efectos de las restricciones para contener el virus en el turismo. En este contexto, las ventas al exterior permitieron al sector capear el contexto y seguir trabajando en esta línea es uno de los objetivos estratégicos de BWW. Durante el certamen, se presentaron 800 nuevas referencias de productos y el 20% de los asistentes eran extranjeros. Concretamente, procedieron de 79 países distintos, mayoritariamente de Estados Unidos y Europa. Durante los tres días que duró la BWW, tuvieron lugar 6.600 reuniones empresariales.

Fonte: Expansión.

Une Cité de la gastronomie et du vin à 250 millions d’euros va ouvrir ses portes à Dijon.
Le compte à rebours a commencé. Le 6 mai prochain, soit ID ans après l’annonce de sa candidature, la Cité internationale de la gastronomie et du vin de Dijon ouvrira ses portes au public. Logements, grandes expositions, commerces de bouches, formation et tourisme… C’est tout un nouvel écosystème qui compte éclore au coeur de la ville. Ce lieu aurait pu rester une friche pendant de nombreuses années… C’est aujourd’hui un quartier entier qui renait aux portes de la ville historique de Dijon. 800 ans d’occupation hospitalière rendu aux Dijonnais et qui devrait également attirer les touristes. Une Cité de la Gastronomie est comparable à la Cité des Sciences ou à la Cité de 1a Musique », explique Jean-Robert Pitte, président de la Mission française pour le patrimoine et les cultures alimentaires, qui avait lancé cet appel à projet en 2012. Le but est de comprendre la manière dont le rituel du repas gastronomique des Français s’est constitué, a évolué, et vit aujourd’hui », poursuit-il. Parmi les quatre villes retenues – Lyon (dont le projet a capoté), Rungis et Tours – Dijon est finalement la première à ouvrir ses portes. Pour se démarquer des autres Cités, la capitale des Ducs de Bourgogne a choisi naturellement de raconter le vin, er. particulier les Climats du vignoble de Bourgogne, entrés au patrimoine mondial de l’Unesco en 2015. La CIGV devient le kilomètre zéro de la route des vins qui se poursuit vers Chenbve et Marsannay-la-Cöte pour découvrir des balades oenotouristiques. Une grande cave avec plus de 3.000 références (1.000 bourgognes, 1.000 vins français et 1.000 étrangers) permettra aux visiteurs de déguster des vins de tous horizons, accessibles pour toutes les bourses. • Le premier prix sera un Saint-Véran à 4 euros », précise François Deseille, adjoint au maire de Dijon.

Fonte: Tribune.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 6 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Il Vinitaly torna in città Quattro giorni di festa tra eventi e degustazioni – Verona ritrova il Vinitaly Festa per le vie del centro.
Da venerdì a lunedì torna in città il fuori salone della manifestazione di Veronafiere Verona ritrova il Vinitaly Festa per le vie del centro. Musica, arte e cultura. E vino naturalmente. Verona torna a brindare come non faceva da tempo, con un Vinitaly and the City ancora più bello perchè arriva dopo due anni di pandemia e di limitazioni soprattutto negli eventi. Con la città scaligera pronta a vestirsi a festa e ad essere protagonista di una rassegna unica e attesa da moltissimi veronesi: su palcoscenici straordinari che solo Verona sa regalare, da piazza dei Signori alla Loggia di Frà Giocondo, dalla Torre dei Lamberti al Cortile Mercato Vecchio. Sono solo alcuni degli spazi che a partire da venerdì tornano ad ospitare nel cuore cittadino Vinitaly and the City – Into the wine, fuori salone di quattro giorni dedicato al vino e al suo rapporto con l’arte, la cultura e la musica. Sarà un calendario ricchissimo di degustazioni, masterclass, show cooking, spettacoli, appuntamenti culturali, talk tematici, performance live, concerti, dj set, percorsi e visite guidate

Fonte: Arena.

L’appassimento verso «patrimonio Unesco».
II Consorzio di tutela promotore della candidatura L’appassimento verso «patrimonio Unesco» Marchesini: «Un’opportunità per la denominazione» •• La tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella verso la candidatura a patrimonio dell’umanità Unesco. Il Consorzio Vini Valpolicella torna in fiera a Vinitaly dopo tre anni di fermo, sostiene una collettiva di 17 aziende vitivinicole e spinge sulla definizione del progetto per far entrare a pieno titolo l’antico e tradizionale modo di far appassire le uve nell’olimpo dei patrimoni mondiali stabiliti dall’Organizza7ione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Un traguardo a cui da tempo guarda con interesse non solo il mondo del vino valpolicellese, ma anche le amministrazioni locali, le imprese turistiche e ricettive, i commercianti della zona. «La candidatura Unesco è una grande opportunità per la Valpolicella, anche in chiave di sviluppo della denominazione e del territorio», sottolinea il presidente del Consorzio, Christian Marchesini.

Fonte: Arena.

I vini abruzzesi in mostra al Vinitaly.
Cento aziende saranno protagoniste dal 10 al 13 aprile alla fiera internazionale di Verona che torna dopo due anni di stop di Marcella Pace. Una degustazione speciale per celebrare i cinquanta anni della Denominazione di origine controllata del Trebbiano d’Abruzzo, un focus sulla Villamagna Doc, tra le più piccole Denominazioni d’Italia, e poi incontri con operatori provenienti dall’Est Europa, dall’Asia Centrale, dall’America e dal Canada. Sono tanti gli appuntamenti che vedranno l’Abruzzo protagonista alla 54esima edizione del Vinitaly. Dal 10 al 13 aprile a Verona, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, la fiera internazionale del vino toma in presenza. L’Abruzzo ci sarà con circa cento aziende vinicole, una cinquantina delle quali all’interno del padiglione espositivo da 1.500 metri quadri, allestito dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e dal Consorzio di tutela Colline Teramane in una veste grafica completamente rinnovata.

Fonte: Centro.

« Vinitaly and the city» Weekend di concerti ed eventi – Concerti, masterclass ed eventi Vinitaly si «spalma» su tutta la città.
Concerti, masterclass ed eventi Vinitaly si «spalma» su tutta la città Presentato il «fuori salone». Il sindaco: «Ritroviamo una colonna dell’identità veronese». Torna il «fuori salone». Dopo due anni di standby causa Covid. «Vinitaly and the city» si spalma da venerdì a lunedì prossimo. Con quattro nomi che aprono anche la pagina online della rassegna e sono i volti musicali ospiti in ogni serata (sempre alle 21.30) in Cortile Mercato Vecchio: Fast Animals e Slow Kids il primo giorno, Roy Paci sabato, Joe Bastianich e La terza classe domenica, Morgan lunedì. Tutto in centro storico, dalle 17 a mezzanotte, per la rassegna che anticipa il via di Vinitaly, in fiera da domenica a mercoledì prossimo.

Fonte: Corriere di Verona.

Valpolicella e Soave in fiera puntando su territorio e qualità.
II futuro con la candidatura Unesco e la filiera completa. I produttori. Si scaldano i motori in vista dell’apertura della 54ma edizione di Vinitaly che scatta domenica. Un’edizione che celebra il ritorno alla normalità, dopo due anni di pandemia tradottisi nella cancellazione del 2020 e la taglia ridotta della Special Edition dello scorso ottobre. Un ritorno che dalla Valpolicella alle colline del Soave è salutato come una ricarica per il settore, sebbene non siano certo giorni felicissimi. «Non possiamo trascurare la concomitanza tra pandemia ancora in atto e conflitto armato in Europa. L’autorevolezza e l’internazionalità di Vinitaly costituiscono la sede ideale per valutarne gli effetti in termini di costi, consumi e mercati» commenta Sandro Boscaini, «Mr Amarone» e presidente di Masi che a Vintaly dà il via alle celebrazioni della 25oma vendemmia della famiglia Boscaini nel «Vaio dei Masi», 1772-2022.

Fonte: Corriere di Verona.

Vinitaly in the city – Il percorso parte da Piazza dei Signori.
Quattro giorni per scoprire il vino in tutte le sue sfumature. Un calendario ricco di degustazioni, masterclass, show cooking, spettacoli, musica, appuntamenti culturali e visite guidate nei principali punti di interesse ed accesso alla nostra città. Il percorso parte da Piazza dei Signon La postazione live di Radio Monte Carlo animerà il palinsesto della manifestazione Verona si prepara al fuori salone del vino: in occasione della 54a edizione di Vinitaly, in programma nel quartiere fieristico dal 10 al 13 aprile, la città scaligera ospiterà una quattro giorni immersivi per scoprire il vino in tutte le sue sfumature.

Fonte: Cronaca di Verona.

Il Primitivo di Manduria sbarca a Vinitaly con 70 etichette.
Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si prepara alla 54esima edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Padiglione 11, isola B2). Una ricca selezione, spiega una nota, di oltre 70 etichette, un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria doc, Primitivo di Manduria doc Riserva e Primitivo di Manduria Docg Dolce naturale, testimoni di una straordinaria area vinicola. “La partecipazione in presenza al Vinitaly – commenta la presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Novella Pastorelli – è una grande opportunità per la nostra dop, dopo lo stop agli eventi imposto dall’emergenza sanitaria. Insieme al consiglio di amministrazione abbiamo deliberato l’utilizzo delle fascette da apporre sulle bottiglie di Primitivo di Manduria doc».

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

A Verona torna Vinitaly Emilia-Romagna protagonista.
L’Enoteca Regionale curerà l’organizzazione dell’intero Padiglione 1 Più di cento cantine coinvolte insieme ai giovani dell’Alberghiero “Scappi” Dopo due anni fra rinvii, annullamenti e ridimensionamenti, dal 10 al 13 aprile a Verona ritorna l’appuntamento internazionale più importante dedicato al mondo del vino — Vinitaly — arrivato alla 54a edizione. Enoteca Regionale Emilia-Romagna, come di consueto, sarà protagonista del salone curando la regia e animando l’intero Padiglione 1 che per quattro giornate sarà la “casa” dei Consorzi, delle aziende e dei vini emiliano-romagnoli. E non solo vini. Infatti, per questa edizione del Vinitaly, Enoteca ha puntato ancor di più sul coinvolgimento dei principali consorzi regionali del food. Perché il binomio vino-cibo è un valore assoluto di questa regione. Un valore rappresentativo di tutto il territorio, da Piacenza a Rimini.

Fonte, Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara Economia&Lavoro.

Le cantine della provincia pronte a stupire i mercati – Il “Bellone” sarà il principe pontino al Vinitaly di Verona.
Il “bellone” sarà il “principe” pontino del Vinitaly. Il vitigno che fu degli antichi romani oggi piace molto ai compratori esteri e caratterizza le principali novità che le cantine di Cdri e di Latina presenteranno in anteprima alla fiera internazionale del vino di Verona. Accanto ai vini a base bellone, dal 10 aprile saranno versate nei calici altre varietà di rilievo, fondate su uve come il moscato di Terracina, il grechetto, il nero buono, la malvasia puntinata, lo shiraz e il sauvignon bianco. A mescerli per gli acquirenti internazionali saranno otto cantine pontine che a Verona cercheranno di consolidare rapporti d’affari e guadagnare nuovi mercati.

Fonte, Messaggero Latina.

I Castelli all’operazione Vinitaly – Castelli: missione Vinitaly, tutti a Verona dal 10 aprile.
Decine di aziende verso Verona piene di speranza I Castelli all’operazione Vinitaly «Vogliamo ridare fiducia e mercato a chi li ha perduti». L’associazione “Vignaioli in Grottaferrata” lancia una sorta di parola d’ordine per decine di aziende vinicole dei Castelli Romani che da Frascati (specie dal Consorzio della Doc), da Marino, Velletri e Lanuvio si stanno muovendo verso la grande kermesse mondiale del Vinitaly di Verona che inizia domenica 10 aprile. Obbiettivo strategico per la ripresa: il Nord Europa. Biagi all’interno I promotori dell’associazione “Vignaioli in Grottaferrata”. Castelli: missione Vinitaly, tutti a Verona dal 10 aprile ›Decine di aziende di Frascati, Velletri e Grottaferrata fremono per la trasferta.

Fonte, Messaggero Roma Metropoli.

Il Primitivo a Vinitaly per essere protagonista.
Pastorelli: «Sulle bottiglie utilizzeremo le fascette a garanzia di tracciabilità». Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si prepara alla 54esima edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Padiglione 11, isola B2). Una ricca selezione di oltre 70 etichette, un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria doc, Primitivo di Manduria doc Riserva e Primitivo di Manduria Docg Dolce naturale, testimoni di una straordinaria area vinicola.

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.

Stand del Primitivo al Vinitaly con settanta etichette.
Novella Pastorelli: «A Verona con una importante novità» Stand del Primitivo al Vinitaly con settanta etichette. Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si prepara alla 54esima edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Padiglione 11, isola B2). Una ricca selezione di oltre 70 etichette, un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria doc, Primitivo di Manduria doc Riserva e Primitivo di Manduria Docg Dolce naturale, testimoni di una straordinaria area vinicola.

Fonte, Taranto Buonasera.

La Settimo Pizzolato Holding, proprietaria della Cantina Pizzolato, azienda vitivinicola veneta….
che produce oltre 8 milioni di bottiglie certificate biologiche esportate in oltre 30 paesi nel mondo, annuncia la nuova acquisizione della tenuta «Casale III» in Toscana. Di precedente proprietà della famiglia Borella che dagli anni ’70 ha avviato una viticultura biologica di Chianti Colli Senesi e olio extravergine di oliva, Casale III è l’ultimo progetto realizzato dalla famiglia Pizzolato. La holding ha chiuso il 2021 con un fatturato che supera i 20 milioni di euro con un export intorno al 90%.

Fonte, Italia Oggi.

La bellezza dell’amarone.
Basta guardare gli sguardi di questi signori per capire che sono fratelli. Paolo, Tiziano, Armando e Massimo Castagnedi sono le colonne portanti di Tenuta Sant’Antonio, azienda vinicola di Colognola ai Colli nel Veronese. Una realtà che dall’anno della fondazione, il 1995, a oggi, è passata da 30 a 150 ettari vitati. Si tratta di una crescita (straordinaria per il settore) che si fonda su tanta concretezza e poche chiacchiere. Armando, per esempio, è allergico alle narrazioni romantiche quando si parla di impresa. Con genuino accento veneto ammette di non poterne più di leggere aria fritta: «E l’azienda che nasce da un sogno. E l’azienda che cresce perché sa innovare nel rispetto della tradizione… E finiamola! Un’azienda nasce se c’è un progetto e cresce se c’è un metodo». Dietro al milione e 800 mila bottiglie prodotte dalla tenuta ci sono l’uno e l’altro.

Fonte, Panorama.

Conversione al vino “bio” Il Veneto dà 712 ? a ettaro.
Quindici milioni di euro è la cifra che la Regione ha stanziato per le aziende agricole come contributo per la conversione all’agricoltura biologica nel Veneto. Perla coltura della vite l’ammontare dello stanziamento a fondo perduto è di 712 euro ad ettaro. Le domande per accedere al bando dovranno essere presentate entro il 16 maggio. La notizia dell’apertura del bando è stata accolta con soddisfazione sugli Euganei dove la viticoltura è il settore di punta e dove molte aziende sono già impegnate nella conversione al biologico. «Questo intervento della Regione nell’ambito del Piano di sviluppo rurale, rappresenta un’opportunità per le aziende che vogliono produrre vino di qualità sostenibile e rispettoso dell’ambiente», commenta il vicepresidente dell’ente Parco Colli, Antonio Scarabello.

Fonte, Mattino Padova.

Impresa, l’antidoto alla recessione.
Venezia l’evento iniziale della Capitale diffusa della cultura d’impresa Impresa1 l’antidoto alla recessione Marinese: “I nostri valori sono crescita, lavoro e sviluppo, e stabilità per giovani e famiglie” La cultura d’impresa è l’antidoto alla recessione e allo stesso tempo la chiave per il dialogo. E’ scattata formalmente ieri l’operazione Venezia Rovigo, Padova Treviso capitale diffusa della cultura d’impresa. “TerritorImprenditivi: l’impresa della cultura”. Non è frutto del caso la scelta di questo titolo per l’evento con cui ha preso ufficialmente il via Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale italiana della Cultura d’impresa 2022, nel momento in cui si addensano scenari recessivi e redamano l’innesco di una svolta positiva. Dopo due anni di pandemia, il deterioramento dell’economia, dovuto alle tensioni sui prezzi, la scarsità di materie prime, ulteriormente aggravato dall’invasione russa dell’Ucraina, mette a rischio il quadro di recupero del Veneto dopo un 2021 di forte rimbalzo (+6,9% il Pil) e rischia di dimezzare la crescita del Pil 2022 nella regione e in Italia (1,9% da oltre 114% atteso).

Fonte, Voce di Rovigo.

Tenute del Cerro, è nata la cantina green.
Inaugurazione ieri nella fattoria ad Acquaviva di Montepulciano dell’edificio di 4mila metri quadrati ad elevata sostenibilità ambientale. E’ l’investimento complessivo per la struttura dotata anche di pannelli fotovoltaici. Un importante passo avanti in direzione di un futuro sempre più ‘green’ e all’insegna della sostenibilità. Ma anche un segnale di fiducia e di forza in un momento particolare per l’economia e dove gli investimenti sono, a livello generale, con il «freno tirato».

Fonte, Nazione Siena.

Vino, mercato russo bloccato: i produttori guardano ad Oriente.
II Consorzio Doc è pronto a sbarcare al Vinitaly di Verona. Rallo: «L’interesse si è spostato verso la Cina ma contiamo di crescere anche in Canada» Vino, mercato russo bloccato: i produttori guardano ad Oriente L’export delle aziende lo scorso anno ha raggiunto mezzo miliardo di euro. Non c’è più il mercato russo ma il vino siciliano punta ora ad espandersi verso Oriente. Oltre ai mercati «storici» come quelli di Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, il Consorzio vini Doc Sicilia sbarcherà a Verona dal 10 al 13 aprile per l’edizione numero 54 di Vinitaly cercando di stringere un rapporto commerciale ancora più stretto con la Cina, un continente di quasi un miliardo e mezzo di abitanti che ha già dimostrato di apprezzare la qualità della produzione vinicola dell’Isola «Per quest’anno la guerra in Ucraina e le sanzioni hanno bloccato del tutto in mercato russo che per il nostro settore rappresenta una grande opportunità — dice Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia.

Fonte, Giornale di Sicilia.

È Judikes il miglior vino dell’anno.
La vernaccia di Oristano ha conquistato la giuria (97-100) ed è stata premiata dalla guida “55tarWines- the Book”. Il miglior vino dell’anno in Italia è una Vernaccia di Oristano doc, annata 2008, Judikes, della Cantina della Vernaccia che ha sbalordito i giudici di Vinitaly ottenendo lo strabiliante punteggio di 97/ 100. I1 risultato pone questo vino nel podio più alto della guida “5StarWines-the Book”, che pubblica il meglio dei vini italiani che abbiano ottenuto almeno 90/100. La cantina ha ottenuto anche altri due riconoscimenti, per la Vernaccia fresca Terresinis 2021, con il 20% di Vermentino, (con 92/ 100) e la Vernaccia superiore 2013 Juighiss.

Fonte, Nuova Sardegna.

«Un tesoro da far conoscere».
Dopo il trionfo al Vinitaly, si anima il dibattito sulla timida. risposta del mercato «Un tesoro da far conoscere» Vernaccia, per gli operatori serve una maggiore promozione Ma se la Vernaccia con Riserva Doe “Judikes” 2008 della Cantina della Vernaccia ha spopolato alla selezione enologica Vinitaly di Verona aggiudicandosi la p alma di miglior vino italiano 2022 con un punteggio di 97 centesimi, com’è che ad un riconoscimento di tosi universale prestigio non corrisponde un mercato quanto meno regionale per non dire nazionale ed estero altrettanto corposo? Roberto Puggioni, 34 anni enologo della Cantina della Vernaccia e padre orgoglioso della nobile “Judikes” ha la risposta pronta: «La Vernaccia riserva è un vino da meditazione con un grado alcolico importante, è perfetta coni dolci di mandorla secchi».

Fonte, Unione Sarda.

Intervista a Massimiliano Apollonio – Puglia vinicola ben agguerrita, compatta, decisa a ben figurare.
Dal \0 al 13 aprile, a Verona si tiene Vinitaly, la più prestigiosa fiera italiana del vino. Come si preparano i vini pugliesi e cosa aspettarci? Qual e la salute del vino made in Puglia? Il quotidiano lo ha chiesto in questa intervista a Massimiliano Apollonio, Presidente Regionale Movimento del Turismo del vino e titolare della nota casa vinicola Apollonio nel Salento.

Fonte, Quotidiano di Bari.

Vinitaly Verona, il Primitivo di Manduria sarà presente con 70 etichette.
Vinitaly Verona, il Primitivo di Manduria sarà presente con 70 etichette Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si prepara alla 54esima edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Padiglione 11, isola B2). Una ricca selezione, spiega una nota, di oltre 70 etichette, un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria doc, Primitivo di Manduria doc Riserva e Primitivo di Manduria Docg Dolce naturale, testimoni di una straordinaria area vinicola.

Fonte, Repubblica Bari.

I vini di Langhe e Roero hanno conquistato Torino – Langhe e Roero, barriera corallina “Ecosistema delicato, va protetto”.
Non solo a livello ambientale, ma anche sociale e finanziario. Rischiamo di perdere la nostra identità sia di fronte ai cambiamenti climatici, sia quando arrivano finanziatori senza scrupoli che mettono sul tavolo milioni di euro. Io temo tanto la siccità, quanto i cartelli che potrebbero spuntare sulle nostre colline con la scritta “Langhe for sale”». Così Matteo Ascheri ieri al convegno «Changes. Ambiente e Etica nelle Langhe del futuro» che a Torino ha chiuso «Grandi Langhe», la due giorni ospitata nella suggestiva cornice delle Ogr in cui 226 cantine hanno presentato le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero a un vasto pubblico di professionisti e appassionati. «I cambiamenti li viviamo tutti i giorni, tutto è in divenire — ha aggiunto il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco -. L’obiettivo di questo incontro è farci le giuste domande, più che darci delle facili risposte, per individuare strade percorribili collettivamente e fondate su valori condivisi.

Fonte, Stampa Cuneo.

Dal tartufo ai vini, sbarco a Barcellona Aziende marchigiane ad Alimentaria.
Dal tartufo ai vini, aziende marchigiane a Barcellona (foto) con Regione e Camera di Commercio per Alimentaria, fiera internazionale dei professionisti del food. «Un mercato in crescita che guarda con attenzione al nostro territorio», dice il presidente a Cciaa Gino Sabatini.

Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.

Vinitaly, un brindisi con il Nebbiolo delle Alpi.
Sono ventiquattro le aziende valtellinesi che sbarcano alla fiera di Verona dopo lo stop causato dalla pandemia Covid. «Faremo conoscere la bellezza del nostro territorio montano». Hanno già iniziato a preparare le valigie i ventiquattro viticoltori Valtellinesi che a partire da domenica e fino a mercoledì saranno in trasferta a Verona, per partecipare alla 54^ edizione del Vinitaly che torna, per la gioia di tutti gourmet e i bon vivant, dopo due annidi stop imposto dalla pandemia. Anche se l’emergenza Covid è tutt’altro che archiviata il Vinitaly è pronto a tornare per riprendersi la ribalta di un settore che rappresenta l’eccellenza dell’export italiano. Al salone sono accreditate 4.400 aziende di 19 Paesi pronte a portare oltre 17mila etichette di vino con il meglio della loro produzione.

Fonte, Giorno Alta Lombardia.

Cantina “Terre” il nuovo Cda debutta allo stand Vinitaly.
Debutterà al Vinitaly il nuovo prodotto della cantina “La Versa”, il Brut Collezione 2008. La vetrina sarà lo stand che la cantina cooperativistica Terre d’Oltrepo allestirà in occasione dell’esposizione di Verona, in programma da domenica 10 a mercoledì 13, nel Palaexpo-Padiglione Lombardia (stand D4). Oltre al nuovo Collezione, per il marchio La Versa debutterà il Testarossa 2016, mentre la cantina di Casteggio presenterà la linea “Le Selezioni”, che è stata lanciata sul mercato lo scorso inverno, riservata a bar, enoteche e ristoranti, con il Pinot grigio ramato “Rusan”, il Riesling renano “Clefi” e il Pinot bianco “Similce”. La rassegna veronese rappresenta la prima uscita ufficiale per il nuovo presidente di Terre, Enrico Bardone, e per il Cda. «Allo stand, ospitato nel padiglione Oltrepo Pavese, allestito dal Consorzio, saranno presenti da domenica a mercoledì il nostro Cantina “Terre” il nuovo Cda debutta allo stand Vinitaly staff, i nostri enologi e cornmerciali e avremo l’occasione di confrontarci sulle tendenze ed incontrare il mondo degli operatori e della stampa specializzata — commenta Bardone.

Fonte, Provincia – Pavese.

Piero Lugano dalle Langhe al mare, lo spumante affinato negli abissi.
«I produttori liguri da un po’ di anni stanno facendo grandi vini» afferma Paolo Massobrio, critico e scrittore «Peccato che siano poco propensi a comunicarli. Eppure alcuni di loro hanno alle spalle storie straordinarie da raccontare». Uno di questi vignaioli determinati e intraprendenti è Piero Lugano, titolare della Cantina Bisson di Sestri Levante, al quale Massobrio ha dedicato una biografia, “Il signore degli Abissi – Piero Lugano e la Cantina Bisson in fondo al mare”, edita da Comunica e in vendita su Amazon (300 pagine, 23 euro, testo in italiano e inglese). Un piemontese nato nelle Langhe, ma innamorato della Liguria e del suo mare, Lugano. Insegnante dapprima, professore in Sardegna e poi in Veneto, dove conosce la donna della sua vita, Wally Bisson, con la quale aprirà, nel 1978 a Chiavari, l’Enoteca Bisson.

Fonte, Secolo XIX.

Liguria da export a Vinitaly.
A Verona dal 10 al 13 aprile torna la più grande vetrina del settore. Fra le novità, il recupero del Ruzzese, qià conosciuto nel Cinquecento Liguria da export a Vinitaly Egle Pagano Dopo due anni di cancellazioni e rinvii a causa della pandemia torna, con rinnovate ambizioni, Vinitaly, la più grande vetrina del vino italiano, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E la Liguria partecipa all’evento con un allestimento più spazioso e scenografico rispetto alle passate edizioni, ma soprattutto comuna filosofia diversa, che vuole cogliere e trasmettere al visitatore l’essenza e il fascino di una vitivinicoltura, stretta fra l’Appennino e il mare, che sa di vento e di sole, di roccia e di sale. “Emozioni di Liguria” sarà lo slogan e il motivo ricorrente degli eventi che animeranno lo stand della regione al padiglione 12 della fiera.

Fonte, Secolo XIX.

Cinque Terre, non solo vino: «Doniamo 300 piccoli olivi».
Gli oliveti di Porciana a Volastra sullo sfondo del golfo. Cinque Terre, non solo vino «Doniamo 300 piccoli olivi» Al via un progetto di reimpianto che vanta la collaborazione del Cnr di Bologna Piante di tre anni pronte per la messa a dimora, selezionate per il territorio. Trecento piante di olivo da donare ai coltivatori, per differenziare le produzioni nei terrazzamenti. Alle Cinque Terre si torna così a produrre olio di oliva, come avveniva in passato in diverse aree coltivate fuori dai centri abitati. Il Parco nazionale ha avviato un progetto per rimettere a coltura le piante, un piano di recupero che si ricollega all’acquisto e alla riapertura dell’ex frantoio di Groppo, sulle alture di Manarola, che ha funzionato dal 2005 fino al 2011.

Fonte, Secolo XIX La Spezia.

Anno d’oro per Dop e Igp Spazi di crescita all’estero.
I dati 2021 e le tendenze nel report di Nomisma e Unicredit sul vino a Nordest Ancora modesta la superficie vitata dedicata al bio. II Prosecco resta al top. Un’area, il Nordest, che vale il 30% della produzione di vino nazionale e che realizza quasi la metà delle esportazioni. Materiale pregiato, il vino, che calamiterà l’attenzione internazionale in quello che è l’evento clou del settore, il Vinitaly, ma che offrirà anche occasioni per andare oltre la celebrazione dei – pure ottimi – risultati, per parlare di futuro, di strategie, di opportunità e di rischi. Partendo dai dati, il Wine Monitor di Nomisma conferma il primato nordestino dell’export a cui il Friuli Venezia Giulia ovviamente contribuisce. Nel raffronto tra il 2016 e il 2021 le vendite all’estero del vino Fvg segnano +28,5%, passando dai 110,2 milioni di euro a 141,6 milioni. Una crescita peraltro quasi costante, anno su anno, interrotta dalla sola flessione del 2020, prontamente recuperata l’anno successivo, +21,5%. Ma dove va la produzione regionale? Per oltre il 24% prende la strada degli Stati Uniti, di gran lunga primo mercato di riferimento; seguono Paesi Bassi e Regno Unito, entrambi al 6,1%, quindi il Canada, 5%, la Spagna, 4,4%, il Belgio, 2,6%, l’Austria, 2,3%. Il resto del mondo vale il 28,2% delle esportazioni regionali.

Fonte, Messaggero Veneto.

A Vinitaly debutta un’area tematica per grappe e cocktail.
Non solo grandi rossi ed eccellenti bianchi a Vinitaly. Per la prima volta la più importante fiera di settore dedica un’area tematica alla mixologia che sarà tenuta a battesimo dal nome forse più noto a livello internazionale, quello dei Nonino. L’appuntamento è per domenica alle 14.30, nell’ambito di Vinitaly a Verona, con la masterclass: “Nonino, the grappa evolution” con il maestro Salvatore Calabrese. «Siamo molto felici di aver aperto ancora una voltala strada a tutto il settore – dice Antonella Nonino, una delle figlie di Benito e Giannola – e di aver fatto apprezzare la grappa, affascinante distillato dalla grande personalità, ai bartender di tutto il mondo. Con Salvatore “The Maestro” Calabrese, icona della miscelazione a livello internazionale, potremo scoprire insieme come un’azienda così radicata in una tradizione di purezza può mantenere la sua identità sperimentando con i suoi prodotti».

Fonte, Messaggero Veneto.

L’export del vino Fvg: 28% in cinque anni.
Il Wine Monitor di Nomisma conferma il primato nordestino dell’export a cui il Friuli Venezia Giulia ovviamente contribuisce. Nel raffronto tra il 2016 e il 2021 le vendite all’estero del vino Fvg segnano + 28,5%, passando dai 110,2 milioni di euro a 141,6 milioni. Una crescita peraltro quasi costante, anno su anno, interrotta dalla sola flessione del 2020, prontamente recuperata l’anno successivo, +21,5%. Ma dove va la produzione regionale? Per oltre il 24% prende la strada degli Stati Uniti, di gran lunga primo mercato di riferimento; seguono Paesi Bassi e Regno Unito, entrambi al 6,1%, quindi il Canada, 5%, la Spagna, 4,4%, il Belgio, 2,6%, l’Austria, 2,3%. Il resto del mondo vale il 28,2% delle esportazioni regionali.

Fonte, Piccolo.

Vino, l’export rinuncia alla Russia e alla Cina.
La guerra non ferma il grande brindisi del Vinitaly, a cui anche l’Abruzzo si unirà, dal 10 al 13 aprile, nel Salone internazionale di Verona. Due anni di stop dovuti alla pandemia e finalmente l’occasione per riaccendere una vetrina che quest’anno celebra i 50 anni del Trebbiano d’Abruzzo. Festa solo in parte rovinata dalla guerra in Ucraina, che anche su questo evento internazionale farà comunque arrivare i suoi echi. II vice presidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente, conferma che quest’anno alla fiera di Verona non saranno presenti Russia e Cina: «L’export abruzzese verso la Russia e l’Ucraina – spiega il delegato all’Agricoltura – vale complessivamente circa 300.000 euro Vino, l’export rinuncia alla Russia e alla Cina compreso l’indotto, poca cosa rispetto agli altri mercati. Certo – continua Imprudente – qualche preoccupazione per la crisi internazionale in atto c’è, e speriamo che tutto.

Fonte, Messaggero Abruzzo.

Vino, cresce nei supermercati nel 2021 +1,8%.
La statistica Vino, cresce nei supermercati nel 2021 +1,8% Il mercato del vino nella Distribuzione Moderna ne12021 ha fatto registrare trend positivi: il vino a denominazione d’origine è cresciuto dell’1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro. L’intero mercato del vino vale 700 milioni di litri per un valore di 2,3 miliardi di euro.

Fonte, Metropolis.

Sette cantine al Vinitaly – Sette eccellenze del Cesenate pronte a conquistare Vinitaly.
L’ultimo stand della Regione. Sette eccellenze del Cesenate pronte a conquistare Vinitaly Nel Padiglione Emilia Romagna Cantina sociale, il Glicine, Maria Galassi, Montaia e Zavalloni. Da Mercato il duo Cantina Braschi e Tenuta Casali. Torna Vinitaly in Fiera a Verona, la kermesse del vino tra le più importanti d’Europa (10-13 aprile). E tornano in fiera anche le cantine del cesenate, a digiuno di eventi dopo due anni di stop pandemico. Sono 7 quelle del territorio, che unite alle 13 del forlivese fanno dell’area di Forlì-Cesena la terza per rappresentanza regionale, dopo Bologna e Modena. Nel Padiglione 1 dedicato all’Emilia Romagna ci saranno da Cesena, la Cantina sociale, il Glicine, Maria Galassi, Montaia e Zavalloni, mentre da Mercato Saraceno sarà presente il duo Cantina Braschi e Tenuta Casali. Tutto questo in un panorama generale di 120 aziende regionali su un’area di 2.300 curata da Enoteca Regionale Emilia Romagna.

Fonte, Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Nuova cantina per i vini Unipol Gruppo.
Inaugurata dall’azienda ‘Tenute del Cerro’, accoglierà una produzione di un milione e mezzo di bottiglie l’anno Nuova cantina per i vini Unipol Gruppo Un passo avanti verso un futuro sostenibile e un segnale di fiducia nell’economia. Ieri Tenute del Cerro, società agricola e vitivinicola di Unipol Gruppo, ha inaugurato ad Acquaviva la nuova cantina Le Cerraie, per imbottigliare, affinare e stoccare l’intera produzione (sul milione e mezzo di bottiglie annue) nei territori di Montepulciano, Montalcino, Montefalco e del pisano dove nasce il Vermentino di Monterufoli. All’inaugurazione, tra gli altri, Stefania Saccardi, vicepresidente della Toscana, Gian Luca Santi, Business development and corporate communication General Manager Gruppo Unipol e Vincenzo Tassinari, presidente delle Tenute. «Tenute del Cerro è un asset importante ma anche una realtà che ci consente di rimanere a contatto con i territori», spiega Gian Luca Santi.

Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.

Ecco la nuova guida del gusto «Gran veicolo di promozione».
Per gli amanti di cibo e vino tanti consigli e suggerimenti Il curatore: «La soddisfazione del cliente al primo posto» Come sta cambiando il modo di fare ristorazione dopo la pandemia? Quali i segnali da cogliere per migliorare la qualità e la promozione dei prodotti del territorio? A queste domande si è cercato di rispondere nel corso della presentazione della guida enogastronomica ‘Romagna a Tavola’, curata da Massimo Marcocchi, organizzata dall’omonima associazione presso il ristorante Benso di Forlì. Al dibattito, condotto da Annalisa Calandrini, naturopata, food blogger e coautrice della guida in qualità di ‘cronista del gusto’, sono intervenuti l’assessora comunale alle Politiche per l’impresa Paola Casara, Marco Lucchi della Cna, Gabriele Mambelli di Confcommercio e Raffaele Nanni dell’Ais (Associazione italiana sommelier).

Fonte, Resto del Carlino Forlì.

Kelly Joyce unisce il ritmo al vino Il suo è un progetto ‘eno-musicale’.
A soli tre mesi dall’uscita ufficiale del nuovo singolo di Kelly Joyce ‘Male male’, in collaborazione con Fabrizio Bosso e Gilles Coffi Degboe, per la cantante riminese famosa in tutto il mondo, è arrrivato il nuovo remix, firmato dal dj Teo Mandrelli. Il giovane producer riminese, che è già stato supportato da artisti di fama internazionale quali Robin Schulz, Tiesto, ma anche David Guetta e Bob Sinclar, ha dato una nuova vita al brano, a cui si è aggiunta una ritmica molto vivace e un beat dal gusto elettronico. Questa nuova versione, in particolare, vuole esaltare le caratteristiche della voce di Kelly, che di suo mescola il jazz manouche al pop-soul e l’ReB contemporaneo. «Sono felicissima di presentare questa nuova creazione, e ringrazio Teo per questo regalo», ha detto Kelly Joyce ringraziando il producer riminese.

Fonte, Resto del Carlino Rimini.

Vinitaly torna in presenza ma fa i conti con la guerra.
Vinitaly torna in presenza dopo due anni di rinuncia e così pure Vinitaly and the city, il fuori salone in città che prende il via venerdì fino a lunedì 11 aprile, con le etichette delle cantine cooperative d’Italia che hanno scelto di presentarsi, in piazza dei Signori, con un brand augurale di questi tempi: ViVite. Che significa Vino, Vite, Vita. E pensando all’assenza di buyer russi, che col vino di lusso avevano interessi, torna d’attualità la leggenda dello Champagne Cristal, che nacque da una richiesta alla maison Roederer, nel 1876, di una bottiglia più trasparente possibile, per poterne esaminare il contenuto: l’imperatore di Russia, Alessandro II, temeva attentati per avvelenamento.

Fonte, Avvenire.

Il Primitivo di Manduria sbarca a Vinitaly con 70 etichette.
Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si prepara alla 54esima edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Padiglione 11, isola B2). Una ricca selezione, spiega una nota, di oltre 70 etichette, un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria doc, Primitivo di Manduria doc Riserva e Primitivo di Manduria Docg Dolce naturale, testimoni di una straordinaria area vinicola. “La partecipazione in presenza al Vinitaly – commenta la presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Novella Pastorelli – è una grande opportunità per la nostra dop, dopo lo stop agli eventi imposto dall’emergenza sanitaria.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.

Ferrari Trento festeggia i 120 anni raggiungendo la carbon neutrality.
La cantina del Gruppo Lunelli celebra l’anniversario con un nuovo traguardo nel percorso verso la sostenibilità, ossia ottenendo la certificazione di carbon neutrality scope 1, 2 e, parzialmente, 3. L’obiettivo, che rende pari a zero l’impatto climatico delle emissioni dirette dell’azienda, è stato raggiunto tra l’altro con la realizzazione di un parco fotovoltaico sul tetto della cantina e l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili, unite a un’attività di compensazione con crediti carbonici certificati.

Fonte: Italia Oggi.

Paolo Fiorini è stato confermato alla presidenza del consorzio di tutela del vino Garda Doc.
Eletti anche i vice: il veronese Giovanni Verzini e la bresciana Giovanna Prandini. Quattro, i nuovi membri che entrano a far parte del cda: Emmanuel Gozzi, Chiara Tuliozi, Luca Degani e Fabio Dei Micheli. Completano il cda, Vincenzo Bertola, Alberto Marchisio, Giuseppe Fugatti, Paolo Contri e Gianni Pifferi.

Fonte: Italia Oggi.

L’enoturismo va a bassi regimi.
Report Divinea: Nuova Zelanda al top nel vendere i tour; Francia e Na nel creare valore L’enoturismo va a bassi regimi Le cantine non usano idatiper profilare i clienti e fare B2C. Un patrimonio di dati, quello dei clienti delle cantine, che va disperso. È quanto emerge dal report enoturismo e vendite direcT-to-consumer 2022 di Divinea, portale di enoturismo italiano con oltre 350 aziende vitivinicole. I numeri parlano chiaro: crescono gli investimenti digitali, +55,8%, ma manca la cultura del data marketing. Il 73% delle cantine italiane non associa i dati di vendita all’anagrafica del cliente e il 53,5% non ha sezioni dedicate all’enoturismo nel proprio sito web. Solo il 22,4% delle cantine utilizzano un Customer Relationship Management (CRM) professionale e appena il 26,7% riesce a tracciare uno storico del cliente rispetto ai suoi acquisti.

Fonte: Italia Oggi.

Caro materie prime, sale il prezzo del Prosecco.
L’aumento dei costi impone alle aziende vinicole, in particolare quelle del Prosecco, di aumentare i listini. Con il rischio di avere prezzi fuori da mercato. «Le principali imprese del Prosecco hanno deciso di scrivere a tutti i clienti per comunicare un aumento percentuale in doppia cifra sul prezzo delle proprie bottiglie a partire da aprile, perché non ci sono più i margini per riuscire a lavorare», sottolinea il consigliere di Unione Italiana Vini (Uiv), Alessandro Botter e coordinatore del tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore dove sono emerse difficoltà legate a modifiche unilaterali dei contratti da parte dei fornitori. E gli aumenti, spiega Uiv, non sempre sono imputabili al conflitto e alla drammatica congiuntura che ne deriva. Le imprese del vetro, per esempio, stanno inviando lettere commerciali in cui di fatto non garantiscono più la certezza della fornitura e comunicano ulteriori aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al +15% di fine 2021.

Fonte: Italia Oggi.

Di vino.
Cresce nel 2021 il giro d’affari in Italia di Famille Hel frich, a capo del gruppo Les Grands Chais de France, che conquista nuove fette del mercato e arriva a oltre 5,6 milioni di euro. Un volume d’affari che ha raddoppiato le cifre del 2019 quando il gruppo francese aveva toccato i 3.318.826 euro. Quasi il doppio anche del 2020 quando il valore registrato era pari a 3.528.220 euro. Crescono anche i volumi: dalle poco più di 832mi1a bottiglie nel 2019 e 2020 si è passati a 1,1 milioni nei 2021. Questo grazie sia per la presenza nel canale horeca sia nelle principali piattaforme di vendita online, oltre che nella grande distribuzione di alto posizionamento. Vino fermo senza alcol. È la novità del Vinitaly presentata da Martin Foradori Ho fstätter. Il produttore altoatesino non si tira indietro nell’argomento scottante del momento che riguarda anche la nomenclatura di questi prodotti..

Fonte: Italia Oggi.

A New York sbarcano i vini di oltre 150 cantine al top.
Per la prima volta a New York arriva il Great Wines of the World Grand Tasting2022, evento di degustazione vini organizzato da James Suckling. Il 2 e 3 giugno all’Altman Building saranno presenti le etichette di oltre 150 cantine delle migliori regioni vinicole del mondo. E saranno presenti anche i proprietari delle aziende e i produttori di vino di realtà iconiche per condividere le loro esperienze. Durante l’iniziativa sarà possibile degustare oltre 200 vini al giorno. Il tasting sarà l’occasione per fare un giro del mondo vinicolo attraverso vini con i punteggi migliori, tutti valutati almeno 92 punti da James Suckling, con la maggioranza che ha ottenuto 95-98 punti, molti dei quali sono entrati nella lista dei 100 migliori vini del 2021.

Fonte: Italia Oggi.

La riforma europea delle IG non convince Gli operatori: le tutele potrebbero ridursi.
«La revisione presentata in questi giorni a Bruxelles ad una prima analisi non sembra seguire la strada delle passate riforme: molti temi affrontati nel nuovo testo non sono coerenti col quadro attuale del sistema delle Dop Igp»: raggiunto da ItaliaOggi, Mauro Rosati direttore Fondazione Qualivita, non si dice convinto della proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea sulle Ig (Indicazioni geografiche) dei prodotti agricoli, inclusi vini e bevande alcoliche. «Le politiche europee hanno sempre garantito un sostegno coerente allo sviluppo del sistema delle Ig, accompagnandolo ad un successo planetario che oggi pesa circa 75 mld in valore», chiosa. Per questo: «Occorrerà una profonda analisi da parte di tutta la filiera italiana per aggiustare il tiro e cogliere gli obiettivi anche del green deal che è motore ispiratore della riforma. Fondazione Qualivita darà supporto a tutti gli stakeholder con strumenti scientifici in questo caso più che necessari».

Fonte: Italia Oggi.

Intervista a Gabriele Gorelli – Red wine. Blue chip.
E non solo nel segreto dei tini. Intorno alle bottiglie continua a crescere, infatti, l’interesse di chi guarda alle etichette più prestigiose come a un bene rifugio su cui investire, perché capaci di premiare con ritorni economici non inferiori a quelli degli strumenti finanziari più tradizionali. Lo sa meglio di ogni altro Gabriele Gorelli, il giovane consulente di aziende vitivinicole che, nel 2021, è diventato il primo Master of Wine italiano, superando il difficilissimo esame dell’omonimo Institute britannico (nel box della pagina seguente si spiega come funziona l’organizzazione inglese) ed è stato scelto come brand ambassador dal gruppo Oeno, leader nel settore degli investimenti nel fine wine.

Fonte: MF Gentleman.

Modena vs. Ferrara a chi il primato sull’aceto balsamico?.
Storia del condimento ormai celebre nel mondo che si snoda tra varie città dell’Emilia-Romagna. Un libro la ricostruisce e mette alcuni punti fermi. Che il critico di Panorama contesta, questa volta, con affettuosa ironia. ah! Chiedere a un ferrarese di parlare dell’aceto balsamico, notoriamente modenese, è come un guanto di sfida. Perbacco. Appunto, l’autore di questo libro minuzioso e pignolo, Giorgio Giusti, modenese, è tutto schierato sull’origine modenese, sulla base di fonti autorevoli. Nel volume anonimo, conservato nella Biblioteca Estense, La glassa. Libro de boletini, del 1556, sono ricordati diversi aceti: agresto, comune, comune per la bocca, da tavolo, da campagna, per cucina, per gentil homini.

Fonte: Panorama.

Bentornato Vinitaly.
La 54esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati di nuovo a Verona, dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di assenza forzata (causa Covid). Si preannuncia come la più partecipata di sempre: sono attesi 680 top buyer internazionali, e 4 mila produttori. Contaminazioni Dopo il felice debutto nella «Special edition» di Vinitaly dello scorso ottobre. l’arte della mixology conquista in questa edizione uno spazio tutto suo. A Veronafiere si danno appuntamento abilissimi bartender in arrivo da tutto il mondo. Vinitaly 2022, buona la prima. Dopo due anni di astinenza forzata causa pandemia, la popolare kermesse enoica di Verona, come da tradizione, si tiene in aprile. Dal 10 al 13, i signori del vino tornano a guardarsi in faccia, a scambiarsi biglietti da visita e idee. Ma soprattutto emozioni.

Fonte: Panorama.

Rispetto per ambiente e biodiversità, la meglio gioventù del vino.
Sono stati selezionati i giovani produttori under 40 che riscriveranno il futuro del settore in Italia. Hanno il coraggio e la voglia di cambiare le cose. Attenti all’ambiente, al rispetto della biodiversità, all’uso oculato delle riserve d’acqua. Nativi story teller, hanno la narrazione nel sangue e i social media sulle punte delle dita. Un occhio al packaging, l’altro all’emozione che ogni calice deve portare con sé. Sono la meglio gioventù del vino: produttori ma anche enologi, head sommelier, Master of Wine, manager commerciali, comunicatori e influencer. Figli d’arte o millennial (ma anche GenZ, cioè under 27) che hanno rotto lo schema rispetto al business o allo stile di famiglia. 40 under 40 che Il Gusto ha selezionato, non senza difficoltà: perché oggi più mai, fra moda, passione ed eredità importanti, il mondo del vino sta sfornando nuove generazioni preparate e cariche di entusiasmo.

Fonte: Repubblica.

Liguria da export a Vinitaly.
A Verona dal 10 al 13 aprile torna la più grande vetrina del settore. Fra le novità, il recupero del Ruzzese, già conosciuto nel Cinquecento Liguria da export a Vinitaly. Dopo due anni di cancellazioni e rinvii a causa della pandemia torna, con rinnovate ambizioni, Vinitaly, la più grande vetrina del vino italiano, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E la Liguria partecipa all’evento con un allestimento più spazioso e scenografico rispetto alle passate edizioni, ma soprattutto con una filosofia diversa, che vuole cogliere e trasmettere al visitatore l’essenza e il fascino di una vitivinicoltura, stretta fra l’Appennino e il mare, che sa di vento e di sole, di roccia e di sale. “Emozioni di Liguria” sarà lo slogan e il motivo ricorrente degli eventi che animeranno lo stand della regione al padiglione 12 della fiera.

Fonte: Secolo XIX.

Piero Lugano dalle Langhe al mare, lo spumante affinato negli abissi.
«I produttori liguri da un po’ di anni stanno facendo grandi vini» afferma Paolo Massobrio, critico e scrittore «Peccato che siano poco propensi a comunicarli. Eppure alcuni di loro hanno alle spalle storie straordinarie da raccontare». Uno di questi vignaioli determinati e intraprendenti è Piero Lugano, titolare della Cantina Bisson di Sestri Levante, al quale Massobrio ha dedicato una biografia, “Il signore degli Abissi – Piero Lugano e la Cantina Bisson in fondo al mare”. Un piemontese nato nelle Langhe, ma innamorato della Liguria e del suo mare, Lugano. Insegnante dapprima, professore in Sardegna e poi in Veneto, dove conosce la donna della sua vita, Wally Bisson, con la quale aprirà, nel 1978 a Chiavari, l’Enoteca Bisson

Fonte: Secolo XIX.

Intervista a Sandro Boscaini – «La battaglia contro i furbetti della bottiglia riparte dal Vinitaly».
La tempesta in un bicchiere di vino. A pochi giorni dal Vinitaly, che sino a poche settimane fa dovrebbe sancire il momento della definitiva ripresa dopo la pandemia, i produttori italiani devono fare i conti con la nuova, drammatica situazione legata alla guerra in Ucraina, le sanzioni alla Russia, i sussurri cinesi ed un mondo in cui sorgono nuovi muri ed inedite alleanze. Ma soprattutto a pesare è l’esplodere dei costi dell’energia e delle materie prime che investono pesantemente anche l’agroindustria. «In effetti siamo in un momento delicatissimo – conferma Sandro Boscaini, che da poco ha ultimato il suo duplice mandato come presidente di Federvini e patron della Masi, azienda con sede a Verona ma con vigneti in Italia e in Argentina – e le strade che vedo di fronte sono due. Ed una ci porterebbe nel precipizio». Cosa intende? «Noi produttori possiamo decidere di continuare, anche tra le difficoltà, sul percorso virtuoso della selezione, della ricerca e della qualità in vigna ed in cantina, oppure escogitare furbizie che se a breve possono tamponare i conti, nel lungo periodo avrebbero effetti devastanti».

Fonte: Verita’&Affari.
Vino, nelle cantine crescono gli investimenti digitali (+55,8%).
Numeri che mettono in luce ampi margini di crescita delle cantine italiane attraverso una nuova cultura del dato e del digitale, che permetterebbero di aumentare il proprio business, valorizzando le esperienze in cantina e le vendite direct-to-consumer, senza tralasciare che nel 2021 l’Italia si è confermata ancora una volta il primo produttore di vino al mondo. Nonostante la cantina sia il luogo migliore per raccogliere i dati dei propri clienti, solo il 22,4% delle cantine utilizza un CRM professionale e solo il 26,7% riesce a tracciare uno storico del cliente rispetto ai suoi acquisti, benché nel 2020 – complice la pandemia – gli investimenti digitali siano aumentati del 55,8%.

Fonte: Dissapore.

Vino bio e sostenibile, l’ultima tendenza siciliana vale 100 milioni nei mercati esteri.
Al Vinitaly di Verona l’Isola torna ai livelli di export pre-pandemia. Quasi dieci milioni di bottiglie prodotte dal 22 per cento delle cantine. La Sicilia del vino è biologica e sostenibile e lo diventa sempre di più accelerando nella crescita della produzione e dell’export in Italia e all’estero. L’Isola si presenta al Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile con una produzione che nel 2021 è già tornata ai livelli pre- pandemia come l’export che adesso vale più di 100 milioni di euro. E il biologico è la punta di diamante del settore. Su 97mila ettari di vigneti quasi 42mila sono biologici, tre volte quelli del Veneto, il doppio della Toscana e della Puglia. L’Isola ospita il 34 per cento della superficie bio italiana e il 22 per cento dei produttori coltivano uve biologiche. Se nel 2018 le bottiglie di vino bio erano 8,2 milioni, nel 2019 sono balzate a 10,3 milioni. Poi la flessione dovuta alla pandemia che però in questo settore è stata più contenuta con 9,8 milioni di bottiglie, il 10,8 per cento dei 90,5 milioni di bottiglie prodotte in Sicilia nel 2020. Lo scorso anno si torna oltre i 10 milioni di bottiglie, il 12,2 per cento del totale. In quattro anni il biologico è cresciuto del 18,5 per cento.
Fonte: Dissapore.

Vino sempre più cercato online: il rosato vola a +115%, prosecco +180%.
Secondo una ricerca di Idealo, negli ultimi 12 mesi l’interesse nei confronti del mondo del vino in Italia è cresciuto online del +16%. Il vino rosato ha fatto registrare una crescita di interesse del +115% mentre tocca il +180% il prosecco. Secondo una ricerca di Idealo – portale internazionale leader in Europa nella comparazione prezzi – in Italia si acquista e si cerca sempre più vino online. Quello che va più forte nelle ricerche online è il prosecco con una crescita monstre pari al 180% rispetto all’anno precedente, e registra un importante +115% anche il vino rosato.

Fonte: Dissapore.

Il Marsala prima del Marsala: un film per raccontare un vino senza tempo.
I quattro produttori portati sullo schermo dal regista Andrea Mignolo hanno fatto rivivere il Perpetuo, come si chiamava il nettare siciliano nel periodo pre-british. “La nostra ricchezza è il vento”. E come non potrebbe essere così a Marsala, lembo occidentale della Sicilia sempre agitato dalle folate. Vento che asciuga l’uva, che porta il sale in vigna, che attenua il caldo africano delle estati di vendemmia. I produttori di vino da queste parti, quelli che stanno davvero in vigna, hanno la pelle cotta e un’abbronzatura che si tirano dietro fino a Natale. Hanno quasi il colore del pre-british, del Marsala prima che diventasse Marsala. A questo vino un regista e un gruppo di vignaioli marsalesi hanno dedicato un film che verrà presentato a Milano il 7 aprile presso l’Apollo Club Milano (le info per partecipare alla proiezione) e che, si spera, faccia molte altre tappe nel Paese.

Fonte: La Repubblica.

Vinitaly: 960 vini ricevono il riconoscimento internazionale di 5StarWines & Wine Without Walls 2022.
Si è chiusa, ieri, domenica 3 aprile, l’annuale selezione enologica di Veronafiere 5StarWines & Wine Without Walls. In totale sono stati selezionati 960 vini, rispettivamente 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, la sezione dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a speciali protocolli di sostenibilità (liste complete in calce). Sono questi i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca operata dalla giuria internazionale dell’evento. Circa 70 esperti – scelti tra Master of Wine, Master of Sommelier, diplomati WSET, Italian Wine Ambassador e Expert certificati dalla Vinitaly International Academy, enologi e giornalisti – hanno esaminato, commentato e valutato le oltre 2300 referenze iscritte.

Fonte: Newsfood.

Tenute del Cerro inaugura nuova cantina con logistica green.
Tenute del Cerro, società agricola e vitivinicola di Unipol Gruppo, ha inaugurato  alla Fattoria del Cerro ad Acquaviva di Montepulciano (Siena) la nuova cantina Le Cerraie, edificio di 4.000 mq “dai più elevati standard di sostenibilità ambientale”, adibito a imbottigliamento, etichettatura, affinamento e stoccaggio del vino dell’intera produzione dell’azienda a cui fanno capo più tenute. L’investimento complessivo per la nuova cantina logistica è stato di circa 10 milioni di euro. La struttura, si spiega, è stata realizzata con tecniche di costruzione green ed è dotata di pannelli fotovoltaici per una produzione di energia pari a 100 KW e una copertura in pannelli di pasta di legno con funzione di isolamento termico.

Fonte: ANSA.

Fotovoltaico e fonti rinnovabili, così lo spumante Ferrari diventa a impatto zero.
La cantina di Trento ottiene la certificazione Carbon neutrality nell’anno del 120anniversario della fondazione. Matteo Lunelli: “Un traguardo importante anche per il nostro territorio”. Anche le bollicine possono essere buone, pulite e giuste. Anche uno degli spumanti più noti d’Italia può puntare a una sostenibilità a tutto tondo, che parte dal vigneto e arriva alla tavola del consumatore. Ne è convinta la maison Ferrari Trento, che festeggia i suoi primi 120 anni con l’ottenimento della certificazione Carbon Neutrality scope 1, 2 e, parzialmente, 3. Il traguardo, che rende pari a zero l’impatto climatico delle emissioni dirette dell’azienda, è stato raggiunto grazie a una serie di scelte, avviate da anni e volte alla riduzione delle emissioni, fra cui la realizzazione di un parco fotovoltaico sul tetto della cantina e l’acquisto di energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili, unite a un’attività di compensazione con crediti carbonici certificati.

Fonte: La Repubblica.

Le cantine italiane investono in digitale per l’enoturismo.
Enoturismo e vendite dirette rappresentano asset ancora poco sfruttati dai viticoltori italiani. La maggior parte delle cantine riceve meno di 100 ordini all’anno attraverso l’e-commerce. Negli ultimi due anni gli investimenti digitali delle aziende vitivinicole nazionali sono aumentati di oltre il 50%. In confronto all’Italia a parità di territorio, la Nuova Zelanda, sfruttando meglio il potenziale, posizionerebbe 18 volte il numero di tour ed esperienze enoturistiche nel mercato. La Francia invece, con circa un terzo del numero di visitatori annuali in meno dell’Italia, genera un mercato enoturistico interno che vale quasi il doppio del nostro paese e la Napa Valley in California, con un numero di visitatori annui quasi 4 volte inferiore all’Italia, genera un ritorno di circa 2 miliardi di euro. Questo significa che a parità di numero di visitatori, la Napa Valley potrebbe potenzialmente incassare circa 2,8 volte il valore del mercato enoturistico italiano.

Fonte: Teatro Naturale.

Sei ettari di terreni e una cantina, gli esordi di Librandi che ora esporta in 40 paesi e vende 2 milioni di bottiglie all’anno.
Vino sospeso tra mito, leggenda, impegno sociale e culturale. Ripercorreremo la storia dell’azienda di Cirò nella prossima puntata di Sa di Calabria in onda venerdì alle 21.  Nicodemo Librandi, il professore, immaginava la sua vita da docente di matematica. Per questo aveva studiato all’università a Roma. E per questo aveva cominciato a insegnare. La sua era una famiglia che a Cirò si occupava da tempo di vino. Erano tempi difficili, tutto era complicato, c’era tanta povertà. Suo fratello maggiore Tonino si occupa già da tempo con il papà, della piccola azienda. Quella era una zona ricca di storia. Gli antichi greci la identificarono con il nome di Enotria Tellus, cioè Terra del Vino.

Fonte: LaC News24.

STAMPA ESTERA

Les agriculteurs du Sud-Ouest particulièrement touchés par le gel.
Les arboriculteurs et autres viticulteurs peinent encore à évaluer l’impact de la chute des températures sur leurs productions «Si cela s’avère nécessaire, un fonds d’urgence sera ouvert», a affiné le premier ministre, Jean Castex B ougies, feux de paille, tours de ventilation, sys ternes d’aspersion… Arboriculteurs et viticulteurs ont á nouveau sorti leur arsenal de défense des culture con tre la vague de froid_ En effet, lors des nuits des a et 3 avril, le mercure a brusquement chuté dans de nombreuses régions françaises. Alors que tout le monde a encore en mémoire le violent épisode de gel qui s’était abattu sur la France en avril aoz1, les agriculteurs tentent un premier diagnostic «Dans la nuit de dimanche h lundi, la température est deseen due Jusqu’à – 8º C, mals il est beaucoup trop tiltpour en tirer des conclusions, selon Maxime Toubart, président du Syndicat général des vignerons de la Champagne.11y a une très grande différence selon les terroirs, les altitudes ou les cépages. Le chardonnay était en avance, au même état de développement qu’il y a un an. Mais si un bourgeon est gelés ilpeutyavoirun contre-bourgeon. Notre chance, c’est que le temps était sec » La même prudence est de mise du côté des arboriculteurs.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 5 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Produttore di vino fuggito dalle bombe sarà al Vinitaly – Bombardati anche i vigneti Appello al Vinitaly: .
«Aiutateci> Missili caduti tra i filari delle viti Denys coltivava 50 ettari di terreno. I filari delle viti divelti dai missili, i campi in fiamme, le cantine distrutte dalle bombe, trattori e camion ridotti ad ammassi di lamiera: l’orrore della guerra non risparmia neanche i vigneti nel sud dell’Ucraina, dove si producevano vini da dessert e cabernet. «Sarò a Verona per far capire a tutti quanto sta accadendo a noi produttori», racconta Denys Khalupenko, 39enne produttore che con il padre Nikolay si è rifugiato in Germania e che arriverà in Italia, a Verona, per partecipare a «Vinitaly».

Fonte: Arena.

La selezione enologica: i vini per la guida ufficiale.
I risultati di «5Starwines e wine without walls 2022» La selezione enologica: i vini per la guida ufficiale Un riconoscimento internazionale da una giuria di esperti a 960 prodotti su un totale di 2.300 •• Si è chiusa domenica la sesta edizione della selezione enologica di Veronafiere 5StarWines e Wine Without Walls. Sono stati selezionati in tutto 960 vini: 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, la sezione dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a protocolli di sostenibilità. Sono vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 con la degustazione alla cieca della giuria internazionale: settanta esperti scelti tra Master of wine, Master of Sommelier, diplomati Wset, Italian wine ambassador e Expert certificati dalla Vinitaly International Academy, enologi e giornalisti, hanno esaminato e valutato le 2300 referenze iscritte.

Fonte: Arena.

Famille Helfrich raddoppia il giro d’affari. Verona «Place de Bordeaux».
Famille Helfrich, a capo del gruppo Les Grands Chais de France, conquista nuove fette del mercato italiano, con un giro d’affari che in Italia ha superato 5.600.000 euro, raddoppiando le cifre del 2019. Verona, a maggio, con Famille Helfrich tornerà ad essere per un giorno la «Place de Bordeaux» perla degustazione en-primeur dei grandi rossi d’Oltralpe. Bordeaux en primeurs sarà aperto, su invito, a critici e operatori; a guidare le master class Luca Gardini, wine critic, e Gabriele Gorelli, primo italiano a conquistare il titolo di Master of wine. Famille Helfrich sarà a Vinitaly, dove lancerà la «sfida dei vini francesi di alta qualità a prezzi accessibili».

Fonte: Arena.

Super premi al Vinitaly per Moncaro e Mirizzi – Prima del Vinitaly Marche da record: è super Moncaro.
Prima dei Vinitaly Marche da record: è super Moncaro Cantina dell’anno e poi il premio (miglior bianco) per il Fondiglie A Verona c’è onore e gloria anche per Montecappone e Centanni MARCHETTI: «GRANDE RISULTATO PER TUTTO IL VINO MARCHIGIANO». Mancano ancora cinque giorni all’inizio del Vinitaly 2022 (10-13 a Verona) ma per le Marche è una vigilia con il botto. Terre Cortesi Moncaro, la cantina più importante della nostra regione, è già salita alla ribalta con il massimo riconoscimento: “Cantina dell’anno-Gran Vinitaly” e “Miglior vino bianco d’Italia” nella prestigiosa selezione di 5StarWines e Wine Without Walls. Impossibile immaginare di più per l’azienda di Montecarotto che proprio di recente ha stretto un patto commerciale anche con Colonnara e Pisaurum.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

I modenesi al vinitaly – Torna la rassegna Vinitaly con 24 aziende modenesi.
Torna la rassegna Vinitaly con 24 aziende modenesi Dal 10 al 13 aprile a Verona 4.400 realtà del settore vinicolo “in presenza’ Mirla Burani Dopo due anni di pandemia ritorna “in presenza” da domenica prossima al 13 aprile presso i padiglioni della fiera di Verona l’attesa 54a edizione di Vinitaly, la rassegna internazionale delle tendenze e del business che vede la partecipazione di 4.400 aziende da 19 nazioni. I top buyer da 50 Paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. L’Emilia Romagna, come da tradizione, sarà presente con una ricca rappresentanza di produttori non solo divino, ma anche di aceto balsamico, di bevande e del food.

Fonte: Gazzetta di Modena.

Il Divino Etrusco 2022 in vetrina al “Vinitaly’.
Sarà il Vinitaly, la rassegna dedicata al comparto enologico nazionale, a fornire l’anteprima del “DiVino Etrusco” di Tarquinia. Il più importante appuntamento del settore vitivinicolo, 54′ edizione che si terrà a Verona dal prossimo 10 aprile, vedrà la presenza di oltre 4400 buyer ed espositori. Il salone internazionale dei vini ospiterà infatti un evento dedicato all’anteprima dell’edizione 2022 dell’appuntamento viterbese. Il DiVino Etrusco dopo 16 anni continua a crescere e ad arricchirsi, proponendo a ogni’ edizione novità che intrattengono non solo gli appassionati del vino e i professionisti del settore, ma anche i turisti che si trovano a Tarquinia in quel periodo. In attesa di conoscere le novità per l’edizione 2022, attesa per il mese di agosto, a Verona per la prima volta l’amministrazione comunale sarà ospite nello stand della Regione Lazio, organizzato per l’occasione da Arsial.

Fonte: Messaggero Viterbo.

Padiglione della Doc Bosco Eliceo E al Vinitaly si parla ferrarese.
Domenica si parte col seminario dedicato ai vini della sabbia ossia Russiola e Fortana La vetrina del Vinitaly (dal 10 al 13 aprile a Verona) è sicuramente un appuntamento importante a cui partecipare. L’enologia ferrarese è fiera di portare all’attenzione del vasto pubblico della rassegna scaligera soprattutto i suoi due antichi vitigni autoctoni: il Fortana e la Russiola. In questi anni i vini ferraresi delle sabbie, nonostante una contrazione dei consumi del mercato interno enologico, registrano un aumento delle vendite sul mercato regionale e nazionale. Vinitaly è poi l’occasione non solo per promuovere i Vini delle sabbie a livello nazionale, ma anche al mercato estero che, anche se da poco, ha cominciato a conoscerne e apprezzarne le peculiarità.

Fonte: Nuova Ferrara.

Il Divino Etrusco di Tarquinia si presenta in anteprima al Vinitaly.
L’amministrazione comunale sarà ospite presso lo stand della Regione Lazio organizzato per l’occasione dall’Arsial Il Dino Etrusco di Tarquinia si presenta in anteprima Vinity L’evento sarà arricchito di nuove esperienze sempre legate al “bere bene”. II Divino Etrusco di Tarquinia arriva al Vinitaly. Il 13 aprile a Verona un evento dedicato all’anteprima dell’edizione 2022. La notizia è stata confermata dall’amministrazione comunale che ha ufficializzato la partecipazione al Vinitaly 2022, dove verrà presentato uno degli eventi più importanti del calendario tarquiniese. Da 16 anni dunque la manifestazione sembra crescere e arricchirsi di anno in anno, proponendo ad ogni edizione tante novità che intrattengono non solo gli appassionati del vino e i professionisti del settore, ma anche i turisti che si trovano ad affollare la città in quel periodo.

Fonte, Provincia di Civitavecchia.

La sfida delle botti. Torna Vinitaly (dopo due anni) e rilancia le cantine di nicchia.
La kermesse Gli scenari geopolitici mettono a rischio l’export. Si cercano soluzioni anche per i più «piccoli». La guida Vinitaly and the City II Fuorisalone ad hoc che coinvolge Verona Dal design al vino, ogni fuorisalone è la chiave per coinvolgere la città: il centro storico di Verona sarà una sorta di teatro all’aperto, dall’8 alt’ 31 aprile, con installazioni, scenografie e performance legate al Vinitaly nei principali punti di interesse della città: il fiume, i monumenti, le porte storiche e le torri, le mura, la rete dei Musei Civici, le piazze, i negozi e le attività di ristorazione. diventeranno dei landmark per raccontare il vino con un percorso tra degustazioni e spettacoli. Concerti jazz e folk e Costi maggiori Oltre all’effetto delle sanzioni ci saranno anche i rincari di materie prime, energia e trasporti di Luciano Ferraro prima lo choc della pandemia, ora i tamburi di guerra da Est

Fonte, Corriere della Sera.

«L’edizione della ripartenza» Obiettivo: essere internazionali.
Da110 al 13 aprile, con buyer provenienti da 50 Paesi. Focus sul «bio» II programma di Peppe Aquaro pronti, via. Si riparte. Dal io al 13 aprile prossimi. Dove eravamo rimasti? Al Vinitaly del 2019. Ma è come se già da tre anni si stesse lavorando per l’edizione cinquantaquattro: 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni e più di 5o Paesi coinvolti. E con i buyer, un esercito di 700 persone, provenienti da più di 5o Paesi. Per gli amanti dei numeri: il 76 per cento arriverà dalle aree asiatiche e dal Nord America. Benvenuti a Verona, cuore della geopolitica del vino. «Potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera sono le direttrici lungo le quali abbiamo lavorato in questi due anni di pandemia. Continueremo a farlo anche per le prossime edizioni», spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere. Per la serie, vietato sbagliare. Del resto, dai risultati emersi da una indagine della società di consulenze, Roland Berger, che ha coinvolto 23o aziende italiane del vino, tre sono I dati da stappare: 1174% delle imprese raggiunge Vinitaly per crescere a livello internazionale; il 52% si augura di migliorare la redditività, mentre 1’83% spera di acquisire nuovi clienti esteri.

Fonte, Corriere della Sera.

Intervista ad Albiera Antinori – Albiera Antinori «Cresciamo ancora pur nelle incognite».
Il personaggio Albiera Antinori «Cresciamo ancora pur nelle incognite» Identikit dei primati Una famiglia nel vino da 26 generazioni. È la più grande azienda privata con 3mila ettari Quando Albiera Antinori iniziò a lavorare nell’azienda di famiglia, la Marchesi Antinori, aveva 19 anni. Era il 1986. L’edizione del Vinitaly si era aperta con i postumi dello scandalo del metanolo. C’erano 1.600 espositori, meno della metà di quelli attuali. Da quel momento iniziò la riscossa del vino italiano, un periodo difficile ma che servì a convincere produttori grandi e piccoli che solo puntando alla qualità, senza trucchi in cantina, si poteva crescere. Trentasei anni dopo, Albiera Antinori è diventata la presidente dell’azienda. Ha il compito di guidare un gruppo attivo nel mondo del vino dal 1385, con 26 generazioni dedicate a botti e bottiglie. Il padre, Piero Antinori, come altri grandi del settore, è in attività perpetua.

Fonte, Corriere della Sera.

Petra, un rosso femminile che profuma di Maremma.
Torna il Vinitaly, si comincia domenica io a Verona, per tre giorni. È da verificare se dopo due anni di Zoom una fiera, peraltro così caotica, abbia ancora senso. Ma sia benedetto comunque il Vinitaly perché segna una parvenza di normalità. Pensando a un vino che potesse rappresentare continuità ed evoluzione, avesse il timbro e il carattere di personalità d’immensa competenza e passione, mi è venuta in mente questa bottiglia, che appartiene ai miei affetti profondi. Si chiama Petra e nasce dall’intuizione di Vittorio Moretti, uno dei fondatori del successo mondiale della Franciacorta, di dare a sé stesso e alla sua azienda spumantistica un grande rosso. Ma c’è un’altra verità, in Petra: è il debutto imprenditoriale di Francesca Moretti – oggi capo del regno vitivinicolo di famiglia che va da Bellavista a Sella e Mosca, da Teruzzi a Petra fino a Contadi Castaldi, che si è fatta enologa per professione, vignaiola per passione e imprenditrice per intelletto e affetto.

Fonte, La Verita’.

In vino veritas.
Tra tradizione e blend sperimentali Azienda giovanissima, messa in piedi da Mario Ercolino, enologo per nascita e per vocazione. Questa sua ultima creatura si trova a Paternopoli, su un promontorio dai suoli vulcanici, in un contesto territoriale storicamente vocato alla coltura dei vitigni tipici locali. Ne deriva un’ampia gamma di produzione che accanto a etichette dallo stile tradizionale contempla interessanti sperimentazioni con i vitigni storici modulati in blend inconsueti e irresistibilmente attraenti. Uno di questi è il Suadens, che passa sei mesi in barrique dopo la vinificazione di Fiano, Falanghina e Greco che lo compongono in parti uguali. Giallo luminoso con pagliuzze dorate, offre profumi eleganti di agrumi, fiori di camomilla, miele e mandorle, qualche soffio balsamico.

Fonte, Messaggero.

Verona 10-13 aprile Il Consorzio Roma Doc debutta a Vinitaly.
Il Consorzio Roma Doc debutta dal 10 al 13 aprile a Vinitaly il salone del vino e dei distillati di Verona. Presenti 24 cantine tra incontri, degustazioni e momenti di business. Lunedì 11 in programma “Roma Caput Vini? Dialoghi tra storia, antropologia, sociologia e marketing”. A raccontare il rapporto millenario tra l’Urbe e il vino Ernesto Di Renzo dell’Università di Tor Vergata.

Fonte, Messaggero.

Torce accese nei vigneti francesi per evitare le gelate.
Gli agricoltori francesi hanno acceso migliaia di torce nei vigneti per salvare le piantine di vite dal freddo eccezionale arrivato a primavera iniziata, con il rischio di gelate notturne e di perdere una intera stagione. La temperatura in Borgogna nella notte tra domenica e lunedi è scesa a tre gradi, record in questo periodo. Un fenomeno simile è avvenuto nel 2021. Per gli esperti è colpa del cambiamento climatico.

Fonte, Sole 24 Ore.

Candele nei vigneti contro il gelo.
Alcuni viticoltori camminano tra i solchi di terra dopo aver acceso delle candele nei nei vigneti intorno a Puli-gny-Montrachet, in Borgogna, per proteggerli dall’ondata di gelo che ha avvolto l’Europa. Si tratta di una tecnica antichissima, applicata anche in Italia, con la quale di spera di salvare le piantagioni dal freddo in primavera.

Fonte, Stampa.

La prima volta al Vinitaly del Consorzio Roma Doc.
II Consorzio Roma Doc per la prima volta avrà un suo spazio a Vinitaly nel Padiglione Lazio con le 24 cantine ad alternarsi tra incontri “faccia a faccia” con la stampa di settore, degustazioni e momenti di business. Lunedì 11 nello spazio eventi del Padiglione Lazio, si svolgerà una vera e propria lezione.

Fonte, Tempo.

Veleni in piazza – Vessicchio, da Sanremo a Vinitaly.
Musica e vino: saranno 891e aziende presenti alla prossima edizione di Vinitaly, a Verona, nella «collettiva» organizzata dalla Camera di Commercio di Avellino. E se è vero che il vino flirta spesso con l’arte, i visitatori del padiglione non potranno perdersi la performance musicale che vedrà sul palco il maestro più amato dagli italiani, Peppe Vessicchio, direttore d’orchestra, compositore ed anche attore, in compagnia di due esperti dell’improvvisazione jazz per evocare il Festival di Sanremo. Per Luca Perozzi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Avellino, «dobbiamo fare in modo che le etichette irpine diventino sempre più un punto di riferimento per chi determina i flussi di acquisto.

Fonte, Tempo.

Asse tra Allegrini e Villa Sandi. Decolla l’alleanza tra Amarone e Prosecco.
Amarone e Prosecco sono le due facce della stessa medaglia: il Veneto. Allegrini e Villa Sandi hanno deciso spalancarla di sul mondo insieme. Entro l’anno, all’interno dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, apriranno la loro vineria. Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi e Marilisa Allegrini, presidente dell’ornonima cantina di Fumane, hanno puntato su una vetrina strategica. «Questo spazio» ha commentato il tycoon del Prosecco «ha l’obiettivo di promuovere un’alleanza tra eccellenze per raccontare due aree a vocazione vinicola che hanno molti elementi in comune».

Fonte, Verita’&Affari.

Vino. Fari accesi sulle cantine Villa Bucci e Tenuta Ulisse.
Mentre Mediobanca prosegue le trattive per Capichera, azienda sarda della famiglia Ragnedda, in vendita per 20 milioni di euro, e LT Wine e Food Advisory, è impegnato a chiudere la partita Campea, cantina dei fratelli Bisol a Valdobbiadene (capacità produttiva due milioni e mezzo di bottiglie, sul mercato a otto milioni di euro), nella dorsale adriatica i fari si accendono su Villa Bucci e Tenuta Ulisse. La prima, in provincia di Ancona, sarebbe nel radar di Marchesi Antinori. già presente in Toscana e in Umbria, vista la posizione strategica. La seconda, abruzzese di Chieti, in vendita per 3o milioni di euro, sarebbe nei desiderata del gruppo milanese Italian Wine Brands. La palla è in mano a UBS.

Fonte, Verita’&Affari.

«Hub del vino e dei prodotti agricoli si farà».
Impegno del presidente Barone per un’ampia concertazione istituzionale «Hub del vino e dei prodotti agricoli si farà» Il deputato 5Stelle Maglione: «Positivo per il territorio delineare l’obiettivo di un’infrastruttura per il comparto primario» “La progettazione per lo scalo merci di Ponte Valentino sta andando avanti e a breve incontrerò la Senatrice Lonardo e l’Onorevole Maglione che mi hanno chiesto una riunione per discutere della parte che riguarda l’hub vino e prodotti agricoli”. Così Luigi Barone, presidente del Consorzio Asi della provincia di Benevento. “Stiamo continuando nelle attività di interlocuzione con Reti Ferroviarie Italiane e con il sindaco Mastella, terremo entro quindici giorni un nuovo incontro con Regione Campania, Comune di Benevento e Confindustria, l’obiettivo è definire quanto prima il quadro economico dell’intervento complessivo.

Fonte, Il Sannio Quotidiano.

Vigneti, per la riconversione disponibili oltre 15 milioni.
Fondi destinati a migliorare la qualità delle produzioni Vigneti, per la riconversione disponibili oltre 15 milioni Raffica di domande Sono 1.043 le domande presentate nel bando 2021-2022 per la ristrutturazione e riconversione di 1.500 ettari di vigne. Incentivi fino a 8.500 euro l’ettaro per il rinnovo degli impianti viticoli, più un contributo extra di 900 euro per estirpare i vecchi vitigni e ulteriori 2mila euro per il mancato reddito durante i lavori. È quanto ha messo a punto la Regione per il miglioramento della qualità dei vini dell’Emilia Romagna e per produzioni sempre più digitali e sostenibili. Sono interessati i territori di tutte le province. Il bando, che destina 15,2 milioni di euro per investimenti nel segno dell’innovazione tecnica e varietale, rientra tra le misure finanziate dall’Ue attraverso l’Organizzazione comune di mercato vino e concede contributi per l’estirpazione e il reimpianto di nuove varietà e per incentivare tecniche innovative all’insegna della meccanizzazione colturale e dell’installazione di impianti irrigui di ultima generazione.

Fonte, Gazzetta di Parma.

I Mattarelli e la lunga passione per il Fortana.
L’azienda vigaranese È partita negli anni ’30 dall’Osteria di Palina con le prime bottiglie, poi negli anni ‘GO il cambio di passo Domenica il lutto del secondo Umberto che fu presidente del Consorzio di tutela Uno scrittore formidabile come Marcel Proust affermava che l’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi. Molto spesso sono le cose che vediamo ogni giorno, quelle che potrebbero essere banalizzate dalla consuetudine, a nascondere le sorprese più entusiasmanti. Cosa che vale ovviamente anche per il vino. Ogni bottiglia è uno scrigno fatato, che nasconde un mondo vitale, in evoluzione e capace di raccontare sempre qualcosa, dell’annata e dell’uva di certo, ma anche, in fondo in fondo, di noi stessi. Per questo uno dei paradigmi di cui ci si dovrebbe sbarazzare in ambito di vino è parlare di territori “vocati”e territori “non vocali”.

Fonte, Nuova Ferrara.

Il gioiello di casa è il Rosa x Emy Vista e gusto di assoluto livello.
Prima fermentazione in acciaio poi metodo Charmat “lungo” Ma l’ampia gamma di prodotti vede anche il biologico Montuni e a breve attese diverse novità Cantina Mattarelli ha tante frecce al suo arco. Il classico Fortana fermo in purezza, a esempio, un interessantissimo frizzante biologico da Trebbiano più Montuni che si chiama Confondo, poi Merlot, Sauvignon Blanc e anche diverse novità, che vedranno la luce a breve. Ma il vero gioiello di casa è il Rosa x Emy. È un vino Il noto sommelier Samuele Bison con Emanuele Mattarelli frizzante da Fortana in purezza, che proviene da uve raccolte manualmente, poi pressate sofficemente. Successivamente viene svolta la prima fermentazione, con lieviti selezionati, in acciaio, e lo stesso mosto viene utilizzato per la rifermentazione, un metodo Charmat “lungo”, che rimane sui suoi lieviti per circa 12 mesi.

Fonte, Nuova Ferrara.

È Matteo Lovo il nuovo presidente.
Assoenologi del Friuli Venezia Giulia: finisce dopo 15 anni e quattro rielezioni consecutive la presidenza di Rodolfo Rizzi, che ha traghettato il movimento in questi anni complicati, dall’addio del nome Tocai per il bianco tradizionale alle nuove opportunità del Prosecco, del Pinot grigio e della Ribolla gialla. Al suo posto il consiglio direttivo ha eletto un giovane enologo friulano, Matteo Lovo (nella foto con Rizzi), 36 anni, da otto amministratore di una fra le più rinomate aziende del Ramandolo Docg, a Nimis, la Dario Coos, ma in passato ha avuto incarichi anche nelle prestigiose cantine Jermann e Pighin sul Collio. Lovo, diplomato enotecnico all’Istituto agrario di Cividale e laureato in tecnologie alimentari all’Università di Udine, nell’ultimo triennio era vicepresidente oltre che responsabile delle degustazioni ufficiali. Giovanissima anche Chiara Peresani, che subentra nel ruolo di consigliere nazionale a Daniele Calzavara.

Fonte, Messaggero Veneto.

Una cantina in mare a 22 metri di profondità con cinquemila bottiglie di Prosecco Trieste doc.
La Parovel di San Dorligo avvia una soluzione innovativa per il settore sfruttando una tecnica sostenibile. Ok alla concessione dall’Authority Una cantina in mare a 22 metri di profondità con cinquemila bottiglie di Prosecco Trieste doc. Dal prossimo mese di novembre si potrà stappare una delle 5 mila bottiglie di Prosecco Trieste doc Parovel, che tra qualche settimana verranno inabissate ad una profondità di 22 metri nello specchio acqueo antistante il lato interno della diga Luigi Rizzo. In quel punto del Porto franco nuovo, l’Autorità portuale ha, infatti, appena accolto la domanda di concessione marittima semestrale di un’area di 67 metri quadrati presentata dall’azienda di San Dorligo della Valle, che dal 1898 produce vino e olio. Il progetto è quello di creare una cantina sottomarina dove sistemare 14 enormi casse in acciaio.

Fonte, Piccolo Trieste.

Sei i vini mantovani a “5 stelle” E il migliore entra nella top 10.
Si è chiusa domenica l’annuale selezione enologica di Veronafiere 5StarWines e Wine Without Walls. In totale sono stati selezionati 960 vini, 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a speciali protocolli di sostenibilità. Sono questi i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca operata dalla giuria internazionale dell’evento. Circa 70 esperti hanno esaminato, commentato e valutato le oltre 2300 referenze iscritte. Vini e produttori selezionati beneficeranno di speciale promozione lungo tutto l’arco dell’anno a cominciare già da Vinitaly 2022, in programma dal10 a113 aprile.

Fonte, Gazzetta di Mantova.

Terre d’Oltrepò, nuovi prodotti e idee a Vinitaly.
Broni, la grande realtà cooperativa alla manifestazione veronese con i piani della governance appena eletta Terre d’Oltrepò, nuovi prodotti e idee a Vinitaly. Terre d’Oltrepò debutta al Vinitaly con la nuova governance. «Questo evento ha sempre rappresentato un momento importante per far conoscere i nostri prodotti a buyer e appassionati del vino di qualità. Saremo presenti al padiglione Oltrepò Pavese – spiega il presidente Enrico Bardone – e con il brand La Versa saranno in vetrina il Collezione 2008 (85% Pinot Nero e 15% Chardonnay), la novità dell’anno e il Testarossa 2016, un elegante Metodo Classico prodotto con Pinot Nero in purezza che dal 1989 è l’orgoglio della spumantistica firmata dalla cantina di Santa Maria della Versa. La storica Cantina di Casteggio presenterà, invece, la linea Le Selezioni, riservata al mondo horeca, quello professionale – aggiunge Bardone -. In fiera saranno presenti il Pinot Grigio ramato Rusan, il Riesling Renano in purezza Clefi e il Pinot Bianco Similce.

Fonte, Giorno Lombardia.

Cin cin Marche, a Vinitaly una pioggia di premi.
Moncaro di Ancona è «Cantina dell’anno» e ottiene «Miglior bianco d’Italia». A Roberto Lucarelli (Cartoceto) il trofeo «Cangrande» Cin cin Marche, a Vinitaly una pioggia di premi. Marche protagoniste a Vinitaly. A Moncaro di Montecarotto (Ancona) il premio come «Cantina dell’Anno» e come «Miglior vino Bianco d’Italia» nella selezione di 5StarWines-the Book, la guida ai migliori vini d’Italia del celebre appuntamento fieristico a Verona dal 10 al 13 aprile. II titolo di Miglior vino bianco d’Italia con il punteggio 95/100 è andato al Verdicchio Superiore Fondiglie che prende il nome dalla contrada del comune di Rosora in cui nasce. «Un grande risultato per noi e per tutto il vino marchigiano – afferma Doriano Marchetti, presidente di Moncaro e un grazie a tutti i soci e collaboratori».

Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.

Il Timorasso tira la volata ai vini dei colli tortonesi.
L’affermazione del Timorasso, lanciato verso il prossimo riconoscimento della sottozona Derthona, trascina alla scoperta di un territorio tra pianura e Appennini al crocevia di quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna. Un fascino che si è colto a Derthona Due.Zero, rassegna vinicola. Accanto agli antichi mezzi agricoli della collezione museale, i produttori, quelli che sui Colli Tortonesi sono nati e si sono battuti per la riscoperta del Timorasso e quelli che dalla Langhe sono venuti ad acquistare vigneti per avere quel vino bianco di gran carattere che ha successo. Si coglie l’idea di rilanciare un’isola “bianca” che unisca i Colli Tortonesi alle vicine colline del Gavi, per promuovere insieme due vini bianchi piemontesi d’eccellenza.

Fonte, Stampa Torino.

Mottola, il vino e la viticoltura come esperienza turistica.
Cantine e masserie luoghi della «didattica» e della cultura enologica. Sabato sera la sala convegni comunale di via Vanvitelli ha ospitato il senatore Dario Stefano, presidente della XIV^ commissione permanente Politiche dell’Unione Europea, per parlare del suo libro “Turismo del vino in Italia”, scritto a quattro mani con Donatella Cinelli Colombia, fra le maggiori produttrici di vino italiano, impegnata da sempre nella rivalorizzazione della figura femminile nel settore vitivinicolo. Un’occasione per dialogare su alcuni temi particolarmente importanti legati all’agricoltura e al turismo del vino. «Discutere di questi temi – ha affermato il senatore – significa animare un protagonismo che in Puglia ci vede ancora agli inizi».

Fonte, Gazzetta di Taranto.

L’Antica Cantina di San Severo porta la Puglia e il Tavoliere al Vinitaly.
Dal 10 al 13 aprile L’Antica Cantina di San Severo sarà al Vinitaly di Verona per presentare le nuove annate dei vini di questa azienda nata nel 1933 dalla passione e dal lavoro dei contadini del territorio. Presso il Padiglione 11 – Isole El – F1 – G1 saranno presentate le migliori etichette di questa cantina vera bandiera della viticoltura di Puglia. “I vini presentati presso lo stand sono ricavati da vitigni pugliesi che ormai hanno conquistato i palati di mezzo mondo – spiegano da L’Antica Cantina – tra questi ricordiamo: il Bombino, il Nero di Troia, il Primitivo, la Falangina. Vini Rossi, Bianchi e Rosati San Severo DOP che potranno essere degustati presso lo stand.

Fonte, L’Attacco.

Tre medaglie d’oro per i vini della cantina Santa Maria la Palma.
Riconoscimenti prestigiosi peri vini Santa Maria La Palma Prestigiosi riconoscimenti per la Cantina Santa Maria La Palma, grande società vitivinicola cooperativa di Alghero. I vini dell’azienda hanno ricevuto 3 medaglie d’oro in 3 diversi concorsi enologici internazionali, a cui si è aggiunta una medaglia d’argento in una quarta competizione. Il primo concorso “d’oro” è stato il Concours Mondial de Bruxelles 2021, che ha regalato una medaglia d’oro all’Akènta Cuvée. Dopo è stata la volta del Mundus Vini, competizione tedesca che ha assegnato ben tre medaglie d’oro a tre diverse etichette: Ràfia – Vermentino di Sardegna Doc -, Redit – Cannonau Riserva – e Akènta Cuvée.

Fonte, Nuova Sardegna.

Vinitaly, Vernaccia miglior vino d’Italia.
Dessi: ci abbiamo creduto, un grande riconoscimento che premia il lavoro dei vignaioli Vinitaly, Vernaccia miglior vino d’Italia Verona si innamora di Judikes della Cantina del Rimedio: 97 punti su 1Q4 Sua maestà la Vernaccia di Oristano Doc Riserva “Judikes” 2008 della Cantina del Rimedio è il miglior vino italiana in assoluto al Vinitaly 2022. Nessun altra etichetta tra le 960 presentata nella selezione enologica di Veronafiere 5StarWines, bianchi, rossi o rosati che siano, dai nobili del Piemonte e della Toscana a quelli potenti della Puglia e Sicilia ha ricevuto un punteggio di 97 centesimi. n massimo dei voti è stato assegnato dai giudici a “Judikes”, in assoluta purezza, tenuto in botte per 14 anni e trasferito solo qualche mese fa nelle 3.199 bottiglie tutte numerate.

Fonte, Unione Sarda.

La produzione di vino superai valori pre-pandemia.
II vino dell’Etna Doc riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento di Cronache del gusto di promozione dei vini del vulcano con il coinvolgimento di 90 cantine del territorio, al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia (Catania). Visitando ieri gli stand che hanno registrato il sold out di prenotazioni da parte del pubblico di enoappassionati, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato un piano della Regione Siciliana per i vigneti che si trovano in determinati contesti paesaggistici, Etna compreso. «L’Etna è quello che è oggi – ha detto il sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda – grazie a Franchetti e a tutti i 380 produttori del vino nell’area del vulcano. Nel 2001 è cambiato tutto: sono venuti imprenditori importanti che hanno coinvolto, nella creazione della Costa d’oro dei vini dell’Etna, giovani e territorio locale. Oggi non si trova più un ettaro di terreno in vendita e le quotazioni sono salite da 10mila curo a 250mi1a euro.

Fonte, Gazzetta del Sud.

Al Vinitaly passerella da star per l’Isola – Vino bio e sostenibile l’ultima tendenza vale 100 milioni nei mercati esteri.
L’Isola si presenta al Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile con una produzione che nel 2021 è già tornata ai livelli pre-pandemia: l’export adesso vale più di 100 milioni di euro. E il biologico è la punta di diamante del settore. • apaginal0 Vino bio e sostenibile l’ultima tendenza vale 100 milioni nei mercati esteri Al Vinitaly di Verona la Sicilia torna ai livelli di export pre-pandemia quasi dieci milioni di bottiglie prodotte dal 22 per cento delle cantine di Gioaccliino Amato e Tullio Filippone La Sicilia del vino è biologica e sostenibile e lo diventa sempre di più accelerando nella crescita della produzione e dell’export in Italia e all’estero. L’Isola si presenta al Vinitaly in programma a Verona dal 10 al 13 aprile con una produzione che nel 2021 è già tornata ai livelli pre-pandemia come l’export che adesso vale più di 100 milioni di euro. E il biologico è la punta di diamante del settore.

Fonte, Repubblica Palermo.

Sting sale sul podio anche per l’extravergine prodotto al Palagio.
Il rinomato extravergine toscano ha un nuovo ambasciatore, Sting, che per la prima volta sarà premiato dal Gambero Rosso col conferimento delle ‘Tre foglie”, massimo riconoscimento della guida “Oli d’Italia 2022”. L’azienda agricola “Il Palagio” (Figline Valdarno) del cantante inglese e della moglie Trudie Styler sarà presente a Veronafiere con diversi wine tasting. In degustazione anche Folio extra vergine d’oliva premiato dal Gambero Rosso, un Frantoio Monocultivar. «Questa varietà— sottolineano alla tenuta toscana — produce un intenso olio extravergine di oliva con riflessi dorati, fine, aromatico, sapido e fruttato, con un pizzico di piccante e amaro. I profumi comprendono erba fresca, carciofo e rosmarino. L’annata 2021 è stata molto difficile: solo 100 litri di Frantoio produzione limitata o 100mila millimetri o milioni di gocce d’oro.

Fonte, Tirreno.

Vetro e cartone alle stelle sale il prezzo del Prosecco.
Non si ferma la volata dei prezzi delle materie prime che si riflette anche sul mondo del Prosecco. Le bollicine sono destinate ad aumentare non per volontà dei produttori ma a causa di una crescita incontrollata del vetro delle bottiglie (+15%), del cartone per gli imballaggi (+35%), delle gabbiette (+20%), delle capsule (+30%), dell’energia (+70%) e dei trasporti (+7%). L’aumento dei costi di produzione a causa del balzo del gas inoltre si inserisce in una carenza di materie prime tanto che le bottiglie rischiano di diventare introvabili. Per questo i produttori di vino e di vetro si sono incontrati per individuare soluzioni comuni.

Fonte, Corriere del Veneto Treviso e Belluno.

Il vignaiolo di Kherson sogna Vinitaly.
Rifugiato In Germania Il vignaiolo di Kherson sogna Vinitaly venom Giovane produttore di vini, sopravvissuto ai bombardamenti, fugge dall’Ucraina e si rifugia in Germania. Ora spera di poter partecipare al Vinitaly per far conoscere al mondo le difficoltà che stanno vivendo i viticoltori ucraini. Denys Khalupenko, 39 anni, coltivava viti da dessert e cabernet nella zona di Kherson, la città ad un’ottantina di chilometri dalla Crimea occupata dai russi. «Il i6 marzo scorso — racconta Denys all’Ansa – una cinquantina di ettari di vigneti, così come la cantina, il ristorante e l’hotel sono stati colpiti da missili e bombe.

Fonte, Corriere di Verona.

«Torchiato da valorizzare 20mila bottiglie all’anno».
È iniziata domenica la torchiatura del “Piera Dolza” il Torchiato di Fregona, vino passito per eccellenza che viene prodotto in un territorio limitato e con lo stesso antico sistema dal 1600. La torchiatura per tradizione viene eseguita in prossimità del periodo Pasquale, viene fatta con cura e a mano. Un passaggio importante per i sette soci della cooperativa per arrivare al prodotto finito che potrà essere venduto solo 4 o 5 anni dopo l’imbottigliamento. Le uve autoctone che vengono utilizzate per produrre questo straordinario prodotto sono: Glera, Verdiso, Boschera alle quali possono venire aggiunte facoltativamente in misura del 15% altre uve non aromatiche tipo la Bianchetta – “All’Ocio” (chiamata così per il puntino nero sulla sommità dell’acino) e Perera.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Signori, il Raboso del Piave.
Tre vini, tre storie, tre famiglie: per raccontare l’altro volto della viticoltura di pianura, terra di bollicine ma anche di rossi longevi La produzione segue il corso del fiume sacro alla Patria, dai piedi delle colline di Conegliano e del Montello fino a Cortellazzo Signori, il Raboso del Piave. Non solo Prosecco: l’antidoto alla monocoltura c’è. E se chiama Raboso. Vino denso, corposo, che ha in sé l’aspro dei campi e del fiume, vino che fa pace col tempo. Scoprirlo e degustarlo è fare un passaggio à rebour nell’entroterra Serenissimo. E puntare il compasso sul lungo Piave trevigiano. Terra di sassi, di verde rigoglioso, di spazi che guardano lo scorrere dell’acqua e hanno alle spalle la montagna.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Le colline del Prosecco nelle mappe storiche.
La Società Iconografica Trivigiana riprende la propria attività di divulgazione culturale, proponendo domani all’Auditorium Stefanini (ore 20.45) una conferenza di Massimo Rossi su “Mappe storiche per studiare le colline del Prosecco”. Lo scopo è evidenziare l’importanza della topografia anche nella rappresentazione di un territorio che per la sua eccezionalità paesaggistica e culturale è stato riconosciuto nel 2019 patrimonio dell’Umanità. Caratterizzata da una particolare conformazione geomorfologica l’area fra Conegliano e Valdobbiadene è un susseguirsi di rilievi irti e scoscesi, in cui l’uomo ha saputo nei secoli adattarsi, modellando le ripide pendenze e perfezionando la propria tecnica agricola. Gli appezzamenti “vitati” sono intervallati da zone boscose e improduttive, indispensabili per preservare e garantire l’equilibrio ecologico di questo scenario paesaggistico e culturale unico, fortemente parcellizzato, detto “a mosaico”, ma estremamente fragile e da tutelare

Fonte: Gazzettino Treviso.

Vini veneti, 2021 da record ma possono migliorare puntando su nuovi mercati.
Studio Nomisma-UniCredit: l’Asia, la Corea del Sud e l’Est Europa per alzare l’asticella. Le nubi: geopolitica e i rincari delle materie prime Nicola Brillo Cresce l’export di vino italiano nei principali mercati al mondo (ad esclusione di Cina e Giappone). In particolare il Nordest è protagonista con circa la metà delle esportazioni nazionali. In Veneto lo scorso anno sono state pari a 2,49 miliardi di euro (con una crescita sul 2016 del 24,7%), il Friuli Venezia Giulia ha raggiunto i 141 milioni (+28,5% dal 2016), mentre il Trentino Alto Adige ha esportato 614 milioni (+20,1%in 5 anni). Sono questi alcuni numeri del report realizzato da Wine Monitor di Nomisma e UniCredit in vista del Vinitaly. Con 137 mila ettari il Nordest è la macroregione italiana dove si concentra il 20% degli ettari vitati e con 15 milioni di ettolitri il 30% di produzione di vino. In particolare in Veneto si segnalano 94,7 mila ettari vitati, mentre in Fvg sono 26,9 mila, in Trentino Alto Adige 15,7 mila. Sul fronte della produzione il Veneto segna nel 2021 ben 11,7 milioni di ettolitri, il FVG 1,8 e il Trentino Alto Adige circa 1,95 milioni. Il Nordest è anche la regione leader dove si riscontrano le incidenze più alte di vini Dop sul totale regionale con il Veneto a 69% (Dop) e 22% (Igp), mentre il FVG è al 72% (Dop) e 21% (Igp)

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

La Nova Eroica Prosecco Hills Ciclismo epico e festa popolare – Arriva L’Eroica tra le colline dell’Unesco Natura e fatica, il ciclismo diventa poesia.
Arriva L’Eroica tra le colline dell’Unesco Natura e fatica, il ciclismo diventa poesia A un mese dall’evento più di 700 iscritti, provenienti da 20 paesi: tre percorsi per oltre 250 km nei luoghi top della Marca Il presidente Rosin: «Ì. l’occasione perfetta per arrivare in Veneto C’è grande alchimia». Meno di un mese e l’Eroica arriverà anche in Veneto. Domenica 1° maggio nelle suggestive Colline di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Unesco, ci sarà la prima edizione della Nova Eroica Prosecco Hills, un evento ciclistico internazionale dedicato alle bici moderne. Tre i percorsi in programma per oltre 250 km in totale nei luoghi più suggestivi dei 12 Comuni dell’area, con punto di partenza e di arrivo la tenuta Borgoluce di Susegana, che per l’occasione apre le porte a tutti per un grande festival che inizierà venerdì 29 aprile e che avrà il suo fulcro sabato 30. Gli iscritti sono già 700 da oltre 20 Paesi, alcuni anche oltreoceano, e l’obiettivo sono di aumentare il valore del territorio e di importare e implementare i valori che contraddistinguono l’Eroica.

Fonte: Tribuna Treviso.

Non solo lo sport e gli atleti Un villaggio per le famiglie La grande festa di Borgoluce
Lodovico Giustiniani e François Droulers, organizzatori dell’evento «Nova Eroica Prosecco Hills fa leva sul coinvolgimento del territorio» Non solo lo sport e gli atleti Un villa in per le famiglie La grande festa di Borgoluce Un evento del territorio per il territorio. La Nova Eroica Prosecco Hills è un’iniziativa che fa leva sul coinvolgimento della comunità locale e che non si dedica unicamente alla corsa in bicicletta, anzi è un insieme di valori che vengono espressi al massimo dal Festival che andrà in scena, in particolare, sabato 30 aprile nella tenuta Borgoluce di Susegana. Con la cornice delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco, verranno messe in piedi iniziative che rendono partecipe le famiglie del territorio ma anche chi, incuriosito, deciderà di passare una giornata fuori porta nel cuore della Marca.

Fonte: Tribuna Treviso.

Capitale d’impresa oggi parte l’avventura – Al centro del triangolo industriale.
Siamo “Capitale italiana della cultura d’impresa 2022”: oggi l’inaugurazione Al centro del triangolo industriale Al Goldoni di Venezia si parlerà di responsabilità e inclusione sociale come “antidoto alla follia”. Il conto alla rovescia sta per finire. Oggi alle 16, si alla il sipario su “Padova Treviso Venezia Rovigo-Capitale italiana della cultura d’impresa 2022”, con l’evento ufficiale di apertura “Territorimprenditivi: l’impresa della cultura” al teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia. La cultura d’impresa come rete di relazioni, incontro di popoli e culture, apertura internazionale, dalle radici antiche nella Serenissima al respiro globale di oggi. L’esatto contrario e l’antidoto a ogni divisione, sopraffazione, nuova cortina come 1′ “insensata follia” alle porte dell’Europa che violenta libertà, democrazia, umanità. Ma anche chiave di volta di una nuova resilienza, dopo quella nella pandemia, per reagire al deterioramento dell’economia, reggere l’urto di shock energetico e conflitto e imprimere un radicale cambio di paradigma per la rinascita dell’Italia e dell’Europa

Fonte: Voce di Rovigo.

Ecco la cantina sottomarina con 5mila bottiglie di Prosecco Trieste doc.
La Parovel di San Dorligo avvia una soluzione innovativa per il settore sfruttando una tecnica sostenibile. Ok alla concessione dall’Authority. Dal prossimo mese di novembre si potrà stappare una delle 5 mila bottiglie di Prosecco Trieste doc Parovel, che tra qualche settimana verranno inabissate ad una profondità di 22 metri nello specchio acqueo antistante il lato interno della diga Luigi Rizzo. In quel punto del Porto franco nuovo, l’Autorità portuale ha, infatti, appena accolto la domanda di concessione marittima semestrale di un’area di 67 metri quadrati presentata dall’azienda di San Dorligo della Valle, che dal 1898 produce vino e olio.

Fonte: Il Piccolo.

Cantina Produttori Valdobbiadene, Val D’Oca 70 anni: nuova immagine, secondo bilancio di sostenibilità.
Sono trascorsi 70 anni da quel 1952 in cui 129 agricoltori di Valdobbiadene gettarono le fondamenta di un modello di impresa che si sarebbe poi rivelato vincente: la Cantina Produttori di Valdobbiadene. Erano trascorsi pochi anni dalla fine del secondo conflitto, particolarmente aspro da quelle parti, dove molti toponimi terminano con “della battaglia”. A quell’epoca, dell’uva non si sapeva che farne e il vino – e soprattutto il Prosecco – era ben lungi dall’essere il prodotto glamour che è diventato in questi ultimi decenni.

Fonte: Beverfood.com.

Il miglior vino italiano? È della cantina Vernaccia di Oristano.
Si è chiusa ieri l’annuale selezione enologica di Veronafiere 5StarWines & Wine Without Walls. In totale sono stati selezionati 960 vini, rispettivamente 651 per la sezione dei vini convenzionali 5StarWines e 309 per Wine Without Walls, la sezione dedicata ai vini certificati biologici, biodinamici o prodotti da aziende che aderiscono a speciali protocolli di sostenibilità. Sono questi i vini che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca operata dalla giuria internazionale dell’evento.

Fonte: Unione Sarda.

Ucraina: asta di solidarietà per i rifugiati dalla Toscana del vino.
La Toscana del vino insieme per un’asta di solidarietà per i rifugiati ucraini. E’ ‘#viniperlapace’, iniziativa promossa l’11 aprile prossimo, al Vinitaly, dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino in collaborazione con il Consorzio del Vino Chianti Classico ed il Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia. “Un’unica, grande e corale risposta del mondo enologico di Toscana alle sofferenze delle popolazioni dell’Ucraina, martoriate dalla guerra in corso”, spiegano gli organizzatori. L’asta comprenderà circa 30 importanti lotti di grandi bottiglie ed annate, offerte dai produttori soci dei tre Consorzi. Si terrà a partire dalle 16 di lunedì prossimo all’Auditorium Verdi del PalaExpo di Veronafiere e il ricavato andrà alla Caritas Diocesana di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino,per essere destinato ad una serie di strutture di accoglienza per famiglie di profughi ucraini.

Fonte: Ansa.

Vino e materie prime: è allarme per i produttori italiani.
A pochi giorni dall’inaugurazione di Vinitaly, l’allarme per i produttori vino italiani è già scattato. E proprio in un momento in cui gli ordini avevano incominciato ad arrivare di nuovo, è diventato più difficile evaderli per mancanza di materiali. A mettere nero su bianco una situazione divenuta ormai paradossale è Cristiana Lauro, Wine business promoter, strategic consultant for wine producers e scrittrice enogastronomica (così recita la sua “firma” su Facebook) che dalle colonne di Dagospia.com elenca tutto ciò che non va nel settore. Il vetro è introvabile e i prezzi aumentano anche senza preavviso. Molte vetrerie – dice l’esperta – hanno chiuso durante la pandemia, qualcuno è fallito, ma i costi energetici per produrre vetro non sono eliminabili.

Fonte: Mixer Planet.

Cooperative del vino custodi del territorio: con 5 miliardi di fatturato coprono il 40% del mercato.
Salvaguardano le zone di montagna e creano aggregazione: vantano una produzione che raggiunge un quarto del valore dell’export. “Senza il mutualismo cooperativo gran parte della viticoltura di montagna, così come quella di molte aree depresse, sarebbe negli anni scomparsa o non avrebbe conosciuto uno sviluppo omogeneo, solidale, sostenibile e stabile come quello che ha conosciuto”. E nella aree più vocate la presenza del vigneto cooperativo é “anche un presidio dell’italianità perché, nonostante le tensioni sui mercati internazionali, multinazionali e imprenditori stranieri guardano con interesse crescente alle cantine del nostro Paese, come dìmostra la recente acquisizione da parte della famiglia di imprenditori svizzeri Bindella di “Le Casalte” nelle terre del Vino Nobile di Montepulciano per 17 milioni di euro”.
Fonte: la Repubblica

Etna Doc, produzione vino supera valori pre-pandemia.
Il vino dell’Etna Doc riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento di Cronache del gusto di promozione dei vini del vulcano con il coinvolgimento di 90 cantine del territorio, che si conclude oggi al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia (Catania). Visitando ieri gli stand che hanno registrato il sold out di prenotazioni da parte del pubblico di enoappassionati, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato un piano della Regione Siciliana per i vigneti che si trovano in determinati contesti paesaggistici, Etna compreso.

Fonte: Ansa.

Vino sequestrato “Carenze amministrative”.
Si parla di vino in aula. Quantità ingenti, che sarebbero state vendute come se fossero docg, per esempio, e invece non lo erano. Una sfilza di testimoni ieri sono stati ascoltati dal pm Sara Faina, davanti al giudice Grandinetti, nel processo che vede imputati alcuni manager di un’impresa per la vendita di prodotti con segni mendaci. I fatti risalgono al 2016-2017, un’inchiesta del pm Aldo Natalini. “Siete intervenuti presso un magazzino”, chiede il sostituto Faina ad un addetto dell’ispettorato centrale repressione frodi. “Sequestrammo igt toscano bianco che mostrava carenze dal punto di vista dell’etichettatura, 576 bottiglie, recandoci dopo quattro giorni dalla ditta dove trovammo un altro paio di bottiglie di zone diverse”, racconta. Furono presi i documenti commerciali e scattarono gli accertamenti. A seguire salgono sul banco dei testimoni il responsabile dell’imbottigliamento di un’azienda che lavorava per conto terzi. “Le prime forniture ci pagarono regolarmente – dice l’imprenditore – poi non vennero onorate fatture anche per 54mila euro”.

Fonte: La Nazione.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 4 aprile 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Eccellenze marchigiane in vetrina a Barcellona.
Alimentaria 2022, una piattaforma di promozione L’assessore Carloni: «Consolidiamo l’immagine della regione nel mondo». II Vinitaly di Verona nel mirino (10-13 aprile). Oggi porte girevoli per le eccellenze agroa1imentari marchigiane. Chiude a Fermo l’edizione della ripartenza di Tipicità mentre a Barcellona inizia” Alimentaria 2022,1a manifestazione internazionale di riferimento per i professionisti dell’industria alimentare e del food service. Le Marche presenti Nella città catalana (da oggi a giovedì 7 aprile), le Marche saranno rappresentate da sette aziende: Marini Tartufi, Pergola Tartufi, Filotea, Boccafosca, Togni spa, NFS, Tre Mori, a testimoniare l’eccellenza agroalimentare e produttiva del territorio marchigiano..

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Parteciperanno al Vinitaly 13 produttori viterbesi.
La fiera, che è in programma a Verona dal 10 al 13 aprile, è stata presentata dall’assessore regionale Onorati Parteciperanno al Vinitaly 13 produttori viterbesi Tutto pronto per l’edizione 2022 del Vinitaly. Presentato il programma della partecipazione della Regione Lazio, in collaborazione con Arsial ed Excellence, ai prossimi Vinitaly e SoleAgrifood in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Una importante occasione in cui il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio e con un ricco calendario di appuntamenti. Saranno 58 le aziende vitivinicole presenti nel Padiglione di 1.800 metri quadrati del Vinitaly e sei i produttori dell’olio nei 150 metri quadrati al SoleAgrifood.

Fonte: Corriere di Viterbo.

A tutto bio, ma vende soprattutto all’estero.
Nello stato di NewYork si producono vini bianchi, rossi, frizzanti, rosa e da dessert. Forse l’eccessivo numero di uve e rarità ha impedito alla produzione locale di acquisire una identita ben definita. Ecco sette etichette che non hanno ancora ottenuto il giusto riconoscimento. Lo stato di New York è il terzo produttore di vino negli Stati Uniti, dopo California e lo stato di Washington. Un vino che forse non gode del J riconoscimento che merita. Tra le tante bottiglie stappate, di diverse uve e tipologie, spiccano alcuni eccellenti riesling degli ottimi merlot e udite! udite! degli spumanti di ottimo livello, vinificati con il metodo classico. La Brotherhood America’s Oldest Winery, Ltd., la più antica azienda vinicola americana fu fondata nella I ludson Valley di New York nel 1839 e Constellation Brands, la più grande azienda vinicola al mondo, ha sede nella regione occidentale dei Finger Lakes New York.

Fonte: We Wealth.

A tutto bio, ma vende soprattutto all’estero.
II comparto presenta margini di crescita enormi L’accelerazione grazie alla nuova legge sull’agricoltura L’obiettivo è conquistare il mercato domestico. Il vino biologico italiano è ormai una realtà consolidata, tuttavia presenta margini di crescita enormi perché è in atto una rivoluzione partita negli ultimi 3 anni che certamente subirà un’accelerazione grazie alla nuova legge sull’agricoltura bio». Di questo è convinto, Roberto Zanoni, presidente di Assobio, l’associazione che rappresenta circa il 70% del valore dei consumi biologici italiani con i suoi 130 soci aderenti. Un mondo, quello del vino, che si puo’ considerare “emergente” nel panorama nazionale dei consumi, tanto che ancora oggi non si conosce il suo vero valore in termini di fatturato. Assobio lo annuncerà in anteprima il 13 aprile, all’interno di Vinitaly, quando presenterà il progetto di analisi e ricerca sul vino biologico che sta conducendo insieme a Nomisma.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Tendenze e affari, Verona capitale.
Vinitaly dal 10 al 13 aprile Tendenze e affari, Verona capitale Si ritroveranno 4.400 aziende del vino provenienti da 19 nazioni: tornano i top buyer. Un ricco programma. In alto i calici. Dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia riapre le porte Vinitaly. L’appuntamento con il salone internazionale dei vini e distillati è dal 10 al 13 aprile, come sempre a Veronafiere. Qui si ritroveranno ben 4.400 aziende del vino provenienti da 19 nazioni che, ad oggi, hanno iscritto oltre 17mila etichette sulla piattaforma business Vinitaly Plus, aperta tutto l’anno. Siamo alla 54esima edizione di questa manifestazione amata e attesa, occasione per le cantine di fare buoni affari incontrando i top buyer provenienti da tutto il mondo, che questa volta superano quota 700.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Le bollicine superstar, Valdo raddoppia gli impianti.
Siamo alla terza generazione di imprenditori. E così parte un investimento di 16 milioni. Puntando sull’Europa e gli Usa S i prepara a raddoppiare gli impianti produttivi, la Valdo Spumanti. Che oltre a brindare a un 2021 eccezionale in termini di vendite, sta investendo 16 milioni nella propria espansione. «In questo modo potremo immettere sul mercato dal 2024 un 25% di bottiglie in più rispetto alle 20 milioni attuali» racconta Pierluigi Bolla, presidente dell’azienda e terza generazione di imprenditori del vino. Era il 1938 quando Sergio Bolla, il padre, decise di acquistare la ‘Società Anonima Vini Italiani Superiori’ a Valdobbiadene, fondata nel 1926 da quattro imprenditori locali e dandole successivamente il nome di Valdo. Una realtà che ha resistito a una guerra mondiale, a due grandi crisi come quella del 2001 e del 2008, alla lunga pandemia da Covid, e ora tira dritta per la sua strada rafforzandosi sui suoi principali mercati stranieri quali Germania, Svizzera e Austria, UK, Stati Uniti e Italia.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Vino in bottiglia al top nella rete della Gdo ma con i costi record ora si temono i rincari.
La ricerca In per Vinitaly Vino in bottiglia al top nella rete della Gdo ma con i costi record ora si temono i rincari Dopo il record del lockdown rallenta il mercato, mentre crollano i formati maxi e convenienza. Le grandi insegne saranno presenti all’esposizione di Verona dal 10 al 13 aprile. Crescono i valori, ma rallentano i volumi con un crollo verticale di tutti i formati, ad eccezione della bottiglia di vetro, che resta predominante sul mercato e vede performance positive in quantità e valore, a differenza di tutto il resto: è la fotografia del 2021 del mercato del vino italiano nella Distribuzione moderna (Dm) che emerge dai dati Iri, elaborati in vista di Vinitaly, la più importante fiera di settore in programma a Verona (10-13 aprile).

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

Informazione pubblicitaria – A Valdobbiadene la cantina 4.0 dal cuore agricolo.
Sono trascorsi 70 anni da quel 1952 in cui 129 agricoltori di Valdobbiadene posero la prima pietra di un’impresa collettiva che si sarebbe poi rivelata vincente: la Cantina Produttori di Valdobbiadene. Erano trascorsi pochi anni dalla fine del secondo conflitto, accanitosi particolarmente da quelle parti, dove molti comuni hanno un nome che termina con “della battaglia”. All’epoca. dell’uva non si sapeva che farne e il vino era ben lungi dall’essere il prodotto glamour che è diventato in questi ultimi decenni. Quei 12g soci fondatori, contadini nell’Italia del Dopoguerra, videro nell’unione l’unica opportunità di ricostruzione del territorio. Una visione imprenditoriale che si è rivelata vincente e che oggi fa della Cantina una delle prime 50 aziende italiane del vino e una delle realtà più rappresentative della tradizione originaria del Prosecco, presente in grande distribuzione con il marchio Cantina Produttori di Valdobbiadene e nella ristorazione con il marchio esclusivo Val D’Oca.

Fonte, Repubblica Affari&Finanza.

Dossier Fiere – Vino, l’export cerca nuovi sbocchi.
Dopo i risultati record centrati nel 2021, per l’anno in corso l’obiettivo è eguagliare le performance dei 12 mesi precedenti e, in corso d’opera, puntare a migliorarle. Per le imprese s’impone la necessità di diversificare i mercati di vendita 6 La sfida è crescere sul mercato cinese, che oggi assorbe solo l’1,8% delle spedizioni di vino made In Italy Giorgio dell’Orefice 3 recedere a fari spenti, ponendosi come obiettivo iniziale quello di almeno eguagliare, alla luce delle turbolenze geopolitiche, una performance straordinaria come quella 2021(7,1 miliardi di fatturato, +12,4%). E poi magari in corso d’opera puntare anche a fare meglio. Si presenta così alla vetrina di Vinitaly (si veda l’articolo sotto) 112022 del vino italiano sul fronte export. Un asset imprescindibile che vale oltre il 5o% del giro d’affari del settore.

Fonte, Sole 24 Ore.

Al Vinitaly 630 acquirenti da tutto il mondo.
Dagli Stati Uniti raggiungeranno Verona 130 buyer. Nutrite anche le rappresentanze europee (guida la Germania) e asiatica L’evento Ritorno in presenza Vinitaly torna in presenza (da domenica io a mercoledì 13 aprile 2022) dopo due edizioni cancellate causa Covid e una “special edition” autunnale nel 2021 in formula ridotta. E lo fa preparandosi al futuro, un futuro che sarà sempre più centrato sul business, sulla digitalizzazione e sui servizi logistici alle imprese in quella che è già stata definita una svolta “pro” per l’evento principale del vino italiano. Le novità organizzative sono nate dall’ascolto delle imprese e anche dall’esperienza della special edition che si è dovuta per forza svolgere In forma ridotta sia in termini di occupazione degli spazi, del numero di operatori e soprattutto di visitatori con accessi limitati esclusivamente a un pubblico professionale.

Fonte, Sole 24 Ore.

L’analisi – Ma sul 2022 si addensano incognite molto forti.
La settimana scorsa Cosco che insieme ad altre quattro compagnie di navigazione gestisce 1190% del traffico container mondiale – ha deciso di raddoppiare i costi dei noli dal porto di Salerno con destinazione Regno Unito. Lo stesso giorno, Msc ha deciso di cancellare la rotta navale Napoli-Inghilterra. Con le aziende esportatrici italiane che da mesi sopportano aumenti del 500-600% delle tariffe per le tratte marittime, notizie come queste significano solo una cosa: un ulteriore aggravio dei prezzi e tempi ancora più lunghi di consegna ai clienti internazionali. Non c’è solo l’effetto depressivo del caro-energia sulla crescita del Pil e sulla capacità di spesa delle principali economie mondiali, a minare le prospettive del vino italiano sui mercati internazionali.

Fonte, Sole 24 Ore.

Il turismo che cambia, da Italian Way a Italian Why?
Un turismo “nuovo” e in rapida evoluzione, che fa i conti con le conseguenze della e con i timori internazionali per il conflitto in Ucraina. Il 50% dei turisti in Italia appartiene alle generazioni Y e Z, nati dopo il 1981 e nativi digitali, il 94% è attento alle opzioni di viaggio sostenibili e il 40% sceglie di esplorare destinazioni poco conosciute, assetato di riscoperta e senso di appartenenza. La fotografia emerge da “Azioni di valorizzazione e promozione del settore turistico dei territori e delle produzioni di qualità”, progetto finanziato dal ministero del Turismo e realizzato in collaborazione con Unioncamere e Isnart. “Dopo un 2020 “anno zero per il turismo”, nel 2021 è cominciato un recupero ma oggi la guerra così vicina pone più di un dubbio sulla possibilità di tornare ai livelli pre-pandemia” dice il presidente di Isnart Roberto Di Vincenzo.

Fonte, Le Cronache Nazionali.

Vino, il Lazio riparte dall’export – I vini del Lazio ripartono dall’export più 20 per cento nell’anno del Covid.
I vini del Lazio ripartono dall’export più 20 per cento nell’anno del Covid numeri del settore 10% La produzione II valore della produzione delle aziende vinicole laziali rappresenta 11 10% di quella nazionale Qualità e vendite in Germania e Usa così il settore ha resistito alla crisi di Clemente Pistilli Passato da un fatturato di circa 13 miliardi di euro del 2019 ai 10 miliardi del 2020, una volta esplosa la pandemia, per arrivare all’incir19 mila Le aziende Sono 19 mila le aziende laziali che operano nel settore e circa 450 le cantine, gli ettolitri prodotti sono 5 milioni ca a 11 miliardi lo scorso anno, il settore vitivinicolo a livello nazionale è uno di quelli che hanno retto meglio all’urto del Covid. Per quanto riguarda il Lazio, secondo l’Istat, solo le esportazioni dei vini sono passate da un valore di 68,7 milioni nel 2020 a 82,7 milioni nel 2021.

Fonte, Repubblica Roma.

Il Club Buttafuoco con tre nuovi soci Un vino di squadra debutta al Vinitaly
II gruppo di viticoltori si amplia e raggiunge i 17 associati Alla rassegna veronese un rosso dell’annata 2017. Un nuovo vino consortile, la realizzazione di un’enoteca e la ristrutturazione dei vigneti per aumentare il numero delle bottiglie prodotte. I12022 sarà un anno ricco di iniziative e appuntamenti per il Consorzio Club del Buttafuoco storico di Canneto Pavese: dopo aver festeggiato a febbraio 1126° compleanno, con l’ingresso di tre nuovi soci, Irene e Fabio Barbieri, Paolo Verdi e Michele Cignoli, ora il club oltrepadano che riunisce 17 vignaioli del territorio (viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori in proprio) si prepara a nuove sfide. Innanzitutto, il ritorno, dopo due anni di stop a causa della pandemia, al Vinitaly di Verona.

Fonte, Provincia – Pavese.

«Presto anche a Milano una vetrina per i vini» Produttori in campo.
L’enoteca regionale di Broni si clona a Milano. La presidenza dell’ente oltrepadano sta collaborando con Ascovilo, l’associazione che riunisce i 13 Consorzi di tutela dei vini lombardi, per realizzare nel capoluogo regionale una struttura «gemella» di quella di Cassino Po, che sia una vetrina sia per i produttori oltrepadani che di tutta la Lombardia. Si è parlato anche di questo progetto durante l’incontro che si è svolto a Palazzo Lombardia tra il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi, il presidente dell’Enoteca regionale, Fabiano Giorgi, con l’assessore regionale alla Comunicazione, Stefano Bolognini, e i consiglieri regionali Ruggero Invernizzi e Roberto Mura.

Fonte, Provincia – Pavese.

Vinitaly, da Sondrio 24 cantine «ci aspettiamo grandi risposte» – La Valtellina a Vinitaly dopo due anni di stop «Sarà un grande evento».
Edizione numero 54. II salone da 110 al 13 apri le ospiterà 24 cantine locali Un unico spazio con il formato mai consolidato del “Nebbiolo delle Alpi”.  La Valtellina del vino ritorna a Vinitaly dopo due anni di stop. Saranno ventiquattro le cantine valtellinesi alla 54″ edizione del salone di Verona dedicato ai vini e ai distillati, riunite in un unico spazio con il format consolidato Il Nebbiolo delle Alpi. Un bancone centrale con le ultime annate in mescita e degli spazi singoli o in comune tra le varie aziende per i momenti di degustazione con visitatori e ospiti, sempre all’interno dell’Area Pala expo insieme ai vini di Lombardia. Molta attesa «C’è molta attesa ma allo stesso tempo ancora qualche incognita nuche tipo di edizione di Vinitaly sarà- spiega Andrea Gandossini, direttore del Consorzio Vini di Valtellina.

Fonte, Provincia Sondrio.

“Vigne di Montagna” Il racconto del territorio.
Patrimonio da valorizzare Sono tre vini, quelli presentati dalla cantina di Chiuro, espressione della Valtellina più vera, per cominciare a valorizzare nei dettagli il patrimonio vitivinicolo di 35 ettari della Nino Negri, azienda nata nel1897e di proprietà del Gruppo Italiano Vini guidata da Danao brocco “Vigne di Montagna” Il racconto del territorio L’idea. II progetto della cantina “Nino Negri” da una selezione di vigneti Un’intuizione voluta dal direttore Drocco: «Caratteristiche uniche». Vigne di Montagna, così si chiama l’ultimo progetto della cantina Nino Negri, nato da una selezione di vigneti vocati a raccontare il terroir della Valtellina.

Fonte, Provincia Sondrio.

Langhe e Roero, alle Ogr l’esordio delle nuove bottiglie.
Oggi e domani duecento cantine presentano i grandi vini delle ultime vendemmie Langhe e Roero, alle Ogr l’esordio delle nuove bottiglie di Valentina Dirindin Saranno le Officine Grandi Riparazioni, uno degli spazi eventi più belli della città, a ospitare «Grandi Langhe 2022», l’evento di presentazione in anteprima dei vini di Langhe e Roero. La manifestazione, di taglio B2B, è dedicata a un pubblico di addetti ai lavori: buyer, distributori, enotecari e ristoratori italiani e stranieri, che si ritroveranno oggi e domani per assaggiare e approfondire la conoscenza con i migliori vini del territorio. Inizialmente programmata per la fine di gennaio, la manifestazione vitivinicola era stata rimandata in primavera a causa dell’aumento dei contagi. Protagoniste saranno le Docg e Doc delle colline patrimonio Unesco di Langhe e Roero, e in particolare il Barolo, il Barbaresco e il Roero.

Fonte, Repubblica Torino.

Tra gradite conferme e piacevoli novità, ecco i punti salienti di questa 44a edizione.
Nell’ideale percorso alla scoperta delle proposte enologiche della kermesse, Palazzo Mostre e Congressi “G. Morra” di piazza Medford giocherà un ruolo di primo piano, ospitando “I grandi vini rossi delle Langhe”, a partire dagli iconici Barolo DOCG e Barbaresco DOCG, grazie alla collaborazione con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Piazza Bubbio, davanti all’ex tribunale, vedrà nuovamente protagonista il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani con “I vini bianchi delle Langhe”, accompagnati dallo street food proposto dal Borgo Moretta e dall’Associazione Macellai Albesi.

Fonte, Nuovo Braidese.

II nostro vino è il futuro del Nord Salento – Vite e vino, i comuni del Nord Salento rivendicano un primato del territorio.
La rivendicazione di una ricchezza patrimonio di un vasto territorio, per progettare il futuro economico che inevitabilmente coinvolge anche l’aspetto occupazionale. Un punto fermo per il Nord Salento dove la vite e il vino sono strumenti di sviluppo sociale, capaci di incidere in maniera rilevante nel tessuto produttivo. Vite e vino, i comuni del Nord Salento rivendicano un primato del territorio I giovani hanno preso parte all’incontro per ascoltare dalla voce degli esperti le opportunità offerte dal settore, sia per le tecnologie che sugli investimenti. La rivendicazione di una ricchezza patrimonio di un vasto territorio, per progettare il futuro economico che inevitabilmente coinvolge anche l’aspetto occupazionale.

Fonte, L’Edicola del Sud Lecce.

Ex Vite, il vino per la Santa Messa.
La cantina Cupertinum ha ospitato la presentazione di Ex Vite, il vino per la Santa Messa, il primo e unico a essere prodotto in Puglia. Sono intervenuti all’incontro mons. Fernando Tarcisio Filog rana, vescovo di Nardò – Gallipoli, don Giuseppe Venneri, responsabile del progetto Opera Seme, Francesco Trono, presidente della Cupertinum e Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo della cantina copertinese. Ex Vite (in latino significa: dalla vite) è il primo e unico vino per la Santa Messa prodotto in Puglia e nasce dalla collaborazione tra Opera Seme, progetto di economia civile della Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli, e la Cupertinum, storica Cantina di Copertino.

Fonte, Salento in tasca.

Lo spumante da negroamaro vinificato in bianco, dosaggio zero, 60 mesi di affinamento di Coppola.
Un percorso avviato quasi 10 anni fa che oggi giunge al primo traguardo: la presentazione di uno spumante metodo classico millesimato e non dosato, affinato sui lieviti per 60 mesi. Sessanta mesi che sono dedizione, pazienza, attesa e cura quotidiana. Il Coppola Metodo Classico è il primo spumante salentino, e al momento l’unico, prodotto con il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia, da una base di negroamaro bianco. Un prodotto unico e spumantizzato, dalla raccolta delle uve fino alla sboccatura, interamente nella sede vitivinicola a Gallipoli. II 60 mesi è stato presentato ufficialmente ad una platea di giornalisti ed esperti, con una degustazione tecnica guidata Da Giuseppe Coppola, Giuseppe Pizzolante Leuzzi e il giornalista Luciano Pignataro.

Fonte, Salento in tasca.

MareMMMa: da Alberese un messaggio in bottiglia Granaio Lorenese, torna la grande vetrina Tre Doc in campo per formare e informare.
I produttori del territorio si mostrano al territorio. Mazzei: «Per crescere tutti insieme» MareMMMa: da Alberese un messaggio in bottiglia Granaio Lorenese, torna la grande vetrina Tre Doc in campo per formare e informare. Dove eravamo rimasti? A quell’11 marzo 2019, quando ad Alberese si consumava — con uno straordinario successo di presenze — la seconda edizione di “mareMMMa, la Natura del vino”. Dopo il debutto dell’anno precedente, l’innovativo format che avviava la sinergia strategica delle tre “M Doc” nostrane (Maremma, Montecucco, Morellino) sembrava destinato al decollo verso mete sempre più ambiziose. Poi è arrivato il Covid a tirare il freno. Giù il sipario. Solo un intervallo, tuttavia. In vigna, nelle cantine, negli uffici e nei pensatoi del marketing il mondo del vino non si ferma mai.
Fonte, Tirreno Grosseto.

L’unione che fa la forza tra centinaia di produttori e decine di vitigni.
Maremma, Montecucco e Morellino: chi e cosa sono i Consorzi di Tutela protagonisti della manifestazione L’unione che fa la forza tra centinaia di produttori e decine di vitigni. Cosa sono, quando nascono, quali vini “coltivano e tutelano” le tre “M” di MareMMMa? Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa Doc con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 319 aziende assodate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini – per un totale di quasi 7 milioni di bottiglie prodotte all’anno.

Fonte, Tirreno Grosseto.

Stelle d’Oro di Veronelli all’Amarone Mazzi 2016.
Prestigiosi riconoscimenti per la Cantina Roberto Mazzi e Figli, che ha sede a San Peretto di Negrar sono giunti dalla guida, «I Vini Veronelli» edizione 2022. L’Amarone della Valpolicella Classico Punta di Villa 2016 ha conseguito il punteggio 94/100 da parte dei Curatori Andrea Alpi, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, che gli sono valse le tre stelle d’oro. Lo stesso vino ha ottenuto, a seguito della recensione della giornalista Monica Larner, lo stesso punteggio dalla guida Robert Parker-Wine Advocate. «Siamo orgoglio di questi risultati, che sono il frutto della nostra determinazione e di un impegno costante nel tempo» afferma Antonio Mazzi, figlio del fondatore Roberto che si laureò in agronomia e fu professore alla scuola media.

Fonte, Arena.

I Colli portano al Vinitaly oltre quaranta aziende.
Sono una quarantina le aziende vitivinicole dei Colli Euganei che si preparano a sbarcare a Veronafiere per la 54esima edizione del Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile. Una ventina tra espositori e aziende a bancone, quelle ospitate presso lo stand del Consorzio Vini. «La partecipazione in presenza al salone internazionale del vino e dei distillati è un’opportunità che i Colli Euganei non vogliono perdere», commenta il presidente del Consorzio Marco Calaon. «Dopo il blocco agli eventi imposto dalla pandemia, ora i vignaioli e i brand tornano in campo per raccontare una storia fatta di cura, tempo e territorio, ma anche per fare business approfittando della presenza alla manifestazione di ospiti e buyers internazionali». Per dare voce alle peculiarità del territorio vocato alla viticoltura, il Consorzio ha organizzato allo stand E7 del padiglione 5 due degustazioni guidate da Francesco Saverio Russo, blogger e comunicatore del vino.

Fonte, Mattino Padova.

Nuovo vitigno resistente testato da Ca’ Peruzzetto.
Ieri pomeriggio è stato presentato dall’azienda Ca’ Peruzzetto di San Nicolò un nuovissimo tipo di vino che ha la caratteristica di essere stato ottenuto da un vitigno resistente ai funghi. Il Merlot Khorus è frutto di numerosi annidi studio e di ricerca svolta attraverso incroci tra diverse specie di viti europee e americane. Il vitigno, messo a dimora nel 2018 su un terreno argilloso e calcareo, è andato in produzione lo scorso anno ed è stato vendemmiato a fine settembre. A fronte dei 13-14 trattamenti, che normalmente si effettuano durante un’annata, il Merlot Khorus ne ha richiesti solo 8.

Fonte, Tribuna Treviso.

Cantina della Vernaccia. Judikes è il miglior vino d’Italia! Sarà premiato ufficialmente al Vinitaly.
Oristano trionfa nella guida #5StarsWines ed è un successo che ha il gusto della vernaccia e quindi dei sapori e profumi locali. Judikes, riserva 2008, è il miglior vino d’Italia. Sarà premiato ufficialmente al Vinitaly, la settimana prossima. 5StarWines – the Book, infatti, è la selezione di vini organizzata da Veronafiere, evento ormai giunto alla sua sesta edizione. 5StarWines & Wine Without Walls è una degustazione di tre giorni, che punta i riflettori su tutte le cantine che investono nel miglioramento dei propri vini. A degustare e attribuire un voto, in centesimi, ai vini partecipanti c’è una giuria di wine professional altamente qualificati, provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2022 di 5StarWines & Wine Without Walls ha visto partecipare oltre 2.300 campioni. Di questi, 651 sono stati selezionati e inseriti nella guida 5StarWines – the Book. Judikes ha trionfato, ottenendo il punteggio di 97/100, il più alto in assoluto.

Fonte, ORnews

Il vino? La cantina è nei fondali.
In fondo al mare tra relitti e tesori, per chi li trova, i sub hanno scoperto pure del buon vino. Nettare divino che si è conservato bene anche per due secoli. La scoperta che ha dato impulso alle “cantine” nei fondali risale al 2010 quando all’interno di un relitto figlio di un naufragio nel  mar Baltico furono ritrovate 168 bottiglie di vino, anche champagne francesi. Bottiglie datate al XIX secolo, ma il contenuto? Conservato bene, ottimo invecchiamento grazie a una serie di elementi: temperatura fresca e costante, pressione e assenza di luce. Una vera e propria cantina al naturale.

Fonte, Nautica Report.

Aumenta la spesa digitale delle cantine (+55,8%) ma non abbastanza sull’enoturismo.
Nonostante la cantina sia il luogo migliore per raccogliere i dati dei propri clienti, solo il 22,4% delle cantine utilizzano un CRM professionale e solo il 26,7% riesce a tracciare uno storico del cliente rispetto ai suoi acquisti, benché nel 2020 – complice la pandemia – gli investimenti digitali siano aumentati del 55,8%. Numeri che mettono in luce ampi margini di crescita delle cantine italiane attraverso una nuova cultura del dato e del digitale, che permetterebbero di aumentare il proprio business, valorizzando le esperienze in cantina e le vendite direct-to-consumer, senza tralasciare che nel 2021 l’Italia si è confermata ancora una volta il primo produttore di vino al mondo.

Fonte, Federvini.

Alcol: non è vero che un bicchiere di vino “fa buon sangue”.
I nostri nonni si sbagliavano: neanche in piccole quantità l’alcol è protettivo per il cuore. Il suo consumo è anzi un fattore di rischio.
A lungo quella di bere un bicchiere (e uno soltanto!) di vino rosso a cena è stata una raccomandazione abituale dei medici di famiglia, per via dei presunti benefici che un consumo leggero di alcol avrebbe sulla salute cardiovascolare. Ora però uno studio pubblicato su JAMA Network Open smentisce questo luogo comune – frutto, sembra, di alcuni problemi metodologici negli studi sul tema. Non esiste alcun livello di alcol, neanche moderato, che non comporti un rischio anche lieve di problemi cardiaci. Questo rischio resta basso (ma non uguale a zero) se ci si limita a non più di sette drink alla settimana, ma aumenta progressivamente e in modo importante se si supera questa soglia.

Fonte, Focus.it.

Sull’Etna la produzione di vino torna ai valori pre-pandemia: 34 mila ettolitri.
Il vino dell’Etna riparte e la produzione supera i valori raggiunti prima della pandemia. È uno dei dati emersi durante la presentazione di Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio.  Un evento iniziato nel ricordo di Andrea Franchetti, produttore visionario e ideatore di Contrade morto recentemente. “La produzione dell’ultima vendemmia – ha detto Francesco Cambria, presidente del Consorzio Doc Etna – ha raggiunto i 34 mila ettolitri, superando i 32 mila ettolitri del 2019. Questo vuol dire che si torna a un imbottigliamento regolare: in crescita soprattutto i bianchi, oltre al Nerello Mascaleso, il vitigno che ci ha resi famosi in tutto il mondo”. L’Etna oggi produce 4,5 milioni di bottiglie con 383 aziende, un terzo delle quali imbottiglia. Sul vulcano sono 1.118 gli ettari di vigneti, il che ha comportato anche una valorizzazione immobiliare straordinaria, i prezzi dei terreni si sono moltiplicati.

Fonte, Catania – Giornale di Sicilia.

Vino: da sterpaglie a vigneto docg, rinasce ‘Castelletto’.
Sei ettari di terreno invasi da rovi e sterpaglie trasformati in un vigneto di Ruchè. E’ arrivato alla conclusione il progetto ‘Castelletto’ avviato 7 anni fa a Montemagno, nel Monferrato astigiano, dall’azienda Ferraris Agricola. Un investimento di 520.000 euro ha dato vita a un pezzo di collina abbandonata e a una nuova Riserva della docg. Tre le fasi: l’acquisto dei terreni accorpando 16 proprietà differenti, la riqualificazione dell’area, durata due anni, e infine, dal 2017, l’impianto e la coltivazione. La prima bottiglia di Castelletto di Montemagno Docg Riserva debutta ora sul mercato dopo l’affinamento di 18 mesi in tonneaux e 12 in bottiglia “Ho realizzato un sogno frutto di un’esperienza pregressa – racconta Luca Ferraris, alla guida dell’azienda – Nella stessa area, nel 2001, si è svolta una delle mie prime vendemmie.

Fonte, ANSA.it.

Resta altissimo il gradimento degli italiani per il vino.
Nell’ultimo anno il consumo ha coinvolto l’89% della popolazione. Numeri che fanno ben sperare in vista del ritorno di Vinitaly, la fiera più importante del settore, ferma da due anni a causa della pandemia. AGI – Ancora dieci giorni e torna il Vinitaly, edizione 2022, appuntamento dal 10 al 13 aprile a Verona. È la numero 54, ferma da due anni, inchiodata a quel 2020, anno terribile della pandemia, quando tra contagi e lockdown l’Italia è rimasta sigillata e ferma al palo. Ora si guarda al futuro con più fiducia.

Fonte, AGI.

“L’export di vino made in Italy più penalizzato dalla guerra di quello francese e spagnolo”.
Le sanzioni imposte dal Consiglio Europeo alla Russia, così come più in generale il conflitto, peseranno sull’export di vino italiano più che su quello prodotto in altri Stati Ue come Francia e Spagna. Secondo uno studio del Wine Monitor di Nomisma, il nostro Paese è infatti il primo fornitore della Russia così come dell’Ucraina. Secondo gli analisti, nel 2021 l’import russo di vino italiano è stato pari a 345 milioni di euro (+18% rispetto al 2020), mentre l’Ucraina ne ha acquistato dai produttori italiani per 56 milioni di euro (+200% in 5 anni), per un valore complessivo di circa 400 milioni di euro. Più limitate sono state le esportazioni verso i due paesi di Francia e Spagna, con Parigi che vede a rischio 217 milioni di euro di export e Madrid 146 milioni. Importi che corrispondono, rispettivamente, al 2% e al 5% degli export complessivi di vino, a fronte di una quota che per il vino made in Italy vale il 6%.

Fonte, Shipping Italy.

Viniveri 2022, vini secondo natura.
Rieccoci di nuovo, tutti insieme, per la XVII edizione di ViniVeri che si svolgerà da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2022 l’Area Exp di Cerea, a pochi chilometri da Verona. “Dopo due anni di emergenza pandemica ritorna finalmente in presenza Viniveri, la prima storica manifestazione italiana di vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali – dichiara il presidente del Consorzio Viniveri Paolo Vodopivec – Ripartiamo continuando a portare avanti il nostro concetto di sostenibilità ambientale, economica ed etica, sia in vigna che in cantina, che ci lega da quasi vent’anni e ora più attuale che mai. Un’esigenza che è divenuta prioritaria da parte di consumatori e winelovers, una strada adottata e percorsa da un numero crescente di aziende produttrici “.

Fonte, Corriere del Vino.

Quanto costano i migliori vini pregiati italiani del Sud per Wine Spectator.
La rivista enoica americana Wine Spectator, la più celebre al mondo, ha scelto ben 130 dei migliori vini pregiati italiani per il 2022. Le bottiglie di vino premiate da Wine Spectator parteciperanno all’edizione di quest’anno di Opera Wine, in calendario il prossimo 9 aprile alle ex Gallerie Mercatali. L’evento anticiperà come di consueto Vinitaly, pronta a tornare in presenza da domenica 10 a mercoledì 13 aprile. Il sito scattidigusto.it ha di recente analizzato i costi dei migliori vini pregiati italiani per Wine Spectator, prendendo in esame in un primo approfondimento esclusivamente i vini prodotti al Sud. Della lista fanno parte 24 bottiglie di vino, di cui 8 provengono dalla regione Sicilia. Ecco dunque quali sono i prezzi riferiti ai migliori vini pregiati del Sud Italia secondo l’ultima classifica stilata dalla nota rivista enoica statunitense.

Fonte, Investireoggi.

Vino, Fivi e Cevi a Franco: Ue semplifichi vendite vino a distanza.
Istituire nel 2022 un tavolo di lavoro a livello europeo affinché si crei uno sportello unico One-Shop Stop (OSS) in tutti gli Stati membri per l’assolvimento delle accise, anche per i produttori di vino. Attualmente, infatti, questa pratica vantaggiosa per le vendite online è consentita solo per certe categorie di prodotto, penalizzando il commercio dei beni soggetti ad accisa per cui non è prevista, tra cui il vino. I Vignaioli Indipendenti Italiani, su richiesta di CEVI – Confédération Européenne des Vignerons Indépendants, hanno scritto una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco chiedendo di promuovere l’istanza di semplificazione nelle vendite a distanza del vino davanti al Commissario della DG Taxu Paolo Gentiloni, sottolineando le difficoltà attuali dei produttori.

Fonte, Askanews.

A Loreto nasce “Custodes Laureti”, la rete dei produttori di vino.
Tra i progetti in cantiere, la nascita di una “Deco” di eccellenze lauretane, la creazione di un biodistretto, l’organizzazione di eventi culturali, convegni e manifestazioni. Produttori di vino uniti per tutelare e valorizzare il territorio in un modo nuovo e coeso. Accade a Loreto Aprutino, centro vestino che vanta alcuni dei viticoltori più noti d’Abruzzo e il 79% del proprio territorio dedito alla storica vocazione agricola, documentata anche dal Chronicon Casauriense (L. Feller; Les Abruzzes Médiévales; 1998) già nel IX secolo. Nel 2019 questo gruppo di produttori (Amorotti, Ciavolich, De Fermo, Talamonti, Torre de Beati e Valentini) si era unito a difesa del proprio territorio ed era riuscito nell’intento di bloccare il progetto di costruzione di una centrale a biometano per lo smaltimento dei rifiuti di buona parte dell’Abruzzo e del Lazio che era stato paventato accanto a vigneti storici dell’areale, citati negli anni ’80 da Luigi Veronelli nella sua pubblicazione sui migliori cru d’Italia.

Fonte, Il Pescara.

STAMPA ESTERA
Otra mirada sobre las uvas de fuera.
Ya no son tanto las modas, sino la calidad y el cambio climático lo que determina qué variedades cultivar en España. EN UN PRODUCTO tan Complejo como el vino, las cosas rara vez son blancas o negras. Ocurre con las castas de uva cuando se traza una línea divisoria entre autóctonas y foráneas. La mera definición debería ser matizada por el hecho de que la Vitis vinifera lleva siglos viajando por el mundo, y lo que era extranjero hace unos siglos, ahora se siente totalmente propio. Aunque hoy el relato de lo autóctono resulte más atractivo, ahí estaba ese Gran Caus 2002, un tinto del Penedès elaborado por Can Ràfols del Caus con variedades clásicas de Burdeos (cabernet franc, merlot y cabernet sauvignon) que casi 20 años después se mostraba magnífico, especiado, sedoso, con los recuerdos de sotobosque que dan estas uvas, y un perfil algo más maduro que el que cabe esperar en su región de origen teniendo en cuenta el viaje desde el estuario del Gironda a un paisaje netamente mediterráneo. Me hizo recordar un excelente Mas La Plana 2016 de Familia Torres codeándose de tú a tú con el supertoscano Sassicaia, que cuesta cuatro veces más (85 euros frente a 35o), en una cata de cabernet sauvignons del mundo celebrada el año pasado. La primera añada 1970 de Mas La Plana ya ganó a prestigiosas etiquetas bordelesas en una sonada cata a ciegas organizada en 1979 por la revista francesa Gault Millau. Se siguen haciendo excelentes vinos con castas foráneas en España.

Fonte: El Pais Semanal.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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